La delibera della Giunta approvata in aula con l'astensione di Futura 2018 (Ghezzi e Coppola)
Sì del Consiglio al ricorso alla Consulta contro la legge di bilancio dello Stato
In allegato, il testo oggetto della discussione
La
delibera del ricorso alla Corte costituzionale contro alcuni commi
dell’articolo uno della legge di bilancio di previsione dello Stato
è stata approvata dal Consiglio dai consiglieri di tutti i gruppi,
tranne i due esponenti di Futura che si sono astenuti.
Il
Presidente Fugatti ha illustrato il
contenuto ricorso alla
Consulta ricordando che si
tratta di questioni
molto tecniche ma importanti perché intaccano la norma di
salvaguardia delle prerogative dell'autonomia della Provincia. Nella
sostanza i motivi del
ricorso alla Corte Costituzionale contro l'articolo 1 comma 865; 866
e 857 della legge di bilancio del 2018 sono, in sintesi, due. Il
primo, la Pat si oppone alla norma che impone anche alla Provincia di
inserire nel contratto dei direttori generali e amministrativi, per
ottenere il premio di risultato, l'obiettivo del rispetto dei
pagamenti entro i termini stabiliti. Obiettivo, si specifica nella
legge di bilancio, che deve valere almeno il 30% dell'intero premio.
La Pat ritiene in contrasto con lo Statuto la norma, intanto perché
ne è prevista l'applicazione diretta, mentre è riconosciuto alle
Province autonome un lasso di tempo per adeguare le leggi ai principi
statali e poi perché la Pat ha potestà esclusiva
sull'organizzazione del personale e concorrente in materia di sanità.
Inoltre, la Pat provvede in tutto al finanziamento della sanità
"senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato".
Autonomia sulla finanza sanitaria riconosciuta dalla giurisprudenza
costituzionale. Il ricorso si oppone, di conseguenza, anche al coma
865 dell'articolo 1 della legge di bilancio, il quale impone alla Pat
di riferire al Tavolo di verifica degli adempimenti regionali.
Infine,
secondo punto, il ricorso promosso dalla Giunta impugna il comma 857
sempre dell'articolo 1 del bilancio perché in contrasto con il
principio di ragionevolezza contenuto nell'articolo 3 della
Costituzione. La norma contenuta nel bilancio dello Stato prevede
pesanti sanzioni per le amministrazioni che non hanno chiesto
l'anticipazione della liquidità finanziaria alle banche, operatori
finanziari o alla Cassa depositi e prestiti, entro i termini previsti
dalla legge di bilancio 2018 e non hanno pagato i debiti entro 15
giorni dall'erogazione dei prestiti. Norma illogica, secondo la Pat,
perché obbliga anche le amministrazioni che hanno i soldi in cassa
ad accedere comunque al credito semplicemente per evitare le
sanzioni.
Rossi:
la difesa dell'Autonomia viene prima di tutto, anche
dell'appartenenza politica.
Il
primo intervento è stato quello di Ugo Rossi (Patt) il quale ha
detto che quando si tratta di tutelare l’autonomia lesa da una
legge dello Stato l'impugnativa di fronte alla Corte è doverosa. Si
spera, ha aggiunto, che sia la prima e ultima volta che si è
costretti a farlo, ma ricordando anche le posizioni coerenti di
Fugatti nelle altre legislature, ha detto di essere certo che la
difesa dell’autonomia, sopratutto nei confronti delle finanziarie,
sarà necessaria con ogni governo. Però, ha aggiunto Rossi, il
ricorso contro una norma che lede l'Autonomia non è mai una
questione tecnica e neppure politica ma istituzionale. Inoltre,
l’impugnativa fa riferimento al patto di garanzia. Patto, ha
ricordato Rossi, che fu criticato da Fugatti perché sarebbe stato
pericolosa per la nostra autonomia e avrebbe portato a rischi di tipo
finanziario. Come si vede, invece, oggi si dimostra il contrario.
