I lavori della Quinta Commissione. in allegato, i documenti inviati dai soggetti consultati oggi
Le audizioni sul programma 2022 dell'Unione europea, ricordando David Sassoli
Il palazzo sede dell'Unione europea a Bruxelles
Alle
consultazioni
promosse
oggi
dalla Quinta Commissione presieduta da Alessia Ambrosi (FdI)
sul coinvolgimento
della Provincia
autonoma
di Trento nel programma
di lavoro definito
dalla Commissione
europea per il 2022, sono intervenuti i rappresentanti dei
sindacati confederali,
del Coordinamento imprenditori, della Camera di commercio e
dell’Università, mentre
il Consiglio
delle autonomie locali ha
inviato un proprio documento.
In
apertura Ambrosi
ha espresso sgomento
e profondo dispiacere per la prematura scomparsa, questa notte, del
presidente del Parlamento europeo David Sassoli, “politico
di grande spessore, che ha improntato tutta la propria attività al
dialogo in campo comunitario”. Analoghi sentimenti di dolore,
insieme alle condoglianze rivolte ai familiari di Sassoli, sono
emersi da tutti gli auditi.
I
SINDACATI: SI LAVORI PER L’ANNO EUROPEO DEI GIOVANI E LA CONFERENZA
SUL FUTURO DELL’EUROPA
Andrea
Grosselli, segretario
della Cgil del Trentino
si è unito al cordoglio per la morte di Sassoli che – ha
ricordato – da presidente
dell’Europarlamento ha spinto per una maggiore integrazione a
livello comunitario. I contenuti del programma europeo 2022
vanno
per Grosselli nella giusta direzione. Ha
evidenziato in particolare due argomenti sui quali si concentrerà
nei prossimi mesi l’attività dell’Us: l’anno
europeo dei
giovani e
la
conferenza sul futuro dell’Europa. I sindacati chiedono
che
le istituzioni trentine
e quindi
anche il Consiglio provinciale
lavorino
in
queste due direzioni. Sul versante dell’energia, Grosselli
ha anche auspicato che
Provincia
punti
quest’anno
all’obiettivo
europeo della decarbonizzazione
per ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili. Tenendo
conto delle pressione
derivanti
dai crescenti costi legati all’approvvigionamento,
allo
stoccaggio e alla
distribuzione del gas naturale che sta subendo forti aumenti di
prezzo scaricati
sulle
famiglie e sulle imprese. Si tratta di garantire una transizione il
più possibile giusta al nuovo
modello di sviluppo. Obiettivo
che non si ottiene, per i sindacati, rallentando, bensì accelerando
la transizione
ecologica.
Anche a
livello provinciale, come le OOSS hanno chiesto senza
che la Giunta abbia
finora risposto adeguatamente a
questo
appello.
Occorre che
l’ente pubblico incentivi le aziende ad
investire in
questa direzione per far crescere un
mercato della sostenibilità. “Sappiamo – ha
aggiunto Grosselli – che la transizione
ecologica
ha un impatto sociale
ed
economico,
impatto
che
l’intervento
pubblico
deve
bilanciare
per non penalizzare le imprese e i
le fasce deboli della popolazione. Quanto all’economia
digitale, altro grande obiettivo dell’Ue per quest’anno, servono
investimenti
sulle
dotazioni tecnologiche che rendano
più
forte il
sistema produttivo.
Infine le politiche sociali. Per Grosselli su
questo versante l’Europa deve concretizzare
il pilastro
dei diritti con
maggiori investimenti.
Infine
secondo
il segretario della Cgil la Giunta provinciale dovrebbe confrontarsi
con i sindacati perché
le risorse del Pnrr
siano
equamente distribuite a favore di un reale processo di ripresa
dalla
crisi
causata dalla pandemia.
Walter
Alotti della
Uil ha ricordato la presenza di David
Sassoli
a Trento per la commemorazione di Antonio Megalizzi.
