Conclusa la sessione di lavoro del Consiglio provinciale
Sì dell'aula al ddl di Giunta contro il caro-energia . Minoranze critiche per il mancato utilizzo di Icef o Isee
In allegato i testi del disegno di legge e dell'emendamento del presidente Fugatti
Alle
18.45 il Consiglio provinciale ha concluso la discussione in aula sul ddl 161
proposto dalla Giunta con l’assessore Achille Spinelli approvando
il provvedimento con 20 voti a favore, 4 contrari e 7 di astensione.
Olivi: non ci sono nuove risorse per le famiglie. Condivisibili gli aiuti alle imprese
Alessandro
Olivi (Pd) Olivi ha osservato che in questo ddl non si trovano misure
straordinarie di sostegno per le famiglie. L’articolo 1, infatti,
altro non è che l’introduzione di uno strumento per disciplinare
misure di sostegno per le famiglie in via amministrativa che già
dovevano avere una misura di sostegno finanziaria di 40 milioni di
euro nel fondo straordinario. Rispetto agli 80 milioni che entrano in
gioco, insomma, non si capisce dove sono le nuove risorse a sostegno
delle famiglie. Si tratta di una fetta importante di sostegno agli
imprenditori. E queste per Olivi sono risorse ben spese, di sostegno
attraverso il credito ed enti strumentali della Provincia. Ma per le
famiglie il ddl non prevede risorse aggiuntive rispetto a quelle
messe già in campo con il bonus energia. Si derubrica e si affida
allo strumento amministrativo eventuali risorse che si rendessero
disponibili sul 2023. Non c’è quindi in questo ddl una
destinazione sociale se non rimandata al 2023 con le eventuali
risorse che si rendessero disponibili senza né precisare gli
obiettivi né alcun obiettivo di equità.
Marini:
sono mancati il confronto e l’utilizzo di strumenti innovativi
Alex
Marini (Misto-5 Stelle) ha criticato che la Giunta con questo ddl si
prende una delega in bianco esautorando il Consiglio provinciale al
quale viene sottratto il ruolo di indirizzo e controllo che gli è
proprio nel decidere l’utilizzo delle risorse pubbliche. Si
escludono inoltre le parti sociali, come i sindacati, che non vengono
ascoltate. In tal modo si alimenta il conflitto sociale. Questo
provvedimento non prova a fare nulla di innovativo innanzitutto nel
modo con cui si impiegano le risorse pubbliche, mancando indicazioni
di vincoli e parametri da rispettare. L’unico vincolo è dato dal
passaggio del ddl dalla commissione consiliare competente, passaggio
che però è puramente formale e incapace di incidere su una proposta
come questa. Per Marini un sistema alternativo e innovativo di
erogazione delle risorse della Provincia poteva essere la
carta-acquisto. Mancano interventi innovativi per attenuare i costi
dell’energia sulle famiglie e sulle imprese. Ad esempio
sperimentando come in Puglia il reddito energetico individuando i
nuclei familiari nei quali installare impianti di produzione
energetica alternativa a basso costo. Se hanno attuato questa
sperimentazione in Puglia perché non è stato fatto in Trentino.
Così la Giunta non ha risposto alle famiglie che davvero avrebbero
bisogno. Marini ha lamentato che non si può arrivare con un
emendamento in aula senza specificare il come, il dove e il perché
della destinazione puntuale di queste risorse.
Ossanna:
serve una verifica per individuare e aiutare chi ha più bisogno
Lorenzo
Ossanna (Patt) ha esordito sottolineando l’esigenza di un aiuto
diretto e immediato per permettere di fronteggiare questa crisi
energetica. Il consigliere ha evidenziato che il problema non è dato
dall’entità delle risorse messe ma dall’urgenza di andar
incontro alle necessità delle imprese. Questo ddl per Ossanna “è
molto positivo, atteso dagli operatori economici per dare
tranquillità in un momento difficilissimo a causa del costo delle
materie prime e del gas”, anche se si spera nel lieve calo in atto.
