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17/02/2022 - In aula o in commissione

L’informativa in aula sui progetti finanziati dal Pnrr e gli interventi. Sì a 5 delle 7 risoluzioni proposte

Seduta straordinaria del Consiglio provinciale dedicata all'utilizzo delle risorse europee

L’informativa in aula sui progetti finanziati dal Pnrr e gli interventi. Sì a 5 delle 7 risoluzioni proposte

In allegato, la comunicazione letta dall'assessore Spinelli

L’informativa in aula sui progetti finanziati dal Pnrr e gli interventi. Sì a 5 delle 7 risoluzioni proposte

​La comunicazione chiesta alla Giunta sia da Paolo Zanella (Futura) che da Alessandro Olivi (Pd) insieme ad altri esponenti di minoranza, per avere informazioni aggiornate in merito ai progetti presentati dalla Provincia e da finanziare con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha aperto in aula nel pomeriggio la seduta straordinaria del Consiglio che i capigruppo hanno voluto dedicare solo a questo tema. Mentre l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli iniziava a leggere la relazione scritta (allegata), distribuita e letta sull’argomento, il presidente del Consiglio Walter Kaswalder ha sospeso qualche istante i lavori per far espellere una persona che lo stava pesantemente insultando urlando frasi ingiuriose dalla tribuna del pubblico. Infine l'assemblea legislativa ha esaminato sette risoluzioni proposte sull'argomento. approvandone cinque.


L’informativa letta dall’assessore Spinelli. Interventi per 1,2 miliardi di euro.


Dopo aver ricordato che una nutrita serie di progettualità proposte dalla Giunta nel 2022 e cestinate dal governo “Conte 2”, hanno poi trovato spazio nell’impianto del nuovo Pnrr elaborato dal governo Draghi e approvato dalla Commissione europea nel luglio 2021, Spinelli ha evidenziato i 3 macro ambiti di intervento previsti per l’utilizzo dei 1,2 miliardi di euro messi a disposizione dell’Italia dall’Ue: quello degli enti pubblici (Provincia, Comuni, Itea) per un valore di 322 milioni di euro pari al 26% delle risorse; quello dei soggetti privati per un valore di 13,4 milioni pari all’1% delle risorse e quello dello Stato per un valore di 930 milioni pari al 73% delle risorse. L’assessore ha poi passato dettagliatamente in rassegna tutti gli interventi rispondenti alle 6 “missioni” indicate nel Pnrr del governo Draghi: per la digitalizzazione, la competitività, la cultura e il turismo nella missione 1 con in particolare il progetto pilota Palù del Fersina che contro lo spopolamento coinvolgerà la valle dei Mocheni con un investimento di 20 milioni di euro; per la rivoluzione verde e la transizione ecologica nella missione 2 con 12 milioni di euro che permetteranno il rinnovo del parco autobus elettrici nelle aree urbane e l’introduzione di autobus a metano nel trasporto extraurbano ma anche con i 58 milioni di euro per l’efficienza energetica dei Comuni e i 13 milioni di investimenti post-Vaia; per le infrastrutture funzionali alla mobilità sostenibile della missione 3 sono previsti 930 milioni di euro legati al corridoio ferroviario del Brennero; per l’istruzione e la ricerca nella missione 4 sono in programma investimenti per 64 milioni di euro destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, all’estensione del tempo pieno, alle infrastrutture per lo sport nelle scuole e alla messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici; per l’inclusione e la coesione nella missione 5 il progetto Garanzia i occupabilità dei lavoratori (Gol) impegnerà 43 milioni di euro; e infine per la salute nella missione 6 i progetti più rilevanti riguardano l’assistenza territoriale con le case della comunità (15 milioni di euro), l’ospedale di comunità (8 milioni), la Centrale operativa territoriale (quasi 2 milioni), l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario per complessivi 39 milioni di euro. Per l’attuazione di questi ultimi interventi progettuali inseriti nella missione salute – ha preannunciato Spinelli – la Provincia sottoscriverà entro fine giugno di quest’anno con il Ministero della salute dei Contratti di sviluppo istituzionale (i cosiddetti Cis)”.

