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18/10/2022 - In aula o in commissione

Sì dell'aula al ddl di Giunta contro il caro-energia . Minoranze critiche per il mancato utilizzo di Icef o Isee

Conclusa la sessione di lavoro del Consiglio provinciale

Sì dell'aula al ddl di Giunta contro il caro-energia . Minoranze critiche per il mancato utilizzo di Icef o Isee

In allegato i testi del disegno di legge e dell'emendamento del presidente Fugatti

Sì dell'aula al ddl di Giunta contro il caro-energia . Minoranze critiche per il mancato utilizzo di Icef o Isee

​Alle 18.45 il Consiglio provinciale ha concluso la discussione in aula sul ddl 161 proposto dalla Giunta con l’assessore Achille Spinelli approvando il provvedimento con 20 voti a favore, 4 contrari e 7 di astensione.​


Olivi: non ci sono nuove risorse per le famiglie. Condivisibili gli aiuti alle imprese 


Alessandro Olivi (Pd) Olivi ha osservato che in questo ddl non si trovano misure straordinarie di sostegno per le famiglie. L’articolo 1, infatti, altro non è che l’introduzione di uno strumento per disciplinare misure di sostegno per le famiglie in via amministrativa che già dovevano avere una misura di sostegno finanziaria di 40 milioni di euro nel fondo straordinario. Rispetto agli 80 milioni che entrano in gioco, insomma, non si capisce dove sono le nuove risorse a sostegno delle famiglie. Si tratta di una fetta importante di sostegno agli imprenditori. E queste per Olivi sono risorse ben spese, di sostegno attraverso il credito ed enti strumentali della Provincia. Ma per le famiglie il ddl non prevede risorse aggiuntive rispetto a quelle messe già in campo con il bonus energia. Si derubrica e si affida allo strumento amministrativo eventuali risorse che si rendessero disponibili sul 2023. Non c’è quindi in questo ddl una destinazione sociale se non rimandata al 2023 con le eventuali risorse che si rendessero disponibili senza né precisare gli obiettivi né alcun obiettivo di equità.


Marini: sono mancati il confronto e l’utilizzo di strumenti innovativi


Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha criticato che la Giunta con questo ddl si prende una delega in bianco esautorando il Consiglio provinciale al quale viene sottratto il ruolo di indirizzo e controllo che gli è proprio nel decidere l’utilizzo delle risorse pubbliche. Si escludono inoltre le parti sociali, come i sindacati, che non vengono ascoltate. In tal modo si alimenta il conflitto sociale. Questo provvedimento non prova a fare nulla di innovativo innanzitutto nel modo con cui si impiegano le risorse pubbliche, mancando indicazioni di vincoli e parametri da rispettare. L’unico vincolo è dato dal passaggio del ddl dalla commissione consiliare competente, passaggio che però è puramente formale e incapace di incidere su una proposta come questa. Per Marini un sistema alternativo e innovativo di erogazione delle risorse della Provincia poteva essere la carta-acquisto. Mancano interventi innovativi per attenuare i costi dell’energia sulle famiglie e sulle imprese. Ad esempio sperimentando come in Puglia il reddito energetico individuando i nuclei familiari nei quali installare impianti di produzione energetica alternativa a basso costo. Se hanno attuato questa sperimentazione in Puglia perché non è stato fatto in Trentino. Così la Giunta non ha risposto alle famiglie che davvero avrebbero bisogno. Marini ha lamentato che non si può arrivare con un emendamento in aula senza specificare il come, il dove e il perché della destinazione puntuale di queste risorse.


