La comunicazione resa da Fugatti in Aula su richiesta delle minoranze
Il governatore su M49: se mettesse in grave pericolo gli operatori o le persone potrà essere abbattuto
Testi allegati
M49, dopo la presentazione
dell’assestamento di bilancio, il Presidente Fugatti ha fornito
informazioni al Consiglio sulla fuga di M49, raccontando i
particolari dell’”evasione” dal Casteler e le operazioni di
ricerca. Nel corso dell’informativa il Presidente della Giunta ha
reso noto di aver firmato oggi un’ordinanza nella quale si ordina
ai forestali l’abbattimento nell’esemplare nel caso di gravi
rischi per il personale o per i cittadini.
Nella sua informativa al
Consiglio sulla vicenda dell’orso M49 il Presidente della Giunta,
Maurizio Fugatti ha reso noto di aver firmato oggi una seconda
ordinanza, ad integrazione di quella del 1 luglio, nella quale si
ordina ai forestali, “qualora si verifichino situazioni che, in
relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare
ulteriore pericolo grave e imminente per l’incolumità di terzi o
degli stessi operatori del Corpo forestale trentino, di procedere
all’abbattimento dell’orso”.
Un documento, come detto,
annunciato da Fugatti in aula e che ha suscitato l’interesse dei
consiglieri di minoranza i quali, con una serie di interventi
sull’ordine dei lavori, primo tra tutti Ugo Rossi del Patt, hanno
chiesto di poter avere il testo. Ghezzi e Coppola di Futura, Tonini e
Zeni del Pd, Marini di 5 Stelle, hanno sottolineato l’importanza di
porre una base reale alla discussione partendo appunto dalla nuova
ordinanza. Ordinanza che il Presidente Fugatti – pur sottolineando
con la capogruppo della Lega, Dalzocchio e con Savoi, che questa
richiesta era irrituale per una informativa - ha fatto avere ai
consiglieri sbloccando così la discussione. Ma nella sua nota
informativa il Presidente della Giunta, oltre a ricostruire gli
aspetti amministrativi della storia di M49 e la sua pericolosità
(una lunga serie di tentativi di intrusione in malghe della zona
dell’alto Chiese e bassa Rendena, 2 nel 2018 e 16 dal 22 marzo al
giugno di quest’anno) ha svolto una dettagliata relazione sulla
fuga dal Casteler del giovane plantigrado di tre anni.
Le tappe della cattura e la
fuga dal Casteler.
Catturato alle 22,50 con una
trappola a tubo nei pressi di Malga Rosa nel comune di Porte di
Rendena l’animale, dopo una fase di agitazione si è
tranquillizzato ed è stato caricato su un pickup della
Forestale. A mezzanotte e mezzo la colonna si è messa in movimento e
lungo il tragitto fino a Trento l’orso è stato controllato due
volte apparendo calmo e in buona salute. M49 è arrivato al Casteler
alle 2,30 ed è stato posto, ancora all’interno della trappola,
all’interno dell’area uno (sono in tutto tre, una occupata dalla
femmina Dj, una vuota, tutte con un doppia rete elettrificata) che
avrebbe dovuto ospitarlo. Una volta collocato nella struttura, ancora
nel tubo, gli è stato tolto il radio collare con un telecomando e,
riattivata la corrente elettrica della gabbia, alle 3,20 del 15
luglio è stato liberato. Controllato a vista dal personale, sulle
prime M49 si è nascosto nel boschetto che sta all’interno
dell’area, poi, ha raccontato Fugatti, si sono sentiti rumori
causati dalle zampate dell’orso che è riuscito ad allargare i cavi
elettrici che non hanno ceduto a differenza dei supporti isolanti che
rompendosi hanno provocato l’interruzione della corrente nell’area
uno, quella di M49 e in quella vicina che è libera. A questo punto
l’animale ha superato queste due recinzioni ed è entrato nell’area
tre dove si trova l’orsa Dj3 che, impaurita, si è nascosta nella
sua tana. Sempre seguito a vista dai forestali l’orso, resistendo
alle scariche elettriche dell’area 3 che è rimasta elettrificata,
si è messo a scavare per cercare di superare la rete metallica che
ha poi superato d’impeto allentando un cavo di acciaio e rompendo
un isolatore e, infine, con un balzo di due metri, noncurante delle
scosse, ha scavalcato la recinzione perimetrale. Gli operatori
presenti vista la situazione e l’aggressività dimostrata
dall’animale hanno deciso di allontanarsi. Dopo 10 minuti, tornati
sul posto, hanno constato la fuga di M49. Fin dalle prime ore del
mattino i forestali si sono messi alla ricerca del fuggiasco nel
timore che si fosse diretto verso la città. Ma, con l’ausilio dei
droni del Vigili del fuoco e dei cani, si è esclusa la presenza del
plantigrado nelle vicinanze del Casteler. M49 è stato invece
segnalato la mattina del 16 sulla Marzola nei pressi di Susà e nella
nottata nella zona di Bosentino. Sempre sulla Marzola sono stati
trovate impronte e feci dell’orso.
