La prima mattinata di lavoro dell'assemblea legislativa
Maestri e Dalpalù in aula, il question time, le sostituzioni in due Commissioni e il bilancio consolidato 2021
In allegato, il testo dell'intervento di Dalpalù (a sinistra nella foto)

La
prima sessione di novembre dell’assemblea legislativa, iniziata
oggi e che si concluderà giovedì, si è aperta stamane con
l’accettazione (26 voti a favore e un non partecipante al voto,
Alex Marini, pentastellato del gruppo misto) delle dimissioni di
Alessia Ambrosi e Sara Ferrari, elette in Parlamento. A loro sono
subentrate prendendo posto in aula Lucia Maestri, nel gruppo del Pd,
tornata in Consiglio dopo 4 anni, e Bruna Dalpalù, nel Gruppo Misto.
La neoconsigliera Dalpalù è intervenuta ringraziando i suoi
elettori che le hanno permesso di accedere, in un momento così
difficile, a quello che ha definito il parlamento dell’Autonomia
trentina. Un ruolo che la consigliera ha assicurato il suo impegno a
partire dalla difesa delle realtà territoriali, in primo luogo la
difesa della salute. Lucia Maestri ha affermato che, al di là delle
appartenenze, è dovere dei consiglieri è di lavorare per il bene
della nostra terra e di tenere alto il valore dell’Autonomia.,
anche come esempio per lo Stato. Un’autonomia che va promossa in
tutti i campi con uno sguardo alle autonomie differenziate che sanno
venendo avanti. Un’autonomia intesa come sperimentazione di buone
pratiche e non come elargizione di contributi. La sfida, ha concluso,
è quella di avere un Trentino europeo, transnazionale e in grado di
essere un terreno di sperimentazione anche per il ben di tutto il
Paese.
Esaurito
questo punto il Consiglio ha discusso le interrogazioni a risposta
immediata e provveduto poi alla sostituzione di Ambrosi e Ferrari
nelle Commissioni permanenti, con la nomina di Roberto Paccher (Lega)
nella Quarta (sanità e welfare) mentre Mara Dalzocchio (Lega) e
Lucia Maestri (Pd) entrano a far parte della Quinta (istruzione,
università, cultura, Europa).
L’aula
ha avvito infine la discussione del bilancio consolidato della
Provincia per l’esercizio finanziario 2021.
IL QUESTION TIME
Alex
Marini (5 Stelle). Bilancio sociale Itea, si adotteranno le linee
guida?
Il
consigliere di 5 Stelle ha chiesto al presidente della Giunta se
ritenga di adottare le linee guida per il bilancio sociale di Itea,
in modo da assicurare la trasparenza sulle attività svolte e una
maggiore tempestività nella sua redazione e pubblicazione.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha risposto che il bilancio sociale è redatto
dal 2003 come buona prassi
per la trasparenza. Il bilancio mette a disposizione
un’ informazione
strutturata sull’Itea. Uno strumento
che permette di fare comparazioni e un quadro dell’attività
svolta. Ma, ha aggiunto
Segnana, le linee guida non
sono obbligatorie per Itea che può redarre il
bilancio sociale in modo
libero
sul modello adottato dal 2003. Perciò non si ritiene di adottare
linee guida per il bilancio sociale.
La
replica. Marini ha replicato
affermando che andrebbero
pubblicati i bilanci sociali
dal 2003 anche se non c’è
un obbligo per Itea. Perché
il bilancio sociale è indispensabile per avere un quadro chiaro
dell’Istituto.
Lucia
Coppola (Europa Verde). Un fondo per le morosità degli inquilini?
La consigliera di Europa Verde
ha chiesto alla Giunta se intenda istituire un fondo per la morosità
incolpevole degli inquilini in modo da evitare gli sfratti, mettendo
in campo una pluralità di approcci per trovare una via d’uscita
delle problematiche legate alla mancanza di lavoro o al lavoro
sottopagato e precario.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha risposto che un
fondo per la morosità
incolpevole è stato
istituito a livello
nazionale nel 2013, ma da
questo strumento è esclusa
la Pat. Comunque,
ha ricordato l’assessora, su questo tema sono state
coinvolte le Comunità per introdurre misure
di sostegno per
le morosità
incolpevole
è ai comuni è stato
chiesto di segnalare
presenze di difficoltà per
la presa in carico
dei nuclei in difficoltà.
