Seduta straordinaria del Consiglio provinciale dedicata all'utilizzo delle risorse europee
L’informativa in aula sui progetti finanziati dal Pnrr e gli interventi. Sì a 5 delle 7 risoluzioni proposte
In allegato, la comunicazione letta dall'assessore Spinelli
La
comunicazione chiesta
alla
Giunta sia
da Paolo
Zanella (Futura) che
da
Alessandro
Olivi (Pd) insieme
ad
altri esponenti di minoranza, per avere
informazioni
aggiornate in merito ai
progetti
presentati
dalla Provincia
e
da finanziare con le risorse del Piano
nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha aperto in
aula nel pomeriggio
la
seduta straordinaria del
Consiglio
che
i capigruppo hanno voluto dedicare solo
a
questo tema.
Mentre
l’assessore
allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli iniziava
a leggere la relazione
scritta
(allegata),
distribuita
e letta
sull’argomento,
il
presidente del Consiglio Walter Kaswalder ha
sospeso qualche
istante i
lavori per far espellere una persona che lo stava pesantemente
insultando urlando
frasi ingiuriose
dalla tribuna del pubblico. Infine l'assemblea legislativa ha esaminato sette risoluzioni proposte sull'argomento. approvandone cinque.
L’informativa
letta dall’assessore Spinelli. Interventi
per 1,2
miliardi di euro.
Dopo
aver ricordato che una nutrita serie di progettualità proposte
dalla Giunta nel 2022 e cestinate dal governo “Conte 2”, hanno
poi
trovato
spazio nell’impianto del nuovo Pnrr elaborato dal governo Draghi e
approvato dalla Commissione europea nel luglio 2021, Spinelli ha
evidenziato
i 3
macro ambiti di intervento previsti
per l’utilizzo dei
1,2 miliardi di euro messi a disposizione dell’Italia dall’Ue:
quello degli enti pubblici (Provincia, Comuni, Itea) per un valore di
322 milioni di euro pari al 26% delle risorse; quello dei soggetti
privati per un valore di 13,4 milioni pari all’1% delle risorse e
quello dello Stato per un valore di 930 milioni pari al 73% delle
risorse. L’assessore
ha poi passato dettagliatamente in rassegna tutti
gli interventi
rispondenti alle 6 “missioni” indicate nel Pnrr del governo
Draghi: per la digitalizzazione, la competitività, la cultura e il
turismo nella missione 1 con
in particolare il progetto pilota Palù del Fersina che contro lo
spopolamento coinvolgerà la valle dei Mocheni con un investimento di
20 milioni di euro;
per la rivoluzione verde e la transizione ecologica nella missione 2
con
12 milioni di euro che permetteranno il rinnovo del parco autobus
elettrici nelle aree urbane e l’introduzione di autobus a metano
nel trasporto extraurbano ma anche con i 58 milioni di euro per
l’efficienza energetica dei Comuni e i 13 milioni di investimenti
post-Vaia;
per le infrastrutture funzionali alla mobilità sostenibile della
missione
3 sono
previsti 930 milioni di euro legati al corridoio ferroviario del
Brennero;
per l’istruzione e la ricerca nella missione 4 sono
in programma investimenti per 64 milioni di euro destinati ad asili
nido e scuole dell’infanzia, all’estensione del tempo pieno, alle
infrastrutture per lo sport nelle scuole e alla messa in sicurezza e
la riqualificazione degli edifici;
per l’inclusione e la coesione nella missione 5 il
progetto Garanzia i occupabilità dei lavoratori (Gol) impegnerà 43
milioni di euro;
e infine per la salute nella missione 6 i
progetti più rilevanti riguardano l’assistenza territoriale con le
case della comunità (15 milioni di euro), l’ospedale di comunità
(8 milioni),
la Centrale operativa territoriale (quasi 2 milioni), l’innovazione,
la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario per
complessivi 39 milioni di euro. Per
l’attuazione di
questi ultimi interventi
progettuali
inseriti
nella
missione salute –
ha preannunciato Spinelli
–
la Provincia sottoscriverà entro fine giugno di quest’anno con il
Ministero della salute dei Contratti di sviluppo istituzionale (i
cosiddetti Cis)”.
