Giornale OnLine

Giornale Online
14/07/2022 - In aula o in commissione

La Prima Commissione ha approvato la manovra di assestamento al bilancio provinciale

Con 5 voti a favore e 4 contrari (Rossi, Tonini, Zanella e Marini)

La Prima Commissione ha approvato la manovra di assestamento al bilancio provinciale

Il rendiconto 2021 passa con 5 sì, 1 no (Tonini) e 3 astensioni (Zanella, Marini e Rossi)

La Prima Commissione ha approvato la manovra di assestamento al bilancio provinciale

​Nel pomeriggio in Prima commissione, presieduta da Vanessa Masè (Civica), con 5 sì (di Masè, Dalzocchio, Savoi, Moranduzzo della Lega, del Misto) e 4 voti contrari (Rossi di Azione), Tonini del Pd, Zanella di Futura, Marini del Misto-5 Stelle), è stato approvato l’ assestamento di bilancio, il ddl n. 157.​ Sì con 5 voti a favore, tre astensioni Zanella, Marini e Rossi, e il voto contrario di Tonini, anche al ddl n. 156​ , il rendiconto 2021. Parere favorevole, con 5 sì, 3 contrari e l’astensione di Marini, anche al Documento di economia e finanza provinciale.


Savoi: una manovra di assestamento straordinaria


In discussione generale, in apertura di mattinata, è intervenuto Alessandro Savoi (Lega) per il quale ci si trova di fronte a un assestamento straordinario per l’entità dell’intervento finanziaria e unico vista la situazione economica. Le maggiori entrate derivano dall’avanzo 2021, ha ricordato, che viene impiegato tutto, quando di solito di usa il 50%, al quale si aggiungono le risorse provenienti dalla ripresa economica del 2021 che è stata interrotta dalla guerra che ha avuto effetti devastanti. Dal prossimo anno, ha continuato Savoi, calerà la cifra degli arretrati dovuti da Roma e l’inflazione a doppia cifra provocherà ulteriori gravi problemi peraltro già evidenti. Quindi, l’intervento della Giunta è ancora di emergenza; emergenza che costringe a ragionare sulla quotidianità e ad accantonare risorse, come Fugatti ha fatto con i 100 milioni del fondo che verranno presto messi in circolazione per aiutare cittadini e imprese. Il futuro, ha detto ancora Savoi, è tutt’altro che roseo e sulle casse della Pat peseranno l’aumento delle richieste come quelle di revisione prezzi delle ditte impegnate nei lavori pubblici. Sull’innalzamento del tetto di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef, Savoi ha detto che si è potuto fare oggi perché ci sono risorse che negli altri esercizi, caratterizzati dalla crisi Covid, non c’erano.


Job: fare di più per aiutare l’allevamento


Ivano Job (Gruppo Misto) ha ricordato che, contrariamente a oggi, l’economia degli anni ‘70 - ‘80, caratterizzata dall’inflazione a due cifre, correva perché c’era sviluppo e reddito. Oggi, in un momento di crisi acuta, ha detto ancora, c’è bisogno di stabilità politica per sostenere il reddito delle famiglie e delle imprese. Gli interventi messi in campo dal governo nazionale, come il 110, hanno fatto saltare il sistema, facendo esplodere, come era prevedibile, i prezzi e messo in difficoltà moltissime ditte. La Giunta ha comunque messo in campo azioni che hanno aiutato il turismo che ha saputo rispondere, ma ora vanno affrontate le difficoltà di settori come l’allevamento. Job non ha votato l’emendamento della Giunta perché insufficiente per un settore importante anche per il turismo. Servirebbe quindi una maggiore attenzione, quella, ha aggiunto, che è stata riservata ai dipendenti del pubblico che hanno ottenuto il rinnovo del contratto pur avendo affrontato il Covid con la sicurezza dello stipendio. Sulla tragedia della Marmolada il consigliere del Misto ha affermato che queste disgrazie accadono perché i ghiacciai hanno i loro cicli naturali e con la montagna, rispettandola, si deve convivere e quindi non è il caso di sfruttare questi eventi dal punto di vista politico o mediatico. Job ha invitato la Giunta a investire, al di là del Pnrr che non può essere la soluzione di tutti i mali, ancora di più sulle infrastrutture vitali come acquedotti e depuratori decisivi per la qualità della vita in Trentino. Sulla sanità, peraltro eccellente, per Job servirebbero interventi per ridurre i tempi di attesa per visite e diagnostica.