Ossanna: serve una verifica per individuare e aiutare chi ha più bisogno


Lorenzo Ossanna (Patt) ha esordito sottolineando l’esigenza di un aiuto diretto e immediato per permettere di fronteggiare questa crisi energetica. Il consigliere ha evidenziato che il problema non è dato dall’entità delle risorse messe ma dall’urgenza di andar incontro alle necessità delle imprese. Questo ddl per Ossanna “è molto positivo, atteso dagli operatori economici per dare tranquillità in un momento difficilissimo a causa del costo delle materie prime e del gas”, anche se si spera nel lieve calo in atto. Le difficoltà di sostenere questi costi gravano sulle imprese energivore ma anche ui piccoli negozi di montagna. Non si può arrivare a vendere i propri beni per poter pagare le bollette della luce. Ossanna ha sollecitato la Giunta a effettuare una verifica puntuale per accertare dove e quali sono le situazioni più problematiche. Occorre una sorta di moratoria con un aiuto immediato nel pagamento delle bollette. “Questa è la risposta secca che i cittadini e gli operatori economici si aspettano dalla politica”.


Job: per mitigare le difficoltà dovrebbe intervenire lo Stato


Ivano Job (Misto-Coraggio Italia) ha segnalato che vi sono aziende sull’orlo del fallimento. Bisognerebbe allora riconoscere come politici di aver fallito. Dobbiamo ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa. In questo stato di cose ad intervenire dovrebbe essere lo Stato e non la Provincia autonoma, che tenta disperatamente utilizzando risorse proprie, ma si tratta di aiuti sempre insufficienti. Senza un forte intervento deciso a livello nazionale la situazione è destinata a peggiorare a causa dei costi in crescita delle materie prime e del gas.


La replica di Spinelli: troppa la burocrazia per pretendere l'utilizzo di Icef o Isee


L’assessore Spinelli ha ricordato che i presunt 40 milioni che mancherebbero in questo ddl a favore delle famiglie e del sociale. E ha invitato a rileggere il provvedimento che prevede nella missione 12 i più 40 milioni di euro a favore delle famiglie. Inoltre i 40 milioni sono già stati autorizzati con l’assestamento di bilancio in luglio. La Provincia gestirà con queste risorse il bonus bollette a favore delle famiglie. Ringraziamo l’economia che ha portato altri 80 milioni di euro nelle casse della Provincia. Queste risorse non sono affatto sparite. L’assessore ha replicato alla critica riguardante la mancanza di equità affermando che l’ottimo è il nemico del buono e il meglio è nemico del bene. Questa misura è rapida ed efficace. Ha ribadito che su questo punto la Giunta introdurrà un limite di reddito considera questa decisione un elemento di equità. Quanto alla proposta di utilizzare l’Icef o l’Isee, Spinelli ha ricordato ed elencato tutti i passaggi della complicata, lunga e lenta procedura prevista dalla normativa sull’Isee per poter documentare la propria situazione reddituale e patrimoniale. Si tratta di una lista infinita e per l’urgenza non possiamo permettere a 240mila nuclei familiari di passare attraverso il Caf a presentare tutta questa documentazione quando la maggior parte non l’ha mai fatto. Per la rapidità la macchina pubblica è il sistema più imperfetto per accedere ad aiuti specialmente per chi non ha mai utilizzato questo percorso. Si tratta di una macchina inadatta a situazioni di emergenza e urgenza di questo tipo.



L’ESAME DI QUATTRO PROPOSTE DI ORDINI DEL GIORNO



No all’ordine del giorno di Manica: Icef o Isee sarebbero state soluzioni più eque


L’odg proposto da Alessio Manica (Pd), sottoscritto da Olivi, Zeni, Tonini e da Paolo Zanella di Futura, respinto con 20 no e 12 voti a favore, voleva impegnare la Giunta provinciale a introdurre nel pacchetto di aiuti ai cittadini e alle famiglie per il contenimento delle bollette dell’energia elettrica, recentemente finanziato in bilancio con 40 milioni di euro, criteri e strumenti di equità e proporzionalità quali Icef o Isee, per aiutare maggiormente chi ha più bisogno in relazione al reddito, alla composizione del nucleo familiare, al patrimonio, in modo da garantire un uso più proficuo delle risorse disponibili.

