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30/11/2022 - In aula o in commissione

Lavori conclusi in aula. Basta cani incatenati e promozione delle produzioni agroalimentari

Consiglio provinciale: respinto il testo per la sicurezza dei celiaci nell'alimentazione fuori casa

Lavori conclusi in aula. Basta cani incatenati e promozione delle produzioni agroalimentari

In allegato, i tre provvedimenti discussi

Lavori conclusi in aula. Basta cani incatenati e promozione delle produzioni agroalimentari

​​​​I lavori dell'ultima sessione di novembre del Consiglio provinciale si sono conclusi nel pomeriggio con l’esame di tre disegni di legge, due dei quali, approvati, che prevedono il divieto dell’utilizzo della catena per i cani e la promozione delle piccole produzioni agroalimentari locali. Respinto, invece, il terzo ddl che puntava a rafforzare la sicurezza dei celiaci nell’alimentazione fuori casa offerta nei locali che dichiarano di somministrare cibi senza glutine senza però ​​​​​​​fornire le garanzie necessarie.


Basta cani alla catena.


L’aula ha approvato con 20 voti a favore e 9 di astensione il testo unificato dei disegni di legge proposti prima da Claudio Cia (FdI) e poi da Stefania Segnana, assessore alla salute e al welfare, allo stesso scopo: vietare l’uso della catena per gli animali d’affezione e i cani in particolare. Il dispositivo di legge è formato da tre articoli con i quali si prevede che al responsabile della detenzione di un animale d'affezione è vietato utilizzare la catena o qualunque altro strumento di contenzione simile, salvo che per ragioni sanitarie, documentabili e certificate dal veterinario curante, o per ragioni urgenti e temporanee di sicurezza, sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta provinciale e che questa norma si applica a partire dal 1° gennaio 2023.

Cia ha ricordato che questo ddl nasce da una richiesta dei cittadini e precisato che la catena non va confusa con il guinzaglio. Ha concluso che la Giunta stabilirà con delibera i criteri per eventuali eccezioni che consentono l’uso della catena. Al riguardo il capogruppo di FdI ha presentato un emendamento che impegna la Giunta a consultare nella definizione di questi criteri anche i soggetti maggiormente interessati.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha plaudito a questo ddl ha riferito che in Trentino non è raro imbattersi in cani legati a catene anche corte e sottolineato l’importanza di preoccuparsi del benessere animale. Certo un cane può anche risultare aggressivo per motivi di protezione ad esempio di un gregge o dagli orsi. Coppola ha presentato due ordini del giorno collegati a questo ddl. Il primo, accolto con una modifica dalla Giunta, riguarda la correlazione tra maltrattamento e uccisione degli animali anche con bocconi avvelenati lasciati sul terreno, e invita a impegnarsi a favorire un’attività intersettoriale che sviluppi la prevenzione delle violenze contro questi esseri viventi. Il secondo ordine del giorno della consigliera, che ha precisato di non essere animalista, impegna a predisporre appositi elenchi delle figure professionali che si occupano di animali come gli addestratori.

L’assessora Segnana ha spiegato di aver proposto il ddl perché il Trentino non si era ancora adeguato alle normative già introdotte in tutte le altre regioni per vietare l’utilizzo della catena con i cani e gli animali d’affezione. Aver sottoposto questo tema al Consiglio provinciale in merito a un animale come il cane che moltissime famiglie trentine possiedono è per Segnana molto importante. Segnana ha proposto un emendamento che prevede lo slittamento da gennaio a giugno 2023 per dare il tempo ai proprietari di cani legati alla catena di adeguarsi a questa nuova normativa.

Michele Dallapiccola (Misto-Casa autonomia) ha sottolineato l’accezione negativa del concetto di “catena” e ha giudicato una “enorme cavolata” la presentazione di questo ddl. “Ridicolo”, a suo avviso, che un assessore alla salute anteponga un ddl del genere tenuto conto che i problemi dei trentini sono ben altri. Le norme sono per il consigliere una presunta genialata dei proponenti e un insulto alla categoria dei veterinari e della sanità pubblica, dei cinofili e dei contadini, come se questi soggetti non volessero bene agli animali.

Roberto Paccher (Lega) ha giudicato quello di Dallapiccola “un pistolotto” e uno “sproloquio” che mette solo in evidenza la sua contrarierà al mondo della caccia disprezzata dal collega. Dallapiccola porta avanti secondo Paccher una continua attività diffamatoria nei confronti delle 7.000 doppiette del Trentino che non le sue offese.