Le
analisi dimostrano che i casi sono pochi e comunque i comuni sanno
facendo fronte a quelli più
gravi. Per questo, ha
concluso l’assessora, non si ritene di istituire un fondo per la
morosità incolpevole.
Giorgio
Tonini (Pd). A quando l’intesa per il nuovo cda di Interbrennero?
Il consigliere del Pd ha
chiesto alla Giunta a che punto siano le relazioni tra Provincia di
Trento e quella di Bolzano per trovare l’intesa e comporre il nuovo
cda di Interbrennero, società strategica per il trasferimento di
quote di traffico dalla gomma alla rotaia, visto che il vecchio cda è
scaduto il 13 aprile scorso.
La
risposta. Il
vicepresidente Tonina ha
risposto affermando che il cda attuale, pur
scaduto, è nella pienezza
dei poteri. Interbrennero non è una società in house e non ci sono
quindi termini
per
il cda se non quelli ragionevoli e
a garantire il funzionamento della società.
Ad aprile, inoltre,
l’assemblea ha
approvato il bilancio. Comunque le interlocuzioni
sono in corso interlocuzioni
con gli
altri soci (Provincia di Bolzano, A22, regione), nessuno dei quali ha
diritti di nomina previsti dallo statuto della spa,
per definire un assetto
funzionale della operatività della
società che non
è comunque messa
in discussione.
La
replica. Tonini si è detto
deluso dalla risposta e ha aggiunto che si sarebbe aspettato una
risposta rassicurante, invece, da
quanto emerge dalle parole di Tonina,
si pensa di far ricorso
alla prorogatio
illimitata. E’ vero che questo è legalmente possibile, ha
detto ancora, ma per la
società è un fatto negativo. Anche questa storia, ha aggiunto,
rientra nel tema
generale dei
rapporti
tra le due nostre comunità autonome. Quindi, ha concluso, la Giunta
su questa vicenda si deve muovere.
Vanessa
Masè (La Civica): screening neonatale e test per la Sma.
La consigliera della Civica ha
chiesto alla Giunta se intenda introdurre nello Screening neonatale
esteso anche il test per l’atrofia muscolare spinale.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha risposto affermando che
il tema è all’attenzione dell’Azienda sanitaria e che c’è un
gruppo di lavoro sulle diagnosi delle patologie neurologiche che
riguarda anche la Sma. L’obiettivo è quello di arrivare a una
diagnosi precoce e per questo sono stati avviati contatti con centri
nazionali con lo scopo di realizzare un’indagine sul nostro
territorio per fornire un servizio di eccellenza in linea con le
regioni più avanzate.
La
replica. Soddisfatta la
consigliera la quale ha ricordato
che lo screening avrebbe anche il vantaggio di non costare molto.
Katia
Rossato (FdI). Il punto prelievi di Povo verrà riaperto?
La consigliera di FdI ha
chiesto alla Giunta se sia in programma la riapertura, almeno per due
mattine in settimana, del punto prelievi di Povo.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha risposto ricordando che il punto prelievi è stato chiuso il 5
marzo 2020 per l’epidemia, ma è confermata l’intenzione di
riaprire il servizio non appena ci sarà la disponibilità del
personale della Apsp di Povo.
La
replica. La consigliera ha
ricordato che il servizio, apprezzato, era a favore di tutta la
popolazione della collina est di Trento.
Paolo
Zanella (Futura). Crisi manifatturiera, cosa si intende fare?
Il consigliere di Futura ha
chiesto all’assessore Spinelli quali interventi intenda mettere in
campo per fronteggiare il peggioramento della crisi manifatturiera e
se intenda organizzare un tavolo con le parti sociali e studiare
interventi.
La
risposta. L’assessore
Spinelli ha risposto affermando che i dati dicono che nel mese di
luglio sono state chieste 271 mila ore di Cig
, mentre le ore di agosto si attestano sui dati pre pandemici. Il
comparto industriale più interessato dalla “cassa” è la
chimica, che ha richiesto il il 91% delle ore richieste. Va
sottolineato, ha detto Spinelli, che non ci sono preavvisi di
chiusura e il quadro economico non è negativo con un Pil 2022
previsto al 3,7 e il prossimo anno al più 0,7%. I livelli di
occupazione sono buoni e manca ancora personale in alcuni settori.