Le difficoltà di sostenere questi costi gravano sulle imprese
energivore ma anche ui piccoli negozi di montagna. Non si può
arrivare a vendere i propri beni per poter pagare le bollette della
luce. Ossanna ha sollecitato la Giunta a effettuare una verifica
puntuale per accertare dove e quali sono le situazioni più
problematiche. Occorre una sorta di moratoria con un aiuto immediato
nel pagamento delle bollette. “Questa è la risposta secca che i
cittadini e gli operatori economici si aspettano dalla politica”.
Job:
per mitigare le difficoltà dovrebbe intervenire lo Stato
Ivano
Job (Misto-Coraggio Italia) ha
segnalato che vi sono aziende sull’orlo del fallimento.
Bisognerebbe allora riconoscere come politici di aver fallito.
Dobbiamo ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa. In questo
stato di cose ad intervenire dovrebbe essere lo Stato e non la
Provincia autonoma, che tenta disperatamente utilizzando risorse
proprie, ma si tratta di aiuti sempre insufficienti. Senza un forte
intervento deciso a livello nazionale la situazione è destinata a
peggiorare a
causa dei costi in crescita delle materie prime e del gas.
La
replica di Spinelli: troppa
la burocrazia per pretendere l'utilizzo di Icef o Isee
L’assessore
Spinelli ha ricordato che i presunt 40 milioni che mancherebbero in
questo ddl a favore delle famiglie e del sociale. E ha invitato a
rileggere il provvedimento che prevede nella missione 12 i più 40
milioni di euro a favore delle famiglie. Inoltre i 40 milioni sono
già stati autorizzati con l’assestamento di bilancio in luglio. La
Provincia gestirà con queste risorse il bonus bollette a favore
delle famiglie. Ringraziamo l’economia che ha portato altri 80
milioni di euro nelle casse della Provincia. Queste risorse non sono
affatto sparite. L’assessore ha replicato alla critica riguardante
la mancanza di equità affermando che l’ottimo è il nemico del
buono e il meglio è nemico del bene. Questa misura è rapida ed
efficace. Ha ribadito che su questo punto la Giunta introdurrà un
limite di reddito considera questa decisione un elemento di equità.
Quanto alla proposta di utilizzare l’Icef o l’Isee, Spinelli ha
ricordato ed elencato tutti i passaggi della complicata, lunga e
lenta procedura prevista dalla normativa sull’Isee per poter
documentare la propria situazione reddituale e patrimoniale. Si
tratta di una lista infinita e per l’urgenza non possiamo
permettere a 240mila nuclei familiari di passare attraverso il Caf a
presentare tutta questa documentazione quando la maggior parte non
l’ha mai fatto. Per la rapidità la macchina pubblica è il sistema
più imperfetto per accedere ad aiuti specialmente per chi non ha mai
utilizzato questo percorso. Si tratta di una macchina inadatta a
situazioni di emergenza e urgenza di questo tipo.
L’ESAME
DI QUATTRO PROPOSTE DI ORDINI
DEL GIORNO
No
all’ordine del giorno di Manica: Icef o Isee
sarebbero state soluzioni
più eque
L’odg
proposto da Alessio Manica (Pd),
sottoscritto da
Olivi, Zeni, Tonini e da
Paolo Zanella di Futura, respinto
con 20 no e 12 voti a
favore, voleva impegnare
la Giunta provinciale a
introdurre nel pacchetto di aiuti ai cittadini e alle famiglie per il
contenimento delle bollette dell’energia elettrica, recentemente
finanziato in bilancio con 40 milioni di euro, criteri e strumenti di
equità e proporzionalità quali Icef o Isee, per aiutare
maggiormente chi ha più bisogno in relazione al reddito, alla
composizione del nucleo familiare, al patrimonio, in modo da
garantire un uso più proficuo delle risorse disponibili.
Manica
ha espresso dispiacere per il mancato accoglimento della sua proposta
e ha respinto l’argomento dell’urgenza usato da Spinelli contro
Isee e Icef perché i Caf avrebbero potuto provvedere in tempo anche
per il futuro.