Dalzocchio: la società chiede interventi rapidi


La capogruppo della Lega, Mara Dalzocchio, ha affermato che i problemi che si devono affrontare derivano, come il caro energia, da situazioni che vengono da fuori come il Covid e la guerra. Il futuro, quindi, è incerto e le risposte devono essere tarate sul momento. Ma alla Giunta, nonostante la contingenza, non manca visione e nel Defp si delinea un futuro nel quale rimane centrale l’investimento in istruzione e ricerca. Ma i cittadini e le imprese hanno bisogno di risorse subito che per fortuna in questo assestamento ci sono. Inoltre, ha aggiunto, dal punto di vista energetico e ambientale si scontano i ritardi che derivano dalle Giunte precedenti. Così come il gap tra Trentino e Alto Adige ha radici nelle scorse legislature. Questa Giunta, ha concluso, ha scelto giustamente di aiutare cittadini e imprese mettendo a disposizione risorse finanziarie che probabilmente, al di là del Pnrr, in futuro non ci saranno.


Masè: bene l’aumento di fondi per le materne


Vanessa Masè (Civica) ha ricordato che in questi anni si sono dovute inseguire difficoltà su difficoltà che si stanno acuendo con la fiammata inflazionistica iniziata già prima della guerra. Le scelte sono sempre più difficili, in particolare per le opere pubbliche colpite duramente dalla crescita dei costi che, inevitabilmente, si riverbera sul bilancio Pat. C’è poi il tema politico, fondamentale, della sostenibilità della nostra autonomia che il Defp ha affrontato mettendo in evidenza la possibilità di scenari gravi per la nostra economia. Bene per Masè gli sforzi fatti dalla Giunta per aiutare il settore agricolo e la zootecnia e quello ittico anche se si deve fare di più. Sull’infanzia l’esponente della Civica ha approvato l’aumento dei finanziamenti di un milione e 800 mila euro contenuto nel protocollo con il Cal per le materne che sono essenziali per la ripresa della natalità. Nel corso della legislatura, ha continuato, il governo provinciale ha investito risorse enormi sul sociale e il mondo del lavoro. A questo proposito Masè ha condiviso il rinnovo contrattuale del pubblico che ha richiesto un investimento impattante, ma che permette di mantenere alto il livello dei servizi. Sul piano della produzione, le imprese sono tornate a investire e ciò lascia spazio alla speranza. La presidente della Prima commissione ha affermato infine che sui trasporti pubblici la Pat sta investendo molto con una fitta serie di agevolazioni per gli utenti.


La discussione su alcuni articoli dell’assestamento


Sul rendiconto 2021 Marini ha detto che servirebbero meccanismi per il controllo della gestione delle risorse, aperti alla parte politica, anche per evitare avanzi di gestione.

Per ciò che riguarda il ddl assestamento. sull’articolo uno, relativo al Fondo da 100 milioni di euro, la minoranza ha giudicato troppo generico l'obiettivo indicato. Per l'assessore Spinelli si tratta di uno strumento utile per intervenire in fretta.

Sempre sul fondo di 100 milioni di euro per le emergenze, sono intervenuti Savoi, approvandolo decisamente, e Tonini, che ha dichiarando l’astensione perché, ha affermato, se si decide di accantonare per il prossimo anno questi soldi bene, altrimenti, se ci si limita a dire che queste risorse servono genericamente a rincorrere un’emergenza ormai alle porte, non ci siamo. Meglio sarebbe individuare tre emergenze e affrontarle con una parte di questi 100 milioni. 

Mara Dalzocchio ha sottolineato che il fondo è lì per affrontare problemi che in autunno potranno emergere e che ora non si conoscono. Un atto di lungimiranza e responsabilità da parte della Giunta di fronte a un futuro prossimo incerto. Job, dichiarando il suo sì, si è augurato che con questo fondo vengano messi in campo ulteriori interventi per la zootecnia. 

Rossi ha votato contro perché, ha detto, l’articolo non dice nulla e ha degli obiettivi estremamente generici che rende il fondo utilizzabile per qualsiasi cosa, dai contributi alle aziende, al finanziamento all’Apss, alle famiglie. Insomma, per Rossi si tratta di una presa in giro e ha denunciato che questo articolo è fatto per ottenere un titolo di giornale. Altrimenti, sarebbe bastato lasciate i 100 milioni sul fondo di riserva. 