L’assessore ha inoltre ricordato il reclutamento di 19 esperti a supporto della Provincia e degli enti locali per lo smaltimento dell’arretrato e la velocizzazione delle procedure amministrative complesse maggiormente critiche, il Tavolo di confronto con gli stakeholder per la verifica dello stato di attuazione dei progetti realizzati e la valutazione delle relative ricadute, l’analisi delle ricadute da effettuare con l’istituto provinciale di statistica (Ispat) in termini macroeconomici misurando in particolare l’impatto del Pnrr sul Pil del Trentino, e infine la proposta di norma di attuazione condivisa con la Provincia di Bolzano già presentata al Ministro per gli affari regionali e le autonomie Gelmini per partecipare a riparti territoriali come Provincia e per vincolare le risorse destinate ai Comuni al benestare della Provincia.

Per altre informazioni l’assessore ha invitato a consultare le sezione dedicata al Pnrr e continuamente aggiornata nel portale della Provincia che è stato messo a disposizione anche dei cittadini. Prima di concludere Spinelli ha presentato le progettualità in corso di possibile “Acquisizione” all’interno delle missioni 1, 2 e 4. Da segnalare nell’ambito della missione 2 “rivoluzione verde e transizione ecologica” l’impegno della Provincia per realizzare una “Idrogeno Valley” in un sito industriale dismesso che potrebbe essere localizzato o sull’asse del Brennero o in Valsugana, progetti legati all’economia circolare (gestioni dei rifiuti) che dovranno essere presentati ai Comuni, il progetto pilota Green community” della Val di Fiemme.


Zanella: troppa fretta e l’impatto dei progetti non va misurato con il Pil.


Paolo Zanella (Futura) ha precisato che la sua richiesta di questa informativa partiva dall’assemblea nazionale dei consigli regionali e provinciali, che si sono recentemente impegnate ad evitare che solo le Giunte si occupassero dei progetti del Pnrr. A giudizio unanime per un passaggio di questa importanza serve un coinvolgimento forte delle assemblee legislative. Pensare in 5 anni a un’iniezione di risorse di questo respiro in una provincia abituata a spendere risorse proprie e non abituata a partecipare a bandi europei, rappresentano “una rincorsa che poteva essere più diluita nel tempo per non rischiare un cattivo utilizzo di questi fondi”. Non c’è il tempo di una co-progettazione in rete per progetti innovativi funzionali a uno sviluppo sostenibile. Questa opportunità secondo Zanella è persa. Servivano vincoli più ampi per la progettazione e l’utilizzo di queste risorse. Come è stato impostato il lavoro, insomma, ha forti limiti. Un limite il consigliere la individua anche nell’analisi delle ricadute che vede nel Pil e nelle risorse prodotte i parametri per misurare gli effetti. Le ricadute misurate solo col Pil e altri aggregati macro-economici, non permettono di raggiungere l’obiettivo. Occorrerebbe misurare le ricadute quantomeno con gli indicatori del benessere equo e sostenibile (Bes), per capire se queste risorse generano redditi più alti, una maggiore speranza di vita, minori emissioni di CO2 e di gas climalteranti. Altri esiti: livelli di istruzione, tasso di abbandono scolastico e se lo sviluppo strutturale o meno del territorio che non si stima solo con la crescita del Pil. Diversamente, senza questi effetti, saranno stati spesi in modo non oculato. Un po’ come è accaduto con il super bonus del 110%. Occorre che la macchina che si mette insieme si automantenga per rendere stabile lo sviluppo del Trentino.


Olivi: si dimentica la montagna e il recupero delle zone fragili del Trentino.