L’assessore
ha inoltre ricordato il reclutamento di 19 esperti a supporto della
Provincia e degli enti locali per lo smaltimento dell’arretrato e
la velocizzazione delle procedure amministrative complesse
maggiormente critiche, il Tavolo di confronto con gli stakeholder per
la verifica dello stato di attuazione dei progetti realizzati e la
valutazione delle relative ricadute, l’analisi delle ricadute da
effettuare con l’istituto provinciale di statistica (Ispat) in
termini macroeconomici misurando in particolare l’impatto del Pnrr
sul Pil del Trentino, e infine la proposta di norma di attuazione
condivisa con la Provincia di Bolzano già presentata al Ministro per
gli affari regionali e le autonomie Gelmini per partecipare a riparti
territoriali come Provincia e per vincolare le risorse destinate ai
Comuni al benestare della Provincia.
Per
altre informazioni l’assessore ha invitato a consultare le sezione
dedicata al Pnrr e continuamente aggiornata nel portale della
Provincia che è stato messo a disposizione anche dei cittadini.
Prima
di concludere Spinelli ha presentato le progettualità in corso di
possibile “Acquisizione” all’interno delle missioni 1, 2 e 4.
Da segnalare nell’ambito della missione 2 “rivoluzione verde e
transizione ecologica” l’impegno della Provincia per realizzare
una “Idrogeno Valley” in un sito industriale dismesso che
potrebbe essere localizzato o sull’asse del Brennero o in
Valsugana, progetti legati all’economia circolare (gestioni dei
rifiuti) che dovranno essere presentati ai Comuni, il progetto pilota
Green community” della Val di Fiemme.
Zanella:
troppa fretta e l’impatto dei progetti non va misurato con il Pil.
Paolo
Zanella (Futura)
ha precisato che la sua richiesta di questa informativa partiva
dall’assemblea nazionale dei consigli regionali e provinciali, che
si sono recentemente impegnate ad evitare che solo le Giunte si
occupassero dei progetti del Pnrr. A giudizio unanime per un
passaggio di questa importanza serve un coinvolgimento forte delle
assemblee legislative. Pensare in 5 anni a un’iniezione di risorse
di questo respiro in una provincia abituata a spendere risorse
proprie e non abituata a partecipare a bandi europei, rappresentano
“una rincorsa che poteva essere più diluita nel tempo per non
rischiare un cattivo utilizzo di questi fondi”. Non c’è il tempo
di una co-progettazione in rete per progetti innovativi funzionali a
uno sviluppo sostenibile. Questa opportunità secondo Zanella è
persa. Servivano vincoli più ampi per la progettazione e l’utilizzo
di queste risorse. Come è stato impostato il lavoro, insomma, ha
forti limiti. Un limite il consigliere la individua anche
nell’analisi delle ricadute che vede nel Pil e nelle risorse
prodotte i parametri per misurare gli effetti. Le ricadute misurate
solo col Pil e altri aggregati macro-economici, non permettono di
raggiungere l’obiettivo. Occorrerebbe misurare le ricadute
quantomeno con gli indicatori del benessere equo e sostenibile (Bes),
per capire se queste risorse generano redditi più alti, una maggiore
speranza di vita, minori emissioni di CO2 e di gas climalteranti.
Altri esiti: livelli di istruzione, tasso di abbandono scolastico e
se lo sviluppo strutturale o meno del territorio che non si stima
solo con la crescita del Pil. Diversamente, senza questi effetti,
saranno stati spesi in modo non oculato. Un po’ come è accaduto
con il super bonus del 110%. Occorre che la macchina che si mette
insieme si automantenga per rendere stabile lo sviluppo del Trentino.
Olivi:
si dimentica la montagna e il recupero delle zone fragili del
Trentino.
