Con 5 voti a favore e 4 contrari (Rossi, Tonini, Zanella e Marini)
La Prima Commissione ha approvato la manovra di assestamento al bilancio provinciale
Il rendiconto 2021 passa con 5 sì, 1 no (Tonini) e 3 astensioni (Zanella, Marini e Rossi)
Nel pomeriggio in Prima
commissione, presieduta da Vanessa Masè (Civica), con 5 sì (di Masè,
Dalzocchio, Savoi, Moranduzzo della Lega, del Misto) e 4 voti contrari (Rossi di Azione), Tonini del Pd, Zanella di Futura, Marini del Misto-5 Stelle), è
stato approvato l’ assestamento di bilancio, il ddl n.
157. Sì con 5 voti a favore, tre astensioni Zanella, Marini e Rossi, e
il voto contrario di Tonini, anche al ddl n.
156
, il rendiconto 2021. Parere favorevole, con 5 sì, 3 contrari e
l’astensione di Marini, anche al Documento di economia e finanza
provinciale.
Savoi:
una manovra di assestamento straordinaria
In
discussione generale, in apertura di mattinata, è intervenuto
Alessandro Savoi (Lega) per il quale ci si trova di fronte a un
assestamento straordinario per l’entità dell’intervento
finanziaria e unico vista la situazione economica. Le maggiori
entrate derivano dall’avanzo 2021, ha ricordato, che viene
impiegato tutto, quando di solito di usa il 50%, al quale si
aggiungono le risorse provenienti dalla ripresa economica del 2021
che è stata interrotta dalla guerra che ha avuto effetti devastanti.
Dal prossimo anno, ha continuato Savoi, calerà la cifra degli
arretrati dovuti da Roma e l’inflazione a doppia cifra provocherà
ulteriori gravi problemi peraltro già evidenti. Quindi, l’intervento
della Giunta è ancora di emergenza; emergenza che costringe a
ragionare sulla quotidianità e ad accantonare risorse, come Fugatti
ha fatto con i 100 milioni del fondo che verranno presto messi in
circolazione per aiutare cittadini e imprese. Il futuro, ha detto
ancora Savoi, è tutt’altro che roseo e sulle casse della Pat
peseranno l’aumento delle richieste come quelle di revisione prezzi
delle ditte impegnate nei lavori pubblici. Sull’innalzamento del
tetto di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef, Savoi ha
detto che si è potuto fare oggi perché ci sono risorse che negli
altri esercizi, caratterizzati dalla crisi Covid, non c’erano.
Job:
fare di più per aiutare l’allevamento
Ivano
Job (Gruppo Misto) ha ricordato che, contrariamente a oggi,
l’economia degli anni ‘70 - ‘80, caratterizzata dall’inflazione
a due cifre, correva perché c’era sviluppo e reddito. Oggi, in un
momento di crisi acuta, ha detto ancora, c’è bisogno di stabilità
politica per sostenere il reddito delle famiglie e delle imprese. Gli
interventi messi in campo dal governo nazionale, come il 110, hanno
fatto saltare il sistema, facendo esplodere, come era prevedibile, i
prezzi e messo in difficoltà moltissime ditte. La Giunta ha comunque
messo in campo azioni che hanno aiutato il turismo che ha saputo
rispondere, ma ora vanno affrontate le difficoltà di settori come
l’allevamento. Job non ha votato l’emendamento della Giunta
perché insufficiente per un settore importante anche per il turismo.
Servirebbe quindi una maggiore attenzione, quella, ha aggiunto, che è
stata riservata ai dipendenti del pubblico che hanno ottenuto il
rinnovo del contratto pur avendo affrontato il Covid con la sicurezza
dello stipendio. Sulla tragedia della Marmolada il consigliere del
Misto ha affermato che queste disgrazie accadono perché i ghiacciai
hanno i loro cicli naturali e con la montagna, rispettandola, si deve
convivere e quindi non è il caso di sfruttare questi eventi dal
punto di vista politico o mediatico. Job ha invitato la Giunta a
investire, al di là del Pnrr che non può essere la soluzione di
tutti i mali, ancora di più sulle infrastrutture vitali come
acquedotti e depuratori decisivi per la qualità della vita in
Trentino. Sulla sanità, peraltro eccellente, per Job servirebbero
interventi per ridurre i tempi di attesa per visite e diagnostica.