Alessandro Olivi (Pd) firmatario della seconda richiesta di questa informativa, ha sottolineato che questo tema non può essere considerato secondario rispetto ad altri che trovano maggiore risonanza nella cronaca, come il concerto di Vasco. Certo parlare di questo evento musicale conviene di più ma è proprio per questo che le minoranze hanno voluto farsi carico di questa richiesta di informativa sulla più grande manovra finanziaria mai conosciuta dal Trentino. Non può essere considerato un orpello che di questo tema si occupi anche il Consiglio provinciale che aveva approvato la proposta di un tavolo di confronto tra tutti gli stakeholder della comunità trentina, tra i quali va compresa anche l’assemblea legislativa. Olivi ha chiesto se nella selezione dei progetti per il Pnrr è stato recuperato il lavoro coordinato dal professor Antonio Schizzerotto per redigere il quale la Provincia aveva chiamato a collaborare i migliori cervelli del Trentino. Sarebbe sbagliato fare in fretta e inserire nel Pnrr programmi e opere già decise e per le quali le manovra della Provincia avevano già stanziato le risorse, solo per formare un tesoretto con cui finanziare opere a minore impatto sul piano dell’efficienza e della qualità. Rispetto ai pilastri indicati nella relazione della Giunta, Olivi ha giudicato carente il piano della Giunta in relazione alle indicazioni scaturite dagli Stati generali della montagna. Per Olivi c’è nel Trentino “una montagna di mezzo” che l’esecutivo sta dimenticando. Questo è un piano che deve permettere al Trentino delle valli più povere e fragili di recuperare terreno. Qui per il consigliere “c’è un elemento di carenza”. Come è carente la progettualità sul rapporto tra transizione ecologica e di transizione digitale e mondo delle imprese. In Trentino – ha proseguito Olivi – era stato recuperato il sito della vecchia manifattura Tabacchi di Rovereto nella quale far convergere tecnologie innovative e start up, ma nel Pnrr non c’è una sola parola su questo. Forse la Provincia potrà collaborare con Bolzano per una norma di attuazione che raccordi finanziamenti europei e autonomie locali, ma occorre anche sostenere le progettualità innovative avviate negli ultimi anni.


Coppola: preoccupano la ciclovia del Garda e l’utilizzo della risorsa idrica.


Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha evidenziato come non sia stata posta sufficiente attenzione all’esigenza di patti sociali condivisi con i sindacati, le imprese e tutti i soggetti interessati alla crescita e alla coesione sociale. Non si è perseguita abbastanza, secondo la consigliera, questa enorme occasione. In particolare per quanto riguarda la transizione verde e digitale e per uno sviluppo sostenibile, coniugando politiche economiche, politiche sociali e politiche ambientali. Positiva per Coppola è la previsione dei 43 milioni di euro previsti per rispondere al problema della disoccupazione e degli inoccupati. L’importante è che i centri per l’impiego abbiano più organici per lavorare in un ambito delicato come questo. Fondamentale è l’apprendimento permanente anche per permettere ai lavoratori una formazione che consenta di passare ad altri impieghi. Altro tema: il turismo. Anche in questo caso occorre un’attenzione forte in questi progetti. Indispensabili per Coppola sono poi gli investimenti del Pnrr sulla mobilità sostenibile con un sistema interconnesso che metta i relazione gli spostamenti dei privati con un trasporto pubblico efficiente e competitivo perché diventi un’opzione interessante per i cittadini e consenta la riduzione del traffico e dei relativi problemi di sicurezza. Coppola si è detta molto preoccupata per la ciclovia del Garda i cui costi ambientali ed economici sono a suo avviso molto superiori ai benefici che ne dovrebbero derivare. L’impatto sarebbe dequalificante per il lago. Il Garda merita di più attraverso un’interlocuzione costante fra le province interessate. Sulla scuola la consigliera si è augurata che la prevista costruzione di nuovi edifici non impedisca la riqualificazione delle vecchie dal punto di vista energetico e strutturale. Importante anche l’efficienza energetica dei Comuni, mentre riguardo all’acqua, occorre tener presente che questa risorsa non va sprecata ma utilizzata per l’agrosistema irriguo. Ponendo attenzione, a proposito di acqua, anche ai rischi idrogeologici, alle aree verdi e alla biodiversità anche animale.


Degasperi: risultato economico già sicuro per gli esperti. Cos’è l’idrogeno valley?