Alessandro
Olivi
(Pd)
firmatario della seconda richiesta di questa informativa, ha
sottolineato che questo tema non può essere considerato secondario
rispetto ad altri che trovano maggiore risonanza nella cronaca, come
il concerto di Vasco. Certo parlare di questo evento musicale
conviene di più ma è proprio per questo che le minoranze hanno
voluto farsi carico di questa richiesta di informativa sulla
più grande manovra finanziaria mai
conosciuta
dal
Trentino. Non
può essere considerato un orpello che di questo tema si occupi anche
il Consiglio provinciale che aveva approvato la proposta di un tavolo
di confronto tra tutti gli stakeholder della comunità trentina, tra
i quali va compresa anche l’assemblea legislativa. Olivi ha chiesto
se nella selezione dei progetti per il Pnrr è stato recuperato il
lavoro coordinato dal professor Antonio Schizzerotto per redigere il
quale la Provincia aveva chiamato a collaborare i migliori cervelli
del Trentino. Sarebbe sbagliato fare in fretta e inserire nel Pnrr
programmi e opere già decise e per le quali le manovra della
Provincia avevano già stanziato le risorse, solo per formare un
tesoretto con cui finanziare opere a minore impatto sul piano
dell’efficienza e della qualità. Rispetto ai pilastri indicati
nella relazione della Giunta, Olivi ha giudicato carente il piano
della Giunta in relazione alle indicazioni scaturite dagli Stati
generali della montagna. Per Olivi c’è nel Trentino “una
montagna di mezzo” che l’esecutivo sta dimenticando. Questo è un
piano che deve permettere al Trentino delle valli più povere e
fragili di recuperare terreno. Qui per il consigliere “c’è un
elemento di carenza”. Come è carente la progettualità sul
rapporto tra transizione ecologica e di transizione digitale e mondo
delle imprese. In Trentino – ha proseguito Olivi – era stato
recuperato il sito della vecchia manifattura Tabacchi di Rovereto
nella quale far convergere tecnologie innovative e start up, ma nel
Pnrr non c’è una sola parola su questo. Forse la Provincia potrà
collaborare con Bolzano per una norma di attuazione che raccordi
finanziamenti europei e autonomie locali, ma occorre anche sostenere
le progettualità innovative avviate negli ultimi anni.
Coppola:
preoccupano la ciclovia del Garda e l’utilizzo della risorsa
idrica.
Lucia
Coppola
(Misto-Europa Verde) ha evidenziato come non sia stata posta
sufficiente attenzione all’esigenza di patti sociali condivisi con
i sindacati, le imprese e tutti i soggetti interessati alla crescita
e alla coesione sociale. Non si è perseguita abbastanza, secondo la
consigliera, questa enorme occasione. In particolare per quanto
riguarda la transizione verde e digitale e per uno sviluppo
sostenibile, coniugando politiche economiche, politiche sociali e
politiche ambientali. Positiva per Coppola è la previsione dei 43
milioni di euro previsti per rispondere al problema della
disoccupazione e degli inoccupati. L’importante è che i centri per
l’impiego abbiano più organici per lavorare in un ambito delicato
come questo. Fondamentale è l’apprendimento permanente anche per
permettere ai lavoratori una formazione che consenta di passare ad
altri impieghi. Altro tema: il turismo. Anche in questo caso occorre
un’attenzione forte in questi progetti. Indispensabili per Coppola
sono poi gli investimenti del Pnrr sulla mobilità sostenibile con un
sistema interconnesso che metta i relazione gli spostamenti dei
privati con un trasporto pubblico efficiente e competitivo perché
diventi un’opzione interessante per i cittadini e consenta la
riduzione del traffico e dei relativi problemi di sicurezza. Coppola
si è detta molto preoccupata per la ciclovia del Garda i cui costi
ambientali ed economici sono a suo avviso molto superiori ai benefici
che ne dovrebbero derivare. L’impatto sarebbe dequalificante per il
lago. Il Garda merita di più attraverso un’interlocuzione costante
fra le province interessate. Sulla scuola la consigliera si è
augurata che la prevista costruzione di nuovi edifici non impedisca
la riqualificazione delle vecchie dal punto di vista energetico e
strutturale. Importante anche l’efficienza energetica dei Comuni,
mentre riguardo all’acqua, occorre tener presente che questa
risorsa non va sprecata ma utilizzata per l’agrosistema irriguo.