Paolo
Zanella
(Futura) ha
motivato la sua firma sull’odg per i criteri equitativi che propone
e ha tacciato l’assessore Spinelli di “arroganza istituzionale”
per non avergli negato chiarimenti circa l’utilizzo delle risorse
stanziate e degli investimenti in conto capitale 2022-2023.
Mara
Dalzocchio (Lega)
ha ricordato che qualche
mese fa la Giunta per far fronte alla crisi energetica aveva messo a
disposizione 7 milioni di euro a sostegno delle famiglie più
bisognose e altri 12 per i
nuclei beneficiari dell’assegno unico. Quindi è falso, ha
aggiunto, che la Giunta non bada all’equità. Inoltre l’Icef si
riferisce sempre all’anno precedente mentre in una famiglia oggi
qualcuno potrebbe aver perso il posto di lavoro. Oggi una soluzione
equa non esiste: esiste invece un bisogno di interventi tempestivi
perché le famiglie hanno bisogno di risorse da cui essere sostenute
subito. Il ddl per Dalzocchio guarda inoltre al futuro delle piccole
imprese che hanno bisogno di liquidità e il provvedimento va in
questa direzione. Altri metodi non porterebbero i frutti attesi.
Alex
Marini
(Misto-5
Stelle) ha criticato l’iniquità dello strumento: “voi volete
fomentare l’odio sociale tra classi”, ha tuonato. E ha concluso:
“domani il Cal esprimerà un parere su queste misure chiedendo
probabilmente l’adozione di criteri di equità”.
Ugo
Rossi
(Misto-Azione) ha osservato che mentre ieri pareva che questi aiuti
sarebbero stati erogati a tutti prescindendo da limiti di reddito e
patrimonio, la Giunta oggi ha dichiarato l’intenzione di introdurre
una soglia. E questo è un atto migliorativo. Quanto alla lentezza e
difficoltà della documentazione richiesta per l’Isee, Rossi ha
osservato che allora era meglio intervenire per ridurre questo
problema. Se c’è una coda da fare per ottenere un aiuto, allora di
riduca la coda.
Filippo
Degasperi
(Onda) ha chiesto come mai in quattro anni non si stato semplificato
il meccanismo per ottenere l’Icef. Il motivo per cui esiste la
burocrazia è per evitare di concedere aiuti pubblici a chi non ne ha
bisogno. Ecco perché piuttosto che dare soldi a tutti andava
modificato il sistema dell’Icef se non è all’altezza delle
esigenze sociali. I tempi c’erano: bastava per questo prevedere
un’autocertificazione piuttosto che il nulla.
Luca
Guglielmi (Fassa)
ha difeso l’assessore Spinelli che a suo avviso aveva semplicemente
segnalato che 230.000 nuclei familiari di dotarsi di questo strumento
avrebbe impedito l’erogazione tempestiva di queste risorse.
Sì
all’odg di Marini
sulle
operazioni relative alla cessione dei crediti Itea
Il
dispositivo dell’odg,
riscritto
d’intesa con l’assessore Spinelli e
approvato all’unanimità,
impegna
la Giunta a
mettere a disposizione del Consiglio provinciale una relazione, anche
per stralci, predisposta da Itea spa, afferente gli interventi
realizzati ai sensi del superbonus 110% con l’evidenza dei crediti
ceduti alle altre società
a controllo provinciale.
L’assessore
Spinelli
ha ricordato il principio di adeguatezza valutata in ordine
all’importanza dell’intervento che il singolo deve sostenere.
Costringere all’Icef non è adeguato.
Degasperi
ha
precisato che non si chiede l’Icef per i 180 euro, importo modesto,
ma perché si possano mettere più risorse a disposizione di chi ha
bisogno. E ha ribadito che per ottenere l’Icef bastava baipassare
la burocrazia con un’autocertificazione attraverso la quale
l’interessato dichiara di essere in possesso dei requisiti
richiesti.
