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09/11/2022 - In aula o in commissione

Nella scuola trentina ci sarà un referente per l'educazione ambientale. Sì a un ddl di Coppola

Il provvedimento approvato stamane in Consiglio provinciale

Nella scuola trentina ci sarà un referente per l'educazione ambientale. Sì a un ddl di Coppola

Via libera anche a un progetto di modifica dello Statuto di autonomia proposto da Marini

Nella scuola trentina ci sarà un referente per l'educazione ambientale. Sì a un ddl di Coppola
Si è conclusa questa mattina con l’approvazione unanime, la discussione in Consiglio provinciale del disegno di legge 95 della consigliera Lucia Coppola (Misto-Europa Verde), concordato con l’assessore Bisesti, mirato all’introduzione dei temi ambientali e di iniziative volte al rispetto dell’ambiente nelle scuole, anche attraverso la mediazione della figura di un docente referente dedicato. L’aula ha poi proseguito i lavori con l’esame di due proposte di modifica dello Statuto del consigliere Alex Marini (Misto-5 Stelle) in materia di impiego dei trasferimenti di fondi statali e sulla partecipazione popolare in materia finanziaria e di tributi. Solo la prima è stata accolta all’unanimità. Slitta a domani mattina, quando sarà presente in aula l’assessore competente Tonina, l’esame del ddl 94 del consigliere Lorenzo Ossanna (Patt). I lavori riprendono alle 15.00 con l’esame del disegno di legge 71 di Marini che modifica la legge provinciale sul difensore civico.


Approvata all’unanimità la proposta di Coppola per inserire la materia ambientale nei piani scolastici


L’assessore Bisesti lo ha definito un disegno di legge con un iter felice, sul quale si è trovata una condivisione di fondo. Alla luce dello sforzo che le istituzioni scolastiche stanno portando avanti su questo tema, Bisesti ha definito doveroso riconoscere la sensibilità dimostrata discutendo in quest’aula dell’argomento e introducendo la previsione di un’attenzione particolare al tema ambientale nei piani scolastici, accogliendo dunque la proposta della collega Coppola.

Dovremmo fare un esame di coscienza rispetto a quello che stiamo facendo, ha premesso Marini, senza delegare esclusivamente ai giovani le sorti sul loro futuro e su quello dell’ambiente ha osservato Alex Marini (5 Stelle) che ha annunciato la presentazione di due ordini del giorno sul tema, il cui dispositivo è stato modificato con la Giunta.

Uno dei temi cruciali del nostro tempo, lo ha definito Paolo Zanella (Futura) ed è un bene che venga inserito nei piani di studio. L’introduzione di un docente referente valorizza ulteriormente la presa in carico di questo tema da parte della scuola, anche se il fatto che non ci saranno nuovi oneri a carico del bilancio provinciale lo fa apparire esclusivamente come un impegno in linea di principio: le risorse vanno investite, se si vuole raggiungere un obiettivo.

Nella sua replica Coppola ha osservato che il ddl è un buon inizio, perché aver dato una connotazione specifica al tema ambientale e aver introdotto la possibilità di nominare un referente della materia è già un bel traguardo. Tuttavia, ha raccomandato all’assessore Bisesti di prevedere con Iprase dei percorsi formativi per gli insegnanti e di sostanziare in futuro i contenuti di questa legge con risorse ad hoc, come suggerito dal collega Zanella.

Due gli ordini del giorno al documento, proposti e illustrati dal consigliere Marini, il cui dispositivo è stato emendato e concordato con l’assessore Bisesti. Il primo documento impegna la Giunta a valorizzare la pubblicazione “Leggi per Voi-I cittadini protagonisti” sulla partecipazione popolare e i processi decisionali, segnalando la disponibilità della pubblicazione in forma cartacea e digitale.La seconda parte del dispositivo accoglie l’appello della consigliera Coppola prevedendo il coinvolgimento di Appa e Iprase nella formazione degli insegnanti affinché siano loro a promuovere l’educazione ambientale nelle scuole. Sul documento sono intervenuti Zanella e Coppola, ringraziando il collega per aver corroborato la proposta rendendola più incisiva.

