Le audizioni della Terza Commissione sul ddl proposto per la Giunta dall'assessore Tonina
Riforma della Via: sì da Consiglio autonomie e imprenditori. Critici gli ambientalisti. Nel pomeriggio il voto
Beppo Toffolon di Italia Nostra. Testi allegati
In Terza commissione si
stanno svolgendo le audizioni sul ddl Tonina che modifica le norme
della Valutazione d’impatto ambientale e, intervenendo sulla legge
provinciale sulle foreste e la protezione della natura del 2007,
introduce criteri di semplificazione sulla concessione dei nulla
osta, affidandoli ai comuni, sulla conformità al piano parco, per
gli interventi edilizi nei centri abitati nell’area del Parco dello
Stelvio.
Il Cal: un ddl che va nella
direzione giusta.
La seduta della Terza
commissione si è aperta con l’audizione del presidente della
Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena che ha espresso un parere
positivo sul ddl Tonina. Bene, per il presidente del Cal, l’obiettivo
della semplificazione e l’introduzione del Paup, perché
l’obiettivo rimane quello di facilitare l’acceso dei cittadini
alla pubblica amministrazione. La strada è, quindi, quella giusta.
Nell’incontro con l’assessore, ha ricordato Gianmoena, il Cal ha
messo in evidenza la necessità di far esprimere i consigli comunali
fin dall’inizio della procedura di Via e non solo, come prevede il
ddl, alla fine del procedimento.
Gli imprenditori: Parco
dello Stelvio, ampliare le semplificazioni.
Per il Coordinamento
provinciale imprenditori il ddl Tonina, come ha ricordato Giovanni
Profumo, direttore di Conformmercio, pieno accordo sulle norme che
riguardano il recepimento delle norme nazionali sul Via. Più
dettagliate, invece, le osservazioni sul Parco dello Selvio, bene le
disposizioni semplificatorie, ma il rilascio del nulla osta da parte
del comune non dovrebbe limitarsi solo agli insediamenti storici e
alle aree urbane consolidate ma andrebbe esteso anche alle aree
antropizzate. Tutto ciò, ha ribadito Profumo, senza mettere in alcun
modo in discussione la necessità della coerenza dei Prg con il piano
del Parco. Insomma, il tema sul quale il coordinamento ha insistito
è che la semplificazione dovrebbe interessare tutte le aree
antropizzate, non solo centri storici e consolidati. Gli imprenditori
hanno poi avanzato la richiesta che nel Comitato provinciale di
coordinamento e indirizzo sia prevista anche la presenza del mondo
imprenditoriale. Roberto Pallanch, direttore dell’Associazione
albergatori, ha ribadito l’importanza della tutela ambientale e il
rapporto tra Parco e comuni. Ma, ha aggiunto, non si capisce perché
si proponga una procedura semplificata per aree storiche e
consolidate, mentre nelle realtà antropizzate si lascia la palla in
mano al Parco. Tenendo sempre fermo il punto, ha sottolineato, che il
Prg deve essere e rimanere coerente col piano del Parco. Pierangelo
Baldo, Confindustria, ha ricordato che, negli anni ‘80, la Pat è
stata la prima a introdurre norme di Via, ma negli anni, a colpi di
sentenze, lo Stato nel campo della tutela ambientale si è imposto
sull’autonomia. In questo caso, ha commentato, pur rincorrendo lo
Stato, le innovazioni apportate dal ddl sono interessanti. Anche se
la Via era comunque ben strutturata, l’introduzione del Paup è
benvenuto e si spera venga esteso anche in altri campi. Preoccupante,
invece, l’aspetto sanzionatorio, che può arrivare anche a 100 mila
euro per quelle che, in molti casi, possono essere delle semplici
sviste.
La voce delle associazioni ambientaliste: Italia
Nostra, Cipra e Mountain Wilderness contestano
le norme sulla
partecipazione e il
linguaggio.
