Proseguono i lavori della sessione di febbraio del Consiglio provinciale
Variazione del bilancio: conclusa in aula la discussione generale. Iniziato l'esame degli ordini del giorno
In allegato, nota sugli emendamenti agli emendamenti
E’
proseguita stamane in Consiglio provinciale la discussione sul ddl di
variazione di bilancio che, come dichiarato ieri nella relazione
introduttiva dal proponente presidente della Giunta Fugatti “è
stata determinata dai danni causati dalle straordinarie
precipitazioni atmosferiche di fine ottobre”. Conclusa
la discussione generale si è avviato l’esame degli ordini del
giorno che proseguirà nel pomeriggio. Prima della sospensione sono stati esaminati due ordini del giorno proposti dal Patt, il primo - approvato - sui lupi, il secondo, concordato ma non ancora votato, sulle risorse del Progettone. La discussione degli ordini del giorno (24 in tutto) prosegue nel pomeriggio.
La
democrazia fast
track e la
necessità di garantire un’istruttoria seria per i ddl
Alex
Marini (5
Stelle) ha espresso qualche perplessità sul procedimento seguito su
questo documento. In origine pensato come un testo snello e semplice,
diretto ad affrontare l’emergenza maltempo, il disegno di legge di
fatto include temi non attinenti alla materia finanziaria. A questo
si aggiunge che c’è stata l’audizione di un unico soggetto a
questo testo -il Presidente del Consiglio delle autonomie- e sono
stati depositati una lunga serie di emendamenti che hanno fatto
lievitare il testo da 1551 a 3113 parole. Un contenuto che da
semplice è diventato molto complesso, dunque, nel solco della
democrazia fast
track,
perdipiù
su
temi a fortissimo impatto sociale come appalti, welfare,
forma di governo dell’autonomia ecc. Sono
dell’idea, ha aggiunto, che occorra sì affermare con convinzione
la nostra autonomia, ma garantendo nel contempo un’istruttoria
seria per i provvedimenti.
Quanto al tema dell’integrazione al reddito, poteva valere la pena
di scrivere una norma dopo un’attenta analisi e un puntuale ascolto
dei soggetti coinvolti. Qui si vuole semplificare, creando però
maggiore confusione.
Un’idea, un appello che Marini ha rivolto al Presidente Kaswalder
per migliorare la forma del processo legislativo, sarebbe quella di
confrontarsi con altre realtà, per vedere come fanno per
semplificare davvero.
Un
modus
operandi disinvolto/decisionista
della Giunta, che rispecchia lo stile nazionale
Paolo
Ghezzi (Futura)
ha ribadito, nel solco degli interventi dei colleghi che lo hanno
preceduto, le perplessità che emergono dalla
lettura di un disegno di legge che dovrebbe essere circoscritto ad
una materia e che invece si allarga a ben altri argomenti, molti dei
quali meritavano qualche riflessione in più. L’impianto iniziale,
con gli emendamenti ulteriormente presentati -in
particolare quello sul reddito di cittadinanza-
appare
fortemente stravolto. Un argomento, quest’ultimo, che non può
certo essere inquadrato in un emendamento ad una legge finanziaria.
Tra l’altro il promemoria distribuito ieri da Fugatti sulla vicenda
reddito di garanzia e recepimento dello strumento del reddito di
cittadinanza nazionale è pieno di condizionali. Un aspetto che è
di per sé l’evidenza di
quanto ci sarebbe necessità di approfondire e un atteggiamento,
quello della Giunta Fugatti, che non può che vederci distanti,
ha proseguito
Ghezzi, facendo un appello ad approfondire almeno questa materia in
un confronto, necessario, con
le parti sociali. Un
modus
operandi disinvolto/decisionista
della Giunta, che rispecchia lo stile nazionale. Quanto agli
interventi messi in campo e programmati per far fronte ai danni
ambientali non c’è molto da eccepire, così come è indubbia
l’importanza che ci sia una risposta forte, efficiente e mirata
all’emergenza. Peccato che in questo disegno di legge non si sia
mantenuta una coerenza interna che lo avrebbe reso apprezzabile, ha
concluso, annunciando di non voler discutere le singole poste
finanziarie, quanto il metodo, rappresentando di nuovo l’esigenza
che su materie complesse ci sia la possibilità di un approfondimento
serio e attento.