Il secondo ordine del giorno di Marini, sempre nella logica di dare valore aggiunto al disegno di legge della collega e anch’esso emendato in accordo con la Giunta, impegna a valutare la possibilità di stanziare nella legge di bilancio maggiori risorse sul capitolo di spesa dedicato agli interventi di manutenzione delle scuole pubbliche, per rinnovare gli istituti scolastici e coibentare gli edifici più energivori, coinvolgendo gli studenti e i docenti nelle analisi e nella programmazione delle iniziative.


Modifiche statutarie, accolta la proposta di Marini sulla flessibilità nella gestione dei trasferimenti dallo Stato


Il Consiglio ha proseguito i lavori con l’esame delle proposte di progetto di modificazione dello Statuto n. 1 e 2 del consigliere Alex Marini in materia di tributi locali ed impiego dei trasferimenti di fondi statali per il finanziamento di politiche delle autonomie locali e in materia di partecipazione popolare e politiche fiscali delle autonomie locali.

La prima proposta (accolta all’unanimità), illustrata da Marini e formulata già nel 2020, scaturiva dal fatto di aver acquisito maggiore consapevolezza rispetto ai trasferimenti dello Stato a seguito dell’emergenza Covid. L’obiettivo era che quei soldi potessero essere erogati in maniera più flessibile (sia i fondi trasferiti per fare fronte alle emergenze, sia quelli assicurati via via nei vari piani nazionali di resilienza) e contestualmente che fosse rimesso al centro del processo legislativo il Consiglio provinciale. Un obiettivo, quest’ultimo, che è stato almeno parzialmente raggiunto, dal momento che in sede di Commissione sono state raccolte informazioni importanti sotto il profilo tecnico e politico, facendo emergere considerazioni per nulla banali. Il secondo progetto di modifica dello Statuto, accompagna la maggiore autonomia nell’utilizzo dei trasferimenti con più poteri di controllo e di partecipazione da parte dei cittadini, come avviene in tutti i paesi federalisti.

L’assessora Giulia Zanotelli ha dichiarato il parere favorevole al primo documento.

Ugo Rossi (Azione) ha ringraziato il collega per aver posto la questione in tempi congrui con l’emergere delle problematiche, pur precisando che in Italia gli esempi di federalismo da lui richiamati, non ci sono. La precisazione non è solo lessicale, ha proseguito, dal momento che è necessario che esca una chiarezza totale rispetto alla parola autonomia e alle istanze autonomistiche poste magari anche da altre regioni, nell’ipotesi della cosiddetta autonomia differenziata. Rimane il fatto che la proposta del collega ha aperto utili canali di riflessione. La norma di attuazione che si vuole approvare permetterebbe di operare delle riflessioni a monte rispetto, per fare un esempio, alle case della salute che sono state finanziate, ma magari si farà fatica a riempire di contenuti. Potremmo cioè decidere autonomamente sui modelli organizzativi migliori su cui spendere le risorse e destinarle a progetti davvero utili al nostro territorio. L’importanza degli spunti posti da questo argomento, fa riflettere anche sulla modifica del reddito di cittadinanza, ad esempio, rispetto al quale questa sarebbe un’occasione straordinaria per una rinnovata gestione con modalità e strumenti di controllo che garantiscano un miglior risultato, ha suggerito. Tra l’altro riguardo una competenza che ci vede autonomi.

Marini ha replicato esprimendo consapevolezza sul fatto che il nostro sistema regionalista non sia federalista. Tuttavia ciò non impedisce di riflettere su altre proposte e l’obiettivo di questi progetti di modifica è quello di costruire dei nuovi sistemi ibridi, stimolando il legislatore statale a mettere in campo altri strumenti che diano maggiori spazi di manovra a livello locale.

Paolo Zanella ha sostenuto la proposta del collega, che cerca di tutelare le prerogative autonomistiche, ovvero l’opportunità di governare bene il territorio, rispetto ad un centralismo sempre più marcato e vincolante. Decidere come gestire i trasferimenti, anche sugli obiettivi strategici, con un minimo di destinazione di ambito, è assolutamente fondamentale e lo sarà sempre di più anche in previsione delle risorse sul Pnrr. L’autonomia va valorizzata e la nostra specialità tutelata maggiormente anche in questo senso.