La Uil sottolinea tre questioni. Innanzitutto la
necessità di spingere anche come Provincia l’Ue affinché nel
2022 e
2023 prenda decisioni importanti
sul fiscal compact a sostegno delle politiche economiche e dei
bilanci dei Paesi membri.
Occorre
evitare un ritorno al regime
di austerità e di tagli della
spesa
degli anni precedenti alla pandemia mantenendo
flessibili i margini
delle politiche economiche. Secondo: sulla
lotta
all’inquinamento ambientale l’Europa
deve
puntare a
un minor utilizzo dei pesticidi in
agricoltura e
al miglioramento della qualità delle acque. Questo
vale
anche per la Provincia, visto che la situazione del Trentino non è
affatto
confortante,
perché
ne va innanzitutto della salute
dei cittadini. Per
questo è urgente intervenire anche
sugli
allevamenti
e per il biologico. Alotti ha messo l’accento anche sul tema, di
rilevanza europea, dell’editoria
perché anche nella nostra provincia vi è il rischio è di una
centralizzazione del mercato e della pubblicità. Sabato, ha
preannunciato, la Uil parteciperà alla manifestazione organizzata
dai giornalisti in occasione del primo anniversario della chiusura
del quotidiano Trentino. Infine anche
secondo Alotti è necessario che l’Europa si impegni maggiormente
per la tutela dei
diritti civili
e
contro
le discriminazioni,
perché
vi
sono Paesi comunitari
in
cui sono a rischio i valori della democrazia e della libertà, che
vanno
quindi riaffermati perché siano riconosciuti.
La
discussione: il salario minimo europeo dev’essere legato al lavoro.
Ambrosi
ha segnalato che il tema dei giovani verrà preso seriamente in
considerazione anche dalle istituzioni provinciali e regionali in
questo 2022, anno a loro dedicato, mettendo al centro dell’attenzione
le prospettive dell’Euregio.
Alex
Marini
(Misto-5 Stelle) ha ricordato che l’Ue chiede
l’introduzione
del salario minimo per garantire una retribuzione accettabile a
tutti, in particolare alle donne. A
livello provinciale – ha lamentato – quando si è tentato di
affrontare l’argomento, la Giunta si è opposta. Marini ha chiesto
ai sindacati di esprimersi anche
sulle misure di sostegno al lavoro.
Grosselli
ha
risposto che a livello europeo sul
reddito minimo non
vi è una direttiva vincolante ma una raccomandazione ai
Paesi membri.
Reddito
che secondo
il sindacalista non dev’essere solo
un
sostegno sociale ma uno strumento legato al lavoro per
favorire l’uscita dalla povertà.
Le OOSS stanno lavorando in questa direzione.
Alotti
ha
aggiunto che lo
strumento da adottare a
livello locale è
il
riconoscimento dei contratti nazionali per garantire ai lavoratori un
trattamento economico dignitoso.
COORDINAMENTO
IMPRENDITORI: ALLEGGERIRE LE REGOLE EUROPEE SUI PICCOLI ISTITUTI DI
CREDITO
Roberto
Simoni,
presidente
pro-tempore del Coordinamento, ha
presentato il documento unitario delle
associazioni imprenditoriali, che al programma europeo 2022 chiedono
soprattutto di promuovere la sburocratizzazione
e la semplificazione delle
procedure amministrative
per
favorire la ripresa dell’economia
regredita a causa della crisi
pandemica.
Anche
la Provincia
dovrebbe applicare il principio che ad ogni nuova
legge
introdotta
ne
sia rimossa
un’altra.
Il Coordinamento chiede alla
Provincia una riorganizzazione della sanità
trentina e
di affrontare in
particolare il
problema della carenza di medici, infermieri e personale preposto
all’assistenza con
una riforma che
sciolga i
gravi
nodi
emersi nel corso della pandemia. Gli
imprenditori sollecitano anche la Giunta Fugatti ad insistere
con la campagna
vaccinale per sostenere
le imprese che hanno bisogno di lavorare per uscire dalla crisi.
