In Prima Commissione. Si prosegue nel pomeriggio
Via alle audizioni sulla manovra di bilancio. Sì da imprenditrici e Camera di commercio, no dei sindacati
In allegato, le slides utilizzate dal presidente della GIunta per sintetizzare la finanziaria
Si
è
riunita nella mattina di oggi in
videoconferenza
la prima
Commissione
permanente
guidata da Vanessa
Masè,
per le consultazioni
in
merito alla
finanziaria
della Provincia.
Sono
stati sentiti, nell’ordine, il
Comitato imprenditoria femminile, la Camera
di commercio, industria, artigianato, agricoltura e le organizzazioni
sindacali.
Nel
pomeriggio saranno ascoltati il Consorzio dei Comuni, le categorie
agricole e gli imprenditori.
Comitato
imprenditoria femminile: donne
e giovani i soggetti più colpiti dalla crisi, bene le iniziative
a sostegno di famiglia e imprenditorialità femminile
Claudia
Gasperetti,
per il
Comitato imprenditoria femminile, composto da
19 donne imprenditrici e libere professioniste che rappresentano
tutto il mondo datoriale, ha contestualizzato le osservazioni nella
grave situazione di crisi in corso e ha sottolineato come
l’imprenditoria femminile ha un approccio sostenibile e persegue il
benessere ambientale, lavorando nella direzione della promozione dei
prodotti del territorio e della sostenibilità circolare. Bene dunque
gli interventi della finanziaria che vanno in questa direzione e le
iniziative volte a potenziare lo sviluppo dei
distretti per la famiglia, la certificazione del
family
audit,
proponiamo di inserire
piani di welfare
aziendale.
Bene
tutte le iniziative che mantengono l’occupazione e tutti gli
strumenti specifici previsti a sostegno della conciliazione,
snellendo le procedure di attuazione a minor impatto burocratico
delle aziende, gli
strumenti
finanziari come i
minibond
che si erano auspicati da tempo. Difficile acquisire nuove imprese,
sarebbe importante mettere a disposizione spazi e strategie di
sviluppo anche attraverso Trentino Sviluppo e mettendo in rete scuole
di formazione, aprendo specifici
bandi allargando le maglie di accesso alle libere professioni.
Inoltre,
Gasperetti
ha
sottolineato le drammatiche difficoltà di questi mesi
che hanno
pesato
principalmente
sui
giovani e sulle
donne e che andrebbero affrontate investendo sulle
coperture di rete e nella banda larga per sostenere lo smart
working,
il lavoro agile e la didattica a distanza; occorrerebbe
poi investire
in strumenti per gli anziani e nell’erogazione dei servizi di
assistenza alle famiglie; bene
le aliquote agevolate dell’Imis, apprezzata
l’aliquota agevolata Irap del 2,68%. Infine
Gasperetti
ha
raccomandato di investire
sulla semplificazione e
di rafforzare
il protocollo Covid che appare non più adeguato: chiediamo alla
Giunta di operare tenendo costantemente presente queste esigenze, ha
concluso.
Alex
Marini (Misto)
ha espresso apprezzamento per l’accurata analisi e ha chiesto siano
stati fatti dei ragionamenti in relazione ai progetti finanziabili
con il Recovery
Fund.
Gasperetti ha replicato che l’auspicio è quello di poter
contribuire in questo contesto con proposte e suggerimenti.
Camera
di commercio: bene
i provvedimenti tampone, ma si cominci già a riflettere sul dopo
pandemia, con smart working, delocalizzazione, accesso
alla tecnologia
Michele
Passerini
della Camera
di Commercio ha commentato la manovra con inquadrandola
nel
contesto economico in cui nasce. Un contesto che ha inevitabilmente
sconvolto il quadro congiunturale non solo nazionale, ma anche della
Provincia
di Trento. Ancora non siamo in grado, ha
detto, di
valutare gli effetti di questa recrudescenza del virus che sta
nuovamente impattando sulle attività, sopratutto quelle legate alla
ricettività, già duramente colpite durante la prima ondata della
pandemia. Il riavvio delle attività nell’estate aveva già fatto
registrare un segnale, seppur lieve, di ripartenza. Il sistema era
riuscito a sostenere la crisi senza subire un tracollo, ma
naturalmente questa nuova fase di arresto è molto preoccupante,
anche perché coincide con un periodo come
quello natalizio, di
solito particolarmente
produttivo: in
questo senso la situazione è critica. Bene
le
iniziative della Provincia sulle aggregazioni
d’impresa che
possono
certamente
fornire un
qualche
supporto. Sotto
il profilo occupazionale non c’è stato quello che si temeva grazie
al blocco dei licenziamenti, ma si registra comunque un cauto rinnovo
per i contratti a termine, con una diminuzione di oltre il 6% degli
occupati. Un aspetto delicato lo stiamo rilevando nel calo
consistente degli investimenti delle imprese,
con un riduzione della competitività, un tema che potrà produrre
effetti negativi nel medio periodo. La manovra risente
dunque
della necessità di intervenire nel tamponare
una
situazione emergenziale, ma sarebbe necessario riprendere
i gruppi di lavoro e riflessione per
riflettere
fin d’ora sulla ripartenza, quando questa fase terminerà. Ad
esempio su una revisione del modello organizzativo provinciale
rispetto allo smart
working,
con potenziale aumento di produttività, riconciliazione
famiglia lavoro e riposizionamento di attività economiche;
anche sul tema del cambiamento climatico andrebbe valutato come con
la rilocalizzazione programmata che potrebbe integrare nuove
professioni. Nell’immediato: un sostegno alle imprese
sulla parte del registro dei
controlli per contenere i tempi ed evitare ridondanze. Infine, stiamo
completando una parte relativa all’indagine sui consumatori per
fornire un quadro più completo possibile ai decisori per
orientare
le politiche.