La
replica. Il consigliere ha
detto che l’assessore è ottimista anche a fronte a crescite del
caro bolletta esponenziali e che hanno già imposto ad alcune aziende
la chiusura temporanea. Quindi, per Zanella istituire un tavolo di
confronto sarebbe fondamentale anche per evitare i problemi che si
sono manifestati nell’Alto Garda
Alessandro
Olivi (Pd) sul ripristino dell’organico di anestesia a Rovereto?
Il consigliere Pd ha chiesto
alla Giunta come intenda garantire all’U.O. di Anestesia e
Rianimazione di Rovereto il rapido ripristino dell’organico dei
medici, messo in crisi dalle dimissioni di 7 professionisti che,
anche per il migliore trattamento economico, hanno scelto cliniche
private o strutture sanitaria fuori provincia. Ciò ha comportato la
riduzione da 35 a 30 le sale operatorie,
La
risposta. L’assessora Segnana
ha ricordato che il confronto per il contratto dei medici è aperto
all’Apran
e ha aggiunto che per rianimazione
di Rovereto non sono 7 i
medici che se ne sono
andati, ma 4: erano in servizio a
giugno
25 medici più direttore,
a settembre
21 medici più il direttore. Un nuovo medico
è entrato in servizio a
settembre
e uno all’inizio di novembre e uno arriverà
il prossimo anno.
L’attività, ha ricordato
l’assessora, ha risentito
pesantemente del Covid. Ma sono in vigore 30 sedute operatorie,
prima del Covid erano 34. Infine, Segnana ha infine
sottolineato che l’ospedale
di Rovereto è stato un ospedale Covid.
La
replica. Olivi ha detto però
che non si possono considerare gli specializzandi in organico,
anche per i loro limiti di interventi,
e ha ricordato che i medici che se ne sono andati hanno
preso impiego a Bolzano o
Udine e il numero delle sale operatorie sarebbe dovuto tornare a 35 a
fine settembre.
Lorenzo Ossanna (Patt).
Esenzione Imu ai coniugi con residenze diverse?
Il
consigliere del Patt, riferendosi ad una recente sentenza della Corte
Costituzionale la quale stabilisce che l’esenzione Imu va estesa a
tutti i due i coniugi che hanno residenze diverse, ha chiesto alla
Giunta se intenda comunicarne il contenuto ai comuni applicando la
retroattività di 5 anni.
La
risposta. L’assessore
Gottardi ha ricordato che in Trentino non è in vigore l’Imu ma
l’Imis. E che la
sentenza 209 del 2022 della
Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della
normativa Imu, che non trova alcuna applicazione in
Trentino. La disciplina Imis
è infatti diversa dalla
nomativa Imu. Tuttavia l’orientamento della Giunta è di proporre
in tempi brevi una modifica della normativa Imis che
tenga conto della sentenza della Consulta e in particolare del
principio da
essa evidenziato che per
identificare l’abitazione principale ci si riferisce al solo
contribuente e non anche al nucleo familiare. In attesa di
questa modifica – ha
concluso Gottardi – i Comuni
potranno continuare ad applicare l’attuale
normativa Imis.
Sono infatti in capo ai
Comuni i controlli in merito alle seconde case e all’effettiva
sussistenza della rispettiva dimora abituale per i coniugi che
scindono la residenza anagrafica. A questo elemento la Giunta
presterà particolare attenzione nel predisporre la proposta di nuova
normativa provinciale, sia per evitare fenomeni di elusione (vista la
locazione turistica e la presenza di molte seconde case in ambito
provinciale), sia per dotare i Comuni di adeguati strumenti per poter
esercitare l’attività di controllo.
La
replica. Ossanna ha evidenziato
che la differenza sull’applicabilità della tassa sulla casa c’è
e che al riguardo sono già partiti dei ricorsi. Si vedrà quindi
quale sarà l’esito di questi primi ricorsi per capire come la
Provincia dovrà muoversi per modificare la normativa Imis.
Claudio
Cia (FdI). Tumori a Dimaro Folgarida, ci sono dati e analisi delle
cause?
