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13/11/2020 - In aula o in commissione

Via alle audizioni sulla manovra di bilancio. Sì da imprenditrici e Camera di commercio, no dei sindacati

In Prima Commissione. Si prosegue nel pomeriggio

Via alle audizioni sulla manovra di bilancio. Sì da imprenditrici e Camera di commercio, no dei sindacati

In allegato, le slides utilizzate dal presidente della GIunta per sintetizzare la finanziaria

Via alle audizioni sulla manovra di bilancio. Sì da imprenditrici e Camera di commercio, no dei sindacati
​​​Si è riunita nella mattina di oggi in videoconferenza la prima Commissione permanente guidata da Vanessa Masè, per le consultazioni in merito alla finanziaria della Provincia. Sono stati sentiti, nell’ordine, il Comitato imprenditoria femminile, la Camera di commercio, industria, artigianato, agricoltura e le organizzazioni sindacali.

Nel pomeriggio saranno ascoltati il Consorzio dei Comuni, le categorie agricole e gli imprenditori.


Comitato imprenditoria femminile: donne e giovani i soggetti più colpiti dalla crisi, bene le iniziative a sostegno di famiglia e imprenditorialità femminile

Claudia Gasperetti, per il Comitato imprenditoria femminile, composto da 19 donne imprenditrici e libere professioniste che rappresentano tutto il mondo datoriale, ha contestualizzato le osservazioni nella grave situazione di crisi in corso e ha sottolineato come l’imprenditoria femminile ha un approccio sostenibile e persegue il benessere ambientale, lavorando nella direzione della promozione dei prodotti del territorio e della sostenibilità circolare. Bene dunque gli interventi della finanziaria che vanno in questa direzione e le iniziative volte a potenziare lo sviluppo dei distretti per la famiglia, la certificazione del family audit, proponiamo di inserire piani di welfare aziendale. Bene tutte le iniziative che mantengono l’occupazione e tutti gli strumenti specifici previsti a sostegno della conciliazione, snellendo le procedure di attuazione a minor impatto burocratico delle aziende, gli strumenti finanziari come i minibond che si erano auspicati da tempo. Difficile acquisire nuove imprese, sarebbe importante mettere a disposizione spazi e strategie di sviluppo anche attraverso Trentino Sviluppo e mettendo in rete scuole di formazione, aprendo specifici bandi allargando le maglie di accesso alle libere professioni. Inoltre, Gasperetti ha sottolineato le drammatiche difficoltà di questi mesi che hanno pesato principalmente sui giovani e sulle donne e che andrebbero affrontate investendo sulle coperture di rete e nella banda larga per sostenere lo smart working, il lavoro agile e la didattica a distanza; occorrerebbe poi investire in strumenti per gli anziani e nell’erogazione dei servizi di assistenza alle famiglie; bene le aliquote agevolate dell’Imis, apprezzata l’aliquota agevolata Irap del 2,68%. Infine Gasperetti ha raccomandato di investire sulla semplificazione e di rafforzare il protocollo Covid che appare non più adeguato: chiediamo alla Giunta di operare tenendo costantemente presente queste esigenze, ha concluso.

Alex Marini (Misto) ha espresso apprezzamento per l’accurata analisi e ha chiesto siano stati fatti dei ragionamenti in relazione ai progetti finanziabili con il Recovery Fund. Gasperetti ha replicato che l’auspicio è quello di poter contribuire in questo contesto con proposte e suggerimenti.


Camera di commercio: bene i provvedimenti tampone, ma si cominci già a riflettere sul dopo pandemia, con smart working, delocalizzazione, accesso alla tecnologia

Michele Passerini della Camera di Commercio ha commentato la manovra con inquadrandola nel contesto economico in cui nasce. Un contesto che ha inevitabilmente sconvolto il quadro congiunturale non solo nazionale, ma anche della Provincia di Trento. Ancora non siamo in grado, ha detto, di valutare gli effetti di questa recrudescenza del virus che sta nuovamente impattando sulle attività, sopratutto quelle legate alla ricettività, già duramente colpite durante la prima ondata della pandemia. Il riavvio delle attività nell’estate aveva già fatto registrare un segnale, seppur lieve, di ripartenza. Il sistema era riuscito a sostenere la crisi senza subire un tracollo, ma naturalmente questa nuova fase di arresto è molto preoccupante, anche perché coincide con un periodo come quello natalizio, di solito particolarmente produttivo: in questo senso la situazione è critica. Bene le iniziative della Provincia sulle aggregazioni d’impresa che possono certamente fornire un qualche supporto. Sotto il profilo occupazionale non c’è stato quello che si temeva grazie al blocco dei licenziamenti, ma si registra comunque un cauto rinnovo per i contratti a termine, con una diminuzione di oltre il 6% degli occupati. Un aspetto delicato lo stiamo rilevando nel calo consistente degli investimenti delle imprese, con un riduzione della competitività, un tema che potrà produrre effetti negativi nel medio periodo. La manovra risente dunque della necessità di intervenire nel tamponare una situazione emergenziale, ma sarebbe necessario riprendere i gruppi di lavoro e riflessione per riflettere fin d’ora sulla ripartenza, quando questa fase terminerà. Ad esempio su una revisione del modello organizzativo provinciale rispetto allo smart working, con potenziale aumento di produttività, riconciliazione famiglia lavoro e riposizionamento di attività economiche; anche sul tema del cambiamento climatico andrebbe valutato come con la rilocalizzazione programmata che potrebbe integrare nuove professioni. Nell’immediato: un sostegno alle imprese sulla parte del registro dei controlli per contenere i tempi ed evitare ridondanze. Infine, stiamo completando una parte relativa all’indagine sui consumatori per fornire un quadro più completo possibile ai decisori per orientare le politiche.

