Terza commissione, aperto il ddl sulle semplificazioni e Tonina annunca amendeamento sulle centraline
Per cinque opere in arrivo il commissario straordinario
Questa
mattina, in Terza commissione, è stato dato il disco verde alla
proposta di delibera della Giunta che individua le cinque opere che
verranno realizzate attraverso il commissario straordinario. E’
stato avviato , inoltre, l’iter del ddl 81 del vicepresidente Mario
Tonina che riguarda le semplificazioni in materia ambientale,
catastale e sulle barriere architettoniche. Lunga la discussione su
un emendamento al ddl, a firma dello stesso Tonina ma non ancora
depositato, sul rinnovo delle concessioni delle piccoli e medi
impianti idroelettrici. La commissione ha poi ascoltato le
associazioni ambientaliste sulla politica ambientale della Giunta.
Infine il direttore dell’Appa ha fatto il punto sui problemi
derivanti dalla produzione della Edilpavimentazioni di Quaere di
Levico.
Cinque
opere in attesa del commissario.
La
Terza commissione, presieduta da Ivano Job, si è aperta con il
parere favorevole (5 sì, Paoli, Job, Cavada, Savoi della Lega e
Ossanna del Patt e due astenuti Coppola e Manica del Pd) sulla
delibera che individua le opere pubbliche che verranno assegnate ai
commissari straordinari. Sono cinque: il raddoppio della statale
della Valsugana nel tratto Castelnuovo – Grigno e Castelnuovo -
Barricata; la variante Pinzolo; la ciclovia dl Garda, il riassetto
della viabilità nei pressi del ponte di Ravina in vista del Not; il
sotto passo di Spini di Gardolo sulla tangenziale di Trento.
L’obiettivo, ha detto il presidente Fugatti, è quello di
accelerare le opere e i commissari verranno scelti tra elementi
interni o esterni all’amministrazione. Le opere, ha aggiunto
Maurizio Fugatti, hanno un carattere strategico: il raddoppio SS 47
per il collegamento con il Veneto; la variante di Pinzolo per la sua
strategicità per fini Turistici; stesso ragionamento per ciclovia
del Garda, e fondamentale è la viabilità per il Not. Infine, il
sottopasso stradale di Spini è strategico per l’interporto. A
seguito di questa delibera, ha concluso il presidente, ce ne sarà
un’altra che riguarderà le modalità di individuazione dei
commissari.
Alessio
Manica (Pd) ha detto che si tratta di un passaggio importante anche
se qualche dubbio su alcune opere rimane, ma per altre, come la
ciclovia, il commissario può essere una risorsa importante. Sul
sottopasso di Gardolo, l’esponente dem, ha chiesto che venga
aggiornato il progetto visti anche i rilievi mossi dal comune di
Trento. Fugatti, nella sua replica, ha affermato che i commissari
dovranno avere adeguate competenze e curriculum, l’incarico durerà
fino alla conclusione delle opere e incorporerà tutte le competenze
dell’amministrazione. Il compenso sarà in parte fisso e in parte
variabile in base agli obiettivi. Per Spini ha detto che le
interlocuzioni col comune di Trento sono continue. Sul Not l’auspicio
è quello di essere giunti alla fine di una controversa questione
legale .
Lucia
Coppola (Misto) sulla ciclovia del Garda ha affermato che si dovrà
fare una valutazione ambientale e geologica molto attenta, basti
pensare alla recente enorme frana sulla gardesana, e ha ricordato che
la ciclabile attuale nella zona di Limone è di fatto una pedonabile
che i ciclisti non frequentano perché di fatto impraticabile. La
consigliera, insomma, ha detto di non essere entusiasta di questo
progetto che ha anche un impatto paesaggistico, ambientale e sulla
sicurezza. Fugatti ha affermato che il tema della sicurezza per la
ciclabile è centrale, ci sono problemi sulla Ponale che si sono
affrontati e interventi sono previsti alla Casa della trota verso
Malcesine.
Lorenzo
Ossanna (Patt), condividendo la delibera che è la conseguenza della
legge votata dal Consiglio e che ha l’obiettivo di accelerare le
opere, ha anche lui posto l’attenzione sulla sicurezza della
ciclovia del Garda.
Aperto
il ddl Tonina sulla semplificazione per ambiente, catasto, barriere
architettoniche.