Dallapiccola ha replicato negando di essersi riferito ai cani da caccia, che sono altro dai cani da ferma e ha ricordato di avere una famiglia di cacciatori. A suo avviso compito dell’uomo è infliggere la minor sofferenza possibile agli animali. Ha infine espresso apprezzamento per il ruolo svolto dall’associazione cacciatori del Trentino.

Segnana ha evidenziato che i veterinari hanno apprezzato il ddl giudicando la catena un degrado sociale.

Cia ha rivendicato il diritto suo e della Giunta di prestare attenzione anche a questi argomenti, e ha ringraziato Coppola per aver giudicato gli animali degli alleati nella cura delle persone. A Dallapiccola ha replicato sostenendo che quando non vi sono contenuti si finisce nella polemica di basso profilo.


I due ordini del giorno.


Segnana ha spiegato che il primo odg di Coppola, respinto, non è accoglibile perché le norme già prevedono quanto richiesto dalla consigliera

L’assessora ha poi presentato l’emendamento al secondo odg di Coppola, approvato con l’astensione di Dallapiccola e Demagri, introducendo un dispositivo che impegna a realizzare una specifica campagna di sensibilizzazione riguardo al maltrattamento degli animali di affezione interessando per questo anche il Consiglio delle autonomie locali-Consorzio dei Comuni.



Sì unanime al disegno di legge unificato che punta sulla promozione delle piccole produzioni agroalimentari del Trentino.


Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità il testo unificato dei disegni di legge di Dallapiccola e di Coppola per promuovere le piccole produzioni agroalimentari del Trentino.


Dallapiccola ha messo in luce che i prodotti trentini di montagna primeggiano sui mercati con il Trentingrana, la mela e lo spumante che occupa il 15% del mercato nazionale, non perché migliori rispetto a quelli di pianura, ma per la capacità innovativa e per la filiera di controllo che dà ampie garanzie di qualità. Il grana trentino è ad esempio frutto degli allevatori trentini che utilizzano mangimi ogm free. Si tratta allora di promuovere di più questi prodotti agroalimentari trentini perché i consumatori ne conoscano i pregi e le caratteristiche valorizzando i contadini come narratori della montagna. Anche attraverso la vendita diretta dei prodotti agricoli da parte dei piccoli agricoltori e allevatori di montagna. Come nella vicina Regione Veneto che ha disciplinato da tempo questa possibilità. Secondo Dallapiccola l’attuale Giunta provinciale provinciale non ha stima per i contadini.

Coppola ha ricordato che questo ddl ha avuto storia lunga in seconda Commissione ma alla fine si è arrivati a concordare un testo unificato apprezzabile anche per la sostenibilità ambientale perché valorizza le piccole ma molteplici produzioni agroalimentari del Trentino. La Giunta dovrà definire un regolamento di attuazione che espliciti le tipologie di prodotti agricoli e ittici lavorati evidenziando le modalità di lavorazione, confezionamento e stoccaggio. La creazione di un logo risponde all’esigenza di rendere maggiormente visibile e valorizzare le piccole produzioni agroalimentari. Coppola ha infine ringraziato l’assessora Zanotelli per il contributo e il sostegno accordati a questo ddl.

Paccher ha replicato all’intervento di Dallapiccola, che a suo avviso è animato da astio e rancore, e gli ha chiesto quanti soldi ha messo a disposizione del comparto zootecnico negli anni in cui era assessore, nel 2015 e 2016.

Dallapiccola ha giudicato “patologico” l’intervento di Paccher che l’ha preso di mira e ha negato di nutrire astio nei confronti dell’assessorato. Ha poi espresso apprezzamento per gli oltre 60 milioni di euro destinati alla Provincia al comparto agricolo. Paccher ha poi risposto a Paccher riferendo che nel 2015 e 2016 la Giunta aveva destinato al comparto agricolo 105 milioni di euro.

Paolo Zanella (Futura) ha ricordato che questo ddl ha incontrato il favore delle associazioni di categoria sentite in Commissione e prevede che, una volta emanato il regolamento, i lavoratori agricoli e ittici saranno maggiormente facilitati nella vendita dei loro prodotti, anche se piccoli, etichettati con un marchio volto a promuovere la filiera corta e quindi anche la sostenibilità. Sui prodotti trasformati secondo Zanella è positivo che quessto ddl stabilisca che i locali domestici come una cucina casalinga utilizzati per la lavorazione dei prodotti rispondano a una serie di requisiti igienici. Il testo di legge è quindi un passo importante anche se i contributi a sostegno della trasformazione di questi prodotti locali sono stati estromessi da questa normativa. Il ddl non specifica dove reperire le risorse per queste previsioni mentre nel bilancio provinciale questa normativa andrebbe finanziata.

