In Prima Commissione
Iniziato il confronto sul ddl illustrato da Fugatti sulla variazione del bilancio. Tonini lancia l'allarme per le entrate
Testi allegati.

È
iniziato oggi
pomeriggio,
nella
sala Lenzi di palazzo
Trentini, l'esame del disegno di legge 3
proposto
dal presidente della Giunta Maurizio Fugatti che
prevede una variazione
al bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi finanziari
2019-2021". Davanti alla Prima Commissione permanente,
presieduta da Mattia Gottardi (Civica Trentina), il
governatore, affiancato
dal
dirigente Paolo Nicoletti, ha illustrato il provvedimento sul
quale è stata poi avviata la discussione generale in
particolare con
i consiglieri
di
minoranza presenti.
Gottardi
ha avvisato che su questo ddl domani il presidente Fugatti si
confronterà con il Consiglio delle autonomie locali – Consorzio
dei Comuni, mentre la Prima Commissione proseguirà l'esame del
provvedimento giovedì 24 gennaio. Per il vaglio
del testo i
capigruppo hanno deciso
la
procedura d'urgenza, per
cui l'aula
del Consiglio provinciale arriverà
al voto nella
seduta del 5 e 6 febbraio. Nel
dibattito, da segnalare l'invito
del
capogruppo del Pd Tonini a riflettere tutti
insieme sull'impatto
della manovra del governo sul bilancio della Pat, che rende incerte
le entrate a fronte dell'irrigidimento della spesa dovuto alle molte
competenze dell'autonomia. Il governatore risponde dicendosi
fiducioso sugli effetti positivi della riduzione delle tasse.
Il
presidente spiega le ragioni
del provvedimento.
Il
precedente governo provinciale – ha subito ricordato Fugatti –
aveva approvato un bilancio 2019-201 di natura tecnica, per garantire
la continuità nella gestione e nell'attività amministrativa del
sistema pubblico provinciale, rinviando al nuovo esecutivo la
definizione della manovra di bilancio per il medesimo triennio,
manovra che verrà definita in sede di assestamento 2019 (il
governatore prevede che il relativo disegno di legge si potrà
esaminare nel giugno prossimo), sulla base delle priorità definite
nei diversi ambiti di intervento. Questo vuol dire – ha proseguito
il presidente – che non vi sarebbe stata la necessità di procedere
in tempi così rapidi all'approvazione di una variazione di bilancio
se non fosse subentrata l'urgenza di rinvenire le risorse per dare
copertura alle spese più urgenti conseguenti ai danni causati dalle
calamità che hanno colpito il Trentino alla fine del mese di
ottobre. L'approvazione della variazione di bilancio ha reso
necessario tenere conto delle minori entrate per la finanza
provinciale conseguenti agli interventi statali sull'assetto
tributario. Il
riferimento
è in particolare all'introduzione della flat tax per le imprese di
piccole dimensioni (aliquota al 15% per i soggetti con ricavi fino a
65 mila euro e al 20% per i soggetti con ricavi tra 65 e 100 mila
euro), in sostituzione di Irpef, Ires, Iva e Irap e alla tassazione
ad aliquota fissa al 15% sugli utili investiti in beni strumentali e
assunzioni di personale.
Con
la variazione di bilancio – ha aggiunto Fugatti – sono state
anche accantonate le risorse da utilizzare per i primissimi
interventi del nuovo governo provinciale. Quanto
al "dove" sono state recuperate le risorse per
far fronte a queste necessità, il
governatore
ha poi indicato, nell'ordine:
le somme
accantonate dal precedente governo provinciale per il programma della
nuova Giunta; la
riprogrammazione
delle spese sugli esercizi successivi al triennio 2019-2021 in
relazione alla tempistica di realizzazione degli interventi (circa 33
milioni di euro che riguardano in particolare il Not e il trasporto
pubblico); la
revisione
delle modalità di finanziamento di alcune opere ora in parte
previste con il ricorso al debito (circa 60 milioni di euro afferenti
all'ospedale di Cavalese e istituti scolastici, anche nell'ambito del
Progetto Meccatronica); la
riduzione delle
risorse che risultavano autorizzate in eccesso (14,8 milioni, dei
quali 11,5 attinenti al minore contributo a titolo di prezzo previsto
dal bando del Not, che da 160 milioni di euro è stato ridutto a
148,5 milioni, in adeguamento alle regole Eurostat); e
in
parte la
riduzione di stanziamenti relativi ad interventi non urgenti.
