Iniziata la settimana scorsa, è ripresa oggi la discussione in aula sul programma di legislatura
In Consiglio provinciale molti gli interventi della maggioranza per sostenere gli obiettivi di Fugatti
Ivano Job (Lega, nella foto)): smorziamo i toni e lavoriamo per il Trentino
Sono ripresi nella mattina
odierna i lavori del Consiglio provinciale, per completare la
discussione sulla relazione al programma di legislatura e sulla
composizione della Giunta del Presidente Maurizio Fugatti. I lavori riprendono alle 15.00.
Ferrari: il
rischio è la distruzione di cose che stanno funzionando egregiamente
La prima a chiedere la parola
è stata l’ex assessora Sara Ferrari. La consigliera
del PD ha definito la relazione “scarna,
povera di proposte e di visione strategica, con
questioni nemmeno citate e altre, pur cruciali per il territorio,
solo balbettate e sorvolate”. Un fatto che
stupisce, ha aggiunto, conoscendo Fugatti e la sua esperienza in
quest’aula che gli deve aver permesso di conoscere e di apprezzare
la qualità delle politiche già attive in questa Provincia, per le
quali siamo presi a modello e siamo al vertice delle classifiche del
benessere. Il rischio è la distruzione di cose che stanno
funzionando egregiamente, ha aggiunto. La consapevolezza di
questa responsabilità, ha auspicato Ferrai, porterà senza dubbio i
neofiti ad affidarsi a chi già conosce la macchina amministrativa e
lei stessa si è resa disponibile a dare il proprio contributo, se
sarà apprezzato. Quanto ai passaggi chiave del programma, Ferrari ha
citato in primis il tema dell’occupazione femminile e
dell’aumento della natalità, due elementi correlati
strettamente, si cui non si fa cenno alcuno nella relazione. Il
sistema di servizi alla famiglia trentina funziona molto bene: il
riferimento è in particolare al family audit, preso a modello
a livello internazionale. Bene le rette per gli asili nido, ma
sarà necessario continuare ad agire incentivando l’imprenditoria
femminile e portare avanti una variegata gamma di strumenti per
potenziare la componente femminile nella nostra comunità. Altra leva
di sviluppo alla quale prestare attenzione l’investimento in
cittadinanza attiva nel nostro territorio e la scommessa
sui giovani come promotori responsabili del proprio futuro.
Quanto alla scuola, laicità a parte, Ferrari ha espresso
l’auspicio che vengano valorizzate le competenze e che si spinga
sull’acceleratore dell’autonomia degli istituti scolastici. La
formazione linguistica è strategica e in questo senso il Clil
potrebbe essere migliorato nell’efficacia, ma una sua cancellazione
sarebbe un atto irresponsabile. L’Università di Trento è
la prima in Italia per la qualità della ricerca e per l’eccellenza
dei suoi progetti che sono stati spesso alla ribalta della cronaca
internazionale. Appare rischiosa la divisione tra Università e
ricerca, perché questa coesione è una leva straordinaria di
sviluppo economico e culturale. Ferrari ha raccomandato attenzione
anche alla cooperazione internazionale, che rappresenta un po’
la politica estera di questo territorio, eccezionale occasione di
crescita anche per il sistema economico locale. Questo passaggio è
particolarmente importante così come è importante prendere atto
della collettiva incapacità di affrontare i grandi temi
internazionali. Quando nella relazione si parla di “integrazione
forzata” è un controsenso, ha detto, perché fa apparire come
uno svantaggio, quello che già si sta facendo con successo da anni
per i cittadini trentini, mentre è esattamente il contrario.
Cia: finalmente
una politica più umile, semplice
e concretamente vicina ai cittadini
Claudio Cia (Agire) ha
esordito replicando a Ferrari sul tema dell’integrazione forzata:
la realtà da lei decritta è diversa da quella percepita dal
territorio che chiede alla politica un cambiamento di rotta: la
strada indicata dal Presidente Fugatti è certamente un buon inizio.
