Dalla Prima Commissione al termine della discussione generale
Approvati a palazzo Trentini 10 dei 18 articoli della legge collegata alla manovra di bilancio
Respinto un emendamento del consigliere Kaswalder sul Corecom. In allegato la legge collegata
La Prima Commissione
presieduta da Vanessa Masè (La Civica), esaurita la fase della discussione generale iniziata questa mattina, ha approvato nel pomeriggio 10 dei 18
articoli della Legge Collegata alla manovra di bilancio provinciale
2023 proposta dalla Giunta. Domani i lavori riprenderanno alle 9.00
per proseguire fino al termine dell’esame della finanziaria che
comprende anche i ddl (167 legge di stabilità) e 168 sul bilancio di
previsione. Nel pomeriggio si è conclusa la fase della discussione
generale con gli interventi di Ivano Job (Misto-Coraggio Italia),
Giorgio Tonini (Pd), Vanessa Masè e la replica dell’assessore alle
attività economiche Achille Spinelli. La Commissione ha respinto un
emendamento firmato da Kaswalder che consentiva la rieleggibilità
per una sola volta dei componenti del Corecom.
LA DISCUSSIONE DEL POMERIGGIO
Job: la manovra tutela il
sistema economico in una fase difficile
Job ha sostenuto che questa
manovra, gravata da difficoltà e ostacoli indipendenti dalla volontà
dell’esecutivo, prevede interventi a difesa del sistema economico e
a favore della natalità opportuni a fronte di una situazione
profondamente cambiata rispetto al passato. Il consigliere ha poi
giudicato “doping economico” la misura del 110% che ha generato
un aumento dei prezzi e interventi su immobili che non ne avevano
bisogno. A suo avviso questo è un bilancio di mantenimento rispetto
alle aspettative dei cittadini, degli operatori del settore
turistico. Ha espresso condivisione per l’intervento che punta a
stimolare gli affitti in chiave sociale e per la misura finalizzata
al riutilizzo degli alberghi dismessi e vetusti come foresterie in
cui ospitare i lavoratori del turismo. sull’emendamento riguardante
la possibilità di riportare in servizio i vigili del fuoco volontari
over 65 ha anticipato il proprio voto di astensione perché a suo
avviso va rivisto e perfezionato.
Tonini (Pd): questa Giunta
non ha mai messo in campo riforme strutturali.
Considerando che questa è
l’ultima manovra della legislatura Tonini ha tracciato un bilancio
delle politiche portate avanti fino ad oggi dalla Giunta Fugatti,
riconoscendo che non era facile mettere in campo investimenti
sull’economia e il sociale in questi ultimi anni segnati da crisi
gravissime come la Tempesta Vaia, la pandemia e ora la depressione
derivante dal rincaro dei prezzi legato alla guerra. Tuttavia a suo
avviso, dal momento che dovremo abituarci a questa stagione di
cambiamenti non si può continuare a ragionare solo e sempre in
chiave emergenziale con misure di corto respiro. Per questo occorre
che la Giunta prenda in seria considerazione anche le proposte
dell’opposizione che nei periodi più difficili si è dimostrata
collaborativa con l’esecutivo. La Giunta secondo Tonini ha risposto
a tre livelli a quest’esigenza. Il primo per fronteggiare le
emergenze di cui sopra per riuscire a “tenere la testa fuori
dall’acqua”, con due criticità: una certa farraginosità degli
interventi dovuta alla continua rincorsa dei problemi alternando
manovre finanziarie ogni sei mesi. Sono state messe in campo misure
minute con un raggio d’azione molto breve e questo è un limite da
evidenziare perché la Provincia gode di una stabilità politica ben
superiore a quella del governo nazionale. La seconda criticità è
che in nome dell’emergenza e dell’urgenza degli interventi non
sempre è stato rispettato il principio dell’equità buttando “i
soldi dall’elicottero” (elicopter money). Ma la logica dei
sussidi a pioggia non funziona se si tiene conto dell’attuale
impennata dell’inflazione che richiederebbe politiche selettive. La
seconda direttrice degli interventi della Giunta per fronteggiare le
criticità è stato il sostegno alla spesa per investimenti, logica
privilegiata contando sull’effetto moltiplicativo del prodotto e
della crescita economica che in tal modo si riuscirebbe ad innescare.
