Approvato un ordine del giorno per valorizzare l'attività dell'ufficio guidato da Gianna Morandi
Sì all’assestamento del bilancio del Consiglio. Discussa la relazione annuale del Difensore civico
In allegato, il documento contabile, la relazione e le slide del Difensore civico
L’assemblea
legislativa convocata stamane in aula dal presidente Walter
Kaswalder, ha dapprima
esaminato e approvato
l’assestamento del
bilancio di previsione 2022-2024 del
Consiglio provinciale e poi
discusso la relazione
annuale del Difensore
civico relativa
al 2021.
Tonini (Pd) ha lamentato il
progressivo venir meno delle risorse di cui il Consiglio ha la
necessità per poter svolgere la propria fondamentale funzione di
controllo sulle spese decise dalla Giunta attraverso i bilanci. E ha
per questo rinnovato la richiesta di uno strumento tecnico che
supporti in tal senso l’assemblea legislativa. Il presidente
Kaswalder ha assicurato il massimo impegno per realizzare
quest’obiettivo. Il Consiglio ha poi discusso e apprezzato la
relazione annuale del Difensore civico approvando
all’unanimità un ordine
del giorno di Marini,
rielaborato d’intesa con il presidente Kaswalder, per valorizzare
l’attività di questa figura.
L’ASSESTAMENTO
DEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL CONSIGLIO
Kaswalder
sull’avanzo libero di amministrazione: garantiamo la copertura dei
posti dei dipendenti andati in pensione (testo allegato).
Aprendo
i lavori Kaswalder, dopo
aver chiesto un momento di silenzio per le vittime della tragedia
sulla Marmolada e letto un messaggio di vicinanza e solidarietà del
presidente della Val d’Aosta Alberto Bertin che
si è unito al "profondo dolore che ha colpito le famiglie"
,
ha
illustrato l’assestamento
del
bilancio di previsione del
Consiglio 2022-2024
proposto
dall’ufficio di presidenza di palazzo Trentini. Senza
determinare variazioni nelle entrate e nelle uscite in modo da
assicurare l’equilibrio del bilancio, l’assestamento – ha
spiegato – consiste nell’utilizzo
dell’avanzo libero di amministrazione dell’esercizio
2021,
pari a 2.499.425,68
di
euro e
rientrante
nella
piena disponibilità dell’assemblea
legislativa. Il
presidente ha
evidenziato
la
scelta
di utilizzare questa
somma
destinando innanzitutto 700
mila euro al
fabbisogno dell’ente, e
di restituire 1
milione
e 800 mila euro alle casse della
Provincia affinché
questa cifra venga
assegnata
alle
famiglie messe
maggiormente in
difficoltà dalla
crisi
economico-sociale in corso.
Inoltre
– ha proseguito – si è deciso di intervenire su
diversi
capitoli di spesa di
palazzo Trentini. Si
risparmieranno 85 mila euro grazie al congelamento dei rimborsi spesa
ai consiglieri per le trasferte. Si
impiegheranno
poi
60
mila euro in più per l’aggiornamento
tecnologico degli uffici. Kaswalder
ha garantito infine
il massimo impegno, condiviso dall’ufficio di presidenza del
Consiglio, per
sbloccare
le assunzioni del
personale
dell’ente
con l’obiettivo di coprire
la
recente
fuoriuscita
dei dipendenti
dovute a pensionamenti.
Tonini:
tagli inaccettabili sul ruolo del Consiglio e gli organi vitali della
democrazia
Giorgio
Tonini
(Pd) ha osservato che metaforicamente noi periodicamente saliamo
sulla bilancia per dimostrare che pesiamo meno. Questa volta però
pesiamo molto di meno: 1 milione e 800 mila euro meno su 11 milioni
del bilancio di previsione. Il problema è che non si sta tagliando
grasso superfluo e dannoso ma organi vitali, a cominciare dal
cervello. Pesiamo di meno, quindi, perché abbiamo un pezzo di
cervello in meno. “Così non va bene e sono 4 anni che lo dico”,
ha commentato il consigliere. Giusto, certo, ridurre sprechi e
privilegi, “ma il
punto
è che qui
stiamo
tagliando il funzionamento della macchina democratica per eccellenza
del Trentino, la possibilità stessa
che
il nostro parlamento lavori
bene.”