No
all’odg
di
Marini
per
un paniere di bene acquistabili con la carta acquisti
L’odg,
respinto con 19 voti contrari e 12 a favore, voleva impegnare la
Giunta a
valutare la definizione di un paniere di beni acquistabili con la
carta acquisti prevista dalla legge 16 del 2022 che predilige
prodotti locali agroalimentari della filiera corta, prodotti per la
salute, il benessere femminile, l’abbigliamento e l’istruzione
dei figli minori; e a valutare nella definizione di questo paniere di
beni le esperienze volte a un consumo più consapevole, a
sensibilizzare a
una produzione più sostenibile, ad accorciare le distanze tra
produttore e consumatore, tra città e campagna e a ridurre la
produzione di rifiuti.
Olivi
ha
messo in guardia dalla pericolosità derivante dalla voler
contrapporre velocità
ed equità. E
ha ricordato che su questo tema Bolzano
ha scelto l’Isee.
Olivi
è tornato sul tema dell’equità ammonendo che è estremamente
pericoloso e sbagliato contrapporre velocità ed equità come se non
si potesse sforzarsi di adeguare la macchina pubblica a un obiettivo
irrinunciabile delle politiche pubbliche: aiutare di più chi ha
bisogno. Il tempo per poter manutentare l’Icef c’era e per questo
non occorreva una legge: bastava una delibera provinciale. La
Provincia autonoma di Bolzano, che mette in campo una manovra
robustissima sui sostegni alle famiglie per quanto riguarda il
caro-energia, applica l’Isee. Eppure la burocrazia esiste anche a
Bolzano.
Rossi
ha
ricordato che la Provincia di Bolzano dispone di risorse più
sostanziose della nostra e probabilmente per questo utilizza un
criterio di equità. Il consigliere ha ricordato che questo ddl
immette con una variazione nel bilancio provinciale 2023 80 milioni
di euro sui servizi informativi. Perché non rendere questi 80
milioni funzionali alle bollette. La Giunta di fronte a questa grave
crisi energetica mette alla fine dell’anno 14 milioni sulla
ricerca, milioni destinati ad andare in avanzo.
Sì
all’odg di Masè
per
integrare i fondi rischi aumentando il budget a Confidi
Con
l’ordine del giorno Vanessa Masè (La Civica), approvato
all’unanimità,
impegna la
Giunta a porre in essere un finanziamento straordinario destinato
a integrare i fondi rischi anche attraverso una dotazione extra
budget a Confidi Trentino e in relazione all’apertura di nuove
linee di credito volti a fronteggiare l’aumento dei costi
energetici e delle materie prime.
Rossi,
favorevole
all’odg, ha chiesto all’assessore Spinelli sul ddl. La Provincia
ha ottenuto maggiori entrate dallo Stato, ma se queste maggiori
entrate non fossero state accertate entro l’anno, sarebbero mancati
14 milioni di euro da mettere sulla missione sistemi informativi, ma
questo non avrebbe causato alcuna ripercussione negativa. Queste
risorse andavano utilizzate per aumentare lo stock di aiuto sulle
bollette. Invece, anziché metterle in circolazione sono impiegate in
modo ragionieristico.
Zanella
ha
osservato che la Giunta, dei 100 milioni accantonati a luglio per le
emergenze, ne sono stati messi in circolo solo 40. Oggi l’esecutivo
dice di aver fretta ma se l’esecutivo avesse deciso allora di
destinare le risorse a chi ha veramente bisogno, c’era tutto il
tempo per prevedere l’utilizzo dell’Icef.
Degasperi
ha
insistito sulla mancanza di spiegazioni da parte della Giunta circa
la destinazione puntuale delle risorse previste da questo ddl. I 17
milioni di euro in conto capitale per la sanità indicati potrebbero
essere ad esempio destinate all’ospedale o utilizzate come prima
rata del futuro polo ospedaliero provinciale.
