I lavori del Consiglio provinciale con l'esame delle ultime tre mozioni, due delle quali respinte
La Giunta si è impegnata a sostenere l'imprenditoria femminile e le libere professioniste
Nella foto, le sette firmatarie della proposta approvata
Il
Consiglio provinciale ha concluso stamattina i lavori con la
discussione degli ultimi punti all’ordine
del giorno.
Si tratta di tre proposte di mozione: una su
iniziativa di Ferrari, simbolicamente sottoscritta
da tutte le consigliere donne del Consiglio provinciale, per il
sostegno dell’imprenditorialità femminile, approvata
all’unanimità, le
altre due, di Dallapiccola sui grandi carnivori e di Olivi su
Meccatronica, respinte.
Mozione
235 di tutte le consigliere: sostenere l’imprenditorialità
femminile e le libere professioniste nella fase 2 dell’emergenza
Covid-19 (approvata all’unanimità)
La
mozione 235 proposta in termini bipartisan
da
tutte le consigliere dell’assemblea legislativa – Sara
Ferrari
del Pd, per la Lega Alessia
Ambrosi,
Mara
Dalzocchio
e e
Katia Rossato,
Lucia
Coppola
di Futura, Paola
Demagri
del Patt e Vanessa
Masè
del gruppo La Civica – e
successivamente integrata per iniziativa di Masè e Ferrari, impegna
la
Giunta a sostenere
l’imprenditorialità femminile nella fase 2 del Covid
19. In
Italia, ha osservato Sara
Ferrari,
le imprese guidate da donne sono solo il 22% del totale -in Trentino
il 18: un dato che rivela grande debolezza e il preoccupante freno al
mondo dell’imprenditoria femminile, sopratutto in Trentino. Oggi
c’è di più: a questi dati e alle difficoltà del mondo economico
ai tempi del Covid, si sommano per le donne i problemi di
conciliazione che grava maggiormente sulle spalle delle lavoratrici.
Ed è a supporto di questo contesto che si concentrano maggiormente
le richieste contenute
nel documento per le quali le
consigliere hanno
invocato l’impegno della
Giunta provinciale. Sette
le iniziative che in base al testo occorre mettere in campo:
assicurare
ai genitori offerta di servizi per l’infanzia (asilo nido,
Tagesmuetter,
scuole per l’infanzia, attività estiva e doposcuola) in sicurezza
e con il sostegno pubblico per l’abbattimento delle tariffe;
assicurare e sostenere servizi per la non autosufficienza; riattivare
il progetto co-manager
per le imprenditrici che non possono delegare la cura dei figli;
prorogare i tempi di realizzazione dei progetti presentati sul bando
di imprenditoria femminile e giovanile in Trentino Sviluppo e
promuovere nuovi bandi, prevedendo
che l’accesso alle misure di
agevolazione
sia consentito anche ai professionisti e alle professioniste, anche
in considerazione dell’articolo 22 della legge provinciale
sull’economia (la numero 6 del 1999);
promuovere e sostenere progetti di welfare
aziendale,
che prevedano orari flessibili per le attività produttive, per
permettere turni e sicurezza a titolari e dipendenti, favorendo le
nuove esigenze di conciliazione; sostenere l’imprenditoria
femminile nell’accesso al credito, valorizzando gli strumenti
concessi dal Fondo di garanzia per le Pmi,
che è stato incrementato di 5 mln di euro con risorse del
Dipartimento per le pari Opportunità, nella sezione dedicata
all’imprenditoria femminile; promuovere e assicurare informazione
sugli interventi e strumenti specifici previsti.
Una
proposta più che opportuna, ha esordito Vanessa
Masè che
si è definita “non femminista a tutti i costi”: tuttavia, ci
sono situazioni in cui è necessario tenere il punto e farlo con
fermezza, ha aggiunto la consigliera della Civica, che ha osservato
che il mondo dell’imprenditoria femminile rappresenta una grande
ricchezza per il tessuto socio economico trentino alla quale non
possiamo permetterci che Covid dia il colpo di grazia, ai fini
fiscali, ma anche ai fini di giustizia sociale.
Lucia
Coppola
(Futura) ha detto che il tema è importante ed è bello sia condiviso
da tutte le colleghe, anche perché le statistiche rivelano che in
questa fase sono proprio gli under
35
e le donne a pagare le peggiori conseguenze, pur con le maggiori
risorse, idee, proposte ed energie propositive
e proattive che
possono apportare queste fasce di lavoratori rispetto alle altre. I
numeri non fanno che confermare una realtà triste: il 42% dai 18 ai
34 anni rivela già un peggioramento della propria situazione di
vita, il 55% delle lavoratrici si sente a rischio e il 61% dichiara
che non potrà
attuare i piani e i progetti che aveva prima della pandemia.