Ponendo attenzione, a proposito di acqua, anche ai rischi
idrogeologici, alle aree verdi e alla biodiversità anche animale.
Degasperi:
risultato
economico già sicuro per gli esperti. Cos’è l’idrogeno valley?
Filippo
Degasperi (Onda
Civica) ha giudicato una novità l’archiviazione della lenzuolata
sul Pnrr presentata a suo tempo dalla Giunta un anno fa. Di quel che
era stato detto l’anno scorso non si farà nulla. Le proposte
attuali appaiono alcune vaghi e altre condivisibili. Certo la Giunta
non era preparata perché per anni la Provincia ha parlato solo di
tagli e austerità per cui la macchina pubblica del Trentino si era
orientato in quella direzione, mentre ora sono arrivate
all’improvviso queste risorse. Risorse che sono però in gran parte
a debito e che occorre quindi far fruttare perché “rendano”.
Degasperi ha osservato che qualcuno il risultato del Pnrr trentino
l’ha già ottenuto: si tratta dei 19 esperti che ci costeranno
6.259.000 euro. Per il consigliere c’è da sperare che siano stati
selezionati con criteri basati sulle capacità perché vista la cifra
in gioca si poteva muoversi forse in modo più approfondito rispetto
a un colloquio conoscitivo e all’esame del loro curriculum. Sui 5
milioni di euro per i treni della Valsugana, secondo Degasperi con
questi soldi si potrà comprare al massimo una carrozza, non certo un
convoglio. Resta assente dal Pnrr il tema della bonifica dei terreni
inquinati di Trento nord da cui transiterà la nuova linea
ferroviaria del Brennero. Un tempo si diceva che era impossibile
bonificare quell’area per ragioni di corsi. Oggi che con il Pnrr le
risorse ci sono nessuno ne parla mentre sarebbe stato interessante
per la città. A proposito di infrastrustrutture, i 930 milioni di
euro per il bypass non tengono conto della necessità delle risorse
per l’interramento e della prosecuzione della linea ferroviaria a
nord e verso Rovereto. Mancano quindi i progetti relativi ai
collegamenti verso nord e verso sud. Degasperi ha poi chiesto cosa
intenda la Giunta per l’idrogeno valley: non si sa dove sorgerà,
cosa significhi e cosa comporti. Se ha a che fare con i treni, i
problemi restano tutti sul tappeto. Quando la Terza Commissione si è
confrontata con i costruttori dei treni, loro stessi ci hanno
spiegato che l’idrogeno per il treno della Valsugana non
risulterebbe un carburante efficiente. Infine il consigliere sulla
sanità ha considerato questa una delle parti progettuali più
condivisibili. Si parla però di contenitori, vale a dire di edifici,
ma non si spiega come queste strutture verranno riempite se
continueranno a mancare sia i medici sia gli infermieri. sul progetto
relativo all’occupabilità di lavoratori (Gol), ha chiesto di
cambiare controparti smettendo di regalare.
Rossi:
si è passati da 2,2 miliardi a 1,2 miliardi dei quali resteranno 300
milioni.
