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08/11/2022 - In aula o in commissione

Maestri e Dalpalù in aula, il question time, le sostituzioni in due Commissioni e il bilancio consolidato 2021

La prima mattinata di lavoro dell'assemblea legislativa

Maestri e Dalpalù in aula, il question time, le sostituzioni in due Commissioni e il bilancio consolidato 2021

In allegato, il testo dell'intervento di Dalpalù (a sinistra nella foto)

Maestri e Dalpalù in aula, il question time, le sostituzioni in due Commissioni e il bilancio consolidato 2021

​​​La prima sessione di novembre dell’assemblea legislativa, iniziata oggi e che si concluderà giovedì, si è aperta stamane con l’accettazione (26 voti a favore e un non partecipante al voto, Alex Marini, pentastellato del gruppo misto) delle dimissioni di Alessia Ambrosi e Sara Ferrari, elette in Parlamento. A loro sono subentrate prendendo posto in aula Lucia Maestri, nel gruppo del Pd, tornata in Consiglio dopo 4 anni, e Bruna Dalpalù, nel Gruppo Misto. La neoconsigliera Dalpalù è intervenuta ringraziando i suoi elettori che le hanno permesso di accedere, in un momento così difficile, a quello che ha definito il parlamento dell’Autonomia trentina. Un ruolo che la consigliera ha assicurato il suo impegno a partire dalla difesa delle realtà territoriali, in primo luogo la difesa della salute. Lucia Maestri ha affermato che, al di là delle appartenenze, è dovere dei consiglieri è di lavorare per il bene della nostra terra e di tenere alto il valore dell’Autonomia., anche come esempio per lo Stato. Un’autonomia che va promossa in tutti i campi con uno sguardo alle autonomie differenziate che sanno venendo avanti. Un’autonomia intesa come sperimentazione di buone pratiche e non come elargizione di contributi. La sfida, ha concluso, è quella di avere un Trentino europeo, transnazionale e in grado di essere un terreno di sperimentazione anche per il ben di tutto il Paese.

Esaurito questo punto il Consiglio ha discusso le interrogazioni a risposta immediata e provveduto poi alla sostituzione di Ambrosi e Ferrari nelle Commissioni permanenti, con la nomina di Roberto Paccher (Lega) nella Quarta (sanità e welfare) mentre Mara Dalzocchio (Lega) e Lucia Maestri (Pd) entrano a far parte della Quinta (istruzione, università, cultura, Europa).

L’aula ha avvito infine la discussione del bilancio consolidato della Provincia per l’esercizio finanziario 2021.



IL QUESTION TIME


Alex Marini (5 Stelle). Bilancio sociale Itea, si adotteranno le linee guida?

Il consigliere di 5 Stelle ha chiesto al presidente della Giunta se ritenga di adottare le linee guida per il bilancio sociale di Itea, in modo da assicurare la trasparenza sulle attività svolte e una maggiore tempestività nella sua redazione e pubblicazione.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto che il bilancio sociale è redatto dal 2003 come buona prassi per la trasparenza. Il bilancio mette a disposizione un’ informazione strutturata sull’Itea. Uno strumento che permette di fare comparazioni e un quadro dell’attività svolta. Ma, ha aggiunto Segnana, le linee guida non sono obbligatorie per Itea che può redarre il bilancio sociale in modo libero sul modello adottato dal 2003. Perciò non si ritiene di adottare linee guida per il bilancio sociale.

La replica. Marini ha replicato affermando che andrebbero pubblicati i bilanci sociali dal 2003 anche se non c’è un obbligo per Itea. Perché il bilancio sociale è indispensabile per avere un quadro chiaro dell’Istituto.


Lucia Coppola (Europa Verde). Un fondo per le morosità degli inquilini?