Fugatti
ha anche
evidenziato
come, sia per i danni che hanno interessato i cittadini (circa 27
milioni di euro) e le imprese (circa 29 milioni di euor a cui si
aggiungono gli oneri per il mancato reddito) che per quelli che hanno
interessato i Comuni (circa 52 milioni di euro, dei quali 27 per
somme urgenze e 25 per danni alle strutture e alle infrastrutture) la
copertura è stata garantita anche sugli esercizi successivi al 2021,
attraverso l'autorizzazione di contributi in annualità. Questo
perché le risorse vengono messe a disposizione anticipatamente, nel
primo caso dal sistema finanziario locale con il quale è stato
sottoscritto un apposito protocollo d'intesa, nel
secondo caso da Cassa del Trentino attraverso finanziamenti Bei.
Il
presidente ha sottolineato
che
questa
variazione
di bilancio, attuata in via d'urgenza, ha
un carattere
di temporaneità perché sarà l'assestamento di bilancio, che verrà
approvato dopo la chiusura del rendiconto 2018, a definire
compiutamente la manovra 2019-2021. Nell'assestamento
si
potrà tenere conto anche delle risorse che verranno messe a
disposizione dallo Stato per fronteggiare i danni provocati dalle
calamità di fine ottobre. Al riguardo Fugatti ha ricordato che ad
oggi il governo nazionale ha assegnato alla Pat, per i primi
interventi urgenti previsti a causa di quest'emergenza, 2,5 milioni
di euro su un totale di 53,5 milioni di euro. Nel contempo con
un'ordinanza del 15 novembre scorso il
governo ha attivato una ricognizione per la stima dei danni e degli
interventi più urgenti, per definire le ulteriori risorse
finanziarie necessarie sempre nella prima fase della calamità. A
questo proposito, ha aggiunto, con il decreto legge in materia
fiscale, convertito con la legge 136 del 17 dicembre 2018, sono stati
previsti specifici finanziamenti per far fronte alle esigenze
derivanti dagli eventi calamitosi di fine ottobre per 474,6 milioni
di euro nel 2019 e per 50 milioni nel 2020, mentre con la legge di
bilancio dello Stato per il 2019 sono stati autorizzati 800 milioni
nel 2019 e altri 900 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e
2021 per interventi di mitigazione del rischio idraulico e
idrogeologico e per interventi sulle strutture e infrastrutture.
Gli
articoli del ddl.
Fugatti
ha poi spiegato i singoli articoli del ddl. L'articolo 1,
alla luce dei danni causati dalla tempesta del 29 ottobre scorso,
modifica la legge provinciale 9 del 2011 sulle attività di
protezione civile per dare alla Provincia la possibilità di
concedere contributi a cittadini e imprese ai fini del ripristino
anche di beni immobili "che non siano pertinenze di abitazioni
in presenza di particolari elementi di pregio
paesaggistico-naturalistico". L'articolo 2, modificando la legge
provinciale sui servizi antincendio del 1988, autorizza la Provincia
a sostenere una spesa di 50.000 euro all'anno nel 2019, 2020 e 2021
"per garantire un'adeguata copertura assicurativa ai corpi
comunali dei vigili del fuoco volontari, alle unioni distrettuali e
alla federazione per lo svolgimento delle rispettive attività
istituzionali, compresa l'utilizzazione delle attrezzature di
servizio". La
Pat potrà concedere contributi fino al 100 per cento della spesa
ammessa alla Federazione
provinciale dei corpi dei vigili del fuoco volontari, per
la stipula
di polizze assicurative a favore dei volontari appartenenti a queste
organizzazioni, per danni arrecati in occasione delle attività da
loro svolte, anche di propria iniziativa, nell'esercizio dei loro
compiti. Sono rimborsabili i costi di polizze assicurative che
prevedono la copertura integrale del danno, compreso quello causato
per colpa grave. In alternativa, queste polizze di assicurazione
potranno essere anche stipulate direttamente dalla Provincia. Per
reperire le Guardie mediche da assegnare ai territori dove la
Provincia ritiene che sia necessario ripristinare questo servizio di
continuità assistenziale (Guardie mediche), vista
la difficoltà di trovare dottori,
un
articolo della variazione di bilancio permette
all'Apss
di
assegnare incarichi a tempo determinato a laureati in medicina e
chirurgia abilitati all'esercizio professionale che frequentino i
corsi di formazione specifica in medicina generale. In pratica l'Apss
potrà utilizzare questi laureati non più solo per sostituire per
non più di tre mesi personale assente o per ovviare alla mancanza di
medici, ma anche – in attesa della loro iscrizione nella
graduatoria – per incarichi a tempo determinato. E ciò – ecco
l'altra novità – anche in deroga al limite di tre mesi previsto
dalla disciplina contrattuale vigente. Fugatti
ha preannunciato la volontà di riaprire ulteriori sedi territoriali
con Guardie mediche. Si valuteranno quindi altre zone dove sarà
opportuno assegnare questa figura.
