La visita dei consiglieri in alcuni dei territori più colpiti dalla tempesta del 29 ottobre 2018
Commissione di studio sui danni dovuti al maltempo e i rimedi: sopralluogo nelle valli del'Avisio
Foto allegate
Si
è svolto oggi il primo sopralluogo nelle zone colpite dal maltempo
dell’ottobre scorso -nelle valli di Fiemme e Fassa- per la
Commissione speciale istituita nel dicembre scorso con l’apposito
obiettivo di monitorare i danni ed individuare le misure più idonee
a fronteggiare la situazione di grave disagio venutasi a creare
all'indomani dell'evento calamitoso che ha colpito il nostro
territorio.
4
milioni
di piante abbattute
Partenza
alle ore 8 dal palazzo della Regione in piazza Dante, su due pulmini
messi a disposizione dalla Protezione civile, la
Commissione, guidata
dal Presidente Ivano
Job (Lega),
è
stata accompagnata nel
percorso da Raffaele
De Col,
coordinatore
per gli eventi legati al maltempo
e Maurizio
Zanin,
responsabile del Servizio Foreste e Fauna della Provincia. Passo
Manghen, val Cadino, Lavazè, Pampeago, Predazzo e Moena: un
sopralluogo importante, che ha permesso ai Commissari di apprezzare
l'entità dei danni
che hanno interessato il territorio e di valutare, assieme ai
tecnici, le possibili soluzioni. Da
stime visive integrate da
immagini aeree, si calcola che le piante abbattute siano
4 milioni, pari a 3 milioni 400.000 metri cubi tariffari,
corrispondenti a 2 milioni di materiale fatturato, su un territorio
che
è
circa ¼ di
tutto il
Trentino. Numeri
enormi,
che possono
inquadrare la
portata dell'evento eccezionale
che ha interessato la nostra Provincia,
se
si tiene conto che nell'intero
Trentino
si preleva mediamente ogni anno mezzo milione di metri cubi,
corrispondente a 300.000 metri
cubi netti.
Problemi:
viabilità, sicurezza, prezzo
Il
primo problema che la Provincia si è trovata ad affrontare è stato
quello della viabilità.
Molte piante sradicate dal vento avevano occupato le strade,
impedendo e intralciando la circolazione. Gli
sforzi spesi nei primi
mesi e tuttora in corso,
sono
per
il
ripristino della viabilità che in certi casi andrà del tutto
ripensata. Lo si è visto nella val Cadino, dove per liberare cinque
chilometri di strada si sono movimentati oltre 15.000 metri cubi di
legname e
i consiglieri della Commissione speciale sono stati i primi a
percorrere quel tratto dall'ottobre scorso.
Altro aspetto rilevante, sul quale tecnici e commissari hanno posto
l'attenzione, quello della sicurezza.
La sicurezza in primo luogo per
i
lavoratori
che
si trovano ad operare in aree
spesso impervie, lungo pendenze impossibili, in condizioni di estremo
disagio. Sicurezza delle infrastrutture,
perlopiù
alberghi,
a tutela dei
quali sono state già messe in atto azioni urgenti come
opere di protezione paravalanghe e paramassi e stabilito un
protocollo che in certi casi prevede come estrema ratio
lo sgombero in condizioni meteorologiche particolari.
Infine, la sicurezza per
le persone
che
percorrono
i boschi che a seguito di questo evento risultano completamente
trasformati
e dunque spesso irriconoscibili. In
questo senso si sta lavorando ad un piano di comunicazione da inviare
alle famiglie per sensibilizzare ciascuno su un problema di sicurezza
che non può essere
trascurato.
Altro
capitolo, di estrema importanza per l'economia del territorio, quello
della collocazione del legname. E' inevitabile che questa
immissione
forzata di materiale sul mercato
vada gestita con la massima attenzione e secondo un piano di utilizzo
che prevede tecniche di vendita a prezzi
competitivi.
Questo
sarà un passaggio importante, anche perché la vicina regione Veneto
si trova in condizioni simili e dunque l'offerta è davvero molto
aumentata e in maniera improvvisa. Nei
prossimi mesi la Commissione intende avviare un'operazione di ascolto
di
tutti i soggetti interessati, che
prevede anche un confronto con gli amministratori del Veneto per
condividere esperienze e fare tesoro a vicenda delle possibili
soluzioni.
Ipotesi
smaltimento materiali in 3 anni
Diverse
idee ci sono anche sul fronte della ricostituzione del paesaggio.
In primo luogo appare chiaro che il rimboschimento dovrà avvenire in
maniera ragionata, su gruppi di piante
che abbiano un'autonoma stabilità e bassa densità, lavorando fin
dal principio
sulla struttura del bosco, per evitare l'effetto domino a cui abbiamo
assistito. Si è parlato di impianti di larice perché rispetto
all'abete rosso -che si introduce naturalmente- offre maggiori
garanzie di stabilità e si avvantaggia della condizione di luce
piena con ritmi di accrescimento più rapidi. In
ogni caso, per lo sgombero del materiale schiantato la Provincia
valuta serviranno tre
anni di
lavoro. Per il rimboschimento invece serviranno almeno una
cinquantina di anni.
Prossima
tappa in val di Sole
Lungo
il percorso la
Commissione
ha incontrato
Marco
Larger,
sindaco del Comune di Castello-Molina di Fiemme, lo scario della
Magnifica Comunità Giacomo
Boninsegna
e Stefano
Cattoi,
direttore della Segheria di Ziano di Fiemme, la
sindaca di Tesero Elena
Ceschini,
il sindaco di Cavalese Silvano
Welponer,
la sindaca di Predazzo Maria
Bosin
ed altri amministratori locali.
Il Presidente Ivano
Job
ha confermato la volontà di visitare anche le altre aree del
territorio colpite dall’evento e di voler programmare nelle
prossime settimane
un sopralluogo in
valle di Sole.
La
Commissione speciale - scheda
Istituita
il 18 dicembre 2018, la Commissione speciale di studio sui danni
causati dalla perturbazione meteorologica eccezionale che ha colpito
il Trentino alla fine del mese di ottobre 2018, è composta da un
membro per ogni gruppo rappresentato in Consiglio provinciale, oltre
al Presidente Ivano Job della Lega nord. Siedono nell’organismo,
Alessio Manica per il PD, Claudio Cia (Agire), Gianluca
Cavada (Lega), Lucia Coppola Capogruppo di Futura, Pietro
De Godenz per l’UpT, Mattia Gottardi (Civica Trentina),
Luca Gugliemi (Lista Fassa), Giorgio Leonardi (FI),
Alex Marini (Cinque Stelle) e Ugo Rossi (Patt). Alla
trasferta odierna ha preso parte Paolo Ghezzi in sostituzione
della collega Lucia Coppola, mentre erano assenti i consiglieri
Leonardi, Rossi e Gottardi.