La "Commissione maltempo" all'Ufficio sistemi informativi della Provincia
Tempesta Vaia: il territorio prima e dopo gli schianti. Entro maggio una fotografia utile alla ricostruzione
Foto allegate
La
Commissione speciale per i danni da maltempo dell'ottobre scorso ha
incontrato questa mattina i tecnici provinciali, presso l'Ufficio
sistemi informativi di via Trener a Trento. Oggetto della seduta, la
visione e l'esame delle immagini fotografiche delle superfici
boschive della Provincia con riferimento agli ultimi 60-70 anni.
I
dati telerilevati a supporto delle scelte di ricostruzione
I
dati
telerilevati, contenuti in un unico archivio provinciale sono
suddivisi per periodo storico (dal
1954 fino al 2018)
anche
con riferimento alla tecnologia di rilevamento utilizzata. Si
tratta in
buona misura di
ortofoto (fotografie aeree georeferenziate), di
foto
satellitari (4 fotogrammi a copertura dell'intera provincia, a
definizione non molto elevata e risoluzione di m 1,5) e i preziosi
rilievi lidar. Questi ultimi, realizzati in due step
(un primo dal 2006 al 2009 e un secondo dal 2014 e tuttora in corso)
consentono di fare valutazioni avanzate intrecciando diverse funzioni
e parametri, con l'obiettivo di fornire un quadro evolutivo dei
cambiamenti in atto sul territorio. Tutti
questi dati, sovrapposti tra loro consentiranno di avere, entro il
mese di maggio, una "fotografia" del territorio ante e post
evento, della quale tenere conto per la ricostruzione. Ma non solo:
saranno valutate anche le immagini in un arco temporale più ampio,
per indagare la vocazione storica del territorio, sulla quale
finalizzare le scelte di rimboschimento o,
su richiesta anche degli amministratori locali o dei privati, le aree
da restituire al pascolo. Ovvero, la Provincia creerà le condizioni,
ma le iniziative dovranno necessariamente partire dal basso.
Primo
passaggio, di qui all'autunno, quello della selezione/valutazione
delle aree per la definizione delle urgenze, in coordinamento con il
servizio geologico e prevenzione rischi. In parallelo si svolgerà la
quantificazione dei costi per lo sgombero, il recupero del terreno,
l'acquisto delle piante, l'impianto e la protezione dai danni di
ungulati ecc., Considerando
i
20.000 ettari di bosco schiantato ben si comprende che i costi di
ricostruzione non saranno trascurabili,
sopratutto se si parla di alta quota e terreni molto
diversificati, in
gran parte impervi. Occorrerà darsi delle priorità, legate in
primis
alla sicurezza, senza
contare che un ruolo importante lo svolgerà il naturale processo di
rimboschimento.
Nelle
due foto allegate, l'immagine aerea della stessa porzione di
territorio prima e dopo la tempesta, con le aree interessate dagli
schianti.