Giorgio
Tonini (Pd)
ha evidenziato che per sopportare un provvedimento simile occorre la
pazienza di Giobbe. Si trattava di un provvedimento di 5 milioni di
euro di cui si è discusso per giorni. La Giunta aveva anche accolto
la proposta delle minoranze di prevedere l’emendamento presentato a
firma del presidente. Ora si arriva in Consiglio con un provvedimento
da 80 milioni di euro, ma senza relazione tecnica. Anche la Corte dei
Conti ha eccepito sulle carenze delle relazioni tecniche
accompagnatorie dei ddl. La relazione tecnica servirebbe anche alla
Giunta perché si ha la sensazione che neppure l’esecutivo conosca
la destinazione precisa delle notevoli risorse previste. “Secondo
me non sapete nemmeno voi a cosa serviranno. Magari i 17 milioni per
la sanità sono qualcosa di fondamentale, ma senza questa
precisazione – ha concluso Tonini – per me non è possibile
partecipare al voto.
L’approvazione
Esaurito
rapidamente
l’esame
degli 8 articoli del ddl, alle
18.45 i lavori del Consiglio si sono conclusi, senza
dichiarazioni finali, con
l’approvazione del provvedimento
che
ha ottenuto 20
voti a favore, 4 contrari e 7 di astensione.
L'ILLUSTRAZIONE INTRODUTTIVA DEL DDL E LA PRIMA PARTE DELLA DISCUSSIONE
80
milioni in più da entrate tributarie, per
i 180 euro la Giunta stabilirà il tetto per la limitazione della
platea dei beneficiari
L’assessore
Achille Spinelli ha
illustrato gli elementi che compongono il testo, che ha una funzione
di variazione
di bilancio
anticipata per il 2022-24. Le
misure agevolative introducono
la possibilità
di individuare
misure provinciali
andando oltre
i limiti di quelle vigenti,
disciplinando nuove
aree di intervento
anche a cumulo di
quelle attuali.
Nell’articolo
2 ci sono misure a sostegno degli operatori economici, con interventi
sul nuovo credito fondato su nuovi protocolli di credito di durata
decennale, con il riconoscimento
di interessi passivi per 10 milioni di euro spalmati nel 2022 e il
2023. Intervento a favore del sociale all’articolo
3 e misure a sostegno del settore agricolo con rifinitura delle
possibilità di azione all’articolo
4. Ancora: crediti
di imposta per
gli enti strumentali all’articolo 5, disposizioni generiche
all’articolo 6 e al 7 una
disposizione di
variazione
di bilancio.
Un emendamento di Giunta a firma Fugatti riguarda una variazione
complessiva sul bilancio 2022-24: la
Pat ha trovato nuovi 80 milioni (da
entrate tributarie)
che saranno messi a disposizione come segue: una misura da 25 milioni
di euro a favore di Confidi e Coperfidi erogherà finanziamenti
diretti a favore delle piccole imprese con modalità molto snelle e
semplificate: una soluzione che viene considerata più efficace e
vantaggiosa rispetto alla distribuzione di contributi a fondo perduto
di lievissima entità. Gli altri 55 milioni sono anticipazioni di
spese in conto
capitale sul
bilancio 2023 con disponibilità dell’anno
2022. La Pat sta studiando la
strada più rapida per sostenere le famiglie sul fronte energetico:
lo spostamento di 40 milioni dalle autonomie locali permetterà di
gestire
lo sconto
bollette e sarà
studiato dalla
Giunta un tetto di
reddito per
limitare la platea dei beneficiari dei
180 euro.
Utilizzare
l’Isee per una
maggiore equità
Le
disposizioni attuative esulano tutte dal ddl, ha osservato Ugo
Rossi (Azione):
la legge serve solo a comunicare, visto che tutto si fa con risorse
attivabili con variazioni di bilancio. L’emendamento ha un peso
consistente e sarebbe utile sapere quali siano le poste delle
maggiori entrate. In particolare si è chiesto se i 40 milioni
penalizzino i comuni. Sotto il profilo politico: la Giunta aveva
detto 180 euro a tutti cambiando poi versioni e sistemi di
erogazione, sebbene sia evidente e ormai noto che in Trentino il
reddito non corrisponde alla ricchezza. Utilizzate il meccanismo
dell’Isee (se non si vuole usare l’Icef) e aggiungete maggiore
equità alla misura, ha suggerito. Fermatevi e riflettete, ascoltando
i consigli, ha aggiunto, coinvolgendo negli aiuti anche le piccole
imprese che non faranno certo debiti per pagare le bollette.