Pietro De Godenz (UpT) ha sottolineato il fatto che il nesso tra turismo e agricoltura passa anche da un ddl come questo. I punti vendita dei piccoli prodotti nelle valli turistiche costituiscono un’attrazione e possono sostenere sia le aziende agricole sia la cultura del Trentino. Per questo secondo il consigliere questa normativa va attuata e accompagnata ma serve a questo scopo una forte condivisione degli operatori. Non si punta alla grande disposizione ma a valorizzare le piccole aziende agricole non solo con la produzione ma anche con la trasformazione.


Gli ordini del giorno.


Sì all’odg di Marini e Zanella per promuovere il marchio eco-ristorazione

L’odg proposto da Alex Marini (Misto-5 Stelle), approvato con due emendamenti concordati con la Giunta, impegna in 3 direzioni: 1. a coinvolgere anche le categorie degli agricoltori nei tavoli per la definizione e l’aggiornamento dei disciplinari del marchio eco-ristorazione; 2. ad adottare le misure necessarie per favorire l’adesione degli istituti tecnici alberghieri e degli istituti di alta formazione professionale della Provincia al marchio eco-ristorazione; 3. (modificato) a rafforzare la campagna promozionale del marchio eco-ristorazione per accelerare la diffusione delle buone pratiche e stimolare la valorizzazione dei prodotti agricoli e artigianali locali nella filiera della ristorazione trentina; non è stato invece accolto il punto 4 che impegna a promuovere iniziative per l’adozione del marchio eco-ristorazione nelle mense trentine, da quelle scolastiche a quelle ospedaliere passando dalle mense utilizzate dai lavoratori.


No all’odg di Zanella: inserire le piccole produzioni locali nelle misure previste nel programma di sviluppo provinciale

L’odg, respinto, puntava ad impegnare la Giunta a inserire esplicitamente le piccole produzioni locali nelle misure previste dal sotto-intervemto SRD13 (investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) del nuovo Psp (programma di sviluppo provinciale) 2023-2027 e i criteri specifici per sostenerle.

L’assessora Zanotelli ha spiegato che il no della Giunta è dovuto ai vincoli imposti nell’utilizzo delle risorse utilizzabili in base alla misura citata.

Secondo Zanella lo spazio per investire nel senso richiesto forse vi sarebbe nel Psp.

Zanotelli ha accolto la richiesta che sia possibile ragionare sull’accoglimento di questa proposta una volta definito il regolamento.



No al ddl di Zanella che proponeva di rendere più sicura l’alimentazione fuori casa per le persone affette da celiachia


Il disegno di legge è stato respinto con 10 voti a favore, 16 contrari e un astenuto.

Zanella ha spiegato che questo piccolo ddl cerca di completare la legge 8 del 2011 che disciplina gli interventi a favore dei celiaci, puntando sull’alimentazione fuori casa. Oggi le persone affette da celiachia e l’associazione da cui sono rappresentate spiegano che vi sono molti problemi per loro quando si recano nei locali della ristorazione che propongono cibi senza glutine. Locali che non prendono precauzioni nella preparazione dei piatti o servono caffè contaminato dall’orzo che contiene glutine. In altri casi propongono piatti o prodotti alternativi dimostrando di non conoscere il problema o cosa sia il glutine e in quali cibi si trovi. Il personale di questi locali è spesso privo di formazione e non ha le competenze necessarie per garantire i clienti che soffrono di intolleranze alimentari come questa. La Giunta non ravvisa l’esistenza di questa problematica e Zanella ha lamentato anche il no ai tentativi di mediazione da lui proposti e che non hanno mai ottenuto neanche una risposta. Il consigliere ha aggiunto che la legge andrebbe corretta perché presenta la celiachia come una malattia rara, mentre si tratta di una patologia cronica. Manca inoltre da parte della Provincia l’attuazione delle linee guida europee sull’igiene e sulle informazioni da rivolgere ai consumatori sul glutine da diffondere agli esercizi che offrono alimenti. Ma a difettare in Trentino è soprattutto una formazione degli operatori addetti alla ristorazione che garantisca la sicurezza per le persone celiache che si recano a mangiare fuori casa, anche adottando misure che prevengano la contaminazione dei cibi. Andrebbe modificata nello stesso senso anche la legge 9 del 2000 sulla somministrazione inserendo nella normativa una parte dedicata alla celiachia e all’intolleranza al glutine. Zanella ha stigmatizzato la chiusura totale incontrata sia da parte dell’assessore Failoni che nega l’esistenza del problema sia dell’assessora Segnana che ha difeso l’adeguatezza della legge attuale sulla celiachia. Zanella ha espresso dispiacere perché questo sarebbe stato un passo avanti per la tutela della salute e anche a favore degli esercizi della ristorazione che trarrebbero beneficio da una proposta normativa come questa. Gli oneri aggiuntivi a loro carico sarebbero compensati da un maggior numero di clienti che si rivolgerebbero alle loro attività.