Manica ha espresso dispiacere per il mancato accoglimento della sua proposta e ha respinto l’argomento dell’urgenza usato da Spinelli contro Isee e Icef perché i Caf avrebbero potuto provvedere in tempo anche per il futuro.

Paolo Zanella (Futura) ha motivato la sua firma sull’odg per i criteri equitativi che propone e ha tacciato l’assessore Spinelli di “arroganza istituzionale” per non avergli negato chiarimenti circa l’utilizzo delle risorse stanziate e degli investimenti in conto capitale 2022-2023.

Mara Dalzocchio (Lega) ha ricordato che qualche mese fa la Giunta per far fronte alla crisi energetica aveva messo a disposizione 7 milioni di euro a sostegno delle famiglie più bisognose e altri 12 per i nuclei beneficiari dell’assegno unico. Quindi è falso, ha aggiunto, che la Giunta non bada all’equità. Inoltre l’Icef si riferisce sempre all’anno precedente mentre in una famiglia oggi qualcuno potrebbe aver perso il posto di lavoro. Oggi una soluzione equa non esiste: esiste invece un bisogno di interventi tempestivi perché le famiglie hanno bisogno di risorse da cui essere sostenute subito. Il ddl per Dalzocchio guarda inoltre al futuro delle piccole imprese che hanno bisogno di liquidità e il provvedimento va in questa direzione. Altri metodi non porterebbero i frutti attesi.

Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha criticato l’iniquità dello strumento: “voi volete fomentare l’odio sociale tra classi”, ha tuonato. E ha concluso: “domani il Cal esprimerà un parere su queste misure chiedendo probabilmente l’adozione di criteri di equità”.

Ugo Rossi (Misto-Azione) ha osservato che mentre ieri pareva che questi aiuti sarebbero stati erogati a tutti prescindendo da limiti di reddito e patrimonio, la Giunta oggi ha dichiarato l’intenzione di introdurre una soglia. E questo è un atto migliorativo. Quanto alla lentezza e difficoltà della documentazione richiesta per l’Isee, Rossi ha osservato che allora era meglio intervenire per ridurre questo problema. Se c’è una coda da fare per ottenere un aiuto, allora di riduca la coda.

Filippo Degasperi (Onda) ha chiesto come mai in quattro anni non si stato semplificato il meccanismo per ottenere l’Icef. Il motivo per cui esiste la burocrazia è per evitare di concedere aiuti pubblici a chi non ne ha bisogno. Ecco perché piuttosto che dare soldi a tutti andava modificato il sistema dell’Icef se non è all’altezza delle esigenze sociali. I tempi c’erano: bastava per questo prevedere un’autocertificazione piuttosto che il nulla.

Luca Guglielmi (Fassa) ha difeso l’assessore Spinelli che a suo avviso aveva semplicemente segnalato che 230.000 nuclei familiari di dotarsi di questo strumento avrebbe impedito l’erogazione tempestiva di queste risorse.


Sì all’odg di Marini sulle operazioni relative alla cessione dei crediti Itea


Il dispositivo dell’odg, riscritto d’intesa con l’assessore Spinelli e approvato all’unanimità, impegna la Giunta a mettere a disposizione del Consiglio provinciale una relazione, anche per stralci, predisposta da Itea spa, afferente gli interventi realizzati ai sensi del superbonus 110% con l’evidenza dei crediti ceduti alle altre società a controllo provinciale.

L’assessore Spinelli ha ricordato il principio di adeguatezza valutata in ordine all’importanza dell’intervento che il singolo deve sostenere. Costringere all’Icef non è adeguato.

Degasperi ha precisato che non si chiede l’Icef per i 180 euro, importo modesto, ma perché si possano mettere più risorse a disposizione di chi ha bisogno. E ha ribadito che per ottenere l’Icef bastava baipassare la burocrazia con un’autocertificazione attraverso la quale l’interessato dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti.


