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06/02/2019 - In aula o in commissione

Variazione del bilancio: conclusa in aula la discussione generale. Iniziato l'esame degli ordini del giorno

Proseguono i lavori della sessione di febbraio del Consiglio provinciale

Variazione del bilancio: conclusa in aula la discussione generale. Iniziato l'esame degli ordini del giorno

In allegato, nota sugli emendamenti agli emendamenti

Variazione del bilancio: conclusa in aula la discussione generale. Iniziato l'esame degli ordini del giorno

E’ proseguita stamane in Consiglio provinciale la discussione sul ddl di variazione di bilancio che, come dichiarato ieri nella relazione introduttiva dal proponente presidente della Giunta Fugatti “è stata determinata dai danni causati dalle straordinarie precipitazioni atmosferiche di fine ottobre”. Conclusa la discussione generale si è avviato l’esame degli ordini del giorno che proseguirà nel pomeriggio. Prima della sospensione sono stati esaminati due ordini del giorno proposti dal Patt, il primo - approvato - sui lupi, il secondo, concordato ma non ancora votato, sulle risorse del Progettone. La discussione degli ordini del giorno (24 in tutto) prosegue nel pomeriggio.


La democrazia fast track e la necessità di garantire un’istruttoria seria per i ddl

Alex Marini (5 Stelle) ha espresso qualche perplessità sul procedimento seguito su questo documento. In origine pensato come un testo snello e semplice, diretto ad affrontare l’emergenza maltempo, il disegno di legge di fatto include temi non attinenti alla materia finanziaria. A questo si aggiunge che c’è stata l’audizione di un unico soggetto a questo testo -il Presidente del Consiglio delle autonomie- e sono stati depositati una lunga serie di emendamenti che hanno fatto lievitare il testo da 1551 a 3113 parole. Un contenuto che da semplice è diventato molto complesso, dunque, nel solco della democrazia fast track, perdipiù su temi a fortissimo impatto sociale come appalti, welfare, forma di governo dell’autonomia ecc. Sono dell’idea, ha aggiunto, che occorra sì affermare con convinzione la nostra autonomia, ma garantendo nel contempo un’istruttoria seria per i provvedimenti. Quanto al tema dell’integrazione al reddito, poteva valere la pena di scrivere una norma dopo un’attenta analisi e un puntuale ascolto dei soggetti coinvolti. Qui si vuole semplificare, creando però maggiore confusione. Un’idea, un appello che Marini ha rivolto al Presidente Kaswalder per migliorare la forma del processo legislativo, sarebbe quella di confrontarsi con altre realtà, per vedere come fanno per semplificare davvero.


Un modus operandi disinvolto/decisionista della Giunta, che rispecchia lo stile nazionale

Paolo Ghezzi (Futura) ha ribadito, nel solco degli interventi dei colleghi che lo hanno preceduto, le perplessità che emergono dalla lettura di un disegno di legge che dovrebbe essere circoscritto ad una materia e che invece si allarga a ben altri argomenti, molti dei quali meritavano qualche riflessione in più. L’impianto iniziale, con gli emendamenti ulteriormente presentati -in particolare quello sul reddito di cittadinanza- appare fortemente stravolto. Un argomento, quest’ultimo, che non può certo essere inquadrato in un emendamento ad una legge finanziaria. Tra l’altro il promemoria distribuito ieri da Fugatti sulla vicenda reddito di garanzia e recepimento dello strumento del reddito di cittadinanza nazionale è pieno di condizionali. Un aspetto che è di per sé l’evidenza di quanto ci sarebbe necessità di approfondire e un atteggiamento, quello della Giunta Fugatti, che non può che vederci distanti, ha proseguito Ghezzi, facendo un appello ad approfondire almeno questa materia in un confronto, necessario, con le parti sociali. Un modus operandi disinvolto/decisionista della Giunta, che rispecchia lo stile nazionale. Quanto agli interventi messi in campo e programmati per far fronte ai danni ambientali non c’è molto da eccepire, così come è indubbia l’importanza che ci sia una risposta forte, efficiente e mirata all’emergenza. Peccato che in questo disegno di legge non si sia mantenuta una coerenza interna che lo avrebbe reso apprezzabile, ha concluso, annunciando di non voler discutere le singole poste finanziarie, quanto il metodo, rappresentando di nuovo l’esigenza che su materie complesse ci sia la possibilità di un approfondimento serio e attento.