Filippo Degasperi (Onda Civica) ha giudicato una novità l’archiviazione della lenzuolata sul Pnrr presentata a suo tempo dalla Giunta un anno fa. Di quel che era stato detto l’anno scorso non si farà nulla. Le proposte attuali appaiono alcune vaghi e altre condivisibili. Certo la Giunta non era preparata perché per anni la Provincia ha parlato solo di tagli e austerità per cui la macchina pubblica del Trentino si era orientato in quella direzione, mentre ora sono arrivate all’improvviso queste risorse. Risorse che sono però in gran parte a debito e che occorre quindi far fruttare perché “rendano”. Degasperi ha osservato che qualcuno il risultato del Pnrr trentino l’ha già ottenuto: si tratta dei 19 esperti che ci costeranno 6.259.000 euro. Per il consigliere c’è da sperare che siano stati selezionati con criteri basati sulle capacità perché vista la cifra in gioca si poteva muoversi forse in modo più approfondito rispetto a un colloquio conoscitivo e all’esame del loro curriculum. Sui 5 milioni di euro per i treni della Valsugana, secondo Degasperi con questi soldi si potrà comprare al massimo una carrozza, non certo un convoglio. Resta assente dal Pnrr il tema della bonifica dei terreni inquinati di Trento nord da cui transiterà la nuova linea ferroviaria del Brennero. Un tempo si diceva che era impossibile bonificare quell’area per ragioni di corsi. Oggi che con il Pnrr le risorse ci sono nessuno ne parla mentre sarebbe stato interessante per la città. A proposito di infrastrustrutture, i 930 milioni di euro per il bypass non tengono conto della necessità delle risorse per l’interramento e della prosecuzione della linea ferroviaria a nord e verso Rovereto. Mancano quindi i progetti relativi ai collegamenti verso nord e verso sud. Degasperi ha poi chiesto cosa intenda la Giunta per l’idrogeno valley: non si sa dove sorgerà, cosa significhi e cosa comporti. Se ha a che fare con i treni, i problemi restano tutti sul tappeto. Quando la Terza Commissione si è confrontata con i costruttori dei treni, loro stessi ci hanno spiegato che l’idrogeno per il treno della Valsugana non risulterebbe un carburante efficiente. Infine il consigliere sulla sanità ha considerato questa una delle parti progettuali più condivisibili. Si parla però di contenitori, vale a dire di edifici, ma non si spiega come queste strutture verranno riempite se continueranno a mancare sia i medici sia gli infermieri. sul progetto relativo all’occupabilità di lavoratori (Gol), ha chiesto di cambiare controparti smettendo di regalare.


Rossi: si è passati da 2,2 miliardi a 1,2 miliardi dei quali resteranno 300 milioni.


Ugo Rossi (Misto-Trentino in Azione) ha ringraziato l’assessore della spiegazione che ha chiarito cos’è il Pnrr per la nostra provincia. In merito a una seduta consiliare del maggio 2021, Rossi ha ricordato che l’anno scorso erano stati preannunciati per la Provincia 2,2 miliardi di euro derivanti dalle risorse del Pnrr. Poi la Giunta ha archiviato i 32 progetti iniziali perché le risorse sono scese a quota 1,2 miliardi. Manca quindi già un miliardo all’appello. Di questi, 930 milioni sono legati a decisioni prese prima dell’arrivo di questa Giunta, perché il bypass ferroviario è riconducibile al lavoro svolto dall’allora assessore Gilmozzi e dal commissario Facchin che misero d’accordo Provincia, Ministero e Comune di Trento per impostare tutti i progetti della nuova linea. La Giuntga Fugatti non ha sconfessato quell’impostazione e quindi ad oggi resterebbero circa 300 milioni di euro di Pnrr che arriveranno ad oggi al Trentino. Milioni dovuti al Trentino così come ad altre regioni, perché interni ai capitoli della sanità, delle scuole e del trasporto pubblico, politiche del lavoro. Tuutto il resto è demandato alla capacità del territorio di partecipare ai bandi. E qui per Rossi casca l’asino. Nel senso che la concorrenza sulla partecipazione dei bandi non è sostenibile da un Comune medio del Trentino che non potrebbe competere a un Comune medio di qualche altra regione. La Giunta secondo il consigliere ha venduto la partita del Pnrr come l’occasione del secolo per il Trentino sbandierando i 2,2 miliardi di euro che in realtà erano 1,2 di cui rimarranno utilizzabili 300 milioni. Rossi ha sollecitato la Giunta a rivolgersi al governo romano per risolvere il problema della bonifica delle aree inquinate di Trento nord, cercando di convincere i Ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture che un progetto di sviluppo sul fronte della mobilità può utilmente intrecciarsi con un progetto di recupero ambientale significativo. Accanto al bypass si colga l’occasione per trovare i 150 milioni di euro per un progetto unico e coordinato. Si tratta di cercare di portare a casa almeno questi soldi, perché il Comune di Predaia non potrà mai competere con il Comune di Modena. “Concentriamoci su una bonifica che risulterebbe utile a tutti!”


Marini: il sito della Pat del Pnrr non sia propaganda ma strumento informativo.


