Votato dalla Quarta Commissione dopo le audizioni
Primo sì al ddl Failoni sui Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026.
In allegato, il testo del provvedimento esaminato dall'organismo consiliare
La Quarta commissione,
presieduta da Claudio
Cia (Fdi) si è
occupata, in mattinata, del ddl Failoni n.
90
sulle Olimpiadi invernali 2026 e dei giochi paralimpici che
è stato approvato (5
sì, due astenuti Zanella e Zeni)
con un emendamento
dello stesso assessore, che innalza da quattro
a sei, comprendendo un
rappresentante dello sport trentino,
i componenti del coordinamento provinciale per le le Olimpiadi.
Un disegno di legge
che, in sintesi, ha tra
gli scopi principali, attraverso il coordinamento, quello di definire
i rapporti della
Provincia con la Fondazione Milano – Cortina 2026 e la regia degli
investimenti e dei soggetti pubblici e privati che saranno coinvolti
nell’avventura olimpica.
In
discussione generale Paolo Zanella (Futura) ha sottolineato
con rammarico che il Trentino non è stato coinvolto nel nome delle
Olimpiadi che nel logo e nel marketing rimangono quelle di Milano –
Cortina. Ma Zanella ha soprattutto messo in evidenza che il ddl non
fa riferimento alla tutela del territorio e alla sostenibilità
ambientale (su questo l’esponente di Futura ha presentato un
emendamento, respinto) e alla ricaduta sul lungo periodo delle
strutture che verranno realizzate. Importante, per Zanella, sarebbe
inoltre il coinvolgimento del mondo sportivo come hanno chiesto i
rappresentanti delle federazioni che sono stati ascoltati, sempre
stamattina, in Quarta commissione.
Luca
Zeni (Pd) ha invece presentato un emendamento per aumentare da 4
a 5 i membri del coordinamento, uno di questi nominato d’intesa con
il Coni e uno in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Da
Failoni il no agli emendamenti di Zeni e Zanella.
L’assessore
Roberto Failoni ha replicato annunciando parere
contrario all’ emendamento Zeni proponendo l’innalzamento a sei
componenti ma escludendo qualsiasi presenza “politica”, per
mantenere la linea dei tecnici, come testimoniano, ha aggiunto, le
prime due nomine fatte dalla Giunta per le Olimpiadi. Inutile, per
l’assessore l’emendamento Zanella perché la sostenibilità
ambientale è stata una delle carte vincenti nei confronti di
Stoccolma.
Zeni ha risposto che il parere negativo non può essere
motivato in questo modo perché il rappresentante delle minoranze
avrebbe comunque competenze tecniche. Come del resto accade per molti
altri enti. Il consigliere Pd ha detto che ripresenterà il suo
emendamento (bocciato in commissione con 3 sì, compreso quello del
presidente Cia, e 3 no) in aula.
Paola Demagri (Patt),
invitando l’assessore a riflettere, ha aggiunto che l’emendamento
Zeni va incontro alle richieste provenienti dal mondo sportivo di una
maggiore partecipazione.
Mentre Zanella ha risposto di non capire il
no ai due emendamenti dell’opposizione e ha aggiunto che inserire
in norma un principio di sostenibilità ambientale sembra tutt’altro
che inutile. L’emendamento, ha affermato, verrà comunque
ripresentato in Consiglio e Failoni ha infine manifestato la
possibilità di un’apertura.
Sergio
Bettotti, dirigente del dipartimento sport, ha ricordato che nel 2015
il Cio ha inserito, tra i criteri più importanti per l’assegnazione
dei Giochi, quello della sostenibilità, compresa l’utilizzabilità
futura delle strutture sportive. L’Italia, inoltre, ha firmato un
contratto voluminoso con il Cio che per le Olimpiadi 2026 è
particolarmente importante e vincolante perché il Comitato olimpico
per la prima volta interviene direttamente con 900 milioni di euro.
In questo contratto, ha concluso, ci sono norme precise sulla
sostenibilità ambientale e delle strutture.
Ugo
Rossi (Azione), sempre sulla sostenibilità, ha ricordato che il
primo passo del Trentino sulle Olimpiadi risale al maggio 2018, epoca
nella quale erano più le perplessità che gli entusiasmi.
Perplessità che riguardavano anche la Giunta di allora, presieduta
da Rossi, e che portò alla richiesta di porre il tema ambientale al
centro della scommessa olimpica. L’esponente di Azione ha detto che
anche per questo motivo un richiamo a questo tema non
rappresenterebbe una nota stonata nel ddl. Infine, ha invitato la
Giunta a riflettere sulla struttura prevista a Baselga di Pinè e a
fare chiarezza su questo importante punto.