Vi
è poi del ddl un articolo che, in attesa
della revisione della legislazione provinciale 3 del 2006 (riforma
istituzionale) relativa alla definizione dei rapporti tra i diversi
livelli di governo dell'autonomia trentina, sospende
per
i Comuni l'obbligo di esercitare in forma associata funzioni, compiti
e attività. In
particolare la sospensione dell'obbligo di aderire alle gestioni
associate riguarda i
Comuni dove
non siano state ancora
attivate o dove
siano
state attivate solo parzialmente. Resta l'obbligo di raggiungere gli
obiettivi di risparmio previsti dalla stessa normativa provinciale e
dalla relativa disciplina attuativa.
Tonini
chiede lo stralcio delle norme non attinenti ad una legge di
bilancio. Ed evidenzia i rischi derivanti dalla mancanza di controllo
sulle entrate della Pat.
A
proposito di questi ultimi articoli, Giorgio Tonini (Pd) ha ribadito
la sua contrarietà metodologica, già da lui manifestata durante la
conferenza dei capigruppo di ieri, all'inserimento in una legge di
bilancio di norme che non hanno alcuna attinenza con le disposizioni
finanziarie e contabili proprie di un provvedimento come questo. Per
il consigliere, quindi, alcune norme del ddl, che come quella
riferita ai Comuni non comportano spese per la Provincia – e ciò è
esplicitamente precisato nel testo – andrebbero stralciate e
trasferite in disegni di legge ad hoc. E questo non solo perché
l'inserimento di articoli privi di impatto finanziario in una manovra
di bilancio non è consentito dalla legge, ma anche per motivi di
opportunità e per l'esigenza di rendere più chiara, limpida e
trasparente la legislazione provinciale (in modo, ha aggiunto, da
distinguerla da quella nazionale). Sul punto è intervento il
presidente Gottardi ricordando che in questo caso ai sensi di una
legge provinciale del 1979, è possibile inserire in una normativa
riguardante la variazione del bilancio, articoli privi di attinenza
con questa materia. Tonini ha detto di non esserne affatto convinto,
perché diversamente da questo caso anche le norme non direttamente
riconducibili al bilancio dovrebbero avere almeno rilievo
finanziario.
Quanto
all’impatto della manovra nazionale sul bilancio provinciale, a suo
avviso da Roma è suonato "un campanello d’allarme" che
ci deve sollecitare a riflettere. Questo perché abbiamo costruito
nel tempo un sistema di competenze di spesa molto ampio e unico in
Italia. Competenze di spesa che hanno irrigidito il bilancio
provinciale. E oggi la certezza delle entrate della Pat rischia di
essere incrinata dalla manovra statale, e questo crea uno squilibrio.
Per Tonini la flat tax potrebbe rivelarsi solo un antipasto di una
futura e ben più corposa riduzione delle entrate. A fronte della
quale la Provincia sarebbe costretta a ridurre le spese scontrandosi
però, su questo punto, con la rigidità del proprio bilancio dovuta
alle nostre numerose competenze. Ed è qui che nasce il problema.
