L’hanno rilanciato oggi incontrando assessore e consiglieri
Incidenti sul lavoro: l'ennesimo allarme dei sindacati trentini
Nel primo trimestre 2022 si registrano un +22,5% di denunce all’Inail e +33% nel settore edile
Appena
martedì scorso è deceduto Thomas
Ziller,
il giovane vittima di incidente mentre stava manovrando il trattore
tosaerba. Ieri mattina un altro caso di infortunio sul lavoro, con un
cinquantottenne solandro ferito mentre operava su un impianto di
risalita a Marilleva. Lo stillicidio continua senza sosta e i
sindacati per l’ennesima volta rilanciano l’allarme sociale.
L’hanno fatto oggi con
un presidio in piazza Dante e chiedendo
e ottenendo dal presidente Walter
Kaswalder
di parlarne ai capigruppo
provinciali, che hanno di
fatto incontrato
a mezzogiorno.
Andrea
Grosselli
(Cgil)
ha evidenziato che nel primo trimestre 2022 si registra un +22,5%
delle denunce di infortuni all’Inail, +33% nel settore edile.
Crescono i subappalti a lavoratori con partita Iva, meno strutturati
e più esposti al rischio di incidenti. “Serve il massi impegno di
tutti, occorre più attenzione”, ha detto il segretario di Cgil,
spiegando che bisogna diffondere nelle aziende la presenza di
controllori qualificati. E’ grave – ha quindi aggiunto – che in
agricoltura e nell’edilizia le parti datoriali non vogliano accordi
per destinare risorse ad hoc e introdurre quindi gli r.l.s.t.
(rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale).
D’altro canto gli ispettori del lavoro provinciali sono meno di
dieci, mentre lo Stato grazie al Pnrr sta invece potenziando questo
presidio. In ambito sanitario c’è l’unità Uopsal, che però è
impegnatissima a supportare le indagini della Procura e ha poco tempo
da dedicare invece alla prevenzione. Ultima, fondamentale annotazione
di Grosselli: si chiede che gli incentivi della Pat alle imprese
vengano strettamente condizionati al rispetto di standard qualitativi
nel campo dell’antinfortunistica.
Walter
Alotti
(Uil) ha auspicato che dopo i Carabinieri anche il corpo forestale
possa decidere di specializzare del personale sul fronte della
prevenzione di incidenti sul lavoro. Ancora, ha chiesto che la Pat
ripristini il premio “Lavoro in sicurezza” alle imprese virtuose.
Ha giudicato infine poco funzionale l’avvenuto trasferimento della
competenza sulla sicurezza del lavoro dall’assessorato alla salute
(cui afferisce l’Uopsal) a quello per lo sviluppo economico.
Michele
Bezzi (Cisl)
ha chiesto più controlli e ribadito con forza la richiesta alla
Giunta provinciale di ancorare contributi e premialità alle imprese
al concreto impegno per frenare la piaga delle morti e degli
incidenti sul lavoro.
Manuela
Faggioni (Cgil) ha aggiunto altri dati: le aziende trentine sono
mediamente piccole e faticano a sopportare i costi della sicurezza.
Su 44 mila, solo 191 sono certificate sul fronte della sicurezza,
solo 212 su quello ambientale, 240 con il Family Audit. Premiate chi
si certifica – ha detto – o create un marchio per fregiare le
aziende virtuose.
Alex
Marini (5 Stelle) ha spiegato di avere rivolto una gran mole di
sollecitazioni al governo provinciale, con pochi riscontri,
soffermandosi sul profilo dei danni psicologici da infortuni, sullo
scarso utilizzo dell’apposito Fondo per i familiari delle vittime
di incidenti sul lavoro, sulla carenza di ispettori, sul complessivo
sistema dei controlli che va rivisto e connesso anche a quelli di
tutela ambientale.
Paolo
Zanella (Futura) ha segnalato che il Consiglio ha già approvato
all’unanimità una risoluzione nello scorso giugno, indicando la
rotta al governo provinciale, che però tarda a operare.
Sara
Ferrari (Pd) ha promosso un ulteriore approfondimento di queste
tematiche e del confronto tra le parti in sede di Commissione
consiliare competente.
L’assessore
Achille Spinelli – presente all’incontro assieme al
vicepresidente della Provincia, Mario Tonina – ha voluto
chiarire che “siamo tutti dalla stessa parte”, ugualmente
interessati a frenare un fenomeno gravissimo. La pandemia ha
peggiorato le cose al momento della ripresa, così come il boom
edilizio connesso al superbonus 110%. Sì, serve formare i giovani,
fare più controlli, introdurre premialità per le aziende. La Giunta
sta lavorando e intende attuare la risoluzione consiliare, sa bene
poi che l’Uopsal è sotto organico. La strada è in salita, ma la
volontà di percorrerla con successo c’è.
All’incontro
di oggi erano presenti anche Katia Negri (Cisl) e i capigruppo
Paola Demagri, Claudio Cia, Mara Dalzocchio, Giorgio
Leonardi e Luca Guglielmi.