Giornale Online
16/05/2022 - Dai Consiglieri e dai gruppi
Nella rubrica "Confronti"
Dalzocchio e Zanella faccia a faccia su sanità, mafia e parità nel sistema di voto in Trentino
In allegato, l'ultima puntata del programma
Nella rubrica "Confronti"
Dalzocchio e Zanella faccia a faccia su sanità, mafia e parità nel sistema di voto in Trentino
In allegato, l'ultima puntata del programma
Mara Dalzocchio,
capogruppo di Lega Salvini Trentino e Paolo Zanella, di Futura, sono
i due esponenti di maggioranza e minoranza che animano il faccia a
faccia nell’ultima puntata della rubrica “Confronti” realizzata
in collaborazione con l’ufficio stampa del Consiglio provinciale.
Il primo motivo di contrapposizione politica tra i due è la sanità,
sia per la procedura seguita che ha portato all’assegnazione alla
Guerrato del progetto del Nuovo Ospedale del Trentino sia a proposito
della carenza di medici. Zanella evidenzia la mancanza di prospettiva
politica della Giunta che con il presidente Fugatti si è rimesso
alle indicazioni dell’Anac chiudendo anche la porta alla creazione,
sollecitata dall’esponente di Futura, di un polo formativo dedicato
agli operatori del settore. Dalzocchio attribuisce il nuovo stop
conosciuto dal progetto del Not al percorso travagliato e complesso
della vicenda, che a suo avviso giustifica la prudenza adottata in
questa fase dall’esecutivo per non rischiare contenziosi. Quanto al
tema della carenza di medici e di infermieri la consigliera imputa il
problema alla scarsità di queste figure in tutto il territorio
nazionale e ai molti pensionamenti non considerati nelle legislature
precedenti, e plaude agli incentivi messi in campo dalla Giunta per
attirare operatori sanitari negli ospedali trentini.
Zanella e
Dalzocchio discutono poi delle dichiarazioni rilasciate a Trento dal
presidente della Commissione parlamentare antimafia Morra in merito
alle infiltrazioni mafiose nella nostra provincia sulle quali sta
indagando la magistratura.
I due si scontrano infine sul disegno di
legge di Masè sul numero delle preferenze da prevedere nel sistema
elettorale del Trentino che da mesi paralizza i lavori del Consiglio
provinciale a causa del muro ostruzionistico innalzato
dall’opposizione. Dalzocchio, favorevole al ddl, ritiene che
aumentando da due a tre le preferenze che gli elettori possono
esprimere non si sacrificherebbe affatto l’opportunità per le
donne di essere elette, dal momento che rimarrebbe l’obbligo di
accordare un voto su tre a una candidatura di genere diverso dalle
altre. Il problema per la consigliera è culturale e non si può
pensare che basti una legge a risolverlo. Anche Zanella situa il
principio della parità di genere all’interno di un contesto
culturale, ma proprio per questo ritiene che dando la possibilità di
esprimere tre preferenze anziché solo due, si vada a detrimento del
principio di rappresentanza delle donne oggi meno presenti in
Consiglio. Ecco perché a suo avviso la norma provinciale attuale
accelera il percorso verso la parità di genere in attesa che maturi
anche una cultura orientata in questa direzione.