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07/09/2021 - In aula o in commissione

La discussione delle interrogazioni a risposta immediata che ha aperto i lavori in aula

Al via la prima sessione del Consiglio provinciale dopo la pausa estiva

La discussione delle interrogazioni a risposta immediata che ha aperto i lavori in aula

Nella foto, una discarica: quattro i question time sul tema. In allegato, l'ordine del giorno

La discussione delle interrogazioni a risposta immediata che ha aperto i lavori in aula
​​La prima sessione in aula del Consiglio provinciale dopo la pausa estiva, si è aperta oggi con la discussione del question time. 


​ A quattro interrogazioni di altrettanti consiglieri dedicate allo stesso argomento  o a temi affini (riapertura discariche di Imer e Monclassico e discarica di Ischia Podetti), l’assessore competente ha dato una risposta unitaria e articolata.


Patt: ampliamento della discarica di Monclassico

Un esponente del Patt ha chiesto alla Giunta se sia allo studio l’ampliamento del sito della discarica di Monclassico e Imer sulla vicina cava di ghiaia e sabbia.

Pd: quali tempi per il nuovo catino della discarica di Ischia Podetti?

Il consigliere ha chiesto alla Giunta quali tempi di lavoro si prevedono per la realizzazione del nuovo “catino” per raccolta di rifiuti speciali nella discarica di Ischia Podetti, posto anche il tempo necessario ad una previsione urbanistica di tale costruzione e quindi per quanto tempo verranno utilizzate le discariche di Monclassico e Imer e con quali previsioni di riempimento di queste ultime.

Trentino in Azione: alternative alle riaperture delle discariche di Imer e Monclassico

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se siano state valutate eventuali soluzioni alternative alla riapertura delle discariche di Imer e Monclassico ed eventualmente quali siano le motivazioni per le quali non sono state adottate.

Lega: discariche di Imer e Monclassico e possibile apertura di una nuova discarica a Dimaro

L’annunciata riapertura delle discariche di Imer e Monclassico suscita gravi preoccupazioni nella popolazione locale, anche con riferimento all’eventuale utilizzo, una volta esaurita la capienza di queste, della cava sita nel comune di Dimaro Forgarida, vicina all’abitato di Carciato. Il consigliere chiede all’assessore competente se i timori dei cittadini sono fondati e se è nelle intenzioni della Giunta aprire una nuova discarica vicino all’abitato di Carciato.

La risposta. 

L’assessore competente ha inquadrato la questione, percorrendo i passaggi temporali che hanno portato alla decisione di riaprire le discariche e illustrandone le motivazioni, dando lettura di un documento estremamente articolato e complesso. La Giunta si trova in questa situazione perché nella scorsa legislatura per diversi motivi alcune questioni che riguardano lo smaltimento dei rifiuti non sono andate a buon fine, ha premesso. Il piano provinciale di gestione dei rifiuti vigente del 2014, prevede come unica forma di smaltimento alternativa alla discarica la realizzazione di un impianto di produzione del Css (combustibile solido secondario prodotto attraverso la selezione e triturazione del rifiuto secco residuo), da conferire in cementifici o centrali termoelettriche. Il rapido esaurirsi degli spazi disponibili nella discarica di Ischia Podetti. Ha poi fornito alcuni dati sulle percentuali di raccolta differenziata sul territorio trentino, passata dal 17% del 20021 al 77% del 2019, con produzione di rifiuti tendenzialmente costante. A seguito degli incrementi progressivi delle raccolte differenziate, al quantità di secco residuo da smaltire è passata da 230.000 tonnellate del 2000 alle 55.000 del 2019. La Giunta intende affrontare la questione secondo due fasi: una fase transitoria, che prevede la riapertura delle discariche oggetto dell’interrogazione, esclusivamente per la parte di volumetria ancora disponibile, senza nessun ampliamento. I conferimenti saranno effettuati per un lasso di tempo di circa due anni, con impegno da parte della Provincia (anche con la firma di un protocollo), alla definitiva chiusura, copertura e rinaturalizzazione degli impianti al momento del completamento dei volumi già autorizzati, tranne Imer che non riceverà nemmeno tutti i volumi disponibili. Nel contempo si provvederà al completamento degli spazi di Ischia Podetti, con progettazione del cosiddetto “catino nord” della discarica. In via del tutto eccezionale, considerato il principio normativo nazionale comunitario di “prossimità”, si cercheranno impianti temporaneamente disponibili a ricevere rifiuti per l’esportazione fuori dal territorio provinciale. Terminata la fase transitoria, per la fase a regime gli obiettivi sono l’adozione di tecniche di circolarità con riduzione dei rifiuti, obiettivi di raccolta differenziata con le tecniche che si sono rivelate più efficaci sul territorio e realizzazione di impianti di trattamento del residuo per il recupero energetico. Quanto ai quesiti posti dalle interrogazioni, l’assessore ha evidenziato che le discariche presentano ancora volumi disponibili autorizzati e quindi non sono del tutto chiuse. La riapertura sarà limitata ai volumi già autorizzati e sono esclusi ampliamenti in assoluto, per un periodo comunque massimo di due anni, al termine dei quali si procederà con la chiusura definitiva e la bonifica. Contestualmente sono stati già avviati gli iter per la realizzazione del nuovo catino (e impianti accessori) a Ischia Podetti, in data 3 settembre si è conclusa la procedura di localizzazione in materia di tutela dell’ambiente ed è in corso la procedura di valutazione di impatto ambientale, con la previsione di completamento dell’opera entro un anno circa.