Anche in questo caso sono però emerse per Tonina due criticità: la
prima per la difficile “messa a terra” degli investimenti, per
cui l’elenco delle opere progettate e da realizzare è rimasto e
rimane sempre lo stesso con il passar degli anni; la seconda legata
all’aumento della spesa corrente rispetto agli investimenti da
attuare, peraltro, con risorse provenienti da fuori provincia e
dovute a fattori esogeni che sfuggono al nostro controllo. Risorse
che quindi domani potrebbero non esserci più. Per Tonini c’è poi
una contraddizione nel voler concentrare le risorse sui grandi
investimenti e la scelta di soffocare, al tempo stesso, i piccoli
investimenti dei Comuni che con i sindaci hanno denunciato nei giorni
scorsi l’azzeramento di questa possibilità. La terza linea di
intervento portata avanti dalla Giunta Fugatti è stata per Tonini la
scelta di non agire sull’offerta per privilegiare invece la
domanda. Secondo il consigliere non si possono giudicare inutili o da
visionari gli interventi finalizzati a una profonda ristrutturazione
delle aziende pubbliche e private perché diventino più produttive e
competitive sul mercato. Agire sull’offerta significa infatti
aumentare il tasso di crescita potenziale dell’economia, ma
quest’obiettivo non è mai stato perseguito dall’esecutivo perché
questa è una politica che ha bisogno di tempo e non di interventi
semestrali. Su questo punto è emersa per Tonini la principale
distanza politica con la minoranza. Il risultato è che oggi abbiamo
un governo provinciale che ha affrontato sì le emergenze ma non si è
dato un programma di riforme, a cominciare da quella della macchina
amministrativa della Provincia, per risolvere problemi che sono
strutturali. Riforme che non sono state messe in campo perché hanno
bisogno sia di tempo e di superare anche i limiti della legislatura
in corso, sia di disponibilità al dialogo politico, che la Giunta ha
dimostrato di non avere ma senza il quale non si possono realizzare
riforme strutturali.
Masè: manovra prudente e
migliorabile con le proposte emerse dalle audizioni
Secondo la consigliera
quest’ultima manovra obbedisce giustamente a un approccio
prudenziale anche perché la Giunta, come dimostra anche questo
bilancio, ha faticato e fatica a coprire tutte le proprie competenze
con risorse che non sono più quelle di un tempo. Questo richiede per
Masè un cambio di paradigma ormai necessario, al quale anche in
futuro bisognerà abituarsi. Tuttavia per la consigliera la manovra
non è improntata al pessimismo perché interviene con misure a
favore della natalità, della conciliazione famiglia lavoro e delle
genitorialità dirette non solo a sostegno delle donne e dei loro
diritti ma anche della crescita del Pil. Masè ha poi sottoposto
all’assessore Spinelli alcune proposte emendative emerse dalle
audizioni effettuate dalla Commissione sul bilancio. La prima del
Coordinamento imprenditori per chiedere alla Giunta interventi a
favore delle aziende escluse dal beneficio del credito d’imposta
con cui fronteggiare il caro-energia. La seconda per incentivare con
una norma sull’Imis i proprietari ad affittare gli alloggi
inutilizzati e ad invogliare la permanenza dei commercianti nei
piccoli negozi dei centri storici abbandonati a causa dei canoni
troppo alti. La terza per dare alla Federazione dei vigili del fuoco
il tempo di definire precisamente quale ruolo ulteriore rispetto a
quello del vigile complementare potranno avere i volontari over 65
richiamati in servizio. La quarta per valutare la necessità o meno
di una modifica della legge 23 del ‘92 sulla semplificazione e la
partecipazione all’azione amministrativa provinciale per adeguare
la norma alla legge nazionale. La quinta per stimolare Coperfidi a un
intervento che sostenga i consorzi irrigui e di miglioramento
fondiario penalizzati dalla crisi. La sesta per rafforzare l’organico
di Apria in modo da favorire e anticipare attraverso il servizio di
sportello, rispetto all’entrata in vigore dei decreti Arera, il
processo istitutivo delle comunità energetiche alle quali i Comuni e
le Comunità di valle del Trentino sono interessate. La settima per
potenziare l’ufficio del Runts (Registro unico del terzo settore)
perché rispondere alle esigenze delle tante associazioni di
volontariato del Trentino, sia Odv (organizzazioni di volontariato)
che Aps (Associazioni di promozione sociale), messe in grave
difficoltà dalla nuova legge nazionale sul Terzo Settore che
rischiano di morire.
