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04/04/2017 - In aula o in commissione

L'aula vota alcune nomine e approva le modifiche al regolamento del personale

Consiglio provinciale, iniziala la discussione sulla risoluzione relativa al programma europeo

L'aula vota alcune nomine e approva le modifiche al regolamento del personale

Testi allegati

Dopo il question time, il Consiglio provinciale ha proseguito i lavori con due nomine su indicazione delle minoranze consiliari. Per il collegio revisori dei conti della Fondazione don Guetti-Centro studi sulla cooperazione onlus (22 voti e 12 schede bianche) è stato indicato Perger Luciano mentre Francesco Cimmino è stato designato componente del cda di Informatica Trentina spa (18 voti e 11 schede bianche, 4 nulle).

Approvate le modifiche al nuovo regolamento del personale del Consiglio: critiche e perplessità sollevate da Cia e Degasperi.

Il Consiglio ha approvato, non senza alcune voci critiche (con 27 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni), le modifiche al regolamento organico del personale del Consiglio.

Il Presidente Bruno Dorigatti ha precisato che il regolamento, che non è soggetto al vaglio di costituzionalità, è lo strumento di riconoscimento e qualificazione dell'autonomia del Consiglio, strumento di autonomia e garanzia per tutti i consiglieri. La formulazione di base del regolamento risale agli inizi degli anni '80. Si è ricorso spesso all'adeguamento alle riforme del pubblico impiego e della pubblica amministrazione attuate negli ultimi decenni, ha osservato. Nello specifico, queste modifiche contengono 25 articoli e recano regole specifiche riguardo determinati aspetti dell'organico e degli uffici del Consiglio.

Questo documento contiene, a parere del consigliere Claudio Cia (Misto) numerosi passaggi "discutibili, alcuni a dir poco scandalosi": in primo luogo una ingiustificata, irragionevole e inaccettabile valorizzazione di figure politiche e fiduciarie alle quali vengono riconosciute indennità da direttore o dirigente, come al capo di gabinetto della presidenza e al segretario del Presidente e del Vice (fino a oltre 4000 euro al mese) senza il relativo carico di responsabilità. Con che coraggio possiamo attribuire a figure di nomina politica tali stipendi? E con che coraggio, per queste figure è sufficiente il diploma d'istruzione secondaria di secondo grado, mentre altrove è indispensabile la laurea? "Una cosa del genere non la voterò nemmeno sotto tortura", ha aggiunto Cia. Il consigliere del Misto ha poi notato il divario già esistente tra le retribuzioni dei fiduciari dei politici e il personale che da decenni lavora in Consiglio provinciale e che qui si vogliono addirittura aumentare. Infine, Cia ha concluso osservando come per certe figure anche non qualificate si sia continuato negli anni ad aumentare ingiustificatamente 'indennità, a differenza che ad altri dipendenti.

Il consigliere Filippo Degasperi (5 Stelle), pur in un ottica meno scandalizzata del consigliere Cia, ha rilevato alcune criticità già sollevate, ma non recepite nel proprio ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. Ad esempio l'incarico di dirigente può essere attribuito non solo scegliendo all'interno dell'organico esistente, ma anche per nomina politica, ovvero la politica potrà scegliere non solo i collaboratori personali, ma anche i dirigenti, depotenziando il principio di terzietà di cui tanto si parla: qui stiamo introducendo un canale di accesso ai ruoli del Consiglio che è assolutamente pericoloso, ha osservato. Infine sulla valutazione del segretario generale: se l'esito della valutazione sarà negativo resterà all'interno del Consiglio come dirigente. Lo stesso dicasi nel caso di valutazioni negative dei dirigenti: saranno comunque confermati come direttori. Cioè se un soggetto nominato dalla politica verrà valutato negativamente potrà comunque restare. "Il collega Cia ha in parte ragione", ha osservato Claudio Civettini (Civica Trentina) che ha partecipato alla stesura del documento nel ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza. Tuttavia la politica ha il diritto di scegliersi in modo fiduciario il proprio collaboratore. E' vero, le regole potrebbero essere sicuramente migliori, ma ha rassicurato sul fatto che molti correttivi sono stati introdotti a garanzia di trasparenza e terzietà. "E' stato un lavoro molto approfondito partito dal dato che l'attuale regolamento è molto datato", ha spiegato Walter Viola (Progetto Trentino), anch'egli componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio all'interno del quale d'è stata un'ampia discussione e un confronto attento ed accurato. Alcune sono regole di carattere generale, e qui si è cercato di fare ordine, recependo le varie novità introdotte in quest'ambito anche a livello nazionale. Effettivamente rivedere il regolamento che riguarda l'organicità dell'ente consiglio non è stato semplice: il provvedimento non ha nulla fuori dai canoni della normativa nazionale di riferimento e delle prerogative autonomistiche del nostro contesto. Donata Borgonovo Re (PD) ha posto un quesito in relazione a quanto previsto all'articolo 7 e 11 per l'accesso alle qualifiche dirigenziale e di direttore per le quali è possibile utilizzare alternativamente il percorso del concorso pubblico e quello riservato ai dipendenti. C'è una consolidata giurisprudenza costituzionale che parla di illegittimità dei concorsi riservati per questa fattispecie.