Fugatti, oltre ha questa
ricostruzione della drammatica fuga, ha ricordato che si è scelto di
non anestetizzare l’animale per non fargli correre pericoli e ha
sottolineato che le gabbie del Casteller state approvate dall’Ispra
e che le modalità di cattura sono state ritenute regolari dal dottor
Genovesi sempre dell’Istituto superiore per la ricerca e protezione
dell’ambiente.
Il dibattito.
Cia (Agire): Solo polemiche
politiche.
Claudio Cia (Agire) ha detto
che in questa vicenda tutti si sono dimostrati “esperti” di orsi,
tutti hanno condannato il Presidente per come si è mosso.
Addirittura sui social sono apparsi alcuni messaggi di vera e propria
istigazione alla violenza nei suoi confronti. Fatti gravi per i
quali, ha aggiunto, non c’è stata alcuna alzata di scudi da parte
di chi si è tanto interessato, invece, ai profili di segretari e
consiglieri di maggioranza. Cia ha ricordato che Piero Genovesi di
Ispra e altri tecnici hanno detto che non ci sono state anomalie nel
comportamento di Fugatti e dei tecnici, anzi. L’obiettivo delle
polemiche è stato quindi solamente politico. Infine, ha ricordato
che in Slovenia il Parlamento ha votato l’uccisione di 200 orsi e
11 lupi e ha ricordato che la giunta ha l’obbligo di tutelare i
suoi cittadini e quando un grande carnivoro mette in pericolo animali
e cittadini si deve intervenire, al di là delle critiche.
Zeni (Pd): evitare gli
opposti estremismi.
Zeni , ricordando che orso c’è
sempre stato sulle nostre montagne e che negli anni ‘90 si è
deciso di evitarne l’estinzione introducendo alcuni esemplari, ha
affermato che ora vanno evitati gli opposti estremismi e va, invece,
cercato un equilibrio, da una parte riconoscendo che l’orso fa
parte del nostro ambiente e dall’altra introducendo strumenti per
favorirne l’accettazione sociale. C’è poi un problema
istituzionale, ha ricordato, con un ministro che ha tirato,
sbagliando, il freno a mano, così come, dall’altra, la posizione
di una Giunta che ha calcato la mano sulla pericolosità
dell’animale. Ma la parola va consegnata alla scienza, va quindi
garantita una certa discrezionalità a chi di orsi si occupa, senza
pressioni politiche. E nel contempo vanno portati avanti gli
incentivi per i sistemi di difesa, responsabilizzando chi deve
utilizzarli, gli allevatori. Il caso della Slovenia, ha continuato
Zeni, dimostra realismo, non contro gli orsi in generale ma contro
individui che diventano dannosi. Serve poi, ha concluso l’esponente
Pd, una cultura della montagna e dei suoi rischi, quindi va fatta più
informazione. L’ordinanza di oggi, ha concluso Zeni, è un atto
superfluo: perché ordinare al personale di abbattere un orso di
fronte ad un pericolo imminente è inutile. Perché esiste il
principio di legittima difesa.
