La Conferenza dei Presidenti di Regioni e Province autonome si è riunita in videoconferenza
Il grido di aiuto della Valle d’Aosta: siamo in ginocchio
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Si
è riunita in tarda mattinata in forma telematica l’Assemblea
plenaria della Conferenza delle Regioni e Province autonome per un
confronto tra i diversi territori italiani sull’andamento
dell’emergenza Coronavirus. Per il Trentino Alto Adige sono
intervenuti il presidente del Consiglio provinciale Walter
Kaswalder e del Consiglio regionale Roberto Paccher. Lo scambio è
avvenuto, in prima battuta sui dati di andamento dell’epidemia,
quindi sulle modalità di lavoro dei dipendenti e di funzionamento
delle assemblee legislative in questa delicatissima fase.
L’allarme
lanciato dalla Valle d’Aosta: siamo in ginocchio
Nella
messa in comune dei dati sull’emergenza, l’appello più accorato
è stato quello lanciato dalla Valle d’Aosta. “E’ nostro il
primato del maggior numero di contagi rispetto alla popolazione” ha
detto la presidente Emily Rini. Siamo in ginocchio, abbiamo terminato
farmaci antivirali e tamponi e l’unico presidio ospedaliero della
Regione è ormai al collasso. La situazione descritta dalla
presidente -che ha imputato la responsabilità dell’impennata dei
contagi al turismo e ad una scellerata campagna marketing per
aumentare il numero degli sciatori- è drammatica: “i medici
utilizzano sacchi dell’immondizia per schermarsi dal virus e la
gente ormai muore in casa perché non c’è spazio per i ricoveri.
Aiutateci!”. Una situazione la cui gravità è accentuata dal fatto
che l’attuale consiglio è in prorogatio e le elezioni
previste il 19 aprile prossimo saranno necessariamente prorogate.
Smart
working e teleconferenza
Quanto
alle modalità di lavoro tutte le regioni hanno esteso il più
possibile lo smart working. Il presidente Kaswalder ha
precisato che della struttura del Consiglio provinciale su 85
dipendenti, 80 si avvalgono della modalità di lavoro agile.
Quanto
allo svolgimento delle sedute dei diversi organismi consiliari, sono
stati condivisi gli orientamenti in merito al possibile svolgimento
dell’attività istituzionale in modalità telematica, nel rispetto
dei rispettivi regolamenti e in compatibilità con le norme
consiliari.
Qualora
non sia possibile riunirsi rispettando le distanze imposte dal
decreto, infatti, quello attuale rientra tra i casi di “comprovata
emergenza nazionale o regionale decretati dal presidente del
Consiglio dei ministri o dal presidente della Regione”, nei quali
per garantire la continuità istituzionale, ci si può avvalere della
convocazione delle sedute in via telematica.
Accanto
al Trentino Alto Adige hanno preso parte alla seduta odierna le
regioni Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Marche, Basilicata,
Abruzzo, Molise, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Valle d’Aosta,
Liguria e Lombardia, Campania.