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11/05/2022 - In aula o in commissione

Antimafia e inchiesta Perfido: condannate le parole di Morra e solidarietà a Fugatti

Stamane in Consiglio provinciale. Continua l'ostruzionismo sul ddl di Masè sul sistema di voto

Antimafia e inchiesta Perfido: condannate le parole di Morra e solidarietà a Fugatti

Lungo dibattito sulle molestie denunciate durante la recente adunata degli Alpini di Rimini

Antimafia e inchiesta Perfido: condannate le parole di Morra e solidarietà a Fugatti

​​​Questa mattina la seduta del Consiglio di questa mattina è stata caratterizzata da una lunga serie di interventi sulle dichiarazioni rilasciate ieri a Trento dal presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra nei confronti del presidente Fugatti. In tarda mattinata è ripreso l’ostruzionismo da parte dell’opposizione sul ddl Masè sulla terza preferenza.. Lunga discussione anche sulle molestie sessuali denunciate durante l'adunata degli alpini a Rimini.


Cia: parole vergognose e offensive per l’autonomia


Claudio Cia (FdI) è intervenuto in apertura di seduta per condannare le parole da lui definite vergognose del presidente della Commissione antimafia che hanno offeso, oltre che Fugatti, la stessa autonomia. Se molti cittadini oggi non mettono la loro faccia nelle istituzioni, ha detto ancora, è perché, anche per le scelte di 5 Stelle, la vita politica e amministrativa è stata complicata al punto da scoraggiare la partecipazione. Solidarietà quindi a Fugatti e attraverso lui a tutti i sindaci e ai cittadini che si sarebbero resi disponibili a candidarsi ma non l’hanno fatto perché la politica romana lo ha reso impossibile.


Marini: il problema non è Morra ma la criminalità organizzata


Alex Marini (5 Stelle) ha ricordato che la Commissione antimafia è venuta qui a fare audizioni, anche delle categorie economiche, per conoscere il contesto della realtà trentina. Le parole di Morra, ha aggiunto, hanno avuto un tono ironico, ma il problema vero è quello di capire a quale profondità è arrivato il fenomeno criminoso in Trentino. E ha ricordato che la sua proposta dell’istituzione di un Osservatorio sulla criminalità è stato respinto senza motivazione. Un ddl che in Regione, ha affermato, è stato rinviato senza motivazioni e qualcuno deve spiegare il perché. E ora, invece di mettere in campo politiche di contrasto alla mafia, si attacca il presidente della Commissione antimafia che ha cercato di stimolare un reazione. Alex Marini ha ricordato le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia il quale, in un’intervista, disse che il Trentino è un tipico esempio di mandamento occulto. E nonostante ciò, ha affermato, sono state oscurate le sue interrogazioni e bloccato il suo ddl da parte della maggioranza provinciale e regionale.


Paccher: non abbiamo bisogno di lezioni


Anche Roberto Paccher (Lega) ha espresso solidarietà a Fugatti. E’ inaccettabile, ha affermato, l’offesa e le allusioni mosse da Morra nei confronti della massima carica istituzionale della Pat. E ha aggiunto che tutti i presidenti che hanno guidato il Trentino hanno contrastato le infiltrazioni della criminalità. Quindi, la solidarietà va allargata a tutti gli ex presidenti. Paccher ha concluso dicendo che non abbiamo bisogno di lezioni da parte di nessuno.


Giorgio Tonini (Pd): su questo tema non si possono fare battute e insinuazioni


Giogio Tonini (Pd) ha detto che le parole di Morra sono state inopportune e anche sconsiderate perché su temi come quello della criminalità non si possono fare battute. Perché nemmeno per scherzo si può insinuare che qualcuno può essere complice della mafia senza averne prove anche perché in Italia ci sono fin troppe esperienze drammatiche di processi mediatici. Ma il tema è terribilmente serio e va affrontato con la sufficiente gravitas. Il Trentino, ha continuato l’esponente dem, non è la Calabria, tuttavia sappiamo che la criminalità sta cambiando la sua struttura ed è sempre meno la mafia della lupara e sempre più quella del potere finanziario. Perciò abbiamo bisogno anche noi di lezioni. Quindi, no alle parole poco serie, ma sì al confronto anche accettando la proposta di Marini di costituire un Osservatorio sulla criminalità. L’organismo trentino è sano, ha concluso, ma in una crisi tanti settori d’impresa possono cadere vittime della criminalità.