A questo punto – ha concluso Tonini – se consideriamo
il parlamento grasso superfluo, meglio eliminarlo”. Ma i cittadini
secondo il consigliere “capiscono la differenza tra tagliare i
privilegi e tagliare il funzionamento della democrazia”. Per
la Corte dei Conti – ha
ricordato – il Consiglio
provinciale sta disapplicando la funzione fondamentale di
tutti i parlamenti,
che è di vigilare sull’articolo 81 della Costituzione, riguardante
l’equilibrio
di bilancio. “Dovremmo
quindi
attrezzarci con strumenti di vigilanza sul rispetto dell’articolo
81 della Costituzione, mentre
anche
noi come il Parlamento nazionale siamo ben lontani dall’attuare
questa previsione. La procedura che
la legge nazionale prevede per
il Trentino è molto severa, perché
impone
che tutti i disegni di legge siano sottoposti al vaglio ex articolo
81 della commissione bilancio. Ora – ha
segnalato il consigliere – si vorrebbe
abolire questa procedura e
questo indebolirebbe
il nostro
ruolo. Anche
perché – ha osservato – la Prima
Commissione del Consiglio non fa lo scrutinio dei disegni di legge ex
articolo 81. Non
abbiamo a
disposizione – ha lamentato – nessuna struttura
di supporto dedicata a questo scopo. La Corte dei Conti evidenzia
questa lacuna ed evidenzia che così non va bene. Quindi la Corte
parla a nuora (la Giunta ) perché suocera (il Consiglio provinciale)
intenda. I parlamenti nascono per controllare come i governi
spendono. Nel corso degli anni le parti del sistema sono state
capovolte. Il
cor business dei parlamenti è controllare come le tasse vengono
spese dai governi. Non, ha protestato Tonini, non stiamo facendo il
nostro dovere. E ha precisato che questo non è un giudizio
sull’attuale Consiglio e sull’attuale Giunta. Il problema sta nel
dna: c’è un cromosoma sbagliato. Tutto il potere, compreso quello
di controllo, è concentrato sul governo provinciale mentre il
Consiglio non ha alcuna capacità, perché non è attrezzato, di
andare a esaminare le carte che la Giunta ci sottopone. Occorrerebbe
un controllo a valle, di un tecnico del Consiglio, che faccia le
pulci alla spesa della Giunta. Servono risorse da mettere in campo a
servizio del Consiglio perché possa controllare la Giunta. Non sono
accettabili risparmi su questo punto, perché in questo modo si
risparmia sulla democrazia. Per queste ragioni Tonini ha
preannunciato che non voterà a favore di questo assestamento di
bilancio del Consiglio.
Marini:
c’è molto da migliorare per la qualità dell’attività del
Consiglio
Alex
Marini (Misto-5 Stelle) ha osservato
che
il bilancio del Consiglio provinciale non può essere solo di natura
finanziaria ma riguardare temi attinenti al buon funzionamento della
pubblica amministrazione, l’autonomia, la democrazia con le sue
regole, il pluralismo. Dovremmo quindi per Marini effettuare una
valutazione interna
per
capire cosa migliorare
in termini di qualità prima del 2023,
utilizzando
le risorse in questa direzione.
“Non so come si dovrebbe misurare tutto questo – ha aggiunto –
ma si tratta di un’operazione da fare, mentre mancano figure e
strumenti necessari in questa direzione”. Marini ha sottolineato in
tal senso la mancanza di un componente – il vicepresidente –
dell’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale. “Facciamo
poco per far funzionare gli strumenti che già ci sono – ha
lamentato – anche sul versante del personale che lavora bene ma è
oggettivamente limitato in termini numerici”. Manca a suo avviso un
supporto ai consiglieri nell’attività di controllo del bilancio e
in ambiti specialistici e tematici. Servirebbe poi,
per
Marini, una valutazione sia ex ante che ex post dell’impatto
sociale ed economico dei disegni di legge. Nella
valutazione ex post, secondo
il consigliere,
si
dovrebbero includere anche i cittadini. Si potrebbe inoltre rendere
il percorso legislativo più trasparente, partecipato e fluido
attraverso la digitalizzazione dei documenti e software open
source per
facilitare il lavoro sia dei consiglieri sia dei loro collaboratori.