Non
solo ripristinare il paesaggio, ma anche creare lavoro buono, con
una regia provinciale
La
collega di Futura
Lucia Coppola
si è agganciata alle riflessioni sul
metodo e sul reddito di cittadinanza di
Ghezzi e Marini, con i quali si è dichiarata in piena sintonia. Sui
danni ambientali e la variazione di bilancio ad essi collegata,
Coppola ha posto l’attenzione principalmente su due aspetti. In
primo luogo, la questione della raccolta dei fondi all’indomani
dell’emergenza. Il riferimento è gli aiuti da diversi settori
convogliati dalla protezione civile. Secondo una nota del Codacons a
tutt’oggi non ci sono progetti da finanziare con questi fondi. Cosa
si aspetta per utilizzare questi soldi? Ha chiesto la consigliera.
L’altro tema messo in evidenza riguarda l’intervento nelle zone
colpite: è opportuno non solo ripristinare il paesaggio, ma anche
creare lavoro buono, prescindendo dall’onda dell’emergenza e
stabilizzando una situazione a lungo termine. E’ assolutamente
strategico, a suo avviso, trovare agganci con i paesi confinanti e
con il resto d’Italia, per il recupero di professionalità
preziose, l’investimento nella manodopera, attraverso il
potenziamento di una regia pubblica provinciale. Accanto
a questo si deve tenere conto dell’assetto idrogeologico del
territorio e delle sue fragilità, con piani strutturali sul lungo
periodo, ponendo estrema attenzione alla cementificazione e al
consumo di suolo.
Siamo
coerenti con le politiche di cambiamento promesse
Il
22 ottobre è accaduto qualcosa di straordinario, con il cambio di
regia di questa Provincia, ha esordito Alessandro Savoi
(Lega). E’ comprensibile dunque che noi si approfitti di una
variazione di bilancio per fare delle modifiche e avviare le nostre
politiche programmatiche. Noi siamo coerenti con le politiche di
cambiamento promesse ai trentini e le vogliamo mettere in atto ad
ogni occasione.
Una
variazione di bilancio frettolosa e propagandistica, un “approccio
sottrattivo” dell’idea di autonomia
Il
consigliere del PD Alessandro
Olivi ha
detto di non avere dubbi sul fatto che questa sia una variazione di
bilancio dai forti connotati politico-propagandistici, mirata ad
attuare il cambiamento. Attenzione però, ha ammonito, i cambiamenti
vanno attuati con calma, senza urgenza. I cambiamenti che fanno
progredire si mettono in atto con la cultura e con le buone pratiche
amministrative. Questa variazione di bilancio, a
ben guardare, contiene
a suo avviso una proposta di emendamento di grande sostanza rispetto
alla
quale si dice “prima l’Italia e
solo
poi i trentini”. La
discussione che oggi giunge all’attenzione di questo Consiglio
sposta il focus
dagli interventi sulla calamità naturale, toglie investimenti
programmati per sviluppo competitivo e ricerca finanziandoli a debito
-forse- fra qualche anno e utilizzando il conto capitale. Questo è
un errore madornale, a suo parere: il debito si può fare sempre di
più in condizioni straordinarie e sempre di meno in condizioni
strutturali. Vi chiedo di dire adesso, ha chiesto rivolto a Fugatti e
alla sua Giunta, di prendervi la responsabilità di ammettere che
rispetto a scelte passate avete un’altra impostazione. Quello che
non è accettabile è l’atteggiamento contabilistico che dimostra
di non avere una visione. Infine Olivi ha concluso con una
riflessione sul reddito di garanzia, riconosciuto in passato come
modello attraverso cui il governo nazionale poteva ritagliare misure
universalistiche di sostegno al reddito. Oggi stiamo diventando la
prima Provincia che rincorrere lo Stato e innestando a freddo una
norma, mettendo tutto sul piano dei soldi, con la fregola di dire
“togliamo qualcosa”. Avevate bisogno di “portare a casa
qualcosa” e avete optato per un “approccio sottrattivo”, un
“approccio a perdere” dell’idea di autonomia, mentre si sarebbe
potuto cogliere questa occasione per rendere il sistema di welfare
più efficace, investendo sulla qualità , sulla coesione, sul
lavoro. Questa
è un’operazione gelida e ragionieristica di smontaggio, mentre noi
siamo abituati a “costruire le cose”, non a distruggerle, ha
concluso, rivolgendo l’ennesimo appello a Fugatti affinché ripensi
a questa norma.
