II Commissione: Olivi propone idi coinvolgere anche il Consiglio nella vicenda dell'azienda
Spinelli sul caso Sicor: la Giunta pronta a sostenere il dialogo tra le parti appena conclusa la vicenda giudiziaria
Rinviato a fine marzo il ddl De Godenz-Job sui contributi agli alberghi in vista delle Olimpiadi
L’assessore
allo
sviluppo, ricerca e lavoro Achille
Spinelli
ha
aggiornato
oggi la II
Commissione,
competente
in materia di economia e presieduta da Luca Guglielmi (Fassa)
sullo
stato
di
attuazione
della
risoluzione
dedicata
alla Sicor
approvata
il 19 ottobre scorso dal Consiglio
provinciale. La
risoluzione
impegna
infatti la
Giunta a
tenere
informata la
Commissione
sull’andamento
della vicenda
Sicor e
sulle iniziative
adottate
dalla Provincia.
Spinelli,
sollecitato dagli interventi di Olivi (Pd) e Marini (Misto 5 Stelle),
ha spiegato che la Sicor non è vincolata da accordi presi con la
Provincia, preannunciando però la volontà di prodigarsi per la
ripresa delle trattative tra le parti dopo la conclusione della
vicenda giudiziaria ancora in corso. L’assessore
ha giudicato condivisibile la proposta di Olivi alla Giunta di
coinvolgere nella vicenda anche il Consiglio provinciale per
sostenere la ricerca di una soluzione.
La
Commissione ha poi nuovamente
sospeso
l’esame del ddl 62 proposto da Pietro De Godenz (UpT) e Ivano Job
(Lega), la
cui trattazione era già stata rinviata. I due consiglieri
hanno
concordato con l’assessore Failoni uno slittamento della
discussione a fine marzo per conoscere
l’entità delle risorse di cui la Provincia potrà disporre a
sostegno del provvedimento che punta a stimolare
la riqualificazione delle attività turistico-alberghiere in vista
delle Olimpiadi invernali del 2026 e in
attesa di
sapere se l’Ue rinnoverà anche per il 2021 la deroga ai limiti
previsti dalla regola del “de minimis” sui contributi di Stato
alle imprese.
L’assessore:
la Pat è pronta ad accompagnare una ripresa del dialogo tra le parti
appena conclusa la vicenda giudiziaria.
Premesso
che
“il caso Sicor è molto complicato e inedito” rispetto ad altre
vertenze sindacali del passato, Spinelli
ha ricordato i tentativi di riavviare il dialogo tra le parti da lui
promossi prima
del referendum
tra
i lavoratori del
20
ottobre scorso.
Dall’esito
della consultazione
era
emersa la volontà di non
dare mandato
a
Cgil
e Cisl di sedersi al tavolo delle trattative sulla base delle
proposte avanzate
dall’azienda.
Ciò
nonostante “la
Provincia – ha ribadito
l’assessore
– non intende far mancare la propria assistenza tramite le proprie
strutture, in particolare Servizio lavoro e Agenzia del lavoro. Certo
–
ha avvertito
–
non possiamo assecondare decisioni che impattano negativamente sulle
condizioni di benessere dei lavoratori trentini,
ma neppure
possiamo ignorare
le istanze che provengono dal tessuto produttivo di avviare
trattative che correlino maggiormente i fattori di efficienza e
produttività con i premi al lavoro. Purtroppo
queste –
ha aggiunto – sono spesso scelte imposte dal mercato, che vincolano
la sopravvivenza e lo sviluppo aziendale nei nostri territori”. E
ha proseguito: “abbiamo
già detto a Sicor che la Provincia è disponibile ad accompagnare le
politiche di riorganizzazione aziendale con gli strumenti che la
legge provinciale 6 del 1999 e con gli
strumenti
di supporto gestiti da Trentino Sviluppo”. Spinelli
ha ricordato l’esito
del giudizio promosso dai sindacati nei confronti dell’azienda
presso il tribunale di Rovereto per condotta antisindacale legata
alle disdette dei contratti collettivi nazionali e aziendale.
Condotta che il giudice di primo livello ha censurato. L’azienda
ha poi
presentato
ricorso in appello.
Al
riguardo l’assessore ha commentato: “poiché
la vicenda giudiziaria non è ancora conclusa, non ritengo opportuno
esprimere alcuna valutazione. Rinnovo
solo la piena disponibilità
della
Provincia a
supportare
le parti per
la ripresa
del dialogo, anche
se questo potrà ripartire dopo la
conclusione della
vicenda
giudiziaria”.
Spinelli
ha ricordato infine
che
il gruppo
della Sicor è finanziariamente solido. “Questo
vuol
dire – ha
detto – che non
ha bisogno del
sostegno offerto
dalla Provincia,
sostegno
ripetutamente rifiutato dall’amministratore
di Sicor”..
