Nell'aula del Consiglio provinciale si è discusso anche di guerra in Ucraina e di nuovo ospedale
Il question time che ha aperto la sessione di marzo
In allegato, l'ordine del giorno con i testi in discussione
Prima
di iniziare i lavori della sessione di marzo del Consiglio il
presidente Walter Kaswalder è intervenuto per affermare la
solidarietà all’ Ucraina (in aula è stata esposta la bandiera
azzurro - gialla), Paese dove i diritti umani e la democrazia sono
stati schiacciati da un’invasione ingiustificata e ha ringraziato i
consiglieri che hanno partecipato alle manifestazioni di questi
giorni. Un pensiero da parte del presidente del Consiglio è stato
poi rivolto alla Festa della donna auspicando che la parità diventi
reale, inoltre ha ricordato la mostra fotografica a Palazzo Trentini
dedicata alle donne. Per questo il presidente ha omaggiato i
consiglieri del catalogo della mostra. Infine, Kaswalder ha ricordato
la figura di Claudia Piccoli, ex consigliera e vicepresidente del
Consiglio e per lungo tempo unica donna a sedere nell’emiciclo di
piazza Dante. Lorenzo Ossanna (Patt), intervenendo sull’ordine dei
lavori, ha sottolineato il ruolo del volontariato trentino, che ha
dimostrato ancora una volta la grande vocazione alla solidarietà e
ha chiesto alla Giunta di impegnarsi a fondo per il trasferimento in
Ucraina della grande massa di materiale raccolto. Luca Zeni (Pd) ha
invece chiesto spiegazioni e aggiornamenti sulla sospensione della
diretta tv dei lavori consiliari. Il presidente ha detto che la
diretta non c’è più perché l’emittente ha dismesso il canale
perché i costi per mantenerlo sarebbero troppo gravosi. Quindi, le
trasmissioni sono state spostate su youtube e sul sito come hanno
fatto tutti i consigli regionali. Il presidente Fugatti, rispondendo
a Ossanna, ha ricordato che oggi alle 14 c’è incontro con
Commissario del Governo, Questore, Protezione civile e Cal e
associazioni ucraine per organizzare anche il trasporto del materiale
donato nei centri di raccolta. Da parte della Pat, ha concluso, c’è
massima attenzione dei profughi e dei beni materiali.
LE INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Ugo
Rossi (Azione): Dimaro, cumuli di materiale di Vaia, la Giunta che
fa?
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato di avanzamento
dei lavori per la sistemazione dei cumuli di materiale e delle
strutture fatiscenti che risalgono alla tempesta Vaia dell’ottobre
2018 e che deturpano un’area di Dimaro che si affaccia sul Brenta.
Ha chiesto inoltre se non sia il caso di affidare questo intervento
urgente alla Protezione civile sul modello di quello previsto per il
concerto di Vasco.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli ripercorrendo gli interventi della Pat e dei Bacini montani
nella zona colpita dalla tempesta Vaia ha ricordato che la Giunta ha
affidato ad un gruppo multidisciplinare , del quale fanno parte
esperti di’Unitn e di Padova che stanno analizzando i rischi
residui. Per ciò che ruguarda gli edifici acquisiti dalla Pat
verranno demoliti e l’area sarà rinverdite entro il 2022.
La
replica. Rossi ha detto che
l’assessora ha letto una lettera mandata al sindaco Ossanna già
a novembre. Ma tutti quelli
che passano vedono che ci sono cumuli di terra che si potrebbero
rimuovere con due ruspe. La domanda, ha
ribadito, era semplice:
valutare, sull’esempio
di quello che si sta facendo
a Trento per il concerto di
Vasco, la
possibilità di fare intervenire la Protezione civile per
migliorare quel tratto di paesaggio della Val di Sole.
Claudio
Cia (FdI): piazzale Stolcis a a Lavis, quali scelte?
Il consigliere di FdI ha
chiesto alla Giunta se siamo state delineate le scelte sull’utilizzo
dell’area di piazzale Stolcis a Lavis per il mercato, area per la
quale la convenzione tra Comune e Trentino Trasporti scadrà a fine
anno.
La
risposta. L’assessore
Gottardi ha detto che le valutazioni suu questa area sono sospese
perché va valutato in modo definitivo l’impatto del bypass
ferroviario sulla stazione Trento – Malè di Lavis che per un
periodo, durante i lavori, diventerà stazione di attestamento e lo
stesso piazzale verrà in parte utilizzato per l’intermodalità con
i bus di collegamento con la città.
La
replica. Cia ha ringraziato
l’assessore per la chiarezza della risposta.
Paola
Demagri (Patt): si farà un nuovo asilo nido in val Rendena?
La consigliera del Patt ha
chiesto alla Giunta se abbia intenzione di finanziare e realizzare un
nuovo asilo nido (oltre ai due esistenti) per dare una risposta alle
richieste delle famiglie di Massimeno, Pinzolo, Carisolo e Giustino.