Destinare
alle famiglie le risorse per gli investimenti
Paolo
Zanella (Futura)
ha notato
che il ddl di 5 milioni approvato
in Commissione viene
qui modificato aggiungendone
80 e che la manovra dei 180 euro che inizialmente si volevano
distribuire a pioggia era profondamente iniqua, ma rimane tale anche
quella modificata. Magari le risorse destinate agli investimenti si
potevano dirottare sulla spesa corrente aiutando le famiglie in
difficoltà adesso, visto che subiranno 2500 euro di rincari medi
all’anno, in un territorio dove la vita è tra le più care
d’Italia e i redditi medi tra gli inferiori d’Italia.
L’ennesima
tappa di un modus operandi iniquo
Una
proposta inutile, visto che quanto contiene si poteva in gran parte
già realizzare, ha osservato Filippo
Degasperi (Onda).
Senza contare che appare assurdo concedere di accendere nuovi debiti
a chi fa difficoltà a pagare quelli precedenti. Quanto all’articolo
5 sulla cessione dei crediti per gli enti strumentali in crisi, ci si
chiede quale ente e quale situazione ci sia dietro questa norma.
Questa è l’ennesima
tappa di un modus operandi di questa Giunta, che fa avere soldi a chi
non ne ha bisogno, dandone anche a chi ne ha bisogno, ma in maniera
del tutto inadeguata: un provvedimento vago e irrispettoso dei ruoli
istituzionali, che esce dalla Commissione legislativa con 5 milioni
di euro e ora diventano 90.
Quando
si parla di equità occorre essere anche realisti
Il
bonus dei 180 euro è un modo per rispondere ad una difficoltà che
stanno vivendo i cittadini, ha esordito Claudio
Cia (Fratelli
d’Italia). Intervenire sui prezzi dell’energia è complicato e
fuori dalla portata del nostro territorio. Quello che possiamo
materialmente fare è dare un segnale di attenzione. Giusto dire che
con 180 euro si fa poco, tuttavia si tratta di “quello che
oggettivamente e rapidamente possiamo fare senza affaticare i
cittadini nell’affrontare percorsi burocratici scoraggianti”.
Quando si parla di
equità occorre essere anche molto realisti: apprezzo il tentativo di
dare una risposta a una situazione obiettivamente complicata e che
esula dalla nostra portata di intervento, ha concluso.
Bene
la variazione di bilancio e l’aver sganciato l’intervento dalla
burocrazia
Roberto
Paccher (Lega)
ha espresso apprezzamento per l’intervento, dicendosi soddisfatto
che si siano potuti aggiungere ben 80 milioni di euro per sostenere
famiglie e imprese. E bene che si sia ovviata la burocrazia: chi non
ha già l’Isee certo non sarebbe andato al Caf a farselo calcolare
per ottenere 180 euro. Bene
anche la possibilità di accedere a nuovo credito, l’unico modo per
aiutare le imprese in questa situazione di emergenza.
Cerchiamo
i migliori criteri per non disperdere le risorse
Luca
Zeni (PD) ha
definito importante il disegno di legge in discussione perché il
tema è reale e cruciale e dobbiamo sostenere reali, concrete
difficoltà, che i 180 euro a pioggia non avrebbero riscontrato.
La Giunta definirà i paletti per
l’erogazione degli aiuti,
ma credo che le argomentazioni delle opposizioni
e delle parti
sociali siano
comprensibili. Non
siamo contrari al provvedimento perché l’intervento è
indispensabile e semmai insufficiente: ci asterremo, ma l’invito è
a fare tutto quanto è possibile e cercare i migliori criteri epr non
disperdere le risorse.