Il piano prevedeva la realizzazione di un impianto di trattamento termico con recupero energetico, poi abbandonato per il trend di crescita della raccolta differenziata e per un calo del rifiuto urbano residuo. Si è dunque preferito procedere con la soluzione del conferimento di rifiuto urbano pari a circa 15/20.000 tonnellate, poi rinnovabili, fuori provincia (Bolzano). Negli anni si è assistito ad una crescita rapida della saturazione dell’impianto di Ischia Podetti che ha imposto questa soluzione temporanea.

La replica degli interroganti.

Il consigliere del Patt ha replicato ringraziando per la risposta molto esaustiva e si è detto soddisfatto per la rassicurazione dell’assessore sulla riapertura solo temporanea delle discariche di Imer e Monclassico, che comunque esclude l’ampliamento.

Parzialmente soddisfatto il consigliere del PD, che ha evidenziato un certo ritardo della Giunta nell’avanzare le proposte: a tre anni dall’apertura della legislatura stiamo riattivando due discariche, ma in realtà sulle soluzioni siamo ancora nel campo dei ragionamenti.

Il consigliere di Azione ha preso atto che le alternative alle riaperture delle discariche non sono state valutate: la soluzione poteva essere temporeggiare il tempo necessario all’ampliamento di Ischia Podetti, portando i rifiuti in Veneto, oppure in Lombardia, oppure ampliando i conferimenti a Bolzano fino a 25.000 tonnellate. Il consigliere ha ricordato che l’assessore oggi competente faceva anche lui parte di “quelli che governavano prima”, quindi non regge il mantra del rimpallo delle responsabilità.

L’esponente della Lega ha replicato rilevando che l’aspetto più importante, data l’imminenza delle riaperture, è il mantenimento della tempistica annunciata, ovvero che alla riapertura del nuovo catino di Ischia Podetti si chiudano e bonifichino le due discariche di Imer e Monclassico. Non voglio più sentire in aule pubbliche da parte die cittadini, parole come “la Provincia non è affidabile” ha concluso.


FdI: risorse per alunni Bes nell’anno scolastico che inizia rispetto al precedente

Una consigliera di FdI ha chiesto alla Giunta se a fronte del considerevole aumento del numero degli studenti trentini con disturbi specifici dell’apprendimento, le risorse messe a disposizione dal bilancio provinciale per gli alunni con bisogni educativi speciali per l’anno scolastico che sta per iniziare, siano aumentate o meno rispetto a quelle stanziate nell’anno scolastico precedente.

La risposta. L’assessore competente ha replicato confermando l’attenzione e l’impegno della Giunta per gli alunni Bes ed ha richiamato i numeri degli ultimi anni: in primis ricordando un aumento significativo di budget votato in quest’aula l’estate scorsa per l’avvio dell’anno scolastico rinnovato con investimenti anche per l’anno a venire. L’andamento evidenzia un trend fondamentalmente stabile delle risorse e delle ore dedicate a quest’area, attualmente già attribuite anche per l’anno che sta per cominciare. Alcuni dati diffusi dal responsabile della scuola: il numero totale degli studenti con certificazione 104 del primo e del secondo ciclo è stato di 2790 nel 2020/21 ed è di 2767 per il 2021/22. Per quanto riguarda le risorse di personale sono confermate le assegnazioni previste con 169 posti a tempo pieno, mentre quanto alle risorse finanziarie è stata assegnata una disponibilità complessiva di 10 milioni 800.000 euro. I numeri di studenti e studentesse: 4126 unità nel 2021 e di 4167 nel 2022.

