Il Consiglio provinciale ha avviato nel pomeriggio l'esame del ddl su ambiente e scuola
Approvato il bilancio consolidato della Provincia e respinte le mozioni di Olivi e Coppola
In allegato, l'ordine del giorno con i testi in discussione
Concluso
con alcuni interventi e l’approvazione (19 sì, 13 no e 1 astenuto)
l’esame del bilancio consolidato per l'esercizio finanziario 2021
della Provincia autonoma di Trento, il Consiglio provinciale ha
proseguito nel pomeriggio la discussione su diversi documenti rimasti
inevasi dalla scorsa seduta. Sono state esaminate e respinte due
proposte di mozione, una del consigliere Olivi per affrontare il tema
del caro energia e una della consigliera Coppola che indicava
modalità che suggeriva interventi per la mitigazione della crisi
climatica. L’aula ha quindi proseguito i lavori con la discussione
del disegno di legge che la consigliera Coppola ha concordato con
l’assessore Bisesti, mirato all’introduzione nelle scuole dei
temi ambientali e iniziative volte alla promozione ambientale, anche
con la mediazione della figura di un docente referente dedicato.
Approvato
il bilancio consolidato Pat: discussione e dichiarazioni di voto
Dopo
un’ampia discussione il documento di bilancio consolidato è stato
approvato dall’aula con 19 voti favorevoli, 1 astenuto e 13 voti
contrari. Riportiamo di seguito una sintesi degli interventi e delle
dichiarazioni di voto.
Il
consigliere Ugo Rossi (Patt) ha chiesto all’assessore un
chiarimento in merito alla gestione finanziaria che per il 2021
presenta rispetto al 2020 una flessione di 5 milioni di entrate da
dividenti.
Alex Marini (Misto-5 Selle) ha svolto un ragionamento
sulle modalità di controllo delle società che rientrano in questo
bilancio e, più precisamente, al controllo esercitabile dai
consiglieri provinciali, che presenterebbe a suo avviso qualche reale
carenza. Ovvero, il controllo è ufficialmente riconosciuto, ma non
si può realizzare nella pratica: ogni volta che si presenta una
richiesta di ascolto dei componenti dei cda, viene opposto qualche
aspetto ostativo. Si dovrebbero organizzare incontri periodici in
Commissione, mentre sebbene sia stato chiesto a più riprese, non è
stato mai possibile incontrare i vertici di Trentino Sviluppo, oppure
di Trentino Digitale. Oppure ancora di Itea. Dubito che sia
funzionale adottare il manuale Cencelli nelle nomine dei componenti
delle partecipate per garantire un reale controllo delle società. Il
sistema della contrapposizione maggioranza e minoranza e della
ripartizione delle nomine tra le diverse forze politiche andrebbe
superato: questa è una sfida che dovremmo provare ad affrontare.
L’assessore
Achille Spinelli ha risposto ai rilievi osservati dai
consiglieri negli interventi. Sulla questione Mediocredito sollevata
da Degasperi, ha chiarito che si sta valutando di impostare un
percorso paritetico regionale che dia all’Ente una prospettiva di
radicamento sul territorio trentino. Sul tema della differenza dei
dividendi tra il 2021 e 2020, posto da Rossi, ha precisato che gli
stessi hanno subito una dinamica particolare, che nel 2020 comprendeva
il dividendo straordinario dell’Autobrennero e anche qui ci sono
dei tagli tecnici. Altre considerazioni sulle nomine dei componenti
di amministrazione o su Itea, esulano dall’argomento in
discussione.
In
dichiarazione di voto, Filippo Degasperi (Onda) ha
fortemente obiettato, considerando che la questione da lui sollevata
su Itea è tutto fuorché poco inerente con l’argomento posto all’ordine
del giorno. Ha annunciato voto contrario al documento.
Alex Marini
(Misto-5 Stelle) ha argomentato che il tema da lui posto era di tipo
politico e che il suo ragionamento voleva rappresentare un appello a
rivedere il modello di governance e le modalità di
interazione tra amministratori delle partecipate e consiglieri
provinciali. Anche valutando una revisione dell’attuale impianto
normativo, affinché momenti come questo non diventino un mero
avvallo formale di atti estranei a quest’aula.
Contrario
anche il voto annunciato da Giorgio Tonini (PD) che si è
detto imbarazzato da come la Giunta escluda la politica dai banchi di
quest’aula. Si è chiesto quando la comunità trentina potrà
operare una valutazione sul passato e immaginare come muoversi
rispetto al proprio futuro. La povertà politica di questa
discussione è sconcertante, ha detto: o la Giunta non ha un pensiero
su come utilizzare al meglio questa massa di risorse, oppure ce lo
nasconde.
