Stamane in Consiglio provinciale. Continua l'ostruzionismo sul ddl di Masè sul sistema di voto
Antimafia e inchiesta Perfido: condannate le parole di Morra e solidarietà a Fugatti
Lungo dibattito sulle molestie denunciate durante la recente adunata degli Alpini di Rimini
Questa mattina la seduta
del Consiglio di questa mattina è stata caratterizzata da una lunga
serie di interventi sulle dichiarazioni rilasciate ieri a Trento dal
presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra nei
confronti del presidente Fugatti. In tarda mattinata è ripreso
l’ostruzionismo da parte dell’opposizione sul ddl Masè sulla
terza preferenza.. Lunga discussione anche sulle molestie sessuali denunciate durante l'adunata degli alpini a Rimini.
Cia:
parole vergognose e offensive per l’autonomia
Claudio
Cia (FdI) è intervenuto in apertura di seduta per condannare le
parole da lui definite vergognose del presidente della Commissione
antimafia che hanno offeso, oltre che Fugatti, la stessa autonomia.
Se molti cittadini oggi non mettono la loro faccia nelle istituzioni,
ha detto ancora, è perché, anche per le scelte di 5 Stelle, la vita
politica e amministrativa è stata complicata al punto da scoraggiare
la partecipazione. Solidarietà quindi a Fugatti e attraverso lui a
tutti i sindaci e ai cittadini che si sarebbero resi disponibili a
candidarsi ma non l’hanno fatto perché la politica romana lo ha
reso impossibile.
Marini:
il problema non è Morra ma la criminalità organizzata
Alex
Marini (5 Stelle) ha ricordato che la Commissione antimafia è venuta
qui a fare audizioni, anche delle categorie economiche, per conoscere
il contesto della realtà trentina. Le parole di Morra, ha aggiunto,
hanno avuto un tono ironico, ma il problema vero è quello di capire
a quale profondità è arrivato il fenomeno criminoso in Trentino. E
ha ricordato che la sua proposta dell’istituzione di un
Osservatorio sulla criminalità è stato respinto senza motivazione.
Un ddl che in Regione, ha affermato, è stato rinviato senza
motivazioni e qualcuno deve spiegare il perché. E ora, invece di
mettere in campo politiche di contrasto alla mafia, si attacca il
presidente della Commissione antimafia che ha cercato di stimolare un
reazione. Alex Marini ha ricordato le dichiarazioni di un
collaboratore di giustizia il quale, in un’intervista, disse che il
Trentino è un tipico esempio di mandamento occulto. E nonostante
ciò, ha affermato, sono state oscurate le sue interrogazioni e
bloccato il suo ddl da parte della maggioranza provinciale e
regionale.
Paccher:
non abbiamo bisogno di lezioni
Anche
Roberto Paccher (Lega) ha espresso solidarietà a Fugatti. E’
inaccettabile, ha affermato, l’offesa e le allusioni mosse da Morra
nei confronti della massima carica istituzionale della Pat. E ha
aggiunto che tutti i presidenti che hanno guidato il Trentino hanno
contrastato le infiltrazioni della criminalità. Quindi, la
solidarietà va allargata a tutti gli ex presidenti. Paccher ha
concluso dicendo che non abbiamo bisogno di lezioni da parte di
nessuno.
Giorgio
Tonini (Pd): su questo tema non si possono fare battute e
insinuazioni
Giogio
Tonini (Pd) ha detto che le parole di Morra sono state inopportune e
anche sconsiderate perché su temi come quello della criminalità non
si possono fare battute. Perché nemmeno per scherzo si può
insinuare che qualcuno può essere complice della mafia senza averne
prove anche perché in Italia ci sono fin troppe esperienze
drammatiche di processi mediatici. Ma il tema è terribilmente serio
e va affrontato con la sufficiente gravitas. Il Trentino, ha
continuato l’esponente dem, non è la Calabria, tuttavia sappiamo
che la criminalità sta cambiando la sua struttura ed è sempre meno
la mafia della lupara e sempre più quella del potere finanziario.