Anche
Katia
Rossato (Lega),
madre e imprenditrice, è intervenuta sull’argomento a conferma
della difficoltà di conciliare i diversi ruoli, con relativi doveri
e responsabilità che le donne si trovano a dover rivestire.
Conciliare famiglia e lavoro è quasi un’utopia con costi occulti
non indifferenti che la pandemia ha solo peggiorato, comprimendo
sempre più i tempi dedicati alla famiglia che al contrario
abbisognerebbe di maggiori attenzioni in questo momento delicato.
Adottare ogni misura a sostegno e tutela di questa categoria
minoritaria a rischio è dunque un dovere della Provincia, ha
aggiunto, dichiarando di sostenere convintamente il pacchetto di
misure contenute nel documento in discussione e sottoposto
all’attenzione della Giunta provinciale.
Paola
Demagri
(Patt) ha espresso la convinzione che la mozione sarà sostenuta
anche da tutti i colleghi uomini. Si tratta di un documento, ha
aggiunto, che potrebbe fare da apripista a possibilità di orizzonti
più ampi dal punto di vista imprenditoriale e di gestione
famigliare.
L’assessore
Achille Spinelli ha
ringraziato le consigliere per aver posto l’argomento,
dichiarandone il pieno sostegno: personalmente, ha dichiarato, vado
oltre i parere sugli aspetti tecnici e premetto l’accoglimento di
tutti i punti esposti -con un piccolo emendamento all’integrazione
proposta
da Masè e
Ferrari
perché
il riferimento alla legge sugli incentivi alle imprese non prevedeva
automaticamente il riconoscimento dei liberi professionisti con i
termini di imprese, mentre gli aiuti chiesti dalla mozione
ricomprendono tutti.
In
dichiarazione di voto sono intervenute Sara
Ferrari,
Vanessa
Masè,
Mara
Dalzocchio
(Lega), Lucia
Coppola,
Ugo
Rossi (Patt)
che ha suggerito alle colleghe, in una prossima occasione, di voler
chiedere le firme anche dei colleghi uomini. Si è associato Claudio
Cia
(Agire): questa non dovrebbe essere una mozione di genere, anche noi
uomini l’avremmo votata volentieri perché è importante. Giorgio
Leonardi
(FI) ha espresso piena condivisione e sostegno: le donne hanno
indiscutibilmente un valore aggiunto e si trovano spesso a sostenere
pesi che gli uomini non sopportano.
Mozione
220 di
Dallapiccola
(Patt): piano
gestione grandi carnivori (respinta)
In
premessa l’inquietudine causata dalle sempre più frequenti
incursioni dei grandi carnivori nei pressi dei centri abitati in
Trentino, quindi l’espressione dell’esigenza di applicare la
legge 9 del 2018 che prevede un Piano per la gestione Grandi
Carnivori. Di qui muove il documento del consigliere Michele
Dallapiccola che
impegna la Giunta provinciale ad attivare una campagna informativa e
un Piano straordinario per la protezione della zootecnia dai danni.
Il
consigliere della Lega Alessandro
Savoi ha
definito “buffo” che proprio Dallapiccola presenti una mozione
sui contenuti dei quali era a suo tempo responsabile in qualità di
assessore. Non mi pare che lei abbia fatto molto sull’argomento in
cinque anni di mandato e i problemi che abbiamo oggi sono frutto del
lavoro del centrosinistra, ha aggiunto rivolto al collega. Questa è
una provocazione, ha concluso, che non possiamo accettare.
L’assessora
Giulia
Zanotelli ha
detto di non voler rispondere alle illazioni fatte da Dallapiccola
sulla gestione dei grandi carnivori che
non tengono conto delle difficoltà e della delicatezza del tema e
del lavoro che la
provincia sta
facendo e che è stato fatto anche assieme alla altre province
dell’arco alpino. Quanto al dispositivo di questa mozione,
l’attività informativa continuerà, così come le attività legate
alle opere di prevenzione costantemente assicurate. Del resto, ha
aggiunto, basterebbe leggere l’annuale rapporto sui grandi
carnivori per sapere che la strada è già ampiamente tracciata e
l’impegno è intenso, pur nella consapevolezza che non è un
percorso semplice, ma quanto meno proviamo tutti insieme a perseguire
un obiettivo e dare risposte agli allevatori.
In
dichiarazione di voto la consigliera Alessia
Ambrosi
(Lega) ha riportato alcuni fatti riferiti agli orsi accaduti in valle
dei Laghi a sostegno del voto negativo a questo documento, accusando
il consigliere Dallapiccola di non conoscere la differenza tra un
orso e un cane randagio.
Michele
Dallapiccola
ha invitato la collega Ambrosi a riflettere sulle sue affermazioni
che di fatto ne certificano l’elevato grado di incompetenza.
La
mozione è stata respinta con 10 sì e 18 no.