Anche
Ugo Rossi ha dichiarato la contrarietà al documento. Una
contrarietà che deriva dalla contrarietà dei voti ai bilanci di
questi anni difficili in cui ogni anno aumenta di 100 milioni di euro
l’avanzo di amministrazione, ha detto. L’esame di questo
consolidato doveva essere l’occasione per la politica di dare
lettura, formulare degli obiettivi, degli indirizzi di miglioramento.
Deve esserci un po’ di politica, altrimenti è uno sterile
esercizio numerico che farebbe un qualsiasi commercialista.
Paolo
Zanella (Futura) è intervenuto a dichiarare il voto contrario ad
un documento con riferimento al quale per l’ennesima volta
risultano assenti il dibattito e la riflessione politica sul sistema
provincia. Non abbiamo sentito nulla su Mediocredito. Non si è
parlato di Patrimonio del Trentino. Non si è detto nulla della
gestione di Dolomiti Energia, né di Itea spa. Ma l’assenza di
dibattito è particolarmente preoccupante su quest’ultima società,
che coinvolge un tema squisitamente politico e di cruciale impatto
sulla comunità. E questo significa dunque che il diritto alla casa
per chi amministra questa Provincia non è più una priorità.
Mozione
Olivi per affrontare la crisi seguita al caro energia (respinta)
La
discussione è proseguita con l’esame della proposta di mozione del
consigliere Alessandro Olivi (PD) (respinta con 17 no, 12 sì,
3 astenuti) contestualizzata nella difficile congiuntura seguita
all'aumento del costo dell'energia. Il documento è articolato su tre
punti: il primo impegno chiesto alla Giunta è quello di modificare,
attraverso un atto amministrativo, il piano di assegnazione annuale
della quota di energia gratuita riservata dai concessionari alla
Provincia, assegnando più quote ad alcune utenze (in particolare a
quelle dei comuni costretti a ricorrere a consumi rilevanti per il
pompaggio dell’acqua potabile e a certe utenze sociali) affinché
possano riverberarsi un una calmierazione per le famiglie. Secondo
aspetto, si chiede di modificare la legge provinciale 20/2012,
affinché anche le utenze famigliari e le filiere strategiche per lo
sviluppo del territorio possano beneficiare dell’utilizzo della
quantità di energia gratuita in disponibilità della Provincia.
Infine, il documento impegna la Giunta ad attivare la
procedura pattizia per la modifica dell'art. 13 dello Statuto di
autonomia, verificando la possibilità che una parte dell’extra
profitto venga riservato alle province di Trento e di Bolzano.
Il
parere della Giunta, pronunciato dall’assessore Mario Tonina,
è stato negativo. Pur condividendo le finalità di destinare le
risorse provenienti dagli extra profitti dei concessionari
idroelettrici e dalle previsioni del dd 162 a favore delle comunità
territoriali e categorie di utenze familiari ed imprese in
difficoltà, si ritengono infatti più rapide ed efficaci soluzioni
diverse da quelle proposte dal consigliere. La mozione prevede di
intraprendere la strada della modifica statutaria che difficilmente
conferirebbe al legislatore più ampia manovra in un contesto che
vede la politica energetica in capo allo Stato. Proprio domani il
Presidente Fugatti sarà a Roma e tra i temi che porrà ci sarà
anche questo. La strada che immaginiamo noi è quella del disegno di
legge 162, che auspichiamo saprà infilarsi nella delicata materia
delle competenze per riproporre il modello di già ventilato in
passato di investimenti verso proroghe: questo prfilo, va detto,
attiene all’una faccia del problema, quella strutturale, ossia la
necessità di effettuare investimenti per rendere il sistema più
resiliente e più produttivo (con un indiretto vantaggio per il
territorio in relazione all’efficientamento dei concessionari di
cui Pat è anche scia. Il vero nodo immediato è però legato alle
oscillazioni del prezzo dell’energia e su questo nemmeno il ddl 162
interviene perché la sede diventa quella dei rapporti
Stato-Provincia autonoma sul fronte finanziario. Quanto ai meccanismi
descritti dal proponente, renderebbero molto complicati gli obiettivi
raggiungibili meglio attraverso interventi economici diretti a
famiglie e imprese (ad esempio con il bonus 180 euro) piuttosto che
erogando energia gratuita sottraendola ad enti già beneficiati e
dovendoli compensare in pari misura.
Paolo
Zanella (Futura) è intervenuto a sostegno di “una mozione di
assoluto buon senso che cerca di difendere l’autonomia e che tratta
un tema di tutela di un bene comune importantissimo”. La proroga
delle concessioni si potrebbe fare in maniera più blindata
attraverso una modifica statutaria, mentre lo spostamento della quota
di energia gratuita riservata dai concessionari alla Provincia
attraverso una revisione del piano annuale o della legge sarebbe un
risparmio per la Provincia in soccorso delle categorie bisognose.