La replica. La consigliera ha ringraziato l’assessore per la costante attenzione e per il costante incremento di risorse, pur osservando che purtroppo queste risorse non sono abbastanza e occorre fare di più.


Patt: viticoltura e lotta alla flavescenza dorata

Un esponente del Patt ha chiesto alla Giunta quali provvedimenti concreti l’assessorato all’agricoltura intende mettere in campo per contrastare la diffusione nei vigneti della flavescenza dorata per la prossima stagione.

La risposta. L’assessore competente in materia ha chiarito che il tema, noto da anni, è stato per la prima volta affrontato in maniera sistematica da questa Giunta, dando vita ad un piano di azione, con attribuzione di ruoli specifici ai diversi attori del sistema, con l’attivazione di un tavolo, con una delibera che rimanda anche ad interventi nelle aree incolte ed abbandonate.

La replica. Nella replica il consigliere ha rilevato l’atteggiamento dialettico di questa Giunta che è significativo della pochezza di idee che la caratterizza.


Pd: iniziative provinciali per la sicurezza sui luoghi di lavoro

Un consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta, dopo gli impegni assunti in occasione della comunicazione 38 resa in aula sull’andamento degli infortuni sul lavoro, quali azioni, quali risorse, quali piani o programmi di formazione sono stati avviati e quali si intendono avviare per diffondere capillarmente una cultura del lavoro improntata sulla sicurezza e la prevenzione degli infortuni.

La risposta. L’assessore ha premesso che ad oggi Inail deve ancora comunicare i dati del 2021, ma possiamo anticipare che la situazione non sta migliorando rispetto al 2020. La Pat vuole adottare tutte le azioni innovative di vigilanza prevedendo anche eventi di formazione in particolare per i settori più a rischio, coinvolgendo università e scuola per sensibilizzare sulla cultura della sicurezza a partire dalle scuole. La Giunta ha recentemente revisionato il Comitato per la sicurezza sul lavoro per adattarlo ai cambiamenti sociali ed entro il 2021 sarà approvato il piano previo confronto con tutti i soggetti coinvolti. Quanto al corso di laurea specifico si intende valorizzarlo dialogando con l’Università. Parallelamente si sta lavorando anche sulla tematica delle risorse derivanti dalle sanzioni.

La replica. Il consigliere del Pd ha ringraziato l’assessore per la risposta approfondita e non di circostanza. Tuttavia, lo stato di attuazione degli impegni presi dimostra la necessità di stare con il fiato sul collo chiedendo periodicamente alla Giunta di fare il punto su questo argomento.


Trattate insieme anche altre due interrogazioni sul mondo del lavoro.


Unione per il Trentino: quali strategie per il lavoro?

Il consigliere, alla luce di dati che rivelerebbero una forte crisi del mondo del lavoro e la non sufficiente efficacia delle misure fin qui messe in campo dalla Giunta, chiede di conoscere quali azioni si intendano intraprendere per migliorare le strategie rivolte al mercato del lavoro trentino.

Forza Italia: assenza personale specializzato nelle micro imprese

Partendo dalla premessa che il 79,9% delle micro imprese trentine lamentano difficoltà nel reperire personale specializzato e l’impossibilità a procedere con il programmato aumento di organico, il consigliere chiede alla Giunta quali iniziative siano state intraprese o si intendano intraprendere per incentivare la formazione di forza lavoro qualificata.

La risposta. Per la Giunta, l’assessore competente, ha fornito un elenco di dati sull’attività dell’Agenzia del lavoro che da inizio anno ha incontrato 460 aziende, attivato 4138 selezioni, incontrato 126 classi quinte degli istituti tecnici, proposto 55 offerte di lavoro su linked-in con relative 637 candidature, organizzato 20 giornate di reclutamento con l’incontro di 500 lavoratori. Per il 2021 sono state 4 le campagne di reclutamento 2 per l’agricoltura, 2 per il turismo. I risultati delle campagne di reclutamento rivelano una buona risposta, anche grazie all’attivazione di una rete che valorizza i centri per l’impiego e pubblicizza le opportunità lavorative con l’obiettivo di contrastare il ricorso a canali informali e di tutelare la legalità del lavoro.

La replica. I consiglieri dell’UpT e di Forza Italia hanno chiesto copia della risposta. Il primo ha notato che da quanto si legge sui giornali il dato è evidente ed il problema della mancanza di forza lavoro qualificata va affrontato, aldilà della forte attenzione riservata da Agenzia del lavoro al comparto. Il consigliere di Forza Italia ha considerato la risposta esaustiva; manca forza lavoro, ma sovente manca la volontà di lavorare, ha aggiunto e questi sono problemi che la Giunta non può risolvere.