Crisi
che si protrae anche quest’anno e per questo il Coordinamento
chiede
alla
Provincia di
prorogare
interamente anche nel
2022 le
misure di sostegno finanziario e le agevolazioni a favore delle
imprese introdotte
nel 2020 e 2021. Sul
tema del credito
Simoni ha ricordato lo
stress al quale sono oggi sottoposte le Casse
rurali del Trentino a
causa di una
normativa europea che
sono applicabili solo dalle grandi banche. Le
autorità europeo vanno stimolate a rimediare a questo errore,
riportando i
piccoli istituti sotto
il controllo della Banca d’Italia e
riducendo
gli eccessi regolamentari
per permettere l’erogazione del credito alle imprese locali.
Quest’anno servirebbe poi una riforma fiscale, urgenza questa molto
sentita dagli imprenditori. Quanto alla transizione ecologica, per
Simoni occorre evitare che abbia un impatto penalizzante sulle
imprese
trentine. Per la transizione digitale, il Coordinamento ritiene che
il Trentino abbia
fatto
grossi passi avanti, ma che
sia necessario puntare all’educazione
informatica degli
operatori e dei cittadini per
evitare
che una parte della popolazione
non benefici
di questa risorsa.
Spingere sulla digitalizzazione permetterebbe
anche anche alle piccole e medie imprese trentine un
grande
salto
di qualità rendendo
più competitivo tutto il sistema economico.
Infine il
Trentino ha il problema dello scarso legame
tra mondo della scuola e imprese. Servono risorse umane e
professionali per
far crescere l’economia e l’occupazione.
Serve anche una gestione corretta a livello europeo del
fenomeno dell’immigrazione,
per permettere
di fronteggiare
il problema della denatalità che emergerà nei prossimi anni.
Sull’anno europeo dedicato ai giovani, per contrastare il problema
dei
ragazzi che non studiano né lavorano, secondo
gli imprenditori è
necessario offrire opportunità formative.
La
discussione: bene la transizione ecologica, ma con la necessaria
gradualità.
Sara
Ferrari (Pd),
che
si
è associata al grande
dispiacere
per la perdita di David Sassoli, ha chiesto come gli imprenditori e
la Provincia intendano cooperare per superare il gap tra formazione e
lavoro che rende difficile alle imprese trovare figure professionali
adeguate nel nostro territorio.
Ambrosi
ha
richiamato le sollecitazioni da lei sottoposte alla Giunta per
attivare iniziative di educazione finanziaria rivolte ai giovani. E
ha chiesto come si intende affrontare il problema del credito dovuto
alle
piccole dimensioni delle Casse Rurali.
Marini
ha riproposto il tema del salario minimo a
livello europeo chiedendo
quale sia la posizione degli imprenditori su questo argomento i
lavoratori.
Gianpiero
Orsino
di
Confcommercio ha sottolineato
l’esigenza
che le imprese siano messe nelle condizioni di adeguarsi al processo
di
trasformazione
digitale.
Roberto
Pallanch,
direttore dell’Asat, ha osservato che per
il
salario minimo non
si può prescindere dalla condizione economica
delle imprese.
Sul
tema del rapporto scuola-lavoro ha ricordato
che vi sono dei tavoli aperti
con
l’assessorato provinciale, ma che servirebbe un maggior
livello
di confronto ad
esempio sul tema
della riforma della formazione professionale al
quale la Giunta provinciale sta lavorando ma di cui non ha informato
adeguatamente gli imprenditori.
Aldi
Cekrezi,
direttore di Confesercenti, sul
salario minimo ha
risposto che si
tratta di un tema
molto
complesso
e
non
ancora affrontato dalle categorie, di
cui tuttavia occorrerà parlare
nel
2022 tenendo
però conto dell’aumento
dei costi che mette in sofferenza le aziende. Quanto alla forbice tra
domanda e offerta di lavoro, per Cekrezi occorre puntare sulla
formazione professionale e sull’alta formazione per trovare un
equilibrio che soddisfi le esigenze delle imprese dei vari settori
economici.