Giorgio Tonini (PD) ha ringraziato per l’acutezza dell’analisi, particolarmente utile al “nostro lavoro”, principalmente nell’immaginare una prospettiva futura. Dalle crisi si esce molto trasformati, ha aggiunto e nel mondo in cui viviamo se non siamo in grado di attrezzarci con idee chiare e una programmazione pluriennale complessiva saranno guai seri. In particolare, ha chiesto un approfondimento rispetto alla riorganizzazione del lavoro la possibile introduzione dello smart working come modalità di lavoro non eccezionale. Passerini ha risposto che una parte delle imprese su questo non tornerà indietro: portare questo nel pubblico significa cambiare paradigma, introdurre un approccio più funzionale ad un obiettivo, che sicuramente in alcuni ambiti potrebbe funzionare. Naturalmente ci sarebbero ricadute anche sul tessuto socio economico che andrebbero gestite con progettualità di medio e lungo periodo. Altro aspetto, sarebbe utile ragionare fin da subito sull’uscita dalla pandemia modificando il modo in cui abbiamo finora affrontato il fenomeno turistico, con strutture efficienti e appetibili per la delocalizzazione.


Da parte della Cgil, Cisl e Uil e Fenalt critiche severe alla manovra e un appello a cambiare rotta.

Maurizio Valentinotti (Fenalt), per ciò che riguarda i dirigenti Pat, ha detto che la cosa fondamentale e che le graduatorie dirigenziali siano più lunghe per evitare continue situazioni tampone e la previsione di un aumento del 6 – 8% per i dirigenti previsto dalal manovra. Per ciò che riguarda la finanziaria ha chiesto che il reddito imponibile per l’addizionale Irpef venga portato a 25 mila euro. Critiche da parte del segretario Fenalt sono venute poi al fatto che nel bilancio non si prevede il rinnovo del contratto nel settore pubblico e ha ricordato che una settimana fa è stato votato un odg in Consiglio provinciali sul personale delle case di riposo che fuggono dalle case di riposo verso l’Azienda perché il contratto delle autonomie è bloccato. Buona, invece, l’idea dell’assicurazione per la non autosufficienza, ma stanziare 500 mila euro serve a poco e la platea quindi andrebbe ridotta ai soli lavoratori. Una strada, ha concluso, potrebbe essere quella di inserire questo beneficio nei contratti.

Andrea Grosselli (Cgil), a nome delle confederazioni sindacali, ha lamentato il fatto che di anno in anno si assiste alla compressione del dibattito sulla finanziaria. Per questa manovra 2021 il sindacato ha avuto solo tre giorni per analizzarla, un tempo eccessivamente breve per dare una valutazione completa. La Provincia di Bolzano, ha aggiunto, ha approvato i ddl il 25 ottobre, mentre qui si è arrivati all’ultimo momento. Il documento di Cgil, Cisl e Uil, ha ricordato Grosselli, è uscito dall’assemblea dei delegati e si individuano alcune priorità per il rilancio. La proposta che viene fatta alla Giunta è di costituire un Patto per lo sviluppo che vada anche oltre la legislatura. Anche le associazioni datoriali e professionali, ha ricordato il segretario Cgil, hanno elaborato alcuni documenti per mettere in campo una risposta alla crisi Covid. Crisi nella quale il Trentino, ha aggiunto il rappresentante sindacale, è entrato già gravato da un calo della produttività più alto rispetto al resto d’Italia e mentre in Alto Adige cresceva. E questo accade perché su ricerca e sviluppo c’è una scarsissima propensione delle imprese a investire. Il documento sindacale parla anche delle situazione della pandemia che si sta rivelando drammatica. La richiesta di Cgil, Cisl e Uil, è di potenziare la medicina territoriale e di attuare restrizioni ulteriori subito per evitare un lockdown totale e il sovraccarico del sistema sanitario. Non si può giocare sui numeri, ha aggiunto Grosselli, per non arrivare un cambio di colore del nostro territorio. Invece, si deve guardare a Bolzano dove la situazione è stata affrontata con trasparenza e coraggio.