Inoltre, ha continuato l'ex presidente della Giunta, si deve rimanere
allenati, perché c’è sul tavolo la legge di conversione del
reddito di garanzia, su quale sono stati presentati alcuni
emendamenti respinti al Senato, altri sono stati depositati alla
Camera dai parlamentari sudtirolesi e da Emanuela Rossini del Patt,
ma l’allarme sulla nostra competenza primaria in materia di
assistenza deve scattare. Perché rinunciare all’esercizio di
competenze primarie, ha aggiunto Rossi, è il primo passo verso una
situazione di rischio dell’autonomia. Gravissimo sarebbe poi se
venisse accolto l’emendamento della norma di salvaguardia e la Pat
non l’utilizzasse, anche solo per far una legge specifica o, come
Bolzano, dicendo allo Stato: tu fai il tuo sistema noi continuiamo
con il nostro. Serve quindi una politica nobile, ha affermato il
capogruppo Patt, quella che mette la parola Autonomia davanti a tutto
e a tutti. Anche di fronte a ministri amici e capi politici.
Ghezzi:
ci asteniamo perché non condividiamo l'incarico a professionisti
esterni per i ricorso alla Consulta.
Paolo
Ghezzi (Futura) ha ricordato che la norma è di per sé buona è
giusta perché mira ad accelerare il pagamento delle pubbliche
amministrazioni, si impugna quindi non per difendere l’arbitrio
della pubblica amministrazione, ma perché le norme incidono sulle
nostre prerogative autonomiste. Non rispetta lo Statuto su materie
importanti che la stessa Corte Costituzionale riconosce spettare alla
Pat. Quindi, il ricorso è giusto, ma ci si augura, ha aggiunto
Ghezzi, che la stessa capacità di reazione ci sia anche sui
provvedimenti governativi in materia di welfare o
l’immigrazione. Il motivo del voto di astensione di Futura, ha
concluso Ghezzi, è motivato dal ricorso, come hanno fatto le altre
Giunte, ad un incarico esterno, anche se affidato ad un
professionista del livello del professor Falcon, per la difesa di
fronte alla Consulta. Un impegno, ha ricordato, di più di 23 mila
euro. Non c’è dubbio, ha aggiunto il capogruppo di Futura, che
Falcon rappresenti un’autorità in materia, ma sarebbe bene che
questi ricorsi “fotocopia” cessassero. Inoltre, il consigliere di
Futura ha invitato la Pat a coordinarsi con la Regione per
risparmiare risorse e per darle un senso.
Degasperi:
l'impugnativa va bene, ma il problema dei ritardi nei pagamenti c'è
anche da noi.
Filippo
Degasperi (5 Stelle) ha detto che la storia dei rapporti tra la
nostra autonomia e governo è sempre stata accidentata, basti pensare
che più di trenta sono state le impugnative nella scorsa
legislatura. E ha ricordato che, prima di tutti, dovrebbe essere la
delegazione parlamentare trentina a vigilare. Nello specifico,
secondo Degasperi, questa norma impugnata ha un senso, anche se da
l’Azienda sanitaria paga in tempo. Ma ha ricordato che, al di là
della sanità, alcuni imprenditori sulla stampa hanno detto che anche
in Trentino l’amministrazione non paga. Quindi, pur condividendo
l'impugnativa in difesa dell'Autonomia, ha fatto presente la
necessità di intervenite sul fronte dei pagamenti. Infine,
l'esponente di 5 Stelle, ha ricordato che la scorsa legislatura
queste impugnative sono diventate spesso costose grida manzoniane,
perché, anche a motivo di un rapporto privilegiato col governo, la
Giunta decise di ritirarle. Si spera, quindi, ha concluso, che anche
questa Giunta non faccia altrettanto.
Tonini:
ci auguriamo la stessa attenzione nei confronti del reddito di
cittadinanza e della legge sui vaccini.
Giorgio
Tonini (Pd) ha detto che l’impugnativa è in questo caso doverosa.
Quasi ogni legge di bilancio, per la complessità del testo, per
ignoranza in buona fede dell’amministrazione dello Stato, qualche
volta per malizia politica, inevitabilmente entra a gamba tesa nelle
prerogative dell’Autonomia. Quindi, gli uffici della Pat tengono le
orecchie dritte, avvertono i parlamentar, ma molte volte gli
emendamenti presentati non passano o vengono travolti dalla
complessità del testo e allora non c’è altra strada
dell’impugnativa, che rappresenta, appunto, un dovere. Ma ha anche
ricordato che col governo ci può essere anche una trattativa e si
può arrivare ad un accordo e al ritiro dell’impugnativa. Nello
specifico questo ricorso non sembra certo mosso dalla volontà della
Giunta Fugatti di prendere le distanze dal governo nazionale, ma
rappresenta un atto dovuto. Ci si augura, ha concluso Tonini, che
analoga attenzione venga riservata al tema del welfare. E, per
il reddito di garanzia, la Giunta avrebbe dovuto aspettare la
conclusione dell’iter parlamentare del decreto, invece si è voluto
inserirlo nella variazione di bilancio con risultato che ora ci si
ritrova con un problema di raccordo con le misure di assistenza
provinciali. C’è poi il problema della legge sui vaccini
all’orizzonte, e c’è il rischio che il risultato del Trentino,
che ha raggiunto la cosiddetta copertura di gregge, venga intaccato.