Perché per Tonini non controllare la partita delle entrate significa
che la nostra è una ben strana autonomia. Servirebbe quindi a suo
avviso una riflessione comune su questo punto che ci porti a
stabilire dei livelli di salvaguardia delle entrate della Provincia,
in modo da non trovarci ogni anno in balia delle manovra finanziarie
dello Stato. Non c'è infatti autonomia speciale se si protrae questa
situazione di dipendenza. L'iniziativa su questo tema va cercata con
il nostro partner, la Provincia di Bolzano, per ristabilire una
simmetria tra le competenza e le risorse di cui disponiamo con le
entrate. Occorre riflettere sulla nostra autonomia anche in materia
fiscale e tributaria. Diversamente, ha concluso il capogruppo del Pd,
ci troveremo in una precarietà finanziaria molto significativa.
Rossi
soddisfatto per il ritiro della sospensione degli investimenti
pubblici.
Il
capogruppo del Patt ed ex presidente della Provincia Ugo Rossi,
ha plaudito alla rapidità con cui la Giunta ha presentato questa
variazione del bilancio per
fronteggiare i danni dovuti alla calamità
di fine ottobre. ha
poi ribadito le sue perplessità rispetto alla scelta, per reperire
le risorse necessarie, di sospendere i progetti di opere pubbliche e
investimenti importanti come quelli per l'edilizia scolastica (20
milioni di euro) e i Comuni. Rossi ha ricordato la circolare con cui
Fugatti aveva preso questa decisione, che potrebbe rispondere
ad una
scelta non tecnica ma politica, ma il presidente ha subito chiarito
di aver
revocato il 21 dicembre scorso la
sospensione.
E ha fornito via cellulare al suo predecessore il
relativo documento, ottenendo i ringraziamenti del consigliere.
Quanto
alle risorse
per l’emergenza ambientale che
lo Stato avrebbe previsto di erogare alle Regioni interessate dalla
calamità, l'esponente
del Patt ha
chiesto se vi siano
interlocuzioni
con il governo sul
riparto di questi fondi tra
i territori,
tenuto conto della
diversa entità dei danni subiti.
E
ha chiesto perché se queste risorse ci
spettano non sono state
già previste
in
entrata nella
variazione
di
bilancio.
Sull'impatto
della manovra nazionale, Rossi ha osservato che se la riduzione delle
tasse, di per sé sempre positiva, avviene mentre aumenta
il debito
pubblico, questo
determina la crescita degli oneri per la Provincia, chiamata
dall'accordo di Milano a concorrere al risanamento dello Stato. Fatto
questo già accaduto in passato. Inoltre occorre considerare che la
flat tax, i cui benefici si potranno percepire solo un anno dopo,
avrà probabilmente un
effetto "nero"
rispetto
al quale si stanno già
studiando
dei
correttivi.
Non
tutto oro
è quel che luccica, ha
concluso Rossi.
Ghezzi:
sulle ulteriori risorse da Roma non bastano gli auspici del
presidente.
Paolo
Ghezzi (Futura 2018) ha espresso
dubbi sulle ulteriori risorse rispetto ai 2 milioni e mezzo di euro
già acquisiti, che il presidente ha "auspicato" di
ricevere da Roma per fronteggiare i danni causati dalla calamità di
fine ottobre. A suo avviso il semplice auspicio di poter
attingere ai
nuovi
fondi previsti dal decreto fiscale e dalla legge di
bilancio statale non basta a rassicurare i cittadini del Trentino.
Rassicurazione che avrebbe bisogno di qualche elemento in più.
Dagasperi:
retromarcia sulle competenze richieste per le Guardie mediche.
Filippo
Degasperi (5 stelle), apprezzando lo sforzo compiuto per reperire
risorse in tempi stretti, ha osservato che alcune scelte in questa
direzione, come quella sulle risorse per il Not, sembrano contraddire
gli impegni assunti in precedenza. Pare quasi che la Giunta si
aspetti che la gara vada deserta e sia necessario ripartire da zero,
fatto questo che per il consigliere potrebbe essere positivo, viste
come sono andate le cose fin'ora. Degasperi ha anche espresso dubbi
sulla polizza per assicurare i vigili del fuoco volontari prevista
anche in caso di colpa grave, copertura dalla quale si troverebbero
esclusi i professionisti. Guardie mediche: per Degasperi l’articolo
inserito nel ddl "segna una sorta retromarcia" perché
almeno da 20 anni non si può esercitare questa professione solo con
la laurea e l'abilitazione e senza una preparazione adeguata.