Alex Marini (Misto-5 stelle) ha stigmatizzato la perdita di 12 mesi di tempo per definire gli interventi illustrati oggi, dal momento che il governo Draghi ha cestinato i 32 progetti che la Provincia aveva presentato per accedere alle risorse del primo Pnrr del governo “Conte 2”. Secondo Marini gli esperti individuati dalla Giunta per lavorare al Pnrr potranno contribuire in modo importante alla velocizzazione delle procedure amministrative, purché si rapportino in modo adeguato e proficuo con le istituzioni, compreso il Consiglio provinciale. Si tratta di rendere più fluidi e funzionali i processi amministrativi per la realizzazione degli investimenti pubblici. Marini ha chiesto di coinvolgere le commissioni del Consiglio provinciale nel Tavolo di confronto sui progetti del Pnrr, così come avviene in altre regioni sui progetti, a seconda dei compiti e delle aree di competenza di ciascuna. A proposito della norma di attuazione condivisa con la Provincia di Bolzano, il consigliere ha chiesto più informazione e trasparenza. Sul sito internet istituzionale di cui parla la relazione di Spinelli, Marini ha auspicato che non sia uno strumento di propaganda ma capace di informare sui procedimenti amministrativi della Giunta in merito ai progetti del Pnrr e sulle relazioni attuative. Infine il consigliere si è augurato che l’università venga utilizzata come leva per migliorare la qualità dei procedimenti amministrativi e degli investimenti che hanno bisogno di elementi scientifici di supporto.


Dallapiccola: la Provincia garantisca equità nel distribuire le risorse ai Comuni.


Michele Dallapiccola (Patt) ha ricordato che il Trentino ha alle sue spalle oltre alla pandemia e Vaia nonché un bilancio provinciale aggredito da tagli e restrizioni che hanno rallentato la locomotiva economica che le Province di Trento e Bolzano avevano a disposizione. Questo dato induce ad accogliere con estremo favore l’opportunità del Pnrr che ha riabilitato l’Europa agli occhi dei cittadini mettendo 200 miliardi nelle mani del governo italiano. Al Trentino doveva essere attribuito l’1%, quindi almeno 2 miliardi mentre oggi la Provincia ha a disposizione 1,2 miliardi, 930 dei quali già ipotecati dal progetto della nuova ferrovia del Brennero. Ogg quei fondi che dovevano servire per la ripresa di un’economia trentina messa in difficoltà dalle calamità e dalla spending review. “Un miliardo, insomma finisce sotto terra con l’interramento della linea ferroviaria”, ha osservato, ma il problema è che la distribuzione delle risorse rimanenti viene presentata dalla Giunta quasi come un merito. Senonché ora stanno iniziando ad arrivare le prime lamentele dei sindaci dei Comuni che si sentono lasciati più indietro di altri. Dallapiccola ha raccomandato di non ripetere l’errore della “magnadora” compiuto dalla Provincia privilegiando finanziariamente alcune comunità ad altre. Una disparità che non dev’essere più subita da nessuna amministrazione locale.


La replica. Nessuna fretta: progetti elaborati con università e centri di ricerca.


L’assessore Spinelli ha replicato negando che l’approccio ai progetti del Pnrr sia stato frettoloso e approssimativo perché da tempo la Giunta lavora con università e centri di ricerca per elaborare nel migliore dei modi questi interventi. Questo pur dovendosi adattare ai contenuti del Pnrr nazionale che non può essere piegato dalla Provincia ai propri progetti. Quanto agli esperti, Spinelli ha precisato che sono stati selezionati sulla base dei curricula presentati. Inutile poi paragonare i 32 progetti originari legati ai 2 miliardi inizialmente previsti ai progetti rielaborati per l’utilizzo di 1,2 miliardi di euro. L’assessore ha respinto l’affermazione che il progetto per Palù del Fersina si possa considerare trascurabile. Vero che i Comuni sono piccoli, ma la Pat garantisce il sostegno perché presentino i progetti migliori per loro. Quanto ai 5 milioni di euro per il nuovo treno a idrogeno della Valsugana, l’assessore ha precisato che queste risorse serviranno per l’acquisto non del convoglio ma del combustibile. Sulle aree inquinate di Trento nord interessate dalla nuova linea ferroviaria, l’assessore ha ricordato che la Provincia sta chiedendo a Rfi e al ministro Cingolani la bonifica di tutti i terreni in questione e non solo di quelli di proprietà pubblica. Infine rispondendo a Olivi sulla manifattura, Spinelli ha segnalato che alcuni progetti del Pnrr sono stati inseriti proprio all’interno di quell’area.



Le sette risoluzioni (quella di Mara Dalzocchio è stata ritirata) discusse sulla comunicazione della Giunta, cinque delle quali approvate nel tardo pomeriggio.