Il consigliere di FdI ha
chiesto all’assessora alla salute se è a conoscenza della grave
situazione del comune di Dimaro Folgarida in Val di Sole, dove
secondo segnalazioni a lui giunte si sarebbe registrato un aumento
delle diagnosi di malattie oncologiche. Cia ha chiesto anche se ci
sono dati e analisi sulle possibile cause di questa situazione.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha risposto che i
dati relativi al periodo 2019-2020 sono in fase di elaborazione e
che i dati ufficiali
disponibili più recenti si fermano al 2018. Considerando che il
Comune di Dimaro Folgarida ha una popolazione numericamente ridotta,
di circa 2100 abitanti, è necessario ricorrere ad un arco temporale
di rilevazione sufficientemente ampio, di almeno 9 anni, così da
ridurre la variabilità causale e poter fare un confronto con il dato
provinciale. Per questo sono
stati analizzati i dati
ufficiali relativi all’arco temporale 2009-2018. Dal 2009 al
2018 nel Comune si sono registrati 142 nuovi casi di tumore maligni;
in particolare tumore alla prostata, colon retto, pancreas, mammella
e utero (escludendo i tumori della cute non maligni e del sistema
nervoso centrale non maligno), questo significa che in media ogni
anno si sono registrati 14 nuovi casi di tumore: 7,9 nei maschi e
6,3 nelle femmine. Mettendo a confronto il trend del tasso
standardizzato di incidenza di Dimaro Folgarida e il trend
provinciale non emergono differenze statisticamente significative.
Ciò premesso l’assessora ha ribadito che il tema è
all’attenzione dell’osservatorio epidemiologico e del servizio di
epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda sanitaria
provinciale con la quale, non appena elaborati i dati aggiornati dal
2018 in poi, saranno valutati eventuali momenti di approfondimento e
confronto con l’amministrazione locale e con la cittadinanza al
fine di monitorare la situazione.
La
replica. Per Cia l’importante
è non minimizzare il problema, perché negli ultimi anni e mezzo
sono stati diagnosticati altri 10 pazienti con neoplasia. Questo
impone un’analisi e uno studio serio per capire se questo fenomeno
è legato all’attività umana o meno. Ce lo chiedono le popolazioni
di Dimaro e dell’intero Trentino perché i cittadini non siano
esposti a gravi problemi di salute e non si carichino sulla
collettività i costi per le cure di queste persone.
Luca
Zeni (Pd). Chirurgia oncologica, la Giunta cosa fa per ridurre i
ritardi?
Il consigliere del Pd,
ricordando i dati forniti da Agenas relativi agli esiti dell’attività
svolta dalla chirurgia oncologica in Trentino, da cui emerge una
situazione drammatica (il 45% dei pazienti in attesa di interventi di
classe A ha dovuto attendere più di 30 giorni), ha chiesto alla
Giunta come intende intervenire per migliorare la situazione.
Attualmente il Trentino è il penultimo in Italia in questo settore e
il peggioramento registrato è in assoluto il più grave nel Paese.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha
ricordato che il rapporto Agenas è molto più ampio e fotografa
un’Apss in salute con aree di eccellenza e alcune critiche
compensate da quelle positive. E
ha evidenziato che è un errore evidenziare
singole slide anziché l’insieme dei risultati. Analizzando
i ricoveri, per tutte le patologie oncologiche, l’andamento dal
2018 al 2021 si mantiene sostanzialmente stabile con risultati
assolutamente positivi per alcuni tumori di larga prevalenza
(mammella, colon) e risultati da migliorare in altre patologie per le
quali, peraltro, è stato evidenziato che la situazione è stabile
dal 2018 ad oggi. Per
quanto riguarda la specialistica ambulatoriale si evidenzia
l’incremento dei volumi di visite specialistiche ambulatoriali nel
2021 e nel primo semestre 2022, che avvicina i volumi di attività a
quelli dell’anno 2019. Il confronto con le altre Regioni, come
evidenziato dai dati Agenas, pone la Provincia di Trento ai primi
posti in Italia (confrontando i primi semestri dal 2020 al 2022)
nella capacità di ritornare all’offerta di prestazioni
specialistiche ambulatoriali dell’anno 2019. Va anche evidenziato
che Apss è tra le poche aziende sanitarie in Italia ad aver
completamente recuperato, già nella prima parte del 2022, i ritardi
dovuti alla pandemia Covid per tutti gli screening previsti dalle
