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23/02/2016 - In aula o in commissione

Via libera a 19 articoli del ddl Gilmozzi sugli appalti pubblici per rilanciare l'economia trentina

L'aula del Consiglio provinciale ha Iniziato l'esame del provvedimento. Minoranze in parte a favore

Via libera a 19 articoli del ddl Gilmozzi sugli appalti pubblici per rilanciare l'economia trentina

Testo allegato

Via libera a 19 articoli del ddl Gilmozzi sugli appalti pubblici per rilanciare l'economia trentina

​​​L'aula ha approvato nel pomeriggio i primi 19 articoli dei 60 che formano il disegno di legge 113 proposto dalla Giunta con l'assessore Gilmozzi per recepire le direttive europee modificando la normativa provinciale che disciplina gli appalti pubblici. Approvati due ordini del giorno proposti da Viola e accolti alcuni emendamenti anche delle minoranze che si dichiarano in parte favorevoli al testo. Domani l'approvazione.

Gilmozzi: questa legge aiuterà la ripresa dell'economia trentina.

Nell'illustrare all'aula gli obiettivi del provvedimento, l'assessore Mauro Gilmozzi ha evidenziato che da un lato finalmente le direttive europee recepite in questo ddl si sono un po' aperte ad alcune esigenze sociali e territoriali, e che dall'altro si tratta per la Provincia di anticipare nel testo la normativa statale che ancora non c'è. Per questo la Giunta ha stabilito relazioni importanti con la Provincia di Bolzano attraverso un accordo e rapporti comuni con il ministero. “Vi sarà ora sicuramente anche una discussione in sede romana – ha preannunciato Gilmozzi – già iniziata da Bolzano e che seguiremo anche noi”. Per l'assessore il ddl risponde all'esigenza di ripresa dell'economia trentina affrontando nuovi mercati. E non si riferisce solo l'edilizia ma anche ai servizi sociali e sanitari. 

I cinque punti-chiave del testo.

Cinque i punti salienti del testo ricordati dall'assessore. Primo: la volontà di avere meno subappalti e più appalti per andare incontro alle difficoltà che le nostre imprese stanno vivendo per mancanza di liquidità e di pagamenti fino a coinvolgere il subappaltatore. Per questo sono state introdotti la scomposizione in unità autonome dei lavori, sono stati introdotti appalti sequenziali per settore con un approccio professionale che richiede la presentazione di buoni progetti. Secondo: il ddl semplifica la partecipazione alle gare, posticipando la verifica dei requisiti. Prima si decide chi ha vinto e poi si va a controllare. Terzo: negli appalti per i servizi il valore del prezzo è stato subordinato a quello della qualità, non valutando delle proposte le offerte al massimo ribasso dell'offerta ma anche gli aspetti qualitativi e ambientali come la territorialità, i chilometri zero, ecc., tenuto conto anche delle peculiarità del nostro sistema sociale e assistenziale. Quarto: la tutela del lavoro, dalla sicurezza sul lavoro al valore del lavoro con attenzione ai prezzi e alla qualità dell'appalto per evitare speculazioni in materia. In base alla normativa proposta il lavoratore dev'essere pagato per primo con un contratto garantito. Ciò vale soprattutto per gli appalti relativi ai servizi quando cambia il gestore: si introduce una clausola che prevede la riassunzione dei dipendenti della ditta che gestisce il servizio se perde la gara. 

Quinto e ultimo punto importante del ddl: il riconoscimento del ruolo dei professionisti che devono sapersi rinnovare nella direzione dei lavori. Per questo un protocollo prevede che nella scelta del professionisti si premino le buone idee e le capacità di fare proposte che si facciano carico del senso e della qualità delle opere rispetto al paesaggio, evitando che il professionista si trovi nella morsa del massimo ribasso subendo riduzioni di prezzo inammissibili che vanno a  scapito della qualità del progetto.