Failoni, al termine della
discussione generale, ha proposto un emendamento che allarga da 4 a 6
i membri del coordinamento comprendendo, oltre a quello dei comuni,
dell’università e del mondo economico, anche un rappresentante
dell’ambito sportivo locale.
Zeni ha proposto di inserire
nell’emendamento, anche per chiarezza legislativa, la frase:
“sentiti il Coni, le federazioni, i comuni interessati e le
categorie”. Un fatto, ha ribattuto l’assessore, pacifico e
implicito nel testo del suo emendamento, quindi l’ipotesi di Zeni
non è stata accolta.
Ad impegnare la Commissione sono poi state le audizioni su questo ddl (90). La prima è stata
quella della presidente del Coni trentino Paola Mora.
Il
Coni: venga coinvolto il mondo dello sport.
L’esponente
del Comitato olimpico ha ricordato che il Trentino è stato coinvolto
in corsa nei venticinquesimi giochi invernali e nei quattordicesimi
paralimpici perché è un territorio che ha dimostrato di essere,
negli ultimi 50 anni, uno dei più evoluti al mondo
nell’organizzazione degli eventi sportivi. Ciò è dovuto, oltre
all’impegno dell’ente pubblico, all’impegno delle associazioni
che dovranno essere coinvolte nella sfida del 2026.
La
Fisi: tra i primi obiettivi i risultati dei nostri atleti.
Il
presidente della Fisi, Tiziano Mellarini, ha detto che tra le
priorità ci deve essere quella di preparare atleti trentini per
l’appuntamento 2026. Obiettivo che, visti i risultati della
stagione appena conclusa, è a portata di mano per il Trentino.
Mellarini ha ringraziato l’assessore per l’attenzione dimostrata
agli sport invernali.
La
Fisg: il mondo sportivo va coinvolto nella realizzazione delle
infrastrutture.
Anche
Paolo Deville, Federazione degli sport del ghiaccio (Fisg), ha
chiesto che le federazioni vengano coinvolte almeno per esprimere
pareri in particolar modo sugli impianti che verranno realizzati.
L’avventura che si aprirà a Pinè con il nuovo stadio del
ghiaccio, ha detto ancora Deville, ha bisogno di competenze
specifiche. Il mondo del ghiaccio chiede quindi di poter dare un
contributo, al di là delle scelte di fondo che spettano alla
politica. Infine, Deville, ha detto che la Federazione ghiaccio è
pronta a dare il contributo alla riuscita dell’evento e per la
creazione di strutture utilizzabili anche dopo le Olimpiadi.
IL DIBATTITO.
Alessia
Ambrosi (Fdi) ha chiesto in che modo Coni e federazioni
potrebbero venire coinvolte. Paola Mora ha detto che per organizzare
bene un evento si deve avere una visione chiara, frutto di
un’esperienza di anni, delle richieste degli atleti e degli
organizzatori e sul futuro degli impianti sportivi che vengono
realizzati. Mellarini ha detto che la Fisi può mettere a
disposizione competenze apprezzate a livello internazionale. Deville
ha ricordato che Baselga di Piné è stata una sede di gara messa in
dubbio per le Olimpiadi e con seri problemi da risolvere, ma su
questo piano la Federazione ghiaccio può venire in aiuto anche per
rendere più fruibile possibile una struttura che, se fatta bene, non
avrà rivali a livello nazionale e internazionale. Rispondendo a
Claudio Cia il presidente Fisg, ha affermato che spesso sono state
fatte strutture sportive che dopo gli eventi non sono fruibili al
meglio. Per questo è importante coinvolgere chi dovrà utilizzare
questi investimenti fatti con il denaro pubblico. Si devono evitare
le cattedrali nel deserto e Baselga può invece diventare
un’opportunità, ma se verrà fatta bene e con i minori costi
possibili. Chi conosce il mondo del ghiaccio può dare indicazioni
per far sì che le strutture divengano davvero risorse per il futuro.
Gianluca Cavada (Lega) ha ricordato che in materia di sport
del ghiaccio Piné ha una solida tradizione e quindi è doveroso
coinvolgere le realtà sportive di questo territorio. Inoltre, e
l’esempio è quello della Val di Fiemme, in Trentino non ha,
rispetto ad altre zone, una storia di cattedrali nel deserto, ma, al
contrario, di un uso intelligente delle strutture sportive.