La
risposta. L’assessore Bisesti
ha ricordato che la zona ha 228 posti nei nidi ma ci sono alcune
amministrazioni in sofferenza come evidenziano le liste di attesa. La
Pat ha disposto in deroga alcuni aumenti di posti come a Spiazzo a
Bondo e a Carisolo. Per il Pnrr l’unica amministrazione che ha
presentato un progetto è stato quello di Giustino ma è rusultato
non corrispondente al bando perché il conune non aveva la
disponibilità dell’area. Il progetto è stato quindi respinto ma
la Giunta intende intervenire con ulteriori interventi finanziari.
La
replica. La consigliera ha
detto che l’assessore ha confermato le carenze e sarebbe
interessante capire quali sono le reali intenzioni della Giunta per
sopperire a questi problemi.
Luca
Zeni (Pd): bando del Not, a che punto sono le verifiche?
Il consigliere del Pd,
riguardo al Not, ha chiesto alla Giunta quali siano i risultati delle
verifiche svolte dall’Azienda sanitaria, se siano state riscontrate
anomalie rispetto al bando, se le verifiche siano state condivise
dalla Conferenza dei servizi, quali sono le verifiche relative al
contratto condotte dal responsabile del procedimento e quali esiti
hanno avuto.
La
risposta. Il presidente Fugatti
ha risposto che sta procedendo, nell’ambito della Conferenza dei
servizi, l’istruttoria per il rilascio di parere di competenza per
l’approvazione definitiva del progetto presentato dalla Guerrato. I
tempi previsti si sono
allungati perché la Conferenza
ha rilevato alcune criticità
nel progetto rispetto alle quali
la ditta ha inoltrato
proposte di modifica, l’ultima
è stata presentata il 3
marzo e quindi si sta ridefinendo la tempistica
dell’istruttoria perché
le strutture dovranno
analizzare le ultime modifiche proposte prima
di rilasciare il parere.
La
replica. Risposta,
ha affermato Zeni,
che preoccupa perché se sono
arrivate proposte di
modifica del progetto
il 3 marzo vuol dire che i tempi si allungano e che le criticità
c’erano ed è difficile
capire se queste sono tali da rendere incompatibile
il progetto
con il bando. Se queste criticità fossero gravi, ha
concluso Zeni, si aprirebbe
uno scenario inquietante.
Lorenzo
Ossanna (Patt): parco agrisolare, a che punto è il bando Pnrr?
Il consigliere Patt ha
affermato che sembra sia imminente la pubblicazione del bando Pnrr
per i finanziamenti per quello che viene definito Parco agrisolare
che incentiva la realizzazione di pannelli solari sui tetti delle
aziende agricole e ha chiesto quindi alla Giunta se abbia ulteriori
informazioni e quai sia la ripartizioni delle risorse alle Regioni e
alle province autonome.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli ha affermato che la Pat è impegnata nella misura del Pnrr
su questa materia e si pone come obiettivo la produzione elettrica da
fonti rinnovabili. Misura per la quale è stato stanziato dalla Ue un
miliardo e mezzo di euro e sono state rese note le informazioni sulla
misura. Il bando, inoltre, sarà sottoposto alla Conferenza Stato -
Regioni e sarà notificato alla Commissione europea.
La
replica. Il consigliere ha
auspicato che alla pubblicazione del bando segua una comunicazione da
parte del Dipartimento agricoltura ai diretti interessati.
Gianluca
Cavada (Lega): pulizia della diga di Stramentizzo.
Il
consigliere ha chiesto se la Giunta intenda attivarsi per la pulizia
del bacino della diga di Stramentizzo, dialogando con la Provincia di
Bolzano a cui fa capo la concessione (SF Enery), allo scopo di
limitare il deposito di materiale e di proteggere l’ecosistema
fluviale e la fauna ittica e, in caso di risposta affermativa,
secondo quali modalità ed entro quali termini intenda procedere.
La
risposta. L’assessore
Zanotelli
ha risposto affermando che i
depositi sono naturali e si sono accumulati nel tempo. Strametizzo,
ha aggiunto, è strategica per la laminazione dell’Avisio e quindi
per la sicurezza di Trento. Il Dipartimento Protezione civile ha
costituito un gruppo di lavoro che si confronto con la Provincia di
Bolzano e il concessionario e ha aggiunto che un finanziamento è
stato promosso nell’ambito del Pnnr un piano per la laminazione
dell’Avisio per la difesa della città di Trento.
La
replica. Il
consigliere ha detto che l’invaso di 7 milioni di metri cubi per
metà è occupato dagli inerti e quindi interventi sono
indispensabili anche per la laminazione. Il consigliere ha
ringraziato l’assessora anche per il lavoro fatto sulle trote fario
ritenuta ingiustamente una specie “straniera” quando è presnete
nelle acque trentine da 400 anni.
Giorgio
Tonini (Pd) in merito alla superstrada della Valsugana.
Tonini
ha chiesto alla Giunta se l’impegno assunto a inizio legislatura
per la messa in sicurezza della statale 47 della Valsugana nei tratti
mancanti da Pergine al confine con il Veneto, sia ancora valido e
quale sia il cronoprogramma della sua realizzazione.
