Dal Consiglio provinciale con 26 voti a favore e 5 di astensione.
Approvato in Aula il disegno di legge Zanotelli sull'agriturismo. Iniziato l'esame del ddl appalti
Nel
pomeriggio di
oggi il
Consiglio provinciale ha completato
con la
discussione e
l’approvazione
(26
voti favorevoli e 5 astensioni) del
disegno di legge 26
dell’assessora
Giulia
Zanotelli che
per
la prima volta introduce
una
disciplina
dedicata
all’agriturismo
con
l’obiettivo di qualificare il settore, modificando
la legge provinciale del 2001 e la legge sugli incentivi alle imprese
del 1999. Conclusa
la discussione generale al
disegno di legge i lavori sono stati temporaneamente
sospesi
per permettere un incontro con le sigle sindacali sul disegno di
legge in materia di appalti, prossimo punto all’ordine del giorno
(si
veda comunicato).
I
lavori proseguono con l’esame del disegno di legge 29 in tema di
appalti dei servizi del presidente Fugatti.
La
discussione generale
Alcuni
consiglieri sono intervenuti nel
pomeriggio a
completare la discussione generale al documento in discussione
avviata nella mattina.
Quella
intrapresa dal disegno di legge in materia agrituristica è
una
direzione che nel
complesso piace
a
Lorenzo Ossanna.
Un documento, ha detto il consigliere del Patt, che introduce
interessanti aspetti di semplificazione e una serie di elementi “che
ho cercato di perfezionare con alcuni emendamenti di tipo tecnico”.
In particolare Ossanna propone la semplificazione della procedura
della Scia per l’ottenimento del nulla osta all’esercizio
dell’attività. Perplessità
è stata espressa con riferimento alla scelta di includere le
fattorie didattiche nell’agriturismo, un aspetto che limiterebbe
l’iniziativa di altri soggetti diversi che
volessero dedicarsi a questa attività.
Un documento emendativo Ossanna
lo ha annunciato anche
sull’articolo 19 in materia di enoturismo che così come è
formulato limita un’attività piuttosto delicata: ci si chiede se
il divieto alle cantine di proporre anche occasionalmente pasti caldi
non apra un problema. Infine
un ordine del giorno con il quale si impegna la Giunta ad apportare
un modifica alla norma che rimoduli il tetto massimo di posti a
sedere previsto per gli agriturismi considerato troppo limitato.
Turismo
e agricoltura sono i settori economici con maggiori spazi di crescita
e in Trentino devono lavorare assieme: per Pietro
Degodenz
(UpT) l’agriturismo deve essere di sostegno all’attività
agricola e deve essere un’eccellenza. Bene si fa a regolamentare il
settore perché occorre distinguere l’ospitalità in agriturismo da
quella ordinaria. Questo disegno di legge può aiutare a far emergere
la qualità e l’unicità dei prodotti trentini. Un suggerimento sui
controlli che occorre rafforzare: gli attuali 20 controlli all’anno
sono inutili e occorre creare un sistema efficace che metta in
verifica almeno il 15/20% delle aziende ogni anno. Degodenz ha quindi
fatto cenno ad un emendamento all’articolo 12 sulla formazione per
garantire un incontro formativo ogni tre anni.
Alessio
Manica
(PD) ha osservato che siamo davanti ad un disegno di legge
sicuramente utile e
ampiamente condivisibile
perché dà dignità di materia a sè
stante al settore agrituristico, migliorandolo. Bene il tema della
formazione e l’investimento nella qualità e nei controlli. Accanto
a questi aspetti il documento pone alcune riflessioni interessanti.
Perplessità e un emendamento Manica lo ha annunciato sul tema della
fattoria didattica affidata in esclusiva agli agriturismi che forse
limita questa attività. Una modifica è
stata proposta anche
sull’aspetto
limitante della possibilità di proporre pasti caldi da parte delle
cantine e sul
tema dei controlli che andrebbe, ad
avviso del consigliere del Pd, chiarito.
Ancora,
manca l’attenzione al tema della sostenibilità, ovvero del
biologico: capisco le difficoltà a codificarlo in norma, ha
osservato Manica, ma sarebbe importante introdurre nel disegno di
legge anche questo, che è un tema cruciale per l’agricoltura del
futuro. In tal senso è stato presentato un ordine del giorno.
