In Prima Commissione
L'assessore Spinelli ai consiglieri: Trentino Digitale è uscita dalle secche
Sì al ddl Masè per permettere al Garante dei minori di raccogliere segnalazioni
La Prima commissione,
presieduta da Vanessa Masè (La Civica) si è aperta con l’audizione
dell’assessore Spinelli sulla situazione di Trentino Digitale spa
(Td). Audizione richiesta dal pentastellato Alex Marini in seguito
alle situazioni di difficoltà della spa di via Gilli.
L’assessore Spinelli ha detto che
negli ultimi tre mesi la situazione della società è cambiata.
Trentino Digitale
ha attraversato serie
difficoltà: risultava
sfiduciata e ferma, ma
è iniziato un percorso verso un modello aziendale
più adeguato ai tempi. Un percorso che
è senza dubbio difficile,
non privo di ostacoli, ma si è giunti ad una situazione che fa ben
sperare. La spa, ha
detto ancora Spinelli,
è comunque
uscita dalle secche
e può affrontare il mercato. Il nuovo presidente Delladio, ha
proseguito l’assessore,
ha portato la sua grande esperienza e il piano industriale
verrà declinato in atti concreti, mentre
quello strategico lo
sarà su una campo più
ampio. Il nuovo
direttore generale,
l’ingegner
Kussai
Shahin,
figura
importantissima,
ha anche lui un passato di vertice e, entrato in azienda il 22
febbraio, è già entrato nel vivo, incontrando tutti i dipendenti.
Da questi incontri è
emersa
la volontà da
parte di molti di
rimettersi in gioco. Per ciò che riguarda i rapporti sindacali, ha
continuato Spinelli, il
conflitto derivava
dalla situazione di immobilità dell’azienda. Ma
ora anche i
rappresentanti dei
lavoratori hanno potuto
constatare il cambio di passo all’interno dell’azienda, la
valorizzazione delle professionalità e il miglioramento dei rapporti
dovuto anche
all’approccio di presidente e direttore. Infine, l’assessore
ha ricordato che tra poco, il
primo aprile, verrà
insediato il nuovo direttore del personale (rispondendo a Marini ha
detto che avrà uno stipendio lordo di 90 mila euro) che avrà un
ruolo importante per il
rilancio della spa. Il
12 marzo, ha aggiunto
il titolare dello
sviluppo economico,
è partito il processo di riorganizzazione che è stato presentato il
24 al sindacato.
Per ciò che riguarda gli
obiettivi il principale è quello di garantire ai soci servizi di
qualità. Elemento strategico per il futuro della comunità trentina,
che deve diventare un territorio smart. Seguendo questo obiettivo, ha
aggiunto, è stato autorizzato un aumento di organico di 19 persone e
altri bandi di concorso verranno predisposti in futuro. Td, ha
concluso Achille Spinelli, dovrà essere il centro nevralgico delle
informazioni del settore pubblico locale.
Rossi: i problemi
della spa a quando risalgono?
Ugo Rossi (Azione) ha
detto che nella relazione non emerge granché di nuovo e ha chiesto a
quando risalirebbero i segni di difficoltà della società, che
Spinelli ha detto di aver trovato sfiduciata e immobile: se a prima
del 2019 o del luglio 2020, quando il presidente nominato dalla
Giunta attuale ha dovuto dimettersi, o prima ancora. Nei due anni
trascorsi, ha detto ancora, nessuno ha capito cosa si volesse fare
della spa, quale indirizzo complessivo si intendesse dare e quale il
suo futuro. Per Rossi la relazione di Spinelli in Prima commissione è
il classico modo per dire: abbiamo trovato un disastro lasciato da
quelli di prima. Comunque, ha affermato l’esponente di Azione dopo
la replica dell’assessore, la strada intrapresa dall’azienda in
questi ultimi mesi sembra quella giusta.
Marini: ci sono
ancora problemi del personale.
Alex Marini ha
detto che emergono ancora problemi del personale: da 10 anni gli
stipendi sarebbero bloccati; molte sarebbero le dimissioni volontarie
anche di quadri che starebbero provocando problemi; ci sarebbe
inoltre un problema di livelli. Infine, il consigliere di 5 Stelle ha
chiesto se sono stati valutati i livelli di stress anche in seguito
al Covid.
L’assessore: troppe fughe
di notizie dall’azienda.
L’assessore ha risposto a
Rossi affermando di non aver avuto alcun intento diffamatorio in
merito alle scelte fatte dalla Giunta di centro sinistra sulla
società. Ed ha aggiunto che uno dei punti nodali è stato quello di
non avere un direttore generale che svolgesse un ruolo di
fluidificante nell’organizzazione di vertice. Spinelli ha poi
aggiunto che le “fughe” di notizie provenienti dall’interno
sono un elemento problematico perché un’azienda che lavora sui
dati deve avere un margine di riservatezza. Invece, ha aggiunto, per
Td tutto finisce in piazza. Una preoccupazione condivisa da Marini,
il quale ha però aggiunto che ad un consigliere provinciale i dati
devono essere consegnati in tempi brevi. Infine, il rappresentante 5
Stelle ha poi chiesto se Td si è occupata della Carta degli
acquisti, del voto digitale (il tema si sta approfondendo, gli è
stato risposto) e chiarimenti sulla possibilità di accedere ai
protocolli digitali della Pat e dei comuni. Rossi in riferimento ai
data center ha chiesto se l’intenzione è quella di puntare su una
gestione “in casa” o di affidarsi a cloud esterni.