La replica di Spinelli:
puntiamo a una sana logica del guadagno privato contro l’insana
logica della copertura delle perdite private con il sistema pubblico
L’assessore ha risposto a
Zanella richiamando il problema dei costi aggiuntivi e del maggior
carico di oneri per Provincia. “L’autonomia trentina – ha
osservato – non riguarda solo l’amministrazione provinciale ma
chiama in causa tutte le componenti della comunità, chiamate
anch’esse sia a mettersi in discussione sia a dare un contributo di
analisi e propositivo per affrontare e risolvere i problemi. Evitando
di chiedere sempre e solo rimborsi a piè di lista”. Spinelli ha
ricordato le risorse messe a disposizione dai fondi nazionali ed
europei con volumi finanziari eccezionali da utilizzare per
investimenti nel prossimo triennio, che implementano il bilancio
provinciale anche dal punto di vista progettuale. Secondo l’assessore
oggi al Trentino “serve una sana logica del guadagno privato” con
quel che ne deriva per la Provincia in termini di gettito fiscale e
sulla quale la Giunta sta scommettendo contrastando “l’insana
logica della copertura delle perdite private con il sistema pubblico
che garantisce tutto sempre e comunque”. In questa direzione – ha
anticipato –, per sviluppare la crescita delle imprese e la loro
partecipazione al libero mercato, andrà la riforma della legge unica
sull’economia in arrivo nella primavera prossima. Spinelli ha poi
rivendicato la validità dei provvedimenti che la Giunta intende
portare avanti anche con questo bilancio per promuovere la natalità
(“oggi ogni 1000 bambini che nascono nel mondo solo 3 nascono in
Italia), calata perché in passato non sono state messe in campo
politiche adeguate, e sul bonus energia che è stato sottoposto a un
criterio di reddito nel caso dei 180 euro. Ha poi fornito a Rossi
l’elenco dettagliato chiesto dal consigliere delle opere da
realizzare per le Olimpiadi del 2026 con i relativi stanziamenti. Sul
come rimpiazzare l’effetto del superbonus 110% ha sottolineato che
“il punto è come strutturare il mercato degli operatori edilizi
del Trentino, quasi nessuno dei quali oggi è competitivo al di fuori
dei confini provinciali”. L’assessore ha rivendicato i risultati
positivi prodotti dal Fondo Housing Sociale, che ha stimolato il
mercato edilizio, gli investimenti previsti dalla Giunta sulle grandi
opere. Ha poi risposto alle osservazioni di Tonini ribadendo che le
difficoltà incontrate dalla Giunta hanno ostacolato la messa in
campo di interventi di medio-lungo periodo anche per l’impreparazione
del sistema pubblico ad emergenze ed eventi avversi di queste
dimensioni. Sulle politiche a sostegno dell’offerta ha evidenziato
il problema di come intervenire a questo livello e ribadito la scelta
di concentrare le risorse pubbliche a favore di chi cresce e produce
ricchezza disincentivando chi invece attende solo la copertura della
Provincia. In ogni caso – ha aggiunto – è in cantiere la riforma
della legge unica sull’economia mentre per rilanciare
l’amministrazione pubblica la Giunta intende incentivare i percorsi
di crescita professionale e l’efficienza delle prestazioni. A tutte
le richieste di emendamento proposte da Masè ha risposto che saranno
oggetto di attenta valutazione della Giunta.
L’esame degli articoli e
degli emendamenti della Legge Collegata
La Commissione è poi passata
all’esame dei singoli articoli e dei relativi emendamenti del ddl
166 che reca la Legge Collegata alla manovra di bilancio 2023. Prima
della sospensione dei lavori sono stati approvati 10 dei 18 articoli
del provvedimento e quasi tutti gli emendamenti presentati.