Futura: la consulenza e il dietrofront sul piano sanitario

Il consigliere chiede di sapere per quale motivo la Giunta abbia affidato una consulenza di oltre 90.000 euro per la redazione del piano sanitario provinciale per poi procedere col parere contrario di tutti gli stakeholders, in difformità rispetto a quello e secondo altri modelli organizzativi, molto vaghi e non rispondenti ai bisogni e all’articolazione del territorio trentino.

La risposta. L’assessora responsabile della salute, ha ripercorso l’iter della vicenda, a partire dall’incarico dirigenziale di durata triennale al dott. Trimarchi per implementare il piano di potenziamento della rete assistenziale e di medicina della Provincia di Trento. Non una consulenza, dunque, ma un incarico di dirigenza.

La replica. Una risposta insoddisfacente per l’interrogante, perché aldilà della consulenza o dell’incarico dirigenziale, l’obiettivo specifico sul quale ha lavorato Trimarchi sarà ora disatteso. E’ poi mancato anche il confronto con gli stakeholders, perdipiù su una materia molto delicata e complessa e in disaccordo con le direttive nazionali e, non ultima, dell’idea dominante che l’assistenza territoriale deve avere dei riferimenti e dei punti di raccordo.


Lega: Via Larganzoni, stato dei lavori

Il consigliere chiede conto alla Giunta dei lavori della variante di Roncegno lungo il torrente Larganza, opera molto attesa dai residenti e dall’amministrazione comunale, in buona misura già finanziata, ma che necessita di un incremento di risorse per completare l’iter progettuale e permettere la messa in sicurezza dell’argine del torrente.

La risposta. Nella propria risposta, il presidente della Giunta ha chiarito che gli ulteriori finanziamenti saranno programmati con l’aggiornamento del piano della viabilità previsto nelle prossime settimane.

La replica. Il consigliere ha espresso soddisfazione per la scelta della Giunta di integrare le risorse per la realizzazione dell’opera.


Lega: predazioni di pecore in val Nambino

Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa che riferiscono di predazioni da lupo a danno di greggi in val Nambino, il consigliere chiede cosa intenda fare la Giunta per arginare il fenomeno delle predazioni e se corrisponda al vero che gli animali sbranati fossero già ammalati e versassero in condizioni critiche, ragion per cui i veterinari avrebbero fatto delle prescrizioni.

La risposta. Nella risposta, l’assessora competente ha dichiarato che il controllo da parte dell’Unità operativa sulle pecore in val di Nambino ha evidenziato alcune misure utili a migliorare lo stato di salute degli animali, e fornito trattamenti terapeutici suggerendo anche eventualmente di spostare gli animali non adatti al pascolo. Successivamente si è accertato che le indicazioni date ai pastori erano state assolte, ma il bestiame non godeva di misure di prevenzione adatte alla difesa dai grandi carnivori. Quanto alle misure in atto per opere di prevenzione, l’assessora ha rinviato al rapporto grandi carnivori sul tema.

La replica. Il consigliere ha ringraziato per la risposta soddisfacente.


M5 Stelle: potenziare i whistleblower

Il consigliere ha chiesto alla Giunta quali siano in Trentino le risultanze relative alle segnalazioni degli whistleblower (dipendenti pubblici che segnalano comportamenti illeciti sul lavoro come il mobbing e che per questo hanno diritto alla tutela con l’anonimato per evitare rappresaglie) se e come la Giunta intenda agire per potenziare tale strumento.

La risposta. La segnalazione di un illecito in questo campo rientra nella competenza del responsabile anticorruzione e trasparenza della Procincia. La piattaforma informatica provinciale per la segnalazione anche dei casi di mobbing, è lo strumento più indicato per assicurare la riservatezza dei soggetti coinvolti senza suscitare problemi di privacy.

La replica. Il consigliere ha giudicato evasiva la risposta della Giunta, che si è limitata a citare la normativa mentre l’interrogazione mirava a capire se questo strumento in Trentino funziona o meno. Non è stato inoltre indicato alcun numero di casi in materia. Il consigliere si è quindi riservato di procedere con un’interrogazione più dettagliata.