Giorgio
Tonini
(PD) ha ringraziato per l’acutezza dell’analisi, particolarmente
utile al “nostro lavoro”, principalmente nell’immaginare una
prospettiva futura. Dalle crisi si esce molto trasformati, ha
aggiunto e nel mondo in cui viviamo se non siamo in grado di
attrezzarci con idee chiare e una programmazione pluriennale
complessiva saranno guai seri. In particolare, ha chiesto un
approfondimento rispetto alla riorganizzazione del lavoro la
possibile introduzione dello smart
working
come modalità di lavoro non eccezionale. Passerini
ha
risposto che una parte delle imprese su questo non tornerà indietro:
portare questo nel pubblico significa cambiare paradigma, introdurre
un approccio più funzionale ad un obiettivo, che sicuramente in
alcuni ambiti potrebbe funzionare. Naturalmente ci sarebbero ricadute
anche sul tessuto socio economico che andrebbero gestite con
progettualità di medio e lungo periodo. Altro aspetto, sarebbe utile
ragionare fin da subito sull’uscita dalla pandemia modificando il
modo in cui abbiamo finora affrontato il fenomeno turistico, con
strutture efficienti e appetibili per la delocalizzazione.
Da
parte della Cgil, Cisl e Uil e Fenalt critiche severe alla manovra e
un appello a cambiare rotta.
Maurizio Valentinotti
(Fenalt), per ciò che riguarda i dirigenti Pat, ha detto che la cosa
fondamentale e che le graduatorie dirigenziali siano più lunghe per
evitare continue situazioni tampone e la previsione di un aumento del
6 – 8% per i dirigenti previsto dalal manovra. Per ciò che
riguarda la finanziaria ha chiesto che il reddito imponibile per
l’addizionale Irpef venga portato a 25 mila euro. Critiche da parte
del segretario Fenalt sono venute poi al fatto che nel bilancio non
si prevede il rinnovo del contratto nel settore pubblico e ha
ricordato che una settimana fa è stato votato un odg in Consiglio
provinciali sul personale delle case di riposo che fuggono dalle case
di riposo verso l’Azienda perché il contratto delle autonomie è
bloccato. Buona, invece, l’idea dell’assicurazione per la non
autosufficienza, ma stanziare 500 mila euro serve a poco e la platea
quindi andrebbe ridotta ai soli lavoratori. Una strada, ha concluso,
potrebbe essere quella di inserire questo beneficio nei contratti.
Andrea Grosselli (Cgil), a
nome delle confederazioni sindacali, ha lamentato il fatto che di
anno in anno si assiste alla compressione del dibattito sulla
finanziaria. Per questa manovra 2021 il sindacato ha avuto solo tre
giorni per analizzarla, un tempo eccessivamente breve per dare una
valutazione completa. La Provincia di Bolzano, ha aggiunto, ha
approvato i ddl il 25 ottobre, mentre qui si è arrivati all’ultimo
momento. Il documento di Cgil, Cisl e Uil, ha ricordato Grosselli, è
uscito dall’assemblea dei delegati e si individuano alcune priorità
per il rilancio. La proposta che viene fatta alla Giunta è di
costituire un Patto per lo sviluppo che vada anche oltre la
legislatura. Anche le associazioni datoriali e professionali, ha
ricordato il segretario Cgil, hanno elaborato alcuni documenti per
mettere in campo una risposta alla crisi Covid. Crisi nella quale il
Trentino, ha aggiunto il rappresentante sindacale, è entrato già
gravato da un calo della produttività più alto rispetto al resto
d’Italia e mentre in Alto Adige cresceva. E questo accade perché
su ricerca e sviluppo c’è una scarsissima propensione delle
imprese a investire. Il documento sindacale parla anche delle
situazione della pandemia che si sta rivelando drammatica. La
richiesta di Cgil, Cisl e Uil, è di potenziare la medicina
territoriale e di attuare restrizioni ulteriori subito per evitare un
lockdown totale e il sovraccarico del sistema sanitario. Non si può
giocare sui numeri, ha aggiunto Grosselli, per non arrivare un cambio
di colore del nostro territorio. Invece, si deve guardare a Bolzano
dove la situazione è stata affrontata con trasparenza e coraggio.
