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20/12/2018 - In aula o in commissione

Prima commissione, Gottardi eletto presidente. Poi confronto sulla delibera di Fugatti sui dirigenti

Job presidente della commissione speciale di studio sui danni causati dal maltempo e le azioni di ripristino

Prima commissione, Gottardi eletto presidente. Poi confronto sulla delibera di Fugatti sui dirigenti

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Prima commissione, Gottardi eletto presidente. Poi confronto sulla delibera di Fugatti sui dirigenti

La Prima commissione si è insediata questa sera e si è messa subito al lavoro per esprimere il parere sulla delibera della Giunta Fugatti sui dirigenti e l'organizzazione delle strutture della Pat. Delibera, anticipiamo subito, che ha avuto parere positivo dei componenti della maggioranza; uno negativo, quello di Paolo Ghezzi di Futura e tre astensioni: di Giorgio Tonini del Pd, Alex Marini 5 Stelle e di Ugo Rossi del Patt.

Ma veniamo alla composizione della Prima, l'unica con nove componenti, cioè Claudio Cia di Agire per il Trentino, Mara Dalzocchio, Ivano Job, Alessandro Savoi della Lega, Paolo Ghezzi di Futura 2018, Alex Marini del Movimento 5 stelle, Ugo Rossi del Patt, Giorgio Tonini del Pd e Mattia Gottardi della Civica Trentina che è stato eletto presidente con 6 sì e tre bianche. Vice è Paolo Ghezzi, eletto con 5 voti e 4 bianche; segretaria Mara Dalzocchio 6 favorevoli e tre bianche.


Fugatti: dirigenti omogenei con le competenze degli assessorati.


La prima seduta della Commissione è stata caratterizzata da un lungo dibattito, non privo di spunti polemici, sulla delibera con la quale il Presidente Fugatti ha impostato i vertici della struttura provinciale. Una delibera, ha affermato il Presidente, che si è voluta fare in tempi brevi ed è stata sottoposta al parere della Prima Commissione all'avvio dei suoi lavori, perché l'obiettivo è di far partire a pieno ritmo la macchina Pat con il primo gennaio. Una riorganizzazione, ha detto ancora Fugatti, che è stata improntata ad un principio: l'omogeneità tra le strutture e le competenze degli assessorati. Tenendo conto, ha ricordato, che la legge impone il limite di dieci dipartimenti. Un concetto, questo dell'aderenza delle competenze dei dirigenti generali con quelle degli assessori, sul quale Fugatti ha insistito molto, anche per evitare che questi ultimi debbano confrontarsi, come in passato, con più dirigenti generali. Le 5 unità di missione strategica, ha spiegati rispondendo ad una domanda di Alex Marini, sono improntate invece ad una maggiore trasversalità tra gli assessorati.


Scontro sul bando per il dirigente del dipartimento salute e politiche sociali.


Il confronto con l'opposizione è stato serrato principalmente su due punti: la trasformazione del dipartimento rapporti istituzionali e attività legislativa in Unità di missione strategica, diretta da Fabio Scalet; e sul Dipartimento salute e politiche sociali con il bando per la scelta del suo futuro dirigente. Partendo da quest'ultimo punto, la polemica è stata innescata da un affermazione che Fugatti ha fatto rispondendo ad una domanda di Paolo Ghezzi. Il consigliere di Futura ha chiesto al Presidente della Giunta il perché è stato tolto dal nome del Dipartimento il termine solidarietà sociale. Se, insomma, questa scelta avesse una motivazione politica. Fugatti ha risposto che sì, si tratta di una scelta politica che significa: meno assistenzialismo per i non trentini e più attenzione per le difficoltà dei trentini. E ha aggiunto che il dirigente di questo dipartimento, che verrà scelto con un bando al quale potranno accedere solo figure esterne all'amministrazione Pat, dovrà avere questo tipo di sensibilità. "Vogliamo un dirigente – ha detto Fugatti – che abbia una visione meno assistenzialista soprattutto per i non trentini, ma che sia più attento alle difficoltà dei trentini". Affermazione, che è stata subito definita gravissima e al limite dall'incostituzionalità da Rossi, e che ha aperto una lunga schermaglia. L'ex presidente della Giunta è intervenuto più volte per affermare che i dirigenti si devono scegliere per la loro professionalità e non in base alla loro sensibilità politica, e ha preannunciato interrogazioni nelle quali chiederà quali siano i pareri dei dirigenti nei riguardi delle politiche della Giunta. Anche Ghezzi ha definito allarmanti le affermazioni del Presidente e, nel merito, ha motivato il suo parere negativo alla delibera perché l'abolizione del termine solidarietà per favorire i trentini (ricordo, ha detto, che non trentini sono anche i lombardi, i veneti…) non ha senso se non in una visione pericolosa. Claudio Cia, a difesa di Fugatti, ha affermato che le scelte della Giunta Rossi sono state più volte di carattere politico e non tecnico. Insomma, un botta e risposta polemico che si è chiuso quando Maurizio Fugatti, respingendo le accuse di voler dirigenti politicamente allineati, ha detto: "il futuro dirà se questa amministrazione ha scelto le persone in base alle competenze o in base alla simpatia politica e poi faremo qualche confronto col il passato. Magari ci saranno sorprese".