Infine, manca a suo avviso nel regolamento attuativo il tema
dell’agricoltura sociale, una proposta che permette di dare una
modalità dignitosa di accompagnamento collegata alla realtà del
lavoro.
Alex
Marini (5
Stelle) ha espresso apprezzamento per questo disegno di legge pur
permanendo alcune perplessità con riferimento al metodo.
All’articolo 19 ci sono molti riferimenti alla legge del 2001 e si
va così in contrasto con le raccomandazioni per la produzione
normativa a livello nazionale, contenute
anche nell’articolo 72 della costituzione.
L’impatto finanziario della norma è piuttosto limitato prevedendo
poche decine di migliaia di euro all’anno per formazione e corsi
per gli operatori.
La
replica
Nella
replica, l’assessora Giulia
Zanotelli
ha
risposto a Coppola accogliendo la questione dell’abrogazione delle
deroghe presentando però un altro emendamento correttivo. Sulla
questione dei piatti caldi sollevata da diversi consiglieri Zanotelli
ha osservato che la degustazione è per definizione di piatti freddi
e la possibilità di vendere il proprio prodotto deriva dalla qualità
delle produzioni e non certo dal piatto di pasta servito ai pullman
in arrivo. Una scelta sulla quale non si intende ritornare e che
risponde anche all’esigenza di non far confliggere la realtà
dell’alberghiero con quella dell’agriturismo. Al consigliere
Marini l’assessora ha replicato che l’obiettivo del ddl oltre
alla qualità e valorizzazione dei prodotti è anche quella di dare
una dignità al settore: di qui la scelta politica di dedicargli una
legge apposita.
Gli
ordini del giorno
(tutti
approvati tranne
uno)
Odg
1 di Claudio Cia (Agire): rete di agriturismi con Family Card
dell’Euregio
Il
documento di
Cia,
approvato
con il parere favorevole della Giunta, impegna
l’esecutivo
a creare e valorizzare, attraverso l’Agenzia provinciale per la
famiglia, una rete capillare di agriturismi in tutto il Trentino
presso i quali definire una “Fascia Family” a beneficio di tutti
i nuclei che possiedono una Euregio Family Pass (che nel nostro
territorio corrisponde alla Family Card).
Odg
2 di Alessio Manica (Pd): attuare le norme sull’agricoltura sociale
L’odg
del
consigliere del PD, approvato
in forma emendata, sollecita
la
Giunta ad
istituire
un tavolo di lavoro con gli operatori che si occupano di inserimento
lavorativo di persone svantaggiate, con
i
rappresentanti del mondo agricolo ed i soggetti che sul territorio
hanno maturato esperienze e sviluppato pratiche nell’ambito
dell’agricoltura sociale, per avviare il percorso di adozione,
entro 6 mesi dall’entrata in vigore di questa nuova legge, del
regolamento di attuazione del capo II bis (“Disposizioni in materia
di agricoltura sociale”) della legge provinciale sull’agriturismo
del 2001. Zanotelli
ha garantito che la questione è all’attenzione sua e
dell’assessora Segnana: l’impegno c’è e ci crediamo molto.
Serve però un periodo da sei mesi ad un anno, non bastano sei mesi
per raggiungere gli obiettivi dell’ordine del giorno, che dunque è
stato dichiarato accoglibile, con un emendamento sostitutivo.
Odg
3 di Lorenzo Ossanna (Patt): rimodulare
la
regolamentazione relativa
ai
posti
a sedere per
attività agrituristica
L’odg
approvato
in forma corretta con l’assessora Zanotelli, impegna
la Giunta a
condurre un approfondimento con le categorie interessate al fine di
valutare una eventuale rimodulazione del tetto massimo concedibile di
posti a sedere nelle giornate concesse in deroga.
