Dalla Prima Commissione permanente del Consiglio provinciale con 4 sì e 4 astensioni
Via libera a palazzo Trentini al ddl Fugatti sulle misure straordinarie a sostegno di imprese e famiglie
In allegato, il testo del provvedimento e i documenti con le osservazioni degli auditi
In Prima commissione,
presieduta da
Vanessa Masè (La Civica),
si è discusso
del n.
161
misure
straordinarie a sostegno
di famiglie e imprese del presidente Fugatti che è stato approvato
con 4 sì e 4
astensioni (Marini, Rossi, Tonini e Zanella).
La seduta si è aperta con le audizioni del sindacato alle
quali sono seguite quelle del Coordinamento imprenditori.
La Cisl: con gli interventi
a pioggia non si aiuta chi ha bisogno
Il segretario della Cisl,
Michele Bezzi ha affermato che nel ddl non c’è un impegno concreto
per il sostegno dei reddito dei lavoratori. C’è un rallentamento
dell’economia ma non sembra che da pare della Giunta ci sia una
politica precisa, come si è visto col il bonus dei 180 euro a tutti.
Un intervento a pioggia che non aiuta chi ha bisogno. Inoltre, il
segretario Cisl ha lamentato la mancanza di dialogo col sindacato che
deve affrontare anche le difficoltà delle imprese molte delle quali
stanno andando verso la cassa integrazione e quindi ad un’ulteriore
riduzione del reddito delle famiglie. Serve quindi un tavolo tra
sindacato, impresa e Pat, per trovare una via d’uscita, coordinando
le misure locali con quelle nazionali. Secondo Bezzi il sistema di
welfare va rivisto di fronte alla crescita dell’inflazione
con misure per sostenere i redditi. Inoltre, andrebbe aiutata, anche
attraverso manovre sull’Irap, la contrattazione aziendale per
permettere ai lavoratori di assorbire la crescita dei prezzi e il
rispetto dei contratti nazionali. Nel 2020, ha ricordato il
segretario Cisl, è stato creato il Tavolo per il lavoro rimasto però
sulla carta, ma che di fronte all’emergenza attuale andrebbe
finalmente convocato.
Nel merito del ddl il
sindacato ha chiesto di introdurre un meccanismo per rendere più
mirato e equo il provvedimento di aiuto, e l’aggancio dell’assegno
unico all’inflazione. Sul sostegno degli operatori economici la
richiesta è stata quella di inserire il no agli aiuti per le aziende
che non rispettano i contratti o le norme di sicurezza, licenziano o
mettono in cassa i lavoratori.
La Uil: intervenga il
Confidi per garantire i pagamenti a rate delle bollette
Il segretario della Uil Walter
Alotti ha ricordato che il metodo adottato dalla Giunta di Bolzano è
stato diverso perché è stato coinvolto il sindacato e le
organizzazioni dei datori di lavoro. Inoltre, Alotti ha ricordato che
per i condomini stanno arrivando le spese del gas da marzo a giugno.
Bollette che saranno salate e ancor più lo saranno quelle del
prossimo inverno, quindi sarebbe opportuno mettere in campo Confidi o
le banche per garantire i pagamenti rateali. Anche per evitare tagli
del riscaldamento che porterebbe al peggioramento delle condizioni di
salute della popolazione.
La Cgil: vanno sostenuti i
redditi di lavoratori e pensionati
Il segretario Cgil, Andrea
Grosselli, ha detto che stiamo entrando, come il sindacato ha
previsto da mesi, in stagflazione (inflazione più recessione) che
pesa moltissimo su salariati e pensionati. A differenza dei
commercianti che possono aumentare i prezzi per i dipendenti non c’è
scampo, ancor di più per chi finisce in cassa integrazione. Per
questo c’è bisogno di un coordinamento per ragionare su questa
crisi, anche per utilizzare le quote fiscali inutilizzate, come i 300
milioni di avanzo del 2021, a favore di politiche anti cicliche. Per
Grosselli va accelerata la transizione energetica per rendere il
Trentino più competitivo. Rispondendo a Ugo Rossi, infine, ha detto
che il Tavolo del lavoro andrebbe finalmente convocato per mettere in
campo nuove politiche attive del lavoro. Paolo Zanella (Futura),
appoggiando le proposte di Cgil, Cisl e Uil, ha sottolineato che
ancora una volta il sindacato chiede di partecipare e di essere
ascoltato. Alex Marini (5 Stella) si è soffermato sulla transizione
ecologica che va mantenuta al centro. Sui fondi ha ricordato che la
Dia ha lanciato l’allarme sul rischio che vadano a finire nelle
mani della criminalità. Grosselli ha detto che il sindacato ha
proposto un emendamento al ddl proprio per introdurre controlli sulla
regolarità fiscale e contributiva delle aziende, limitando la
contribuzione alla pioggia. Inoltre, se la Pat appoggiasse il
sindacato nella contrattazione si potrebbe anche puntare a una
crescita dei redditi. Sul piano della transizione ecologica, secondo
il sindacato vanno sostenuti i redditi perché altrimenti le famiglie
non potranno sostenere i costi delle riconversione energetica.
