Le audizioni
Prima commissione, oggi protagonista il sistema di polizia locale
Relatori: il Comitato tecnico di polizia locale, il Consiglio delle autonomie locali e l’ANVU
La
prima Commissione permanente presieduta da Vanessa
Masè
si è riunita oggi per le consultazioni
sul
sistema
di polizia locale, nell’ambito
delle quali sono
stati sentiti
il Comitato
tecnico di polizia locale, il
Consiglio
delle autonomie locali e
l’ANVU
(Associazione
professionale polizia locale d'Italia).
A
seguire l’organismo ha espresso il parere sullo
schema di regolamento in materia di concorsi pubblici per l'accesso
alla dirigenza di ruolo e alla qualifica di direttore.
La
formazione, fiore all’occhiello della polizia locale
Per
il Comitato
tecnico di polizia locale sono
stati sentiti
il Presidente
Giovanni
Gardelli,
il Comandante
di Trento Luca
Sattin
e quello di Rovereto Emanuele
Rauro.
La
materia di polizia urbana e rurale, ha chiarito Gardelli, è tra le
materie statutarie sulle quali la Pat ha potestà legislativa
concorrente. E’ evidente dunque
che la
Pat è condizionata
dal quadro di riferimento nazionale
e il Comitato si occupa di aspetti contrattuali, organizzativi e
logistici mentre la disciplina di sicurezza in senso stretto è
demandata allo Stato. Il
corpo di polizia locale ha carattere intercomunale e c’è una
relazione diretta tra sindaco del territorio di
riferimento e
comandante. Un
“corpo” è
formato da 7
addetti e un comandante: in Trentino
attualmente
ci
sono 18
corpi.
I
servizi,
invece,
ovvero
le
organizzazioni con meno di 7 addetti, sono
17.
In questo momento gli agenti
totali sul
territorio sono
435. Il Comitato
tecnico esprime pareri
in
ordine agli atti della Pat in materia
di polizia locale e formula proposte sul
riordino del servizio,
sull’ottimizzazione
ed efficientamento dell’attività,
proponendo
strumenti
di supporto e
attività
formative. Il dirigente
provinciale
competente in
materia dirige il Comitato
che
è
composto da non più di 8 esperti di cui 6 designati dal Consorzio
dei Comuni.
L’attuale
Comitato è in carica dal 24
marzo 2019 e
normalmente c’è una
coincidenza tra durata
del Comitato
e quella
della legislatura.
Il
cuore dell’attività è il personale e normalmente
c’è
una stretta correlazione tra questa materia e quella degli enti
locali. I principi di assunzione sono conformati anche dalle regole
di qualificazione della spesa e
il personale assunto
deve
possedere un’adeguata professionalità. Su proposta del Comitato la
Pat ha finanziato il programma per il 2023 che prevede corsi
obbligatori
e facoltativi, per
neoassunti, per il personale che svolge i servizi notturni e per
l’aggiornamento degli ufficiali di polizia locale. Recentemente si
è discusso della formazione facoltativa e
sarà promosso un programma importante su numerose materie, non
ultimo sul
tema della legge Cartabia che impatta molto
sui
corpi e dovrà essere affrontato. Gardelli
ha poi toccato il tema del
finanziamento del sistema, uno degli aspetti più delicati: la Pat
stanzia 6,2 milioni di euro per
il sistema integrato
(con un riparto estremamente datato costruito sui costi standard del
personale e figlio purtroppo della vecchia logica di dotare del
presidio anche i territori che non lo avevano e che porta a notevoli
squilibri sul
territorio),
2,5 milioni di euro per gli oneri contrattuali ripartiti sulla base
degli addetti al servizio, del numero di presenze turistiche e
prendendo a riferimento il numero di abitanti dei comuni e
infine
una quota consolidata sul progetto sicurezza antidegrado svolto dal
comune di Trento.