Coppola (Futura): rimangono
dubbi sulla cattura e sulla struttura del Casteller.
Lucia Coppola (Futura) è
partita dalla sentenza della Consulta che, ha ricordato, tratta della
competenza della Pat sui grandi carnivori ma non si riferisce ai casi
concreti, perché comunque l’Ispra dovrà sempre autorizzare
catture e uccisioni. Quindi, è sempre necessario il parere
favorevole dello Stato. Nel caso M49 l’ordinanza , secondo Futura,
non è necessaria e quindi illegittima perché non è mai stato
pericoloso per le persone. Si tratta di un esemplare vivace,
intelligente e atletico e, ha aggiunto Coppola, ci si chiede perché
quindi gli sia stato tolto il radiocollare. Anche perché si sarebbe
potuto e dovuto monitorare anche in stato di cattività, per capirne
le conseguenze. Altre domande si pongono sull’adeguatezza della
struttura de Casteller e sui controlli. Infine, ha ricordato la
consigliera, non si può ordinare di sparare a vista a nessuno, anche
perché M49 non ha dimostrato atteggiamenti aggressivi anche nei
confronti di chi lo ha catturato. La scienza poi non è stata
sconfessata come ha detto Fugatti da questo caso, anzi è la
dimostrazione che solo dalla scienza possono venire le risposte e ciò
che si dovrebbe fare invece è un’informazione e prevenzione per
rafforzare la convivenza. Perché l’orso è un animale schivo e che
può convivere anche con la pastorizia. Infine, Lucia Coppola, ha
ricordato che Futura ha preparato un odg a favore degli allevatori.
Tutto comunque va gestito nell’ambito della legalità, a tutela di
specie animali importanti per la nostra biodiversità.
Marini (5 Stelle): c’è
un bracconaggio latente che si vuol nascondere.
Alex Marini (5 Stelle) ha
sollevato perplessità sulla nuova ordinanza dove afferma che l’orso,
se verrà catturato di nuovo, non potrà essere ospitato nella
struttura di Casteller perché danneggiata da M49. Quindi, ha
chiesto: se verrà preso, dove andrà? Su questo non c’è
chiarezza. Il fatto che abbia superato barriere elettrificate alla
presenza dei forestali, ha aggiunto l’esponente 5 Stelle, mette in
evidenza che ci sono responsabilità e quindi le perplessità non
sono state fugate dalla relazione di Fugatti, il quale, da aprile a
oggi, non ha fatto altro che parlare di orso accrescendo le tensioni
nella società. Più in generale, secondo Marini, ci sono dubbi sulla
gestione dell’orso in Trentino presente con un numero di esemplari
che va dai 60 ai 78. I dati sulla pericolosità di M49, i rapporti
con Ispra, non sono mai stati forniti dalla Giunta e sembra ci sia la
volontà di nascondere il bracconaggio che c’è ed è pesante.
Marini ha riportato alcuni dati della mortalità degli orsi nelle
Alpi centrali: in quest’area dal 2003 sono stati accertati 34
plantigradi morti, 10 per cause naturali; 15 per cause riconducibili
all’uomo, 9 per sconosciute. Delle 25 morti per motivi
riconosciuti, 4 sono stati gli orsi abbattuti da bracconieri; sette
per incidenti e 4 sono state le uccisioni legali. Dati che
evidenziano, secondo l’esponente di 5 Stelle, un bracconaggio
latente.
Ugo Rossi (Patt):
Solidarietà invece di dimissioni.