La
risposta. Fugatti
ha detto che è in corso l’elaborazione
di un documento per
mettere in sicurezza la
strada e le ciclabili lungo il
lago di
Caldonazzo. Questo studio
ha l’obiettivo di realizzare
il progetto di una ciclabile
di 13 km e 700 metri sul
lato est del lago di Caldonazzo.
Si procederà,
inoltre, con
le opere di 10 milioni di euro per la messa in sicurezza della
Valsugana nella parte media.
Tra
Borgo e Grigno verranno
investiti 13 milioni
di euro
per lo
svincolo di Borgo.
Infine, per
il raddoppio
della Ss47
tra Castelnuovo e Grigno la
spesa di 61 milioni
di euro è stata autorizzata
il 28 gennaio 2022
e il progetto è gestito
dal commissario
Stefano Torresan. Per quest’opera, ha
detto il presidente, c’è
stata
una prima fase di concertazione
che si era conclusa,
ma i sindaci dopo le
elezioni comunali hanno chiesto un’
ulteriore ipotesi di tracciato. Richiesta
che ha sospeso
la fase progettuale e ha
riavviato la fase di
concertazione. Per questo,
ha detto Fugatti, si è
perso più di un anno. Quindi, entro giugno si
conta di procedere con la
progettazione preliminare sulla soluzione che
verrà concordata con i
comuni.
La
replica. Tonini
ha affermato che va benissimo la ciclopedonale attorno al lago di
Caldonazzo anche se non appare chiaro come verrà sistemata la
statale e non c’è chiarezza sui tempi. Per il tratto dopo Grigno
di spera che i tempi vengano rispettati.
Pietro
De Godenz (UpT): Ci saranno i contributi per la foresteria del “Rosa
Bianca”?
De
Godenz ha chiesto se la Giunta abbia intenzione di sostenere con
contributi ad hoc la realizzazione di una foresteria nell’Istituto
“Rosa Bianca” di Cavalese per dare ospitalità a studenti
stranieri in occasione di scambi culturali coerenti con una
prospettiva europea, e quali siano i tempi eventualmente previsti per
l’erogazione di queste risorse.
La
risposta. L’assessore
Bisesti ha risposto che gli studenti hanno evidenziato
i livelli di competenza raggiunti con
l’elaborato che indica i contenuti di un progetto preliminare. La
realizzazione di una foresteria sarebbe una novità per la scuola
trentina e l’amministrazione provinciale non ha evidenza di bisogni
di residenzialità tra gli studenti dell’istituto di Cavalese.
Inoltre, va posta la questione della gestione di una foresteria e le
correlate responsabilità. C’è poi, ha detto ancora l’assessore,
il problema degli oneri finanziari. Quindi, l’intervento potrebbe
trovare spazio nel quadro dell’edilizia scolastica. Comunque,
Bisesti ha detto che la prossima settimana sarà a Cavalese per un
confronto con i vertici dell’Istituto “Rosa Bianca”.
La
replica. Per
De Godenz è importante il riconoscimento che l’Istituto ha fatto
un grande lavoro anche se è evidente che ci sono problemi sugli
oneri di gestione e far coincidere il lavoro scolastico con questa
struttura. Ma si può avviare un esperimento e bene la volontà di
discutere con la scuola di questo progetto.
Luca
Guglielmi (Fassa): quant’è diffuso in Trentino lo Spid per
accedere ai servizi pubblici?
Guglielmi
ha chiesto alla Giunta quale sia la diffusione in Trentino dello Spid
(Sistema pubbico di identità digitale) con cui accedere alle
prestazioni degli enti pubblici, e quali siano le misure alternative
per la popolazione giovane o anziana che ne fosse sprovvista.
La
risposta. L’assessore
Spinelli ha risposto affermando che il Governo ha previsto dal 21
ottobre 2021 l’uso dello Spid e Cie per tutte le amministrazioni e
in Trentino l’unica alternativa è la tessera sanitaria.
L’assistenza per l’impiego
di questa tecnologia è
garantita dei 10 sportello periferici più quello di piazza Dante a
Trento. Inoltre, sul
territorio ci sono 85 punti
di identificazione digitale. Sono
in corso 9 corsi per formare
il personale per aprire altri sportelli.
Si stima, ha chiuso
Spinelli, che in
Trentino le identità
digitali Spid siano complessivamente tra i 100 mila e i 150.
La
replica. Il
consigliere ha ringraziato l’assessore per la disponibilità a
potenziare l’assistenza e ha ricordato, ad
esempio, che al Pra non c’è
nessuno che risponda e tutto
deve essere fatto tramite
Pec o Spid. E il fatto che su 500 mila abitanti ci siamo solo circa
120 mila identità digitali fa capire quanto sia diffusa la necessità
di assistenza sopratutto per gli anziani.
Alex
Marini
(Misto-5 stelle): estendere
la misurazione dei consumi di energia delle imprese.
A
proposito di diagnosi energetica e di gestione energetica delle
imprese, Marini ha chiesto alla Giunta quali iniziative intende
adottare per estendere la misurazione dei consumi, la pubblicazione
dei dati nonché l’impiego di tecnologie innovative di gestione
dell’energia nel settore produttivo.