Grosselli, infine, ha chiesto alla Giunta di aprire alla
concertazione perché le audizioni in commissione non bastano.
Il Coordinamento
imprenditori: una misura necessaria
Per il segretario del
Coordinamento imprenditori, Roberto Pallanch il pericolo di impatti
devastanti c’è per tutti i settori economici e anche per le
imprese fortemente strutturate. Il ceto medio risente dell’aumento
di energia e dell’inflazione e, come ha certificato l’Istat,
molte famiglie sono andate sotto la soglia di povertà. Il Pil si
avvia verso una decrescita e il sentimento delle imprese è negativo.
Pallanch ha affermato che la scelta del fondo dei 100 milioni fatta
con l’assestamento dimostra di essere buona, così come il bonus
dei 180 euro in bolletta. Sul ddl, bene le misure di semplificazione
e la misura di abbattimento degli interessi per due anni (5 milioni
di euro sul 2022 – 23) che libereranno grandi risorse per far
fronte al caro - bollette. Pallanch ha poi chiesto che il protocollo
venga allargato anche a realtà bancarie internazionali.
Basso: l’edilizia ha
bisogno dell’aggiornamento dei prezzi
Andrea Basso, presidente Ance,
ha ricordato che la preoccupazione è forte. Bene i bonus per le
famiglie ma nella filiera delle costruzioni la manovra appare non
adeguata come testimoniano le gare deserte. Il prezzario, non è
stato sufficientemente adeguato, quando in Veneto, ha aggiunto, è
stato aumentato fino al 35%. Quindi, Basso ha chiesto alla Pat di
adeguare i prezzi, magari facendo qualche opera pubblica di meno ma a
prezzi giusti.
Gli albergatori: molte
imprese si sono indebitate col Covid e fanno fatica a ottenere
crediti
Il presidente Asat, Gianni
Battaiola, pur condividendo il ddl, ha messo a fuoco alcuni temi: la
sensibilizzazione delle banche affinché attuino il protocollo perché
l’allungamento dei debiti delle imprese non è ben visto dagli
istituti di credito. Per molte aziende già indebitate col Covid la
speranza di un finanziamento è scarsa e, in vista della stagione
invernale, non è ancora chiaro il volumi degli aiuti. Comunque, da
parte degli albergatori non c’è alcuna volontà di chiudere le
strutture anche perché la maggioranza degli operatori non hanno
alternative. Infine, Battaiola ha ricordato che la coltivazione del
bosco potrebbe diventare un buon sostegno per aumentare la produzione
energetica a biomassa.
La cooperazione: aiuti
anche per le aziende che gestiscono strutture socio – assistenziali
Italo Monfredini,
vicepresidente vicario della Cooperazione, condividendo il ddl, ha
chiesto che nel disegno di legge vengano comprese le aziende che
gestiscono strutture socio – assistenziali e sanitarie. Monfredini,
inoltre, ha chiesto l’adeguamento alla crescita dell’inflazione
dei trasferimenti Pat alle Apsp e terzo settore.
Confindustria: spingere su
biomasse, rinnovabili e fotovoltaico
Alessandro Santini di
Confindustria ha condiviso la norma sull’abbattimento degli
interessi a fronte di aumenti del costo energetico enormi. C’è
però la criticità di intervenire sul de minimis perché è
stato già utilizzato da molte piccole aziende. L’esponente di via
Degasperi ha invitato la Giunta a spingere sulla produzione con le
biomasse, le rinnovabili e il fotovoltaico. Le semplificazioni della
legge Tonina sono state buone, ha concluso, ma si stanno verificando
ancora intoppi burocratici.