No all’odg di Marini per un paniere di bene acquistabili con la carta acquisti


L’odg, respinto con 19 voti contrari e 12 a favore, voleva impegnare la Giunta a valutare la definizione di un paniere di beni acquistabili con la carta acquisti prevista dalla legge 16 del 2022 che predilige prodotti locali agroalimentari della filiera corta, prodotti per la salute, il benessere femminile, l’abbigliamento e l’istruzione dei figli minori; e a valutare nella definizione di questo paniere di beni le esperienze volte a un consumo più consapevole, a sensibilizzare a una produzione più sostenibile, ad accorciare le distanze tra produttore e consumatore, tra città e campagna e a ridurre la produzione di rifiuti.

Olivi ha messo in guardia dalla pericolosità derivante dalla voler contrapporre velocità ed equità. E ha ricordato che su questo tema Bolzano ha scelto l’Isee. Olivi è tornato sul tema dell’equità ammonendo che è estremamente pericoloso e sbagliato contrapporre velocità ed equità come se non si potesse sforzarsi di adeguare la macchina pubblica a un obiettivo irrinunciabile delle politiche pubbliche: aiutare di più chi ha bisogno. Il tempo per poter manutentare l’Icef c’era e per questo non occorreva una legge: bastava una delibera provinciale. La Provincia autonoma di Bolzano, che mette in campo una manovra robustissima sui sostegni alle famiglie per quanto riguarda il caro-energia, applica l’Isee. Eppure la burocrazia esiste anche a Bolzano.

Rossi ha ricordato che la Provincia di Bolzano dispone di risorse più sostanziose della nostra e probabilmente per questo utilizza un criterio di equità. Il consigliere ha ricordato che questo ddl immette con una variazione nel bilancio provinciale 2023 80 milioni di euro sui servizi informativi. Perché non rendere questi 80 milioni funzionali alle bollette. La Giunta di fronte a questa grave crisi energetica mette alla fine dell’anno 14 milioni sulla ricerca, milioni destinati ad andare in avanzo.


Sì all’odg di Masè per integrare i fondi rischi aumentando il budget a Confidi


Con l’ordine del giorno Vanessa Masè (La Civica), approvato all’unanimità, impegna la Giunta a porre in essere un finanziamento straordinario destinato a integrare i fondi rischi anche attraverso una dotazione extra budget a Confidi Trentino e in relazione all’apertura di nuove linee di credito volti a fronteggiare l’aumento dei costi energetici e delle materie prime.

Rossi, favorevole all’odg, ha chiesto all’assessore Spinelli sul ddl. La Provincia ha ottenuto maggiori entrate dallo Stato, ma se queste maggiori entrate non fossero state accertate entro l’anno, sarebbero mancati 14 milioni di euro da mettere sulla missione sistemi informativi, ma questo non avrebbe causato alcuna ripercussione negativa. Queste risorse andavano utilizzate per aumentare lo stock di aiuto sulle bollette. Invece, anziché metterle in circolazione sono impiegate in modo ragionieristico.

Zanella ha osservato che la Giunta, dei 100 milioni accantonati a luglio per le emergenze, ne sono stati messi in circolo solo 40. Oggi l’esecutivo dice di aver fretta ma se l’esecutivo avesse deciso allora di destinare le risorse a chi ha veramente bisogno, c’era tutto il tempo per prevedere l’utilizzo dell’Icef.

Degasperi ha insistito sulla mancanza di spiegazioni da parte della Giunta circa la destinazione puntuale delle risorse previste da questo ddl. I 17 milioni di euro in conto capitale per la sanità indicati potrebbero essere ad esempio destinate all’ospedale o utilizzate come prima rata del futuro polo ospedaliero provinciale.