Olivi:
la Giunta coinvolga il Consiglio provinciale per ricordare a Sicor
che l’azienda è nata e cresciuta a Rovereto grazie a un solido
patto con le istituzioni.
Alessandro
Olivi (Pd) ha
giudicato “formalmente corretto l’approccio della Giunta” a
questa vicenda, ma
ha esortato l’esecutivo a “non assumere un atteggiamento
puramente notarile perché questa
non è una situazione di normale crisi aziendale dovuta
al crollo del fatturato”.
Olivi
ha ricordato infatti che la Sicor
si è chiamata fuori da qualsiasi tipo di rapporto non
solo con i lavoratori ma anche con
il territorio e
che è
perfino
uscita
da Confindustria “per poter avere mano libera e ridurre
ad individuali tutte le relazioni dell’azienda con i dipendenti”.
Non si era mai visto nulla di simile, ha osservato il consigliere. Si
tratta a suo avviso di “un
precedente estremamente grave” in
cui “il manager
ha dimostrato di voler fare quel che vuole”. Ecco
perché secondo Olivi la Provincia
deve fare qualcosa di più, non
limitandosi a chiedere all’azienda se ha bisogno di contributi
pubblici ma mettendo in chiaro che nel Trentino
le relazioni industriali sono irrinunciabili. Secondo
l’esponente dei dem, da questo punto di vista finora la Giunta è
apparsa piuttosto
timida.
Olivi ha quindi
proposto
di
“coinvolgere il Consiglio
provinciale a fianco dell’esecutivo per rafforzare la presa nei
confronti di chi ritiene di poter operare in Trentino a prescindere
dalla cornice istituzionale e
territoriale in
cui si trova”. Giunta
e Consiglio insieme dovrebbero chiedere a un’azienda
importante come la
Sicor
di riprendere
la via
delle relazioni. Ricordando
all’azienda che se ha potuto diventare quello che è, ciò è
dovuto soprattutto
all’accordo
preso con la Provincia
una decina di anni fa. In
sostanza, ha spiegato Olivi, allora era
stata fatto
un bando al quale l’azienda partecipò, per una
permuta tra
un immobile di cui Sicor
era
proprietaria, rilevato da Trentino Sviluppo per far posto ad alcune
piccole imprese, e un sito che faceva capo alla società della
Provincia. Sito nel quale l’azienda oggi si trova. Ci
fu un patto: Sicor si impegnò ad aumentare di 40 unità le
postazioni lavorative. Se
quindi l’azienda ha potuto nascere e consolidarsi a
Rovereto, è
grazie
a un solido accordo
con
la Provincia che
ha dato una mano
a Sicor perché potesse diventare quel che è. Certo, ha
concluso, “i
proprietari di allora erano diversi,
ma è importante ricordare che Sicor
non è
arrivata da Marte e
non è cresciuta
qui
in
una notte”.
Marini:
occorre difendere il modello trentino delle relazioni industriali.
Alex
Marini (gruppo
misto e 5 Stelle),
condividendo
l’opinione di Olivi,
ha
osservato che è stata la
realtà sociale ed economica del
Trentino a permettere alla Sicor di
diventare
una realtà produttiva importante. “Per
l’esito
dell’appello –
ha
proseguito – si dovrà
attendere qualche mese, ma
la sentenza
di primo grado è
stata netta,
come
molto chiara è stata la solidarietà manifestata ai lavoratori della
Sicor dai lavoratori
metalmeccanici delle
altre aziende del Trentino”. Per Marini occorre prendere atto che
il problema di quest’azienda non si può circoscrivere alla sola
realtà della Sicor, perché
mette in discussione l’intero modello
industriale del
Trentino.
Secondo
il consigliere, quindi, la
politica dovrebbe evidenziare il valore del
sistema
produttivo del
Trentino all’interno
del quale un’azienda può crescere. E
anche a suo avviso è giusto proporre che ciò avvenga anche con il
coinvolgimento del Consiglio
provinciale, che
dovrebbe impegnarsi insieme alla Giunta
a
sottolineare
il valore di questo modello di relazioni industriali, che
non implica la difesa solo dei diritti dei lavoratori di
quest’azienda ma anche di quelli di tutto il territorio in cui la
Sicor è inserita. Ecco perché per Marini nelle audizioni che la
Commissione convocherà
sul
caso Sicor dovrebbero essere ascoltati anche Confindustria
e
il
Comune di Rovereto.
Spinelli:
i vincoli di Sicor impegnavano i precedenti proprietari, non quelli
attuali.