Una copertura, ha ricordato, che va a favore dei bambini più deboli,
quelli che non possono vaccinarsi. Su questo tema Tonini ha ricordato
la notizia della classe che si è vaccinata contro tutte le malattie
per permettere ad un bambino uscito dalla leucemia di rientrare un
classe. Infine, il capogruppo Pd ha detto che sui ricorsi non si può
andare al risparmio. Sarebbe, al contrario, criticabile rischiare di
perdere per risparmiare sulle consulenze.
Cia:
una bella pagina per la nostra Autonomia.
Claudio
Cia di Agire ha detto che quella di oggi è una bella pagina per
l’Autonomia perché questo governo provinciale dimostra di saper
anteporre la difesa dell'Autonomia all’amicizia del governo
nazionale. Si dimostra, ha affernato, che quando sono messe in
discussione le prerogative dell’Autonomia la Giunta c’è. Una
risposta anche alle accuse di sottomissione a Roma, venute dalla
minoranza sul reddito di cittadinanza. Cia ha ricordato che col
governo Rossi le impugnative furono 37, un numero che dimostra che i
governi nazionali di centro sinistra hanno costantemente insidiato
l’Autonomia. Infine, Cia ha ricordato che la Pat è riuscita a
ottenere il riconoscimento di 220 milioni dal governo nazionale per
il maltempo; soldi che verranno gestiti per progetti promossi e
valutati dalla Provincia. Anche questo un segnale importante che
smentisce gli allarmi per la nostra autonomia.
Dalzocchio:
Fugatti dimostra la massima attenzione nella difesa dell'Autonomia.
Mara
Dalzocchio (Lega), appoggiando in pieno l’impugnativa, ha
sottolineato la volontà della Giunta a guida legista di porre la
massima attenzione alla difesa dell’autonomia. Una difesa che svela
le bugie che sono state dette. Il ricorso non sarà l’ultimo, ha
aggiunto, perché la Giunta Fugatti ci sarà sempre su questo fronte.
Sul piano del reddito di garanzia ha ricordato, inoltre, che la
Giunta Rossi non fece un ricorso contro il Rei.
Savoi:
la Giunta dimostra anche in questo caso che prima di tutto vengono i
trentini.
Alessandro
Savoi (Lega) ha affermato, rivolgendosi a Rossi, che la Lega ha nel
cuore l’Autonomia che si basa sul "prima di tutto vengono i
trentini". Non a caso è stata fatta la norma sul reddito di
cittadinanza, perché la linea è quella di difendere sempre gli
interessi dei trentini. Il ricorso alla Consulta, ha aggiunto, si
deve fare anche se c’è il governo amico, nel quale non c’è il
capo ma il capitano della Lega. Sul tema sollevato da Ghezzi della
necessità di risparmio sulle consulenze, Savoi ha detto che, nel
massimo rispetto dell’avvocatura della Pat, è inevitabile
rivolgersi ad illustri giuristi per la difesa.
Olivi:
la convenzione del Rei venne inserita nel decreto del Governo.
Alessandro
Olivi (Pd) rivolgendosi a Mara Dalzocchio ha affermato che appare
strano che dalla maggioranza ci si rivolga ai banchi di minoranza
anche quando questa condivide le scelte della Giunta. Poi ha
precisati che quando il Consiglio dei ministri presentò il decreto
istitutivo del Rei, in seguito ad una trattativa, venne inserita la
convenzione con la Pat e la Provincia di Bolzano.
Fugatti:
nonostante le critiche i 220 milioni per i danni del maltempo sono
arrivati.
