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02/07/2018 - Incontri

Democrazia partecipativa sì, democrazia immediata no

Il presidente Dorigatti all'incontro di studio che attua una mozione consiliare

Democrazia partecipativa sì, democrazia immediata no

Ddl popolare sul tema: si cerca di trovare la quadra per un testo condiviso

Democrazia partecipativa sì, democrazia immediata no

​​​​ "Sì a nuovi elementi di democrazia partecipativa, da innestare nel sistema della nostra democrazia di tipo rappresentativo, basata sul voto e sul mandato agli eletti perché legiferino e amministrino la cosa pubblica. No invece a istanze di "democrazia immediata", che rifiutino qualsiasi intermediario tra cittadini e amministratori, alimentando così populismi e leaderismo. No quindi a forzature che portino verso una "tirannia della maggioranza", quella che sembra profilarsi oggi dietro al modo in cui viene talvolta utilizzato il richiamo alla volontà del popolo".

Ha detto così stamane il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, aprendo l'incontro di studio attivato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento e dal Laboratorio di innovazione istituzionale per l'autonomia integrale, dedicato proprio al tema della democrazia partecipativa e alle esperienze di riferimento nel panorama europeo. Dorigatti ha ricordato che il seminario è nato dalla volontà di dare attuazione alla mozione consiliare 22/XV e all'impegno relativo di attivare - in convenzione con l'ateneo trentino – approfondimenti di diritto comparato europeo, connessi a iniziative normative all'esame del Consiglio provinciale, come forma di supporto conoscitivo per l'assemblea legislativa trentina.

Il presidente Dorigatti e il presidente della Provincia, Ugo Rossi, hanno dunque puntato sul tema della democrazia partecipativa, oggetto tra l'altro del disegno di legge d'iniziativa popolare depositato a palazzo Trentini fin dall'inizio di questa XV legislatura provinciale. Attorno a questo testo è in corso in queste settimane lo sforzo finalizzato a individuare un nucleo essenziale e condiviso di norme, che possa consentire di portare alla discussione e al voto in Consiglio provinciale, possibilmente ancora in quest'ultimo scorcio di legislatura e quindi entro settembre.

Ne ha accennato stamane anche il presidente Ugo Rossi, riconoscendo che la partecipazione dei cittadini alle scelte fatte dai governanti pubblici è uno strumento centrale nell'ottica di colmare il grande vuoto creatosi nel rapporto tra elettori ed eletti. Il ruolo dei partiti è in profonda crisi a sua volta, complice la Rete che li ha sostituiti con un rapporto solo superficialmente e virtualmente diretto con i cittadini. E' allora tempo – ha detto Rossi – di potenziare alcuni strumenti utili di partecipazione, come i referendum.

Il seminario – presieduto dal professor Roberto Toniatti - è entrato poi nel merito delle relazioni, a partire da quella di Ilaria Casillo, vicepresidente della Commission Nationale du Dèbat Public francese. La professoressa ha raccontato come nella repubblica transalpina gran parte delle opere pubbliche e private di valore superiore a 300 milioni di euro vengano sottoposte a una procedura di ascolto della cittadinanza, la cui attivazione viene decisa dalla commissione autonoma a ciò deputata. Si mette così in campo uno strumento di aiuto alla decisione politica, che ha dimostrato nei fatti di consentire molto spesso la modifica e l'affinamento di piani e progetti, nonché il positivo superamento del conflitto sociale.

E' stato ricordato stamane che l'Italia si è a sua volta dotata di una legge che apre all'istituto del Dèbat public: lo scorso maggio il Governo ha approvato anche il decreto attuativo e siamo quindi all'inizio di un nuovo giorno su questo versante, proprio mentre il nuovo esecutivo nazionale vede il trentino Riccardo Fraccaro nominato ministro ai rapporti con il Parlamento ma anche alla democrazia diretta. Il presidente Rossi ha chiarito al proposito che la legge nazionale non si applica in Trentino, dove l'autonomia speciale si farà carico di scegliere se adottare una propria normativa in materia.

Il quadro italiano si completa infine con una legge regionale pugliese sulla partecipazione popolare, impugnata però dal Governo proprio sul punto del Dèbat public.


Immagini
  • Dorigatti durante il suo intervento a fianco di Rossi e Toniatti
  • Dorigatti durante il suo intervento al tavolo con Rossi e Toniatti