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09/06/2022 - In aula o in commissione

Semplificazioni opere pubbliche: conclusa la discussione generale sul ddl Spinelli

Nell'aula del Consiglio provinciale

Semplificazioni opere pubbliche: conclusa la discussione generale sul ddl Spinelli

Si va a oltranza partendo dall'esame degli ordini del giorno. Poi gli articoli e gli emendamenti

Semplificazioni opere pubbliche: conclusa la discussione generale sul ddl Spinelli

Si è conclusa con la replica dell’assessore Spinelli la discussione generale sul 141/XVI​, che introduce semplificazione nelle procedure per le opere del Pnrr e delle Olimpiadi 2026. Ora è in corso un’ulteriore trattativa con le opposizioni che hanno presentato una lunga serie di odg e 888 emendamenti. I lavori riprendono alle 15.


Degasperi: solita logica dell’asfalto e del cemento


La mattinata di discussione sul ddl è stata aperta da Filippo Degasperi (Onda), secondo cui gli scopi di questa proposta sono la compressione della partecipazione e dei poteri dei comuni. C’è poi la volontà di agevolare la finanza di progetto e il depotenziamento della Via. Il disegno complessivo, per Degasperi, è insomma questo: compressione della partecipazione, del ruolo dei comuni, della tutela dell’ambiente e apertura al partenariato pubblico privato. Alla prova dei fatti il 50% degli interventi del Pnrr avranno effetti negativi sull’ambiente e solo il 16% avranno un impatto positivo sugli obiettivi del Piano. Come al solito, ha aggiunto, ci si trova di fronte alla logica dell’asfalto e del cemento. Paradossalmente chi critica oggi il Pnrr appartiene alle forze politiche che lo ha messo nero su bianco. Tra le opere, ha affermato Degasperi, c’è la Valdastico che il Governo ha posto al secondo posto degli interventi importanti del Def. Una struttura che non è, come si è sempre detto, a costo zero perché nel documento di economia e finanza nazionale è previsto un intervento miliardario. Sul capitolo Olimpiadi, Degasperi ha detto che nel dossier, in base al quale il Cio ha fatto la sua scelta, si affermava che tutte le opere sarebbero state sottoposte alla Vas e ci sarebbe stato un innovativo Progetto di sperimentazione sociale e ambientale. Ma, nella realtà di tutto ciò non è rimasto nulla e l’unica cosa che rimane è una spesa attorno ai 120 milioni di euro, tra nuovi trampolini con 5 mila posti a sedere, il villaggio olimpico di Predazzo, il rifacimento ex novo del centro fondo, altri 5 mila posti e i 47 milioni di euro per Pinè, per uno stadio di 5 mila posti, gli 8 milioni per il curling. Quindi, si velocizza ma non c’è nessun ragionamento su come si sosterranno queste opere e il rischio è quello di seguire la strada di Torino. In questo ddl, ha aggiunto, c’è il solito ritornello della sburocratizzazione ma in realtà l’unica sburocratizzazione sarebbe quella di cancellare norme e regolamenti. Quindi, ancora cemento e asfalto quando si sarebbero potuti usare i soldi del Pnrr per eliminare il numero chiuso a medicina e gli imbuti delle specializzazioni. Andiamo a prendere medici in Argentina e al tempo stesso impediamo ai nostri giovani di diventare medici. Un po’ di questa montagnaa di debiti che stiamo facendo con il Pnrr si sarebbe potuto usare per creare medici e specialisti per garantire il diritto dei diritti: la salute. Degasperi ha ricordato di aver fatto nove emendamenti (che vanno dal no alla rateizzazioni delle sanzioni, l’obbligo di fidejusssioni, no ai tagli dei tempi sulle osservazioni) che non sono stati considerati dall’assessore impegnato a trattare con chi ha, giustamente, presentato montagne di emendamenti e odg. Infine, l’esponente di Onda ha ricordato che per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie nel Pnrr non c’è nulla sull’elettrificazione della Valsugana e sui tratti nord e sud della circonvallazione di Trento.


Dallapiccola: non un euro per la pastorizia


Michele Dallapiccola (Patt) ha detto che, soprattutto per ciò che riguarda la zootecnia, questo provvedimento non è il massimo. Si tratta di un obolo che coprirà in minima parte i maggiori costi e non affronta i problemi che affliggono la zootecnia da anni. Dallapiccola ha ricordato poi che la situazione dell’ovicoltura è ancora più seria, anche se il numero delle bestie è arrivato a 45 mila, superando quello delle mucche. Ma non si sta facendo assolutamente nulla e dei 4 milioni previsti dal ddl non ce un euro per questo settore. La Giunta, secondo l’esponente Patt, non ha fatto nulla per la prevenzione e la convivenza con i grandi carnivori, anzi si sono tagliati i contributi. Si è fatta solo propaganda e colloqui via web con Roma, ma non si è cercata alcuna conciliazione con la presenza di queste specie e così anche questa estate nelle malghe ci sarà una carneficina. Non ci sono idee innovative e, anzi, in Veneto hanno portato avanti un progetto, nato in Trentino la scorsa legislatura, che prevede di installare trasponder sugli orsi e lupi più aggressivi per allarmare gli allevatori in tempo. Il problema non è rassicurare genericamente e a chiacchiere i pastori, ha aggiunto, ma è quello di potenziare la prevenzione puntando anche sulla tecnologia. Nella bergamasca, ha ricordato, si è puntato sul volontariato per implementare la custodia e la guardiania. Infine, Dallapiccola ha riproposto la costruzione e la ricostruzione di ripari per i pastori che potrebbero diventare anche interessanti dal punto di vista turistico. Così come una gestione intelligente dei grandi carnivori potrebbe essere una leva potente per la promozione turistica. Infine, il consigliere Patt ha detto che la soluzione non è rinchiudere questi animali, come si è fatto con l’orso, castrandoli e drogandoli perché ciò rappresenta una sevizia. Meglio morti, quindi.