Sull’articolo 4 relativo che prevede la possibilità di realizzare
in alternativa ai percorsi di alta formazione oggi offerti dalla
Provincia i percorsi di istruzione tecnologica superiore in linea con
la riforma introdotta a livello nazionale, Rossi e Tonini hanno
motivato il loro voto di astensione osservando che sarebbe stato più
corretto proporre questa modifica, che tocca anche aspetti di
sistema, con un apposito disegno di legge. L’unico emendamento
respinto dalla Commissione è stato quello aggiuntivo proposto in
qualità di consigliere di maggioranza da Walter Kaswalder, che
propone di consentire la rieleggibilità per una sola volta dei
componenti del Corecom a partire dalla fine del prossimo quinquennio,
quindi dal 2028 in poi (la modifica della legge non riguarderebbe
quindi gli attuali membri dell’organismo). Contro l’emendamento
si sono espressi Rossi, Marini e Zanella che ne hanno contestato
l’ammissibilità rispetto a un articolo della legge collegata, il
4, che riguarda la scuola e la formazione professionale. La
presidente Masè ha giudicato ammissibile l’emendamento anche in
base alla valutazione dei servizi competenti del Consiglio
provinciale, ma ha anche dichiarato la volontà di astenersi su
questa proposta, bocciata proprio con questa sua scelta avendo per il
resto ottenuto 4 voti a favore e 4 contrari.
I LAVORI DI QUESTA MATTINA, INIZIATI CON LA PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI DI GIUNTA
Questa mattina la discussione della manovra in Prima Commissione era iniziata con la presentazione da parte dell’assessore Spinelli di 13
emendamenti sulla collegata e il ddl stabilità. Imis, esenzioni
anche ai proprietari che affittano gli alloggi, anche turistici; per
i comuni inseriti i 40 milioni per l’emergenza bollette. Sanità,
verranno stabilizzati medici e infermieri assunti a tempo determinato
durante l’emergenza Covid e novità per i Vigili del fuoco
volontari: per il servizio di soccorso il limite di età passa dai 60
ai 65 anni.
In apertura di
seduta, l’assessore Spinelli, ha presentato una serie di 13
emendamenti sul ddl collegata e stabilità. Sulla collegata il primo
riguarda le competenze di Pat e Apss sui controlli sulla sicurezza
alimentare e il benessere animale. Un altro riguarda i contributi
alle imprese con l’introduzione del la procedura automatica;
inoltre per i contributi della ricerca e per i progetti scuola –
impresa la compensazione fiscale verrà sostituita dal versamento
diretto da parte della Pat. C’è poi l’estensione al 2023, viste
le difficoltà che si prefigurano per il prossimo anno, di deroghe
per i requisiti per la concessione di contributi alle aziende. Un
altro emendamento riguarda i campeggi e disciplina la pratica, sempre
più di moda, del “glanping”. Novità, rispetto alla stesura
originale del ddl collegata, riguardano i vigili del fuoco volontari
con l’innalzamento da 60 a 65 anni dell’età di servizio. I
pompieri ultra sessantacinquenni potranno però essere impiegati in
servizi non direttamente operativi.
Sulla legge di stabilità
Spinelli ha presentato due emendamenti sull’ Imis. Il primo, che
riguarda le procedure fallimentari, permette di rimandare i
versamenti al termine di procedure; col secondo si recepisce, in
termini precauzionali, una sentenza della Consulta che stabilisce che
nel casi i coniugi abbiamo residenze in due case diverse queste
vengano considerate, ai fini delle agevolazioni, ambedue abitazione
principale. Inoltre, vengono estese le esenzioni Imis ai proprietari
di alloggi, anche turistici, che applicano regolari contratti di
locazione.
Spinelli ha presentato in
commissione anche gli emendamenti che riguardano l’accordo col Cal,
uno riguarda l’impatto finanziario (2 milioni e 900 mila euro)
dell’aumento sull’indennità dei sindaci previsto dalla norma
regionale; il fondo di emergenza per la crisi energetica di 40
milioni e gli avanzi di bilancio delle Comunità, altri 40 milioni,
che possono essere assegnati alle amministrazioni comunali per gli
investimenti. Sul capitolo scuola emendamento che prevede un milione
e mezzo in più per gli stanziamenti per gli arretrati dei docenti e,
per la sanità, la stabilizzazione del personale sanitario precario
dell’Apss e delle Apsp. Medici e infermieri assunto con concorso
per l’emergenza Covid e che abbiano superato i 18 mesi di servizio,
anche non continuativo, al 30 giugno scorso. Sul bypass ferroviario
di Trento infine, si torna, per l’indennità degli espropri
concessa ai proprietari, al requisito della residenza all’entrata
in vigore della legge provinciale 22 del 2021. Cambiano i criteri
anche per ottenere la dote giovani: con l’emendamento Spinelli si
prevede che non più ambedue i membri del gruppo familiare devono
avere meno di 40 anni, ma uno solo.