Zanella (Futura) ha condiviso la posizione del consigliere di Azione e anche lui ha votato no a questo articolo uno perché, ha sottolineato, i cento milioni non hanno una collocazione precisa e sono serviti per un’operazione propagandistica.

Marini ha detto di essere perplesso sul fatto che si cerca di rispondere colpo sul colpo delle emergenze senza una visione e quindi un’azione d’insieme. L’emergenza odierna, dal punto di vista ambientale, ha detto ancora, diventerà normalità e quindi il problema non è, ad esempio, mettere a disposizione dei fondi per affrontare la siccità ma pensare a come risparmiare l’acqua. Anche la questione energetica è ormai annosa e non si risolve aiutando la gente a pagare la bolletta, la stesso ragionamento vale per le epidemie e per l’immigrazione. Quindi, si stanno affrontando emergenze inedite cercando di rispondere colpo su colpo, con strumenti del secolo scorso, e senza una politica complessiva per mettere in campo soluzioni sistemiche.

L’assessore Achille Spinelli ha ribattuto che il fondo è stato accolto con positività fuori dal Consiglio e ha aggiunto di ritenerlo estremamente adeguato e preciso. L’emergenza Covid ha insegnato l’importanza della tempestività degli interventi e le difficoltà procedurali. Per questo si è deciso di istituire questo fondo: per rendere operativa e rapida l’azione di sostegno della società e dell’economia. Si tratta, quindi, di uno strumento più che valido perché i tempi si sono fatti sempre più stretti e non si può agire con variazioni di bilancio. Spinelli ha detto infine che si dovrebbe essere meno costruttori di regole e più costruttori di libertà e responsabilità. Finita la discussione l’articolo uno è stato approvato con 5 sì, 2 no e 2 astensioni.


Esenzione addizionale Irpef, no alla soglia a 28 mila euro


Sull’articolo 2, le soglie di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef, Zanella, pur apprezzando l’innalzamento a quota di 25 mila euro, ha chiesto uno sforzo, con un suo emendamento bocciato 5 a 4, per arrivare a 28 mila anche in seguito alla perdita del potere d’acquisto. 

Rossi, condividendo l’emendamento, ha detto invece che l’articolo è l’ennesima marcia indietro della Giunta che aveva tolto l’esenzione con la scusa che il bilancio non avrebbe retto. Fatto smentito da un avanzo di bilancio da 300 milioni di euro. Difficile capire, ha concluso, perché non si può arrivare a 28 mila euro mentre si tengono in frigo 100 milioni di euro. 

Sì anche da parte di Marini all’emendamento Zanella perché ridurrebbe pressione fiscale a favore di famiglie che hanno un potere d’acquisto molto ridotto. 

Anche Tonini ha condiviso la proposta di Zanella, anche se su questa esenzione pesa l’incertezza e c’è un errore tecnico perché lo stacco dopo i 25 mila euro è troppo brusco e servirebbe quindi uno scivolo. L’articolo 2 è stato approvato all’unanimità.


Cresce la domanda di case popolari, ma ci sono poche idee


Sull’articolo 3, interventi per l’Itea, Rossi ha chiesto se la Giunta intenda utilizzare ancora il Fondo di housing sociale per dare una risposta alla grande domanda di abitazioni pubbliche e alle imprese che stanno andando incontro all’esaurimento del 110 per cento. 

Spinelli ha risposto che l’housing sociale è stato utile, ma è nato in un periodo in cui i prezzi degli immobili erano bassi mentre oggi ci si trova in una situazione completamente diversa caratterizzata da prezzi alti. Quindi, ci sono problemi per la redditività del Fondo. 

Un fatto, ha ribattuto Rossi, che si potrebbe affrontare mettendo qualche risorsa in più. In realtà, secondo il consigliere di Azione, si punta tutto sul Fondo di rigenerazione urbana che avrà tempi molto più lunghi. 

Marini ha chiesto perché Itea non ha approfittato del super eco bonus visto che è intervenuta solo su 8 edifici. 