Quanto alla relazione programmatica, Cia ha convenuto con Ghezzi che
Fugatti non ha fatto un discorso istituzionale, quanto piuttosto un
intervento “estremamente umano” e dunque per molti
sorprendente e difficile da comprendere, a dimostrazione dell’enorme
distanza del centrosinistra dalla normalità vissuta dalla gente
trentina. Se i trentini hanno dato fiducia a questa maggioranza, è
perché erano “stufi di esercizi di retorica e chiedevano più
concretezza nelle piccole cose”. Finalmente sono spariti certi
toni autoreferenziali e la falsa positività con la quale eravamo
abituati a convivere, sostituiti da toni più umili, semplici e
concreti. Il modello di società proposto è diverso rispetto a
quello che fin qui ci era stato imposto dall’alto. Due padri non
faranno mai una madre, ha aggiunto, e i trentini in questo vi hanno
abbandonato, ha detto rivolto alle minoranze. Bella, nella relazione,
la visione di una squadra di governo che valorizza le qualità di
ognuno, così come i riferimenti ad un Trentino con una
propria definita personalità. Con franchezza, Cia ha
auspicato che i concorsi pubblici tornino a premiare solo il merito
aldilà dell’appartenenza politica, ha chiesto a Fugatti di
“spezzare il cerchio magico del centrosinistra le politiche
clientelari, di lavorare sempre per una politica trasparente, valore
non negoziabile”. In questo, almeno, ha aggiunto, dobbiamo
essere diversi da chi ci ha preceduti, non ultimo nell’ascolto dei
cittadini, di qualsiasi cittadino. Il consigliere Cia ha concluso
augurandosi che l’apprezzatissimo e stimato collega Rodolfo Borga
possa presto unirsi all’aula.
Gottardi: la Provincia sta
tornando ad essere “retta parallela che accompagna i comuni nelle
scelte sul territorio"
Emozionato il primo intervento
del neo eletto consigliere Mattia Gottardi (Civica Trentina).
Apprezzata la brevità della relazione del Presidente che in
sé evidenzia dei principi. La Provincia negli anni si era
trasformata da alleata ad avversaria dei Comuni. Piace vedere già
da subito che la Provincia sta tornando ad essere “retta parallela
che accompagna i comuni nelle scelte sul territorio”. Mi è
piaciuto, nella relazione, ha aggiunto, il sì alle
infrastrutture che non significa un no all’ambiente. Un
richiamo forte Gottardi lo ha rivolto ai valori: da troppo
tempo si sente parlare troppo di diritti e poco di doveri e una base
valoriale identitaria come quella rappresentata nella relazione dà
un tratto distintivo di quella che deve essere la dirittura da
tenere. In questo senso, Gottardi ha chiesto maggiore rispetto da
parte dell’opposizione: ad esempio, è giusto che siano
rispettatati i diversi richiami fatti dalla maggioranza alla
definizione unica di famiglia, fatta dell’unione di un uomo e una
donna, pur nel rispetto di altre forme di unione. Si tratta di
posizioni diverse che devono essere però rispettate e non
ridicolizzate come accaduto nei giorni scorsi quando qualcuno ha
definito un consigliere di maggioranza “un componente della fauna”.
De Godenz: si colga
l’occasione irripetibile delle olimpiadi del 2026
Pietro De Godenz (UpT)
ha apprezzato nella relazione il riferimento all’autonomia e la
citazione di Degasperi. Giusto il riconoscimento del lavoro
svolto dalla protezione civile ed ora è il momento di pensare al
ripristino, anche utilizzando la forma dell’indebitamento.
Importante, ha raccomandato, il sostegno al turismo che
rappresenta, con l’agricoltura, il volano della nostra economia. E’
mancata nella relazione il riferimento alle olimpiadi del 2026,
che rappresenterebbero un volano straordinario per il Trentino. Si
auspica che la Giunta voglia cogliere questa occasione irripetibile.