Assenti
Legambiente, Fai e Wwf, sul disegno di legge 22 proposto
dall’assessore Tonina per semplificare i procedimenti previsti per
la Valutazione di impatto ambientale, la Terza Commissione presieduta
da Ivano Job (Lega) ha concluso le audizioni incontrando i
rappresentanti di Italia Nostra, Cipra e Mountain Wilderness, che
hanno criticato in particolare i limiti del provvedimento in materia
di partecipazione dei cittadini e il linguaggio tecnico utilizzato,
di difficile comprensione. I lavori proseguono nel pomeriggio con
l’esame dell’articolato e fino al voto conclusivo.
Italia
Nostra: grave non prevedere la partecipazione dei cittadini.
Il
presidente di Italia Nostra Beppo Toffolon, accompagnato da Ettore
Sartori, ex direttore del Parco di Paneveggio e membro del direttivo,
ha apprezzato il recepimento di alcune osservazioni presentate nel
2013, ma ha lamentato il fatto che alla semplificazione delle
procedure della Via prevista dal ddl, sia sacrificata la
partecipazione. Il provvedimento priva infatti i cittadini della
consultazione preliminare e della pubblicazione tempestiva dei
documenti necessari ai fini del loro coinvolgimento. Ciò impedisce
la presentazione di proposte nella fase in cui le decisioni devono
ancora essere prese. Una seconda obiezione di Italia Nostra riguarda
la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni relative ad
aree interne al Parco Nazionale dello Stelvio. “Non condividiamo il
fatto – ha spiegato Toffolon – che il nulla osta per opere
interne al Parco sia rilasciato dal Comune. Perché un conto è la
disciplina urbanistica e un altro sono le scelte progettuali. Scelte
che possono essere anche molto diverse tra loro. E che siano
conciliabili con le norme del Prg non significa che siano compatibili
con gli obiettivi generali e prioritari del Parco”. Terzo problema:
il linguaggio. Secondo Italia Nostra le parole utilizzate nel ddl
sono estranee al linguaggio comune e questo cozza con la volontà
dichiarata dalla Giunta di semplificare. La terminologia tecnica, da
cultori della giurisprudenza, è incomprensibile e talvolta anche
scorretta. Toffolon ha concluso citando un magistrato, Gianrico
Carofiglio, che ammonisce: “L’oscurità della lingua in generale
e della scrittura in particolare è profondamente e sostanzialmente
antidemocratica”. Sartori ha aggiunto che la Provincia dovrebbe
prevedere la pubblicazione non solo in internet ma anche sui
quotidiani cartacei delle proposte progettuali di una certa
rilevanza. Ha poi segnalato la mancata applicazione di osservazioni e
di controlli relativi alla procedura di Via. Ha infine auspicato la
Conferenza dei servizi sia l’anello di congiunzione tra i cittadini
e gli enti nella procedura di Via.
Cipra
e Mounain Wilderness: ridurre i tempi penalizza i volontari.
Luigi
Casanova, intervenuto a nome della Cipra (Commissione Internazionale
Protezione delle Alpi, di cui è vicepresidente) e di Mountain
Wilderness Italia, di cui è presidente onorario, ha rafforzato le
critiche di Italia Nostra in tema di partecipazione. Ricordando
innanzitutto l’articolo 118 della Costituzione, che obbliga le
istituzioni a favorire i processi partecipativi dei cittadini. Anche
il Segretariato della Convenzione delle Alpi, documento sottoscritto
da 8 Paesi dell’Unione europea, sottolinea l’importanza della
partecipazione dei cittadini nei processi decisionali. Non è poi
accettabile ridurre i tempi a disposizione per presentare
osservazioni, perché i cittadini impegnati nelle associazioni
ambientaliste sono volontari. Infine, nella gestione del Parco dello
Stelvio, la partecipazione e la trasparenza sono considerati valori
importanti, dei quali si parlerà nell’Osservatorio Nazionale il 13
settembre a Milano.
La
discussione.
Alex
Marini (5 stelle) ha condiviso l’esigenza di garantire il
diritto alla partecipazione dei cittadini e posto alcune domande su
questo tema. Italia Nostra ha evidenziato che non basta permettere la
partecipazione: è anche necessario credere nei processi
partecipativi per migliorare i progetti. A un’altra domanda di
Marini sulla percorribilità dei ricorsi giurisdizionali contro
deliberazioni di enti pubblici in merito a progetti pubblici,
Toffolon ha risposto che il problema sta nel fatto che a rispondere
ai ricorsi non sia un organo tecnico ma un soggetto politico, ad
esempio un sindaco, del tutto inadeguato. In provincia di Bolzano
tutti i ricorsi vengono esaminati da soggetti tecnici inappellabili.