In generale, per Grosselli, la
manovra è recessiva, non tanto per le poste messe a bilancio che
sono in linea con quelle del 2019. Un allineamento alla situazione
pre Covid, ha aggiunto, reso possibile dalle risorse statali. Dal
Governo che ci consente di mettere in bilancio cifre da spendere
subito anche se non ci sono e che verranno poi coperte dallo Stato.
Ma nel bilancio, secondo il sindacalista, non si vede nulla di tutto
questo. Grave il fatto che vengano ridotti i trasferimento alle
imprese, riduzione che avrà un impatto anche sulle aziende
manifatturiere che esportano. Calano le risorse per l’innovazione,
non si capisce quali siamo le strategie per attuare la Carta di
Rovereto. Sulle politiche del lavoro, dal 21 marzo col lo sblocco dei
licenziamenti ci sarà una disoccupazione drammatica, ha aggiunto
Grosselli, e c’è già un calo delle assunzioni e un aumento
pauroso della cig: da febbraio ad agosto 18 milioni di ore di
“cassa”, mentre nei tre anni, dal 2009 al 2011, della grande
recessione erano state in 12 – 13 milioni. Ciò significa migliaia
e migliaia di lavoratori che perdono parte del reddito con un effetto
depressivo sui consumi. Serve, secondo il segretario Cgil, un piano
del lavoro, e un piano di formazione continua. Inoltre, in questa
fase drammatica, preoccupano le ricadute negative per i 15 mila
lavoratori occupati nella stagione invernale. Lavoratori che
rischiano di non avere accesso alla Cig perché hanno lavorato per un
periodo troppo breve. La misura di integrazione al reddito ha
funzionato, ha aggiunto, ma i 6 milioni e mezzo stanziati sono
finiti.
Sulla sanità il focus, ha
continuato Grosselli, non può essere sugli ospedali ma sulla
medicina territoriale e la prevenzione come è scritto nel piano di
salute pubblica 2015 – 2025. La pandemia, ha aggiunto, ha insegnato
che la battaglia non si vince negli ospedali. Il sindacato in
generale chiede alal Giunta una conversione a “U” su questa
manovra 2021 di fronte a una crisi mai vista e non continuare su una
strada ideologica. Nessuno scommette sul peggio, ma servono spazi di
discussione vera e di condivisione delle misure.
Infine, le confederazioni
sindacali, chiedono risorse sulla formazione professionale, la
ricerca e che si facciano scelte sulle opere pubbliche individuando
quelle davvero strategico. Se si facesse debito (che in questa
manovra non ci sono i 300 milioni dichiarati dalla Giunta a
settembre) per investire nella tutela ambientale e sulla tutela del
territorio, si creerebbero i presupposti per lo sviluppo agricolo e
turistico. Infine, Grosselli ha detto che desta sorpresa la scelta di
togliere gli sgravi Irap per chi investe sui dipendenti, scelta che
peserà sulla crescita degli stipendi. Sul lavoro femminile il
sindacato chiede la detrazione Icef del lavoro delle donne. In
ultimo, sul piano istituzionale Grosselli ha chiesto che riprenda il
processo di unificazione dei comuni che sono 50 in più rispetto al
vicino Alto Adige.
Michele Bezzi (Cisl) ha
chiesto il rispetto protocollo firmato in gennaio per il rinnovo del
contratto del pubblico, evitando anche lo scontro tra dipendenti
pubblici e privati. Sull’addizionale Irpef c’è bisogno di una
detrazione sul modello di Bolzano; detrazione che andrebbe a favore
dei pensionati che spesso devono aiutare i figli. Sulla non
autosufficienza, bene gli investimenti, ma si dovrebbero utilizzare
strumenti come Sanifond invece di dare risorse alle assicurazioni
private che giustamente devono fare utili. Va potenziato inoltre lo
Spazio argento.
Walter
Alotti (Uil), infine, è intervenuto sulle politiche del lavoro
chiedendo che la Pat finanzi il Fondo nazionale delle competenze che
si occupa di formazione e che consentirebbe un utilizzo inferiore
della “cassa”. Inoltre ha chiesto lo stralcio dell’articolo
della collegata in cui si prevede l’utilizzo a scuola di personale
non scolastico, come quello del Progettone. Sulla casa per Alotti
manca il provvedimento per gli affitti. Andrebbe istituito
l’Osservatorio sulla casa che evidentemente dà fastidio perché
permetterebbe alle parti sociali di conoscere la situazione. Alotti
si è augurato che venga ricostituito il fondo di housing
sociale. Sul tema finanziario, il segretario Uil è intervenuto sul
Mediocredito. Secondo il sindacalista, l’unica misura della manovra
che guarda al dopo domani anche se ha criticato l’articolo della
collegata in cui si prevede la cessione a privati delle azioni
acquistate dalla Pat .