Zanella ha ricordato che solo a Trento a fronte di più di mille richieste lo scorso anno sono stati assegnati solo 46 alloggi. Una domanda enorme che è senza risposta, inoltre, ha aggiunto andrebbe fatto partire l’Osservatorio sulla casa (ricordato da Marini) e andrebbero messe in atto azioni, come l’auto ristrutturazione da parte degli inquilini, per recuperare gli alloggi sfitti. L’articolo tre è stato approvato con 4 sì e tre astensioni.


Medici neolaureati nei Pronto soccorso, ma non per i casi gravi


Sull’articolo 13, interventi sulla sanità per far fronte alla carenza di medici e infermieri, Zanella ha detto di essere perplesso per il fatto che, al comma tre, si prevede di inserire nei Pronto soccorso medici senza specializzazione. Secondo l’esponente di Futura andrebbe inserito un criterio prudenziale, prevedendo che i medici di Ps abbiano almeno frequentato due anni si specializzazione.

L’assessora Segnana ha risposto che si stanno già utilizzando medici non specializzati, come prevede la legge nazionale e la norma introduce il tempo determinato e che questi professionisti potranno trattare solo codici non gravi. L’articolo 13 è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.


Bonus Covid ai tecnici 118, ma no agli operatori delle Rsa


Sull’articolo 16, che estende il bonus Covid ai tecnici sanitari del 118, bocciato l’emendamento Zanella che prevede di allargare l’ indennità anche agli operatori delle Rsa che, ha ricordato, affrontano carichi di lavoro talmente alti che si assiste alla “fuga” del personale verso l’Apss. 

L’assessora Segnana ha ricordato che al tavolo Apran è stato portato l’accordo sul personale delle Rsa per evitare la fuga verso l’Apss. L’articolo è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.


La Pat paga le spese di viaggio alle “teste” trentine all’estero


Zanella ha definito curioso l’articolo 31, che mira a favore il rientro di trentini con alta professionalità che lavorano all’estero pagando loro l’aereo. 

Anche per Marini la norma pare poco opportuna e poco incisiva e ha chiesto, invece, perché la conferenza sull’emigrazione, dove ci si potrebbe confrontare con i diretti interessati, non viene convocata dal 2017. L’articolo è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.


Pompieri fino a 65 anni, Job si astiene


Sull’articolo 35, che estende a 65 l’età massima per i vigili del fuoco volontari, Job si è astenuto perché ritiene necessario un confronto con i vertici dei Vvff a garanzia dell’integrità dei volontari. 

Rossi ha ricordato che la richiesta è venuta dalla Federazione e ha definito la norma naturale perché oggi un sessantenne garantisce prestazioni fisiche di qualità. 

Savoi ha anche lui ricordato che la richiesta di alzare l’età da 60 a 65 anni è venuta dagli stessi pompieri. 

Spinelli ha detto che con i 65 anni ci sarebbero 500 vigili in più e si intensificheranno i controlli medici. L’articolo è stato approvato con 7 sì e 3 astenuti.


Un milione in più per l’allevamento


Sull’articolo 36 Vanessa Masè ha ricordato il suo emendamento, firmato con Roberto Paccher (Lega), che prevede un ulteriore milione di euro per sostenere l’allevamentoe che è passato con 4 sì, tre contrari (Rossi, Zanella e Marini) e due astenuti Tonini e Job.


Le dichiarazioni di voto


In dichiarazione di voto, Savoi, sottolineando il sì deciso della Lega alla manovra, ha ribadito che questa mette un moto risorse straordinarie per far fronte a una situazione eccezionalmente grave, con una guerra che non finirà presto e un’inflazione che a Trento arriverà all’11%. Il no all’emendamento Zanella sull’addizionale Irpef, ha aggiunto, è un no motivato dal fatto che altre risorse non sono disponibili rispetto ai 30 milioni che con la norma dell’assestamento di bilancio si lasceranno nelle tasche dei trentini che hanno un reddito fino a 25 mila euro.