La consigliera di Europa Verde ha chiesto alla Giunta se intenda istituire un fondo per la morosità incolpevole degli inquilini in modo da evitare gli sfratti, mettendo in campo una pluralità di approcci per trovare una via d’uscita delle problematiche legate alla mancanza di lavoro o al lavoro sottopagato e precario.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto che un fondo per la morosità incolpevole è stato istituito a livello nazionale nel 2013, ma da questo strumento è esclusa la Pat. Comunque, ha ricordato l’assessora, su questo tema sono state coinvolte le Comunità per introdurre misure di sostegno per le morosità incolpevole è ai comuni è stato chiesto di segnalare presenze di difficoltà per la presa in carico dei nuclei in difficoltà. Le analisi dimostrano che i casi sono pochi e comunque i comuni sanno facendo fronte a quelli più gravi. Per questo, ha concluso l’assessora, non si ritene di istituire un fondo per la morosità incolpevole.


Giorgio Tonini (Pd). A quando l’intesa per il nuovo cda di Interbrennero?

Il consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta a che punto siano le relazioni tra Provincia di Trento e quella di Bolzano per trovare l’intesa e comporre il nuovo cda di Interbrennero, società strategica per il trasferimento di quote di traffico dalla gomma alla rotaia, visto che il vecchio cda è scaduto il 13 aprile scorso.

La risposta. Il vicepresidente Tonina ha risposto affermando che il cda attuale, pur scaduto, è nella pienezza dei poteri. Interbrennero non è una società in house e non ci sono quindi termini per il cda se non quelli ragionevoli e a garantire il funzionamento della società. Ad aprile, inoltre, l’assemblea ha approvato il bilancio. Comunque le interlocuzioni sono in corso interlocuzioni con gli altri soci (Provincia di Bolzano, A22, regione), nessuno dei quali ha diritti di nomina previsti dallo statuto della spa, per definire un assetto funzionale della operatività della società che non è comunque messa in discussione.

La replica. Tonini si è detto deluso dalla risposta e ha aggiunto che si sarebbe aspettato una risposta rassicurante, invece, da quanto emerge dalle parole di Tonina, si pensa di far ricorso alla prorogatio illimitata. E’ vero che questo è legalmente possibile, ha detto ancora, ma per la società è un fatto negativo. Anche questa storia, ha aggiunto, rientra nel tema generale dei rapporti tra le due nostre comunità autonome. Quindi, ha concluso, la Giunta su questa vicenda si deve muovere.


Vanessa Masè (La Civica): screening neonatale e test per la Sma.

La consigliera della Civica ha chiesto alla Giunta se intenda introdurre nello Screening neonatale esteso anche il test per l’atrofia muscolare spinale.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto affermando che il tema è all’attenzione dell’Azienda sanitaria e che c’è un gruppo di lavoro sulle diagnosi delle patologie neurologiche che riguarda anche la Sma. L’obiettivo è quello di arrivare a una diagnosi precoce e per questo sono stati avviati contatti con centri nazionali con lo scopo di realizzare un’indagine sul nostro territorio per fornire un servizio di eccellenza in linea con le regioni più avanzate.

La replica. Soddisfatta la consigliera la quale ha ricordato che lo screening avrebbe anche il vantaggio di non costare molto.


Katia Rossato (FdI). Il punto prelievi di Povo verrà riaperto?

La consigliera di FdI ha chiesto alla Giunta se sia in programma la riapertura, almeno per due mattine in settimana, del punto prelievi di Povo.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto ricordando che il punto prelievi è stato chiuso il 5 marzo 2020 per l’epidemia, ma è confermata l’intenzione di riaprire il servizio non appena ci sarà la disponibilità del personale della Apsp di Povo.

La replica. La consigliera ha ricordato che il servizio, apprezzato, era a favore di tutta la popolazione della collina est di Trento.


Paolo Zanella (Futura). Crisi manifatturiera, cosa si intende fare?

Il consigliere di Futura ha chiesto all’assessore Spinelli quali interventi intenda mettere in campo per fronteggiare il peggioramento della crisi manifatturiera e se intenda organizzare un tavolo con le parti sociali e studiare interventi.

La risposta. L’assessore Spinelli ha risposto affermando che i dati dicono che nel mese di luglio sono state chieste 271 mila ore di Cig , mentre le ore di agosto si attestano sui dati pre pandemici. Il comparto industriale più interessato dalla “cassa” è la chimica, che ha richiesto il il 91% delle ore richieste. Va sottolineato, ha detto Spinelli, che non ci sono preavvisi di chiusura e il quadro economico non è negativo con un Pil 2022 previsto al 3,7 e il prossimo anno al più 0,7%. I livelli di occupazione sono buoni e manca ancora personale in alcuni settori.