Il
coordinamento imprenditori: occasione per rilanciare il turismo.
Alessandro
Ceschi, direttore della Federazione e a nome del Coordinamento
imprenditori, ha sottolineato la necessità che il mondo economico e
sociale venga coinvolto su tutto il territorio. Questo perché si
tratta di un’occasione storica per tutto il Trentino anche per
creare infrastrutture che rimangano nel tempo. Fondamentale, ha
sottolineato Ceschi, il comparto turistico anche per risollevare la
situazione di un settore drammaticamente colpito dal Covid, Bene per
il rappresentante del mondo cooperativo e del coordinamento
imprenditori che il previsto coordinamento sia composto da poche
persone, ma bene anche l’apertura a altri soggetti da coinvolgere.
Un mix che si prefigura vincente. Cechi ha sottolineato l’occasione,
con le paralimpiadi, di sviluppare l’attenzione per l’accoglienza
turistica delle persone con disabilità.
Confindustria:
miglioriamo i collegamenti con Veneto e Lombardia.
Alessandro
Santini, vicedirettore di Confindustria, ha ha sottolineato
l’importanza dell’occasione olimpica per ammodernare la viabilità
con Veneto e Lombardia. E’ stato commissionato uno studio a Unipd
per migliorare gli spostamenti nel nostro territorio e in quelli
limitrofi guardando anche oltre le Olimpiadi. L’obiettivo è quello
di trovare una formula di mobilità sostenibile e integrata tra
strada, rotaia e fune. Infine, Santini ha detto che i Giochi saranno
un’occasione di lavoro per le imprese trentine e su questo va
aperto un dialogo con la Fondazione Milano - Cortina.
Artigiani
e Confcommercio: non dimenticare le piccole imprese.
Alberto
Pontalti della Confcommercio ha anche lui chiesto un coinvolgimento
delle imprese del settore ricettivo. Le strutture, ha detto inoltre,
avranno bisogno di aiuti per il loro ammodernamento.
Per
Marco Segatta, presidente dell’Associazione artigiani, sarebbe
importante nel ddl inserire un comitato di coordinamento tra il
settore pubblico e quello privato. Nella fase preparatoria va posta
attenzione alle piccole imprese del territorio per evitare la
dispersione dei lavori. Artigiani veneti e lombardi, ha ricordato,
hanno siglato un accordo con la Fondazione.
Confesercenti:
riqualificare il mondo ricetttivo.
Aldi
Cekrezi, direttore della Confesercenti, ha detto di condividere il
ragionamento della Giunta di cogliere l’occasione olimpica una
riqualificazione del mondo ricettivo trentino. Inoltre, le iniziative
che vengono fatte attualmente vengano coinvolte e fatte conoscere e
non soffocate dagli eventi legati alle Olimpiadi.
L’Asat:
al primo posto la tutela del territorio.
Davide
Cardella, vicedirettore di Asat, ha affermato che i Giochi sono non
un’occasione ma l’occasione per il rilancio del settore turistico
segnato duramente dall’epidemia. Cardella ha poi ricordato che se
il Trentino è stato coinvolto nella partita olimpica il merito va
anche attribuito allo sforzo della categoria che ha messo a
disposizione il numero richiesto di letti. Infine, il rappresentante
di Asat, ha sottolineato l’importanza della tutela del territorio.
Il
Cal: i comuni vanno coinvolti.
Paride
Gianmoena del Cal ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento
dei comuni nel previsto coordinamento. Comuni, ha rilevato, che nella
fase di preparazione delle infrastrutture hanno un ruolo importante.
Quindi, per Gianmoena i sindaci dovrebbero poter esprimere un nome da
inserire nell’organismo di coordinamento previsto dal ddl Failoni.
Parere
positivo sulla delibera per il sostegno degli atleti infortunati.
Infine, la Quarta commissione
ha dato parere positivo unanime alla delibera presentata
dall’assessore Failoni che, ha ricordato, riguarda il sostegno agli
atleti che hanno subito infortuni sportivi. La proposta definisce i
criteri sui documenti da presentare, in accordo con l’Azienda
sanitaria, per le spese ammissibili. Il provvedimento, ha affermato
il dirigente Bettotti, riguarda soprattutto agevolazioni per
strumenti sanitari specifici, come quelli per la riabilitazione dai
traumi, quindi ulteriori rispetto a quelli previsti dal sistema
sanitario. Zeni, pur condividendo lo spirito della proposta, ha
manifestato dubbi sulla sua applicabilità.