Rapporti istituzionali da dipartimento a unità di missione. Per la minoranza un errore.


Altro punto sul quale ci si è soffermati: la scelta di trasformare il dipartimento rapporti istituzionali in Unità di missione. Per Rossi e Tonini un declassamento pericoloso per l'Autonomia. Questo perché, ha sottolineato l'esponente del Patt, questa struttura ha competenze in materie vitali per le nostre istituzioni. Non solo, ha aggiunto Tonini, i rapporti istituzionali hanno una grande tradizione, al punto che negli anni scorsi sono diventati un punto di riferimento della Conferenza Stato – Regioni. Quindi, il consigliere Pd ha invitato Fugatti alla prudenza nel depotenziare un asset importante per l'Autonomia. Rossi ha inoltre ricordato che la cosiddetta clausola di neutralità, che mira ad inserire un meccanismo in base al quale le due Province autonome e la Regione dovrebbero evitare i danni di un' eventuale diminuzione dei tributi erariali (ad esempio, con la flat tax), è stata elaborata dal Dipartimento rapporti istituzionali.


Fugatti: sulla clausola di neutralità si tratta, ma il risultato non è certo.


Fugatti, negando che il passaggio da dipartimento a unità di missione rappresenti una declassamento, e motivando la scelta con il fatto che la legge limita a dieci i dipartimenti, nel merito della clausola di neutralità ha detto che effettivamente, anche se l'emendamento è stato presentato dall'Svp, c'è stato un forte input trentino, ma ha però ricordato che, pur essendoci una trattativa in corso, e viste le condizioni nella quali si sta varando la manovra di bilancio statale, il risultato non è scontato. "C'è una trattativa in corso – ha detto – e noi ci siamo. Poi, conoscendo il Parlamento, può andare bene o male". Sul fatto di allargare a undici i dipartimenti per includere i rapporti istituzionali si è detto possibilista.


Tonini: sulla scuola era meglio prima decidere sul sovrintendente.


Tonini, infine, ha chiesto il motivo per il quale al Dipartimento scuola e cultura è stato scelto un nuovo dirigente, Roberto Ceccato, soprattutto come questa scelta si incastra con quella di riattivare il sovrintendente scolastico. Fugatti ha risposto che per la scuola c'era bisogno di un segnale e la scelta va nella direzione di un rinnovamento della dirigenza che la Giunta ha portato avanti.

Come si è detto in apertura, la maggioranza ha votato compatta per la delibera; Ghezzi ha motivato il suo no per l'impostazione sulla solidarietà sociale. Mentre Rossi e Tonini si sono astenuti perché non hanno voluto frapporre ostacoli all'avvio dell'attività della Giunta.


Commissione speciale sul maltempo, Job presidente.


Ivano Job, albergatore di Dimaro-Folgarida, è il presidente della Commissione speciale di studio che per 6 mesi lavorerà sul tema dei danni arrecati dalla eccezionale perturbazione meteorologica dello scorso ottobre. Il consigliere della Lega è stato eletto con 9 voti su 11 (2 le schede bianche) e sarà affiancato da Alessio Manica del Pd come vicepresidente (7 voti, 1 nulla, 3 bianche) e da Gianluca Cavada - ancora della Lega - come segretario (11 voti). Della Commissione faranno parte tutti i gruppi consiliari: oltre ai tre già citati, Alex Marini (5 Stelle), Giorgio Leonardi (Forza Italia), Pietro De Godenz (Upt), Claudio Cia (Agire), Mattia Gottardi (Civica Trentina), Luca Guglielmi (Fassa), Lucia Coppola (Futura 2018) e Ugo Rossi (Patt). Da quest’ultimo era partita, durante la prima seduta d’aula della XVI legislatura, la proposta di formare appunto questo organismo temporaneo, per coadiuvare e seguire il lavoro del governo provinciale attorno all’emergenza ambientale. Il neopresidente Job ha detto che la Commissione speciale è chiamata a lavorare con massima celerità ed efficienza. Nella seduta di oggi il consigliere Manica – assente giustificato – è stato sostituito dalla collega di gruppo Sara Ferrari.




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  • Prima Commissione
  • Commissione speciale di studio sui danni causati dal maltempo