La replica. Il consigliere ha detto che l’assessore è ottimista anche a fronte a crescite del caro bolletta esponenziali e che hanno già imposto ad alcune aziende la chiusura temporanea. Quindi, per Zanella istituire un tavolo di confronto sarebbe fondamentale anche per evitare i problemi che si sono manifestati nell’Alto Garda


Alessandro Olivi (Pd) sul ripristino dell’organico di anestesia a Rovereto?

Il consigliere Pd ha chiesto alla Giunta come intenda garantire all’U.O. di Anestesia e Rianimazione di Rovereto il rapido ripristino dell’organico dei medici, messo in crisi dalle dimissioni di 7 professionisti che, anche per il migliore trattamento economico, hanno scelto cliniche private o strutture sanitaria fuori provincia. Ciò ha comportato la riduzione da 35 a 30 le sale operatorie,

La risposta. L’assessora Segnana ha ricordato che il confronto per il contratto dei medici è aperto all’Apran e ha aggiunto che per rianimazione di Rovereto non sono 7 i medici che se ne sono andati, ma 4: erano in servizio a giugno 25 medici più direttore, a settembre 21 medici più il direttore. Un nuovo medico è entrato in servizio a settembre e uno all’inizio di novembre e uno arriverà il prossimo anno. L’attività, ha ricordato l’assessora, ha risentito pesantemente del Covid. Ma sono in vigore 30 sedute operatorie, prima del Covid erano 34. Infine, Segnana ha infine sottolineato che l’ospedale di Rovereto è stato un ospedale Covid.

La replica. Olivi ha detto però che non si possono considerare gli specializzandi in organico, anche per i loro limiti di interventi, e ha ricordato che i medici che se ne sono andati hanno preso impiego a Bolzano o Udine e il numero delle sale operatorie sarebbe dovuto tornare a 35 a fine settembre.


Lorenzo Ossanna (Patt). Esenzione Imu ai coniugi con residenze diverse?

Il consigliere del Patt, riferendosi ad una recente sentenza della Corte Costituzionale la quale stabilisce che l’esenzione Imu va estesa a tutti i due i coniugi che hanno residenze diverse, ha chiesto alla Giunta se intenda comunicarne il contenuto ai comuni applicando la retroattività di 5 anni.

La risposta. L’assessore Gottardi ha ricordato che in Trentino non è in vigore l’Imu ma l’Imis. E che la sentenza 209 del 2022 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della normativa Imu, che non trova alcuna applicazione in Trentino. La disciplina Imis è infatti diversa dalla nomativa Imu. Tuttavia l’orientamento della Giunta è di proporre in tempi brevi una modifica della normativa Imis che tenga conto della sentenza della Consulta e in particolare del principio da essa evidenziato che per identificare l’abitazione principale ci si riferisce al solo contribuente e non anche al nucleo familiare. In attesa di questa modifica – ha concluso Gottardi – i Comuni potranno continuare ad applicare l’attuale normativa Imis. Sono infatti in capo ai Comuni i controlli in merito alle seconde case e all’effettiva sussistenza della rispettiva dimora abituale per i coniugi che scindono la residenza anagrafica. A questo elemento la Giunta presterà particolare attenzione nel predisporre la proposta di nuova normativa provinciale, sia per evitare fenomeni di elusione (vista la locazione turistica e la presenza di molte seconde case in ambito provinciale), sia per dotare i Comuni di adeguati strumenti per poter esercitare l’attività di controllo.

La replica. Ossanna ha evidenziato che la differenza sull’applicabilità della tassa sulla casa c’è e che al riguardo sono già partiti dei ricorsi. Si vedrà quindi quale sarà l’esito di questi primi ricorsi per capire come la Provincia dovrà muoversi per modificare la normativa Imis.


Claudio Cia (FdI). Tumori a Dimaro Folgarida, ci sono dati e analisi delle cause?