Mozione
234 di Olivi (Pd) per la realizzazione del polo scolastico alla
Meccatronica (respinta)
Il
dispositivo della mozione di Alessandro
Olivi torna
ad occupare l’aula su una questione ampiamente ripetitiva e
impegna
l’esecutivo ad
attuare la delibera che era stata approvata il 20 dicembre scorso sul
terzo aggiornamento del Progetto per gli investimenti pubblici per la
“Realizzazione
del Polo della Meccatronica”.
Progetto
che
ad oggi prevede “la
rilocalizzazione di due istituti scolastici, ITT Marconi e il CFP
Veronesi”,
la “creazione
di un nuovo edificio per laboratori e centri di ricerca e contestuale
ampliamento ed espansione dell’area produttiva esistente”.
La
mozione prevede inoltre che siano garantiti il rispetto e
l’attuazione del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2016 tra
Provincia e Comune di Rovereto e riconfermato nel dicembre 2019, come
pure,
già dal prossimo assestamento di bilancio, il ripristino dei fondi
necessari
per la realizzazione del
nuovo Polo scolastico, ridotti
di 27 milioni di euro con la recente variazione al bilancio approvata
nella legge
Riparti Trentino del mese scorso.
Mara
Dalzocchio
(Lega) è intervenuta rilevando il tono polemico della mozione che
accusa la Giunta di “rinunciare al futuro di un progetto innovativo
per non sapere dove andare”. Il piano di sviluppo del progetto,
nato nel 2011, è rimasto inattuato per ben due legislature, ha
notato, proprio mentre Olivi ricopriva ruoli strategici nella guida
della Provincia. E ancora davvero risulta incomprensibile l’accusa
di non aver messo a bilancio quelle risorse che non si sono trovate
nemmeno in momenti più floridi e rilassati, proprio in un momento
delicato come questo, segnato da una crisi economica epocale: perché
tutta questa fretta, proprio adesso, si è chiesta Dalzocchio, mentre
all’epoca quando ne aveva le responsabilità non fece nulla per
portare avanti il progetto del Polo Meccatronica che ora gli sta
tanto a cuore.
L’assessore
Achille
Spinelli
ha condiviso l’analisi della consigliera Dalzocchio. L’argomento
è pesante sotto il profilo finanziario e impattante anche sotto
l’aspetto antropico e urbanistico, ha detto: ad oggi se
consideriamo anche gli insegnati parliamo di più di 1700 persone
nell’area, un numero che fa pensare. Meccatronica continua a
rappresentare un progetto al quale ispirarsi, di valore positivo per
la formazione professionale, tuttavia prima di prendere decisioni
definitive circa un così grande numero di studenti in uno spazio
industriale serve
un supplemento di analisi e di riflessione
con gli interlocutori territoriali e scolastici.
In
replica Olivi
ha
respinto
le accuse di Dalzocchio, osservando
che la mozione è assolutamente
priva
di note polemiche, anche
se sarebbe molto facile farne. Con questa mozione ho cercato di
correggere una dichiarazione affrettata dell’assessore Spinelli ed
ero disponibile ad emendarla affinché fosse accolta, ma pare non ci
sia ora nemmeno la disponibilità di approvare un testo che impegni
la Giunta a confermare le decisioni prese dalla stessa. Speriamo di
sapere in fretta quali sono le idee dell’Esecutivo perché fino ad
ora non sono chiare.
In
dichiarazione è intervenuto Ugo
Rossi
(Patt) che
si è
complimentato con il collega Olivi per il suo lavoro, pur annunciando
di non poter votare la mozione proprio perché richiama la Giunta a
mantenere in essere le decisioni della stessa Giunta. Un’ultima
considerazione l’ha aggiunta ancora Mara
Dalzocchio
che
ha
espresso la convinzione che la scuola debba rimanere a sant’Ilario,
un paese diviso in due che senza una scuola andrebbe
a morire. Alessio
Manica (PD)
ha notato che questo non è il progetto “di Olivi” (affermazione
poi sostenuta anche da Ugo Rossi), ma un progetto collettivo della
maggioranza sul futuro di due scuole che ora si sta cancellando e
questo è innegabile e ve ne assumerete la responsabilità. Ora,
spostare una scuola per tenere viva una comunità è aberrante: la
priorità è la scuola, non l’esigenza di quella comunità.
Sentendosi chiamata in causa Dalzocchio ha replicato che se il focus
è sulla cultura ha davvero poca importanza dov’è collocata la
scuola. Filippo
Degasperi (Onda
Civica) ha notato che accanto alla questione edilizia c’è la
questione scolastica, perché dietro al progetto Meccatronica c’era
una visione di convergenza e di crescita di una determinata comunità
scolastica sul modello del Polo di san Michele. Olivi
ha chiesto in conclusione che la mozione sia votata per parti
separate.
La
mozione è stata respinta.