In generale, per Grosselli, la manovra è recessiva, non tanto per le poste messe a bilancio che sono in linea con quelle del 2019. Un allineamento alla situazione pre Covid, ha aggiunto, reso possibile dalle risorse statali. Dal Governo che ci consente di mettere in bilancio cifre da spendere subito anche se non ci sono e che verranno poi coperte dallo Stato. Ma nel bilancio, secondo il sindacalista, non si vede nulla di tutto questo. Grave il fatto che vengano ridotti i trasferimento alle imprese, riduzione che avrà un impatto anche sulle aziende manifatturiere che esportano. Calano le risorse per l’innovazione, non si capisce quali siamo le strategie per attuare la Carta di Rovereto. Sulle politiche del lavoro, dal 21 marzo col lo sblocco dei licenziamenti ci sarà una disoccupazione drammatica, ha aggiunto Grosselli, e c’è già un calo delle assunzioni e un aumento pauroso della cig: da febbraio ad agosto 18 milioni di ore di “cassa”, mentre nei tre anni, dal 2009 al 2011, della grande recessione erano state in 12 – 13 milioni. Ciò significa migliaia e migliaia di lavoratori che perdono parte del reddito con un effetto depressivo sui consumi. Serve, secondo il segretario Cgil, un piano del lavoro, e un piano di formazione continua. Inoltre, in questa fase drammatica, preoccupano le ricadute negative per i 15 mila lavoratori occupati nella stagione invernale. Lavoratori che rischiano di non avere accesso alla Cig perché hanno lavorato per un periodo troppo breve. La misura di integrazione al reddito ha funzionato, ha aggiunto, ma i 6 milioni e mezzo stanziati sono finiti.

Sulla sanità il focus, ha continuato Grosselli, non può essere sugli ospedali ma sulla medicina territoriale e la prevenzione come è scritto nel piano di salute pubblica 2015 – 2025. La pandemia, ha aggiunto, ha insegnato che la battaglia non si vince negli ospedali. Il sindacato in generale chiede alal Giunta una conversione a “U” su questa manovra 2021 di fronte a una crisi mai vista e non continuare su una strada ideologica. Nessuno scommette sul peggio, ma servono spazi di discussione vera e di condivisione delle misure.

Infine, le confederazioni sindacali, chiedono risorse sulla formazione professionale, la ricerca e che si facciano scelte sulle opere pubbliche individuando quelle davvero strategico. Se si facesse debito (che in questa manovra non ci sono i 300 milioni dichiarati dalla Giunta a settembre) per investire nella tutela ambientale e sulla tutela del territorio, si creerebbero i presupposti per lo sviluppo agricolo e turistico. Infine, Grosselli ha detto che desta sorpresa la scelta di togliere gli sgravi Irap per chi investe sui dipendenti, scelta che peserà sulla crescita degli stipendi. Sul lavoro femminile il sindacato chiede la detrazione Icef del lavoro delle donne. In ultimo, sul piano istituzionale Grosselli ha chiesto che riprenda il processo di unificazione dei comuni che sono 50 in più rispetto al vicino Alto Adige.

Michele Bezzi (Cisl) ha chiesto il rispetto protocollo firmato in gennaio per il rinnovo del contratto del pubblico, evitando anche lo scontro tra dipendenti pubblici e privati. Sull’addizionale Irpef c’è bisogno di una detrazione sul modello di Bolzano; detrazione che andrebbe a favore dei pensionati che spesso devono aiutare i figli. Sulla non autosufficienza, bene gli investimenti, ma si dovrebbero utilizzare strumenti come Sanifond invece di dare risorse alle assicurazioni private che giustamente devono fare utili. Va potenziato inoltre lo Spazio argento.

Walter Alotti (Uil), infine, è intervenuto sulle politiche del lavoro chiedendo che la Pat finanzi il Fondo nazionale delle competenze che si occupa di formazione e che consentirebbe un utilizzo inferiore della “cassa”. Inoltre ha chiesto lo stralcio dell’articolo della collegata in cui si prevede l’utilizzo a scuola di personale non scolastico, come quello del Progettone. Sulla casa per Alotti manca il provvedimento per gli affitti. Andrebbe istituito l’Osservatorio sulla casa che evidentemente dà fastidio perché permetterebbe alle parti sociali di conoscere la situazione. Alotti si è augurato che venga ricostituito il fondo di housing sociale. Sul tema finanziario, il segretario Uil è intervenuto sul Mediocredito. Secondo il sindacalista, l’unica misura della manovra che guarda al dopo domani anche se ha criticato l’articolo della collegata in cui si prevede la cessione a privati delle azioni acquistate dalla Pat . ​

Allegati
Le slides di presentazione della finanziaria