Un
intervento del tutto condivisibile, che i trentini stanno aspettando
Ivano
Job (Lega)
ha detto
di apprezzare
il discorso di
chi lo ha preceduto, pur dichiarandosi di altro parere. Quanto alla
devastazione di fine ottobre, l’ha definita un evento triste e
importante, che ha colpito moralmente ed economicamente tutto il
Trentino. Occorre una risposta politica fatta prima di tutto di
azioni e provvedimenti, ove la parola d’ordine sia “sicurezza”,
sia per chi lavora, che per il sistema economico, sia per i soggetti
pubblici che privati. Va detto che fin da subito i nostri servizi
hanno messo in campo una strategia accurata e attenta. Questo
intervento da parte della Giunta è del tutto condivisibile. Job ha
comunicato che abbiamo già veduto 1/5 del patrimonio schiantato, a
prezzi di vendita soddisfacenti: un obiettivo apprezzabile,
considerata la situazione. Il consigliere ha infine concluso
chiedendo di pensare a chi è ancora in situazione di disagio e
merita la nostra principale attenzione.
Sforbiciate
in tutti gli ambiti, il
ricorso al debito appare poco credibile
La
situazione rispetto alle premesse è del tutto mutata anche grazie
allo scivolo offerto dal Presidente del Consiglio, che con il suo
potere discrezionale (in
assenza dell’unanimità dei Capigruppo), ha
deciso che si sarebbe andati ad oltranza, ha esordito Filippo
Degasperi (5
Stelle).
Rispetto a prima cambia che almeno allora le minoranze avevano
abbozzato l’ostruzionismo, mentre adesso si tolgono le castagne dal
fuoco a Fugatti ancora prima che il fuoco si accenda, rinnegando una
delle storiche battaglie del compianto consigliere Rodolfo Borga. Poi
si sono introdotte nel disegno
di legge originario innumerevoli tematiche (comuni, guardie mediche,
reddito di cittadinanza ecc.) mentre
il documento
era
mirato
a ben altro. Altro
aspetto che appare incredibile è che in questa manovra ci siano
pesanti sforbiciate di risorse in diversi ambiti e nessuno dica
nulla. Le aree maggiormente colpite sono quelle della formazione
professionale e dell’istruzione, degli investimenti (in
agricoltura, sanità (Not) e attività innovative (Polo Meccatronica)
e tutti stanno zitti. Mi piacerebbe capire come questi fondi verranno
rimpinguati, ha chiesto, perché il ricorso al debito appare poco
chiaro ed è poco credibile. Qui
ci sono interventi pericolosi, ha concluso, dietro i quali temo ci
sia qualcosa di preoccupante e con riferimento ai quali chiedo alla
maggioranza che si esprima.