L’assessore
Mattia Gottardi ha integrato
la relazione con riferimento ai criteri di trasferimento della
finanza locale al sistema, chiarendo che è aperta da un paio d’anni
la discussione sulla necessità di un aggiornamento che tenga conto
delle dotazioni e delle caratteristiche dei corpi sul territorio ed è
ovvio che la proposta dovrà venire dai Comuni con la massima
condivisione possibile.
Luca
Sattin
ha
suggerito
la
proposta di
adottare, similmente a quanto avviene a
Bolzano, un software unico per
la rilevazione degli incidenti stradali
su base provinciale, magari
condividendolo anche
con
il Commissario
del Governo.
Per quanto
riguarda il concorso
ne
è stato bandito
uno
unico
per
un
totale di circa 40 operatori e la novità è che lo fa il Comune
di Trento
in collaborazione
con altri comuni e sarà
attivata una
graduatoria
alla quale
si potrà attingere per le assunzioni.
Emanuele
Rauro
è
intervenuto ricordando l’utilità
di
un sistema
di banca dati per
le biciclette
e
per gli
oggetti
rinvenuti,
da
gestire
a livello provinciale.
Alex
Marini (5
Stelle) ha chiesto informazioni sulla pubblicizzazione dei dati, sul
progetto sicurezza, sull’accorpamento
dei corpi e
sull’attivazione di un osservatorio. Storicamente c’era una
struttura di primo livello, probabilmente eccessiva, ha chiarito Gardelli e
forse potrebbe avere senso una figura di secondo livello, di raccordo
e di valorizzazione
dei comandanti, ma non è attualmente in fase di
valutazione da parte della Pat. Quanto all’osservatorio è duplice
la considerazione: un conto sono i dati sul servizio
e le caratteristiche dei corpi, dati
che c’è
l’intenzione
di
produrre,
raccogliere e
mettere a
disposizione dei cittadini, mentre quanto
all’osservatorio
formalmente
sussistono
delle
perplessità.
Il
consigliere Devid
Moranduzzo
(Lega) ha
chiesto al comandante Sattin come stia procedendo il progetto
antidegrado della città di Trento, a che punto siamo con la dotazione dell’unità
cinofila e come si intenda intervenire sulla questione della recente modifica alla segnaletica di via
Brennero e via Bolzano a Trento, che fa registrare un pesante
incremento delle contravvenzioni.
Luca
Sattin
ha replicato che sulla
sicurezza urbana all’interno del corpo è
operativa
una
struttura
di 15 agenti
formati
ad hoc
e
dedicati
al
tema del degrado della città, che saranno a breve dotati anche
di
bodycam,
mazzette distanziatrici,
sempre attivi
sul territorio, in
particolare
nelle
zone
più degradate e
nella fascia oraria dalle 15 alle 21.
Parte
integrante di questa attività sono
due
unità cinofile di eccellenza
già
operative e messe a disposizione su
richiesta anche
di altri comuni. Questa
operatività è la risposta ad uno dei principali obiettivi
dati
dal Comune
di
Trento.
La
segnaletica di via Brennero traduce un progetto
europeo che prevedeva lo
spostamento delle
linee di arresto in corrispondenza
della linea semaforica: sono
dispositivi che funzionano e i cittadini si stanno adeguando.
Difficile
rivedere i criteri di finanziamento a risorse invariate
Il
Presidente
del
Consiglio
delle autonomie locali Paride
Gianmoena
ha
riferito
che le
risorse finanziarie,
importanti e ferme da un po’ di anni sono oggetto di discussione
perché i criteri di
assegnazione sono
datati, adottati ai
tempi in cui partì
il progetto di polizia locale. Arrivano da più parti richieste di
modifica, ma è evidente che il
cambiamento non
potrà accontentare tutti,
anche perché il totale delle
risorse
resterà immutato.
Se
ne parlerà all’interno del Consiglio delle autonomie,
probabilmente
già
dalla prossima settimana.