campagne nazionali (colon e cervice uterina recuperati già nel 2021
e mammella nel 2022). Questo naturalmente può aver influito sul
numero di interventi e sui tempi di attesa. Anche se si prendono in
esame le sedute operatorie messe a disposizione dei chirurghi nel
2022 rispetto al 2019, si evidenzia un forte recupero di attività
nonostante le assenze per i casi di recrudescenza della pandemia e i
sanitari sospesi. Nel mese di agosto 2022 si è arrivati a garantire
lo stesso numero di sedute del medesimo periodo del 2019. Per quanto
riguarda la chirurgia robotica abbiamo centri vicini che hanno
investito molto sulla robotica potendo evitare di gestire tutte le
urgenze; tuttavia nella nostra provincia l’uso del robot
nell’attività chirurgica si è mantenuto, con uno spostamento
degli interventi dalla ginecologia alle altre specialità, tra cui
l’attività chirurgica pediatrica, con una proiezione di oltre 240
interventi di questo tipo nel 2022, ben superiori a quelli di 5 anni
fa e identici a quelli degli anni migliori.Questi dati dimostrano il
grande impegno dei nostri professionisti sanitari per garantire la
presa in carico dei pazienti sia nei periodi Covid sia in quelli post
Covid. Il loro lavoro deve essere riconosciuto e non ci si può
basare su singole slide senza analizzarle nel loro complesso. Il
tono ironico del consigliere Zeni, mi permetta Presidente,
nell’analizzare i dati di AGENAS è quanto mai inopportuno con la
sola intenzione di creare polemica non valutando l’impatto negativo
che informazioni parziali possono avere non solo sulla popolazione ma
soprattutto sul personale sanitario che io invece ringrazio
per il lavoro svolto e per la loro professionalità e dedizione.
La
replica. Zeni ha sottolineato
che il tema sollevato dalla sua interrogazione è stato completamente
ignorato dalla risposta dell’assessore. Il
problema da lui messo
in luce è relativo ai tumori che devono essere operati entro 30
giorni. E la domanda riguardava cosa intende fare la Giunta per
rimediare ai ritardi. La questione sta anche nella disuguaglianza tra
chi può andare a farsi curare fuori provincia e chi invece deve
attendere rimanendo in Trentino.
Alessio
Manica (Pd). Valdastico, l’ipotesi uscita a Rovereto sud rimane
l’unica?
Il consigliere Pd ha chiesto
alla Giunta se per la Valdastico si conferma che l’unica ipotesi in
campo è l’uscita a Rovereto sud come sancito il mese scorso
dall’esecutivo, e se è mai stato aggiornato il documento finale
del tavolo paritetico, fermo al 2016, per l’Intesa che prevedeva
invece il solo sbocco a Trento sud.
La
risposta. L’assessore Tonina
ha segnalato che la proposta di variante al Pup è stata approvata
dalla Giunta per evidenziare una
ulteriore soluzione
progettuale in aggiunta a quelle precedentemente analizzate per il
completamento della A31 in Trentino.
Nuova alternativa
progettuale che, in base agli studi socio-economici effettuati potrà
avere ricadute positive in termini di indotto sul sistema
territoriale della provincia ed è ritenuta la più valida e concreta
dalla Giunta.. Si conferma
quindi la volontà di completare l’autostrada della Valdastico in
Trentino, ma il percorso sarà scelto fra
le alternative allo studio sulla
base degli elementi di
valutazione che emergeranno dalle analisi e dal confronto tra le
diverse soluzioni, invi compresa quella che prevede l’uscita a
Rovereto sud.
La
replica. Manica ha lamentato
che la risposta
ottenuta è
parziale e smentisce l’affermazione perentoria del presidente
Fugatti, che aveva dichiarato il
disinteresse per ipotesi
diverse dall’uscita dell’A31
a Rovereto sud. Inoltre
il vicepresidente non ha risposto alla domanda sulla
firma da parte del governo del documento finale uscito dal tavolo
paritetico. Documento che
costituisce lo strumento
indispensabile perché il progetto possa procedere sulla
base di un’intesa. Invece
il presidente continua a sventolare in solitaria l’uscita a
Rovereto sud che i veneti dicono che non serve a nulla e senza che
il governo abbia controfirmato questa prospettiva. Stiamo assistendo,
secondo Manica, solo a una sceneggiata della Giunta che su questo
tema dovrà spiegare alla popolazione delle valli alle quali la
realizzazione di quest’arteria era stata promessa dall’esecutivo,
che il prolungamento dell’A31 in Trentino non andrà in porto.