Dalzocchio: la scelta di
Spinelli è stata coraggiosa.
Mara Dalzocchio della
Lega ha detto che il cambio di passo di un’azienda deve partire dai
vertici e la scelta dell’assessore di cambiare il cda è stata
giusta e molto coraggiosa.
Tonini: la prospettiva di
una società di servizio alla Pat non basta.
Giorgio Tonini (Pd) ha
affermato che ora contano i risultati e la scelta di Delladio
rappresenta una garanzia e la sua grande professionalità può
mettere la società nelle condizioni di affrontare una competizione
su un mercato che è feroce. Però ha chiesto all’assessore: ha
senso una società trentina in questo campo? Se la scelta si limita a
fare di Td una società di servizi esterni alla Pat, ha affermato
l’esponente Pd, la prospettiva è difficile, mentre sarebbe più
saggio muoversi sul mercato cercando alleanze con società più
grandi.
L’assessore sui data center
ha detto che Td vuole essere un sistema a rete per i soci e il
sistema territoriali. Vero che siamo piccoli, ha detto Spinelli, ma
se vogliamo essere americani basta vendere tutto google e diventare
soggetti passivi. Ma in Europa sta venendo avanti un sistema per la
gestione dei dati garantendone, tema importantissimo, la sicurezza.
La competizione sui dati, ha concluso, sarà fortissima ma Trentino
digitale potrà dire la sua.
Sì
al ddl Masè per permettere al Garante dei minori di raccogliere
segnalazioni.
Si è passati poi il ddl
n.
28
sulla modifica della legge
sul Difensore civico, nella parte che riguarda il garante dei minori.
Ddl presentato
molti mesi
fa da
Vanessa Masè, che
aveva l’obiettivo di
permettere al garante di ascoltare i bambini, gli adolescenti e gli
adulti ma
che, nella prima formulazione, aveva trovato uno scoglio nelle norme
sulla privacy. La
consigliera della Civica
ha presentato un emendamento all’articolo
uno del ddl, cioè la sostanza della proposta,
condiviso con il Garante dei minori, nel
quale si afferma che “il garante, anche attraverso il
coinvolgimento delle persone interessate, delle famiglie,
associazioni e enti, raccoglie segnalazioni e promuove interventi e
azioni finalizzate alla tutela dell’effettivo esercizio dei diritti
dei minori, in un contesto di tutela della dignità umana, di
valutazioni delle loro decisioni e di pieno sviluppo della loro
personalità. Il garante fornisce informazioni sulle modalità di
tutela di e di esercizio di tali diritti”.
Il ddl Masè è stato
approvato con 7 sì e l’astensione di Marini e Rossi.
Osservatorio sulla
criminalità, si aspetta la Regione.
Si è passsati poi al ddl
n.
34
di Marini sull’istituzione di un Osservatorio sulla criminalità
organizzata. Il
consigliere del Misto
– Cinque Stelle ha detto che il ddl è in situazione di stallo
perché Fugatti avrebbe dovuto chiedere chiarimenti al presidente
Kompatscher sulle
prospettive del ddl
regionale che sta
trovando difficoltà nell’Svp.
Per questo Marini ha chiesto di rinviare la discussione per capire se
conviene proseguire a livello provinciale o regionale.
Aperto
l’iter delle due proposte di modifica
dello statuto a firma Marini.
E’ stato infine
avviato l’iter di due proposte di modifica statutaria,
sempre a firma Alex Marini. La
prima n.
1
riguarda
la
materia dei tributi locali e prevede
che l’
impiego dei trasferimenti di fondi statali per il finanziamento delle
emergenze, degli obiettivi strategici, così come dei trasferimenti
delle riduzioni fiscali o esenzioni statali, sia
direttamente
affidato alle due Province autonome.
Marini
ha fatto l’esempio delle esenzioni Covid che sono state concesse da
Roma agli alberghi ma non ai ristoranti. Una situazione che si
sarebbe potuta evitare se la Pat avesse avuto
una maggiore autonomia sul piano della gestione finanziaria. La
seconda proposta,
n.
2
che
è collegata
alla prima, ha come obiettivo quello di aprire alla partecipazione
diretta nella gestione fiscale della Pat, con la previsione di un
referendum confermativo
sul
modello svizzero a
livello provinciale e comunale,
e l’obbligo del voto a
maggioranza assoluta delle norme
fiscali che impongono nuovi tributi e tasse.