La
risposta. Tonina,
ripercorrendo l’architettura
normativa nazionale e europea su questo argomento, ha ricordato che
il Piano energetico ambientale provinciale 2021 – 2030 analizza
come la diffusione dei
sistemi
di monitoraggio permetta una riduzione
dei
consumi nel comparto
produttivo di
circa il 5%. Lo
stesso Peap puntualizza che i
i costi di investimento
per queste tecnologie
hanno tempi
di ritorno rapidi,
nell’ordine
di 3 anni e quindi possono
essere sostenuti dalle stesse aziende.
Vista la situazione attuale,
ha concluso l’assessore, si
sta valutando di includere un sostegno economico per le aziende non
energivore nelle misure dei
Fondi
di sviluppo regionale 2021 -
2027.
La
replica. Bene
per Marini la scelta di premiare le aziende che limitano il consumo
di energia ma è evidente
che in questo momento si deve fare qualcosa in più. Oggi, ha
ricordato il consigliere di 5 Stelle,
si è letto sulla stampa della
scelta delle Cartiere
Vallagarina di sospendere l’attività per il costo dell’energia.
La situazione, quindi, è
grave e si dovrebbe intervenire con più decisione sulle aziende
energivore.
Mara
Dalzocchio (Lega): qual è stata la risposta dei cittadini
all’iniziativa “Urban Pass”?
La
capogruppo del Carroccio ha chiesto quale sia stata finora in termini
quantitativi, di richieste e di adesioni, la risposta dei cittadini
potenzialmente interessati all’Urban Pass introdotto il mese scorso
per consentire il transito gratuito nella tratta di A22 compresa fra
Trento Nord e Rovereto Sud.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha ricordato che per l’Urban Pass è stata
avviata il 7 febbraio e sono state eseguiti dei rilevamenti con A22
dai quali è emerso che dal 7 gennaio al 4 marzo si è avuto un
significativo aumento di passaggi nelle fasce dalle 6 alle 9 e dalle
17 alle 20. Aumento che tocca anche il 30%. Infine, sono state 1650
le attivazioni di Urban Pass
La
replica. La
capogruppo della Lega ha detto che i risultati sembrano positivi e
l’aumento dei passaggi del 30% è positivo per la città di
Rovereto.
Lucia
Coppola (Misto – Europa Verde): quanti controlli sono stati fatti
dall’Appa?
La
consigliera di Europa Verde ha chiesto cosa abbia fatto la Giunta per
incrementare il numero degli ispettori dell’Appa e quindi il
controllo ambientale del territorio, quanti sono stati negli ultimi
due anni, e quali le matrici controllate che non sono state
pubblicate sul sito dell’Appa come sarebbe d’obbligo.
La
risposta. L’assessore Tonina
ha risposto che il tema della necessità di disporre di un numero di
dipendenti cui affidare le funzioni di ispettore ambientale coerente
con le esigenze della Provincia è all’attenzione della Giunta che
si è attivata per trovare le opportune e più immediate soluzioni.
La Provincia assumerà il personale necessario attingendo dalla
graduatoria del concorso per esami per assunzioni a tempo
indeterminato e contestuale selezione pubblica per esame per
assunzioni a tempo determinato, nel profilo professionale di
collaboratore professionale sanitario – tecnico della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro indetto dall’Apss, approvata
lo scorso 6 febbraio. L’Apss ha assicurato che metterà a
disposizione la graduatoria quanto prima. Tonina ha sottolineato che
nonostante il ridotto numero di ispettori ambientali in carico
all’Appa (complessivamente 10 ispettori a fine 2021, di cui 8
dedicati alle attività di controllo sulle matrici ambientali
rifiuti, scarichi ed emissioni), è stato dato notevole impulso alle
attività di controllo per fronteggiare le necessità, garantendo un
elevato numero di sopralluoghi in
campo per l’effettuazione di controlli e prelievi.
C’è stato anche un elevato numero di accessi per ispezioni agli
impianti assoggettati alla disciplina Aia.
Le ispezioni ordinarie Aia
prevedono la pubblicazione della relazione conclusiva delle attività
e al momento risultano pubblicate 4 relazioni su ditte ispezionate
nel 2021, mentre altre 6 relazioni sono in fase di pubblicazione in
quanto le ispezioni ordinarie, attivate nel 2021, sono state ultimate
nei primi mesi del 2022. La programmazione 2022 prevede 4 ispezioni
ordinarie ogni trimestre, che potranno estendersi anche oltre il
trimestre stesso in ragione della complessità degli impianti e delle
problematiche che verranno eventualmente rilevate. “Le
relazioni – ha concluso l’assessore – sono disponibili sul sito
www.territorio.provincia.tn.it”.
Vanessa
Masè (La Civica): a quando la nuova sede per l’Appm?