Alessandro
Santini,
vicedirettore di Confindustria, ha sottolineato gli obiettivi europei
della transizione verde e della transizione digitale. Sul primo,
mentre
è
a
suo avviso necessario
procedere verso la sostenibilità ambientale garantendo, però,
gradualità
per non penalizzare le imprese, ad esempio nel settore dell’automotiv
a livello europeo. Non si può quindi imporre una tecnologia
piuttosto che un’altra. Per il digitale è invece
indispensabile
sviluppare la banda ultralarga ma
anche l’educazione
nelle scuole e dei lavoratori. Serve un impegno anche per la cyber
security per difendere le aziende
dalle
trappole informatiche. Collegare
formazione
e lavoro è
possibile, a suo avviso, promuovendo esperienze
di relazioni
tra
scuole e imprese con
il coinvolgimento delle
famiglie, per mostrare le opportunità occupazionali offerte ai
figli. Salario minimo: più che su questo obiettivo secondo Santini
per
le imprese è
opportuno agire sui contratti collettivi di lavoro. Il problema è
inoltre
dovuto
anche al cuneo fiscale.
Claudio
Filippi,
dell’Associazione
artigiani, ha ribadito
la difficoltà di pensare
a un salario minimo a livello europeo. Quanto al rapporto tra domanda
e offerta di lavoro anche
a suo avviso occorre
lavorare su
scuole
e famiglie per permettere
ai
ragazzi l’inserimento
nelle aziende
artigiane trentine
e
anche
di poter diventare loro stessi imprenditori
artigiani. Infine per
Filippi l’Ue
fatica
a
capire le esigenze specifiche delle imprese italiane caratterizzate
dalle piccole dimensioni e quindi dal difficile accesso alle
opportunità offerte a
livello comunitario.
Questo è il problema da superare con un
rinnovato small
business act
da
inserire nella
programmazione europea.
Simoni
sul tema del credito ha evidenziato la grande differenza tra le
banche sistemiche e i piccoli istituti di credito come le casse
rurali trentine, in parte compensata dalla nascita in Italia di due
grandi gruppi di banche territoriali, uno dei quali con sede a
Trento. Gruppo che avendo però natura cooperativo-mutualistica è
gravato
dall’obbligo di rispettare regole europee previste per istituti di
credito con strutture amministrative e burocratiche di dimensioni
gigantesche.
In una prospettiva futura, quindi, per incentivare
il credito alle imprese è
necessario tutelare dal punto di vista normativo le piccole realtà
come quelle delle Casse rurali del Trentino. Ad esempio non imponendo
il
possesso dei medesimi requisiti
ai consiglieri di una banca come Unicredit e di un piccolo
istituto
come una
Cassa rurale.
A livello nazionale vi è stato un passo avanti per
premere sull’Ue
affinché modifichi le regole che assoggettano anche le piccole
banche a
regole pensate solo per i
grandi istituti di credito.
CAMERA
DI COMMERCIO INDUSTRIA
ARTIGIANATO AGRICOLTURA: L’AUMENTO
DEI PREZZI DELL’ENERGIA E DELLE MATERIE PRIME PER L’EDILIZIA
POTREBBE INFLUENZARE LE POLITICHE DELLA BCE.
Alberto
Olivo,
dirigente di Cciaa di Trento, ha ricordato il
supporto dato
dall’ente
camerale alle imprese locali sulla base di dati e analisi del sistema
economico.
