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02/12/2021 - In aula o in commissione

Le risorse umane di Casa Mia, vero patrimonio per gestire la crescente complessità dei minori

Il sopralluogo della Commissione speciale del Consiglio alla struttura dell'Apsp di Riva del Garda

Le risorse umane di Casa Mia, vero patrimonio per gestire la crescente complessità dei minori

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Le risorse umane di Casa Mia, vero patrimonio per gestire la crescente complessità dei minori
La Commissione d’indagine in materia di affidamento minori guidata da Mara Dalzocchio, ha visitato questa mattina l’Apsp Casa Mia di Riva del Garda, compiendo così l’ultimo dei sopralluoghi alle strutture che gestiscono nella nostra Provincia i servizi per l’accoglienza di minori in condizione di affido.

Accolti dal direttore Renzo Galvagni e dai coordinatori dei servizi residenziali di due delle tre strutture di proprietà Veronica Giuliani e Simone Centonze, i consiglieri provinciali Mara Dalzocchio, Sara Ferrari, Lucia Coppola, Katia Rossato, Pietro Degodenz, Denis Paoli, hanno potuto apprezzare, oltre alla cura degli edifici e dei servizi, il prezioso lavoro svolto dagli operatori che permette ogni anno di accogliere mediamente dai 37 ai 40 ospiti. Casa Mia è l’unica azienda pubblica nel comparto delle politiche sociali che si occupa di minori e famiglia, hanno premesso Galvagni e Giuliani. Nata nel 1922 per rispondere, allora, all’esigenza di trovare una sistemazione per gli orfani di guerra, l’azienda è oggi strutturata su tre splendide sedi, con 2 gruppi di appartamenti ciascuna più numerosi servizi aperti al territorio, accanto a quelli residenziali.

Gli ospiti, oggi 39 (dei quali 22 femmine e 17 maschi) sono coordinati da un team composto da cinque educatori che garantiscono una copertura h 24 per 365 giorni all’anno. Un lavoro non facile, sopratutto in considerazione della crescente complessità delle problematiche, in primis di natura neuropsichiatrica e psicologica, che stanno investendo il comparto in un’escalation mai vista, che si è via via innescata ancora prima dell’era Covid.

Questo sopralluogo ha dunque confermato quanto già emerso dall’ascolto di tutti i soggetti, ovvero che il fenomeno, sempre più diffuso, riguarda perlopiù adolescenti con più di 16 anni in situazioni molto problematiche e altamente complesse di disagio sociopsicologico, dove l’elemento di più difficile gestione è quello dell’aggressività fisica.

Rispondendo ad una sollecitazione dei consiglieri sull’adeguatezza del modello nel rispondere a questa complessità, la riposta è stata affermativa: Casa mia è una struttura socio educativa, ma può contare su importanti sinergie in ambito socio sanitario e su equipe specializzate nell’età evolutiva che fanno da cuscinetto, anche se le criticità possono riscontrarsi nel caso di gestione di situazioni di emergenza. Da questo punto di vista, ha sottolineato Galvagni, gli sforzi maggiori e anche la maggior parte delle risorse (il 75% del bilancio), sono rivolti alla costruzione del team di lavoro. Le risorse umane sono il vero patrimonio di Casa mia, a maggior ragione in un momento come quello che stiamo attraversando, in cui osserviamo crescente complessità e fragilità, ha rimarcato. Accanto a questo, una sfida primaria evidenziata da Giuliani, è quella del coinvolgimento delle famiglie. “Dobbiamo essere alleati con le famiglie” ha aggiunto, anche perché l’obiettivo, dopo una permanenza media in struttura dai 2 ai 5 anni, è quello del ritorno a casa. Va ricercato dunque un livello di fiducia e in questo senso il rapporto con il contesto famigliare è fondamentale.

A Casa Mia si respira un clima famigliare. Aldilà delle difficili problematiche che accompagnano il percorso di questi ragazzi, osservando la cura dei dettagli, gli arredi personalizzati dei singoli spazi e la diffusa atmosfera di armonia, non c’è dubbio nel credere se si sta facendo il massimo per far sentire ciascuno a casa sua.

​E’ possibile seguire l’attività e i progetti di Casa mia anche collegandosi ai due profili Instagram iocisono_apspcasamia e incento.casamia, quest’ultimo per celebrare i cent’anni che la struttura festeggerà nel 2022.​

Immagini
  • Un momento dell'incontro con i responsabili della struttura di accoglienza dei minori
  • I consiglieri della Commissione ricevuti all'ingresso dell'Apsp di Riva del Garda