La
consigliera de La Civica ha chiesto alla Giunta a che punto siano le
certificazioni necessarie (antincendio, agibilità) per assegnare lo
stabile di via Manzoni a Trento all’Appm, l’Associazione
provinciale per i minori. L’edificio è stato realizzato di recente
ma sta già registrando segni di deterioramento ed è stato oggetto
di vandalismi.
La
risposta. L’assessore
Spinelli
ha dato ragione a Masè “perché – ha affermato – da questa
vicenda emerge un preoccupante problema di burocrazia oppressiva”.
L’immobile è di proprietà di Patrimonio del Trentino e manca la
chiusura dell’iter di formale certificazione dell’immobile che
dovrebbe arrivare entro l’aprile prossimo. All’Appm la Provincia
ha dato ampia disponibilità per effettuare tutti i sopralluoghi
necessari per l’allestimento della nuova sede. In tal senso Appm ha
già provveduto a definire quali saranno gli arredi. Intanto – ha
concluso l’assessore – è comunque garantita sia la manutenzione
che la sorveglianza per la sicurezza della struttura.
La
replica. Masè ha ricordato che
l’assessore è stato sempre molto chiaro nell’indicare nell’Appm
il destinatario dell’immobile, e ha aggiunto di cogliere nella
risposta tutto l’imbarazzo di Spinelli nel dare questa spiegazione.
Ha concluso auspicando che non si renda necessaria una terza
interrogazione sull’argomento.
Katia
Rossato (FdI): quali direttive per allentare le restrizioni nelle
Rsa?
La consigliera di FdI ha
chiesto alla Giunta quali siano le direttive attualmente in vigore
nelle strutture socio-sanitarie e nelle Rsa trentine e se intenda
avviare un confronto con Upipa e i direttore medici per allentare le
restrizioni dovute al Covid, permettendo le visite dei parenti senza
green pass rafforzato.
La
risposta. L’assessora Segnana
ha spiegato che il dipartimento salute e politiche sociali ha ripreso
e applicato quanto
disposto dal dl del 24 dicembre scorso, stabilendo
che i familiari degli
ospiti possono accedere alle
strutture solo con green
pass rafforzato. E ha
aggiunto che il suo assessorato,
in collaborazione con Upipa e Spes, è costantemente impegnato nel
monitoraggio della pandemia
ed è sempre pronto
ad allentare le restrizioni, ma
sempre nel rispetto delle
indicazioni ministeriali.
La
replica. Rossato ha replicato
che non è vero che nelle Rsa possono entrare tutte le persone con la
terza dose del vaccino, perché vi sono stati casi nei quali i
parenti non hanno potuto
accedere.
Michele
Dallapiccola (Patt): c’è la volontà di realizzare il golf Alto
Garda?
Il consigliere del Patt ha
chiesto alla Giunta con quale formula e per quale ragione economica
intenda intervenire per realizzare il campo da golf Alto Garda.
La
risposta. L’assessore Failoni
ha confermato la coerenza della proposta del golf club con l’offerta
turristica locale e la nuova legge sulla promozione, ma che alla
Provincia nonè ancora giunto nessun progetto. Con l’attivazione
delle agenzie territoriali d’area del Garda Trentino si potranno
porre in essere azioni di approfondimento e analisi di contesto sul
futuro Golf Club da cui potranno nascere progetti precisi. Vi saranno
cifre molto importanti che arriveranno per questo e con l’Ata si
potranno definire tempi relativamente brevi vista anche la
configurazione del territorio particolarmetne propizia. Anche
l’associazione che opera a queesto scopo tanti anni fa sul
territorio merita la massima collaborazione da parte dell’Azienda
per il tursimo Garda Dolomiti per ragionare sulla fattibilità
economica di quest’opera.
La
replica. Dallapiccola ha detto
di aver capito poco della risposta dell’assessore, il quale avrebbe
lasciato intendere che per questo campo da golf verrà il territorio
dovrà arrangiarsi a raccogliere le risorse necessaria. Il
consigliere ha ribadito che voleva sapere invece in che misura la
Provincia finanzierà l’opera? In assenza del contributo pubblico
si genererà una forte discriminazione con altri territori. Pare
inoltre – ha concluso Dallapiccola – che anche la Val di Fassa
dovrà arrangiarsi per un analogo progetto. La risposta di Failoni è
quindi “più preoccupante che insoddisfacente”.
Alessio
Manica (Pd): direttiva Habitat, quali risposte ai pescatori?
Il consigliere, ricordando che
con il decreto del 2 maggio 2020 lo Stato ha recepito la direttiva
“Habitat” che regolamenta l’immissione di specie di pesce nelle
acque italiane – decisione che mette in difficoltà l’ambiente
della pesca trentino – e che la legge di bilancio statale 2022 ha
istituito il Nucleo di ricerca e valutazione e ha previsto
l’aggiornamento delle carte ittiche e delle specie riconosciute
autoctone, ha chiesto alla Giunta quale sia la situazione, come siano
stati affrontato i problemi derivanti dal decreto e se siano state
fornite alle associazioni pescatori le rassicurazioni richieste.