“Una
mozione intelligente e di buon senso” l’ha definita Lucia
Coppola (Misto_Verdi per l’Europa) che ha dichiarato il voto
favorevole al documento: mi risulta difficile da comprendere la
mancata condivisione della Giunta.
Ivano
Job (Misto_Coraggio Italia) ha definito la mozione “tardiva”
perché negli anni scorsi ci sono stati dei momenti in cui
intervenire, magari con governi più “amici” dell’autonomia.
Più che cambiare lo Statuto sarebbe meglio trasformare in totalmente
pubbliche le società gestrici.
Favorevole
anche il voto annunciato da Ugo Rossi: se fossimo andati
avanti avremmo agito proprio per cambiare assetto al sistema
dell’energia cercando di far uscire i privati e facendo diventare
totalmente pubblica la gestione dell’energia.
Nella
replica Alessandro Olivi è intervenuto con tono acceso
definendosi più sorpreso che amareggiato: le motivazioni per dire no
sono imbarazzanti, immotivate, infondate, politiche, non approfondite
e così non si fanno gli interessi dell’autonomia. La mozione era
un invito a farlo voi come Giunta questo percorso, ha concluso.
Mozione Coppola: interventi per la mitigazione della crisi climatica (respinta)
La
mozione presentata da Lucia
Coppola
(Misto-Europa Verde) (respinta
con 18
no e 9 sì)
affrontava i cambiamenti
climatici intervenendo su diversi aspetti con
azioni efficaci in grado di contrastare le situazioni clima
alteranti.
In primo luogo prevedeva
di predisporre
gli strumenti necessari per sostenere finanziariamente i Comuni, per
aggiornare
la valutazione dei rischi climatici riducendo l' esposizione della
popolazione ai rischi soprattutto nelle situazioni più vulnerabili.
Impegnava
poi, tra l’altro, a
sviluppare le capacità adattive reinvestendo in verde e alberature,
con particolare attenzione ai luoghi sensibili puntando
di più sulle soluzioni basate sulla natura come
giardini pubblici, parchi, pareti verdi, tetti verdi, orti e aree
agricole periurbane per
ridurre le ondate di calore e migliorare il deflusso superficiale e
l'assorbimento dell'acqua, a
promuovere
il controllo bio climatico degli edifici per l'ombreggiamento e il
controllo delle radiazioni climatiche, favorendo e incoraggiando la
bio edilizia anche con materiali innovativi ecc.
Per
la Giunta, Mario
Tonina
ha espresso parere negativo alla mozione. Queste cose le stiamo tutte
già facendo, ha chiarito l’assessore e per coordinare le
iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici la Giunta ha
approvato il
programma di lavoro Trentino
Clima 2021-2030, quale
atto di indirizzo che delinea la strategia provinciale in materia. Le
misure di riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici saranno
definite all’interno della Strategia provinciale di mitigazione e
Adattamento ai cambiamenti climatici e in seguito integrate nei piani
e nei programmi di settore. Da
questo punto di vista il Trentino ha già avviato un percorso
importante e i risultati in parte già si vedono.
Paolo
Zanella
(Futura)
ha
risposto all’assessore obiettando che la mozione viene bocciata
perché richiede un impegno finanziario: ci state prendendo in giro
come state facendo da oltre quattro anni, questo sarebbe il momento
di agire destinando risorse e fondi a
questo tema cruciale per il futuro dell’umanità, ha concluso.
Ddl
Coppola: tutela dell’ambiente come materia scolastica (discussione
in corso)
La
consigliera Lucia Coppola ha quindi illustrato i contenuti del
disegno di legge n. 95 "Integrazioni della legge provinciale
sulla scuola 2006, relative alla tutela dell'ambiente",
concordati con l’assessore Bisesti, nato dalla considerazione della
necessità di opportuni approfondimenti sulle questioni ambientali e
dell’introduzione sistematica della materia nella formazione
scolastica. La proposta interviene sulla legge provinciale sulla
scuola 2006 prevedendo che l’attenzione alla sostenibilità
ambientale diventi materia fondamentale da inserire nei piani
scolastici, perché non è sufficiente affidarla alla particolare
sensibilità individuale o alla buona volontà di singoli insegnanti.
Accanto all’educazione civica vengono quindi introdotti
l’approfondimento dei temi ambientali e iniziative volte alla
promozione ambientale, anche con la mediazione della figura di un
docente referente dedicato.
I lavori proseguono domani alle 10.