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18/10/2021 - Documenti e Interventi

No della Cpo al passaggio da due a tre delle preferenze nella legge elettorale della Provincia

Per la presidente della Commissione pari opportunità le donne ne uscirebbero penalizzate

No della Cpo al passaggio da due a tre delle preferenze nella legge elettorale della Provincia

No della Cpo al passaggio da due a tre delle preferenze nella legge elettorale della Provincia

​​ La Commissione provinciale pari Opportunità tra donna e uomo, in questa come nel corso delle precedenti legislature, è sempre stata impegnata nel cammino verso una piena democrazia paritaria. Insieme a tutta la società civile, la Commissione aveva salutato positivamente la riforma della legge elettorale provinciale del 2003 ed è un dispiacere, ad oggi, trovarsi a dover discutere delle preoccupazioni e perplessità destate da alcune proposte legislative, volte a cancellare questa conquista.

La Commissione ha già avuto modo di esprimersi nelle opportune sedi in merito alla proposta che vorrebbe introdurre la possibilità di esprimere tre preferenze e in data 7 maggio 2021 aveva espresso la sua posizione anche in prima Commissione consiliare permanente; tuttavia reputiamo che alcune considerazioni possano giovare al dibattito pubblico attualmente in corso.

La proposta infatti, che vorrebbe ampliare il raggio di esercizio democratico dell’elettrice/elettore, finirebbe per avere ripercussioni significative in chiave di genere, squilibrio che certo non giova alle democrazie. Sebbene formalmente sia fatto salvo il principio dell’alternanza di genere, nella sostanza paventiamo la possibilità che il meccanismo finisca con il riproporre, in luogo di spezzare, prassi discriminatori nei confronti delle donne. È noto infatti che la sotto-rappresentanza del genere femminile in politica si alimenta di profondi meccanismi culturali che vengono nutriti sia all’interno dei movimenti e partiti politici, sia diffusi nella popolazione generale. Il fondato timore è che, ove effettivamente venga esercitata la tripla preferenza, sia molto più probabile che questa venga espressa a vantaggio di due candidati (in luogo di due candidate), di fatto diminuendo le chance per le donne in lista di venire elette. Guardando alla composizione del Consiglio Provinciale ad oggi, vediamo lievi ma progressivi miglioramenti all’interno di uno scenario in cui, tuttavia, lo squilibrio persiste. Gli sforzi della politica, delle istituzioni e di tutta la società civile devono essere indirizzati alla diffusione di una cultura paritaria che consenta l’esercizio effettivo della doppia preferenza, non invece nel modificare un sistema che si è rivelato funzionante. Il meccanismo della doppia preferenza di genere, che è stato giudicato in linea con la nostra Costituzione e conforme in particolare all’art. 51 (Pari opportunità nell’accesso agli uffici pubblici) dalla sentenza n. 4/2010 della Corte costituzionale, è invece uno strumento che favorisce - ove adottato come buona pratica da elettori ed elettrici - l’effettiva distribuzione paritaria delle votazioni. Che il meccanismo ad oggi vigente nella nostra Provincia rappresenti dunque una buona pratica, è indubbio.

In definitiva crediamo che la proposta sul tavolo rappresenti un passo indietro rispetto al lavoro fatto in questi anni e che possa ostacolare il raggiungimento di una piena democrazia paritaria, innescando meccanismi a detrimento del genere femminile, già ampiamente sottorappresentato in politica, effetti - di certo non secondari - sui cui sentiamo il dovere di portare l’attenzione della cittadinanza tutta e che scongiuriamo con decisione e fermezza.


Trento, 18 ottobre 2021

La Presidente della CPO

- dott.a Paola M. Taufer -