il discorso per la Giornata dell'Autonomia del presidente del Consiglio
L’Autonomia diventi patrimonio delle giovani generazioni
Un’Autonomia
che si rivolge ai giovani; più forte nei rapporti con Bolzano e
Innsbruck e che guarda al futuro anche attraverso l’elaborazione di
un nuovo statuto. Sono stati questi i punti principali del discorso
che il presidente del Consiglio ha tenuto questa mattina in Sala
Depero per la Giornata dell’Autonomia. Autonomia speciale che deve
diventare “patrimonio
culturale e orgoglio delle più
giovani
generazioni di trentini. Un
obiettivo che dobbiamo porci perché da esso dipende davvero il
futuro delle nostre storiche prerogative istituzionali e il
mantenimento del tenore di vita operosamente raggiunto dalla nostra
comunità.
La sfida è complessa – ha
continuato -
sappiamo che i tradizionali
canali d’informazione non raggiungono più le ultime generazioni e
la storia è largamente
misconosciuta,
così come l’identità
complessa del
Trentino,
territorio appartenuto per secoli a
un contesto mitteleuropeo rivolto
a nord”.
Da
questa consapevolezza, ha aggiunto il presidente, è nata un’azione
culturale che è entrata nel vivo, già nei mesi scorsi e nonostante
i limiti determinati dalla pandemia, e che ha raggiunto 2000
studenti. Una sorta di offensiva della conoscenza che ha messo in
rete il
Museo storico del Trentino, la Fondazione Alcide De Gasperi, Europe
Direct, la Scuola di preparazione sociale, il Forum trentino per la
pace e i diritti umani, la Rete delle Riserve del Brenta, l’Autorità
per le minoranze linguistiche.
Un’offensiva
culturale per far conoscere l’Autonomia ai giovani.
“S’impone
– ha
affermato - allora
una più incisiva azione culturale, che
non può non partire dal
sistema
dell’istruzione.
Questa Presidenza non
si è limitata alle parole:
proprio nei
prossimi giorni mette
in moto la seconda annualità del nuovo
programma
di incontri tra il Consiglio provinciale e gli studenti, in una larga
fascia che va dall’ultimo anno di scuola primaria a tutte le scuole
superiori. Per offrire contenuti e varietà di proposta, abbiamo
fatto rete con realtà qualificate del nostro territorio: il Museo
storico del Trentino, la Fondazione Alcide De Gasperi, Europe Direct,
la Scuola di preparazione sociale, il Forum trentino per la pace e i
diritti umani, la Rete delle Riserve del Brenta, l’Autorità per le
minoranze linguistiche”. Un
impegno che nell’anno scolastico 2021/2022 verrà sviluppato con il
Comitato per i 50 anni
del Secondo Statuto. “Con
questo ventaglio di competenze, - ha
detto ancora - andremo
a incontrare gli studenti per spiegare come funziona l’autonomia
speciale, da dove viene, come si rapporta con la dimensione Euregio e
con quella europea, come venga spesa anche per obiettivi di tutela
ambientale, di educazione alla convivenza pacifica, di difesa e
sviluppo delle lingue minoritarie trentine, la
ladina
la
mochena
e la
cimbra”.
Trento,
Bolzano, Innsbruck, l’interazione continua.
Un
modo per onorare e interpretare la ricorrenza dei 50 del Secondo
Statuto e dei 20 anni dell’Euregio sarà il Dreier Landtag di
Alpbach. “Siamo
pronti – ha
aggiunto - per
la biennale sfida alla collaborazione tra territori di qui e di là
dal Brennero. L’interazione tra Trento, Bolzano e Innsbruck si
sviluppa forse più lentamente di quanto si vorrebbe, ma non ha
segnato battute d’arresto o marce indietro”. Anzi,
si stanno rafforzando gli strumenti di intervento concreto a favore
dei cittadini da Kufstein a Borghetto.
La
sfida della riforma dello Statuto rimane aperta.
“Un’evoluzione
dello strumento di collaborazione transfrontaliera che
va visto - secondo il presidente del Consiglio - come
un incoraggiamento a riprendere le redini anche di un’altra sfida
importante: la riforma dello Statuto regionale di autonomia, che deve
incamminarsi verso una sua terza stesura o comunque verso un
necessario adeguamento ai tempi. Per farlo, è imprescindibile un
punto di caduta comune con la Provincia di Bolzano. Io credo – ha
concluso –
che, con realismo, senza imposizioni e senza pregiudiziali, si possa
riprovare a dare forma a un organismo comune, che esamini e cerchi
punti di contatto tra i due progetti di riforma a suo tempo elaborati
a Trento e Bolzano, al termine di un lavoro che è stato faticoso,
intenso e approfondito”