Fa discutere la proposta di mozione presentata dal consigliere Leonardi
Telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle case di riposo? Sì, ma solo su base volontaria
Testo allegato
Sta facendo molto
discutere, in questi giorni, la mozione con cui Giorgio Leonardi,
consigliere provinciale di Forza Italia, propone di introdurre negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia, nelle
case di riposo e nelle strutture che ospitano disabili presenti in tutto il territorio del Trentino, misure per la
tutela dei bambini, degli anziani e dei disabili che – come
rivelano le cronache – subiscono sempre più spesso violenze e maltrattamenti
ad opera degli stessi operatori che dovrebbero invece prodigarsi a
loro favore. Tra queste misure, secondo il consigliere, andrebbe valutata anche la possibilità di installare nei nidi,
nelle scuole materne e nelle residenze dedicate ad anziani e
disabili, eventuali telecamere di sorveglianza a circuito chiuso.
Videosorveglianza che però – tiene a precisare Leonardi – si
potrà introdurre solo "su base volontaria", "a scopo
di prevenzione" e "per garantire una maggiore qualità e
sicurezza nell'assistenza e nella cura degli utenti, come già
avviene in altre regioni".
Nelle scuole 13 denunce al giorno.
Ma vediamo più nel
dettaglio cosa dice il testo della mozione, che è anche il primo
atto politico presentato al Consiglio da Leonardi. "Troppo
spesso – ricorda nella premessa l'esponente di FI – la cronaca
riporta episodi di maltrattamenti fisici e psicologici sui minori in
ambiente scolastico e sugli anziani e disabili all’interno delle
Residenze sanitarie assistenziali e Residenze sanitarie assistenziali
per disabili. Un fenomeno per lungo tempo sottovalutato, che in
realtà è invece molto diffuso". Una prova? Leonardi cita il
caso dell'associazione “Via dei Colori”, "l’unica rete
nazionale che assiste le famiglie per i maltrattamenti, fisici e
psicologici, sui bambini nell’universo scolastico". Ebbene,
quest'associazione "riceve ormai 13 denunce al giorno, con
fascicoli per maltrattamenti di bambini negli asili e nelle scuole in
ben 31 procure. Una realtà – osserva il consigliere provinciale
trentino – che purtroppo coinvolge in generale tutte le fasce
deboli e che interessa anche persone con disabilità e anziani
ricoverati in strutture di assistenza".
Case di riposo: subisce abusi di vario tipo il 68,7 per cento degli ospiti.
Leonardi evidenzia
infatti come anche "la Società italiana di Gerontologia e
Geriatria, in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi
sugli anziani", abbia pubblicato "dati allarmanti che
parlano, per la sola Europa, di quasi 4 milioni di anziani che
subiscono una qualche forma di abuso. Un’indagine della Federazione
nazionale collegi infermieri (IPASVI) ha affermato che il 68,7 per
cento degli anziani residenti nelle RSA è sottoposto a contenzione
fisica, ma si stima che la percentuale sia maggiore per la
contenzione farmacologica". Come se non bastasse questa
preoccupante situazione è "in continuo aumento". Al punto
che negli ultimi mesi sono state emanate "diverse misure
interdittive per i dipendenti di alcune RSA e RSD a causa di
maltrattamenti e violenze ai danni degli ospiti".
Occorre intervenire per proteggere, soprattutto con la prevenzione.
È
a fronte di questi dati che Leonardi sollecita l'intervento della
Provincia. "Considerati tali episodi – scrive infatti il
consigliere – si rende necessario mettere in campo azioni concrete
per contrastare tali fatti e, laddove possibile, prevenirli con
adeguati strumenti e provvedimenti". E questo – appunto –
"per proteggere i minori, gli anziani e i disabili contro ogni
forma di violenza fisica o psicologica, garantendone la tutela e
fornendo ai loro familiari rassicurazioni certe e concrete per
ristabilire il fondamentale rapporto di fiducia tra le parti".
La Pat attivi percorsi di assistenza per chi ha subito violenza in queste strutture.
In tal
senso il consigliere propone un voto che impegni la Giunta
provinciale in quattro direzioni. A suo avviso l'esecutivo dovrebbe
innanzitutto "promuovere, d’intesa con l’Azienda sanitaria e
le Associazioni di riferimento, iniziative volte a potenziare le
azioni informative e formative rivolte agli operatori del settore e
alle famiglie per sviluppare le capacità di ascolto dei minori,
anziani e disabili e di rilevazione di segnali di disagio o di
maltrattamento fisico o psichico". Secondo: occorre "favorire
la divulgazione di buone prassi in tema di segnalazione tempestive di
condotte inappropriate sempre considerando la prevenzione come la
prima forma di contrasto di tali fenomeni. Terzo: bisognerebbe
valutare l’installazione di sistemi di videosorveglianza su base
volontaria, a circuito chiuso, all’interno all'interno dei nidi e
delle scuole dell'Infanzia, delle RSA e RSD presenti su tutto il
territorio del Trentino, con l'obiettivo di prevenire maltrattamenti
e violenze e con l’intento di garantire una maggiore qualità e
sicurezza dell’assistenza e della cura degli utenti, come già
avviene in altre regioni. Infine Leonardi sollecita a sostenere forme
e percorsi di assistenza e di supporto ai minori, anziani e disabili
vittime di maltrattamenti e alle loro famiglie.