C'è stato un iter di confronto lungo e partecipato all'interno dell'Ufficio di Presidenza e dei Capigruppo per arrivare a questa stesura, ha replicato Dorigatti. Tutte le osservazioni pervenute sono state considerate al fine di rendere il Consiglio una "casa di vetro" e perseguire l'obiettivo della trasparenza. "Se il Consiglio vuole fare un passo in avanti adottiamo queste nuove regole, altrimenti teniamo quelle vecchie però sappiate che sono molto arretrate", ha aggiunto rivolto all'aula. Ricordo che i contratti non li fa il Presidente del Consiglio, ma l'Apran, e da la vengono le direttive. Per rispondere a Cia, Dorigatti ha rassicurato che il capo di Gabinetto non avrà alcun aumento, ma piuttosto l'intero impianto è orientato al risparmio. Tuttavia ritengo corretto che un Presidente e un consigliere abbiamo il diritto di potersi affidare ad una persona di fiducia. La questione sollevata di Degasperi è un'opportunità in più, una facoltà che finora non è mai stata utilizzata. A Borgonovo Re Dorigatti ha risposto che quella contenuta nel regolamento è una soluzione intermedia.

Giacomo Bezzi (Forza Italia) ha osservato che a svilire la politica e a portarla ad un livello troppo basso non si ottiene la qualità. Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha ricordato che il ddl delle Acli può essere tranquillamente attuato volontariamente e anche superato. Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) è intervenuto osservando che molti dovrebbero smetterla di ragionare in funzione del 2018 e di fare demagogia: voterò il regolamento, ha detto, perché i collaboratori sono una presenza legittima. Marino Simoni (Progetto Trentino) ha confermato la fiducia al Presidente ed all'Ufficio di Presidenza che ha ringraziato per il lavoro svolto ed espresso sostegno convinto al documento elaborato.

La risoluzione sul programma della Commissione europea per il 2017.

Il Presidente Rossi è intervenuto sulla risoluzione sul programma della Commissione europea per il 2017. Il Presidente ha esordito ricordando la recente dichiarazione del marzo scorso a Roma per celebrare i Trattati di Roma che evidenzia i risultati raggiunti dall'Unione europea, "impresa coraggiosa e determinante". L'Europa rappresenta realtà molto diverse che da una parte ci responsabilizzano, ma che ci devono anche far riflettere sul fatto che può funzionare solo se c'è la convinzione di seguire sulla strada dei valori dei padri fondatori e di affrontare le difficoltà con spirito di coinvolgimento di tutti gli stati membri, ha detto. Abbiamo bisogno di un'Europa che sappia farsi carico di responsabilità che sembrano affidate solo a stati nazionali relegati ai confini e questo aspetto lo abbiamo rappresentato con convinzione, ha aggiunto. Rossi ha richiamato le attività della Giunta del 2016, la costante verifica degli atti comunitari a carattere normativo e di programmazione, di incentivazione delle attività economiche e di attivazione delle politiche europee in ambito territoriale, di lobbying e networking.  Ancora: la collaborazione nella strategia macroregionale, la formazione del sistema di governance e il contributo della Pat nel gruppo di azione dell'intermodalità nei trasporti di persone e merci e di efficienza energetica ed energia rinnovabile. Rossi ha poi richiamato l'attività di partecipazione ai diversi fondi sociali europei e di sviluppo regionale, risorse che oggi entrano a far parte di una politica di redistribuzione e riallocazione. Su invito di Dorigatti il Presidente ha citato la sottoscrizione del protocollo d'intesa e di cooperazione tra Giunta e Consiglio in ambito europeo. Infine Rossi ha rivolto un ringraziamento alla dott.ssa Liverini per la conduzione dell'Ufficio europeo di Bruxelles che ha dato un impulso nuovo all'attività della Provincia anche con il prezioso supporto della struttura locale.