Tonina
ha presentato poi il
suo ddl il
n.
81 . Una proposta
ha detto l’assessore che ha già ricevuto il sì dal Cal e che
riguarda misure di semplificazione in materia di ambiente, catasto e
barriere architettoniche. Il via verrà rilasciato dalla struttura e
non più dalla Giunta; c’è poi un intervento di semplificazione
sull’istallazione di impianti di riscaldamento;
un articolo sui
reflui domestici e stalle non professionali che prevede il rinnovo
tacito dello scarico. Sui depositi di rottamazione di auto si
modificano i tempi di permanenza dei centri dei veicoli portando a un
anno quelli destinati allo smaltimento e 3 anni per quelli di
recupero. Questo permetterà alle
ditte trentine del settore di
mettersi alla pari con quelle
di fuori provincia. C’è poi un intervento sui canoni delle
acque pubbliche con l’obiettivo di ridurre i consumi idrici e
favorire l’aggregazione dei concessionari per ridurre numero degli
interlocutori e degli impianti. Sulle reti delle riserve naturali si
elimina il
protocollo d’intesa
con i comuni e si
sostituisce l’accordo
di programma con una convenzione che durerà 9 anni. Inoltre
il piano di gestione sarà reso più snello e si specifica anche la
funzione delle reti delle riserve. Una
scelta che si basa, ha detto Tonina, sul
bisogno di semplificare e rendere più stabile l’esistenza di
queste oasi naturali. C’è poi una norma per allineare i dati
catastali con quelli tavolari. Infine, sulle barriere architettoniche
il ddl introduce semplificazioni come l’eliminazione della
richiesta al Servizio
politiche sociali Pat.
In
arrivo un emendamento sulle concessioni per le centraline sotto i 3
mila kilowatt
Tonina
ha detto che la Giunta sta lavorando su un emendamento al
ddl presentato oggi in Terza commissione
per quanto riguarda le concessioni piccole
e medie, cioè sotto i
3 mila kilowatt.
Il fatto che oggi si pensi di mettere in gara queste concessione per
allinearsi alle norme europee di concorrenza e trasparenza, ha
detto l’assessore, suscita
comprensibili preoccupazioni.
Per questo la Giunta sta cercando
di capire se ci sono le condizioni per mettere in gara solo quelle
superiori ai 220 kw.
La maggior parte delle concessioni in
Trentino sono inferiori
a questa soglia e, ha
aggiunto, si sta
verificando se ci sono le condizioni per vagliare con attenzione le
concessioni già scadute da anni, alcune dal 2014, e l’idea è di
rinnovare le concessioni di chi ha investito e avviato un percorso di
continuità aziendale
anche se non si potrà
arrivare a rinnovi trentennali come s’è fatto fino a oggi.
Alessio
Manica, ringraziando l’assessore di avere anticipato l’emendamento
che rende particolarmente importante il ddl, ha affermato che tante
centraline sono in mano ai comuni per i quali sono economicamente
vitali ma ci si deve porre il problema dei privati che verrebbero
avvantaggiati dai semplici rinnovi. C’è un conflitto evidente, ha
detto Manica, e si innesca un tema complesso che richiede un
confronto approfondito.
Ossanna
ha detto che il ddl tocca diverse tematiche che vanno valutate
attentamente anche se l’obiettivo della semplificazione è
perfettamente condivisibile. Bene l’articolo che mira ad
armonizzare il rapporto tra catasto e tavolare, così come quello che
riguarda le barriere architettoniche.
Anche
Lucia Coppola ha affermato che il ddl richiede una grande attenzione
e ha aggiunto che la semplificazione non può essere però un’ arma
a doppio taglio per la partecipazione dei cittadini e la tutela
dell’ambiente.
L’assessore
ha replicato affermando di capire le preoccupazioni di Manica e che
entro domani presenterà l’emendamento. Manica ha insistito che il
tema è importante e quindi la Giunta non può avere come obiettivo
principale quello di arrivare in aula quanto prima con il ddl.
Mentre Tonina ha ribattuto che questa materia va affrontata quanto
prima e ha ricordato che sull’impostazione dell’emendamento sulle
centraline c’è la condivisione del Cal.
