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03/01/2019 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle case di riposo? Sì, ma solo su base volontaria

Fa discutere la proposta di mozione presentata dal consigliere Leonardi

Telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle case di riposo? Sì, ma solo su base volontaria

Testo allegato

Telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle case di riposo? Sì, ma solo su base volontaria

Sta facendo molto discutere, in questi giorni, la mozione con cui Giorgio Leonardi, consigliere provinciale di Forza Italia, propone di introdurre negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia, nelle case di riposo e nelle strutture che ospitano disabili presenti in tutto il territorio del Trentino, misure per la tutela dei bambini, degli anziani e dei disabili che – come rivelano le cronache – subiscono sempre più spesso violenze e maltrattamenti ad opera degli stessi operatori che dovrebbero invece prodigarsi a loro favore. Tra queste misure, secondo il consigliere, andrebbe valutata anche la possibilità di installare nei nidi, nelle scuole materne e nelle residenze dedicate ad anziani e disabili, eventuali telecamere di sorveglianza a circuito chiuso. Videosorveglianza che però – tiene a precisare Leonardi – si potrà introdurre solo "su base volontaria", "a scopo di prevenzione" e "per garantire una maggiore qualità e sicurezza nell'assistenza e nella cura degli utenti, come già avviene in altre regioni".


Nelle scuole 13 denunce al giorno.

Ma vediamo più nel dettaglio cosa dice il testo della mozione, che è anche il primo atto politico presentato al Consiglio da Leonardi. "Troppo spesso – ricorda nella premessa l'esponente di FI – la cronaca riporta episodi di maltrattamenti fisici e psicologici sui minori in ambiente scolastico e sugli anziani e disabili all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali e Residenze sanitarie assistenziali per disabili. Un fenomeno per lungo tempo sottovalutato, che in realtà è invece molto diffuso". Una prova? Leonardi cita il caso dell'associazione “Via dei Colori”, "l’unica rete nazionale che assiste le famiglie per i maltrattamenti, fisici e psicologici, sui bambini nell’universo scolastico". Ebbene, quest'associazione "riceve ormai 13 denunce al giorno, con fascicoli per maltrattamenti di bambini negli asili e nelle scuole in ben 31 procure. Una realtà – osserva il consigliere provinciale trentino – che purtroppo coinvolge in generale tutte le fasce deboli e che interessa anche persone con disabilità e anziani ricoverati in strutture di assistenza".


Case di riposo: subisce abusi di vario tipo il 68,7 per cento degli ospiti.

Leonardi evidenzia infatti come anche "la Società italiana di Gerontologia e Geriatria, in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi sugli anziani", abbia pubblicato "dati allarmanti che parlano, per la sola Europa, di quasi 4 milioni di anziani che subiscono una qualche forma di abuso. Un’indagine della Federazione nazionale collegi infermieri (IPASVI) ha affermato che il 68,7 per cento degli anziani residenti nelle RSA è sottoposto a contenzione fisica, ma si stima che la percentuale sia maggiore per la contenzione farmacologica". Come se non bastasse questa preoccupante situazione è "in continuo aumento". Al punto che negli ultimi mesi sono state emanate "diverse misure interdittive per i dipendenti di alcune RSA e RSD a causa di maltrattamenti e violenze ai danni degli ospiti".


Occorre intervenire per proteggere, soprattutto con la prevenzione.

È a fronte di questi dati che Leonardi sollecita l'intervento della Provincia. "Considerati tali episodi – scrive infatti il consigliere – si rende necessario mettere in campo azioni concrete per contrastare tali fatti e, laddove possibile, prevenirli con adeguati strumenti e provvedimenti". E questo – appunto – "per proteggere i minori, gli anziani e i disabili contro ogni forma di violenza fisica o psicologica, garantendone la tutela e fornendo ai loro familiari rassicurazioni certe e concrete per ristabilire il fondamentale rapporto di fiducia tra le parti".


La Pat attivi percorsi di assistenza per chi ha subito violenza in queste strutture.

In tal senso il consigliere propone un voto che impegni la Giunta provinciale in quattro direzioni. A suo avviso l'esecutivo dovrebbe innanzitutto "promuovere, d’intesa con l’Azienda sanitaria e le Associazioni di riferimento, iniziative volte a potenziare le azioni informative e formative rivolte agli operatori del settore e alle famiglie per sviluppare le capacità di ascolto dei minori, anziani e disabili e di rilevazione di segnali di disagio o di maltrattamento fisico o psichico". Secondo: occorre "favorire la divulgazione di buone prassi in tema di segnalazione tempestive di condotte inappropriate sempre considerando la prevenzione come la prima forma di contrasto di tali fenomeni. Terzo: bisognerebbe valutare l’installazione di sistemi di videosorveglianza su base volontaria, a circuito chiuso, all’interno all'interno dei nidi e delle scuole dell'Infanzia, delle RSA e RSD presenti su tutto il territorio del Trentino, con l'obiettivo di prevenire maltrattamenti e violenze e con l’intento di garantire una maggiore qualità e sicurezza dell’assistenza e della cura degli utenti, come già avviene in altre regioni. Infine Leonardi sollecita a sostenere forme e percorsi di assistenza e di supporto ai minori, anziani e disabili vittime di maltrattamenti e alle loro famiglie.  

Allegati
Il testo della proposta di mozione