Andrebbe anche migliorato il monitoraggio sia dei processi di
elaborazione che riguardano le interrogazioni (interrogazioni,
mozioni, ordini del giorno, risoluzioni) sia degli atti di indirizzo
del Consiglio (ordini del giorno, mozioni, risoluzioni). Bisognerebbe
predisporre per l’assemblea legislativa anche un bilancio
ambientale come appendice al bilancio sociale per valutare il
risparmio energetico interno e i consumi dovuti al personale,
potenziando ad esempio lo smart working. Marini ha concluso mettendo
in luce la necessità di migliorare l’accesso agli atti e lo
scambio dei dati con la Giunta, con il Consiglio delle autonomie
locali e il Consiglio regionale. E auspicando che le risorse
dell’avanzo di amministrazione vengano utilizzato per migliorare
l’attività del Consiglio provinciale.
Kaswalder:
ce la mettiamo tutta e cercheremo di dotarci di una struttura
tecnica.
Il
presidente Kaswalder ha replicato promettendo di impegnarsi a
realizzare questa struttura tecnica sollecitata da Tonini per
l’analisi del bilancio e di aggiungere ai dipendenti del Consiglio
personale specializzato, “anche se – ha avvertito – oggi è
molto difficile riuscire ad acquisire personale a tempo
indeterminato”. “Ci stiamo mettendo tutta la nostra buona volontà
e cercheremo nei tempi più brevi possibile di realizzare questi
obiettivi. A Marini il presidente ha ricordato i molti passi in
avanti compiuti nel senso della digitalizzazione auspicata dal
consigliere. Infine Kaswalder ha ringraziato tutti i dipendenti del
Consiglio per il grande attaccamento dimostrato nei confronti
dell’istituzione e per l’impegno profuso a servizio
dell’assemblea legislativa.
Il
presidente ha poi letto la delibera sull’assestamento del bilancio
di previsione del Consiglio che l’aula ha approvato con 18
voti a favore e 8 di astensione (Pd, Marini, Coppola e Zanella).
LA
DISCUSSIONE SULLA RELAZIONE DEL DIFENSORE CIVICO
(TESTO
ALLEGATO)
Marini:
no agli eccessi di potere degli enti locali
nei rapporti con i cittadini.
Marini
(Misto-5
Stelle)
ha
lamentato
che solo 48
ore di
tempo per
leggere un
documento corposo
come
questo sono troppo poche. Ha
poi sottolineato
l’esigenza di un coordinamento, che il Consiglio
provinciale
dovrebbe promuovere per valorizzare
il ruolo del Difensore civico (Dc)
in
relazione agli altri Garanti istituiti a tutela dei cittadini,
compreso
il Garante dei diritti dei contribuenti di competenza statale.
Il
consigliere ha segnalato che
dalla relazione si evince come la
pubblica amministrazione dimostri
spesso di
esercitare un
eccesso di
potere e di
fare un
cattivo uso delle proprie funzioni nei rapporti
con i cittadini.
Questo è all’origine di situazioni di ingiustizia che il Dc
può
segnalare sia
all’autorità
giudiziaria sia
al
Consiglio provinciale. Che
a suo avviso dovrebbe valutare possibili interventi legislativi
per
ridurre la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni. Dei 532
fascicoli aperti dal Dc
nel
2021 la maggior parte riguardano i comuni della Valle dell’Adige.