Rossi: Roma, come ha fatto Monti, ci chiederà di fare la nostra parte col debito statale


Ugo Rossi ha detto che le maggiori entrate di questo assestamento sono straordinarie perché lo Stato copre il minor gettito fiscale della Pat ma lo fa aumentando il debito. E prima o poi, ha aggiunto, Roma ci chiederà conto di questo debito, come ha fatto il governo Monti che chiamò le autonomie speciali a fare la loro parte. E, ha detto ancora, ci chiamerà a fare la nostra parte con un’ immagine finanziaria che non è delle migliori visti gli avanzi di bilancio. Quelle che vengono da Roma sono entrate straordinarie perché in parte sono gettiti arretrati e le altre poste nei prossimi bilanci non ci saranno più. E, ha aggiunto, essere contenti di avere 349 milioni di avanzo non è una bella cosa e non è bello che si veda all’esterno. Un’autonomia dovrebbe osservare la base delle iniziative statali e andare a migliorarle o anticiparle. Come si è fatto con il reddito di garanzia che invece è stato sostituito dal reddito di cittadinanza. Il lavoro femminile, ha aggiunto, è una delle chiavi per aumentare la produttività, ma in Trentino non si fa nulla di più e meglio rispetto a quello che si fa a livello statale. Anche sul reclutamento del personale sanitario, ha continuato, si seguono le norme statali e non si ha la forza di dire: caro Stato, siccome la sanità me la pago io, alcuni strumenti organizzativi me li devi lasciar usare. Così come non si utilizza uno strumento come il Fondo di housing sociale perché, pur di fronte ad un avanzo di 300 milioni, si dice che costa un po’ di più. Inoltre, anche in Consiglio la Giunta non spiega come vengono investite le risorse, si procede per titoli o macro capitoli come col fondo di 100 milioni e così, ha affermato il consigliere di Azione, si è finiti a finanziare i carri per le mele in funzione anti Covid. Insomma, non ci sono ragionamenti di prospettiva, ad esempio sui giovani; non c’è una strategia per attrarre lavoratori ci sono solo spese per l’intero scibile umano con la scusa dell’emergenza. Inoltre, dopo quattro leggi sulla semplificazione non siamo ancora in grado di spendere i soldi messi in bilancio e la Pat è meno veloce di quando queste norme non c’erano. Quindi, non si può votare un bilancio solo perché mette a disposizione risorse che servono a fare promesse. Però, ha concluso, conviene anche a chi governa dire chiaramente come si vogliono utilizzare le risorse perché c’è il rischio che la società rimanga delusa dalle mancate promesse.


Marini: basta attacchi ai 5 Stelle


Alex Marini ha manifestato il suo fastidio nei confronti delle critiche alle iniziative del Movimento 5 Stelle a livello governativo. Ha ricordato che i 5 Stelle sono entrati in Parlamento nel 2013 e sono esplosi nel 2018 come risposta alle patologie delle istituzioni politiche e ha sottolineato che la politica dei bonus non è stata introdotta dai 5 Stelle, ma Conte ha varato il super eco bonus di fronte a una crisi micidiale innescata dal Covid. E il governo giallo – verde ha puntato sull’edilizia perché era già in crisi da anni. Un provvedimento, ha aggiunto, che ha permesso all’Italia di ottenere una ripresa nel 2021 migliore rispetto agli altri paesi europei e ha portato benefici fiscali anche alla Pat.


Tonini: persa l’occasione di fare le riforme


Tonini ha affermato che questo assestamento non merita un voto favorevole, anche perché si è sprecata l’occasione delle crisi che si sono attraversate per mettere mano all’organizzazione politica e amministrativa e renderla più efficiente. Il rendiconto, ha detto ancora, è in gran pare negativo; l’assestamento ha un modesto orizzonte ma si è persa l’occasione storica di sfruttare il contratto dei dipendenti pubblici per rinnovare la struttura della Pat. La Giunta è passata da una posizione di chiusura, quasi offensiva nei confronti dei dipendenti pubblici, alla concessione totale senza chiedere nulla in cambio. Purtroppo, di fronte a una grande messe di risorse, non si è colta l’occasione di fare riforme e si è preferito distribuire un po’ di soldi qui e un po’ là. Si è sfruttata la retorica sulle opere, ma probabilmente si vedrà realizzato solo il bypass ferroviario. Negativo il giudizio di Tonini anche sul Defp perché si muove nella stessa logica di assenza di progettualità necessaria per far uscire il Trentino da questa crisi. Si va avanti con la vecchia macchina, accumulando debito e alla fine, ha affermato l’esponente dem, ci troveremo senza i soldi per la benzina. Giorgio Tonini ha concluso affermando che i risultati di 5 Stelle richiedono attenzione e Conte riuscì a portare il movimento nelle responsabilità di governo. Ma questo risultato, ha chiuso, è stato bruciato dalla sciagurata decisione di mettere in difficoltà il Governo, che rappresenta il suicidio del movimento. ​