Dalzocchio:
la società chiede interventi rapidi
La
capogruppo della Lega, Mara Dalzocchio, ha affermato che i problemi
che si devono affrontare derivano, come il caro energia, da
situazioni che vengono da fuori come il Covid e la guerra. Il futuro,
quindi, è incerto e le risposte devono essere tarate sul momento. Ma
alla Giunta, nonostante la contingenza, non manca visione e nel Defp
si delinea un futuro nel quale rimane centrale l’investimento in
istruzione e ricerca. Ma i cittadini e le imprese hanno bisogno di
risorse subito che per fortuna in questo assestamento ci sono.
Inoltre, ha aggiunto, dal punto di vista energetico e ambientale si
scontano i ritardi che derivano dalle Giunte precedenti. Così come
il gap tra Trentino e Alto Adige ha radici nelle scorse legislature.
Questa Giunta, ha concluso, ha scelto giustamente di aiutare
cittadini e imprese mettendo a disposizione risorse finanziarie che
probabilmente, al di là del Pnrr, in futuro non ci saranno.
Masè:
bene l’aumento di fondi per le materne
Vanessa
Masè (Civica) ha ricordato che in questi anni si sono dovute
inseguire difficoltà su difficoltà che si stanno acuendo con la
fiammata inflazionistica iniziata già prima della guerra. Le scelte
sono sempre più difficili, in particolare per le opere pubbliche
colpite duramente dalla crescita dei costi che, inevitabilmente, si
riverbera sul bilancio Pat. C’è poi il tema politico,
fondamentale, della sostenibilità della nostra autonomia che il
Defp ha affrontato mettendo in evidenza la possibilità di scenari
gravi per la nostra economia. Bene per Masè gli sforzi fatti dalla
Giunta per aiutare il settore agricolo e la zootecnia e quello ittico
anche se si deve fare di più. Sull’infanzia l’esponente della
Civica ha approvato l’aumento dei finanziamenti di un milione e 800
mila euro contenuto nel protocollo con il Cal per le materne che sono
essenziali per la ripresa della natalità. Nel corso della
legislatura, ha continuato, il governo provinciale ha investito
risorse enormi sul sociale e il mondo del lavoro. A questo proposito
Masè ha condiviso il rinnovo contrattuale del pubblico che ha
richiesto un investimento impattante, ma che permette di mantenere
alto il livello dei servizi. Sul piano della produzione, le imprese
sono tornate a investire e ciò lascia spazio alla speranza. La
presidente della Prima commissione ha affermato infine che sui
trasporti pubblici la Pat sta investendo molto con una fitta serie di
agevolazioni per gli utenti.
La
discussione su alcuni articoli dell’assestamento
Sul
rendiconto 2021 Marini ha detto che servirebbero meccanismi per il
controllo della
gestione delle risorse,
aperti alla parte politica, anche
per evitare avanzi di
gestione.
Per
ciò che riguarda il ddl assestamento. sull’articolo
uno, relativo al Fondo
da 100 milioni di euro, la minoranza ha giudicato troppo generico l'obiettivo indicato. Per l'assessore Spinelli si tratta di uno strumento utile per intervenire in fretta.
Sempre sul fondo
di 100 milioni di euro per le emergenze, sono intervenuti Savoi, approvandolo
decisamente, e Tonini, che ha dichiarando l’astensione perché,
ha affermato, se si
decide di accantonare per il prossimo anno questi soldi bene,
altrimenti, se ci si limita a dire che queste risorse servono
genericamente a
rincorrere un’emergenza ormai alle
porte, non ci siamo. Meglio sarebbe individuare tre emergenze
e affrontarle con una
parte di questi 100
milioni.
Mara
Dalzocchio ha sottolineato che il fondo è lì per affrontare
problemi che in autunno potranno emergere e che ora non si conoscono.
Un atto di lungimiranza e responsabilità da parte della Giunta di
fronte a un futuro prossimo incerto. Job,
dichiarando il suo sì, si
è augurato che con
questo fondo vengano
messi in campo ulteriori interventi per la zootecnia.
Rossi ha votato
contro perché,
ha detto, l’articolo
non dice nulla e ha degli obiettivi estremamente generici che rende
il fondo utilizzabile per qualsiasi cosa, dai
contributi alle aziende, al finanziamento all’Apss, alle famiglie.
Insomma, per Rossi si
tratta di una presa in giro e ha denunciato che questo articolo è
fatto per ottenere un titolo di giornale. Altrimenti, sarebbe
bastato lasciate i 100
milioni sul fondo di riserva.