L’assessore
Tonina, in disaccordo con Toffolon, ha spiegato che le risposte
positive o negative della Provincia ai ricorsi sono tutte supportate
da un parere tecnico degli uffici pubblici competenti. “Non ho mai
trovato un ricorrente che mi abbia chiesto un appuntamento per
parlare del suo ricorso”, ha concluso l’assessore.
Toffolon
ha replicato osservando che il servizio urbanistica della Provincia è
inevitabilmente contiguo alla Giunta. Per evitare conflitti di
interesse sarebbe meglio che ad esprimersi sui ricorsi sia un organo
tecnico del tutto indipendente.
Luigi
Casanova, sempre
in merito alla partecipazione, ha citato il caso del progetto
della nuova pista di sci di Col Margherita costruita in occasione dei
mondiali Juniores, per il quale erano state prima accolte ma poi
cancellate le modifiche proposte dalle associazioni ambientaliste.
Associazioni che spesso portano contributi importanti, anche se poi
vengono secretati, come accaduto con il progetto Translagorai. Anche
le previsioni inserite con il congtributo di Cai e MW nel progetto
Dolomiti Unesco 2040, che potenziavano la qualità degli interventi,
sono state alla fine mortificate. In ottobre MW presenterà un
documento estremamente severo sulla Fondazione Dolomiti Unesco.
Lucia
Coppola (Futura) ha evidenziato l’esigenza che la Giunta tenga
conto di queste audizioni in Commissione per correggere e
perfezionare il ddl. Per intervenire su un territorio occorre
garantire l’equilibrio fra i progetti delle amministrazioni
pubbliche, la partecipazione dei cittadini e le normative
sovraordinate. Il ddl, ha aggiunto Coppola, è condivisibile perché
frutto di precedenti consultazioni con i vari soggetti interessati.
L’assessore
all’ambiente Mario Tonina ha replicato ricordando che nel ddl
vi è un preciso riferimento alla partecipazione dei cittadini. E che
nei casi delle discarica di Sardagna e di Pilcante sono state
organizzate dalla Provincia due serate per dare a tutti l’opportunità
di partecipare. Coinvolgimento che negli ultimi mesi ha permesso a
Tonina di recepire le osservazioni emerse con un emendamento al ddl
sull’assestamneto del bilancio provinciale. Sul progetto
Translagorai, Tonina ha segnalato di aver coinvocato subito il tavolo
di confronto per capire se vi erano le condizioni per proseguire o
per ricedere. La condivisione unanime incontrata ha consentito di
andare avanti e di ipotizzare una soluzione alla criticità
riguardante Malga Lagorai.
Gianluca
Cavada (Lega) ha ricordato la proposta di affidare la gestione di
Malga Lagorai a qualche allevatore come accaduto in passato,
utilizzando la stalla per proteggere gli animali dai lupi.
Giorgio
Tonini (Pd) ha invitato Giunta e Consiglio a tenere in
considerazione due osservazioni di Toffolon. La prima sulle procedure
di partecipazione, che devono armonizzare esigenze politiche ed
aspetti tecnici, tenendo conto del consenso della popolazione.
Servono, insomma, procedure meno rozze rispetto a quelle cui siamo
abituati,m adottando strumenti innovativi di consultazione, che
possano avere una funzione propositiva. Tonini ha anche condiviso le
critiche riguardanti le difficoltà di comprensione del linguaggio
utilizzato nel ddl. Vengono ignorate le esigenze di leggibilità del
cittadino comune. Si tratta di una questione che ha davvero a che
fare con i fondamenti della democrazia e con il miglioramento della
qualità della produzione legislativa provinciale, in modo da non
aggiungere complessità alla complessità statale e da assicurare
un’effettiva semplificazione normativa. Da questo punto di vista
l’esordio di questa legislatura è deludente, perché tutto ciò
che si doveva semplificare è stato invece complicato.
I
lavori, ripresi alle 14.30 con l’esame dei 24 articoli del ddl, proseguiranno fino al voto conclusivo.