Ugo
Rossi (Misto-Trentino
in Azione) ha ringraziato l’assessore della spiegazione che ha
chiarito cos’è il Pnrr per la nostra provincia. In merito a una
seduta consiliare del maggio 2021, Rossi ha ricordato che l’anno
scorso erano
stati preannunciati per la Provincia 2,2 miliardi di euro derivanti
dalle risorse del Pnrr. Poi la Giunta ha archiviato i 32 progetti
iniziali perché le risorse sono scese a quota 1,2 miliardi. Manca
quindi già un miliardo all’appello. Di questi, 930 milioni sono
legati a decisioni prese prima dell’arrivo di questa Giunta, perché
il bypass ferroviario è riconducibile al lavoro svolto dall’allora
assessore Gilmozzi e dal commissario Facchin che misero d’accordo
Provincia, Ministero e Comune di Trento per impostare tutti i
progetti della nuova linea. La Giuntga Fugatti non ha sconfessato
quell’impostazione e quindi ad oggi resterebbero circa 300 milioni
di euro di Pnrr che arriveranno ad oggi al Trentino. Milioni dovuti
al Trentino così come ad altre regioni, perché interni ai capitoli
della sanità, delle scuole e del trasporto pubblico, politiche del
lavoro. Tuutto il resto è demandato alla capacità del territorio di
partecipare ai bandi. E qui per Rossi casca l’asino. Nel senso che
la concorrenza sulla partecipazione dei bandi non è sostenibile da
un Comune medio del Trentino che non potrebbe competere a un Comune
medio di qualche altra regione. La Giunta secondo il consigliere ha
venduto la partita del Pnrr come l’occasione del secolo per il
Trentino sbandierando i 2,2 miliardi di euro che in realtà erano 1,2
di cui rimarranno utilizzabili 300 milioni. Rossi ha sollecitato la
Giunta a rivolgersi al governo romano per risolvere il problema
della bonifica delle aree inquinate di Trento nord, cercando di
convincere i Ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture che un
progetto di sviluppo sul fronte della mobilità può utilmente
intrecciarsi con un progetto di recupero ambientale significativo.
Accanto al bypass si colga l’occasione per trovare i 150 milioni di
euro per un progetto unico e coordinato. Si tratta di cercare di
portare a casa almeno questi soldi, perché il Comune di Predaia non
potrà mai competere con il Comune di Modena. “Concentriamoci su
una bonifica che risulterebbe utile a tutti!”
Marini:
il
sito della Pat del Pnrr non sia propaganda ma strumento informativo.
Alex
Marini (Misto-5
stelle) ha stigmatizzato la perdita di 12 mesi di tempo per definire
gli interventi illustrati oggi, dal momento che il governo Draghi ha
cestinato i 32 progetti che la Provincia aveva presentato per
accedere alle risorse del primo Pnrr del governo “Conte 2”.
Secondo
Marini
gli esperti individuati dalla Giunta per lavorare al Pnrr potranno
contribuire in modo importante alla velocizzazione delle procedure
amministrative, purché si rapportino in modo adeguato e proficuo con
le istituzioni, compreso il Consiglio provinciale. Si tratta di
rendere più fluidi e funzionali i processi amministrativi
per
la realizzazione degli investimenti pubblici. Marini ha chiesto di
coinvolgere le commissioni del Consiglio provinciale nel Tavolo di
confronto sui progetti del Pnrr, così come avviene in altre regioni
sui progetti, a seconda dei compiti e delle aree di competenza di
ciascuna. A proposito della norma di attuazione condivisa con la
Provincia di Bolzano, il consigliere ha chiesto più informazione e
trasparenza. Sul sito internet istituzionale di cui parla la
relazione di Spinelli, Marini ha auspicato che non sia uno strumento
di propaganda ma capace di informare sui procedimenti amministrativi
della Giunta in merito ai progetti del Pnrr e sulle relazioni
attuative. Infine il consigliere si è augurato che l’università
venga utilizzata come leva per migliorare la qualità dei
procedimenti amministrativi e degli investimenti che hanno bisogno di
elementi scientifici di supporto.
Dallapiccola:
la
Provincia garantisca equità nel distribuire le risorse ai Comuni.