Perché – si è chiesto Marini – non sono stati aperti fascicoli
anche nelle altre valli? Forse – ha ipotizzato – c’è un
problema di accesso al Dc
nei
territori periferici. Il consigliere ha sollevato infine
il
problema dell’ancora
limitata sottoscrizione
della convenzione degli enti locali con il Consiglio provinciale per
assicurarsi i servizi del Dc:
un comune su 5 risulta inadempiente. Per
questo ha
suggerito
al presidente del Consiglio di sollecitare in
tal senso le
amministrazioni. Infine
per
Marini il
Dc
si
dovrebbe occupare anche dei diritti umani e ambientali dei cittadini
e intrattenere in tal senso rapporti con il Forum per la pace e i
diritti umani per la realizzazione degli obiettivi di Agenda 2030,
come prevedono
i trattati
internazionali.
Zeni:
ostacolato il diritto di accesso agli atti dei consiglieri
provinciali
Luca
Zeni (Pd) ha apprezzato la lunga parte dedicata dalla relazione al
tema della sanità, del Covid, dei vaccini senza mai sposare la linea
dei no-vax e dimostrando che il Difensore civico si è attenuta al
proprio ruolo istituzionale a differenza del Garante dei minori.
Varrebbe la pena riflettere sulle conseguenze delle valutazioni degli
accertamenti medico-legali perché si tratta di una questione
delicata. Un altro argomento su cui si sofferma il difensore civico
nella prima parte della relazione annuale riguarda l’accesso agli
atti. Si tratta di un diritto che deve garantire la trasparenza della
pubblica amministrazione con apposite procedure. Il Difensore civico
rileva che non sempre le pubbliche amministrazioni si dimostrano
corrette nel favorire questo accesso. Sappiamo che il Dc non ha
competenza sui consiglieri provinciali mentre per Zeni questo
dovrebbe essere ovvio. “Noi consiglieri abbiamo un diritto di
accesso agli atti rinforzato pur nel rispetto della privacy e non può
esservi un diniego da parte della Giunta su questo punto. Purtroppo
spesso questo diritto non viene rispettato e ciò costringe noi
consiglieri a rivolgersi alle autorità giurisdizionali. Si lascia
passare il tempo così poi tutto passa nel dimenticatoio”. Zeni ha
concluso
sollecitando
il
presidente Kaswalder a richiamare la Giunta su questo punto.
Demagri:
migliorare la qualità dei rapporti dell’Azienda sanitaria con i
cittadini.
Paola
Demagri (Patt) ha ringraziato il Difensore civico che ha dato ampia
dimostrazione di saper interpretare nel migliore dei modi il proprio
ruolo. Ha apprezzato in particolare la celerità con cui ha voluto
incontrare personalmente i cittadini che si sono rivolti a lei. In
particolare Demagri si è soffermata su due argomenti esplicitati dal
Dc nella sua relazione sul 2021: la parte relativa alla trasparenza e
all’accesso agli atti e la parte relativa alla sanità. Il
Dc ha ritenuto di portare avanti le istanze di accesso agli atti dei
cittadini: la stessa garanzia dev’essere data secondo Demagri anche
ai consiglieri provinciali. Il Dc ha toccato un argomento che nel
2021 ha riguardato anche i consiglieri provinciali che avrebbero
quindi lo stesso diritto dei cittadini di essere tutelati sotto
questo profilo. Quanto alla sanità, la consigliere ha suggerito di
individuare nell’Apss dei percorsi ad hoc per dare risposte più
esaustive e celeri ai cittadini. Esiste nell’Apss un ufficio
rapporti con il pubblico ma bisognerebbe valutare se non sia il caso
e il momento di rendere più adeguato e strutturato questo servizio
per dare risposte più complete con un approccio diverso, seguendo
l’esempio dell’ascolto dimostrato dal Dc nei confronti dei
cittadini. Infine la consigliere ha accennato al capitolo della
relazione dedicato alla parità di genere: questo dimostra che il
tema della rappresentanza di genere deve diventare un atto normale,
un paradigma sociale che è andato crescendo negli anni e che ha
bisogno del contributo di tutti per consolidarsi.
