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24/07/2017 - In aula o in commissione

Trentino poco trasparente: nuovo appello a cambiare

Discussa in Prima Commissione la petizione popolare depositata nel gennaio scorso

Trentino poco trasparente: nuovo appello a cambiare

In allegato, documento dell'associazione "Più Democrazia"

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La Prima Commissione del Consiglio provinciale, presieduta da Mattia Civico, stamane ha esaminato la petizione popolare n. 19/XV, depositata a gennaio dall'associazione "Più democrazia in Trentino", assieme a oltre 500 firme. E' stata Daniela Filbier, presidente dell'associazione, a illustrare per prima il testo, che – ha detto – punta a migliorare la trasparenza delle pubbliche amministrazioni trentine, sviluppando quella che è una precondizione per avere una migliore democrazia. Filbier ha definito "sgradevole" la situazione in cui versa il disegno di legge d'iniziativa popolare in tema di democrazia diretta e partecipazione popolare, "congelato e pressoché morto" a palazzo Trentini: rappresenta – ha aggiunto – "l'ennesima iniziativa dei cittadini respinta senza essere nemmeno discussa dall'assemblea legislativa. Invito i consiglieri a valutare che se poi, come è stato detto in tema di riforma statutaria e di Consulta, il cavallo non beve, forse si deve anche al fatto che la popolazione vede quale sorte viene riservata all'impulso e alle richieste da essa formulate alla politica".

Ha proseguito Alex Marini, affermando che nella recente classifica della trasparenza espressa dai siti internet delle pubbliche amministrazioni, Provincia e Consiglio si classificano assai male. Si punta poi il dito sul fatto che la normativa nazionale del 2013 in materia di lotta alla corruzione è stata declinata in Trentino l'anno successivo, con la legge regionale 10/2014 che però provvede sostanzialmente a indebolire le misure atte a contrastare la diffusione della corruzione. Eppure, si dice, lo stesso Raffaele Cantone ha di recente citato anche il Trentino tra i territori che sono potenzialmente interessati dal fenomeno corruttivo.

La terza voce è stata quella del primo firmatario della petizione, Mauro Direno, che ha parlato di forti resistenze del sistema pubblico trentino, anche a livello di Comuni, di fronte alle regole di trasparenza che impongono un'accessibilità pressoché totale degli atti. L'Anac ha chiarito che il legislatore regionale non può derogare dai principi generali in materia. Si chiede quindi di adeguare la normativa provinciale, di evitare continui ritocchi della stessa attraverso norme "infilate" nel testo della finanziaria annuale P.a.t., di valorizzare e premiare le buone pratiche laddove ci sono. A quest'ultimo proposito Direno ha elogiato la dirigente Cecilia Ambrosi del Comune di Trento, Michela Lorenzini di Trentino Sviluppo, il Consorzio dei Comuni trentini.

Donata Borgonovo Re, che coordina in Commissione il gruppo di lavoro sul disegno di legge popolare per la democrazia diretta, ha assicurato che il testo entro la legislatura verrà portato al capolinea, mentre attualmente è in corso il raffronto tra esso e quello alternativo delineato dal governo provinciale.

La I Commissione permanente ha poi dato parere favorevole all'unanimità al ddl 181/XV elaborato dalla Giunta delle elezioni consiliari: il testo del 27 dicembre scorso propone di modificare la legge elettorale provinciale, per allargare i casi di incompatibilità con la carica di consigliere provinciale, anche ai vertici delle società controllate da Provincia o Regione nonché a coloro che abbiano sottoscritto contratti d'opera o somministrazione o gesticano servizi per Regione, Provincia, società da esse controllate o enti locali. E' intervenuto Gianpiero Passamani raccomandando l'esame di questa proposta, che dovrà entrare in vigore dalla prossima legislatura, con un congruo anticipo rispetto alla scadenza elettorale provinciale del 2018. ​

Allegati
Documento associazione Più Democrazia