Le domande sugli
emendamenti
Rispondendo a Paolo Zanella
(Futura), l’assessore ha risposto che la richiesta di agevolazioni
Imis per gli alloggi, compresi quelli turistici, viene dai comuni e
ha l’obiettivo di introdurre un incentivo alla regolarizzazione dei
contratti d’affitto. Sulla sanità la stabilizzazione avviene
nell’ambito dell’organico vigente. Rispondendo a Ugo Rossi
e a Ivano Job ha detto che i 40 milioni per i comuni,
nonostante le dichiarazioni fatte in commissione dal presidente
Gianmoena che aveva parlato di una cifra inferiore, ci sono e sono
frutto della conclusione, avvenuta poche ore fa, della trattativa con
il Cal. Rossi ha chiesto ancora quanto grava sulla finanza Pat questo
fondo la risposta è stata che, rispetto al testo originario del ddl,
come tutti gli altri introdotti con gli emendamenti, si tratta di
cifre aggiuntive e prelevate dal fondo di riserva. Giorgio Tonini
(Pd) ha ancora una volta sottolineato con forza l’insufficienza
delle relazioni tecniche che accompagnano gli emendamenti i quali,
nella maggioranza dei casi, sono tutt’altro che chiari. Una
polemica condivisa da Zanella.
L'INIZIO DELLA DISCUSSIONE GENERALE
Zanella: l’Imis andrebbe
aumentata a chi non affitta
In discussione generale, Paolo
Zanella (Futura) ha affermato che anche questa manovra ha poco di
sostanziale anche a fronte della situazione di crisi permanente che
stiamo vivendo. Crisi, che richiederebbe interventi per rendere il
sistema economico – sociale resiliente. Prima di tutto, ha
continuato, vanno fatte iniziative per la crisi demografica e quella
ambientale. Per questo i fondi europei, oggi impegnati per il 53% per
la digitalizzazione, andrebbero maggiormente indirizzati alla tutela
ambientale. C’è inoltre la miopia sul piano sociale e
sull’accoglienza. Una posizione ideologica che ritiene fondamentale
arroccarsi sulla trentinità a fronte di squilibri ambientali e
economici globali. Una via, secondo Zanella, che ci fa perdere
opportunità visto che oggi mancano una moltitudine di figure
professionali, dai camerieri ai medici e si assiste ad un calo, che
arriva al 3%, di iscrizioni nelle scuole. Un ritardo enorme che è
dimostrato dalla decrescita della popolazione trentina. Un trend che
andrebbe interrotto e invertito con l’integrazione degli stranieri
creando le condizioni per la coesione sociale. Certo, per l’esponente
di Futura, la soluzione non è il bonus di 5 mila euro per il terzo
figlio, ma in una politica di conciliazione famiglia – lavoro per
le donne, come dimostrano i risultati dei paesi più avanzati. Altro
tema la casa. Per molti un dramma fatto di bollette assurde e sfratti
in crescita. Sui 180 euro a tutti, ha continuato Zanella, la Giunta
potrebbe trarre spunto dalla manovra Meloni che sugli aiuti ha
previsto almeno l’Isee. Anche sui contributi alle imprese i criteri
dovrebbero essere legati all’efficienza energetica e
all’occupazione, anche per sostenere le ditte più moderne e
strutturate. Sull’Imis, bene usarlo per regolarizzare gli affitti,
ma si dovrebbe aumentare per chi non affitta, visto che sono circa
2500 gli alloggi vuoti nella sola Trento.