Il
dirigente Roberto Andreatta, dirigente generale del dipartimento
ambiente e energia, ha ricordato che in questo momento ci si trova
tra la volontà del Governo di mantenere le cose come stanno (come
dimostra la posizione sul demanio marittimo) e le norme europee che
impongono gare e trasparenza anche sui beni comuni. Per questo, ha
aggiunto, serve una norma che dia certezza a chi aspira ad ottenere
la concessione e a chi ha concessioni in atto e ha investito. Secondo
il dirigente, laddove non ci sia significatività di mercato, cioè
sotto i 220 kilowatt, è possibile mantenere il rinnovo senza gara;
infine si deve prevedere, sul modello dello Stato sul demanio
marittimo, che non ci sia l’interruzione degli investimenti,
garantendo un periodo transitorio, ad esempio di 20 – 25 anni.
La
minoranza: ancora una volta troppo poco tempo per approfondire.
Manica,
Coppola e Paolo Zanella (Futura) hanno preso atto con rammarico che,
su una questione così delicata, la Giunta vuole arrivare al voto del
ddl in commissione in tempi molto rapidi, se è possibile già
lunedì. Un modo di portare avanti le proposte, hanno detto, a colpi
di forza. Tonina ha detto di mantenere la disponibilità al dialogo,
ma prima si arriva in Consiglio e meglio è e comunque, da qui
all’aula, c’è tutta la disponibilità ad approfondire. E ha
ricordato che il Consiglio delle autonomie ha condiviso il ddl. Lunga
la discussione sui soggetti da ascoltare in commissione: Manica e
Zanella hanno chiesto l’intervento dei rappresentanti delle piccole
aziende, Coppola delle Asuc e l’esponente di 5 Stelle, Alex Marini,
del sindaco di Sella Giudicarie Franco Bazzoli. Alla fine è passata
la proposta della maggioranza di ridurre il numero delle audizioni.
Le
associazioni ambientaliste: cresce il conflitto con la Provincia.
Si
è passati poi alla audizione sulle politiche ambientali della Giunta
delle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lega Ambiente, Lipu,
Mountain Wilderness, Enpa, Pan Eppaa, Wwf del Trentino. Luigi
Casanova ha letto un documento (allegato) nel quale si afferma che in
questi due anni i motivi di conflitto tra l’associazionismo
ambientalista e la Pat si sono moltiplicato. La Giunta, si legge nel
documento, si è mostrata superficiale nel contenimento delle seconde
case; ha concesso deroghe urbanistiche che hanno intaccato perfino
aree protette; vi è stato il potenziamento delle aree sciabili; una
gestione politica dei grandi carnivori, dell’acqua, delle foreste e
degli alpeggi. Incertezze si sono manifestate nelle gestione delle
aree di Rete Natura e è emersa l’insostenibilità dell’azione
della Fondazione Dolomiti Unesco. Un quadro della tutela ambientale
definito sempre più grigio che dimostra la necessità di un percorso
legislativo che renda più incisiva e scientificamente fondata
l’azione della Cabina di regia sull’ambiente. Un’impostazione
radicalmente diversa che poggia sulle necessità che vengono dai
cambiamenti climatici; dalla necessità di gestire e tutelare le
acque e la fauna selvatica, un bene comune da troppo tempo delegato
all’associazione dei cacciatori. Le associazioni ambientaliste, per
sollevare di nuovo la questione ambientale, hanno chiesto la
convocazione di una Conferenza di informazione del Consiglio.
Il
documento è stato condiviso completamente da Lucia Coppola che ha
sottolineato la necessità di investimenti maggiori sull’ambiente.
Zanella ha ricordato che le 32 opere mandate a Roma per il Ricovery
non vanno certo nella direzione della sostenibilità, così come il
progetto di malga Lagorai. Giusta quindi la richiesta di una
conferenza di informazione sull’ambiente. Manica ha detto che pare
evidente che negli ultimi due anni si è evidenziato un atteggiamento
diverso sull’ambiente e una fuga dal confronto. Convocare una
conferenza di informazione sarebbe quindi un servizio alla comunità,
anche perché la Giunta sta dimostrando la sua inconsapevolezza.