Perciò abbiamo bisogno anche noi di lezioni. Quindi, no alle parole
poco serie, ma sì al confronto anche accettando la proposta di
Marini di costituire un Osservatorio sulla criminalità. L’organismo
trentino è sano, ha concluso, ma in una crisi tanti settori
d’impresa possono cadere vittime della criminalità.
Paoli:
parole fuori luogo, solidarietà a Fugatti
Denis
Paoli (Lega) ha espresso solidarietà a Fugatti perché le parole di
Morra sono state fuori luogo. Paoli, come presidente della Prima
commissione regionale, ha respinto quelle che ha definito le accuse
di Marini sul ddl per l’istituzione dell’Osservatorio antimafia
regionale che verrà affrontato nel mese di giugno.
Savoi:
la mafia l’hanno portata i calabresi e i siciliani
Alessando
Savoi (Lega) ha detto di essere rimasto allibito dalle parole di
Morra che, ha ricordato, viene dalla regione più mafiosa d’Italia
ed è venuto qui in Trentino, portato dai grillini, per darci dei
mafiosi. Non a caso, ha aggiunto, i maggiori indagati nell’operazione
Perfido sono calabresi e vengono proprio dalle zone dell’onorevole
Morra, mentre i cembrani sono gente onesta e per bene. Tornino a casa
loro, ha concluso, e si ricordino che al nord la mafia l’hanno
portata i siciliani e i calabresi.
Degasperi:
la responsabilità spettano al Governo e allo Stato
Filippo
Degasperi (Onda) ha affermato che quando ha dovuto fare segnalazioni
su possibili infiltrazioni le ha fatte portando nomi e elementi e non
sparando nel mucchio senza riscontri. Quindi l’uscita del
presidente della Commissione antimafia ha stupito. Degasperi si è
chiesto dov’è la magistratura, il prefetto le forze di polizia e
dov’è il Governo e ha ricordato che il codice penale non è di
competenza del presidente della Pat. Se c’è un problema di questo
genere, che non riguarda solo Lona Lases, perché a Trento ci sono
zone fuori controllo dove si spaccia droga che è in mano alla mafia,
che Morra ci mandi un prefetto di “ferro” che risolva la
questione.
Masè:
la comunità di Lona Lases vive un’ingiusta umiliazione
Rammarico
è stato espresso da Vanessa Masè (La Civica) che ha rivolto un
pensiero alla comunità di Lona Lases che non è composta da indagati
ma da ottime persone che stanno vivendo con fatica e senso di
umiliazione questo periodo. Una fatica, una lacerazione sociale che
sta alla base del fatto che non si sono trovati candidati. Non si
deve minimizzare questi fenomeni che non riguardano solo il porfido
ma riguardano anche i rifiuti. Tema sul quale Masè ha presentato
una serie di proposte per tutelare ambiente e concorrenza.
Zanella:
da Morra parole incaute, ma si deve portare avanti il ddl Marini
Paolo
Zanella (Futura) ha definito incauta l’affermazione di Morra ma ci
si è dovuti rendere conto che il nostro non è un territorio immune
dalle infiltrazioni mafiose che non riguardano solo l’inchiesta
Perfido ma, secondo alcune segnalazioni, riguardano anche turismo e
rifiuti. Perciò si deve fare andare avanti il ddl Marini sia in
Provincia che in Regione e che prevede un osservatorio che può
essere utile nel contrasto alla mafia.
Dalzocchio:
parole disgustose nei confronti di Fugatti
Mara
Dalzocchio (Lega), esprimendo chiara solidarietà a Fugatti, ha detto
che il presidente della Commissione antimafia ha rimediato una
figuraccia e ha definito disgustose le sue affermazioni e ha
ricordato che Morra è indagato di diffamazione aggravata nei
confronti della defunta presidente della Regione Calabria, Jole
Santelli. La capogruppo della Lega ha ricordato che non è il
presidente della Giunta ad aver il dovere di indagare e di
raccogliere le prove sulla criminalità, può solo chiedere
l’intervento delle autorità competenti.