Non solo ripristinare il paesaggio, ma anche creare lavoro buono, con una regia provinciale

La collega di Futura Lucia Coppola si è agganciata alle riflessioni sul metodo e sul reddito di cittadinanza di Ghezzi e Marini, con i quali si è dichiarata in piena sintonia. Sui danni ambientali e la variazione di bilancio ad essi collegata, Coppola ha posto l’attenzione principalmente su due aspetti. In primo luogo, la questione della raccolta dei fondi all’indomani dell’emergenza. Il riferimento è gli aiuti da diversi settori convogliati dalla protezione civile. Secondo una nota del Codacons a tutt’oggi non ci sono progetti da finanziare con questi fondi. Cosa si aspetta per utilizzare questi soldi? Ha chiesto la consigliera. L’altro tema messo in evidenza riguarda l’intervento nelle zone colpite: è opportuno non solo ripristinare il paesaggio, ma anche creare lavoro buono, prescindendo dall’onda dell’emergenza e stabilizzando una situazione a lungo termine. E’ assolutamente strategico, a suo avviso, trovare agganci con i paesi confinanti e con il resto d’Italia, per il recupero di professionalità preziose, l’investimento nella manodopera, attraverso il potenziamento di una regia pubblica provinciale. Accanto a questo si deve tenere conto dell’assetto idrogeologico del territorio e delle sue fragilità, con piani strutturali sul lungo periodo, ponendo estrema attenzione alla cementificazione e al consumo di suolo.


Siamo coerenti con le politiche di cambiamento promesse

Il 22 ottobre è accaduto qualcosa di straordinario, con il cambio di regia di questa Provincia, ha esordito Alessandro Savoi (Lega). E’ comprensibile dunque che noi si approfitti di una variazione di bilancio per fare delle modifiche e avviare le nostre politiche programmatiche. Noi siamo coerenti con le politiche di cambiamento promesse ai trentini e le vogliamo mettere in atto ad ogni occasione.


Una variazione di bilancio frettolosa e propagandistica, un “approccio sottrattivo” dell’idea di autonomia

Il consigliere del PD Alessandro Olivi ha detto di non avere dubbi sul fatto che questa sia una variazione di bilancio dai forti connotati politico-propagandistici, mirata ad attuare il cambiamento. Attenzione però, ha ammonito, i cambiamenti vanno attuati con calma, senza urgenza. I cambiamenti che fanno progredire si mettono in atto con la cultura e con le buone pratiche amministrative. Questa variazione di bilancio, a ben guardare, contiene a suo avviso una proposta di emendamento di grande sostanza rispetto alla quale si dice “prima l’Italia e solo poi i trentini”. La discussione che oggi giunge all’attenzione di questo Consiglio sposta il focus dagli interventi sulla calamità naturale, toglie investimenti programmati per sviluppo competitivo e ricerca finanziandoli a debito -forse- fra qualche anno e utilizzando il conto capitale. Questo è un errore madornale, a suo parere: il debito si può fare sempre di più in condizioni straordinarie e sempre di meno in condizioni strutturali. Vi chiedo di dire adesso, ha chiesto rivolto a Fugatti e alla sua Giunta, di prendervi la responsabilità di ammettere che rispetto a scelte passate avete un’altra impostazione. Quello che non è accettabile è l’atteggiamento contabilistico che dimostra di non avere una visione. Infine Olivi ha concluso con una riflessione sul reddito di garanzia, riconosciuto in passato come modello attraverso cui il governo nazionale poteva ritagliare misure universalistiche di sostegno al reddito. Oggi stiamo diventando la prima Provincia che rincorrere lo Stato e innestando a freddo una norma, mettendo tutto sul piano dei soldi, con la fregola di dire “togliamo qualcosa”. Avevate bisogno di “portare a casa qualcosa” e avete optato per un “approccio sottrattivo”, un “approccio a perdere” dell’idea di autonomia, mentre si sarebbe potuto cogliere questa occasione per rendere il sistema di welfare più efficace, investendo sulla qualità , sulla coesione, sul lavoro. Questa è un’operazione gelida e ragionieristica di smontaggio, mentre noi siamo abituati a “costruire le cose”, non a distruggerle, ha concluso, rivolgendo l’ennesimo appello a Fugatti affinché ripensi a questa norma.


Un intervento del tutto condivisibile, che i trentini stanno aspettando

Ivano Job (Lega) ha detto di apprezzare il discorso di chi lo ha preceduto, pur dichiarandosi di altro parere. Quanto alla devastazione di fine ottobre, l’ha definita un evento triste e importante, che ha colpito moralmente ed economicamente tutto il Trentino. Occorre una risposta politica fatta prima di tutto di azioni e provvedimenti, ove la parola d’ordine sia “sicurezza”, sia per chi lavora, che per il sistema economico, sia per i soggetti pubblici che privati. Va detto che fin da subito i nostri servizi hanno messo in campo una strategia accurata e attenta. Questo intervento da parte della Giunta è del tutto condivisibile. Job ha comunicato che abbiamo già veduto 1/5 del patrimonio schiantato, a prezzi di vendita soddisfacenti: un obiettivo apprezzabile, considerata la situazione. Il consigliere ha infine concluso chiedendo di pensare a chi è ancora in situazione di disagio e merita la nostra principale attenzione.