Zanella (Futura) ha condiviso la
posizione del consigliere di Azione e anche lui ha votato no a questo
articolo uno perché, ha
sottolineato, i cento
milioni non hanno una collocazione precisa e sono serviti per
un’operazione propagandistica.
Marini
ha detto di essere perplesso sul
fatto che si cerca di rispondere
colpo sul colpo delle emergenze senza
una visione e quindi un’azione d’insieme. L’emergenza odierna,
dal punto di vista ambientale, ha
detto ancora, diventerà
normalità e quindi il problema
non è, ad esempio,
mettere a disposizione
dei fondi per affrontare la siccità
ma pensare
a come risparmiare l’acqua. Anche
la questione energetica
è ormai annosa e non si risolve aiutando la gente a pagare la
bolletta, la
stesso ragionamento vale per le epidemie e
per l’immigrazione.
Quindi, si stanno affrontando emergenze inedite cercando di
rispondere colpo su colpo, con strumenti del secolo scorso, e senza
una politica complessiva per mettere in campo soluzioni sistemiche.
L’assessore
Achille Spinelli ha ribattuto che il fondo è stato accolto con
positività fuori dal Consiglio e ha aggiunto di ritenerlo
estremamente adeguato e preciso. L’emergenza Covid ha insegnato
l’importanza della tempestività degli interventi e le difficoltà
procedurali. Per questo si è deciso di istituire questo fondo: per
rendere operativa e rapida l’azione di sostegno della società e
dell’economia. Si tratta, quindi, di uno strumento più che valido
perché i tempi si sono fatti sempre più stretti e non si può agire
con variazioni di bilancio. Spinelli ha detto infine che si dovrebbe
essere meno costruttori di regole e più costruttori di libertà e
responsabilità. Finita la discussione l’articolo uno è stato
approvato con 5 sì, 2 no e 2 astensioni.
Esenzione
addizionale Irpef, no alla soglia a 28 mila euro
Sull’articolo
2,
le soglie di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef,
Zanella, pur apprezzando l’innalzamento a quota di 25 mila euro, ha
chiesto uno sforzo, con
un suo emendamento bocciato 5 a 4, per
arrivare a 28 mila anche in seguito alla perdita del potere
d’acquisto.
Rossi, condividendo
l’emendamento,
ha detto invece che
l’articolo è
l’ennesima marcia
indietro della Giunta che
aveva tolto l’esenzione
con la scusa che il bilancio non avrebbe retto. Fatto smentito da
un avanzo
di bilancio da 300 milioni di euro. Difficile capire, ha concluso,
perché non si può arrivare a 28 mila euro mentre si tengono in
frigo 100 milioni di euro.
Sì
anche da parte di Marini all’emendamento Zanella perché ridurrebbe
pressione fiscale a favore di famiglie che hanno un potere d’acquisto
molto ridotto.
Anche Tonini ha condiviso la proposta di Zanella,
anche se su questa esenzione pesa l’incertezza e c’è un errore
tecnico perché lo stacco dopo i 25 mila euro è troppo brusco e
servirebbe quindi uno scivolo. L’articolo 2 è stato approvato
all’unanimità.
Cresce
la domanda di case popolari, ma ci sono poche idee
Sull’articolo
3, interventi per
l’Itea, Rossi
ha chiesto se la
Giunta intenda
utilizzare ancora il Fondo
di housing sociale per dare una risposta alla grande domanda di
abitazioni pubbliche e alle imprese che stanno andando incontro
all’esaurimento del 110 per cento.
Spinelli
ha risposto che l’housing sociale è stato utile, ma è nato in un
periodo in cui i prezzi degli immobili erano bassi mentre oggi ci si
trova in una situazione
completamente diversa caratterizzata da prezzi alti. Quindi,
ci sono problemi per la redditività del Fondo.
Un fatto, ha
ribattuto Rossi, che si potrebbe affrontare mettendo qualche risorsa
in più. In realtà, secondo il consigliere di Azione, si punta tutto
sul Fondo di rigenerazione urbana che avrà tempi molto più lunghi.
Marini ha chiesto perché Itea non ha approfittato del super eco
bonus visto che è intervenuta solo su 8 edifici.
Zanella ha
ricordato che solo a Trento a fronte di più di mille richieste
lo scorso anno sono stati assegnati solo
46 alloggi. Una domanda
enorme che è senza risposta, inoltre,
ha aggiunto andrebbe
fatto partire l’Osservatorio sulla casa (ricordato
da Marini)
e andrebbero messe in
atto azioni, come l’auto ristrutturazione da parte degli inquilini,
per recuperare gli alloggi sfitti. L’articolo tre è stato
approvato con 4 sì e tre astensioni.