De
Godenz: la reazione delle forze dell’ordine c’è e c’è stata
Pietro
De Godenz (UpT) ha definito le affermazioni di Morra incaute e
inopportune. Le forze dell’ordine, ha aggiunto, stanno indagando
sia sul porfido, sia su vendite sospette di aziende alberghiere e
sullo spaccio di droga. Quindi, non è possibile accusare il
presidente della Giunta, i tentativi di infiltrazioni ci sono ma la
reazione delle forze dell’ordine c’è.
Dallapiccola:
non si deve metterla sul personale, ma chi governa ha responsabilità
Michele
Dallapiccola (Patt) ha letto un comunicato di Savoi del 2016 nel
quale il consigliere leghista chiedeva alla Giunta di centro sinistra
di vigilare sulle infiltrazioni criminali, stimolando il credito
cooperativo ad agevolare i finanziamenti alle aziende locali. Un
gioco delle parti, lo ha definito il consigliere Patt, ma si deve
evitare di mettere la questione sul personale perché chi governa
deve assumersi le responsabilità.
Job:
i problemi nascono a Roma e il Trentino deve dare il buon esempio
Secondo
Ivano Job (Gruppo Misto) con attacchi come quelli di Morra non si va
da nessuna parte. Anche perché un governo che introduce formule come
il 110 per cento finisce per stimolare la mafia. I problemi nascono a
Roma, secondo Job, perché lo Stato reagisce con lentezza e noi
dobbiamo invece dimostrare che il Trentino è diverso e sa agire con
efficienza ed essere di esempio.
Continua l’ostruzionismo sul
ddl Masè sulla terza preferenza. Lungo dibattito sugli episodi di
molestia all’adunata degli Alpini di Rimini.
Chiusa la parentesi sulle
dichiarazioni del presidente della Commissione antimafia Nicola Morra
e ripreso l’ostruzionismo sul ddl Masè sulla terza preferenza con
l’alternanza di genere Una serie di interventi sugli odg (si è
arrivati al numero 75, ma 70 sono saltati ieri per l’assenza
giustificata di Lucia Coppola, e rimangono ancora 555 a firma Zanella
di Futura e Ferrari del Pd) e che hanno toccato molti dei temi che
riguardano i rapporti e la parità di genere.
Si è discusso anche
degli episodi di molestie avvenuti all’adunata degli Alpini di
Rimini.
Sara Ferrari ha parlato di brutti esempi di una mentalità arretrata e
intrinsecamente patriarcale e gravemente offensivi nei confronti
delle donne che ne sono state vittime.
Mara Dalzocchio, capogruppo
Lega, ha detto che va separata la responsabilità individuale da
quella del Corpo degli Alpini che ha dimostrato di essere da sempre
prezioso e in prima linea nel campo della solidarietà. Quindi, sì
alla condanna dei comportamenti individuali ma no alle accuse
generalizzate agli Alpini. L’Ana, ha concluso, ha preso le distanze
da comportamenti messi in atto da persone che però non sappiano se
fanno o no parte del Corpo. Poi l’esponente leghista ha ricordato
che tutti gli episodi di molestia vanno condannati, anche quelli
accaduti a Capodanno a Milano.
Tonini (Pd), ricordando le severe
parole di condanna del ministro della difesa Guerini, ha affermato
che non si difendono le istituzioni anche le più preziose (ha fatto
l’esempio dei Carabinieri e del caso Cucchi) tollerando
comportamenti inaccettabili, anche se fossero stati compiuti da uno
solo. Perché gli episodi di Rimini non sono degni della storia e del
cappello degli Alpini.
Zanella ha aggiunto che nessuno intende
criminalizzare gli Alpini, ma l’Ana dovrebbe condannare e
denunciare con fermezza questi atteggiamenti che non si possono
declassare a semplici episodi di maleducazione perché si tratta di
molestie sessuali.
Sara Ferrari ha detto che questi atteggiamenti
(che un tempo sarebbero stati ritenuti normali) sono “tossici”
anche per gli uomini e per gli Alpini. Ma ciò non significa una
condanna generalizzata del Corpo.
Alex Marini (5 Stelle), invitando a
chiudere il dibattito su questa questione, ha proposto di invitare il
presidente nazionale dell’Ana in commissione, senza
contrapposizioni, per capire cosa è accaduto a Rimini e elaborare
linee guida per evitare altri episodi di questo tipo.