Coppola
plaude al servizio reso
dal Difensore
civico durante la pandemia
Lucia
Coppola
(Misto-Europa
Verde) ha ringraziato il Dc per la relazione annuale che dà conto di
una notevole mole di lavoro che presenta molti aspetti interessanti
da approfondire. Il Dc è un organo prezioso a tutela dei cittadini,
che ha bisogno di agire con grande libertà e indipendenza per
valutare le tante segnalazioni sottoposte alla sua attenzione. Questo
richiede professionalità e grandi capacità di attenzione, dialogo e
ascolto per accertare la legalità dei casi che riguardano i rapporti
tra i cittadini e la pubblica amministrazione. Spesso le
problematiche riguardano la qualità dell’erogazione dei servizi.
Negli ultimi anni tutti gli ambiti del vivere civile sono stati
pesantemente influenzati dalla pandemia compresi quelli della sanità,
dell’economia, della scuola, dei servizi, dell’edilizia abitativa
pubblica alla quale molti cittadini bisognosi non riescono ad
accedere mentre molte sono le abitazioni sfitte dell’Itea che non
risultano occupate. Anche Coppola ha richiamato all’esigenza che il
Dc tuteli il diritto dell’accesso agli atti dei consiglieri
provinciali. Non si capisce il perché di un atteggiamento di un
determinato assessorato che non fa pensar bene perché impedisce ai
consiglieri di intervenire svolgendo il loro lavoro. Questo per
Coppola è preoccupante. A suo avviso la relazione dovrebbe indurre a
non lasciar cadere come lettera morta il racconto dei problemi
affrontati dal Dc a tutela dei cittadini nei rapporti con le
pubbliche amministrazioni. Questi casi danno infatti la misura di una
situazione sociale, civile e politica sulla quale occorre che la
politica e il Consiglio riflettano. Questo anche per quanto riguarda
il tema della parità di genere.
Approvato
un
ordine del giorno per
valorizzare
l’attività
del Difensore civico.
No
al primo Odg per l’adozione del regolamento con cui attivare la
camera conciliativa dedicata alle controversie sulle prestazioni
sanitarie
Il
primo odg, proposto
da Marini e
respinto
con 15 voti contrari e 6 a favore, voleva impegnare
la
Giunta ad adottare il regolamento per l’attivazione della camera
conciliativa, prevista
dalla legge provinciale 16 del 2010 ma mai istituita, dedicata
alle controversie sulle prestazioni sanitarie.
A
nome della Giunta l’assessora Segnana ha
motivato il parere negativo sull’odg perché presso l’Apss è
stata istituita con una delibera del 2020 la commissione mista
conciliativa presieduta dal Dc
per
valutare
la
qualità delle prestazioni sanitarie e
verificare i reclami, di rango superiore all’Urp. Segnana ha anche
ringraziato il
Dc per la sua collaborazione con l’assessorato e l’Apss nel
periodo dell’emergenza Covid.
Marini
ha
ribattuto che la commissione mista conciliativa non riguarda le
presentazioni dei medici in caso di controversie e
non garantisce assistenza
al cittadino. La Provincia a
suo avviso non
si è neppure
preoccupata
di recepire la legge Gelli-Bianco.
Sì
all’odg per la valorizzazione del ruolo e dell’attività del
Difensore civico specialmente nelle scuole, anche adeguando le
risorse
Approvato
invece
all’unanimità
il secondo
ordine del giorno, sempre presentato da Marini ma
con
un testo modificato d’intesa con Kaswalder,
che
impegna
il presidente del Consiglio provinciale in due modi: 1. a
proporre
al Dc l’inserimento di un momento di approfondimento all’interno
del progetto del Consiglio rivolto alle scuole (le cosiddette “visite
guidate”) dedicato ai compiti svolti dal Dc e alle caratteristiche
della sua attività a tutela dei cittadini; 2. a porre all’attenzione
dell’ufficio di presidenza del Consiglio, su proposta del Dc,
l’eventuale adeguamento degli stanziamenti a bilancio relativi alla
programmazione delle iniziative
promosse per valorizzare la figura del Dc e delle iniziative di
diffusione della relazione annuale e dell’attività svolta.