Bene il passaggio sulla semplificazione burocratica e quello sui
presidi ospedalieri periferici. Su infrastrutture e viabilità,
bene la Valdastico però nella versione di tracciato della Giunta
uscente. Mancano i riferimenti al trasporto su rotaia che
permetterebbe di evitare troppo impatto sull’ambiente e offrirebbe
opportunità impensabili anche in chiave turistica. Necessario il
trilinguismo, incrementando viaggi studio e scambi culturali. La
scuola trentina può essere migliorata con il dialogo tra imprese e
giovani generazioni che favoriscano l’inserimento professionale. In
conclusione un cenno al concetto di cristianità e all’inclusione
sociale, indispensabili per una equilibrata politica
dell’accoglienza. Condivisibili i riferimenti tradizionali a
presepe e crocifisso nelle accezioni originarie di condivisione,
solidarietà ed accoglienza.
Ambrosi: siamo dipendenti
dei cittadini, a loro disposizione, per tentare insieme di cambiare
le cose
Primo intervento in Consiglio
provinciale anche per la consigliera Alessia Ambrosi (Lega)
che si è detta emozionata “per la responsabilità che si è
assunta agli occhi della gente: tentare di cambiare le cose e ridare
alle persone una speranza che avevano perduto e avvicinare i
cittadini alla politica”. Ci sono errori che non potremo
permetterci, ha detto: ovvero rinchiudersi nella torre del palazzo
come fatto dal centrosinistra che fin qui ha amministrato la
Provincia. “Noi abbiamo la consapevolezza di essere dipendenti
dei cittadini, a loro disposizione, per tentare insieme di cambiare
le cose”. Il centrosinistra ha perso perché ha scelto di noi
essere a fianco della gente, un politico che no riceve le persone è
un politico che perde il polso della realtà. “Voi avete
snobbato i cittadini”, ha detto rivolto a Rossi che ha accusato
di arroganza, quando, ha ricordato, ha dichiarato con disprezzo, di
non fare i gazebo, ma di risolvere piuttosto i problemi”. Se
salutare e sorridere, se ascoltare e accogliere significa essere
populisti noi lo siamo, ha aggiunto. Dovremo confrontarci, questo è
certo, ma dovremo anche darci qualche regola di rispetto, di metodo e
di approccio, ha aggiunto. Partendo dal prendere atto della
sconfitta, senza considerare gli elettori come degli ingrati, in una
strana forma di permalosità infantile, ha detto rivolta
all’opposizione. Noi siamo qui per governare, guidati dal
Presidente Fugatti, per tutelare le piccole aziende senza asfissiarle
con la burocrazia, per difendere con orgoglio le tradizioni e non
umiliarle e per sostenere i cittadini e farli sentire più sicuri. Sì
alla tutela di tradizioni, usi e confini, per una forma di rispetto
per la propria appartenenza. La clandestinità è un’invenzione del
centrosinistra, ha aggiunto, e non ha nulla a che fare con
l’immigrazione e l’accoglienza indiscriminata. Parola chiave è
solidarietà vera, a cominciare dai trentini. Bene dunque
un’opposizione di merito, fondata però sulla realtà e non sul
livore, stimolandoci con proposte ed iniziative, ma risparmiandoci
ripicche e permalosità non all’altezza di una terra prestigiosa
come il Trentino. Quanto a noi, penseremo a rimboccarci le maniche,
per risolvere le conseguenze della mala amministrazione che avete
lasciato, ha concluso.
Guglielmi: un popolo
senza storia e memoria è un popolo senza domani
Il giovanissimo Luca
Guglielmi (Lista Fassa) ha esordito ringraziando il presidente
Fugatti per la vicinanza alla comunità mostrata nei mesi scorsi, che
lo qualificano in primo luogo come persona. E’ piaciuto a
Guglielmi il richiamo nella relazione di Fugatti ai valori e alle
tradizioni perché “un popolo senza storia e memoria è un popolo
senza domani”. Le minoranza linguistiche sono una ricchezza che
non è sfuggita all’attenzione del Presidente, che ha mostrato di
puntare in modo concreto sui servizi alle valli -in primis
istruzione e sanità- al fine di evitare lo spopolamento. Rivolto
a Rossi, Guglielmi ha criticato i commenti rivolti alla relazione di
Fugatti sulla gestione dell’orso, mentre ha apprezzato il discorso
pronunciato da Alessandro Olivi e ringraziato l’ex consigliere
della Ual Giuseppe Detomas, affermando di capire solo adesso, le
grosse difficoltà avute dal collega a rapportarsi con l’attuale
minoranza”.