Il consigliere di FdI ha chiesto all’assessora alla salute se è a conoscenza della grave situazione del comune di Dimaro Folgarida in Val di Sole, dove secondo segnalazioni a lui giunte si sarebbe registrato un aumento delle diagnosi di malattie oncologiche. Cia ha chiesto anche se ci sono dati e analisi sulle possibile cause di questa situazione.

La risposta. L’assessora Segnana ha risposto che i dati relativi al periodo 2019-2020 sono in fase di elaborazione e che i dati ufficiali disponibili più recenti si fermano al 2018. Considerando che il Comune di Dimaro Folgarida ha una popolazione numericamente ridotta, di circa 2100 abitanti, è necessario ricorrere ad un arco temporale di rilevazione sufficientemente ampio, di almeno 9 anni, così da ridurre la variabilità causale e poter fare un confronto con il dato provinciale. Per questo sono stati analizzati i dati ufficiali relativi all’arco temporale 2009-2018. Dal 2009 al 2018 nel Comune si sono registrati 142 nuovi casi di tumore maligni; in particolare tumore alla prostata, colon retto, pancreas, mammella e utero (escludendo i tumori della cute non maligni e del sistema nervoso centrale non maligno), questo significa che in media ogni anno si sono registrati 14 nuovi casi di tumore: 7,9 nei maschi e 6,3 nelle femmine. Mettendo a confronto il trend del tasso standardizzato di incidenza di Dimaro Folgarida e il trend provinciale non emergono differenze statisticamente significative. Ciò premesso l’assessora ha ribadito che il tema è all’attenzione dell’osservatorio epidemiologico e del servizio di epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda sanitaria provinciale con la quale, non appena elaborati i dati aggiornati dal 2018 in poi, saranno valutati eventuali momenti di approfondimento e confronto con l’amministrazione locale e con la cittadinanza al fine di monitorare la situazione.

La replica. Per Cia l’importante è non minimizzare il problema, perché negli ultimi anni e mezzo sono stati diagnosticati altri 10 pazienti con neoplasia. Questo impone un’analisi e uno studio serio per capire se questo fenomeno è legato all’attività umana o meno. Ce lo chiedono le popolazioni di Dimaro e dell’intero Trentino perché i cittadini non siano esposti a gravi problemi di salute e non si carichino sulla collettività i costi per le cure di queste persone.


Luca Zeni (Pd). Chirurgia oncologica, la Giunta cosa fa per ridurre i ritardi?

Il consigliere del Pd, ricordando i dati forniti da Agenas relativi agli esiti dell’attività svolta dalla chirurgia oncologica in Trentino, da cui emerge una situazione drammatica (il 45% dei pazienti in attesa di interventi di classe A ha dovuto attendere più di 30 giorni), ha chiesto alla Giunta come intende intervenire per migliorare la situazione. Attualmente il Trentino è il penultimo in Italia in questo settore e il peggioramento registrato è in assoluto il più grave nel Paese.