L’assessore
Spinelli ha ringraziato i due consiglieri ma ha ricordato che la
difficoltà del caso Sicor è che quest’azienda non è vincolata ad
un accordo stretto con la Provincia e basato su contributi o sussidi
pubblici. “Questo aspetto – ha sottolineato – fa una
grandissima differenza, perché anche se è vero che l’assessorato
non è un notaio, occorre prendere atto che non dispone di alcuna
leva per richiamare i proprietari al rispetto di vincoli sottoscritti
con la Provincia. L’attuale amministratore di Sicor non ha i
vincoli che valevano per i precedenti proprietari. Questo elemento
non è formale – ha spiegato Spinelli – ma sostanziale”.
L’assessore ha apprezzato la proposta di coinvolgere nella partita
anche il Consiglio provinciale: “questo può servire – ha detto –
ma resta la difficoltà di individuare una strada per intervenire
nell’ambito di una libera iniziativa privata”. Spinelli ha anche
segnalato che nel 2020 i conti di Sicor non sono stati affatto
brillanti, perché l’azienda ha avuto perdite rilevanti. “Certo –
ha aggiunto – il Trentino ha sempre avuto relazioni industriali
virtuose, ma il signor Santambrogio non è persona che per questo si
possa intenerire e sia disposta a rivedere posizioni da lui
evidentemente concordate con la casa madre. Alla Provincia resta il
compito di mediare il più possibile per ridurre l’impatto delle
scelte aziendali sui lavoratori”. L’assessore ha poi escluso
l’eventualità che altre aziende possano seguire l’esempio di
Sicor abbandonando i contratti, perché il caso di quest’impresa è
del tutto particolare e straordinario. In ogni caso per Spinelli “non
si potrà prescindere dalle decisioni che il tribunale adotterà a
seguito dell’appello dell’azienda. A quel punto tenteremo di
riaprire la strada dei rapporti con Sicor anche con una mediazione
che induca i dipendenti a non astenersi dal lavoro in modo troppo
pesante: queste cose devono essere stigmatizzate anche da parte
sindacale”. “Perché – ha concluso, “perché l’obiettivo è
arrivare ad un accordo che soddisfi sia l’azienda sia i
lavoratori”.
Il
presidente Guglielmi
ha
preannunciato che sull’argomento convocherà apposite audizioni
della
II Commissione con
Fiom
Cgil e Cisl.
Slitta
a fine marzo il ddl De Godenz-Job sui contributi provinciali
finalizzati alla riqualificazione dell’offerta turistica
alberghiera in vista delle Olimpiadi.
L’organismo
consiliare
ha
poi deciso una nuova sospensione del disegno
di legge 62 proposto da Pietro De Godenz dell’UpT e Ivano Job della
Lega Salvini Trentino per prevedere "Contributi
per la riqualificazione dell'offerta turistica alberghiera in vista
delle olimpiadi invernali 2026". I
due consiglieri hanno infatti condiviso e concordato con l’assessore
al turismo Roberto Failoni di riprendere
l’esame del provvedimento a fine marzo. A quel punto, ha spiegato
Failoni, si conoscerà probabilmente sia l’entità delle risorse
che la Provincia otterrà dal governo, parte
delle
quali potranno essere mettere a disposizione di questo intervento,
sia se vi sarà una deroga al “ de minimis” da parte della
Commissione europea. Questo permetterà di finanziare anche
quest’anno le piccole e medie imprese non solo del settore
turistico, ma anche dell’artigianato e dell’edilizia, che
altrimenti non potrebbero avrebbero l’opportunità di investire
per puntare al rilancio
delle attività in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Allora
questo
ddl, ha spiegato l’assessore, si
potrebbe
tramutare
in un
nuovo bando sulla legge 6 del 1999, da aggiungere a quello
già
previsto
per commercio e servizi allo scopo di fronteggiare
la crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria. Bamdo
che ha raccolto
già 160 domande: segno che il tessuto economico del Trentino ha
voglia di investire per reagire alle difficoltà. Per
Failoni sarà interessante vedere l’effetto moltiplicatore di
questo ulteriore
bando
che,
non interessando solo aziende del turismo, andrà proposto d’intesa
con l’assessore
Spinelli.
Decisiva
sarà l’entità dei finanziamenti
da
mettere a disposizione per
sostenere un’iniziativa così
importante.
L’obiettivo
è permettere investimenti anche alle imprese bloccate da tempo
a
causa della pandemia.
De
Godenz e Job hanno apprezzato la proposta dell’assessore e
sollecitato la definizione del bando sulla base del quale il ddl
potrà poi essere rapidamente recepito. “Le
risorse – ha
concluso De Godenz – dovranno essere
importanti perché
in vista dell’appuntamento olimipico si tratta di far ripartire
tutta l’economia
del Trentino a 360 gradi”.
Il
presidente Guglielmi ha
quindi sospeso nuovamente l’esame del ddl
62, che potrà
riprendere quando i due proponenti e l’assessore lo riterranno più
opportuno.