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26/02/2020 - In aula o in commissione

Rotazione nei contratti pubblici. Il Consiglio ha recepito le linee guida proposte dalla Giunta

La direttiva europea discussa dalla Prima Commissione che ha ascoltato i soggetti interessati

Rotazione nei contratti pubblici. Il Consiglio ha recepito le linee guida proposte dalla Giunta

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Rotazione nei contratti pubblici. Il Consiglio ha recepito le linee guida proposte dalla Giunta

Audizioni nel pomeriggio di oggi presso la prima Commissione permanente presieduta da Vanessa Masè, riunita nella Sala Lenzi di Palazzo Trentini.

Sono stati ascoltati la Consulta delle politiche sociali, i sindacati e gli imprenditori in ordine alle "Linee guida per l'uniforme applicazione del principio di rotazione” che recepiscono le direttive europee in materia di contratti pubblici. L’organismo consiliare ha poi espresso il parere favorevole alla delibera della Giunta che ne prevede l’adozione, delibera che tiene conto delle osservazioni emerse.



Consulta politiche sociali: un principio pericoloso per il Terzo Settore


Il principio di rotazione, hanno osservato Massimo Occello e Liliana Giuliani, rispettivamente Presidente e Vice della Consulta provinciale delle politiche sociali, nasce per ridurre sacche di privilegio o rendite di posizione per piccoli appalti e settori con margini alti. Assicura dunque un po’ di equità e di distribuzione di ricchezza, aprendo mercati protetti. Tuttavia dimentica e lascia in secondo piano la continuità dei servizi, la professionalità e la qualità delle prestazioni. E’ dunque un modo approssimativo di curare il pubblico interesse perché non entra nel dettaglio dell’interesse specifico del servizio prestato, ha aggiunto Occelli: è il principio cardine del liberismo più spinto che viene dalla Gran Bretagna e suppone che siamo tutti uguali, mentre nei servizi sociali questo principio andrebbe semplicemente abolito. Le Linee guida oggetto dell’audizione cercano di mitigare la durezza del principio, individuando alcuni casi di esclusione, ma tuttavia il principio rimane pericoloso per il terzo settore che vive di territorialità e di piccoli margini. Si dovrebbe lavorare in primo luogo a Bruxelles sulla normativa europea per abolire questo principio da tutti i servizi sociali anche contando sul fatto che c’è un cambiamento culturale in atto in Europa favorevole a mantenere una specificità dei servizi sociali. Accanto a questo, al fine di attenuarne la portata, si dovrebbe lavorare sulla motivazione all’esclusione dal principio di rotazione: dare cioè qualche informazione in più alle stazioni appaltanti ed essere più precisi nelle Linee guida descrivendo in modo ampio e dettagliato i casi di possibile esclusione.

Per i servizi socio assistenziali rivolti a beneficiari particolarmente fragili, ha aggiunto Giuliani, la continuità e la personalizzazione dei servizi sono ancora più importanti in quanto questi soggetti sono particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali e si aggrappano ad elementi di stabilità di contesto per cercare una forma, pur minima, di ancoraggio alla vita.


Sindacati: attenzione alla descrizione delle deroghe e ai raggruppamenti d’impresa


Maurizio Zabbeni (Cgil) e Milena Sega (Cisl) hanno condiviso la finalità del principio di rotazione, che evita rendite di posizione, anche se manca l’aspetto della continuità importante sopratutto negli appalti di servizi. Zabbeni ha espresso l’auspicio che le deroghe che vengono concesse non vanifichino la finalità della norma e ha osservato dunque l’opportunità di definirle e descriverle meglio nel dettaglio. Altro aspetto di criticità, hanno osservato, quello dei raggruppamenti di imprese, riferendosi la norma al singolo operatore economico con il rischio di un suo possibile raggiro.


Imprenditori: modifiche sul principio di rotazione e disapplicazione nel caso di servizi particolarmente sensibili


Alessandro Ceschi (direttore Federazione della Cooperazione), intervenuto con Ferruccio Veneri (Confcommercio) Marzia Albasini (Artigiani) e Oscar Fruet (Confindustria), ha osservato che il principio di rotazione, introdotto in maniera piuttosto integralista a livello nazionale, ha comportato serie difficoltà applicative. Alla luce di questo quadro lo scorso anno fu commissionato un parere giuridico per capire come ammorbidire questo principio e il Consiglio provinciale ha approvato nell’agosto scorso una norma ad hoc ed oggi si disciplinano le modalità con cui applicarla. Ringraziamo la Giunta e il Consiglio, ha detto Ceschi, per questa apertura che costituisce a livello nazionale un esempio da seguire. Rispetto alla proposta oggetto di questa audizione sono stati rilevati elementi positivi con il recepimento di numerosi suggerimenti che hanno colto le esigenze rappresentate. Ci sarebbe tuttavia qualche piccola correzione, in particolare sul tema dei servizi socio assistenziali e sulle deroghe al principio di rotazione. Quanto ai primi si chiede una valutazione attenta nell’applicazione di questo principio vista la particolarità dei servizi erogati e si propone una modifica che tende a riconoscere la possibilità di disapplicare la rotazione nel caso di servizi particolarmente sensibili. In tema di deroghe al principio di rotazione, laddove le Linee guida prevedono che se si invita lo stesso fornitore il numero degli invitati alla gara deve essere di quindici imprese, si propone per appalti fino a 150.000 euro di raddoppiare da 3 a 6 il numero delle imprese invitate alla gara e aumentarlo da 6 a 8 sopra i 150.000 euro.


Le Linee guida approvate


Il dirigente provinciale competente dott. Luca Comper ha illustrato le Linee guida così come modificate, con il recepimento dell’osservazione sulle casistiche di deroga per i servizi socio assistenziali prestati a soggetti affetti da forme di demenza e le deroghe al principio di rotazione secondo la proposta degli imprenditori (6 invitati sotto i 150.000 euro e 8 sopra i 150.000).

Ugo Rossi (Patt) ha osservato che c’è lo sforzo di ammorbidire il principio di rotazione sopratutto nel caso dei servizi socio assistenziali. Tuttavia non è convincente far passare l’idea che con queste Linee guida si esce dalle problematiche create da questo principio, che restano tutte intatte. Era preferibile, per servizi ricorrenti, definire delle soglie inferiori ai 46.000 euro.

Ugo Rossi, Claudio Cia (Agire) e Alex Marini (5 Stelle) hanno aggiunto che sarebbe bene pensare a una vera e propria norma che interpretasse queste criticità e si facesse carico di queste questioni. Un’osservazione in tal senso è stata aggiunta al parere della delibera.

La Commissione ha quindi espresso parere favorevole alla proposta di deliberazione con due astensioni (5 Stelle e Futura).



Allegati
Le Linee guida
Note di sintesi per l'applicazione delle Linee guida