L’applicazione della norma ha creato un problema a livello
nazionale mettendo fuori gioco alcune specie, ma in Trentino esistono
associazioni concessionarie di un servizio per la Provincia.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli ha ripercorso il complesso iter che ha portato alla
situazione attuale, ricordando lo sforzo dei pescatori che hanno
sollevato le istanze segnalate. Nel dicembre scorso c’’è stato
un emendamento che ha permesso di creare un tavolo di lavoro nel
quale è entrato un dirigente della struttura forestale, il dott.
Giovabnni Giovannini. Si è infine arrivati al decreto milleproroga
in cui è stata prevsiat la possibilità di immissioni delle specie,
ma solo fino al 31 dicembre 2023. Zanotelli ha aggiunto che non
bisogna assolutamente abbassare la guardia, neanche a fronte di
questa proroga. La Giunta, rispetto al contesto nazionale, intende
baypassare il livello nazionale utilizzando la propria autonomia
avviando uno studio del rischio che potrà ridurre le tempistiche.
Intanto si procederà con le relative autorizzazioni, ma sempre
lavorando sullo studio del rischio e proseguendo nel dialogo con il
mondo della pesca anche per definire cosa si farà dopo il dicembre
2023. Nei giorni scorsi la Giunta ha concordato con i pescatori il
percorso per arrivare al rilascio delle specie richieste.
La
replica. Manica ha precisato
che era suo interesse evidenziare l’impasse
a chi si è arrivati, in
quanto gli incubatoi sono
pieni di trote che non
possono essere immesse, come la trota fario, ritenute
non autoctone. Il lavoro
spetta ora ai
comitati nazionali e agli esperti provinciali per valutare il
rischio. Ma la
situazione si è sbloccata la speranza è che entro il 2023 si riesca
a dirimere la questione che ha rilievi economici importanti per il
nostro territorio.
Alessandro
Olivi (Pd): Trentino sviluppo, dopo l’addio del dg la Giunta che
fa?
Il consigliere del Pd ha
chiesto quali soluzioni intenda adottare la Giunta per colmare la
grave lacuna dovuta alle dimissioni, solo 4 mesi dopo la nomina, del
direttore generale di Trentino Sviluppo e per evitare rallentamenti.
La
risposta. L’assessore
Spinelli ha ricordato il percorso avviato dalla Giunta nel marzo del
2021 e
che aveva portato
al bando per la selezione del dirigente che
era stato individuato tra
cinque candidati nella persona del dottor Marco Baccanti. A
questo era stato affidato l’incarico di attuare
la riorganizzazione, poi avvenuta articolando in tre ambiti la
società. Il primo marzo 2022 ha preso servizio il direttore di un
primo ambito e a breve verrà
pubblicato il bando per assumere il direttore di un secondo ambito,
mentre la Giunta si riserva di decidere in merito al direttore
generale.
La
replica. Olivi
ha preso atto che a valle della nomina del direttore generale era
prevista una profonda riorganizzazione interna, ma che occorrerebbe
essere già attrezzati per gli impegni esterni che TS dovrebbe
affrontare. Vi erano giovani risorse professionali interne che a suo
avviso sarebbe un peccato sacrificare. Resta una fase di grande
preoccupazione per una perdita di tono e di grande dinamismo per TS
che dovrebbe essere la punta di diamante per le politiche industriali
e dell’innovazione del Trentino.
Devid
Moranduzzo (Lega): lavori viadotto Montevideo.
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta quando è prevista la conclusione
dei lavori al viadotto Montevideo iniziati nell’estate scorsa e
temporaneamente interrotti nel settembre del 2021, e quale sarà la
configurazione finale dell’opera al termine.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha risposto che i lavori riprenderanno tra aprile
e maggio 2022 con la chiusura della corsia esterna della carreggiata
sud del viadotto (a scendere in direzione di Trento) per la
ricostruzione del cordolo esterno mantenendo le due corsie di
traffico a scendere. Una volta terminati i lavori sul cordolo
esterno, e comunque non prima della fine dell’anno scolastico,
verrà chiusa completamente la carreggiata sud per procedere al
rifacimento dell’impermeabilizzazione, della pavimentazione e dei
giunti. In questa seconda fase dovrà essere inevitabilmente
riproposta, a carreggiate invertite, la gestione del traffico
utilizzata nell’estate 2021. I lavori si concluderanno
presumibilmente tra luglio e agosto 2022. A lavori ultimati – ha
concluso il presidente – la configurazione del viadotto sarà
ripristinata nello stato originario, ossia con due corsie per ogni
senso di marcia.
Alessia
Ambrosi (FdI): quali
misure per prevenire la diffusione della peste suina africana (Psa)?
La
consigliera ha chiesto alla Giunta se siano stati riscontrati casi di
Psa sul territorio provinciale, che può portare alla morte i questi
animali in più dei 90% dei casi, e quali misure siano state adottate
per prevenire e contrastare l’ingresso della malattia dei maiali
favorita dalla proliferazione dei cinghiali, che causano problemi sia
alle coltivazioni sia sanitari anche se non alle persone.