FdI: diffusione del bostrico agli alberi sani in Valsugana e Valle dei Mocheni

Una consigliera di FdI ha chiesto alla Giunta se sia a conoscenza del problema della diffusione anche agli alberi sani dei boschi dell’infestazione da bostrico tipografico, detto anche dell’abete rosso, nelle foreste dell’Alta Valsugana e della Valle dei Mocheni e quali azioni intenda mettere in atto per contenere il fenomeno.

La risposta. L’assessore competente ha risposto che il piano d’azione per la gestione degli interventi da esbosco e ricostituzione dei boschi danneggiati dalla tempesta Vaia, ha previsto la predisposizione di una rete di monitoraggio delle popolazioni di bostrico. Fin dalla primavera 2019 sono state acquistate e distribuite sul territorio provinciale circa 230 trappole nelle quali con cadenza quindicinale è stato rilevato il numero di insetti catturati nei mesi di attività (maggio-settembre), seguendo lo sviluppo delle popolazioni con la consulenza e il supporto della Fondazione Mach. Si è inoltre adottata una continua attività di sorveglianza diretta ad identificare e segnalare tempestivamente l’eventuale comparsa di nuovi focolai di infestazione o l’espansione di quelli esistenti. Nel 2019 le catture del bostrico sono aumentate soprattutto nella parte meridionale del Trentino non toccata dagli schianti Vaia in modo significativo, mentre nel 2020 l’effetto Vaia è emerso con più evidenza con un incremento delle catture in tutto il settore nord-orientale della provincia e in particolare nei distretti a sud della catena del Lagorai (Pergine e Borgo Valsugana), superando in quasi l’80% delle trappole la soglia minima di 8.000 individui, oltre la quale le popolazioni sono da ritenersi in fase epidemica, di rapida e intensa crescita. Nel 2021 si sono manifestati arrossamenti e morie di abete rosso molto diffusi nelle aree della Valsugana interessate da Vaia. Le catture di bostrico nelle trappole di monitoraggio hanno confermato la dinamica spaziale di diffusione dell’insetto evidenziata dai danni spesso anche in termini di intensità. C’è da attendersi che il 2022 sarà ancora un anno difficile ma molto dipenderà dall’andamento meteo.

La replica. La consigliera ha sottolineato la drammaticità della situazione, perché il bostrico attacca un numero di piante sempre maggiore e il rischio è che in certe zone boschive non crescano più alberi per molti anni.


FdI: come fronteggiare il problema della carenza di personale sanitario?

Il capogruppo di FdI ha chiesto alla Giunta quali provvedimenti organizzativi intendano concretamente adottare l’Azienda sanitaria e le Apsp per far fronte alla carenza di personale dovuta alla sospensione di oltre cento dipendenti non vaccinati, e se siano attive le graduatorie per una pronta assunzione di professionisti sanitari che garantiscano efficienza nell’erogazione di servizi ai pazienti.

La risposta. L’assessora competente ha ricordato di aver incontrato con Apss i rappresentanti degli enti gestori delle Rsa (Upipa e Spes) per un aggiornamento rispetto alla situazione degli organici a seguito delle sospensioni dell’attività dei professionisti sanitari e degli operatori socio-sanitari (Pss) non ottemperanti all’obbligo vaccinale e per valutare le soluzioni tecniche da adottare per affrontare le criticità in alcune strutture. Per il mondo delle Rsa l’Apss ha inviato in questi giorni 120 note di Oss, distribuiti in 27 Rsa, e 26 note ai professionisti sanitari, distribuiti in 17 Rsa. Contestualmente sono informati anche i datori di lavoro e degli ordini professionali. Con Upipa e Spes si è concordato di istituire un tavolo tecnico per affrontare le situazioni più critiche, cui prenderà parte il direttore dell’Unità operativa di supporto Rsa dell’Apss, oltre ai direttori e ai legali rappresentanti delle strutture maggiormente in sofferenza. E’ previsto un incontro di aggiornamento proprio domani. Quanto al personale in servizio in Apss, sono 67 i professionisti sanitari (infermieri e altre figure) dipendenti, a cui è stata inviata finora la nota di sospensione e 50 gli Oss/Aso/massofisioterapisti: criticità questa che, sentita Apss, risulta governabile. Rimangono da verificare, in generale, circa ulteriori 800 operatori responder (cioè coloro che hanno inviato il motivo della non vaccinazione, motivo che però non è stato considerato valido), che saranno invitati alla vaccinazione entro la fine di questo mese. L’assessora ha precisato che questi numeri diminuiscono nel tempo per adesione alla campagna vaccinale. Per quanto riguarda infine le graduatorie attive per eventuali pronte assunzioni, l’assessore ha informato che Apss sta esaurendo la graduatoria a tempo determinato degli infermieri, mentre per altri profili, quali Oss e altri professionisti sanitari, le graduatorie attive hanno ancora disponibilità. Il parametro non sarà rivisto ma si ribadisce la volontà di garantire l’assistenza agli ospiti.