Odg
4 di Alessio Manica (Pd): valorizzare le produzioni biologiche
L’odg
dichiarato accoglibile e
approvato
all’unanimità, impegna la Giunta a valutare nell’ambito del
regolamento attuativo della nuova legge, le più efficaci e
appropriate modalità per la valorizzazione delle produzioni
biologiche. Le modlaità di declinazione possono essere diverse
Odg
5 di Alex Marini (5 Stelle): valorizzare
e abbinare l’apicoltura all’agriturismo
Partendo
dalla considerazione dell’importanza delle api e dell’apicoltura,
che influisce sul 70% della produzione agricola mondiale, l’ordine
del giorno di Marini, approvato
in forma emendata,
impegna la Giunta a predisporre una
verifica di
quale
sia il numero degli agriturismi trentini che già includano
l’apicoltura, finalizzato
al sostegno e
alla promozione
di
questo
modello virtuoso di connessione, nell’interesse del sistema
agricolo e territoriale trentino.
Odg
6 di Alex
Marini:
riconoscere e introdurre ecovillaggi nel territorio provinciale
Il
testo, respinto,
impegnava
la Giunta a produrre entro 6 mesi dall’approvazione di questo odg
uno studio di fattibilità in merito al riconoscimento e
all’introduzione di ecovillaggi sul territorio del Trentino, con
particolare attenzione alle potenziali ricadute positive da essi
generabili nell’ottica del conseguimento degli obiettivi
dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Una
tematica che forse si lega più ad altre competenze e di cui conosco
poco, ha detto Zanotelli: sarei scorretta a prendermi l’impegno di
approfondire entro sei mesi, ha aggiunto.
Le
dichiarazioni di voto e la votazione
Completata
la discussione degli
ordini del giorno, il Consiglio ha proseguito molto
rapidamente i
lavori con l’esame dei 20 articoli ed emendamenti al
testo.
In
dichiarazione di voto sono intervenuti:
Il
consigliere Michele
Dallapiccola
(Patt) ha definito queste norme “un’azione normativa che non mi
ha soddisfatto perché si tratta di un piccolo petardo, una legge che
vale 40.000 euro da dare ad un’associazione, a conclusione di
un
anno di lavoro dell’assessora, seguito ad
una campagna elettorale a suon di annunci”. Accanto a questo, si
sta assistendo a
suo avviso ad
un ulteriore, sebbene piccolo passaggio di italianizzazione, velenoso
ai danni delle nostre prerogative di autonomia: “una legge che in
realtà non semplifica nulla e che introduce una tassa di provenienza
nazionale”.
Il
consigliere Alex
Marini
(5 Stelle) ha apprezzato la disponibilità dell’assessora ad
emendare
il primo ordine del giorno e il
rispetto delle
posizioni e la disponibilità ad approfondire il secondo ordine del
giorno. Non è stato accolto l’emendamento che
mirava a
valorizzare le produzioni di sidro, “ma tornerò su questo
argomento in altra forma”, ha annunciato.
Alessio
Manica (PD)
ha apprezzato la condivisione di due ordini del giorno e si è detto
dispiaciuto per la bocciatura di alcuni emendamenti ed ha ribadito le
proprie perplessità sulla “riserva di caccia” affidata agli
agriturismi con riferimento alle fattorie didattiche, pur
comprendendo la scelta politica operata. Confido di vedere una
declinazione concreta sul tema del biologico nel regolamento e
daremo voto positivo con l’auspicio che questa legge funzioni
nell’elevare la qualità dell’attività agrituristica terntina,
ha concluso.
Il
voto finale ha avuto il seguente esito: 26
voti favorevoli e 5 astenuti.
Le
principali novità della legge
Il
provvedimento, che
era già stato licenziato
dalla
seconda
Commissione permanente, definisce
meglio la natura dell’agriturismo distinguendo l’attività da
altre e
riconducendo
ai soli operatori del settore agrituristico l’attività di fattoria
didattica. Per
esercitare un’attività agrituristica, una volta attuata la nuova
legge basterà presentare una Scia al Comune indicando la
collocazione, le strutture e i locali che si vogliono utilizzare e
garantendo il rispetto dei requisiti richiesti. Con questa
semplificazione non vi sarà più bisogno del rilascio del nulla osta
da parte del servizio agricoltura della Provincia. L’azienda
che vorrà essere anche agrituristica dovrà esercitare un’attività
agricola prevalente e
le percentuali dei prodotti agricoli da utilizzare, suddivise per
categorie, saranno fissate da un regolamento esecutivo della Giunta.