Giorgio Tonini (Pd) ha evidenziato che per sopportare un provvedimento simile occorre la pazienza di Giobbe. Si trattava di un provvedimento di 5 milioni di euro di cui si è discusso per giorni. La Giunta aveva anche accolto la proposta delle minoranze di prevedere l’emendamento presentato a firma del presidente. Ora si arriva in Consiglio con un provvedimento da 80 milioni di euro, ma senza relazione tecnica. Anche la Corte dei Conti ha eccepito sulle carenze delle relazioni tecniche accompagnatorie dei ddl. La relazione tecnica servirebbe anche alla Giunta perché si ha la sensazione che neppure l’esecutivo conosca la destinazione precisa delle notevoli risorse previste. “Secondo me non sapete nemmeno voi a cosa serviranno. Magari i 17 milioni per la sanità sono qualcosa di fondamentale, ma senza questa precisazione – ha concluso Tonini – per me non è possibile partecipare al voto.


L’approvazione


Esaurito rapidamente l’esame degli 8 articoli del ddl, alle 18.45 i lavori del Consiglio si sono conclusi, senza dichiarazioni finali, con l’approvazione del provvedimento che ha ottenuto 20 voti a favore, 4 contrari e 7 di astensione.



L'ILLUSTRAZIONE INTRODUTTIVA DEL DDL E LA PRIMA PARTE DELLA DISCUSSIONE



80 milioni in più da entrate tributarie, per i 180 euro la Giunta stabilirà il tetto per la limitazione della platea dei beneficiari


L’assessore Achille Spinelli ha illustrato gli elementi che compongono il testo, che ha una funzione di variazione di bilancio anticipata per il 2022-24. Le misure agevolative introducono la possibilità di individuare misure provinciali andando oltre i limiti di quelle vigenti, disciplinando nuove aree di intervento anche a cumulo di quelle attuali. Nell’articolo 2 ci sono misure a sostegno degli operatori economici, con interventi sul nuovo credito fondato su nuovi protocolli di credito di durata decennale, con il riconoscimento di interessi passivi per 10 milioni di euro spalmati nel 2022 e il 2023. Intervento a favore del sociale all’articolo 3 e misure a sostegno del settore agricolo con rifinitura delle possibilità di azione all’articolo 4. Ancora: crediti di imposta per gli enti strumentali all’articolo 5, disposizioni generiche all’articolo 6 e al 7 una disposizione di variazione di bilancio. Un emendamento di Giunta a firma Fugatti riguarda una variazione complessiva sul bilancio 2022-24: la Pat ha trovato nuovi 80 milioni (da entrate tributarie) che saranno messi a disposizione come segue: una misura da 25 milioni di euro a favore di Confidi e Coperfidi erogherà finanziamenti diretti a favore delle piccole imprese con modalità molto snelle e semplificate: una soluzione che viene considerata più efficace e vantaggiosa rispetto alla distribuzione di contributi a fondo perduto di lievissima entità. Gli altri 55 milioni sono anticipazioni di spese in conto capitale sul bilancio 2023 con disponibilità dell’anno 2022. La Pat sta studiando la strada più rapida per sostenere le famiglie sul fronte energetico: lo spostamento di 40 milioni dalle autonomie locali permetterà di gestire lo sconto bollette e sarà studiato dalla Giunta un tetto di reddito per limitare la platea dei beneficiari dei 180 euro.


Utilizzare l’Isee per una maggiore equità


Le disposizioni attuative esulano tutte dal ddl, ha osservato Ugo Rossi (Azione): la legge serve solo a comunicare, visto che tutto si fa con risorse attivabili con variazioni di bilancio. L’emendamento ha un peso consistente e sarebbe utile sapere quali siano le poste delle maggiori entrate. In particolare si è chiesto se i 40 milioni penalizzino i comuni. Sotto il profilo politico: la Giunta aveva detto 180 euro a tutti cambiando poi versioni e sistemi di erogazione, sebbene sia evidente e ormai noto che in Trentino il reddito non corrisponde alla ricchezza. Utilizzate il meccanismo dell’Isee (se non si vuole usare l’Icef) e aggiungete maggiore equità alla misura, ha suggerito. Fermatevi e riflettete, ascoltando i consigli, ha aggiunto, coinvolgendo negli aiuti anche le piccole imprese che non faranno certo debiti per pagare le bollette.