Una proposta di grande attualità, l’ha definita Luca Zeni (PD). Aldilà della possibilità di destinare autonomamente le risorse trasferite, c’è però anche il tema delle nostre capacità di finalizzare queste risorse. Ha preso spunto dall’iniziativa pubblicizzata oggi sui quotidiani che immagina di contrastare lo spopolamento delle valli concedendo tre anni di affitto a chi vi si trasferisce. Il problema è che spesso queste proposte risultano inefficaci se non sono precedute da una riflessione e da un’analisi puntuale ed attenta: tamponare con strumenti di immediato ristoro serve a poco. La presente proposta fissa dunque opportunamente dei principi forti e importanti che poi dovranno però costantemente rinnovarsi dentro l’azione politica ed istituzionale.

Due gli ordini del giorno dello stesso Marini, solo uno dei due valutato favorevolmente dalla Giunta. La proposta accolta impegna la Giunta ad illustrare alla Commissione consiliare competente, entro 30 giorni dall’approvazione dell’ordine del giorno, lo schema di norma di attuazione avente ad oggetto il coordinamento per le Province autonome in relazione all’attuazione del PNRR, del PNC, del PNIEC e di altri piani aventi finalità analoghe.

Il secondo ordine del giorno, respinto, impegnava la Giunta a predisporre una mappatura rispetto alle modalità e ai costi complessivi stimati con cui i Comuni applicano e riscuotono l’Imis e più in generale i tributi locali di competenza comunale e ad illustrarla alla commissione consiliare competente entro l’assestamento di bilancio, individuando iniziative normative e organizzative volte a supportare i Comuni e a facilitare, migliorare e rendere più efficace ed efficiente il servizio di applicazione e riscossione dei tributi locali, anche considerando misure premiali per le gestioni associate o di affidamento a società in house partecipate da altre amministrazioni.


Modifiche statutarie, respinta la proposta di Marini su partecipazione popolare e controllo in materia tributaria


Il secondo progetto di modifica dello Statuto proposto da Marini (respinto con 20 no, 7 sì e 2 astensioni) voleva accompagnare la maggiore autonomia nell’utilizzo dei trasferimenti con più poteri di controllo e di partecipazione da parte dei cittadini in materia finanziaria e di tributi. Il consigliere ha portato diversi esempi di sistemi in cui questo già avviene negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi europei. "Mi rendo conto che la proposta sia all’avanguardia, ha detto, però dobbiamo prendere atto che ci sono degli spazi per intervenire sotto il profilo legislativo e favorire un maggiore confronto non solo tra cittadini e Giunta, ma anche tra il Consiglio e la Giunta provinciali. Forse dovremmo provare a percorrere delle strade innovative anche in questo ambito, ragionando almeno in termini di confronto. Tutti i soggetti intervenuti in Commissione si sono espressi in tale senso, suggerendo almeno il referendum consultivo, meno vincolante dal punto di vista giuridico, ma che permetterebbe di fare scelte più bilanciate". Marini ha proposto alla Giunta la sospensione della discussione sulla proposta, in cambio della condivisione di un ordine del giorno che partendo da alcuni dati, chiede di promuovere la convocazione della conferenza provinciale per le politiche fiscali, per mettere assieme gli stakeholders, affinché possano esprimersi sull’argomento. L’assessora Zanotelli ha dichiarato l’indisponibilità all’accoglimento: il parere è negativo sulla proposta, come già espresso in Commissione e anche sull’ordine del giorno collegato.

Ugo Rossi ha apprezzato l’approccio responsabile di Marini che ha posto la riflessione su un argomento di indubbio interesse e ha invitato l’assessora ad un supplemento di riflessione sull’ordine del giorno, perché il tema ha una sua dignità e attualità. Ha poi svolto una riflessione sul tributo tanto contestato della tassa di soggiorno in campagna elettorale, addirittura aumentato da questa maggioranza.

Nella replica, Marini ha ribadito che l’ordine del giorno voleva fare convergere tutte queste riflessioni in un luogo unitario afi fini di rendere il sistema fiscale più efficiente e per provare a sviluppare die ragionamenti sui servizi e sui rapporti tra soggetti attivi e passivi. Un peccato che non ci sia stata al disponibilità della Giunta, ha concluso, annunciando di voler provare a sottoporre nuovamente il tema all’attenzione dell’aula, per perseguire il benessere di tutti.

L’ordine del giorno è stato respinto, così come il progetto di modifica, con 20 no, 7 sì e 2 astensioni.​