Filippo
Degasperi (Onda). Radiologia S. Chiara, manca il 20% dei medici.
Il consigliere di Onda ha
chiesto alla Giunta come intenda sopperire alla mancanza del 20%
dell’organico dei medici nel reparto di radiologia del S.Chiara in
seguito alla dimissioni di 4 professionisti. La loro fuoriuscita in
un tempo così breve dovrebbe a suo avviso spingere a intervenire per
prevenire situazioni come questa. Occorrerebbe chiedersi quali siano
le motivazioni di queste dimissioni in serie.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha negato con forza che
vi sia un’emorragia
e spiegato che le dimissioni segnalate
sono dovute in un caso per
pensionamento e in un
altro per motivi di salute e individuazione di un’alternativa di
lavoro in una struttura
privata. Per gli altri due medici il caso è più complesso. Il
caso
degli altri 2 medici – ha
proseguito – è più
complesso: già negli anni scorsi, con
la precedente Direzione di U.O.,
avevano presentato difficoltà rispetto alla pressione ed alla
tensione che è propria dell'attività dell'ospedale in
questione, quale struttura di
riferimento della Provincia. Nel tentativo di rendere questo disagio
meno impattante si è garantito loro l'esclusione dal lavoro notturno
e per uno di loro anche dall'attività di guardia. L'attenzione
dei Direttori che si sono succeduti alla guida della U.O. è stata
massima su questo tema e presidiata puntualmente. Non
appena saputo dell'intenzione dei medici radiologi, l’Azienda
sanitaria si è attivata
per favorire il reclutamento di nuovi specialisti. In data 24 ottobre
si è svolta una selezione alla quale hanno partecipato ben
6 medici, 2 specialisti e
4 specializzandi. Due di questi ultimi si specializzeranno nelle
prossime settimane. Considerando
le difficoltà di reperimento di questi specialisti in tutto il nord
Italia, ed il fatto che nel recente passato le selezioni sono andate
deserte, i
predetti dati costituiscono
un
segnale positivo sulla appetibilità della Radiologia trentina.
La
replica. Degasperi ha osservato
che sarebbe interessante
capire se la pressione
lavorativa alla quale i
due medici citati si sentivano sottoposti è un
fenomeno normale e ordinario
nel reparto di radiologia.
Legato alla pressioni vi è infatti
anche un rischio per i
pazienti. Bisognerebbe
sapere quindi se
questo rischio è stato valutato. Se l’Apss non riesce ad
assicurare pressioni lavorativi ragionevoli e sopportabili per i
medici radiologi e la possibilità di conciliare lavoro e famiglia,
tanto vale fare un concorso per assumere specializzandi. E allora in
questo caso a farne le spese saranno pazienti trentini.
Ugo
Rossi (Misto-Azione) sulla validità della Variante Pup per la
Valdastico.
Il consigliere ha chiesto
com’è stato possibile avviare il procedimento della variante al
Pup per il corridoio est (Valdastico) senza la firma del ministero
dei trasporti sull’atto aggiuntivo al documento conclusivo finale e
se questo non invalidi il provvedimento.
La
risposta. L’assessore
Tonina ha ricordato che
con la
delibera del 28 ottobre la
Giunta ha adottato il progetto
di variante al Pup relativo
all’ambito di connessione corridoio est. La variante
non contiene alcuna previsione infrastrutturale specifica e non è
quindi soggetta
ad
intesa con altri
enti
territoriali.
La
Provincia ha infatti potestaà esclusiva in materia di urbanistica e
piani regolatori. Resta ferma la competenza degli organi statali in
ordine alle autostrade che si estendono oltre il territorio
provinciale, salva la necessità dell’intesa con la provincia
interessata per le autostrade il cui tracciato interessi solo il
terriotrio provinciale e quello di una regione limitrofa. L’esigenza
dell’intesa con lo Stato e la Regione Veneto sorge al momento della
presentazione e valutazione dell’ipotesi progettuale relativa
all’infrastruttura. In sintesi, il cosiddetto “tavolo paritetico”
e relativo atto aggiuntivo, costituisce solo la “declinazione
preventiva” della ricerca dell’intesa necessaria ma riguarda la
fase “a valle” della previa definizione dei corridoi di accesso,
che dunque rappresenta una fase (quella ora in corso con il progetto
di variante) di mera, anche se rilevante, fase pianificatoria.