Tonina
ha affermato di aver sempre dimostrato la volontà di dialogo, ma non
si può dire che il Trentino non sia sensibile sul tema ambientale,
il frutto di un lavoro impostato tanti anni fa. Anche gli esempi
negativi, come quello tragico di Stava, hanno dato vita a un percorso
di riqualificazione territoriale che si è visto anche con Vaia. La
Giunta, ha detto ancora, verrà giudicata alla fine della
legislatura, ma va difeso un patrimonio che ha permesso di difendere
l’ambiente e il lavoro di chi vive in montagna. Ieri, ha ricordato,
è stato presentato il documento sullo sviluppo sostenibile;
documento aperto che prevede un percorso partecipativo che vedrà
coinvolte le associazioni e i comuni. Sostenibilità in Trentino non
è una parola retorica, ha concluso, anche se ci sono spazi di
miglioramento con l’aiuto di tutti. Manica ha detto che la Giunta
parla spesso sostenibilità e poi propone la Valdastico, tenta di
smantellare la legge sulle seconde case e dà permessi per le
centraline. Casanova, ha accettato la proposta di confronto, ma ha
ricordato che uno dei padri delle politiche ambientali, Walter
Micheli, aveva accorpato i servizi del territorio al contrario di
quello che sta facendo la Giunta. Ma, ha aggiunto, si devono guardare
le cose anche in positivo e la proposta di una conferenza sul tema
dell’ambiente dovrebbe unire tutti per trovare un percorso
condiviso, partendo dalla centralità delle aree protette e la
consapevolezza che la situazione ambientale ci obbliga a cambiare la
“cassetta degli attrezzi”.
Cavada
della Lega ha ricordato che per la maggioranza pone al centro
l’ambiente e ha sottolineato l’impegno della Giunta per la difesa
del territorio. Per Coppola la narrazione di Tonina è condivisibile,
ma la gestione della montagna negli ultimi due anni è stata
irrispettosa, basti pensare all’irruzione di motori e ai concerti
di alta quota, inoltre c’è una scarsissima sensibilità e
imperizia nei confronti del mondo della biodiversità animale.
Edilpavimentazioni,
si sta esplorando una strada per spostare la ditta da Quaere.
Si
è passati poi all’ultimo punto della lunga seduta della Terza
commissione: il punto sui problemi derivanti dall’attività della
ditta Edilpavimentazioni di Quaere di Levico. Il direttore generale
dell’Azienda per l’ambiente, il dottor Enrico Menapace dell’Appaa
ha riassunto la situazione di contrasto tra gli abitanti della
frazione, che da tempo denunciano la presenza di odori e rumori, e
l’azienda che produce, per l’80% del fatturato asfalti a caldo e
per il restante 20% a freddo, un settore nel quale è uno dei leader
europei con un fatturato complessivo di 20 milioni di euro. Menapace,
in sintesi, ha detto che dai controlli recenti non sono emerse
violazioni sul piano del rumore e sull’odore si è al limite. Non è
possibile quindi un intervento coercitivo dell’Appa, ma si è
costituito un tavolo tecnico con azienda e comune per mitigare i
problemi. Fondamentale è però risolvere quello della viabilità che
è in corso di progettazione, per poi ragionare con l’impresa sulle
mitigazioni che però, ha detto Menapace, non potranno essere totali.
Lo spostamento dell’impresa, come chiedono gli abitanti, non è
comunque possibile per via coercitiva: serve la volontà dell’impresa
che dovrebbe individuare un’area altrettanto grande. Una soluzione
problematica, anche se ci sono approfondimenti in corso col comune.
Per Lucia Coppola però l’unica soluzione è proprio la
delocalizzazione. Alex Marini, promotore dell’audizione di oggi, ha
detto che i tecnici hanno confermato che non ci sono mezzi per
imporre alla ditta di eliminare odori e rumori. Serve quindi un
intervento politico per capire le intenzioni dell’azienda, prima di
spendere soldi per fare una nuova strada, e quali spazi ci sono per
la tutela dell’ambiente e per garantire la competitività di
un’azienda sana e importante per l’occupazione della zona. Tonina
ha detto che la relazione dell’Appa è chiara, ma l’importante e
che l’interlocuzione vada avanti per vedere se c’è la
possibilità a delocalizzare l’azienda, tema sul quale la società
di Quaere ha già dato la sua disponibilità. Dialogando con il
comune e la proprietà, ha concluso, si sonda una possibile strada
per garantire un’azienda in espansione e la qualità della vita
degli abitanti.