Sforbiciate in tutti gli ambiti, il ricorso al debito appare poco credibile

La situazione rispetto alle premesse è del tutto mutata anche grazie allo scivolo offerto dal Presidente del Consiglio, che con il suo potere discrezionale (in assenza dell’unanimità dei Capigruppo), ha deciso che si sarebbe andati ad oltranza, ha esordito Filippo Degasperi (5 Stelle). Rispetto a prima cambia che almeno allora le minoranze avevano abbozzato l’ostruzionismo, mentre adesso si tolgono le castagne dal fuoco a Fugatti ancora prima che il fuoco si accenda, rinnegando una delle storiche battaglie del compianto consigliere Rodolfo Borga. Poi si sono introdotte nel disegno di legge originario innumerevoli tematiche (comuni, guardie mediche, reddito di cittadinanza ecc.) mentre il documento era mirato a ben altro. Altro aspetto che appare incredibile è che in questa manovra ci siano pesanti sforbiciate di risorse in diversi ambiti e nessuno dica nulla. Le aree maggiormente colpite sono quelle della formazione professionale e dell’istruzione, degli investimenti (in agricoltura, sanità (Not) e attività innovative (Polo Meccatronica) e tutti stanno zitti. Mi piacerebbe capire come questi fondi verranno rimpinguati, ha chiesto, perché il ricorso al debito appare poco chiaro ed è poco credibile. Qui ci sono interventi pericolosi, ha concluso, dietro i quali temo ci sia qualcosa di preoccupante e con riferimento ai quali chiedo alla maggioranza che si esprima.


Una manovra fatta con la fretta di sventolare una bandiera

Alessio Manica (PD), ha ripreso brevemente gli interventi dei colleghi di minoranza, condividendone lo spirito. Si è quindi concentrato sull’emendamento che, pare, verrà giudicato inammissibile, sulla pianificazione urbanistica. Se dichiarate di essere attenti e rispettosi nei confronti dei territorio non potete saltare il confronto con i soggetti interessati, in primis la Cal -che è stato tra l’altro l’unico soggetto ascoltato su questo disegno di legge- su u tema tanto delicato: un tentativo di colpo di mano fuori luogo ed anche contraddittorio. Altra questione, quella delle “gestioni associate” non può essere sine die: occorre indicare un arco temporale al termine del quale portare una proposta, altrimenti ci sarebbe un danno, perché quel percorso nasceva dal riconoscimento della necessità di un percorso di rinnovamento delle amministrazioni comunali. Sull’assegno unico, il modello trentino funzionava: ora per la fretta di sventolare una bandiera vi ritroverete con danni proprio a quei cittadini ai quali vorreste dare di più.


Critiche immotivate, un provvedimento che risponde ad esigenze specifiche

La consigliera capogruppo della Lega nord Mara Dalzocchio ha definito il provvedimento un atto “molto positivo”, il cui spessore è stato sottovalutato. Ci si è impegnati a scovare decine di milioni di euro per soccorrere la comunità trentina danneggiata del maltempo. Peccato che si siano registrati solo interventi di critica, ha osservato, critiche alle quali ha risposto puntualmente. Si lamenta la presenza di misure troppo diversificate, mentre sono assolutamente ammissibili, è accaduto ieri come oggi. Poco convincente anche la critica all’autonomia “danneggiata” da parte di coloro che in passato in svariate occasioni non sostennero le nostre istituzioni autonomistiche. Sul reddito di cittadinanza, il problema nasce nel fatto che il decreto legislativo non è molto ben specificato. Se la critica è sulla repentinità dell’allineamento alle disposizioni nazionali il solo effetto è quello di offrire la possibilità a quest’aula di dare spazio ad altre tematiche. Peccato invece che ci si occupi poco di parlare delle risposte che la comunità si attende con riferimento alla calamità naturale dell’ottobre scorso, sulla quale occorrerebbe la nostra massima concentrazione.


La replica di Fugatti

Il presidente della Giunta Maurizio Fugatti ha chiarito brevemente che i tagli sono motivati dalla necessità di trovare risorse da destinare al recupero del territorio in seguito ai danni del maltempo. A luglio ci sarà l’assestamento e in quella sede valuteremo il da farsi, ha aggiunto. Sul reddito di cittadinanza c’è la volontà di introdurre i dieci anni, ha spiegato. Con la norma nazionale potremmo avere un risparmio importante per la nostre finanze, se nel frattempo ciò non dovesse accadere introduciamo comunque i dieci anni e questa è la giustificazione “politica” dell’emendamento. L’emendamento dichiarato inammissibile sulla questione urbanistica non aveva nessun collegamento con l’ipotetica uscita a Rovereto della Valdastico, ha rassicurato: aveva solo lo scopo di velocizzare le procedure di esecuzione di quell’arteria -che faremo- e lo ripresenteremo.