Nessuna invalida dunque – ha concluso il vicepresidente – per
l’assenza della firma del Ministro all’atto aggiuntivo, che potrà
intervenire quando le parti, dopo la variante, cerchino l’intesa.
La
replica. Rossi ha ricordato che
l’atto aggiuntivo
costituito dal documento
dell’intesa doveva essere
secondo la stessa Giunta provinciale il presupposto
per l’avvio del
procedimento della
variante al Pup. Invece
l’esecutivo ha approvato
questa variante abbassando
la linea del corridoio est
per la progettazione di
un’opera che comporterebbe costi
enormi,
fondando questo
provvedimento sull’atto
aggiuntivo senza
l’indispensabile del ministero.
Inoltre nel maggio
2019 – ha concluso Rossi – la Confindustria Veneta aveva
dichiarato che l’uscita di Rovereto sud era una porcheria.
Pietro
De Godenz (UpT). Domande di contributo per le sponsorizzazioni
sportive.
Il consigliere dell’UpT ha
chiesta alla Giunta quante siano le domande giunte al Servizio sport
della Pat per i finanziamenti a favore delle imprese che intendono
investire in sponsorizzazioni e campagne pubblicitarie per sostenere
le società sportive.
La
risposta. L’assessore Failoni
ha risposto che le domande presentate entro la scadenza del 31
ottobre sono state 83, ora in fase di verifica. Il risultato secondo
l’assessore è importante vosto il momento di difficoltà
attraversato dalle società sportive.
La
replica. De Godenz ha espresso
soddisfazione perché questo dato è confortante per le società
sportive e per il mondo del volontariato. Il dato mostra che queste
iniziative normalmente portate avanti da piccole associazioni trova
una certa copertura da parte delle attività economiche che credono
nell’attività sportiva. L’auspicio è che di questo si tenga
conto anche nel prossimo bilancio di previsione della Provincia.
Giorgio
Leonardi (FI). Cosa si fa per tutelare il lago di Canzolino
Il consigliere di Forza Italia
ha chiesto di sapere quali iniziative urgenti intenda adottare la
Giunta per tutelare il lago di Canzolino affinché torni a essere
un’oasi ambientale.
La
risposta. L’assessore Tonina
ha risposto che le strutture tecniche della Provincia conoscono in
problema legato all’eutrofizzazione del lago dovuta a inquinamento
puntiforme diffuso. Per questo nell’estate del 1994 era stato
installato un ossigenatore Limno. Recentemente è stata segnalata una
forte fioritura algale. Il lago non rientra nella rete di
monitoraggio gestita da Appa. E non è nemmeno tipizzato in quanto di
dimensioni inferiori a 0,2 km quadrati (il lago ha una superficie di
0.06 km quadrati). IN ogni caso Appa tiene monitorata la sorveglianza
algale per il controllo delle acque di balneazione con esiti di
balneabilità anche per il 2022. Sarà comunque cura di Adep
monitorare lo stato di funzionamento del depuratore.
La
replica. Leonardi ha giudicato
esaustiva la risposta e sottolineato l’importanza del monitoraggio
del funzionamento del depuratore per capire se serviranno altri
interventi per migliorare ulteriormente la situazione del lago.
LE
SURROGHE NELLE COMMISSIONI PERMANENTI: PACCHER NELLA QUARTA,
DALZOCCHIO E MAESTRI NELLA QUINTA
A
seguire, dopo una breve pausa dei lavori per definire gli accordi
necessari, la capogruppo
della Lega Mara Dalzocchio ha proposto per sostituire
Ambrosi nella Quarta e
nella Quinta Commissione i
nominativi
di Roberto Paccher e
se stessa (ottenendo 16
sì,
7 astensioni 3 non partecipazioni al voto.
Sempre per la Quinta
Commissione il capogruppo del Pd Luca Zeni ha proposto la
collega di gruppo Lucia
Maestri al posto di
Ferrari (22 sì, 2 voti di astensione e 2 di non partecipazione al
voto).
