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11/06/2020 - In aula o in commissione

La Giunta si è impegnata a sostenere l'imprenditoria femminile e le libere professioniste

I lavori del Consiglio provinciale con l'esame delle ultime tre mozioni, due delle quali respinte

La Giunta si è impegnata a sostenere l'imprenditoria femminile e le libere professioniste

Nella foto, le sette firmatarie della proposta approvata

La Giunta si è impegnata a sostenere l'imprenditoria femminile e le libere professioniste

Il Consiglio provinciale ha concluso stamattina i lavori con la discussione degli ultimi punti all’ordine del giorno. Si tratta di tre proposte di mozione: una su iniziativa di Ferrari, simbolicamente sottoscritta da tutte le consigliere donne del Consiglio provinciale, per il sostegno dell’imprenditorialità femminile, approvata all’unanimità, le altre due, di Dallapiccola sui grandi carnivori e di Olivi su Meccatronica, respinte.


Mozione 235 di tutte le consigliere: sostenere l’imprenditorialità femminile e le libere professioniste nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 (approvata all’unanimità)


La mozione 235 proposta in termini bipartisan da tutte le consigliere dell’assemblea legislativa – Sara Ferrari del Pd, per la Lega Alessia Ambrosi, Mara Dalzocchio e e Katia Rossato, Lucia Coppola di Futura, Paola Demagri del Patt e Vanessa Masè del gruppo La Civica – e successivamente integrata per iniziativa di Masè e Ferrari, impegna la Giunta a sostenere l’imprenditorialità femminile nella fase 2 del Covid 19. In Italia, ha osservato Sara Ferrari, le imprese guidate da donne sono solo il 22% del totale -in Trentino il 18: un dato che rivela grande debolezza e il preoccupante freno al mondo dell’imprenditoria femminile, sopratutto in Trentino. Oggi c’è di più: a questi dati e alle difficoltà del mondo economico ai tempi del Covid, si sommano per le donne i problemi di conciliazione che grava maggiormente sulle spalle delle lavoratrici. Ed è a supporto di questo contesto che si concentrano maggiormente le richieste contenute nel documento per le quali le consigliere hanno invocato l’impegno della Giunta provinciale. Sette le iniziative che in base al testo occorre mettere in campo: assicurare ai genitori offerta di servizi per l’infanzia (asilo nido, Tagesmuetter, scuole per l’infanzia, attività estiva e doposcuola) in sicurezza e con il sostegno pubblico per l’abbattimento delle tariffe; assicurare e sostenere servizi per la non autosufficienza; riattivare il progetto co-manager per le imprenditrici che non possono delegare la cura dei figli; prorogare i tempi di realizzazione dei progetti presentati sul bando di imprenditoria femminile e giovanile in Trentino Sviluppo e promuovere nuovi bandi, prevedendo che l’accesso alle misure di agevolazione sia consentito anche ai professionisti e alle professioniste, anche in considerazione dell’articolo 22 della legge provinciale sull’economia (la numero 6 del 1999); promuovere e sostenere progetti di welfare aziendale, che prevedano orari flessibili per le attività produttive, per permettere turni e sicurezza a titolari e dipendenti, favorendo le nuove esigenze di conciliazione; sostenere l’imprenditoria femminile nell’accesso al credito, valorizzando gli strumenti concessi dal Fondo di garanzia per le Pmi, che è stato incrementato di 5 mln di euro con risorse del Dipartimento per le pari Opportunità, nella sezione dedicata all’imprenditoria femminile; promuovere e assicurare informazione sugli interventi e strumenti specifici previsti.

Una proposta più che opportuna, ha esordito Vanessa Masè che si è definita “non femminista a tutti i costi”: tuttavia, ci sono situazioni in cui è necessario tenere il punto e farlo con fermezza, ha aggiunto la consigliera della Civica, che ha osservato che il mondo dell’imprenditoria femminile rappresenta una grande ricchezza per il tessuto socio economico trentino alla quale non possiamo permetterci che Covid dia il colpo di grazia, ai fini fiscali, ma anche ai fini di giustizia sociale.

Lucia Coppola (Futura) ha detto che il tema è importante ed è bello sia condiviso da tutte le colleghe, anche perché le statistiche rivelano che in questa fase sono proprio gli under 35 e le donne a pagare le peggiori conseguenze, pur con le maggiori risorse, idee, proposte ed energie propositive e proattive che possono apportare queste fasce di lavoratori rispetto alle altre. I numeri non fanno che confermare una realtà triste: il 42% dai 18 ai 34 anni rivela già un peggioramento della propria situazione di vita, il 55% delle lavoratrici si sente a rischio e il 61% dichiara che non potrà attuare i piani e i progetti che aveva prima della pandemia.