Leonardi: pronto a
collaborare con disponibilità
Giorgio Leonardi (Forza
Italia), tornato in Consiglio provinciale dopo cinque anni di assenza
è intervenuto ad esprimere alcune critiche alla passata
amministrazione ed offrendo alla maggioranza, di cui fa parte a pieno
titolo, piena e concreta disponibilità a collaborare per
intervenire e migliorare.
Moranduzzo: sicurezza,
viabilità, giovani e lavoro i temi centrali
Giovanissimo e alla sua prima
esperienza in aula, è intervenuto Devid Moranduzzo (Lega) che
ha definito la squadra di governo giovane, ma determinata e
competente. Il consigliere ha apprezzato i modi e tempi della
vicinanza dimostrata dalla Giunta alle zone del territorio trentino
colpite dall’eccezionale alluvione dell’ottobre scorso. Nel solco
dei passaggi tracciati da Fugatti nella relazione, Moranduzzo ha
citato l’autonomia, che va rilanciata a partire dalle valli alle
quali vanno garantiti i servizi sanitari. Serve incentivare le
imprese trentine a restare sul territorio, a crescere e investire
sui giovani. Fondamentale sul piano della viabilità il
completamento della Valdastico, la seconda corsia della Valsugana, la
terza corsia del Brennero e le altre opere citate dal Presidente. In
materia di sicurezza occorre affrontare la tematica con azioni
concrete e incisive in controtendenza rispetto a quanto fatto fin
qui: occorre pugno duro e dire no al buonismo. Il
consigliere ha respinto le critiche del centrosinistra rivolte
all’assenza dei temi strategici e cruciali nella relazione del
Presidente. Occorre pensare prima ai cittadini trentini, ai giovani
che devono andare all’estero per trovare lavoro, agli anziani ecc.
Infine, ha concluso, i trentini hanno scelto e finalmente la
Provincia di Trento ha anche un vero autonomista alla guida del
Consiglio provinciale, verso il quale Moranduzzo ha espresso piena
fiducia, così come ha augurato buon lavoro all’intero consiglio.
Manica: manca un
modello di sviluppo se non l’enunciazione a voler tornare indietro
“Tutti i presidenti
hanno fatto fatica”, ha detto Alessio Manica (PD)
rivolto al governatore Fugatti, “ma gli interventi dei
colleghi che mi hanno preceduto, hanno dimostrato che lei
dovrà faticare di più”. Siamo molto distanti, è
innegabile e non sorprende, dall’attuale maggioranza perché i
modelli di società e le soluzioni sono diametralmente opposte. A
campagna chiusa si insiste ancora sugli stessi temi sensibili e
remunerativi in termini di consenso. Questo “accarezzare di
continuo l’elettore” non è sufficiente a gestire l’autonomia
trentina, così complessa e ricca di competenze. Entrando nel merito
della relazione, il consigliere del PD ha espresso rammarico per
l’assenza, nello stesso incipit in cui si fa riferimento
all’alluvione, di una riflessione sul rapporto uomo-ambiente che
sarà centrale in tutto il mondo. Il cambiamento climatico non è
minimamente citato, sebbene in questo campo questa terra può vantare
di essere all’avanguardia. Manica non ha volutemante rivolto alcun
commento sulla squadra di governo, la cui scelta spetta evidentemente
al Presidente: verrà nei prossimi mesi la condivisione o meno delle
proposte. Il consigliere del centrosinistra si è detto d’accordo
sul ruolo di leva attribuito agli investimenti pubblici e su
questo ci sarà disponibilità a lavorare, se si eviterà la
demagogia dei piccoli appalti alle nostre imprese perché il tema è
complesso e lo scoprirete. Sulle infrastrutture, Manica ha chiesto di
aggiornare il termine a “mobilità”: non sono sfumature
linguistiche, ma un approccio tutto diverso al tema. Per voi,
infrastrutture significa solo strade, ha chiarito. Nemmeno una
riga nella relazione sulla ferrovia, che pure interessa buona
parte di questo territorio ed è argomento di riflessione in diverse
comunità. Complesso e strategico il tema della sede della newco
Brenner Corridor, sul quale consegnamo un percorso che riserva
sorprese e difficoltà: non si dica però che la partita è chiusa
per le scelte della Giunta precedente perché una battaglia va fatta.
