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11/10/2022 - In aula o in commissione

Iniziata la discussione del ddl di Marini per l'istituzione dell'osservatorio sulla criminalità organizzata

In Consiglio provinciale

Iniziata la discussione del ddl di Marini per l'istituzione dell'osservatorio sulla criminalità organizzata

In allegato, l'ordine del giorno con i testi in discussione

Iniziata la discussione del ddl di Marini per l'istituzione dell'osservatorio sulla criminalità organizzata
​​Sospeso il disegno di legge di Alex Marini sull’introduzione del voto per corrispondenza e della raccolta elettronica delle firme, il Consiglio ha avviato la discussione del ddl dello stesso esponente 5 Stelle sull’istituzione di un Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, già bocciato in Commissione legislativa.


Si è concluso con la sospensione, con la rassicurazione dell’assessore competente Mario Tonina che si è impegnato ad approfondire la tematica, assieme alla struttura, l’esame del ddl 89 del consigliere Alex Marini (5 Stelle) di modifica alle legge sui referendum provinciali 2003 con l’introduzione del voto per corrispondenza e della raccolta elettronica delle firme.

Il Consiglio ha quindi avviato la discussione del disegno di legge 15 dello stesso Alex Marini sull’attivazione di un Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e per la promozione della trasparenza e della cittadinanza consapevole (testo respinto in Commissione legislativa). In un ampio intervento, il consigliere proponente ha motivato le ragioni dell’iniziativa, ripercorrendone la storia, che deriva da una proposta di ordine del giorno di contenuto analogo approvata nel luglio del 2019 e poi da un emendamento, bocciato senza fornire alcuna motivazione, nel dicembre dello stesso anno. Seguirono ulteriori passaggi che evidenziavano la mancata volontà della politica anche a livello regionale di condividere una proposta sull’argomento. Vedere bocciato il disegno di legge in quest’aula, ha notato, significherebbe una presa d’atto pubblica dell’orientamento politico sul tema della corruzione. Tanto più che tutti i soggetti ascoltati in Commissione hanno espresso osservazioni lusinghiere sulla proposta definendola auspicabile sopratutto se coordinata con le altre istituzioni e accompagnata da attività divulgative, informative e di sensibilizzazione che coinvolgano i giovani, le scuole e la società civile.

Filippo Degasperi (Onda) ha detto di conservare alcune perplessità sulla proposta, che non è certo risolutiva, ma che tuttavia presenta diversi aspetti interessanti. A suo avviso può certamente essere condivisibile immaginare uno strumento in più su questo tema, un istituto che provveda alla raccolta di dati e all’elaborazione di proposte di promozione della cultura della legalità. Una proposta nei fatti positiva, dunque, e sfugge il motivo della pervicace volontà da parte della Giunta di negare l’istituzione di un soggetto di questo tipo. Tanto più che la nostra Provincia non è immune da reati che evidenziano o fanno dedurre l’infiltrazione di pericolose organizzazioni criminali, dal momento che il Trentino (su 106 province) è al sesto posto per riciclaggio, al settimo per sfruttamento della prostituzione e al 23mo per lo spaccio di stupefacenti. E oggi è confermato sul territorio, complici gli effetti negativi della pandemia e la posizione di confine della nostra provincia, il preoccupante radicamento della mafia nigeriana, la più feroce delle organizzazioni criminali che sfrutta disperazione e fragilità sociale.​