La
risposta. L’assessora
Zanotelli ha risposto che
“fortunatamente non si sono ancora registrati casi di Psa nel
territorio della nostra provincia”. E ha ricordato che l’Apss ha
definito uno specifico protocollo sul tema, mentre
la Giunta ha stabilito
misure per il controllo numerico dei cinghiali e l’Istituto
zooprofilattico ha organizzato corsi di formazione per gli operatori.
Zanotelli ha anche
rammentato che la caccia ai
cinghiali è sospesa e che
si attua in base a una
specifica disciplina definita dalla Giunta per il controllo numerico
di questi animali. Alle associazioni di categorie provinciali
l’assessorato ha inviato una lettera per la gestione della
Psa, ricordando che la
sua individuazione precoce è
fondamentale per evitarne la diffusione. Anche i
Comuni sono stati
avvertiti
per questo dalla Provincia.
Zanotelli ha concluso
segnalando di aver anche creato nel novembre
2020 un apposito tavolo sulla Psa per individuare e promuovere misure
volte a prevenire il rischio dell’insorgenza della malattia sul
nostro territorio. La questione è quindi costantemente seguita.
La
replica. Ambrosi
ha ringraziato per l’attenzione dedicata
al problema, “anche se fa
molto pensare quel che sta accadendo in Piemonte e Liguria, dove
la malattia è talmente
grave da mettere in pericolo il resto del territorio nazionale”. E
ha ricordato come il ministro Costa abbia dichiarato che sarebbe
grave separare la salute animale da quella umana.
Filippo
Degaperi (Onda Civica): commissario straordinario per la ciclovia del
Garda.
Il
consigliere ha chiesto quali siano le “prerogative speciali”
delle quali dovrebbe godere il commissario straordinario per la
ciclovia del Garda – tratto ovest, come queste prerogative si
armonizzino con la funzione di coordinamento della Provincia e gli
altri territori (visto che né Verona né Brescia prevedono questa
figura), nonché lo stato dell’arte rispetto alle tempistiche
dichiarate, con riferimento alla valutazione tecnico economica
prevista dal protocollo Stato-Provincia-Regioni.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha spiegato che i poteri speciali del commissario
straordinario sono indicati negli allegati alla delibera del 17
febbraio 2021 numero 3. Per l’esecuzione degli interventi queste
figure sono abilitati ad esercitare le funzioni di stazioni
appaltanti. La delibera precisa la cornice normativa dei poteri del
commissario che sta comunque operando rispettando le scadenze
definite dalla Giunta nel settembre 2021. Il commissario non ha
peraltro competenze dirette sulla realizzazione della ciclovia del
Garda.
La
replica. Degasperi,
dichiarandosi parzialmente soddisfatto della risposta, ha osservato
che rimane inevasa la questione del coordinamento della Provincia
rispetto agli altri territori in merito ai tratti di ciclabile che
dovrebbero essere oggetto di collaborazione.
Sara
Ferrari (Pd): anche se depotenziato, il Cinformi resta o no punto di
riferimento per l’accoglienza specie di fronte alla tragedia
umanitaria causata dalla guerra in Ucraina?
La
capogruppo del Pd ha chiesto alla Giunta se il Cinformi abbia ancora
le risorse per essere sia struttura efficiente nella gestione
dell’emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina, sia un
punto di riferimento per l’accoglienza di chi fugge dalla guerra
sia di coordinamento degli aiuti, vista anche la comprensibile
disorganizzazione delle associazioni che nei giorni scorsi si sono
mosse spontaneamente per la raccolta delle offerte dei trentini.
La
risposta. Il
presidente Fugatti ha confermato che Cinformi è in condizioni di
gestire dell’attuale situazione anche perché si avvale del
prezioso supporto delle associazioni del Terzo Settore. In ogni caso
l’attività del centro è stata sì ridimensionato ma non
nell’ambito dell’attività di accoglienza e di collaborazione con
la Questura. La Provincia ha avviato una fase interlocutoria con le
associazioni ucraine per verificare come poterle sostenere. Ieri c’è
stato un incontro con queste associazioni e oggi alle 14 ci sarà un
incontro con il Commissario del governo, la Protezione civile, queste
associazioni e il Consorzio dei Comuni per decidere come gestire
tutto il materiale raccolto in questi giorni.
La
replica. Ferrari
ha accolto positivamente per ora questa risposta augurandosi che
possa prevalere nella gestione di questa emergenza il buon senso da
parte di tutti tralasciando rivendicazioni politiche che negli
anni scorsi, con questa
Giunta, sono andate nella direzione opposta. Oggi diventa necessario
ricorrere nuovamente al modello virtuoso del
passato imperniato sul
Cinformi, perché l’urgenza e la necessità chiamano
a superare posizioni
precostituite nella
soluzione dei problemi e
far leva sul modello
tradizionale che il Trentino
aveva saputo mettere in
campo, poi penalizzato
da questioni
ideologiche.
Paolo
Zanella (Futura) sulle Case della comunità: quale pianificazione
complessiva?