La risposta. L’assessora Segnana ha ricordato che il rapporto Agenas è molto più ampio e fotografa un’Apss in salute con aree di eccellenza e alcune critiche compensate da quelle positive. E ha evidenziato che è un errore evidenziare singole slide anziché l’insieme dei risultati. Analizzando i ricoveri, per tutte le patologie oncologiche, l’andamento dal 2018 al 2021 si mantiene sostanzialmente stabile con risultati assolutamente positivi per alcuni tumori di larga prevalenza (mammella, colon) e risultati da migliorare in altre patologie per le quali, peraltro, è stato evidenziato che la situazione è stabile dal 2018 ad oggi. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale si evidenzia l’incremento dei volumi di visite specialistiche ambulatoriali nel 2021 e nel primo semestre 2022, che avvicina i volumi di attività a quelli dell’anno 2019. Il confronto con le altre Regioni, come evidenziato dai dati Agenas, pone la Provincia di Trento ai primi posti in Italia (confrontando i primi semestri dal 2020 al 2022) nella capacità di ritornare all’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’anno 2019. Va anche evidenziato che Apss è tra le poche aziende sanitarie in Italia ad aver completamente recuperato, già nella prima parte del 2022, i ritardi dovuti alla pandemia Covid per tutti gli screening previsti dalle campagne nazionali (colon e cervice uterina recuperati già nel 2021 e mammella nel 2022). Questo naturalmente può aver influito sul numero di interventi e sui tempi di attesa. Anche se si prendono in esame le sedute operatorie messe a disposizione dei chirurghi nel 2022 rispetto al 2019, si evidenzia un forte recupero di attività nonostante le assenze per i casi di recrudescenza della pandemia e i sanitari sospesi. Nel mese di agosto 2022 si è arrivati a garantire lo stesso numero di sedute del medesimo periodo del 2019. Per quanto riguarda la chirurgia robotica abbiamo centri vicini che hanno investito molto sulla robotica potendo evitare di gestire tutte le urgenze; tuttavia nella nostra provincia l’uso del robot nell’attività chirurgica si è mantenuto, con uno spostamento degli interventi dalla ginecologia alle altre specialità, tra cui l’attività chirurgica pediatrica, con una proiezione di oltre 240 interventi di questo tipo nel 2022, ben superiori a quelli di 5 anni fa e identici a quelli degli anni migliori.Questi dati dimostrano il grande impegno dei nostri professionisti sanitari per garantire la presa in carico dei pazienti sia nei periodi Covid sia in quelli post Covid. Il loro lavoro deve essere riconosciuto e non ci si può basare su singole slide senza analizzarle nel loro complesso. Il tono ironico del consigliere Zeni, mi permetta Presidente, nell’analizzare i dati di AGENAS è quanto mai inopportuno con la sola intenzione di creare polemica non valutando l’impatto negativo che informazioni parziali possono avere non solo sulla popolazione ma soprattutto sul personale sanitario che io invece ringrazio per il lavoro svolto e per la loro professionalità e dedizione.

La replica. Zeni ha sottolineato che il tema sollevato dalla sua interrogazione è stato completamente ignorato dalla risposta dell’assessore. Il problema da lui messo in luce è relativo ai tumori che devono essere operati entro 30 giorni. E la domanda riguardava cosa intende fare la Giunta per rimediare ai ritardi. La questione sta anche nella disuguaglianza tra chi può andare a farsi curare fuori provincia e chi invece deve attendere rimanendo in Trentino.


Alessio Manica (Pd). Valdastico, l’ipotesi uscita a Rovereto sud rimane l’unica?

Il consigliere Pd ha chiesto alla Giunta se per la Valdastico si conferma che l’unica ipotesi in campo è l’uscita a Rovereto sud come sancito il mese scorso dall’esecutivo, e se è mai stato aggiornato il documento finale del tavolo paritetico, fermo al 2016, per l’Intesa che prevedeva invece il solo sbocco a Trento sud.

La risposta. L’assessore Tonina ha segnalato che la proposta di variante al Pup è stata approvata dalla Giunta per evidenziare una ulteriore soluzione progettuale in aggiunta a quelle precedentemente analizzate per il completamento della A31 in Trentino. Nuova alternativa progettuale che, in base agli studi socio-economici effettuati potrà avere ricadute positive in termini di indotto sul sistema territoriale della provincia ed è ritenuta la più valida e concreta dalla Giunta.. Si conferma quindi la volontà di completare l’autostrada della Valdastico in Trentino, ma il percorso sarà scelto fra le alternative allo studio sulla base degli elementi di valutazione che emergeranno dalle analisi e dal confronto tra le diverse soluzioni, invi compresa quella che prevede l’uscita a Rovereto sud.

La replica. Manica ha lamentato che la risposta ottenuta è parziale e smentisce l’affermazione perentoria del presidente Fugatti, che aveva dichiarato il disinteresse per ipotesi diverse dall’uscita dell’A31 a Rovereto sud. Inoltre il vicepresidente non ha risposto alla domanda sulla firma da parte del governo del documento finale uscito dal tavolo paritetico. Documento che costituisce lo strumento indispensabile perché il progetto possa procedere sulla base di un’intesa. Invece il presidente continua a sventolare in solitaria l’uscita a Rovereto sud che i veneti dicono che non serve a nulla e senza che il governo abbia controfirmato questa prospettiva. Stiamo assistendo, secondo Manica, solo a una sceneggiata della Giunta che su questo tema dovrà spiegare alla popolazione delle valli alle quali la realizzazione di quest’arteria era stata promessa dall’esecutivo, che il prolungamento dell’A31 in Trentino non andrà in porto.