Massimo
Pavanelli
ha evidenziato il rimbalzo dell’economia avvenuto nel 2021 al netto
della stagione invernale che peserà negativamente sulla crescita del
Pil dell’anno scorso. La Cciaa ha calcolato un amento di fatturato
delle imprese trentine del
16,2% tra
il 2020 e
il
2021 e del 7,2%
rispetto
al 2019. Fatturato
oggi
eroso,
però,
dalla
crescita dell’inflazione che toglie una parte
dei
guadagni alle
imprese. Enorme è
stato poi l’aumento
dei costi dell’energia
dovuto sia gas
naturale proveniente dall Russia sia
alla domanda
di alcune economie molto dinamiche. Forti
aumenti hanno subito anche i prezzi
dei metalli e dei materiali per l’edilizia. Questi aumenti non
erano previsti 12 mesi fa e sono
destinati ad influenzare
le
politiche monetarie delle Bce. Sulla digitalizzazione,
la Camera
di commercio ha
evidenziato in un’indagine
la
contraddizione tra big
players molto competitivi e un tessuto imprenditoriale di piccole
dimensioni che è ancora solo all’inizio del
processo.
Occorre
quindi accompagnare
le piccole imprese ad
investire di più sulla digitalizzazione.
Infine la Cciaa evidenzia in
Trentino lo scarto
tra la digitalizzazione spinta della pubblica amministrazione e
la
capacità delle imprese di relazionarsi
con questi enti non disponendo di sistemi
innovativi e rapidi.
Olivo
ha
aggiunto
che
per
quanto riguarda la digitalizzazione la
Cciaa punta a dare supporto alle piccole
attività
economiche locali con
corsi
di formazione
organizzati
dall’Accademia d’impresa per
fornire elementi
conoscitivi
che suscitano interesse per l’innovazione e appaiono utili e
convenienti. Molto
importante sarà portare avanti il lavoro sullo sportello unico per
le attività produttive per facilitate i rapporti con la pubblica
amministrazione. Olivo ha anche
ricordato
che
sul
difficile rapporto
delle imprese trentine con l’Austria per
il trasporto
merci l’Ue si è dimostrata molto timida nel far rispettare le
regole dell’ordinamento comunitario.
La
discussione: l’Accademia di impresa stimola l’innovazione nelle
aziende.
Sara
Ferrari ha
chiesto se vi siano percorsi di formazione all’approccio con le
tecnologie digitali anche per gli imprenditori artigiani non più
giovani.
Olivo
ha risposto ricordando
il coinvolgimento
in questi corsi di Trentino
Sviluppo per calibrare gli interventi sul target specifico degli
imprenditori rendendo compatibili
le
attività
formative
con
le esigenze degli
operatori. Accademia
d’impresa ha anche
aperto
un portale a cui le imprese possono accedere per ottenere stimoli in
termini di opportunità di innovazione che appaiano
alla
portata delle
piccole attività. I
risultati finora ottenuti da questi corsi sono incoraggianti.
SCUOLA
DI STUDI INTERNAZIONALI DELL’ATENEO TRENTINO: PER LA
DI9GITALIZZAZIONE LA PROVINCIA POTREBBE OFFRIRE PROCEDURE E SERVIZI
DA REMOTO FIN DALL’ORIGINE
Il
professor Stefano Schiavo
sulle 6 aree tematiche individuate dalla Commissione europea, in
particolare il Green deal e la transizione digitale. Fulcro del
programma 2022 è la ripresa post-pandemia per cui la transizione
digitale è considerata un volano per emergere dalla crisi. Traspare
dal
programma il
desiderio della Commissione di mantenere un ruolo guida assunto
durante la gestione della pandemia e di essere protagonista anche in
ambiti come le politiche industriali e le politiche sociali che
competono agli Stati nazionali.
La Scuola di studi internazionale di Trento osserva anche che le
risorse
mobilitate attraverso il Next Generation Ue hanno creato un maggior
interesse
tra azioni europee e livelli
nazionali e regionali. Green deal e digitalizzazione, inoltre,
sono
obiettivi che impongono di ragionare in modo integrato tra aree di
intervento, quindi anche tra i
diversi assessorati
della Provincia. Le risorse messe a disposizione richiedono la
capacità di gestire progetti pluriennali per i quali non vi è
un’abitudine spinta negli enti pubblici. Un
principio
interessante che
la Provincia potrebbe adottare in materia di digitalizzazione per
corrispondere al programma dell’Ue consiste nella messa
in campo di procedure e servizi accessibili fin dall’orgine da
remoto. Evitando cioè
il passaggio dal cartaceo al digitale.