Marini: del tutto assente
la crisi demografica e climatica
Alex Marini (5 Stelle) ha
affermato che la finanziaria non è fatta solo di numeri, ma deve
affrontare temi di fondo come la programmazione delle politiche
pubbliche. La logica, che è diventato un problema strutturale della
nostra democrazia, invece, è quella elettorale che prevale sulla
programmazione delle politiche sociali. Tra pochi anni avremo al
mondo 10 miliardi, dei quali 9 africani o asiatici e dobbiamo essere
consapevoli che gli equilibri cambieranno. Per questo si deve
ragionare in termini strategici. Va affrontata poi la crisi
democratica, testimoniata dall’astensionismo e dalla volatilità
del voto che mostra la sfiducia dei cittadini nella politica. Quindi,
il capitolo del rafforzamento delle istituzioni è fondamentale anche
per fare ragionamenti sull’oggi. C’è, inoltre, un aumento delle
richieste di assistenza psicologica causate da una crisi sociale
profonda e che andrà peggiorando verso orizzonti di tipo argentino.
In apertura dell’anno accademico, ha ricordato il pentastellato,
Francesca Bria, ha mostrato un quadro delle opportunità che la
digitalizzazione può portare nelle nostre vite. Temi fondamentali
che però non rientrano nel dibattito consiliare. Eppure, ha
affermato, servono processi visionari per affrontare i cambiamenti
climatici. Invece, anche da noi si aumentano emissioni e con le opere
pubbliche si favorisce la mobilità pubblica. Anche sull’agricoltura
poco si fa per le filiere corte e aiutare la produzione locale.
Anche per gli incentivi alle imprese non si è fatta la scelta di
orientarle verso una radicale conversione ambientale. Anche per
questo servirebbe, per Marini, una concertazione fiscale per mettere
il fisco in relazione con le politiche economiche e sociali.
Importante, sarebbe anche ottenere da Roma una maggiore autonomia
fiscale e ha criticato l’emendamento sull’Imis che secondo il
consigliere di opposizione finisce per dare, seppur in base a una
sentenza della Consulta, un incentivo a chi di case ne ha più di due
quando c’è un sacco di gente che non trova un alloggio. Aperta
rimane la questione degli acquedotti, del risparmio energetico e non
si sono recepite direttive europee come la Habitat 2000 e sul piano
energetico non ci sono incentivi per le soluzioni collettive come le
comunità energetiche. E sempre in questo campo Dolomiti energia, ha
detto ancora, è vista come fonte di finanziamento per i comuni di
Trento e Rovereto. Permane, inoltre, la crisi del lavoro e la fuga
dei giovani all’estero. Per quanto riguarda la sanità, per Marini,
andrebbe realizzata la camera conciliativa. Sulle Asuc, da sempre
dimenticate, si è scelto invece di assegnare loro il peso della
gestione delle cave di porfido. Infine, per quanto riguarda le norme
sulla sicurezza che verranno inserite con la finanziaria per lo sci
queste andrebbero estese alle ciclabili. Mentre per la protezione
civile, andrebbero introdotti premi per i volontari e le aziende per
le quali lavorano.
Rossi: 60 milioni dello
stadio del ghiaccio? Meglio darli all’housing sociale
Ugo Rossi (Misto) ha
lamentato il vuoto assoluto di politiche per la casa. L’effetto del
110%, ha aggiunto, andrà scemando e molte imprese, in questi mesi,
si sono strutturate e esposte finanziariamente e il rischio di una
crisi dell’edilizia c’è. Anche per questo il fondo di housing
sociale andrebbe rifinanziato, magari con i 60 milioni previsti per
lo stadio del ghiaccio di Pinè. Una cifra che creerebbe una leva
finanziaria tale sufficiente a salvare molte imprese e dare una casa
alle famiglie medio basse. Rossi ha ricordato che l’esperienza
della scorsa legislatura ha permesso di creare 500 alloggi. Nel
bilancio 2023, ha continuato, c’è un filo rosso: aiutare i bilanci
dei comuni, ma con soldi che vengono presi dalle piccole opere,
fondamentali per le imprese artigiane, e messi sulle spese correnti.
Il consigliere del misto ha detto che si deve stare attenti ai
“proclami” sui grandi cantieri perché, come è successo per la
strada della Valsugana, si finisce solo per bloccare ingenti fondi.
Sul turismo ha affermato che il territorio sta vedendo l’esplosione
di pseudo strutture di accoglienza e per questo c’è bisogno di ben
altro che un intervento sull’Imu. Serve invece un ragionamento,
come si è fatto in Alto Adige, per limitare i numeri delle presenze
turistiche qualificando l’offerta. Quindi, una manovra che andasse
a favore degli affitti per la popolazione, in primo luogo per l’Alto
Garda dove la situazione è di grande sofferenza, favorirebbe lo
stesso turismo che sarebbe messo nelle condizioni di crescere in
qualità. Invece, nella manovra non si vede alcuno sforzo di visione.