INIZIATO IL DIBATTITO SUL BILANCIO CONSOLIDATO DELLA PROVINCIA PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2021: UN UTILE DA 400 MILIONIO DI EURO MENTRE IL PATRIMONIO SFIORA I 7 MILIARDI E MEZZO
L’assessore
Spinelli, al termine della mattinata, ha presentato il bilancio
consolidato della Pat del 2021 che comprende tutta la galassia, dalle
spa alle agenzie, alle fondazioni della Provincia. Un utile
complessivo di 408 milioni e un patrimonio di 7 miliardi e 479
milioni. Un risultato positivo, ha detto l’assessore, legato alle
crescita delle entrate fiscali determinate dalla ripresa economica.
Mentre n senso negativo hanno pesato la riduzione dei trasferimenti
dello Stato, anche se in parte integrati dai trasferimenti Covid.
Degasperi:
troppi impegni rimasti sulla carta
Filippo
Degasperi (Onda) ha detto che meriterebbe qualche spiegazione il
debito di 4 miliardi, ma, in generale, dal consolidato sembra che il
Gruppo Pat sia sano. Però tanti sono gli impegni rimasti sulla
carta, o meglio nel programma elettorale. Nel 2018 della Giunta
prevedeva, in base a criteri meritocratici, un’unità di controllo
per verificare il raggiungimento degli obiettivi. L’altro obiettivo
era quello della razionalizzazione e delle fusioni delle società che
evidentemente si è interrotto, anzi è stata fatta anche qualche
marcia indietro. Basti pensare, ha aggiunto, al centro servizi
condiviso che sarebbe servito a fare ordine evitando doppioni e
jungle contrattuali concentrando, ad esempio, contabilità e gestione
del personale. Di fusioni ce n’è stata sola una peraltro già
impostata nella scorsa legislatura. Poi Degasperi si è soffermato su
Cassa del Trentino che rappresenta, ha detto, un unicum in Italia.
Cassa che evidenzia un utile di esercizio di 13 milioni di euro che
derivano dalla differenza tra gli interessi che paga sul mercato e
quelli che le riconosce la Pat. Una “cresta” per l’esponente di
Onda. Quindi, sarebbe stato più logico che la Pat si indebitasse
direttamente risparmiando così la “cresta” sui tassi. C’è poi
il discorso dei derivati: la società, ha ricordato, ha scommesso con
i soldi dei Trentini e nel 2029 i trentini dovranno pagare 30 milioni
di euro che Cassa del Trentino ha sottoscritto con i derivati.
Nonostante, ha aggiunto, ciò i dirigenti sono rimasti al loro posto.
Degasperi, inoltre, ha ricordato che è sparito il dibattito per
creare un mezzo per veicolare verso la Pat i risparmi dei trentini.
Poi il capitolo del Mediocredito, l’ultima banca pubblica rimasta.
L’impegno preso dalla Giunta, ha continuato, era quello di
riprendere il controllo dell’Istituto e per questo venne stoppata
l’iniziativa delle rurali. Ma, alla fine è stato svegliato l’orso
altoatesino con l’ipotesi di cedere quote a banche del nord est;
così, alla fine, la banca passerà a Bolzano.
Su
Itea l’esponente di Onda ha ricordato che la Giunta Fugatti aveva
pensato a tornare indietro dalla società per azioni, una scelta
giusta per un ente che opera nel settore delle case popolari. Ma i
dati dicono il contrario, perché rispetto al 2013 ci sono un
centinaio di alloggi in meno e non si vedono iniziative anche sul
fronte bollette. Non a caso ci sono inquilini Itea in grosse
difficoltà: casi di pensionati da 870 euro costretti a pagare 420
euro al mese di spese condominiali per un alloggio da 130 euro di
affitto. Eppure, ha detto ancora, su questo la Giunta non fa nulla.
Anzi, viene portato nel bilancio consolidato un utile di 232 mila
euro! Itea dice che si prevedono 168 interventi col 110 per cento per
un totale 214 milioni, ma in realtà in due anni nee sono stati fatti
5 per 15 milioni.
Sul
Catullo, ha chiuso, anche qui impegni roboanti della Giunta Fugatti
che non si sono tradotti in realtà come il collegamento ferroviario
con l’aeroporto diverso da quello veneto Porta Nuova –
Villafranca che non è nel nostro interesse.