Il
Presidente Fugatti, infine, ha dato atto all’opposizione di aver
condiviso il provvedimento, ma ha ricordato anche le critiche alle
quali il suo governo è stato sottoposto; sull’election day
perché il decreto non arrivava; sull’A22 e poi, ha detto, tra alti
e bassi, con l’impugnativa non facile della delibera del Cipe, la
situazione si è sistemata e se, salvo sorprese, le cose vanno in
porto, ha aggiunto, rimarrebbe l’A22 pubblica. Quindi, un risultato
tutt'altro che trascurabile. Fugatti ha ricordato di essere stato
deriso sul tema della clausola sull’invarianza finanziaria sulla
Flat Tax che non è passata, ma, ha aggiunto, quando era Renzi ad
abbassare le tasse nessuno chiese la clausola di salvaguardia. Sul
maltempo la Giunta è stata punzecchiata sui soldi che non arrivavano
e alla fine sono arrivati 220 milioni. Una notizia, ha fatto notare,
che il tg della Rai ha dato come quarta e senza citarla nei titoli. I
soldi, ha ricordato il Presidente, sono arrivati anche perché gli
uffici Pat hanno dato tutti i dati alla Protezione civile dimostrando
che i danni ci sono stati e che siamo in grado di intervenire.
Infine, Fugatti ha ricordato che c’’è il problema dei medici che
non si trovano e quindi ha chiesto di non aggravare la situazione
mettendo in croce i professionisti. Sulle spese per le consulenze per
gli avvocati nei ricorsi alla Consulta, infine, è evidente che ci si
deve rivolgere alle persone del giusto peso.
Filippo
Degasperi, per fatto personale, ha detto di non aver mai intaccato la
professionalità dei medici, ma di aver detto che, di fronte ad
attese lunghissime, alcuni medici esercitano privatamente in ospedali
di altre regioni. Stabilito questo, ha concluso, ci sarà il tempo di
parlare di competenza e di furbizia di qualche operatore.
Le
dichiarazioni di voto.
In
dichiarazione di voto Tonini ha chiesto se, adesso che le risorse sul
maltempo ci sono, verranno ripristinati gli investimenti tagliati. Ed
ha ricordato che senza investimenti il Trentino si ferma e se ci si
mette a creare reddito senza lavoro, come fa il governo nazionale,
anche per noi si mette male.
Ugo
Rossi, anche lui ribadendo il voto favorevole, ha però precisato che
sotto il profilo giuridico il Patto di stabilità è stato
riconosciuto dalla Corte costituzionale come immodificabile dallo
Stato perché è stata inserita una clausola che prevede una sorta di
automaticità che consente allo Stato di stabilire fino ad un massimo
il sacrificio chiesto all’Autonomia per il risanamento dei conti
statali. Una norma criticata, ma che, ha detto ancora, va
riconosciuta come una dei maggiori risultati della scorsa
legislatura. L’ex presidente della Giunta ha infine fatto i
complimenti per i soldi che pare arrivino per i danni del maltempo,
ma ha ricordato che il momento in cui sapremo se i soldi ci sono
davvero sarà il via libera della ragioneria all’inserimento nel
nostro bilancio delle cifre. Soldi, ha aggiunto, che sono su tre anni
ma per i prossimi due sul bilancio dello Stato pende un grande punto
di domanda causato dall’instabilità politica e dai 25 miliardi
delle clausole sull’Iva volute dai governi precedenti. Insomma,
Rossi ha detto che i 220 milioni possono essere a rischio perché
siamo di fronte ad un creditore appesantito da troppi punti
interrogativi.
Alex
Marini (5 Stelle) ha ricordato, rivolgendosi a Tonini, che il governo
nazionale ha messo a disposizione alla Pat 7 milioni per i comuni
sotto i 20 mila abitanti e
sono stati erogati 220 milioni per il maltempo indispensabili per far
fronte all’emergenza. Il reddito di cittadinanza, inoltre,
deriva dal
fatto che i diritti dei lavoratori sono venuti meno e serve
a far fronte alla
flessibilità del lavoro. Un maggior tasso di inclusione, inoltre,
coincide anche con una maggiore performance economica. Sulle spese
per l’affidamento a Falcon, ha
detto infine, è
comprensibile la necessità di affidarsi a persone preparate, ma va
anche preso in considerazione il principio di rotazione degli
incarichi ed è condivisibile la proposta fatta
da Ghezzi di
condividere le spese con la Regione e Bolzano.