La funzionaria
del
Consiglio
delle autonomie locali
Catherine
Tonini ha
aggiunto che il grosso problema di rivedere i criteri a risorse
invariate, sta nella contestuale
necessità
di mantenere le coperture assegnate ai comandi perché i tagli
potrebbero ripercuotersi sul personale in pianta organica. Quanto
alla formazione della polizia locale, è strutturato un piano
formativo costante che costituisce un unicum
a livello nazionale, organizzato
in formazione obbligatoria, sempre garantita, e facoltativa ripresa
lo scorso anno, dopo il Covid. Le materie sono ampie e coprono tutte
le figure in maniera trasversale, coinvolgendo tutte le unità di
agenti. L’attività obbligatoria ha contato nel 2022 19.000
partecipazioni con l’organizzazione di ben 287 iniziative. I
fabbisogni formativi vengono rilevati annualmente e i percorsi
puntualmente avviati
dal
Comitato. La formazione facoltativa prevede varie e molteplici
materie e nello scorso anno ha previsto la realizzazione di una
ventina di corsi.
Il
consigliere Alex Marini ha chiesto informazioni sui sistemi di
finanziamento che potrebbero incentivare l’accorpamento tra i corpi
e su come vengano ripartite le risorse raccolte per le sanzioni. Sui
corsi ha chiesto se si rilevino delle difficoltà nella
partecipazione e se l’attività formativa promossa da ANVU
contrasti con quella del Comitato.
Gianmoena
ha chiarito che per l’organizzazione dei servizi
è
stata
condivisa
con la Giunta una
libertà di fondo, anche su gestioni associate e accorpamenti. Le
richieste le cerchiamo di incentivare e vengono dal territorio, ha
chiarito.
Difficile stabilire dei criteri e fare un ragionamento comune per
l’utilizzo delle risorse provenienti da sanzioni, mentre sul tema
della formazione è stata
messa
in piedi una stabile
collaborazione tra Comuni e Pat, senza preclusione o elementi di
criticità verso nessuno. Con
ANVU c’è un rapporto costante, ha confermato Tonini
e
non
si va comunque in sovrapposizione in caso di iniziative promosse da
loro, che hanno anche un taglio più convegnistico e seminariale,
rispetto a quelle promosse dal Consorzio.
Dopo
20 anni il Progetto Sicurezza va rivisto
Ultima
audizione quella di Marco
Santoni,
Presidente regionale
di
ANVU
associazione
maggiormente
rappresentativa della polizia
locale d'Italia, con
circa 7000 soci complessivi
di
cui 120 in Trentino. Si occupa di formazione e di tutela della
polizia locale e promuove iniziative per la sicurezza anche a favore
della
comunità. Le attività di controllo e vigilanza degli agenti sono
molteplici e coinvolgono i
più svariati
ambiti e ambienti, dalla strada, alle piste da sci, dai mercati alle
manifestazioni, dalle videosorveglianze al controllo sui cani
abbandonati, dalla formazione nelle scuole, ai raggiri ai danni di
anziani e cittadini, dai furti, alle contravvenzioni ecc.
ecc.