Una
manovra fatta con
la fretta di sventolare una bandiera
Alessio
Manica
(PD), ha
ripreso brevemente gli interventi dei colleghi di minoranza,
condividendone lo spirito. Si è quindi concentrato sull’emendamento
che, pare, verrà giudicato inammissibile, sulla pianificazione
urbanistica. Se dichiarate
di essere
attenti e rispettosi nei confronti dei territorio non potete saltare
il confronto con i soggetti interessati,
in primis
la Cal -che
è stato tra l’altro l’unico soggetto ascoltato su questo disegno
di legge-
su
u tema tanto delicato: un tentativo di colpo di mano fuori luogo ed
anche contraddittorio. Altra questione, quella delle “gestioni
associate” non può essere sine
die:
occorre indicare un arco temporale al termine del quale portare una
proposta, altrimenti ci sarebbe un danno, perché quel percorso
nasceva dal riconoscimento della necessità di un percorso di
rinnovamento delle amministrazioni comunali. Sull’assegno unico, il
modello trentino funzionava: ora per la fretta di sventolare una
bandiera vi ritroverete con danni proprio a quei cittadini ai quali
vorreste dare di più.
Critiche
immotivate, un provvedimento che risponde ad esigenze specifiche
La
consigliera capogruppo della Lega nord Mara
Dalzocchio ha
definito il provvedimento un atto “molto positivo”, il cui
spessore è stato sottovalutato. Ci si è impegnati a scovare decine
di milioni di euro per soccorrere la comunità trentina danneggiata
del maltempo. Peccato che si siano registrati solo interventi di
critica, ha osservato, critiche alle quali ha risposto puntualmente.
Si lamenta la presenza di misure troppo diversificate, mentre sono
assolutamente ammissibili, è accaduto ieri come oggi. Poco
convincente anche la critica all’autonomia “danneggiata” da
parte di coloro che in passato in svariate occasioni non sostennero
le nostre istituzioni autonomistiche. Sul reddito di cittadinanza, il
problema nasce nel fatto che il decreto legislativo non è molto ben
specificato. Se la critica è sulla repentinità dell’allineamento
alle disposizioni nazionali
il solo effetto è quello di offrire
la
possibilità a quest’aula di dare spazio ad altre tematiche.
Peccato invece che ci si occupi poco di parlare delle risposte
che la comunità si attende con
riferimento alla calamità naturale dell’ottobre scorso, sulla
quale
occorrerebbe la
nostra massima concentrazione.
La
replica di Fugatti
Il
presidente della Giunta Maurizio
Fugatti ha
chiarito brevemente
che i tagli sono motivati dalla necessità di trovare risorse da
destinare al recupero del territorio in seguito ai danni del
maltempo. A luglio ci sarà l’assestamento e in quella sede
valuteremo il da farsi, ha aggiunto. Sul reddito di cittadinanza c’è
la volontà di introdurre i dieci anni, ha spiegato. Con la norma
nazionale potremmo avere un risparmio importante per la nostre
finanze, se nel frattempo ciò non dovesse accadere introduciamo
comunque i dieci anni e questa è la giustificazione “politica”
dell’emendamento. L’emendamento dichiarato inammissibile sulla
questione urbanistica non aveva nessun collegamento con l’ipotetica
uscita a Rovereto della Valdastico, ha rassicurato: aveva solo lo
scopo di velocizzare le procedure di esecuzione di quell’arteria
-che faremo- e lo ripresenteremo.
I primi due ordini del giorno esaminati.
Il
Consiglio provinciale ha
esaminato a fine mattina l’ordine
del giorno 3
di Rossi sul
lupo ed iniziato l’esame della proposta 5 di Demagri sul
mantenimento delle risorse destinate al Progettone.
Si è partiti con il documento 3, spostando al primo pomeriggio la
trattazione degli ordini del giorno 1 e 2 del consigliere Degodenz in
materia di sanità e scuola per l’assenza in
aula degli
assessori competenti. Alla
ripresa si concluderà anche l’esame del documento 5. Ritirato
l’odg 4 di Ossanna.