Michele
Dallapiccola (Patt)
ha ricordato che il Trentino ha alle sue spalle oltre alla pandemia e
Vaia nonché un bilancio provinciale aggredito da tagli e restrizioni
che hanno rallentato la locomotiva economica che le Province di
Trento e Bolzano avevano a disposizione. Questo dato induce ad
accogliere con estremo favore l’opportunità del Pnrr che ha
riabilitato l’Europa agli occhi dei cittadini mettendo
200 miliardi nelle mani del governo italiano. Al Trentino doveva
essere attribuito l’1%, quindi almeno 2 miliardi mentre oggi la
Provincia ha a disposizione 1,2 miliardi, 930 dei quali già
ipotecati dal progetto della nuova ferrovia del Brennero. Ogg quei
fondi che dovevano servire per la ripresa di un’economia trentina
messa in difficoltà dalle calamità e dalla spending review.
“Un miliardo, insomma finisce sotto terra con l’interramento
della linea ferroviaria”, ha osservato, ma il problema è che la
distribuzione delle risorse rimanenti viene presentata dalla Giunta
quasi come un merito. Senonché ora stanno iniziando ad arrivare le
prime lamentele dei sindaci dei Comuni che si sentono lasciati più
indietro di altri. Dallapiccola ha raccomandato di non ripetere
l’errore della “magnadora” compiuto dalla Provincia
privilegiando finanziariamente alcune comunità ad altre. Una
disparità che non dev’essere più subita da nessuna
amministrazione locale.
La
replica. Nessuna
fretta: progetti elaborati con università e centri di ricerca.
L’assessore
Spinelli
ha replicato negando che l’approccio ai progetti del Pnrr sia stato
frettoloso e approssimativo perché da tempo la Giunta lavora con
università e centri di ricerca per elaborare nel migliore dei modi
questi interventi. Questo pur dovendosi adattare ai contenuti del
Pnrr nazionale che non può essere piegato dalla Provincia ai propri
progetti. Quanto agli esperti, Spinelli ha precisato che sono stati
selezionati sulla base dei curricula presentati. Inutile poi
paragonare i 32 progetti originari legati ai 2 miliardi inizialmente
previsti ai progetti rielaborati per l’utilizzo di 1,2 miliardi di
euro. L’assessore ha respinto l’affermazione che il progetto per
Palù del Fersina si possa considerare trascurabile. Vero che i
Comuni sono piccoli, ma la Pat garantisce il sostegno perché
presentino i progetti migliori per loro. Quanto ai 5 milioni di euro
per il nuovo treno a idrogeno della Valsugana, l’assessore ha
precisato che queste risorse serviranno per l’acquisto non del
convoglio ma del combustibile. Sulle aree inquinate di Trento nord
interessate dalla nuova linea ferroviaria, l’assessore ha ricordato
che la Provincia sta chiedendo a Rfi e al ministro Cingolani la
bonifica di tutti i terreni in questione e non solo di quelli di
proprietà pubblica. Infine rispondendo a Olivi sulla manifattura,
Spinelli ha segnalato che alcuni progetti del Pnrr sono stati
inseriti proprio all’interno di quell’area.
Le sette risoluzioni
(quella di Mara Dalzocchio è stata ritirata) discusse sulla comunicazione della Giunta, cinque delle quali approvate nel tardo pomeriggio.
Lucia
Coppola (Europa Verde)
Bonifica
aree Sloi e Carbochimica
no
della Giunta: non sono pubbliche
La
risoluzione di Lucia Coppola di Europa Verde, bocciata con 13 sì e
16 no, mirava a impegnare la Giunta, in concorso col comune di
Trento, a provvedere alla bonifica delle aree Sloi e Carbochimica
prima dell’avvio del bypass ferroviario. La proposta è stata
bocciata dalla Giunta perché le aree non sono finanziabili perché
sono private. Ma si sta lavorando, in occasione del bypass, per
arrivare al disinquinamento di questi siti. L’auspicio della
consigliera è che la Giunta intervenga perché questa area venga
messa in sicurezza. Paolo Zanella (Futura) ha affermato che il fatto
che i 32 progetti siano stati cassati da Draghi ma si sarebbe dovuto
affrontare prima un confronto col le parti sociali e Consiglio. Al
punto che anche la proposta di costituzione di una commissione sul
Pnrr è stata bocciata. Sull’area ex Sloi e Carbochimica il
rappresentante di Futura sono state fatte gravi sottovalutazioni e
che invece impatterà pesantemente, anche sui costi, con il progetto
del bypass al punto da mettere a rischio la riuscita dell’appalto.