Anche Katia Rossato (Lega), madre e imprenditrice, è intervenuta sull’argomento a conferma della difficoltà di conciliare i diversi ruoli, con relativi doveri e responsabilità che le donne si trovano a dover rivestire. Conciliare famiglia e lavoro è quasi un’utopia con costi occulti non indifferenti che la pandemia ha solo peggiorato, comprimendo sempre più i tempi dedicati alla famiglia che al contrario abbisognerebbe di maggiori attenzioni in questo momento delicato. Adottare ogni misura a sostegno e tutela di questa categoria minoritaria a rischio è dunque un dovere della Provincia, ha aggiunto, dichiarando di sostenere convintamente il pacchetto di misure contenute nel documento in discussione e sottoposto all’attenzione della Giunta provinciale.

Paola Demagri (Patt) ha espresso la convinzione che la mozione sarà sostenuta anche da tutti i colleghi uomini. Si tratta di un documento, ha aggiunto, che potrebbe fare da apripista a possibilità di orizzonti più ampi dal punto di vista imprenditoriale e di gestione famigliare.

L’assessore Achille Spinelli ha ringraziato le consigliere per aver posto l’argomento, dichiarandone il pieno sostegno: personalmente, ha dichiarato, vado oltre i parere sugli aspetti tecnici e premetto l’accoglimento di tutti i punti esposti -con un piccolo emendamento all’integrazione proposta da Masè e Ferrari perché il riferimento alla legge sugli incentivi alle imprese non prevedeva automaticamente il riconoscimento dei liberi professionisti con i termini di imprese, mentre gli aiuti chiesti dalla mozione ricomprendono tutti.

In dichiarazione di voto sono intervenute Sara Ferrari, Vanessa Masè, Mara Dalzocchio (Lega), Lucia Coppola, Ugo Rossi (Patt) che ha suggerito alle colleghe, in una prossima occasione, di voler chiedere le firme anche dei colleghi uomini. Si è associato Claudio Cia (Agire): questa non dovrebbe essere una mozione di genere, anche noi uomini l’avremmo votata volentieri perché è importante. Giorgio Leonardi (FI) ha espresso piena condivisione e sostegno: le donne hanno indiscutibilmente un valore aggiunto e si trovano spesso a sostenere pesi che gli uomini non sopportano.


Mozione 220 di Dallapiccola (Patt): piano gestione grandi carnivori (respinta)


In premessa l’inquietudine causata dalle sempre più frequenti incursioni dei grandi carnivori nei pressi dei centri abitati in Trentino, quindi l’espressione dell’esigenza di applicare la legge 9 del 2018 che prevede un Piano per la gestione Grandi Carnivori. Di qui muove il documento del consigliere Michele Dallapiccola che impegna la Giunta provinciale ad attivare una campagna informativa e un Piano straordinario per la protezione della zootecnia dai danni.

Il consigliere della Lega Alessandro Savoi ha definito “buffo” che proprio Dallapiccola presenti una mozione sui contenuti dei quali era a suo tempo responsabile in qualità di assessore. Non mi pare che lei abbia fatto molto sull’argomento in cinque anni di mandato e i problemi che abbiamo oggi sono frutto del lavoro del centrosinistra, ha aggiunto rivolto al collega. Questa è una provocazione, ha concluso, che non possiamo accettare.

L’assessora Giulia Zanotelli ha detto di non voler rispondere alle illazioni fatte da Dallapiccola sulla gestione dei grandi carnivori che non tengono conto delle difficoltà e della delicatezza del tema e del lavoro che la provincia sta facendo e che è stato fatto anche assieme alla altre province dell’arco alpino. Quanto al dispositivo di questa mozione, l’attività informativa continuerà, così come le attività legate alle opere di prevenzione costantemente assicurate. Del resto, ha aggiunto, basterebbe leggere l’annuale rapporto sui grandi carnivori per sapere che la strada è già ampiamente tracciata e l’impegno è intenso, pur nella consapevolezza che non è un percorso semplice, ma quanto meno proviamo tutti insieme a perseguire un obiettivo e dare risposte agli allevatori.

In dichiarazione di voto la consigliera Alessia Ambrosi (Lega) ha riportato alcuni fatti riferiti agli orsi accaduti in valle dei Laghi a sostegno del voto negativo a questo documento, accusando il consigliere Dallapiccola di non conoscere la differenza tra un orso e un cane randagio.

Michele Dallapiccola ha invitato la collega Ambrosi a riflettere sulle sue affermazioni che di fatto ne certificano l’elevato grado di incompetenza.

