Affidato all’esame della Quinta Commissione il disegno di legge proposto da Luca Zeni
Sostenere le attività culturali con un fondo straordinario per lo spettacolo dal vivo
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E’
stato affidato dal Consiglio all’esame della Quinta Commissione,
presieduta da Alessia Ambrosi (Lega), il disegno di legge 56 proposto
da Luca Zeni del Pd, che mira ad assicurare un sostegno
straordinario alle attività culturali in provincia di Trento in
relazione all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Tra le misure più significative previste nel provvedimento, un fondo straordinario per lo spettacolo, la sospensione delle imposte regionali sulla cultura nel 2020 e - per reperire gli spazi necessari alle attività dal vivo - l'utilizzo delle biblioteche comunali.
Dagli
spettacoli, reddito e lavoro: per questo vanno aiutati come le altre
attività produttive.
Nella
relazione illustrativa Zeni evidenzia come l’emergenza legata alla
diffusione pandemica “Covid-19” abbia inciso molto negativamente
sui processi creativi della cultura e dello spettacolo dal vivo e
riprodotto - ma anche sui livelli occupazionali, sul versante della
produzione di ricchezza, sull’interazione con il turismo e
sull’indotto nell’intero territorio provinciale. Secondo il
consigliere si corre il rischio che senza un intervento straordinario
della Provincia molte attività culturali nell’immediato e nel
prossimo futuro non riescano a sopravvivere. Ma, ricorda Zeni, “la
cultura
– e soprattutto la filiera dello spettacolo dal vivo e riprodotto,
nonché la sua distribuzione – va considerata ormai come un
capitale in grado di produrre reddito e lavoro e per tale ragione è
necessario prevedere una gamma di interventi di sostegno,al pari di
ciò che si è già fatto e si farà per gli altri settori
produttivi”. Ecco
spiegata la proposta legislativa
dell’esponente
Dem, formata da 10 articoli e che – sottolinea Zeni – ha un
profilo di straordinarietà e di urgenza. L’efficacia
del provvedimento
non
dovrà quindi andare oltre la fine del 2021 se, come tutti sperano,
la pandemia sarà superata.
Utilizzare gli spazi offerti dalle biblioteche e sospendere nel 2020 delle imposte regionali sulla
cultura.
Queste
le sei
misure
più significative
previste
a
sostegno dello
“spettacolo dal vivo e riprodotto e la sua circuitazione
per
contrastare
gli effetti della pandemia Covd-19”.
1)
Innanzitutto,
per permettere
una tempestiva ripresa delle attività culturali e dello spettacolo
la
Giunta
provinciale dovrà
individuare
le modalità per la riapertura in
sicurezza di
teatri, sale cinematografiche, biblioteche e musei, riducendo
i
tempi burocratici dell’organizzazione culturale provinciale e delle
modalità di contribuzione pubblica.
2)
La norma più
importante proposta
dal ddl
prevede che la Provincia istituisca un fondo
di emergenza provinciale per lo spettacolo. Si tratta di un fondo
straordinario finalizzato a coprire, con
appositi prestiti da restituire senza interessi entro 5 anni, gli
interventi di
sostegno che saranno anch’essi straordinari.
Il
ddl affida alla Giunta
il
compito di stabilire le condizioni
di accesso agli aiuti provinciali.
3)
Attraverso
una modifica della legge sulle attività culturali del 2007 sarà poi
possibile accelerare e i tempi e di migliorare le modalità di
finanziamento.
4)
Il
ddl interviene anche sul tema degli spazi che sarà necessario
utilizzare per
favorire la diffusione dello spettacolo dal vivo, individuandoli
anche nelle biblioteche presenti
in quasi tutti i paesi della provincia.
5)
Da
segnalare anche la norma proposta per la sospensione nel solo 2020
delle imposte
regionali che gravano sulle imprese culturali.
6)
L’articolato si conclude stabilendo che, se l’emergenza Covid
si esaurirà,
questo
provvedimento straordinario abbia efficacia fino al 31
dicembre 2021.