Marini:
bene la polizza per i vigili del fuoco volontari.
Alex
Marini (5 stelle) ha plaudito all'articolo che introduce la copertura
assicurativa per i vigili del fuoco e chiesto se la Provincia intenda
sottoscrivere la polizza direttamente già per il 2019 o lasci ai
singoli corpi l'iniziativa. Marini ha aggiunto di condividere
l'obiezione di metodo espressa da Tonini, anche per una questione di
opportunità politica e per permettere discussioni separate. Marini
ha poi chiesto se vi sono già segnali dal governo nazionale circa la
definizione dei criteri per i riparto del contributo statale per
fronteggiare i danni da maltempo. Ha infine chiesto se sia vero che
per il recupero a terra del legname di privati sono già all'opera
imprese austriache e che questo non avviene invece con il legname
nelle proprietà pubbliche e sugli usi civici.
Fugatti
rassicura: nessuna volontà di mettere in discussione il progetto del
Not.
Nel
rispondere alle domande il presidente
Fugatti ha evidenziato
che sui
criteri di
riparto
delle
risorse per fronteggiare
l’emergenza, il
governo sta facendo
una ricognizione realistica dei danni, terminata la quale i fondi
saranno distribuiti.
"Io
resto cauto e
non
sono in grado di dire cosa verrà riconosciuto al Trentino –
ha aggiunto – ma per quanto ci riguarda faremo
in modo che venga riconosciuto il più possibile".
Not:
sul tema, sollevato da Degasperi, c’è un bando in corso rispetto
al quale non è il caso di interferire. Ma, ha aggiunto Fugatti, non
c’è da parte nostra alcuna volontà di mettere in discussione il
progetto e la riduzione delle risorse destinate al Not è puramente
tecnica. Sui vigili del fuoco, ha poi assicurato, "parleremo con
la Federazione dei corpi volontari" perché è capitato che
qualche comandante durante l'attività si sia visto attribuire dei
danni da risarcire. Fugatti ha confessato di non sapere nulla del
recupero legname nelle aree private, ma ha ribadito l'impegno per
fare in modo che vi sia una gestione complessiva e la minor calo
possibile del prezzo. "Non è facile – ha osservato – perché
è la prima volta che la Provincia si trova ad affrontare questo
tema. In ogni caso ci stiamo già confrontando con gli operatori".
Fugatti
ha detto di condividere molte delle osservazioni sul
problema delle entrate. É
vero – ha riconosciuto – che il nostri
rapporti finanziari con lo Stato sono diventati
rigidi
in
seguito all’accordo
di Milano. Già
oggi
una
quota importante del gettito destinato alla Provincia è trattenuta
dallo Stato. Ora
subentrano anche gli effetti della riduzione
delle tasse. Il
presidente si è però detto fiducioso sugli effetti che la scelta di
lasciare importanti risorse nelle tasche di cittadini potrà produrre
in temini di crescita dell'economia e quindi di maggior gettito per
la Provincia.
Sulle
maggiori garanzie, che vari consiglieri hanno richiesto, circa i
fondi che lo Stato dovrebbe destinare alla Provincia
per
l'emergenza maltempo, il
dirigente generale
Paolo Nicoletti
ha spiegato che i due milioni
e mezzo di euro
ci sono stati attribuiti con un’ordinanza della Protezione civile
del dicembre scorso e sono già stati incamerati, mentre nel
decreto
del
governo diventato legge,
l’articolo che
fa
riferimento ai 12 territori colpiti dalla calamità è
riferito esplicitamente anche al Trentino.
Le
risorse quindi arriveranno, anche se manca la certezza del quantum
sul riparto e per
ora non
si può quindi indicare nelle entrate di questo provvedimento.
I
lavori
della Prima Commissione sulla variazione di bilancio, proseguiranno
il 24 gennaio.