Filippo Degasperi (Onda). Radiologia S. Chiara, manca il 20% dei medici.

Il consigliere di Onda ha chiesto alla Giunta come intenda sopperire alla mancanza del 20% dell’organico dei medici nel reparto di radiologia del S.Chiara in seguito alla dimissioni di 4 professionisti. La loro fuoriuscita in un tempo così breve dovrebbe a suo avviso spingere a intervenire per prevenire situazioni come questa. Occorrerebbe chiedersi quali siano le motivazioni di queste dimissioni in serie.

La risposta. L’assessora Segnana ha negato con forza che vi sia un’emorragia e spiegato che le dimissioni segnalate sono dovute in un caso per pensionamento e in un altro per motivi di salute e individuazione di un’alternativa di lavoro in una struttura privata. Per gli altri due medici il caso è più complesso. Il caso degli altri 2 medici – ha proseguito – è più complesso: già negli anni scorsi, con la precedente Direzione di U.O., avevano presentato difficoltà rispetto alla pressione ed alla tensione che è propria dell'attività dell'ospedale in questione, quale struttura di riferimento della Provincia. Nel tentativo di rendere questo disagio meno impattante si è garantito loro l'esclusione dal lavoro notturno e per uno di loro anche dall'attività  di guardia. L'attenzione dei Direttori che si sono succeduti alla guida della U.O. è stata massima su questo tema e presidiata puntualmente.  Non appena saputo dell'intenzione dei medici radiologi, l’Azienda sanitaria si è attivata per favorire il reclutamento di nuovi specialisti. In data 24 ottobre si è svolta una selezione alla quale hanno partecipato ben 6 medici, 2 specialisti e 4 specializzandi. Due di questi ultimi si specializzeranno nelle prossime settimane. Considerando le difficoltà di reperimento di questi specialisti in tutto il nord Italia, ed il fatto che nel recente passato le selezioni sono andate deserte, i predetti dati costituiscono un segnale positivo sulla appetibilità della Radiologia trentina.

La replica. Degasperi ha osservato che sarebbe interessante capire se la pressione lavorativa alla quale i due medici citati si sentivano sottoposti è un fenomeno normale e ordinario nel reparto di radiologia. Legato alla pressioni vi è infatti anche un rischio per i pazienti. Bisognerebbe sapere quindi se questo rischio è stato valutato. Se l’Apss non riesce ad assicurare pressioni lavorativi ragionevoli e sopportabili per i medici radiologi e la possibilità di conciliare lavoro e famiglia, tanto vale fare un concorso per assumere specializzandi. E allora in questo caso a farne le spese saranno pazienti trentini.


Ugo Rossi (Misto-Azione) sulla validità della Variante Pup per la Valdastico.

Il consigliere ha chiesto com’è stato possibile avviare il procedimento della variante al Pup per il corridoio est (Valdastico) senza la firma del ministero dei trasporti sull’atto aggiuntivo al documento conclusivo finale e se questo non invalidi il provvedimento.

La risposta. L’assessore Tonina ha ricordato che con la delibera del 28 ottobre la Giunta ha adottato il progetto di variante al Pup relativo all’ambito di connessione corridoio est. La variante non contiene alcuna previsione infrastrutturale specifica e non è quindi soggetta ad intesa con altri enti territoriali. La Provincia ha infatti potestaà esclusiva in materia di urbanistica e piani regolatori. Resta ferma la competenza degli organi statali in ordine alle autostrade che si estendono oltre il territorio provinciale, salva la necessità dell’intesa con la provincia interessata per le autostrade il cui tracciato interessi solo il terriotrio provinciale e quello di una regione limitrofa. L’esigenza dell’intesa con lo Stato e la Regione Veneto sorge al momento della presentazione e valutazione dell’ipotesi progettuale relativa all’infrastruttura. In sintesi, il cosiddetto “tavolo paritetico” e relativo atto aggiuntivo, costituisce solo la “declinazione preventiva” della ricerca dell’intesa necessaria ma riguarda la fase “a valle” della previa definizione dei corridoi di accesso, che dunque rappresenta una fase (quella ora in corso con il progetto di variante) di mera, anche se rilevante, fase pianificatoria. Nessuna invalida dunque – ha concluso il vicepresidente – per l’assenza della firma del Ministro all’atto aggiuntivo, che potrà intervenire quando le parti, dopo la variante, cerchino l’intesa.