La consigliera Lucia Maestri (PD), Presidente della V Commissione competente in questa materia, ha apprezzato l'intensificazione dei rapporti tra il territorio Trentino e la dimensione europea, testimoniata anche dalla nostra capacità di intercettare i fondi non più in forma aggiuntiva, ma sostitutiva. Tuttavia, la Quinta Commissione ha sollevato diverse preoccupazioni sul senso e sul significato dell'Europa in un momento di pesante crisi come quello attuale. Un'importante riflessione è stata rivolta alla fase ascendente e discendente: alla Commissione è parso che la possibilità di incidere sia a danno del Consiglio e in posizione trainante per la Giunta. Sono temi che non ci hanno viso soli perché il 17 marzo del 2017  a Bolzano nell'assemblea delle regioni e province autonome è stata fatta qualche riflessione analoga, ha aggiunto Maestri. La Commissione, ha detto, suggerisce al Consiglio di occuparsi di iniziative per i giovani, di dare attenzione al tema della produzione dell'energia elettrica e dei cambiamenti climatici, di considerare come prioritario il pilastro europeo dei diritti sociali che ha anche fare con le misure per aiutare a conciliare vita professionale e privata, l'agenda europea sull'immigrazione e le azioni che possono riguardare il territorio regionale in questo senso. Il consigliere Rodolfo Borga (Civica) ha motivato il voto di astensione: per opportunità il Consiglio deve occuparsi di questi temi, tuttavia c'è una siderale distanza tra le istituzioni europee e i territori. Non ultimi sul piano dei migranti o sui cambiamenti climatici. Non sono antieuropeista, mi piacerebbe un'Europa dei popoli che riconosca le proprie radici storiche e culturali, ha chiarito Borga; però mi pare di sentire molti che si dichiarano europeisti e che dicono che quest'Europa non va bene, a cominciare da Matteo Renzi. Non posso dare voto positivo a questa proposta, ha concluso. Marino Simoni (Progetto Trentino) ha ricordato i passaggi in Commissione. Ha ancora senso parlare di questi argomenti, ci siamo chiesti, sospendendo in prima battuta l'argomento. Poi abbiamo deciso di rafforzare il concetto e la volontà di credere nell'Europa e il concetto che tante piccole gocce fanno il mare: l'Europa è la soluzione delle possibilità di rafforzare il mercato comune, il mercato del lavoro, i ragionamenti su clima ed energia ecc. "Voteremo la risoluzione" ha concluso "con lo spirito di dire che crediamo che anche un piccolo tassello possa rappresentare un contributo alla costruzione di una casa comune che fino ad oggi ha garantito la crescita e può ancora rappresentare una prospettiva per questa terra".

Nella replica Rossi ha detto di voler registrare le sollecitazioni venute dai consiglieri, anche quelle critiche. E' chiaro che ci sono differenze di visione rispetto al ruolo dell'Europa, tuttavia condivido che è la pratica del senso dell'Europa dentro le istituzioni a costruire lo spirito europeo. L'Europa, ha concluso, non ha alternative praticabili.

"Credo che invece atti di coraggio per la costruzione di un'Europa diversa fatta di popoli che abbiano diritto delle loro nazionalità –che non sono nazionalismi- sia sacrosanto", ha detto Claudio Civettini (Civica) dichiarando di non poter sostenere la risoluzione.

La discussione sulla risoluzione prosegue domani a partire dalle ore 10.00. A seguire, all'ordine del giorno due mozioni di Borga e Borgonovo Re, rispettivamente sul coinvolgimento delle famiglie nelle iniziative delle scuole su orientamento sessuale e identità di genere, e perché siano garantiti alle minoranze dei consigli comunali gli strumenti necessari per svolgere le loro funzioni istituzionali. Infine, il disegno di legge di modifica della legge elettorale in termini paritari, sul quale pesano oltre 5000 emendamenti ostruzionistici di parte delle minoranze.​

Allegati
Il regolamento organico del personale del Consiglio provinciale