La replica. Il consigliere ha osservato che la risposta dall’assessora conferma come le numerose sospensioni colpiranno in modo significativo sia l’Apss sia le Apsp. E si è detto stupito per l’affermazione dell’assessora che attesta un’apparente tranquillità dell’Apss nel considerare governabili le criticità generate dalle sospensioni. Perché invece – ha proseguito il capogruppo di FdI – dalle testimonianze di professionisti e sigle sindacali legate alla sanità, emerge grande preoccupazione per il carico di lavoro a cui i sanitari vaccinati saranno sottoposti in seguito alla sospensione dei loro colleghi non vaccinati. Si sa, infatti, che la sostituzione di un professionista sanitario richiede sempre un congruo periodo di inserimento che permetta di conoscere la struttura, i colleghi e le difficoltà delle mansioni assegnate. Ne consegue che i maggiori carichi di lavoro e stress sui sanitari rimasti causeranno un aumento del ricorso alla malattia dopo un anno e mezzo in trincea per la battaglia al Covid. Inoltre il 99% dei sanitari ha già avuto il Covid prima dell’arrivo del vaccino e ha quindi una significativa carica anticorpale da cui è reso immune. Infatti ai sanitari sottoposti ai tamponi di controllo periodici, risultati positivi ma asintomatici, è tendenzialmente sempre stato richiesto di andare in reparto perché già immunizzati e perché la loro presenza è indispensabile per garantire servizi essenziali ai pazienti. Appare quindi illogico che l’Apss non si sia preoccupata di effettuare un test sulla carica anticorpale degli operatori prima di procedere alla sospensione. E che anche laddove lo stesso operatore volesse dimostrare di possedere gli anticorpi, non sia tenuto in considerazione per poter continuare il suo lavoro. Queste criticità organizzative – ha concluso il consigliere – non sono certo imputabili all’assessora, ma a valutazioni troppo ottimistiche dell’Apss.


Lega: interventi per contenere la proliferazione della zanzara giapponese

Un consigliere del Carroccio ha chiesto alla Giunta se sia a conoscenza della problematica del proliferare nel Trentino della zanzara giapponese e quali soluzioni intenda adottare per garantire la sorveglianza entomologica e implementare misure di mitigazione e controllo.

La risposta. L’assessora competente ha segnalato che la Fem ha informato la Provincia del rinvenimento di larve di questa zanzara. La Giunta con delibera del 27 marzo 2020 ha recepito l’intesa tra governo, regioni e Province autonome per il piano di prevenzione e sorveglianza anche delle nuove specie invasive di zanzare come questa. La Giunta ha demandato all’Apss la sorveglianza del problema. Dal 2017 la Fem funge da cabina di regia per il controllo anche di questo tipo invasivo di zanzare. Le misure contenute nel piano nazionale sono state giudicate efficaci e si continuerà quindi ad adottarle anche nella nostra Provincia.


Onda Civica: quali le ragioni delle tante rotazioni di dirigenti scolastici?

Il consigliere di OC ha chiesto alla Giunta le motivazioni delle recenti rotazioni dei dirigenti scolastici (21), pari a circa il 40% del totale, anche al termine di soli 3 anni di incarico – rotazioni non imposte dalla legge – e se siano state effettuate delle verifiche circa il rispetto dei criteri previsti nel protocollo sottoscritto con le OOSS.

La risposta. L’assessore competente ha ricordato innanzitutto il carattere fisiologico dei cambi di sede della dirigenza, previsti sia dalla legge provinciale sia dalla contrattazione collettiva, anche per rispettare le norme anticorruzione. Inoltre la dirigenza è a servizio dell’intero sistema scolastico e non di una singola scuola. La Giunta ha espressamente motivato le scelte effettuate, in particolare dopo la straordinarietà dell’anno trascorso. Tant’è vero che l’anno scorso visti gli impatti organizzativi dovuti all’emergenza epidemiologica, la Giunta ha garantito continuità nella preposizione di molti incarichi dirigenziali anche a prescindere dal limite massimo previsto dalla legge di 9 anni. Quest’anno invece, per assicurare un equilibrio tra continuità e rotazione, l’esecutivo ha deciso di riavviare la fisiologica alternanza di copertura delle sedi, contando sulla professionalità dei dirigenti. I criteri concertati sono stati rispettati pienamente anche per le rotazioni nel corso del triennio.