Gli artigiani: interventi
di Confidi per dare liquidità alle aziende
Nicola Berardi
dell’associazione Artigiani ha presentato alcune idee concrete: per
l’edilizia lo sblocco del fondo per la compensazione dei prezzi sui
materiali e l’intervento del Confidi per mettere a disposizione
delle aziende liquidità. Inoltre, per le imprese che hanno
beneficiato di Ripresa Trentino, secondo Berardi, si dovrebbero
sospendere le rate e prevedere un fondo perché la Pat paghi gli
interessi.
La discussione sul ddl
Giorgio Tonini (Pd) ha detto
che l’esplodere dell’inflazione, oltre che dalla guerra Russo –
Ucraina, è causata anche dal successo delle politiche anticicliche
con l’immissione dell’economia di grandi quantità di denaro. Per
questo l’esponente Pd ha detto, rivolgendosi alle associazioni di
categoria, che si deve stare attenti con le iniezioni di liquidità
in modo non selettivo che finiscono col provocare reazioni non
volute. Le misure dovrebbero essere a target e non discriminate come
quella dei 180 euro. Vanessa Masè ha detto che i pannelli
fotovolcaici a livello nazionale stanno trovando difficoltà con gli
allacciamenti. L’esponente 5 Stelle ha chiesto se il mondo delle
imprese ritiene sufficiente le misure di contenimento dei consumi
della Pat.
Pallanch ha risposto che molti
cittadini non hanno bisogno dei 180 euro ma, con il meccanismo del
trasferimento alle aziende elettriche, il pericolo di aumentare la
liquidità è nullo. Invece, riguardo alla necessità di rivedere i
prezzi, anche per non aumentare il debito, si potrebbero recuperare
risorse posticipando opere non necessarie. Berardi ha confermato che
i problemi con gli allacciamenti per il fotovoltaico ci sono ma negli
ultimi tempi è migliorata.
Spinelli: con gli
emendamenti l’intervento della Pat è più libero
Spinelli ha presentato la
ratio degli emendamenti che hanno l’obiettivo di rendere più
agile il ddl togliendo i limiti del testo originale, come quello che
stabiliva il criterio, per concedere gli aiuti, dell’ aggravamento
della situazione di difficoltà economica in seguito alla crisi
energetica. Questo, ha detto, per rendere più libero l’intervento
Pat. Inoltre, le agevolazioni potranno essere erogate anche
attraverso le agenzie della Provincia e gli enti locali. L’assessore
Spinelli, in risposta a Monfredini, ha ricordato l’emendamento
all’articolo 2 che riguarda la Cooperazione. Questo in sintesi il
contenuto: la Pat per agevolare la continuità dell’attività socio
- assistenziale o sanitaria potrà concedere agevolazioni ai soggetti
anche di volontariato che stanno subendo i costi dell’energia.
Zanella: tolti tutti gli
elementi di equità
Secondo Paolo Zanella, si sono
tolti tutti i meccanismi equitativi, per questo ha votato contro
l’emendamento della Giunta all’articolo uno. Soddisfatto Tonini
per l’introduzione dell’obbligo di un passaggio in commissione
delle delibere attuative del ddl.
Spinelli: dobbiamo dare
sicurezza all’Itea sul 110%
Rispondendo a una domanda di
Tonini che ritiene giuridicamente poco consistente l’articolo 3 ha
detto il direttore generale Pat, Paolo Nicoletti, ha spiegato che si
tratta di una norma che riguarda il programma di Itea di
ristrutturazioni immobiliari legati al 110%. Una norma che ha
l’obiettivo di rassicurare Itea nella cessione del credito
d’imposta e le società e gli enti strumentali Pat che lo ricevono.
Attualmente, in questa fase di incertezza, c’è un’ empasse
di Itea e questa articolo dà la possibilità alla Pat di intervenire
se emergessero problemi. Ugo Rossi ha detto che sembra strano fare
norme per rassicurare gli amministratori e ha definito l’articolo
“svilente”. Anche Paolo Zanella ha espresso dubbi. Marini ha
chiesto, a questo proposito, l’audizione della presidente Itea che
non è mai stata sentita in commissione anche a fronte di un
programma di interventi da 80 milioni di euro. Una richiesta che
l’esponente 5 Stelle ha allargato ai vertici di tutte le società
pubbliche che, ha affermato, non hanno mai accettato il confronto in
commissione. Spinelli ha detto che la questione del 110% è
complessissima e non c’è chiarezza e in questo quadro e quando si
parla di decine di milioni i rischi personali per un presidente sono
esagerati. La logica dell’articolo, ha concluso, è quello di dare
un minimo di sicurezza.