​Paccher: un ddl fatto per accelerare i tempi ma bloccato dalla minoranza


Roberto Paccher (Lega) ha ribattuto che le questioni legate a lupi a orsi vengono dalla scorsa legislatura e il problema deriva dalle legge nazionali e europee. Anche sui sostegni alla zootecnia ha ricordato che la Giunta Fugatti è intervenuta per attenuare l’impatto della crescita dei prezzi con 4 milioni di euro e ha aggiunto che le difficoltà c’erano anche con la Giunta Rossi. Nel merito Paccher ha detto che il ddl Spinelli ha come obiettivo l’accelerazione eppure, paradossalmente, si sta discutendo da tre giorni di un provvedimento discusso in commissione e condiviso dai sindaci.


Marini: va posta al centro la questione climatica


Alex Marini (5 Stelle) ha detto che il suo obiettivo non era quello di bloccare il ddl, ma di richiamare l’attenzione sul cambiamento climatico. Gli impegni di Parigi non vengono rispettati e così, in una condizione di emergenza climatica, si intaccano tutti i diritti. L’autonomia deve dimostrare la sua diversità applicando nel Pnrr norme che tengano presente gli obiettivi di Parigi per contenere il surriscaldamento del pianeta. Le leggi Pat prevedono già, ad esempio, valutazioni di impatto energetico, l’adozione di un piano provinciale sulla mobilità, ma queste norme non sono ancora applicate. Stesso ragionamento vale per gli strumenti per la partecipazione popolare. Ci sono le petizioni, che in gran parte riguardano temi ambientali, ma non hanno impatto sulla politica provinciale. In questo ddl si riducono i tempi della partecipazione a fronte ad alcuna alternativa sull’efficacia degli strumenti. Non si fanno valutazioni ambientali e sociali, come lo Spross (Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile) ma solo quelli economiche. Eppure la questione climatica dovrebbe venire prima di tutto.


Tonini: metà degli investimenti del Pnrr va alle ferrovie


Giorgio Tonini (Pd) ha affermato che le preoccupazioni espresse dal Degasperi possono essere comprensibili, ma i numeri dicono tutt’altro. Le ferrovie, ad esempio, prendono la metà delle risorse (147 miliardi su 279) e alle strade è riservato meno di un terzo dei finanziamenti. Il rimanente va a metropolitane, porti, aeroporti e ciclovie. Quindi, il carattere innovativo sul versante della sostenibilità ambientale del Pnrr c’è. Nel piano del Governo, ha aggiunto, c’è il completamento della Valdastico fino al confine col Trentino e poi, si dice, si deve definire come proseguire da Lastebasse al territorio provinciale. Quindi, ha aggiunto Tonini, non c’è nulla di nuovo. Rivolgendosi a Paccher lo ha invitato ad avere pazienza con l’opposizione perché dedicare due giorni ad un tema importante come una legge sulla semplificazione non è pendere tempo ma approfondire i temi.


Rossi: c’è un baratro tra la propaganda e la realtà


Ugo Rossi (Azione) ha affermato che a partire dalla Valdastico il governo provinciale farebbe bene ad adottare un metodo di verifica della realtà perché l’inserimento dell’autostrada nell’allegato infrastrutture del Governo dimostra che non c’è stata alcuna modifica, come vuole far credere la Giunta, dell’accordo con lo Stato stipulato la scorsa legislatura che prevede una strada con uscita alle Lochere. Quindi non c’è alcun via libera del Governo alla Valdastico. Sulle Olimpiadi, ha ricordato che il 21 ottobre 2019 si votò una mozione nella quale si chiedeva di valutare di spostare lo Stadio del Ghiaccio a Milano, ottenendo una compensazione, perché si sarebbe dovuta affrontare una spesa di 37 milioni. Nonostante ciò oggi si ipotizza di spendere per l’Ice ring di Baselga 42 milioni. Sui lupi, ha continuato, il 16 aprile 2019 uscì la notizia secondo la quale Salvini aveva autorizzato di sparare ai soggetti pericolosi. Notizia, diffusa sui social dalla Giunta Fugatti, e poi smentita dallo stesso Salvini che disse di aver parlato di cattura. C’è insomma, ha concluso Rossi, un baratro tra la propaganda e la realtà, che vale per la Valdastico, i grandi carnivori e per i 42 milioni di euro per uno stadio del ghiaccio che perde già oggi 200 mila euro alla Valdastico.


Spinelli: la trattativa è a buon punto


L’assessore Spinelli, ricordando che la trattativa con la minoranza è arrivata a buon punto, e augurandosi di approvare presto questo ddl, ha affermato che la norma è tecnica e complicata ma la Giunta ha cercato di chiarirla il più possibile. Rimangono degli aspetti, ha aggiunto, che possono generare dei dubbi che verranno chiariti. L’urgenza del ddl risulta evidente anche se, ha riconosciuto Spinelli, c’è un possibile imbuto quando si passa dai progetti ai cantieri, anche se questo è un tema di dimensione nazionale. Fondamentale, per Achille Spinelli, è il capitolo del caro prezzi che richiama l’urgenza di approvare presto questo ddl per assistere subito alcune categorie. Infine, le tematiche oggetto di trattativa che si stanno sviluppando, in particolare con Manica (Pd), si concentrano sulla materia che riguarda le progettazioni per le opere del Pnrr e Olimpiadi, le autorizzazioni sulle bonifiche. Si sta valutando anche l’introduzione di clausole sociali per i subentri delle aziende. ​