INIZIATO L'ESAME DEGLI ORDINI DEL GIORNO
Odg
3 (approvato)
Lupi:
attenzione spostata sulla sicurezza pubblica
Ugo
Rossi
(Patt) insieme ai colleghi Demagri e Dallapiccola con il suo ordine
del giorno vorrebbe impegnare la Giunta a garantire la sicurezza dei
cittadini e la tenuta del comparto zootecnico alla luce della
presenza del lupo sul territorio provinciale, utilizzando le risorse
previste sulle corrispondenti unità di voto per la predisposizione
di piani e l'adozione di provvedimenti previsti dall'articolo 1 della
legge provinciale 9 approvata in aula nel luglio scorso, che
prevedano anche la possibilità di abbattere gli esemplari che
dovessero rivelarsi pericolosi per gli allevamenti e le persone.
Il
presidente Maurizio
Fugatti ha
dichiarato che il parere sarà favorevole, anche se con una
riformulazione.
Questo è sicuramente un problema e questa Giunta ha percorso le
strade che portano alla soluzione del tema spostando l’attenzione
sul fronte della sicurezza pubblica. Abbiamo sottoposto al Ministero
la particolarità del Trentino ed entro fine mese sarà presentato il
Piano Lupo nel quale ci saranno attenzioni particolari ad alcune
deroghe che interesseranno il nostro territorio e terranno conto del
numero elevato di soggetti che abbiamo oltre il gestibile, alcuni dei
quali problematici. In tema di sicurezza, Fugatti ha comunicato che
entro fine febbraio arriveranno nove nuovi agenti di polizia che
verranno dislocati sul territorio nei modi che il questore riterrà
più opportuni.
Pietro
De Godenz
(UpT) è intervenuto a sostegno della proposta, che condivide
pienamente. Il consigliere Michele
Dallapiccola
(Patt) ha richiamato al grande equilibrio su questo tema e ha
raccomandato di prestare attenzione alla parola “pericolo”,
considerando che 6 milioni di persone all’anno visitano il nsotro
territorio.
Luca
Zeni (PD)
ha condiviso il documento invitando ad attuare questa disposizione
con grande equilibrio evitando di generare paura.
Lucia
Coppola
(Futura) ha
annunciato di non intendere votare l’ordine del giorno. Pur dando
il massimo sostegno ai pastori ed allevatori nelle norme di
prevenzione, appare ingiustificato intervenire per l’incidenza
inesistente del problema.
Luca
Guglielmi (Lista
Fassa) ha espresso apprezzamento per il documento e insieme
perplessità per la visione “fiabesca” della collega Coppola.
Purtroppo non si tratta di allarmismi, ma di avere prove concrete e
certe che questi animali stanno diventando pericolosi.
Filippo
Degasperi
(5 Stelle) ha dichiarato di votare contro questo documento, così
come votò contro la legge proposta dall’allora presidente Rossi.
Non per sottovalutazione della questione, ma perché la norma
nazionale che esiste oggi già consente di intervenire nei casi
pericolosi. Questo odg non aggiunge nulla come non aggiungeva nulla
la legge. Piuttosto toglie il parere del Ministero.
Il
documento è stato approvato con 4 no (Futura e 5 Stelle) e 1
astenuto.
Odg
5 (voto nel pomeriggio)
Garantire
risorse al Progettone
Paola
Demagri con un odg sottoscritto anche dagli altri tre suoi
colleghi del Patt, chiede che il Consiglio voti affinché la Giunta
mantenga invariato l'impegno economico della Provincia nell'ambito
del cosiddetto "Progettone".
L’assessore
Achille Spinelli ha annunciato di aver concordato con la
consigliera del Patt un dispositivo che prevede l’intenzione di
rimettere all’assestamento la valutazione dell’adeguatezza delle
risorse al Progettone.
Alessandro
Olivi (PD) si è detto d’accordo nel merito ed ha assicurato il
voto, sebbene la formulazione sia a suo avviso piuttosto “blanda”.
Ha quindi raccomandato di trattare con cautela il Progettone, uno
strumento di attualità che può essere migliorato, ma non guardato
con occhio ragionieristico.