La replica. Rossi ha ricordato che l’atto aggiuntivo costituito dal documento dell’intesa doveva essere secondo la stessa Giunta provinciale il presupposto per l’avvio del procedimento della variante al Pup. Invece l’esecutivo ha approvato questa variante abbassando la linea del corridoio est per la progettazione di un’opera che comporterebbe costi enormi, fondando questo provvedimento sull’atto aggiuntivo senza l’indispensabile del ministero. Inoltre nel maggio 2019 – ha concluso Rossi – la Confindustria Veneta aveva dichiarato che l’uscita di Rovereto sud era una porcheria.


Pietro De Godenz (UpT). Domande di contributo per le sponsorizzazioni sportive.

Il consigliere dell’UpT ha chiesta alla Giunta quante siano le domande giunte al Servizio sport della Pat per i finanziamenti a favore delle imprese che intendono investire in sponsorizzazioni e campagne pubblicitarie per sostenere le società sportive.

La risposta. L’assessore Failoni ha risposto che le domande presentate entro la scadenza del 31 ottobre sono state 83, ora in fase di verifica. Il risultato secondo l’assessore è importante vosto il momento di difficoltà attraversato dalle società sportive.

La replica. De Godenz ha espresso soddisfazione perché questo dato è confortante per le società sportive e per il mondo del volontariato. Il dato mostra che queste iniziative normalmente portate avanti da piccole associazioni trova una certa copertura da parte delle attività economiche che credono nell’attività sportiva. L’auspicio è che di questo si tenga conto anche nel prossimo bilancio di previsione della Provincia.


Giorgio Leonardi (FI). Cosa si fa per tutelare il lago di Canzolino

Il consigliere di Forza Italia ha chiesto di sapere quali iniziative urgenti intenda adottare la Giunta per tutelare il lago di Canzolino affinché torni a essere un’oasi ambientale.

La risposta. L’assessore Tonina ha risposto che le strutture tecniche della Provincia conoscono in problema legato all’eutrofizzazione del lago dovuta a inquinamento puntiforme diffuso. Per questo nell’estate del 1994 era stato installato un ossigenatore Limno. Recentemente è stata segnalata una forte fioritura algale. Il lago non rientra nella rete di monitoraggio gestita da Appa. E non è nemmeno tipizzato in quanto di dimensioni inferiori a 0,2 km quadrati (il lago ha una superficie di 0.06 km quadrati). IN ogni caso Appa tiene monitorata la sorveglianza algale per il controllo delle acque di balneazione con esiti di balneabilità anche per il 2022. Sarà comunque cura di Adep monitorare lo stato di funzionamento del depuratore.

La replica. Leonardi ha giudicato esaustiva la risposta e sottolineato l’importanza del monitoraggio del funzionamento del depuratore per capire se serviranno altri interventi per migliorare ulteriormente la situazione del lago.



LE SURROGHE NELLE COMMISSIONI PERMANENTI: PACCHER NELLA QUARTA, DALZOCCHIO E MAESTRI NELLA QUINTA


A seguire, dopo una breve pausa dei lavori per definire gli accordi necessari, la capogruppo della Lega Mara Dalzocchio ha proposto per sostituire Ambrosi nella Quarta e nella Quinta Commissione i nominativi di Roberto Paccher e se stessa (ottenendo 16 sì, 7 astensioni 3 non partecipazioni al voto. Sempre per la Quinta Commissione il capogruppo del Pd Luca Zeni ha proposto la collega di gruppo Lucia Maestri al posto di Ferrari (22 sì, 2 voti di astensione e 2 di non partecipazione al voto).