La polizia locale svolge un’ampia attività e l’impegno è molto
importante. Santoni
ha scorso una serie di slides (allegate) che illustrano la storia e
l’attività di ANVU, a partire dal 2002, quando nasce in Provincia
di Trento il «Progetto Sicurezza per il territorio», volto al
miglioramento della sicurezza e delle condizioni di vita dei
cittadini sia attraverso il rafforzamento e la diffusione del
servizio sul territorio, sia attraverso un maggior grado di
specializzazione ed efficienza delle funzioni di polizia locale, da
raggiungere con un'attenta formazione degli addetti impiegati nel
servizio, prevedendo anche possibili modalità di reclutamento degli
stessi in forma intercomunale. In tale studio le amministrazioni
comunali sono state suddivise in 20 ambiti, raggruppati a loro volta
in distretti (o macro-aree), all'interno dei quali, le stesse
dovranno svolgere in forma associata le funzioni di competenza della
polizia municipale, al fine di assicurare funzionalità ed
economicità nella gestione del servizio. Per la copertura di tutto
il territorio erano previsti 700 operatori e 46 impiegati
amministrativi. Nel 2010 vengono ridotti gli standard minimi con
progressivo calo del personale, finché nel 2021 si ridiede
la possibilità di assumere, ma in attesa di definizione di nuovi
criteri si propone di confermare per i comuni capofila la possibilità
di effettuare assunzioni. Gli
operatori
previsti nel
2021
secondo i
nuovi
standard erano
385
(più una quota del 40% per attività ufficio) per un totale 539
operatori (intera Provincia con tutti i Comuni). Ad
oggi gli
addetti sono
435, in fase di crescita.
La
professione è molto particolare e va sentita, ha chiarito Santoni
e chi inizia deve avere un forte desiderio di appartenenza e di
partecipazione alla comunità e chi abbandona lo fa per
l’alto
stress correlato,
per
la
scarsa
possibilità di carriera, per
il
potere
economico "appiattito", per
i rischi
professionali alti e diversi dagli altri dipendenti comunali ecc.
ecc.
Santoni
ha
illustrato le possibili azioni di miglioramento, rivolgendo alcune
proposte al legislatore e alla Giunta. Tra queste ha evidenziato la
revisione del
Progetto Sicurezza a 20 anni dal precedente, un
progetto che dovrebbe a suo avviso restare radicato
negli
enti locali; la creazione
di una struttura provinciale che segua le necessità delle Polizie
Locali e
di nuclei specialistici per attività che, per loro natura, sono di
interesse provinciale; la
creazione
di un protocollo di intesa tra Provincia e Procura della Repubblica
per la creazione di un nucleo di P.G. della Polizia Locale (al pari
di CC, PS G.d.F. e Forestale) come riferimento per le attività.
Inoltre,
Santoni
ha
sottolineato l’importanza di obbligare
i Comandi del Progetto Sicurezza al servizio armato, l’importanza
dell’acquisto
ed uso di un unico programma di gestione per tutte le attività
affinché si abbia un unico sistema e servizio verso l’utenza,
l’utilizzo
della
formula del concorso unico (ora in vigore) come regola e non
possibilità per gli Enti facenti parte del Progetto per le
assunzioni, per
il personale in servizio l’introduzione
della formazione
obbligatoria con il sistema dei crediti come avviene
per il personale
sanitario ecc.
Santoni
ha quindi risposto alle
domande
di Marini
sullo
stress da lavoro e sul coordinamento dei comandanti,
del consigliere Ugo
Rossi (Misto)
sulla
dotazione di armi agli agenti e del consigliere Moranduzzo
sulle bodycam.
Quanto
allo stress da lavoro correlato, un settore che non è mai stato
toccato in maniera diretta, ha rivelato le difficoltà vissute dagli
agenti in determinate situazioni come l’assistenza ad una vittima o
i casi in cui si debba dare una cattiva notizia ai parenti: una serie
di attività che forse si conosce poco, ma per le quali è difficile
essere preparati. Il rapporto con i sindacati è positivo e il
coordinamento dei comandanti potrebbe essere una buona idea. Quanto
alle bodycam le scelte riguardano le unità locali e gli enti locali.
Pur restando un ausilio utile e positivo, a suo avviso la sicurezza
all’operatore non la da la bodycam, ma la sua professionalità e la
consapevolezza del suo ruolo. Fondamentale è creare sinergia di
territorio, ha ribadito.
La
Commissione ha infine
espresso parere favorevole sullo schema di regolamento
in materia di concorsi pubblici per l'accesso alla dirigenza di ruolo
e alla qualifica di direttore.