I primi due ordini del giorno esaminati.


Il Consiglio provinciale ha esaminato a fine mattina l’ordine del giorno 3 di Rossi sul lupo ed iniziato l’esame della proposta 5 di Demagri sul mantenimento delle risorse destinate al Progettone. Si è partiti con il documento 3, spostando al primo pomeriggio la trattazione degli ordini del giorno 1 e 2 del consigliere Degodenz in materia di sanità e scuola per l’assenza in aula degli assessori competenti. Alla ripresa si concluderà anche l’esame del documento 5. Ritirato l’odg 4 di Ossanna.


INIZIATO L'ESAME DEGLI ORDINI DEL GIORNO


Odg 3 (approvato)

Lupi: attenzione spostata sulla sicurezza pubblica


Ugo Rossi (Patt) insieme ai colleghi Demagri e Dallapiccola con il suo ordine del giorno vorrebbe impegnare la Giunta a garantire la sicurezza dei cittadini e la tenuta del comparto zootecnico alla luce della presenza del lupo sul territorio provinciale, utilizzando le risorse previste sulle corrispondenti unità di voto per la predisposizione di piani e l'adozione di provvedimenti previsti dall'articolo 1 della legge provinciale 9 approvata in aula nel luglio scorso, che prevedano anche la possibilità di abbattere gli esemplari che dovessero rivelarsi pericolosi per gli allevamenti e le persone.

Il presidente Maurizio Fugatti ha dichiarato che il parere sarà favorevole, anche se con una riformulazione. Questo è sicuramente un problema e questa Giunta ha percorso le strade che portano alla soluzione del tema spostando l’attenzione sul fronte della sicurezza pubblica. Abbiamo sottoposto al Ministero la particolarità del Trentino ed entro fine mese sarà presentato il Piano Lupo nel quale ci saranno attenzioni particolari ad alcune deroghe che interesseranno il nostro territorio e terranno conto del numero elevato di soggetti che abbiamo oltre il gestibile, alcuni dei quali problematici. In tema di sicurezza, Fugatti ha comunicato che entro fine febbraio arriveranno nove nuovi agenti di polizia che verranno dislocati sul territorio nei modi che il questore riterrà più opportuni.

Pietro De Godenz (UpT) è intervenuto a sostegno della proposta, che condivide pienamente. Il consigliere Michele Dallapiccola (Patt) ha richiamato al grande equilibrio su questo tema e ha raccomandato di prestare attenzione alla parola “pericolo”, considerando che 6 milioni di persone all’anno visitano il nsotro territorio.

Luca Zeni (PD) ha condiviso il documento invitando ad attuare questa disposizione con grande equilibrio evitando di generare paura.

Lucia Coppola (Futura) ha annunciato di non intendere votare l’ordine del giorno. Pur dando il massimo sostegno ai pastori ed allevatori nelle norme di prevenzione, appare ingiustificato intervenire per l’incidenza inesistente del problema.

Luca Guglielmi (Lista Fassa) ha espresso apprezzamento per il documento e insieme perplessità per la visione “fiabesca” della collega Coppola. Purtroppo non si tratta di allarmismi, ma di avere prove concrete e certe che questi animali stanno diventando pericolosi.

Filippo Degasperi (5 Stelle) ha dichiarato di votare contro questo documento, così come votò contro la legge proposta dall’allora presidente Rossi. Non per sottovalutazione della questione, ma perché la norma nazionale che esiste oggi già consente di intervenire nei casi pericolosi. Questo odg non aggiunge nulla come non aggiungeva nulla la legge. Piuttosto toglie il parere del Ministero.

Il documento è stato approvato con 4 no (Futura e 5 Stelle) e 1 astenuto.



Odg 5 (voto nel pomeriggio)

Garantire risorse al Progettone


Paola Demagri con un odg sottoscritto anche dagli altri tre suoi colleghi del Patt, chiede che il Consiglio voti affinché la Giunta mantenga invariato l'impegno economico della Provincia nell'ambito del cosiddetto "Progettone".

L’assessore Achille Spinelli ha annunciato di aver concordato con la consigliera del Patt un dispositivo che prevede l’intenzione di rimettere all’assestamento la valutazione dell’adeguatezza delle risorse al Progettone.

Alessandro Olivi (PD) si è detto d’accordo nel merito ed ha assicurato il voto, sebbene la formulazione sia a suo avviso piuttosto “blanda”. Ha quindi raccomandato di trattare con cautela il Progettone, uno strumento di attualità che può essere migliorato, ma non guardato con occhio ragionieristico.