La replica. Il consigliere si è detto insoddisfatto della risposta, perché non fuga il sospetto dell’ingerenza della politica all’origine di queste rotazioni. E ha aggiunto di non poter condividere l’affermazione secondo cui sono stati rispettati i criteri concordati, perché ad esempio qualche dirigente si è visto respingere senza particolari motivazioni la conferma da lui chiesta alla guida di un istituto pur non avendo superato il limite degli anni. Citare poi l’anticorruzione come motivo della rotazione, renda a suo avviso plausibile chiedersi come mai, allora, vi siano dei dirigenti che sono rimasti al loro posto nella stessa istituzione addirittura dal 2008. Da un lato, quindi, alcuni dirigenti vengono spostati dopo tre anni magari perché qualche sindaco dalla lacrima facile reclama un rapporto diverso con il dirigente scolastico, e dall’altra parte ve ne sono altri che nonostante l’anticorruzione e il principio sacrosanto della rotazione, dopo 12 anni sono ancora nella stessa scuola.


Patt: sull’esito delle domande di rinnovo delle concessioni idroelettriche

La consigliera del Patt ha chiesto alla Giunta le caratteristiche e l’esito di tutte le domande di rinnovo delle concessioni idroelettriche pervenute in Provincia fra il 2010 e il 2021, visto che la direttiva Bolkenstein non è stata ancora recepita o applicata dalla maggior parte dei Paesi europei, Italia compresa, e che il termine ultimo per trovare una soluzione è stato fissato fra il 2024 e il 2027.

La risposta. L’assessore competente ha ricordato che la normativa previgente non prevedeva l’automatico rinnovo trentennale in capo ai precedenti titolari perché questo doveva essere preceduto da un’adeguata istruttoria. Era quindi possibile che sulla base degli esiti dell’istruttoria i titoli venissero ridefiniti sia in termini quantitativi che temporali. A riprova di questo nel periodo 2010-2021 i procedimento di rinnovo delle concessioni di piccole derivazioni per uso idroelettrico sono rimasti almeno in parte sospesi, in attesa dell’approvazione del bilancio idrico provinciale 2013 e delle linee guida per la predisposizione degli studi ambientali relativi a progetti di rinnovo delle concessioni stesse. Nel periodo 2010-2021 sono stati rilasciati 19 provvedimenti di rinnovo. Le molte altre istanze di rinnovo (circa 260 di cui 32 con potenzia nominale media annua superiore a 220 kw) sono rimaste pendenti. Alle concessioni cui queste ultime istanze erano riferite è stata garantita, in forza delle disposizioni transitorie, la possibilità di proseguire legittimamente il proprio esercizio, con la previsione di riassegnazione previa procedura comparativa entro il 31 luglio 2024 in caso di potenza non superiore a 220 Kw entro il 31 dicembre 2027 in caso di potenza superiore a 220 Kw, eccettuate le concessioni per autoconsumo, che potranno invece essere rinnovate in capo al precedente titolare.


Pd: modifica all’ipotesi progettuale della Valdastico

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se sia realmente in corso una modifica dell’ipotesi progettuale dell’autostrada della Valdastico con uscita a sud di Rovereto, per superare alcune critiche mosse dagli enti locali, visto che la proposta di tracciato non può essere disgiunta dal documento preliminare alla Variante al Pup approvato dall’esecutivo.

La risposta. La Giunta ha negato che vi siano modifiche all’ipotesi progettuale dell’A31. Anche per quanto riguarda la normativa urbanistica tutto rimane invariato. Saranno comunque assicurate le necessarie procedure di valutazione e partecipazione.

La replica. Il consigliere ha preso atto che oggi non è in elaborazione alcuna modifica, anche se questo sorprende un po’ perché più di una fonte da parte dei Comuni diceva questo. Vorrà dire che se ne riparlerà prossimamente in aula quando la Giunta presenterà il nuovo piano urbanistico provinciale.


La Civica: processionaria e monitoraggio delle zone critiche

Partendo da considerazioni sulla costante espansione della diffusione della processionaria, grave minaccia per piante, animali e persone, la consigliera chiede alla Giunta di sapere se nel monitoraggio delle zone critiche vengano incluse anche le località a quote più elevate con eventuali indicazioni in proposito per la stesura dei piani forestali.