Destinare alle famiglie le risorse per gli investimenti


Paolo Zanella (Futura) ha notato che il ddl di 5 milioni approvato in Commissione viene qui modificato aggiungendone 80 e che la manovra dei 180 euro che inizialmente si volevano distribuire a pioggia era profondamente iniqua, ma rimane tale anche quella modificata. Magari le risorse destinate agli investimenti si potevano dirottare sulla spesa corrente aiutando le famiglie in difficoltà adesso, visto che subiranno 2500 euro di rincari medi all’anno, in un territorio dove la vita è tra le più care d’Italia e i redditi medi tra gli inferiori d’Italia.


L’ennesima tappa di un modus operandi iniquo


Una proposta inutile, visto che quanto contiene si poteva in gran parte già realizzare, ha osservato Filippo Degasperi (Onda). Senza contare che appare assurdo concedere di accendere nuovi debiti a chi fa difficoltà a pagare quelli precedenti. Quanto all’articolo 5 sulla cessione dei crediti per gli enti strumentali in crisi, ci si chiede quale ente e quale situazione ci sia dietro questa norma. Questa è l’ennesima tappa di un modus operandi di questa Giunta, che fa avere soldi a chi non ne ha bisogno, dandone anche a chi ne ha bisogno, ma in maniera del tutto inadeguata: un provvedimento vago e irrispettoso dei ruoli istituzionali, che esce dalla Commissione legislativa con 5 milioni di euro e ora diventano 90.


Quando si parla di equità occorre essere anche realisti


Il bonus dei 180 euro è un modo per rispondere ad una difficoltà che stanno vivendo i cittadini, ha esordito Claudio Cia (Fratelli d’Italia). Intervenire sui prezzi dell’energia è complicato e fuori dalla portata del nostro territorio. Quello che possiamo materialmente fare è dare un segnale di attenzione. Giusto dire che con 180 euro si fa poco, tuttavia si tratta di “quello che oggettivamente e rapidamente possiamo fare senza affaticare i cittadini nell’affrontare percorsi burocratici scoraggianti”. Quando si parla di equità occorre essere anche molto realisti: apprezzo il tentativo di dare una risposta a una situazione obiettivamente complicata e che esula dalla nostra portata di intervento, ha concluso.


Bene la variazione di bilancio e l’aver sganciato l’intervento dalla burocrazia


Roberto Paccher (Lega) ha espresso apprezzamento per l’intervento, dicendosi soddisfatto che si siano potuti aggiungere ben 80 milioni di euro per sostenere famiglie e imprese. E bene che si sia ovviata la burocrazia: chi non ha già l’Isee certo non sarebbe andato al Caf a farselo calcolare per ottenere 180 euro. Bene anche la possibilità di accedere a nuovo credito, l’unico modo per aiutare le imprese in questa situazione di emergenza.


Cerchiamo i migliori criteri per non disperdere le risorse

Luca Zeni (PD) ha definito importante il disegno di legge in discussione perché il tema è reale e cruciale e dobbiamo sostenere reali, concrete difficoltà, che i 180 euro a pioggia non avrebbero riscontrato. La Giunta definirà i paletti per l’erogazione degli aiuti, ma credo che le argomentazioni delle opposizioni e delle parti sociali siano comprensibili. Non siamo contrari al provvedimento perché l’intervento è indispensabile e semmai insufficiente: ci asterremo, ma l’invito è a fare tutto quanto è possibile e cercare i migliori criteri epr non disperdere le risorse.



Allegati
L'emendamento del presidente al ddl 161