Medici
neolaureati nei Pronto soccorso, ma non per i casi gravi
Sull’articolo
13, interventi sulla sanità per far fronte alla carenza di medici e
infermieri, Zanella ha detto di essere perplesso per il fatto che, al
comma tre, si prevede di inserire nei Pronto soccorso medici senza
specializzazione. Secondo l’esponente di Futura andrebbe inserito
un criterio prudenziale, prevedendo che i medici di Ps abbiano almeno
frequentato due anni si specializzazione.
L’assessora Segnana ha
risposto che si stanno già utilizzando medici non specializzati,
come prevede la legge
nazionale e la norma
introduce il tempo determinato e che questi professionisti potranno
trattare solo codici non gravi. L’articolo
13 è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.
Bonus
Covid ai tecnici 118, ma no agli operatori delle Rsa
Sull’articolo
16, che estende il bonus Covid ai tecnici sanitari del 118, bocciato
l’emendamento Zanella che prevede di allargare l’
indennità anche agli operatori delle Rsa che, ha
ricordato, affrontano
carichi di lavoro talmente alti che si assiste alla “fuga” del
personale verso l’Apss.
L’assessora Segnana ha
ricordato che al tavolo Apran è stato portato l’accordo sul
personale delle Rsa
per evitare la fuga verso l’Apss. L’articolo
è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.
La
Pat paga le spese di viaggio alle “teste” trentine all’estero
Zanella
ha definito curioso l’articolo 31, che mira a favore il rientro di
trentini con alta professionalità che lavorano all’estero pagando
loro l’aereo.
Anche per Marini la norma pare poco opportuna e poco
incisiva e ha chiesto, invece, perché la conferenza
sull’emigrazione, dove ci si potrebbe confrontare con i diretti
interessati, non viene convocata dal 2017. L’articolo
è stato approvato con 5 sì e 4 astenuti.
Pompieri
fino a 65 anni, Job si astiene
Sull’articolo
35, che estende a 65 l’età massima per i vigili del fuoco
volontari, Job si è astenuto perché ritiene necessario un confronto
con i vertici
dei Vvff a garanzia dell’integrità dei volontari.
Rossi
ha ricordato che la richiesta è venuta dalla Federazione e ha
definito la norma naturale perché oggi un sessantenne garantisce
prestazioni fisiche di qualità.
Savoi ha anche lui ricordato che la
richiesta di alzare l’età da 60 a 65 anni è venuta dagli stessi
pompieri.
Spinelli ha detto che con i 65 anni
ci sarebbero 500 vigili in più e si intensificheranno
i controlli medici. L’articolo è stato approvato con 7 sì e 3
astenuti.
Un
milione in più per l’allevamento
Sull’articolo
36 Vanessa Masè ha ricordato il suo emendamento, firmato con Roberto
Paccher (Lega),
che prevede un ulteriore milione di euro per sostenere l’allevamentoe
che è passato con 4
sì, tre contrari (Rossi, Zanella e Marini) e due astenuti Tonini e
Job.
Le
dichiarazioni di voto
In
dichiarazione di voto, Savoi, sottolineando
il sì deciso della Lega alla
manovra,
ha ribadito che
questa
mette un moto risorse straordinarie per far fronte a una situazione
eccezionalmente
grave, con una guerra che non finirà presto e un’inflazione che a
Trento arriverà all’11%. Il
no all’emendamento Zanella sull’addizionale Irpef, ha aggiunto, è
un no motivato dal fatto che altre risorse non sono disponibili
rispetto ai 30 milioni che con la norma dell’assestamento di
bilancio si lasceranno nelle tasche dei trentini che hanno un reddito
fino a 25 mila euro.