Filippo
Degasperi (Onda Civica)
Coinvolgere
le istituzioni scolastiche
nei
servizi per l’occupabilità
La
risoluzione di Filippo Degasperi (Onda Civica), approvata
all’unanimità, impegna la Giunta a coinvolgere, compatibilmente
con le regole europee, le istituzioni scolastiche e formative
provinciali nella programmazione dei servizi previsti “Garanzia di
Occupabilità dei lavoratori”. Degasperi ha ricordato che sarebbe
incomprensibile che i soggetti pubblici venissero esclusi. Ugo Rossi
(Azione), annunciando il suo sì, ha affermato che la risoluzione se
verrà attuata potranno venire dal sistema scolastico pubblico e dal
privato buone idee.
Alex
Marini (5 Stelle)
Legare
i progetti di transizione
ecologica
all’appello degli scienziati
La
risoluzione di Alex Marini (5 Stelle), approvata all’unanimità,
impegna la Giunta a ispirare la realizzazione dei progetti Pnrr
legati alla transizione ecologica ai principi previsti nell’appello
“World scientists warning of climate emergency”. Marini ha
ricordato che si è chiesto alla Giunta di aderire alla proposta di
costituire una commissione sul Pnrr. Vero che la legislatura sta
volgendo al termine, ma si potrebbero comunque coinvolgere le
commissioni esistenti. Sul tavolo di confronto si potrebbe pensare a
meccanismi di coinvolgimento dei consiglieri. Paccher (Lega) ha
replicato a Rossi affermando che non è vero che rimangono solo 272
milioni per il Pnrr. I progetti erano 32, non tutti sono stati
accolti ma che avevano una forte caratterizzazione sul versante della
sostenibilità. E i soldi sui progetti delle Giunte provinciali
precedenti come l’interramento dell’interramento della ferrovia,
ha detto, sono entrati nel Pnrr perché Fugatti è riuscito trovare i
soldi. Una lettura dei fatti, per Rossi, sbagliata perché proprio
l’approvazione del progetto ha permesso a Rfi di metterlo nel Piano
di resilienza. Dallapiccola (Patt) ha detto che a Fugatti deve essere
andato male qualcosa perché i soldi arrivati sono stati meno di
quelli annunciati. Mara Dalzocchio (Lega) ha detto che, rispetto a
Bolzano, mancano due miliardi di euro a causa delle politiche del
centro sinistra. Sulla proposta di Sara Ferrari di istituire una
commissione sul Pnrr, la capogruppo della Lega ha aggiunto che
nessuno ha detto no, ma è stato convenuto che sarebbe stato più
opportuno affrontare le questioni in Prima o Seconda commissione.
Dallapiccola ha detto che la Provincia di Bolzano nel bilancio mette
anche le partite di giro e l’unico comparto che segna punti a
favore all’Alto Adige è il turismo che è attualmente governato
dalla Lega. Settore, ha ribattuto Dalzocchio, sul quale la Giunta
Fugatti ha dovuto riempire vuoti di anni. Per Rossi è inaccettabile
far passare l’idea falsa che ci sono due miliardi di differenza tra
il bilancio Pat e quello di Bolzano.
Alessandro
Olivi (Pd)
Creare
sinergie tra Pnrr
e
il Progetto Manifattura
La
risoluzione di Alessandro Olivi (Pd), approvata all’unanimità,
impegna la Giunta a creare sinergie tra le iniziative della missione
2 del Pnrr e il cluster tecnologico di Progetto Manifattura quale
centro di competenze per l’attuazione degli obiettivi del Pnrr
rafforzando la collaborazione tra ricerca trasferimento tecnologico e
imprese sugli obiettivi della transizione ecologica implementando lo
sviluppo dei lavoratori con Unitn e Fbk. La parte che riguardava i
progetti di mobilità sostenibile è stata tolta, ha detto Olivi,
perché, ha spiegato Spinelli, il Pnrr non prevede finanziamenti su
questi tipi di intervento nelle zone di montagna. Un fatto, ha
aggiunto, che renderà difficile la realizzazione di tanti progetti
annunciati con enfasi di collegamento funiviario. La parte accettata
dalla Giunta, ha aggiunto il consigliere dem, copre una clamorosa
svista: l’esclusione della Manifattura dai progetti Pnrr.
