Giornale OnLine

Giornale Online
07/06/2021 - Incontri

Il liceo delle scienze umane don Guetti di Tione vince la sfida tra studenti “A suon di parole” sull'autonomia

A cinquant'anni dal secondo Statuto speciale una gara tra classi di scuole superiori

Il liceo delle scienze umane don Guetti di Tione vince la sfida tra studenti “A suon di parole” sull'autonomia

In allegato, alcune foto

​Una sfida <A suon di parole> sul tema dell’Autonomia, nell’anno del cinquantesimo del Secondo Statuto, tra le due classi finaliste di questo torneo dialettico inventato e coordinato dall’Iprase ormai undici anni fa: la 4 A del liceo delle Scienze Umane don Guetti di Tione, che ha vinto la gara, e la 3A del liceo “Steam International” di Rovereto. Ma al di là delle classifiche, per quanto importanti, l’incontro – scontro (verbale, ovviamente) che si è tenuto oggi pomeriggio nell’emiciclo di piazza Dante ha avuto il grande merito di dare speranza, anzi, la certezza, che il futuro del Trentino non potrà che essere migliore. Una speranza che il Presidente del Consiglio Walter Kaswalder, in chiusura di questa gara che ha visto, disciplinatissimi, gli studenti delle due classi sfidarsi dialetticamente (socraticamente ha ricordato il professor Paolo Sommaggio dell’Università di Trento, con Chiara Tamanini dell’Iprase, l’inventore di questa formula didattica), ha espresso affermando: “Questa sera vado a casa rincuorato perché, dopo aver sentito questi ragazzi, so che l’Autonomia è in buone mani. Non si poteva iniziare meglio di così l’anno del cinquantenario”. Una soddisfazione condivisa dal consigliere e assessore regionale, Lorenzo Ossanna.

Tutt’altro che facili i due temi sui quali le due classi si sono date battaglia. La classe 3 A dello “Steam” ha sfoderato il titolo: “L’Autonomia del Trentino si fonda sulle radicate competenze di autogoverno del proprio territorio”; la 4UA del Guetti su: “L’Autonomia del Trentino si fonda sulla capacità di collaborare oltre i propri confini con realtà territoriali e culturali diverse”.

Due tesi difese con abilità dagli oratori delle due squadre. Primo “assalto” quello di Michele del don Guetti che, ripercorrendo i tratti salienti della storia trentina, ha messo in evidenza che l’identità della nostra terra sta soprattutto nella secolare collaborazione tra la cultura italiana e quella tedesca. Ne sarebbero testimonianza figure come Bernardo Clesio, Cesare Battisti, Alcide Degasperi. Benedetta dello “Steam” a ribattere che l’albero autonomista ha dato i suoi grandi frutti perché ha le radici piantate nelle, appunto, radicate competenze autonomiste. Eh no, ha contrattaccato Giulia dell’istituto di Tione, le radici sono forti sì, ma perché sono transnazionali e transregionali. Un esempio? La contaminazione linguistica: in Trentino non c’è un dialetto eguale all’altro, le inflessioni sono venete a est e sud, lombarde a sud ovest. Ben quattrocento sono i termini di derivazione tedesca: prosac, putela, sgnap. Se poi andiamo in cucina troviamo i canederli, lo strudel “todeschi” o i grostoi di origine veneta. Stesso discorso per il patrimonio artistico. Insomma, Autonomia significa apertura e incontro. Giulia (“Steam”) ha puntato il dito sull’individuo dicendo che Autonomia significa libertà come responsabilità. Una scalata verso l’autodeterminazione. E Valeria del Guetti a ribadire che la vita dei nostri istituti scientifici, a partire dall’Università, stanno a testimoniare l’importanza decisiva della collaborazione. Sì però, ha detto d’infilata Daniele dello “Steam” un’identità è fatta anche di confini che delimitano un territorio e che definiscono ciò che siamo.

Alla fase della tesi è seguita quella dell’antitesi vera e propria: quella delle controdeduzioni. I ragazzi si sono riuniti per alcuni minuti per studiare la strategia e quindi, di nuovo in aula, Davide del “Guetti” ha ribadito che la tesi dei “colleghi” oratori dello “Steam” è debole perché, lo ha dimostrato e dimostra il contatto con le popolazioni sudtirolesi, non c’è Autonomia senza collaborazione. Un confronto tra culture che ha portato anche ottimi frutti economici visto che il Trentino, nel dopoguerra, è passato da terra sottosviluppata a terra con i più alti standard europei. E Riccardo dello “Steam”: no, la collaborazione è l’effetto dell’Autonomia non la causa. Invece, ha aggiunto Cristina delle Scienze Umane di Tione, è stata la capacità di dialogo con lo Stato e con la Ue ad aver determinato la crescita. Infine, le ultime “bordate” dialettiche sono state quelle di Sofia dello “Steam” la quale ha ribadito che la nostre istituzioni autonome sono merito della nostra tradizione e delle competenze di autogoverno; e quelle di Sara che ha difeso i colori del Guetti affermando che se non ci fossero stati i rapporti col mondo tedesco e con il resto d’Italia il Trentino non sarebbe quello che è.

Un confronto, quello che si è tenuto nell’emiciclo consiliare, bello, vivace. Come ha ricordato il direttore del Museo Storico che è andato a toccare le basi “costituenti” della nostra Autonomia. Autonomia che va studiata perché grazie a questa conquista il Trentino è passato dalla povertà al benessere. Basti solo pensare che solo nel 1971, all’alba del Secondo Statuto, l’emigrazione ha invertito la rotta.

Autonomia, ha ricordato il Presidente della Giunta chiudendo il pomeriggio di scuola (di vera e propria maieutica socratica, ha ricordato il prof. Sommaggio) che nella crisi del Covid ha sofferto perché in nome dell’emergenza lo Stato ha invaso spazi ormai tradizionalmente assegnati al nostro autogoverno, come quello della scuola.

Difficile il compito della Giuria che, come detto, ha assegnato la vittoria al Don Guetti con 147 punti contro i 124 del liceo roveretano. Un premio è stato assegnato anche ai migliori oratori: Giulia Carella e Cristina Colizzolli del “Guetti” e Giulia Zucchelli dello “Steam”. Premiati dal presidente dell’Iprase Renato Troncon i rappresentanti di un gruppo di studenti del Sophie Sholl per la competizione in inglese e del Rosmini di Rovereto per quella in tedesco. ​

Immagini
  • La rappresentante di classe premiata dal presidente Kaswalder
  • Gli studenti durante la sfida in aula sull'autonomia