Le dichiarazioni di voto
In dichiarazione di voto, Ugo
Rossi ha affermato che in un momento di difficoltà crescente non
stupisce che vengano fatte norme come questa, anche se misure come
quella dei 180 euro non hanno senso. Da parte della Giunta non si
vuole dare attenzione sufficiente al tema dell’equità, anzi quei
pochi elementi che c’erano sono stati tolti. In commissione Fugatti
ha risposto che il criterio dei 180 euro è quello dei contatori: ma
si è passati da 3 kilowatt poi a 4,5 e infine, nel giro di 15
giorni, siano arrivati a 6. Nell’articolo uno, nella prima
scrittura, ha affermato Rossi, si era introdotto il criterio
dell’aggravamento delle condizioni economiche dei beneficiari, ma
alla fine è stato tolto anche questo che poteva essere un tentativo
di misura equitativa. Anche l’articolo che riguarda l’abbattimento
degli interessi non cambia molto, meglio sarebbe stato agire con
aiuti per le piccole imprese costrette a chiudere i freezer per
tirare avanti. Critico anche sull’articolo 3 che, secondo l’ex
presidente della Giunta, non serve nulla di fronte alle
responsabilità degli amministratori delle società pubbliche.
Inoltre, trasferire sul piano normativo il no di un presidente che
non vuole accettare le responsabilità, rappresenta una scelta
avvilente. Rossi ha dichiarato l’astensione perché ha condiviso
l’intervento a favore dei gestori di strutture socio –
assistenziali, ma ha ribadito il no deciso alla misura dei 180 euro.
Zanella: servivano scelte
precise per aiutare chi ha bisogno
Paolo Zanella ha anche lui
dichiarato l’astensione perché comunque si tratta di aiuti. Ma una
riflessione sul fondo dei 100 milioni votato nell’assestamento
nelle mani del presidente va fatta. Quaranta e più milioni sono
andati per i 180 euro, 5 su questo ddl ma i criteri di come vengono
impiegati sono discutibili. Servivano invece scelte precise per
aiutare chi deve essere davvero aiutato e interventi mirati, anche in
campo ambientale, per il sostegno delle imprese.
Marini: si deve affrontare
il tema della riduzione dei consumi
Alex Marini ha ammesso che
l’equità in tempi di emergenza è difficile, ma in questo
provvedimento per l’ennesima volta, ha aggiunto, non si affronta il
tema energetico in modo reale. Quindi, di come trovare il modo di
ridurre i consumi di famiglie e aziende. Si continua a rincorre
l’emergenza, con misure assistenzialiste ma senza intaccare il
cuore del problema. Anche per questo sarebbe importante incontrare la
presidente di Itea per capire quali obiettivi di risparmio si sono
dati. C’è poi la necessità di premere sulle aziende energivore
affinché mettano in campo politiche di risparmio. Quindi,
intervenire sui costi serve a poco. Insomma, anche questo ddl non è
coerente; si pensa solo all’immediato senza prospettive.
Tonini: attenzione a non
esporre la Pat ad altre sentenze negative della Consulta
Anche Giorgio Tonini ha
dichiarato l’astensione perché, ha affermato, aiutare le imprese
in un momento come questo è giusto. Ma le perplessità
dell’esponente Pd rimangono perché l’articolo uno rimane una
sorta di sanatoria. Bene il previsto passaggio in commissione anche
se non si capisce perché non sia stato inserito per le delibere che
riguarderanno il terzo settore. Sull’articolo 3, quello che
riguarda l’Itea e la cessione dei crediti del 110%, Tonini ha detto
di rimanere dubbioso, anche perché norme come queste espongono la
Pat ad ulteriori sentenze negative della Consulta, sentenze che
finiscono per logorare l’autonomia.
Masè: gli aiuti alle
aziende sono indispensabili
Vanessa
Masè, dichiarando il sì al ddl, ha ricordato le difficoltà
drammatiche che famiglie e imprese stanno attraversando e ha
sottolineato la necessità di puntare sulla massima autonomia
energetica del Trentino. L’esponente della Civica ha detto che non
è vero, come hanno affermato i sindacalisti, che le aziende possono
fare fronte alla situazione alzando i prezzi. La
situazione del settore privato, già sotto stress per il Covid, è
grave.
Inoltre, i tempi per tornare in una situazione di equilibrio saranno
lunghi
e quindi gli aiuti sono indispensabili. Infine, in Commissione dei 12
si dovrebbe lavorare sulle norme di
attuazione per dare alla Pat maggiori campi di intervento
sull’economia.