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta se abbia l’intenzione di coprire
le zone poco presidiate del territorio dalle
10 Cdc e dai tre Ospedali di comunità (Giudicarie
e Rendena, Tesino e Primiero, Trento che con 118.000 abitanti ha una
sola Cdc),
con Cdc
spoke
(che tengono conto delle caratteristiche orografiche) e quali servizi
erogheranno sul territorio trentino.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha risposto leggendo
una lunga e articolata relazione ricordando innanzitutto che solo
nell’autunno del 2021 sono iniziate le prime interlocuzioni con
Agenae e il Ministero della salute – amministrazioni titolari
centrali incaricate dell’attuazione degli obiettivi del Pnrr –
finalizzate alla realizzazione degli interventi del Pnrr, in
particolare quelli riguardanti la missione
6 - tutela della salute – componente
1 di potenziamento dell’assistenza territoriale attraverso la
realizzazione di 10 Cdc, di 3 Ospedali di comunità e di 5 Centrali
operative territoriali, modelli non ancora previsti nella
programmazione sanitaria nazionale e i cui standard erano e sono
ancora in corso di definizione e rispetto ai quali risultava a
disposizione una bozza non definitiva, che solo lo scorso 23
febbraio, dopo essere stata emendata, risulta formalmente presentata
alla valutazione delle regioni e province autonome. Nel dicembre
scorso le attività e gli adempimenti a carico delle Regioni e delle
Province autonome che entro
il 31 maggio di quest’anno dovranno sottoscrivere il “contratto
istituzionale di sviluppo”, atto propedeutico all’attuazione
degli interventi da parte di queste ultime, per la ripartizione
definitiva delle risorse finalizzate al Pnrr a favore di Regioni e
Province autonome. Province autonome a cui richiesta entro il 14
marzo la predisposizione delle schede di intervento e del Piano
operativo provinciale Pnrr i cui format sono stati messi a
disposizione a metà febbraio. Vengono ufficialmente previsti a
favore della Provincia autonoma di Trento 14.996.634,75 euro per la
realizzazione delle 10 Cdc, 8.179.982,59 euro per la realizzazione di
3 Ospedali di Comunità e 865.375 per la realizzazione di 5 Centrali
operative territoriale. Segnana ha precisato che il Pnrr privilegia
per la realizzazione delle Cdc il ricorso ad immobili già esistenti
e nelle disponibilità degli enti del servizio sanitario. Le risorse
sono inoltre destinate solo agli investimenti e non al reclutamento
di personale. La bozza di decreto sugli standard qualifica le Cdc
come strutture facilmente riconoscibili e raggiungibili dalla
popolazione di riferimento, per l’accesso, l’accoglienza e
l’orientamento dell’assistito ove vengono garantite secondo un
modello di intervento integrato e multidisciplinare, le funzioni
riferite al modello hub. Le Cdc sono inoltre sede privilegiata per
la progettazione e l’erogazione di interventi
sanitari garantendo la presenza dei professionisti. L’assessora
ha concluso informando che nella zona delle Giudicarie oggi sono
garantiti i numerosi presidi realizzati anche di recente, funzioni
territoriali dislocate a Tione, Condino, Pinzolo, Ponte Arche, Storo
e Madonna di Campiglio. Nella zona del Primiero sono presenti due
sedi di assistenza territoriale, uno a Tonadico e l’altro a Canal
San Bovo. Infine per la città di Trento è prevista la realizzazione
di una Cdc a Trento nord. In alternativa sarà ampliato l’attuale
CSS.
La
replica. Zanella
ha precisato che altre erano le sue domande e riguardavano quali
servizi le Cdc erogheranno sul territorio del Trentino per capire
cosa si vuole complessivamente garantire. Soprattutto, secondo il
consigliere, non emerge una pianificazione complessiva, anche per
capire come gli ambulatori cui l’assessora ha accennato verranno
utilizzati. Non si comprende insomma quale sia il modello che si
intende perseguire. Manca per Zanella il governo di tutto questo
processo da parte della Giunta. Se una Cdc hub contiene molteplici
funzioni, forse bisognerebbe individuare le strutture. In questa
ri-centralizzazione dovuta al Pnrr manca,
in particolare, un piano trentino che integri il Pnrr. Si tratta
quindi, in definitiva, di un modo di procedere ribaltato.
SERVE UN VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Infine, sul punto della elezione del Vicepresidente è intervenuto Alessandro Savoi (Lega) il quale ha ricordato che da mesi e mesi non c’è un vice a causa dei “capricci” dell’opposizione e ha detto che meno male che c’è Kaswalder che sta attendendo serenamente la sentenza della Cassazione. Sara Ferrari (Pd) ha ribattuto che non si tratta di “capricci”, ma di una diversa concessione della massima istituzione dell’autonomia trentina. Marini (5 Stelle) ha detto che le sollecitazioni di Savoi sono sacrosante e ha ricordato la sua “provocazione” candidandosi alla vicepresidenza per stimolare il dibattito. Inoltre, ha aggiunto che andrebbero fatte riflessioni sul funzionamento del Consiglio e sulla trasparenza e per questo l’Ufficio di presidenza dovrebbe essere completo eleggendo il vicepresidente.