L’assessora Segnana ha evidenziato l’attenzione da lei prestata alle istanze dell’Associazione italiana celiachia con cui la Provincia si è confrontata. Associazione che, insoddisfatta, si è rivolta al consigliere Zanella. Segnana ha ricordato che la segnalazione che la celiachia non si può considerare come nella legge provinciale attuale una malattia rara è stata recepita con un atto amministrativo della Giunta. E ha aggiunto che non vi sono mai state segnalazioni pervenute né a lei né all’assessore Failoni di criticità incontrate dai celiaci nell’alimentazione fuori casa. Per l’assessora i ristoratori trentini sono sensibili al tema della contaminazione da glutine per evitare danni ai clienti e sono propensi ad adottare tutte le misure necessarie per garantire i celiaci nella somministrazione. Il parere a questo ddl è quindi negativo, ma è scorretto considerare questa contrarietà come un atteggiamento chiuso o ostile alle persone affette da celiachia che percepiscono contributi provinciali significativi per l’acquisto dei prodotti senza glutine.

Paola Demagri (Patt) si è associata a Zanella nel testimoniare di aver ricevuto segnalazioni di criticità da parte di celiaci nell’alimentazione fuori casa. E ha ricordato che è sbagliato considerare questo un piccole ddl perché in gioco c’è una questione di sicurezza e di prevenzione sanitaria. non tutti i pazienti effettuano la biopsia e si sottopongono a esame istologico ma soffrono comunque di intolleranza al glutine contenuto in molti prodotti alimentari. E potrebbero poi rivelarsi celiaci. Che due assessori si siano opposti a un ddl semplice e chiaro come questo a tutela di queste persone la cui patologia cronica peggiora la qualità di vita e chiedono solo di poter andare a mangiare fuori casa in tutta tranquillità come ogni altra persona. Questa ddl è un’occasione persa dalla Giunta e il no di Zanella è perché a proporlo è stato lui.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha dichiarato il proprio forte sostegno a questo ddl comprendendone appieno le ragioni. Si sta parlando di un tema inerente la salute. E questa non è una malattia di poco conto perché i disturbi derivanti dall’ingestione di cibi contenenti glutine per le persone affette da celiachia possono anche essere importanti. Del problema della formazione mancata degli operatori e del personale della ristorazione con aggiornamenti periodici è di fondamentale importanza si deve occupare l’ente pubblico e in particolare l’assessorato provinciale alla salute. Un elenco di ristoratori che evidenziano di disporre di personale adeguatamente formato sarebbe molto utile alla clientela costituita dalle persone affette da celiachia. Anche se la Provincia ritiene di essere già impegnata su questo tema nulla vieta che possa fare qualcosa di più.

Luca Guglielmi (Fassa), in linea con il parere negativo espresso dalla Giunta con Segnana, ha detto che la sensibilizzazione andrebbe fatta a 360 gradi per evidenziare la gravità di questa malattia. A suo avviso c’è chi si presenta nei locali come celiaco o intollerante al glutine senza in realtà esserlo. C’è una sovra-esposizione del problema che induce il ristoratore ad essere restio a proporre piatti e prodotti senza glutine. L’errore è dipingere sempre come cattivo il ristoratore.

Zanella ha replicato che il problema è sicuramente anche di cultura generale ma questo non toglie che il disagio delle persone celiache è reale e non esime i ristoratori che dichiarano di poter somministrare alimenti senza glutine di garantire davvero la non contaminazione dei cibi. Si tratta di una questione di correttezza. E un minimo di conoscenza e di preparazione degli esercenti e del personale della ristorazione andrebbe garantita perché siano adottate le norme igieniche e di prevenzione che permettano di attuare il regolamento europeo sulle intolleranze alimentari. Il consigliere ha suggerito di non dare sempre agli atti amministrativi valore di legge e di fare un giro nei ristoranti e nei locali delle valli con persone affette da celiachia, perché è un errore rimanere chiusi negli uffici per non vedere i problemi che esistono.​

Approfondimenti
Il testo unificato dei ddl di Cia e Segnana che vieta la catena ai cani
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=idap&at_id=1668684
Il testo unificato dei ddl di Dallapiccola e Coppola per promuovere le piccole produzioni agroalimentari
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=idap&at_id=1522501
Il testo del ddl di Zanella che proponeva di rendere più sicura l'alimentazione fuori casa per le persone affette da cecliachia
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=idap&at_id=1570657