Vanessa
Masè (La Civica)
Favorire
i rapporti pubblico
privato
per i soggetti svantaggiati
La
risoluzione di Vanessa Masè, approvata all’unanimità, impegna la
Giunta a sviluppare maggiormente i rapporti con il privato e il
privato sociale per realizzare percorsi mirati per un reale
inserimento nel tessuto produttivo dei soggetti svantaggiati. La
consigliera ha detto che il progetto di occupabilità del Pnrr
rappresenta un’occasione per dare una risposta ai soggetti più
fragili con percorsi mirati non solo con finalità di tirocinio.
Paolo
Zanella (Futura)
Favorire
la costituzione
di
Comunità energetiche
La
risoluzione di Paolo Zanella, nella parte di dispositivo votato
all’unanimità, impegna la Giunta a farsi promotrice nel facilitare
l’incontro tra i diversi attori pubblici e privati che intendono
creare una Comunità Energetica Rinnovabile sul nostro territorio,
supportandoli nella partecipazione ai promuovere la partecipazione ai
bandi del Pnrr dedicato alla costituzione del Cer. Il tema, ha
aggiunto, è quella dell’energia che si sta dimostrando un grave
problema per cittadini e aziende. No, della Giunta e della
maggioranza (16 no, 9 sì) invece al punto che chiedeva alla Giunta
di impegnarsi per un progetto pilota di co – housing. Marini ha
affermato che le comunità energetiche dovrebbero essere naturali,
anche perché ci sono profonde radici storiche. e si sarebbe potuta
evitare la triplicazione del caro energia proprio attraverso queste
comunità come dimostra l’esperienza di alcune grandi città
tedesche. Comunità energetiche che guardano ad uno sviluppo
alternativo e che realtà come la Lombardia stanno finanziando con
cifre importanti (55 milioni di euro).
Paolo
Zanella (Futura)
Case
della comunità, no della Giunta
all’integrazione
tra sanità e sociale
La
risoluzione di Paolo Zanella, bocciata con 16 no, 8 sì, mirava a
impegnare la Giunta a individuare nelle Case della comunità il luogo
privilegiato per l’integrazione dei servizi sociali con quelli
sanitari; a utilizzare parte delle risorse destinate alla
digitalizzazione della sanità per l’integrazione dei sistemi
informativi sanitari con quelli sociali. Dalla Giunta è arrivato un
no che Zanella ha commentato affermando che da queste Case di
comunità saranno esclusi gli assistenti sociali. Scelta
incomprensibile anche perché non a avrebbe comportato costi
aggiuntivi e avrebbe permesso l’integrazione dei sistemi
informativi. Quindi, non si va verso la necessità dell’integrazione
socio – sanitaria a favore del privato. Sara Ferrari ha concluso la
seduta affermando che se si è discusso di Pnrr è solo perché le
minoranze hanno chiesto un Consiglio straordinario che si è tenuto
in un solo pomeriggio in un clima frettoloso. E questo nonostante i
presidenti delle assemblee regionali abbiano chiesto il
coinvolgimento pieno dei consigli nelle scelte del Pnrr. Qui invece,
ha detto ancora, si istituiscono tavoli con i comuni e le forze
sociali, dai quali è sempre escluso il Consiglio, quindi i
rappresentanti eletti dal popolo. Sara Ferrari ha concluso dicendo di
sperare che almeno si potrà discutere di Pnrr in commissione. Se
così non sarà questo tema tornerà in aula con altri consigli
straordinari.