Paoli: parole fuori luogo, solidarietà a Fugatti


Denis Paoli (Lega) ha espresso solidarietà a Fugatti perché le parole di Morra sono state fuori luogo. Paoli, come presidente della Prima commissione regionale, ha respinto quelle che ha definito le accuse di Marini sul ddl per l’istituzione dell’Osservatorio antimafia regionale che verrà affrontato nel mese di giugno.


Savoi: la mafia l’hanno portata i calabresi e i siciliani


Alessando Savoi (Lega) ha detto di essere rimasto allibito dalle parole di Morra che, ha ricordato, viene dalla regione più mafiosa d’Italia ed è venuto qui in Trentino, portato dai grillini, per darci dei mafiosi. Non a caso, ha aggiunto, i maggiori indagati nell’operazione Perfido sono calabresi e vengono proprio dalle zone dell’onorevole Morra, mentre i cembrani sono gente onesta e per bene. Tornino a casa loro, ha concluso, e si ricordino che al nord la mafia l’hanno portata i siciliani e i calabresi.


Degasperi: la responsabilità spettano al Governo e allo Stato


Filippo Degasperi (Onda) ha affermato che quando ha dovuto fare segnalazioni su possibili infiltrazioni le ha fatte portando nomi e elementi e non sparando nel mucchio senza riscontri. Quindi l’uscita del presidente della Commissione antimafia ha stupito. Degasperi si è chiesto dov’è la magistratura, il prefetto le forze di polizia e dov’è il Governo e ha ricordato che il codice penale non è di competenza del presidente della Pat. Se c’è un problema di questo genere, che non riguarda solo Lona Lases, perché a Trento ci sono zone fuori controllo dove si spaccia droga che è in mano alla mafia, che Morra ci mandi un prefetto di “ferro” che risolva la questione.


Masè: la comunità di Lona Lases vive un’ingiusta umiliazione


Rammarico è stato espresso da Vanessa Masè (La Civica) che ha rivolto un pensiero alla comunità di Lona Lases che non è composta da indagati ma da ottime persone che stanno vivendo con fatica e senso di umiliazione questo periodo. Una fatica, una lacerazione sociale che sta alla base del fatto che non si sono trovati candidati. Non si deve minimizzare questi fenomeni che non riguardano solo il porfido ma riguardano anche i rifiuti. Tema sul quale Masè ha presentato una serie di proposte per tutelare ambiente e concorrenza.


Zanella: da Morra parole incaute, ma si deve portare avanti il ddl Marini


Paolo Zanella (Futura) ha definito incauta l’affermazione di Morra ma ci si è dovuti rendere conto che il nostro non è un territorio immune dalle infiltrazioni mafiose che non riguardano solo l’inchiesta Perfido ma, secondo alcune segnalazioni, riguardano anche turismo e rifiuti. Perciò si deve fare andare avanti il ddl Marini sia in Provincia che in Regione e che prevede un osservatorio che può essere utile nel contrasto alla mafia.


Dalzocchio: parole disgustose nei confronti di Fugatti


Mara Dalzocchio (Lega), esprimendo chiara solidarietà a Fugatti, ha detto che il presidente della Commissione antimafia ha rimediato una figuraccia e ha definito disgustose le sue affermazioni e ha ricordato che Morra è indagato di diffamazione aggravata nei confronti della defunta presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. La capogruppo della Lega ha ricordato che non è il presidente della Giunta ad aver il dovere di indagare e di raccogliere le prove sulla criminalità, può solo chiedere l’intervento delle autorità competenti.