​INIZIATO IL DIBATTITO SUL BILANCIO CONSOLIDATO DELLA PROVINCIA PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2021: UN UTILE DA 400 MILIONIO DI EURO MENTRE IL PATRIMONIO SFIORA I 7 MILIARDI E MEZZO


L’assessore Spinelli, al termine della mattinata, ha presentato il bilancio consolidato della Pat del 2021 che comprende tutta la galassia, dalle spa alle agenzie, alle fondazioni della Provincia. Un utile complessivo di 408 milioni e un patrimonio di 7 miliardi e 479 milioni. Un risultato positivo, ha detto l’assessore, legato alle crescita delle entrate fiscali determinate dalla ripresa economica. Mentre n senso negativo hanno pesato la riduzione dei trasferimenti dello Stato, anche se in parte integrati dai trasferimenti Covid.


Degasperi: troppi impegni rimasti sulla carta


Filippo Degasperi (Onda) ha detto che meriterebbe qualche spiegazione il debito di 4 miliardi, ma, in generale, dal consolidato sembra che il Gruppo Pat sia sano. Però tanti sono gli impegni rimasti sulla carta, o meglio nel programma elettorale. Nel 2018 della Giunta prevedeva, in base a criteri meritocratici, un’unità di controllo per verificare il raggiungimento degli obiettivi. L’altro obiettivo era quello della razionalizzazione e delle fusioni delle società che evidentemente si è interrotto, anzi è stata fatta anche qualche marcia indietro. Basti pensare, ha aggiunto, al centro servizi condiviso che sarebbe servito a fare ordine evitando doppioni e jungle contrattuali concentrando, ad esempio, contabilità e gestione del personale. Di fusioni ce n’è stata sola una peraltro già impostata nella scorsa legislatura. Poi Degasperi si è soffermato su Cassa del Trentino che rappresenta, ha detto, un unicum in Italia. Cassa che evidenzia un utile di esercizio di 13 milioni di euro che derivano dalla differenza tra gli interessi che paga sul mercato e quelli che le riconosce la Pat. Una “cresta” per l’esponente di Onda. Quindi, sarebbe stato più logico che la Pat si indebitasse direttamente risparmiando così la “cresta” sui tassi. C’è poi il discorso dei derivati: la società, ha ricordato, ha scommesso con i soldi dei Trentini e nel 2029 i trentini dovranno pagare 30 milioni di euro che Cassa del Trentino ha sottoscritto con i derivati. Nonostante, ha aggiunto, ciò i dirigenti sono rimasti al loro posto. Degasperi, inoltre, ha ricordato che è sparito il dibattito per creare un mezzo per veicolare verso la Pat i risparmi dei trentini. Poi il capitolo del Mediocredito, l’ultima banca pubblica rimasta. L’impegno preso dalla Giunta, ha continuato, era quello di riprendere il controllo dell’Istituto e per questo venne stoppata l’iniziativa delle rurali. Ma, alla fine è stato svegliato l’orso altoatesino con l’ipotesi di cedere quote a banche del nord est; così, alla fine, la banca passerà a Bolzano.

Su Itea l’esponente di Onda ha ricordato che la Giunta Fugatti aveva pensato a tornare indietro dalla società per azioni, una scelta giusta per un ente che opera nel settore delle case popolari. Ma i dati dicono il contrario, perché rispetto al 2013 ci sono un centinaio di alloggi in meno e non si vedono iniziative anche sul fronte bollette. Non a caso ci sono inquilini Itea in grosse difficoltà: casi di pensionati da 870 euro costretti a pagare 420 euro al mese di spese condominiali per un alloggio da 130 euro di affitto. Eppure, ha detto ancora, su questo la Giunta non fa nulla. Anzi, viene portato nel bilancio consolidato un utile di 232 mila euro! Itea dice che si prevedono 168 interventi col 110 per cento per un totale 214 milioni, ma in realtà in due anni nee sono stati fatti 5 per 15 milioni.

Sul Catullo, ha chiuso, anche qui impegni roboanti della Giunta Fugatti che non si sono tradotti in realtà come il collegamento ferroviario con l’aeroporto diverso da quello veneto Porta Nuova – Villafranca che non è nel nostro interesse. ​


Immagini
  • Il testo letto in aula da Bruna Dalpalù