La risposta. L’assessora competente ha ricordato che anche i danni da processionaria sono controllati da Servizio foreste e Fem per mappare tutte le aree colpite con un sistema informatico. Il controllo estivo è ritenuto uno strumento utile. I dati di cattura sono correlati al numero di nidi-ettaro delle varie generazioni e a scopo previsionale. Sette sono le stagioni forestali oggetto del monitoraggio estivo sia a bassa quota sia alle quote più elevate. Oggi si prevede di sostituire il pino nero attaccato dalla processionaria con la vegetazione autoctona esistente. Gli interventi prevedono la rimozione di piante se adiacenti ad abitazioni civile, viabilità pubblica e sentieri.


Pd: confronto istituzionale sull’A22

In merito alla gestione dell’Autostrada del Brennero, il consigliere chiede alla Giunta di conoscere lo stato di avanzamento del confronto istituzionale in corso con il Governo per la ricerca di una soluzione normativa che garantisca l’attivazione di una finanza di progetto in materia di concessioni autostradali.

La risposta. Il presidente della Giunta ha detto di condividere le riflessioni del consigliere sulla riservatezza. C’è totale condivisione dei soci pubblici e non solo di Trento e Bolzano sul percorso intrapreso con interlocuzioni istituzionali sul tema della finanza di progetto. Le aspettative sono ora quelle di una proroga del termine del 31 luglio 2021 su cocnessione fondo profitti e moratoria fiscale.

La replica. Il consigliere ha osservato che al di là delle dichiarazioni già rilasciate dal presidente alla stampa qualche giorno fa, l’aula ha diritto di conoscere in modo più ampio a che punto è l’ipotesi del partenariato pubblico-privato, che – ha sottolineato – non è alternativa alla gara, ma prevede un diritto di prelazione in capo alla società attuale. Si tratta di garantire comunque che l’obiettivo finale sia sempre il controllo pubblico della società, l’in house e l’esigenza di che la finanza di progetto non faccia perdere centralità alle delle comunità interessate al tracciato dell’A22. Si tratta di garantire quindi un coinvolgimento di tutte le forze politiche in questa fase delicata.


Lega: acqua potabile a Villa Igea

La consigliera interroga la Giunta per sapere con che tempi e con che modalità sarà affrontata e risolta la criticità relativa all’assenza di acqua potabile che si sta registrando da alcune settimane a Villa Igea, con gli inevitabili disagi a pazienti, visitatori e personale.

La risposta. L’assessora ha informato che un monitoraggio straordinario avviato ha confermato la potabilità dell’acqua, eccetto che in alcuni punti di erogazione, nei quali però, facendo scorrere l’acqua, poi la stessa è risultata potabile. L’Apss sta valutando comunque gli interventi da adottare in questi punti per garantire che l’acqua sia sempre potabile.

La replica. La consigliera ha preso atto e aggiunto che la criticità è stata comunque minimizzata grazie alla disponibilità er all’utilizzo degli erogatori automatici di acqua.


Pd: problemi legati al rientro in classe legati al green pass.

La consigliera chiede chiarimenti alla Giunta in merito alle numerose criticità correlate al rientro in classe in presenza a partire dal 13 settembre prossimo. Ovvero: nessun obbligo di green pass per gli addetti al servizio di mensa, per gli assistenti educatori del privato e per gli esperti esterni; come garantire continuità didattica alla scadenza dei contratti del personale aggiuntivo dopo il 22 dicembre; possibilità di gestire con scelte autonome provinciali la verifica del possesso del green pass.

La risposta. L’assessore competente ha ricordato che l’ordinanza del 20 agosto scorso prevede le linee di indirizzo per il rientro a scuola per la salute e la sicurezza. Per le categorie obbligate al possesso di green pass come previsto a livello nazionale, la verifica del possesso della certificazione di vaccinazione, all’interno delle scuole materne si applica la normativa nazionale integrata dall’utilizzo di totem o minitotem. Green pass per tutto il personale, quindi. Quanto alla durata del contratto di emergenza del personale, questi sono correlati alla dichiarazione dello stato di emergenza fino al dicembre prossimo. La Giunta ha previsto però che se si rendesse necessario i contratti del personale validi fino a fine 2021, potranno essere prorogati fino alla fine dell’anno scolastico. Quanto l’applicazione sarà certificata a livello nazionale, questa sarà utilizzata anche nella nostra provincia.

La replica. La consigliera ha detto di sperare in un chiarimento circa la durata dei contratti, che rassicuri sia il personale sia gli alunni. Se una soluzione a livello nazionale non fosse individuata in tempi brevi, sarà necessario trovare una via trentina alla soluzione di questo problema.