De Godenz: la reazione delle forze dell’ordine c’è e c’è stata


Pietro De Godenz (UpT) ha definito le affermazioni di Morra incaute e inopportune. Le forze dell’ordine, ha aggiunto, stanno indagando sia sul porfido, sia su vendite sospette di aziende alberghiere e sullo spaccio di droga. Quindi, non è possibile accusare il presidente della Giunta, i tentativi di infiltrazioni ci sono ma la reazione delle forze dell’ordine c’è.


Dallapiccola: non si deve metterla sul personale, ma chi governa ha responsabilità


Michele Dallapiccola (Patt) ha letto un comunicato di Savoi del 2016 nel quale il consigliere leghista chiedeva alla Giunta di centro sinistra di vigilare sulle infiltrazioni criminali, stimolando il credito cooperativo ad agevolare i finanziamenti alle aziende locali. Un gioco delle parti, lo ha definito il consigliere Patt, ma si deve evitare di mettere la questione sul personale perché chi governa deve assumersi le responsabilità.


Job: i problemi nascono a Roma e il Trentino deve dare il buon esempio


Secondo Ivano Job (Gruppo Misto) con attacchi come quelli di Morra non si va da nessuna parte. Anche perché un governo che introduce formule come il 110 per cento finisce per stimolare la mafia. I problemi nascono a Roma, secondo Job, perché lo Stato reagisce con lentezza e noi dobbiamo invece dimostrare che il Trentino è diverso e sa agire con efficienza ed essere di esempio. ​



Continua l’ostruzionismo sul ddl Masè sulla terza preferenza. Lungo dibattito sugli episodi di molestia all’adunata degli Alpini di Rimini. 


Chiusa la parentesi sulle dichiarazioni del presidente della Commissione antimafia Nicola Morra e ripreso l’ostruzionismo sul ddl Masè sulla terza preferenza con l’alternanza di genere Una serie di interventi sugli odg (si è arrivati al numero 75, ma 70 sono saltati ieri per l’assenza giustificata di Lucia Coppola, e rimangono ancora 555 a firma Zanella di Futura e Ferrari del Pd) e che hanno toccato molti dei temi che riguardano i rapporti e la parità di genere.



Si è discusso anche degli episodi di molestie avvenuti all’adunata degli Alpini di Rimini.


Sara Ferrari ha parlato di brutti esempi di una mentalità arretrata e intrinsecamente patriarcale e gravemente offensivi nei confronti delle donne che ne sono state vittime. 

Mara Dalzocchio, capogruppo Lega, ha detto che va separata la responsabilità individuale da quella del Corpo degli Alpini che ha dimostrato di essere da sempre prezioso e in prima linea nel campo della solidarietà. Quindi, sì alla condanna dei comportamenti individuali ma no alle accuse generalizzate agli Alpini. L’Ana, ha concluso, ha preso le distanze da comportamenti messi in atto da persone che però non sappiano se fanno o no parte del Corpo. Poi l’esponente leghista ha ricordato che tutti gli episodi di molestia vanno condannati, anche quelli accaduti a Capodanno a Milano. 

Tonini (Pd), ricordando le severe parole di condanna del ministro della difesa Guerini, ha affermato che non si difendono le istituzioni anche le più preziose (ha fatto l’esempio dei Carabinieri e del caso Cucchi) tollerando comportamenti inaccettabili, anche se fossero stati compiuti da uno solo. Perché gli episodi di Rimini non sono degni della storia e del cappello degli Alpini. 

Zanella ha aggiunto che nessuno intende criminalizzare gli Alpini, ma l’Ana dovrebbe condannare e denunciare con fermezza questi atteggiamenti che non si possono declassare a semplici episodi di maleducazione perché si tratta di molestie sessuali.

Sara Ferrari ha detto che questi atteggiamenti (che un tempo sarebbero stati ritenuti normali) sono “tossici” anche per gli uomini e per gli Alpini. Ma ciò non significa una condanna generalizzata del Corpo. 

Alex Marini (5 Stelle), invitando a chiudere il dibattito su questa questione, ha proposto di invitare il presidente nazionale dell’Ana in commissione, senza contrapposizioni, per capire cosa è accaduto a Rimini e elaborare linee guida per evitare altri episodi di questo tipo.