Altro tema: la sostenibilità ambientale. La
Provincia potrebbe muoversi da subito per dare certezza
normativa alle imprese europee a
favore del processo di decarbonizzazione
incoraggiando
gli investimenti su tecnologie
innovative orientate
al traguardo delle emissioni
zero. Si tratta di certificare la quantità di Co2 assorbita
attraverso le pratiche agricole e forestali. Per
il contesto provinciale sono
di grande interesse le
novità introdotte a livello europeo per la riduzione dei pesticidi e
la crescita del biologico, obiettivi legati anche
alla
maggiore sensibilità dei consumatori verso la qualità dei prodotti.
Da questo punto di vista, per l’Università, si possono mettere a
sistema anche esperienze e competenze locali che già ci sono come la
Fondazione Mach, superando – ha osservato Schiavo – la diatriba
con l’università di Trento. Con le risorse pubbliche messe a
disposizione della transizione ecologica si potrà puntare a ridurre
le contrapposizioni tra produttori agricoli e consumatori. Per la
digitalizzazione è importante ricordare la legge europea annunciata
in materia di sicurezza
informatica. Per la
crescita della competenze
digitali nella
scuola e nella formazione dei lavoratori la
Provincia dovrà
puntare sulla
formazione anche
dei
docenti. Ancora,
sul 2022 come anno
europeo dei giovani la Provincia potrebbe raccogliere spunti
importanti dalla conferenza sul futuro dell’Europa, puntando ad
offrire ai giovani opportunità di inserimento di formazione e
lavoro. Infine
vi sarà una legge
europea sulla libertà dei media, in
considerazione del ruolo avuto dai messaggi
e
dall’informazione durante
la pandemia.
La
discussione: nel corso del 2022 la Provincia stimoli iniziative dal
basso coivolgendo i giovani per contribuire alla conferenza sul
futuro dell’Europa.
Sara
Ferrari,
a proposito dei giovani, ha chiesto
come, secondo l’università, si potrebbe raccogliere anche i loro
suggerimenti per contribuire alla conferenza sul futuro dell’Europa,
in vista della quale la Provincia non ha ancora prodotto nulla.
Schiavo
ha risposto che le iniziative in questa direzione dovrebbero partire
dal basso, ma per questo servirebbero degli incentivi che spronino ad
organizzare iniziative, fornendo un quadro di riferimenti che stimoli
a organizzare delle attività. Meglio sarebbe pensare a tante piccole
attività
locali
auto-organizzate piuttosto che un unico grande consesso al quale però
poi partecipano poche persone.
Ambrosi
ha aggiunto che anche il Consiglio provinciale sta pensando alle
iniziative da adottare coinvolgendo il territorio e i giovani a
partire dalla primavera, iniziative
sono
frenate però
dal
peggioramento della situazione pandemica e
per questo da posticipare.
Marini
ha
ricordato uno studio comparativo tra gli istituti di partecipazione
popolare nel
Tirolo,
nell’Alto
Adige e
in
Trentino.Sui
salari minimi il Parlamento europeo ha approvato una direttiva che
andrebbe recepita dagli Stati nazionali membri.
Schiavo
ha risposto che c’è un conflitto di competenza perché sui salari
minimi sono gli Stati e non l’Ue a poter prendere decisioni. Si
tratta semmai per l’Europa di stimolare i governi ad agire.
Probabilmente si andrà verso un coordinamento su questo tema. Il
processo sarà però lento per ragioni elettorali e politiche. In
ogni caso il Parlamento europeo ha preso posizione sul reddito minimo
e non sul salario minimo.
Ambrosi
ha
rinviato
alla
prossima seduta la discussione finale
del programma
della Commissione europea per poter visionare tutta la documentazione
acquisita sul tema e elaborare
la
relazione conclusiva
sui lavori.