La mozione è stata respinta con 10 sì e 18 no.



Mozione 234 di Olivi (Pd) per la realizzazione del polo scolastico alla Meccatronica (respinta)


Il dispositivo della mozione di Alessandro Olivi torna ad occupare l’aula su una questione ampiamente ripetitiva e impegna l’esecutivo ad attuare la delibera che era stata approvata il 20 dicembre scorso sul terzo aggiornamento del Progetto per gli investimenti pubblici per la “Realizzazione del Polo della Meccatronica”. Progetto che ad oggi prevede “la rilocalizzazione di due istituti scolastici, ITT Marconi e il CFP Veronesi”, la “creazione di un nuovo edificio per laboratori e centri di ricerca e contestuale ampliamento ed espansione dell’area produttiva esistente”. La mozione prevede inoltre che siano garantiti il rispetto e l’attuazione del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2016 tra Provincia e Comune di Rovereto e riconfermato nel dicembre 2019, come pure, già dal prossimo assestamento di bilancio, il ripristino dei fondi necessari per la realizzazione del nuovo Polo scolastico, ridotti di 27 milioni di euro con la recente variazione al bilancio approvata nella legge Riparti Trentino del mese scorso.

Mara Dalzocchio (Lega) è intervenuta rilevando il tono polemico della mozione che accusa la Giunta di “rinunciare al futuro di un progetto innovativo per non sapere dove andare”. Il piano di sviluppo del progetto, nato nel 2011, è rimasto inattuato per ben due legislature, ha notato, proprio mentre Olivi ricopriva ruoli strategici nella guida della Provincia. E ancora davvero risulta incomprensibile l’accusa di non aver messo a bilancio quelle risorse che non si sono trovate nemmeno in momenti più floridi e rilassati, proprio in un momento delicato come questo, segnato da una crisi economica epocale: perché tutta questa fretta, proprio adesso, si è chiesta Dalzocchio, mentre all’epoca quando ne aveva le responsabilità non fece nulla per portare avanti il progetto del Polo Meccatronica che ora gli sta tanto a cuore.

L’assessore Achille Spinelli ha condiviso l’analisi della consigliera Dalzocchio. L’argomento è pesante sotto il profilo finanziario e impattante anche sotto l’aspetto antropico e urbanistico, ha detto: ad oggi se consideriamo anche gli insegnati parliamo di più di 1700 persone nell’area, un numero che fa pensare. Meccatronica continua a rappresentare un progetto al quale ispirarsi, di valore positivo per la formazione professionale, tuttavia prima di prendere decisioni definitive circa un così grande numero di studenti in uno spazio industriale serve un supplemento di analisi e di riflessione con gli interlocutori territoriali e scolastici.

In replica Olivi ha respinto le accuse di Dalzocchio, osservando che la mozione è assolutamente priva di note polemiche, anche se sarebbe molto facile farne. Con questa mozione ho cercato di correggere una dichiarazione affrettata dell’assessore Spinelli ed ero disponibile ad emendarla affinché fosse accolta, ma pare non ci sia ora nemmeno la disponibilità di approvare un testo che impegni la Giunta a confermare le decisioni prese dalla stessa. Speriamo di sapere in fretta quali sono le idee dell’Esecutivo perché fino ad ora non sono chiare.

In dichiarazione è intervenuto Ugo Rossi (Patt) che si è complimentato con il collega Olivi per il suo lavoro, pur annunciando di non poter votare la mozione proprio perché richiama la Giunta a mantenere in essere le decisioni della stessa Giunta. Un’ultima considerazione l’ha aggiunta ancora Mara Dalzocchio che ha espresso la convinzione che la scuola debba rimanere a sant’Ilario, un paese diviso in due che senza una scuola andrebbe a morire. Alessio Manica (PD) ha notato che questo non è il progetto “di Olivi” (affermazione poi sostenuta anche da Ugo Rossi), ma un progetto collettivo della maggioranza sul futuro di due scuole che ora si sta cancellando e questo è innegabile e ve ne assumerete la responsabilità. Ora, spostare una scuola per tenere viva una comunità è aberrante: la priorità è la scuola, non l’esigenza di quella comunità. Sentendosi chiamata in causa Dalzocchio ha replicato che se il focus è sulla cultura ha davvero poca importanza dov’è collocata la scuola. Filippo Degasperi (Onda Civica) ha notato che accanto alla questione edilizia c’è la questione scolastica, perché dietro al progetto Meccatronica c’era una visione di convergenza e di crescita di una determinata comunità scolastica sul modello del Polo di san Michele. Olivi ha chiesto in conclusione che la mozione sia votata per parti separate.

La mozione è stata respinta.