Con gli interventi dei presidenti delle assemblee legislative di Trento, Bolzano e Innsbruck
A 100 dall'anni dall'ingiusta divisione, inaugurato un monumento nel cuore del Tirolo storico
Foto allegate
E’ stata inaugurata stamane una pietra
miliare che sta nel cuore geografico del Tirolo storico, nelle
vicinanze del rifugio "Santa Croce di Lazfons" sopra
Chiusa.
I
tre presidenti
del
Consiglio
provinciale
di Trento, del Consiglio provinciale di Bolzano
e del Land Tirolo – Walter
Kaswalder, Sepp
Noggler (Alto Adige) e
Sonja Ledl Rossmann (Tirolo) - sono
saliti questa mattina fino
ai 2.300
metri di quota del rifugio Santa Croce di Lazfons, nei pressi del
quale si trova la piccola chiesa in stile gotico che rappresenta
forse la
più alta mèta in Europa dei pellegrinaggi di fede. C’erano
centinaia
tra
Schützen e cittadini
provenienti
da tutta l’Euregio, riuniti
per una cerimonia cui l’ente
transfrontaliero
ha concesso il patrocinio.
Il
curatore degli Schützen, padre Christoph Waldner, ha celebrato
la Messa e benedetto
poi il
nuovo
monumento in
pietra, che
riporta
la seguente
scritta
(bilingue):
"Punto
mediano nel cuore del Tirolo, questo
monumento
è
stato posto a ricordo dell'ingiusta
divisione della Terra tirolese del 10 ottobre 1920 ma
vuole
anche essere un segnale per una nuova prospettiva europea".
Sono poi stati gli
ospiti d'onore a
inaugurare
il monumento, realizzato
dalla Compagnia degli Schützen di Lazfons,
sotto la supervisione del comandante Martin Pfattner e secondo il
progetto di Peter Piock. Dopo una salva d'onore ordinata dal
comandante Florian Lechner, la commemorazione si è conclusa con
l'inno tirolese, suonato dalla Musikkapelle Latzfons.
La pietra miliare, voluta dalla Federazione
degli Schützen sudtirolesi, dalla Federazione degli Schützen di
Bressanone e dalla Compagnia degli Schützen di Latzfons, è stata
materialmente realizzata dalla fonderia di campane Grassmayr di
Innsbruck e dalla Steeldesing di Garn. L’occasione per la sua
inaugurazione è venuta dalla commemorazione dei 100 anni
dall'annessione dell'Alto Adige e del Trentino e di altre zone da
parte dell'Italia (10.10.1920), decisa dal Parlamento italiano al
termine della Grande Guerra.
La pietra circolare del monumento – con
indicazione delle equidistanze dai punti più distanti del Tirolo
storico, Borghetto incluso (120 Km) - simboleggia quindi il cuore
dell’antica “heimat”. Se fosse posto un rettangolo attorno ai confini del Tirolo storico e fossero disegnate due diagonali, il centro del Tirolo storico verrebbe a trovarsi proprio a Latzfons, sul territorio comunale di Chiusa.
Nei loro interventi, i tre presidenti dei
legislativi hanno guardato più al presente e al futuro che non al
passato, certo descritto come una dolorosa ferita. Ledl Rossmann ha
detto che grazie al dialogo di qua e di là dal Brennero, in fondo
oggi “Tirol ist wieder eins”.
Kaswalder ha osservato dal canto suo che
oggi Trentino, Tirolo e Alto Adige sono accomunati da problematiche
analoghe, quelle di terre alte protese verso lo sviluppo economico.
Ci sono dunque tutte le condizioni – ha detto – per camminare
assieme dentro la prospettiva di un’Europa pacifica e fondata su
popoli e regioni. Il nostro Dreier Landtag lavora già da trent’anni,
l’anno prossimo festeggeremo anche i 10 anni del Gect Euregio.
Impariamo allora dalle lezioni della storia e continuiamo a cooperare
– ha concluso – per migliorare in sinergia i nostri trasporti, i
sistemi sanitari, le nostre economie.
Un forte sì all’Euregio è venuto anche
da Enzo Cestari, Landeskommandant della federazione degli Schuetzen
trentini, presenti con i corpi di Rovereto, Civezzano e Koenigsberg.