Si supera in questo modo l’attuale vincolo dell’80% di prodotti
trentini che un agriturismo deve attualmente offrire. Altra novità
normativa, anch’essa disciplinata da regolamento di attuazione,
introduce il divieto per gli agriturismo di utilizzare altre
denominazioni come ristorante, bar, pizzeria o altri nomi derivati e
percorsi
obbligatori per la formazione degli operatori. Il
disegno di legge propone infine un marchio di qualità agrituristica
da assegnare alle aziende agricole che esercitano quest’attività.
Iniziato l'esame del ddl sugli appalti.
Ultimo punto all’ordine del giorno, il Consiglio provinciale ha affrontato il tema degli appalti, ovvero il disegno di legge 29 a firma del presidente Fugatti, che contiene la clausola sociale a tutela dei lavoratori dei servizi. Le minoranze hanno chiesto la sospensione della discussione perché si sono dette “preoccupate e non serene” nel dover esaminare un testo totalmente stravolto rispetto alla discussione avvenuta in Commissione e severamente contestato dai sindacati che lo hanno definito “peggiorativo della situazione esistente”. Fugatti ha ribadito l’urgenza di esaminare le norme e ha rassicurato l’aula sui contenuti: le eccezioni sono solo legate alla circostanza di miglioramenti tecnologici ed esuberi dell’azienda subentrante “da dimostrare”.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Giorgio Tonini (PD) che si è fatto portavoce di una “diffusa preoccupazione” rispetto al testo arrivato in aula corredato di una mole di emendamenti e subemendamenti apportati e profondamente stravolto rispetto alla discussione avvenuta in Commissione. “Un testo molto faticoso”, lo ha definito il capogruppo del PD, “non maturo, sul quale il Consiglio non può discutere e votare in maniera serena”. Siamo in presenza di un documento che i sindacati hanno giudicato “peggiorativo, non rispetto al testo originario, ma rispetto a quello in vigore”. Le minoranze hanno dato piena disponibilità ad un iter accelerato, riconoscendo la questione di urgenza ed accettando l’idea che ci sarebbe stato un contributo di emendamenti da parte della Giunta. Purtroppo, il risultato non corrisponde alle aspettative. Pur giudicando positiva la tempestività con la quale la Giunta si è fatta carico del disagio sociale, il risultato non è tale da poter procedere, ha concluso, chiedendo quanto meno una riunione dei capigruppo per fare chiarezza e ragionare con spirito costruttivo su come procedere.
Il presidente Fugatti ha detto di aver ascoltato le preoccupazioni rappresentate dai sindacati, ma che serve guardare al merito ed all’urgenza dell’attuale situazione, che impone un intervento. Veniamo da una situazione emergenziale legata ad un accordo firmato negli anni precedenti dalle parti sindacali con chi amministrava e dobbiamo assolutamente intervenire, ha aggiunto. Qui si confrontano i diritti della libertà d’impresa con quelli dei lavoratori, due interessi complementari ma spesso contrapposti tra i quali occorre cercare un equilibrio. Le modifiche apportate, rispetto al testo in Commissione, prevedono che nel subentro ad un bando il lavoratore avrà lo stesso stipendio e lo stesso monte ore di prima. Le eccezioni introdotte a questo trattamento (deroghe) sono di due tipi e riguardano casi limite: se l’impresa che subentra dimostra di avere una capacità innovativa e tecnologica maggiore e nel caso in cui l’impresa subentrante dovesse avere già un monte dipendenti di cui disporre nella propria organizzazione. Attualmente si prevede l’obbligo di assunzione, che però porta ad un salario e ad un monte ore che sta nelle decisioni dell’impresa subentrante. Il disegno di legge 29 è dunque ad avviso di Fugatti sicuramente migliorativo della situazione esistente e sarebbe un errore sospenderlo. La volontà va anche nello spirito di tutelare le future assegnazioni che la Pat si troverà a fare.
I lavori riprendono domani mattina alle ore 10.00.