Lucia Coppola (Europa Verde)

Bonifica aree Sloi e Carbochimica

no della Giunta: non sono pubbliche

La risoluzione di Lucia Coppola di Europa Verde, bocciata con 13 sì e 16 no, mirava a impegnare la Giunta, in concorso col comune di Trento, a provvedere alla bonifica delle aree Sloi e Carbochimica prima dell’avvio del bypass ferroviario. La proposta è stata bocciata dalla Giunta perché le aree non sono finanziabili perché sono private. Ma si sta lavorando, in occasione del bypass, per arrivare al disinquinamento di questi siti. L’auspicio della consigliera è che la Giunta intervenga perché questa area venga messa in sicurezza. Paolo Zanella (Futura) ha affermato che il fatto che i 32 progetti siano stati cassati da Draghi ma si sarebbe dovuto affrontare prima un confronto col le parti sociali e Consiglio. Al punto che anche la proposta di costituzione di una commissione sul Pnrr è stata bocciata. Sull’area ex Sloi e Carbochimica il rappresentante di Futura sono state fatte gravi sottovalutazioni e che invece impatterà pesantemente, anche sui costi, con il progetto del bypass al punto da mettere a rischio la riuscita dell’appalto.


Filippo Degasperi (Onda Civica)

Coinvolgere le istituzioni scolastiche

nei servizi per l’occupabilità

La risoluzione di Filippo Degasperi (Onda Civica), approvata all’unanimità, impegna la Giunta a coinvolgere, compatibilmente con le regole europee, le istituzioni scolastiche e formative provinciali nella programmazione dei servizi previsti “Garanzia di Occupabilità dei lavoratori”. Degasperi ha ricordato che sarebbe incomprensibile che i soggetti pubblici venissero esclusi. Ugo Rossi (Azione), annunciando il suo sì, ha affermato che la risoluzione se verrà attuata potranno venire dal sistema scolastico pubblico e dal privato buone idee.


Alex Marini (5 Stelle)

Legare i progetti di transizione

ecologica all’appello degli scienziati

La risoluzione di Alex Marini (5 Stelle), approvata all’unanimità, impegna la Giunta a ispirare la realizzazione dei progetti Pnrr legati alla transizione ecologica ai principi previsti nell’appello “World scientists warning of climate emergency”. Marini ha ricordato che si è chiesto alla Giunta di aderire alla proposta di costituire una commissione sul Pnrr. Vero che la legislatura sta volgendo al termine, ma si potrebbero comunque coinvolgere le commissioni esistenti. Sul tavolo di confronto si potrebbe pensare a meccanismi di coinvolgimento dei consiglieri. Paccher (Lega) ha replicato a Rossi affermando che non è vero che rimangono solo 272 milioni per il Pnrr. I progetti erano 32, non tutti sono stati accolti ma che avevano una forte caratterizzazione sul versante della sostenibilità. E i soldi sui progetti delle Giunte provinciali precedenti come l’interramento dell’interramento della ferrovia, ha detto, sono entrati nel Pnrr perché Fugatti è riuscito trovare i soldi. Una lettura dei fatti, per Rossi, sbagliata perché proprio l’approvazione del progetto ha permesso a Rfi di metterlo nel Piano di resilienza. Dallapiccola (Patt) ha detto che a Fugatti deve essere andato male qualcosa perché i soldi arrivati sono stati meno di quelli annunciati. Mara Dalzocchio (Lega) ha detto che, rispetto a Bolzano, mancano due miliardi di euro a causa delle politiche del centro sinistra. Sulla proposta di Sara Ferrari di istituire una commissione sul Pnrr, la capogruppo della Lega ha aggiunto che nessuno ha detto no, ma è stato convenuto che sarebbe stato più opportuno affrontare le questioni in Prima o Seconda commissione. Dallapiccola ha detto che la Provincia di Bolzano nel bilancio mette anche le partite di giro e l’unico comparto che segna punti a favore all’Alto Adige è il turismo che è attualmente governato dalla Lega. Settore, ha ribattuto Dalzocchio, sul quale la Giunta Fugatti ha dovuto riempire vuoti di anni. Per Rossi è inaccettabile far passare l’idea falsa che ci sono due miliardi di differenza tra il bilancio Pat e quello di Bolzano.