Rossi:
Roma, come ha fatto Monti, ci chiederà di fare la nostra parte col
debito statale
Ugo
Rossi ha detto che le maggiori entrate di
questo assestamento
sono straordinarie perché lo Stato copre il
minor gettito fiscale
della Pat ma lo
fa aumentando il
debito. E prima o poi, ha
aggiunto, Roma ci
chiederà conto
di questo debito, come ha fatto il governo Monti che chiamò le
autonomie speciali a fare la loro parte. E,
ha detto ancora, ci
chiamerà a fare la nostra parte con un’ immagine finanziaria che
non è delle migliori visti gli avanzi di bilancio. Quelle che
vengono da Roma sono entrate straordinarie perché in parte sono
gettiti arretrati e le
altre poste nei prossimi bilanci
non ci saranno più. E,
ha aggiunto, essere
contenti di avere 349 milioni di avanzo non è una bella cosa e non è
bello che si veda all’esterno. Un’autonomia dovrebbe osservare
la base delle iniziative
statali e andare a migliorarle o anticiparle. Come si è fatto con il
reddito di garanzia che
invece è stato sostituito dal reddito di cittadinanza. Il lavoro
femminile, ha aggiunto, è una delle chiavi per aumentare la
produttività, ma in Trentino non si fa nulla di
più e meglio rispetto
a quello che si fa a livello statale. Anche sul reclutamento del
personale sanitario, ha
continuato, si seguono
le norme statali e non si ha la forza di dire: caro
Stato, siccome la sanità me la pago io, alcuni strumenti
organizzativi me li devi lasciar usare. Così
come non si utilizza uno strumento come il Fondo di housing sociale
perché, pur
di fronte ad un avanzo
di 300 milioni, si dice che costa un po’ di più. Inoltre,
anche in Consiglio la Giunta non spiega
come vengono investite le risorse, si procede per titoli o macro
capitoli come col fondo di 100 milioni e così, ha
affermato il consigliere di Azione,
si è finiti a finanziare i carri per le mele in funzione anti Covid.
Insomma, non ci sono ragionamenti di prospettiva, ad esempio sui
giovani; non c’è una strategia per attrarre lavoratori ci sono
solo spese per l’intero
scibile umano con la
scusa dell’emergenza. Inoltre,
dopo quattro leggi
sulla semplificazione non siamo ancora in grado di spendere i soldi
messi in bilancio e la Pat è meno veloce di quando queste norme non
c’erano. Quindi, non si può votare un bilancio solo perché mette
a disposizione risorse che
servono a fare promesse.
Però, ha concluso,
conviene anche a chi
governa dire
chiaramente come si vogliono utilizzare
le risorse perché c’è il rischio che la società rimanga delusa
dalle mancate promesse.
Marini:
basta attacchi ai 5 Stelle
Alex
Marini ha manifestato
il suo fastidio nei confronti delle critiche alle iniziative del
Movimento 5 Stelle a livello governativo. Ha ricordato che i 5 Stelle
sono entrati in Parlamento nel 2013 e sono esplosi nel 2018 come
risposta alle patologie delle istituzioni politiche e ha sottolineato
che la politica dei bonus non è stata introdotta dai 5 Stelle, ma
Conte ha varato
il super eco bonus di fronte a una crisi micidiale innescata dal
Covid. E il governo giallo – verde ha puntato sull’edilizia
perché era già
in crisi da anni. Un provvedimento, ha aggiunto, che ha permesso
all’Italia di ottenere una ripresa nel 2021 migliore rispetto agli
altri paesi europei e ha portato benefici fiscali anche alla Pat.
Tonini:
persa l’occasione di fare le riforme
Tonini
ha affermato che questo assestamento non merita un voto favorevole,
anche perché si è sprecata l’occasione delle crisi che si sono
attraversate per mettere mano all’organizzazione politica e
amministrativa e renderla più efficiente. Il rendiconto, ha detto
ancora, è in gran pare negativo; l’assestamento ha un modesto
orizzonte ma si è persa l’occasione storica di sfruttare il
contratto dei dipendenti pubblici per rinnovare la struttura della
Pat. La Giunta è passata da una posizione di chiusura, quasi
offensiva nei confronti dei dipendenti pubblici, alla concessione
totale senza chiedere nulla in cambio. Purtroppo, di fronte a una
grande messe di risorse, non si è colta l’occasione di fare
riforme e si è preferito distribuire un po’ di soldi qui e un po’
là. Si è sfruttata la retorica sulle opere, ma probabilmente si
vedrà realizzato solo il bypass ferroviario. Negativo il giudizio di
Tonini anche sul Defp perché si muove nella stessa logica di assenza
di progettualità necessaria per far uscire il Trentino da questa
crisi. Si va avanti con la vecchia macchina, accumulando debito e
alla fine, ha affermato l’esponente dem, ci troveremo senza i soldi
per la benzina. Giorgio Tonini ha concluso affermando che i risultati
di 5 Stelle richiedono attenzione e Conte riuscì a portare il
movimento nelle responsabilità di governo. Ma questo risultato, ha
chiuso, è stato bruciato dalla sciagurata decisione di mettere in
difficoltà il Governo, che rappresenta il suicidio del movimento.