L’ex presidente della Giunta
ha detto, di fronte al caso di M49, di aver scelto di cancellare dal
suo vocabolario la parola dimissioni (contrariamente a quanto fece
Fugatti nel caso di Daniza) a favore dell’espressione di
solidarietà nei confronti del Presidente. Solidarietà per gli
attacchi che ha ricevuto, ricordando che nel suo caso si arrivò
addirittura alle minacce alla famiglia, e perché il problema
dell’orso e dei grandi carnivori è realmente difficile. Nel caso
specifico di M49 Rossi ha detto che sarebbe servito più coraggio. Al
momento della fuga, erano presenti operatori armati, quindi o non
sono stati capaci di abbatterlo o non avevano ordine di sparare.
Ordine di abbattimento che, ha detto il capogruppo Patt, arriva oggi,
anche se Fugatti con questo dimostra un certo garbo istituzionale nei
confronti del ministro. Un garbo che però il Presidente della Giunta
avrebbe dovuto avere anche in piazza, davanti agli allevatori, invece
di raccontare che aveva dato l’ordine di abbattimento.
De Godenz (UpT): Dobbiamo
avere una completa autonomia sulla gestione di orsi e lupi.
Piero De Godenz (UpT) ha
espresso anche lui solidarietà a Fugatti. Il problema c’è, ha
detto, e si dovrà arrivare a una completa autonomia nella gestione
dei grandi carnivori. Si dovrà arrivare, come Francia Svizzera, a un
numero programmato e gli esemplari pericolosi vanno catturati e in
casi estremi abbattuti per salvare il nostro modello di pastorizia
d’alta quota.
Fugatti: la convivenza con
i grandi carnivori non è possibile.
Fugatti nella sua replica, ha
detto che l’ordinanza di oggi modifica la prima perché dà la
possibilità agli operatori, in caso di pericolo grave, di abbattere
M49, un esemplare che la Giunta ha posto all’attenzione già nel
febbraio scorso quando venne chiesta all’Ispra la possibilità di
catturarlo. Ma più in generale, per il Presidente, la convivenza
tra i grandi predatori e l’allevamento non è possibile. Un
problema di difficile soluzione e la Giunta ha messo in atto un
percorso, nel quale c’è il fatto che la legge varata da Rossi sia
stata considerata costituzionale dalla Consulta e che si sta muovendo
la Commissione dei 12. Però, ha ribadito Fugatti, si deve cominciare
a dire che questo numero di esemplari è difficilmente sostenibile.
Serve quindi accordo per arrivare una soluzione per orsi e lupi che
sono troppi rispetto alle capacità del territorio. Rivolgendosi a
Ugo Rossi ha affermato che, nel caso di Daniza, avrebbe dovuto
riflettere prima di chiedere dimissioni del Presidente, ma ha
ricordato che la situazione è stata creata da chi ha governato per
15 anni e che in piazza non ha preso in giro gli allevatori, non ha
fatto promesse, ma ha ribadito che si è avviato un percorso che sarà
lungo e difficile. La vicenda di M49, ha chiuso il Presidente,
dev’essere un’esperienza per la gestione dei grandi carnivori.
S’è fatta squadra con le regioni su tema lupo e orso e le modalità
messe in campo della Giunta sono corrette.
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La precedente riunione dei capigruppo. Domattina alle 9.00 incontro con FaRete
Il presidente Walter Kaswalder ha riunito stamane la Conferenza dei capigruppo consiliari. Si è concordato che oggi i lavori d'aula non si concluderanno con la relazione introduttiva del presidente Maurizio Fugatti sull'assestamento del bilancio Pat 2019-2021, ma proseguiranno con le comunicazioni dello stesso Fugatti in relazione alla vicenda non ancora concluso dell'orso M49 e gestione dei grandi carnivori in Trentino. Il punto su questo caso è stato richiesto dalle minoranze e il presidente della Provincia ha dato disponibilità a dare al Consiglio le ultime informazioni di dettaglio.
Altra novità sulla sessione dei lavori consiliari aperta stamane è costituita dall'incontro che domattina alle 9 si svolgerà tra i consiglieri provinciali e una delegazione di FareRete, sul tema della cooperazione internazionale e del sostegno ai relativi progetti trentini da parte della Provincia Autonoma.