Sulla Valdastico, Manica ha ribadito la notoria contrarietà
per le motivazioni di sempre: un’opera che serve solo al Veneto per
portare le proprie merci più a Nord, scaricando nuovo traffico su
un’A22 già congestionata. Sui diritti preoccupa il richiamo
alla sola famiglia naturale che nasconde tanta paura e l’idea
che si possa illusoriamente negare lo sviluppo e l’evoluzione della
società. Mancano i riferimenti ad ambiente, agricoltura, turismo,
salvo dire che sono banalmente “centrali”, manca un modello di
sviluppo se non l’enunciazione a voler tornare indietro. “Sarò
felice”, ha concluso Manica, di veder completati i vuoti e le
assenze di questa relazione, invitando Fugatti a “togliere lo
sguardo dallo specchietto retrovisore”.
Job: smorziamo i toni e
lavoriamo
Ha esordito ringraziando chi
ha aiutato la propria comunità solandra negli eventi calamitosi del
mese di ottobre, Ivano Job (Lega), che si è rivolto in primo
luogo ai trentini, speciali “per il loro carattere, la loro
determinazione e la loro umanità”. “Siamo bravi a stare
uniti, a reagire alle difficoltà e facciamo tesoro di questo nei
prossimi cinque anni”, ha aggiunto. Il consigliere del Carroccio ha
espresso pieno apprezzamento per la relazione di Fugatti e augurato
buon lavoro all’intero Consiglio, smorzando i toni della polemica
perché, ha detto, “occorre confrontarsi e lavorare”.
Marini: un compito a
ciascun assessore
Sul tema della messa in
sicurezza del territorio, con riferimento all’alluvione che ha
travolto il Trentino lo scorso ottobre, Alex Marini (5 Stelle)
ha detto che occorre andare oltre e definire le priorità per il
futuro prossimo. Il consigliere pentastellato ha sollevato la
questione dei Vigili del Fuoco volontari, per i quali ha
verificato che molti datori di lavoro non concedono
l’autorizzazione di lasciare il posto per intervenire a
sostegno della propria comunità e molti volontari utilizzano
permessi o ferie per potersi assentare a prestare servizio. Assurda a
suo avviso anche la questione delle polizze assicurative, che i
volontari sono costretti a stipulare personalmente.
Confido che per entrambe le questioni si possa trovare una soluzione,
ha detto. Mancano totalmente nella relazione i riferimenti ai
cambiamenti climatici, mentre i prossimi dieci anni saranno gli
anni decisivi per un cambiamento di rotta, quelli in cui dovremo
impegnarci per sviluppare tecnologie e contenere le emissioni: le
soluzioni possono essere diverse e anche creative, chiamando in ballo
anche la ricerca scientifica. Sulla viabilità Marini ha evidenziato
alcune mancanze nella relazione e ha detto che si sarebbe aspettato
qualche cosa in più. Infine ha augurato buon lavoro e chiesto
particolare attenzione ai neo assessori: a Borga, persona nota
e personalmente apprezzata dal consigliere, l’augurio che possa
sedere presto in quest’aula. A Tonina ha chiesto un segnale di
apertura verso le istanze della montagna e la revisione del progetto
Lagorai. Bisesti vorrei che mi sorprendesse con l’insegnamento
dell’educazione civica nelle scuole, ha detto. A Failoni ha
suggerito un controllo più attento alla grande distribuzione. A
Spinelli, il ruolo più difficile perché il tema del lavoro è
un’emergenza in continua evoluzione, ha chiesto misure per
assicurare i diritti sociali dei lavoratori e un sistema economico
più competitivo. A Segnana, ha consigliato di affrontare il tema dei
vaccini al netto delle leggi nazionali, con uan formula di inclusione
dei bambini esclusi. Zanotelli, infine, che possa lavorare per
promuovere forme di agricoltura sostenibile e riformare la vigilanza
ambientale oggi frammentata.
I lavori riprendono alle ore
15.00. Iscritti a parlare i consiglieri Rossi e Savoi.