Alessandro Olivi (Pd)

Creare sinergie tra Pnrr

e il Progetto Manifattura

La risoluzione di Alessandro Olivi (Pd), approvata all’unanimità, impegna la Giunta a creare sinergie tra le iniziative della missione 2 del Pnrr e il cluster tecnologico di Progetto Manifattura quale centro di competenze per l’attuazione degli obiettivi del Pnrr rafforzando la collaborazione tra ricerca trasferimento tecnologico e imprese sugli obiettivi della transizione ecologica implementando lo sviluppo dei lavoratori con Unitn e Fbk. La parte che riguardava i progetti di mobilità sostenibile è stata tolta, ha detto Olivi, perché, ha spiegato Spinelli, il Pnrr non prevede finanziamenti su questi tipi di intervento nelle zone di montagna. Un fatto, ha aggiunto, che renderà difficile la realizzazione di tanti progetti annunciati con enfasi di collegamento funiviario. La parte accettata dalla Giunta, ha aggiunto il consigliere dem, copre una clamorosa svista: l’esclusione della Manifattura dai progetti Pnrr.


Vanessa Masè (La Civica)

Favorire i rapporti pubblico

privato per i soggetti svantaggiati

La risoluzione di Vanessa Masè, approvata all’unanimità, impegna la Giunta a sviluppare maggiormente i rapporti con il privato e il privato sociale per realizzare percorsi mirati per un reale inserimento nel tessuto produttivo dei soggetti svantaggiati. La consigliera ha detto che il progetto di occupabilità del Pnrr rappresenta un’occasione per dare una risposta ai soggetti più fragili con percorsi mirati non solo con finalità di tirocinio.


Paolo Zanella (Futura)

Favorire la costituzione

di Comunità energetiche

La risoluzione di Paolo Zanella, nella parte di dispositivo votato all’unanimità, impegna la Giunta a farsi promotrice nel facilitare l’incontro tra i diversi attori pubblici e privati che intendono creare una Comunità Energetica Rinnovabile sul nostro territorio, supportandoli nella partecipazione ai promuovere la partecipazione ai bandi del Pnrr dedicato alla costituzione del Cer. Il tema, ha aggiunto, è quella dell’energia che si sta dimostrando un grave problema per cittadini e aziende. No, della Giunta e della maggioranza (16 no, 9 sì) invece al punto che chiedeva alla Giunta di impegnarsi per un progetto pilota di co – housing. Marini ha affermato che le comunità energetiche dovrebbero essere naturali, anche perché ci sono profonde radici storiche. e si sarebbe potuta evitare la triplicazione del caro energia proprio attraverso queste comunità come dimostra l’esperienza di alcune grandi città tedesche. Comunità energetiche che guardano ad uno sviluppo alternativo e che realtà come la Lombardia stanno finanziando con cifre importanti (55 milioni di euro).


Paolo Zanella (Futura)

Case della comunità, no della Giunta

all’integrazione tra sanità e sociale

La risoluzione di Paolo Zanella, bocciata con 16 no, 8 sì, mirava a impegnare la Giunta a individuare nelle Case della comunità il luogo privilegiato per l’integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari; a utilizzare parte delle risorse destinate alla digitalizzazione della sanità per l’integrazione dei sistemi informativi sanitari con quelli sociali. Dalla Giunta è arrivato un no che Zanella ha commentato affermando che da queste Case di comunità saranno esclusi gli assistenti sociali. Scelta incomprensibile anche perché non a avrebbe comportato costi aggiuntivi e avrebbe permesso l’integrazione dei sistemi informativi. Quindi, non si va verso la necessità dell’integrazione socio – sanitaria a favore del privato. Sara Ferrari ha concluso la seduta affermando che se si è discusso di Pnrr è solo perché le minoranze hanno chiesto un Consiglio straordinario che si è tenuto in un solo pomeriggio in un clima frettoloso. E questo nonostante i presidenti delle assemblee regionali abbiano chiesto il coinvolgimento pieno dei consigli nelle scelte del Pnrr. Qui invece, ha detto ancora, si istituiscono tavoli con i comuni e le forze sociali, dai quali è sempre escluso il Consiglio, quindi i rappresentanti eletti dal popolo. Sara Ferrari ha concluso dicendo di sperare che almeno si potrà discutere di Pnrr in commissione. Se così non sarà questo tema tornerà in aula con altri consigli straordinari. ​

Allegati
La comunicazione della Giunta letta dall'assessore Spinelli