Visione che manca anche sui comuni per i quali sono state aperte le
porte alle assunzioni, senza chiedersi come migliorare il lavoro del
personale. Non c’è nulla nella manovra, ha detto ancora, sulla
politica demografica che va affrontata con misure per gestire
l’immigrazione che ha permesso la tenuta del Trentino in questi
anni. Apprezzabile il bonus di 5000 euro, ma questa misura dovrebbe
essere strutturale, almeno per 5 anni. Scelte, ha aggiunto l’ex
presidente della Giunta, che richiedono un respiro che vada al di là
dei termini elettorali. Sforzo che si vede, piuttosto, nelle
politiche familiari della Meloni. E ciò dovrebbe preoccupare anche
la Giunta leghista perché si rischia di venire superati da un
partito centralista.
Sulla sanità, Rossi ha detto
che la situazione è pericolosa perché l’immagine esterna è
totalmente negativa. Fatto ancora più grave per una realtà come la
nostra che ha sempre visto una sanità d’avanguardia che attraeva
professionisti da tutta Italia. La scelta di non rinnovare il mandato
a Bordon, ha affermato Rossi, ha avuto un impatto estremamente
negativo. Un processo che è culminato con l’allontanamento del
dottor Benetollo.
Savoi: una manovra
realistica e di grande responsabilità
Alessandro Savoi (Lega) ha
affermato che i bilanci da sempre vanno fatti con i soldi che si
hanno in mano e devono pareggiare e per il 2023 nelle casse Pat ci
saranno 629 milioni in meno rispetto al bilancio 2022. Anche sulle
polemiche degli avanzi di bilancio, Savoi ha ricordato che questi
sono sempre utilizzati dalla Giunta e lo farà anche il prossimo
annocon l’assestamento anche per rifinanziare l’esenzione
dell’addizionale Imis ai 25 mila euro. Obiettivi che la maggioranza
si pone, tenendo comunque conto che le spese correnti della Pat sono
arrivate al 67%. Nonostante la crescita del costo del personale, ha
aggiunto, i contratti del settore pubblico sono sempre stati
rinnovati. Inoltre, ha ricordato Savoi, di fronte ai rincari
energetici e all’inflazione si devono coprire i bilanci comunali.
Quindi, la manovra, con le risorse a disposizione, se non bastasse
sempre più minate dai trasferimenti allo Stato, cerca di fare fronte
a esigenze straordinarie e a un futuro incertissimo che rischia di
essere caratterizzato da una recessione e dal calo del Pil.
Nonostante ciò la Giunta ha messo a disposizione risorse per le
opere pubbliche che creeranno ricchezza. Quindi, per Savoi si tratta
di una manovra realistica e di grande responsabilità.
Dalzocchio: i cittadini
hanno bisogno di risposte concrete
La
mattinata si
è chiusa
con
l’intervento
di Mara Dalzocchio (Lega) la quale ha ricordato che i cittadini hanno
bisogno di risposte immediate. La manovra si concentra molto
sull’oggi e ha i piedi per terra. Una logica che ha permesso
all’economia trentina di reggere ai colpi provocati dalle continue
emergenze come dimostrano i 300 milioni messi a disposizione per fare
fronte al caro energetico. Senza attenzione all’oggi, alla difesa
del potere d’acquisto, ha continuato, non ci sarà futuro. E
comunque, ha sottolineato, nel
bilancio
ci sono finanziamenti per le opere pubbliche, le imprese,
l’agricoltura, la digitalizzazione. Per la sanità ha ricordato che
le riforme della scorsa legislatura hanno portato più burocrazia e
non più medici e infermieri e comunque
la struttura voluta dal centro sinistra
non è stata in grado di far fronte all’emergenza Covid. Un’eredità
che non è stata facile da gestire dalla Giunta Fugatti. Su ambiente
e natalità, la capogruppo della Lega, ha affermato che la Giunta ha
lavorato per affrontarli anche se si tratta di problemi generali. E
comunque, ha concluso, non si può puntare sugli extra comunitari.