“Stiamo lavorando ad alcuni emendamenti – ha concluso Gilmozzi – ma mi pare che tutti i consiglieri abbiano dimostrato disponibilità a collaborare per rendere questa una buona legge”. Certo la visione centralistica dello Stato tende ad appropriarsi di questa competenza che va invece esercitata dalla Provincia a beneficio sia delle imprese che dei servizi e dei cittadini”.

Favorevole una parte dei consiglieri di minoranza.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto) ha condiviso i principi del ddl che a suo avviso dà nuovi stimoli alle imprese locali di fronte alla crisi. Molto positiva per Fasanelli, che ha anticipato il suo voto favorevole al testo, è la preferenza accordata dal ddl alla qualità rinunciando al criterio del massimo ribasso. Di questo per il consigliere dovrà tener conto anche la centrale unica per gli acquisti, che andrà rivalutata perché da un lato avrà bisogno di un maggiore impegno nella valutazione delle offerte, ma dall'altro con questo non dovrà perdere tempo a scapito delle imprese. Di grande importanza per il consigliere è la clausola sociale inserita all'articolo 30 per salvaguardare i lavoratori di ditte che si erano aggiudicate appalti precedenti, per garantire che siano assunti prima di altri. 

Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino), anche lui favorevole al testo, ha osservato che il ddl potrà favorire le ditte locali, “che però – ha aggiunto – dovranno darsi da fare e cercare di crescere senza più aspettarsi la manna dal cielo”. Per Giovanazzi questo provvedimento darà una boccata di ossigeno all'economia del Trentino, “anche se non bisogna farsi troppe illusioni perché molti dicono che la ripresa ancora non si vede”.

Walter Viola (Progetto Trentino) ha preannunciato una serie di emendamenti al ddl su tre fronti. In primo luogo per una pulizia del testo. Secondo: siccome la normativa riguarda anche i servizi sociali che nel nostro territorio sono spesso gestiti da soggetti del Terzo Settore, si tratta per Viola di tutelare e valorizzare nelle gare di appalto questi soggetti che costituiscono una peculiarità del Trentino. Il terzo gruppo di emendamenti del consigliere punta a valorizzare i professionisti. Viola ha presentato anche due ordini del giorno da lui proposti, il primo per l'attuazione del protocollo con sulle procedure di appalto nella parte di competenza della Provincia, e per coinvolgere i soggetti interessati nella predisposizione delle delibere attuative. Nella sua replica l'assessore Gilmozzi ha auspicato che a questa legge sia realizzata il più presto possibile approvando le relative delibere attuative. Da questo punto di vista molto dipenderà anche dai Comuni che dovranno assumersi le loro responsabilità nell'applicare il protocollo d'intesa in materia di appalti facendosi carico di un impegno che va a vantaggio del nostro territorio.

Passano i due ordini del giorno di Viola.

Il Consiglio ha poi approvato all'unanimità gli ordini del giorno presentati dai consiglieri. Il primo di Viola per dare piena attuazione al protocollo d'intesa tra la Provincia e gli ordini professionali in materia di servizi relativi all'architettura e all'ingegneria. Il secondo per coinvolgere maggiormente i soggetti interessati agli atti attuativi, ai contratti tipo e ai bandi nella predisposizione delle delibere attuative, in particolare per quanto attiene ai capitolati e ai bandi tipo.

L'esame degli articoli.

Da segnalare l'accoglimento all'articolo 2 di un emendamento presentato dal consigliere Civico (Pd) perché la Provincia privilegi l'acquisto di beni e servizi ricorrendo a cooperative sociali e ad operatori economici il cui scopo sia l'integrazione sociale e professionale di persone svantaggiate. Via libera anche da un emendamento proposto da Borga (Civica) all'articolo 4 che prevede di sottoporre al parere della Commissione consiliare competente le deliberazioni con cui la Giunta darà attuazione a questa legge. Fasanelli (Gruppo misto) ha ritirato un suo emendamento all'articolo 5 che mirava a disciplinare le incompatibilità nell'aggiudicazione di appalti e concessioni, e Civettini (Civica) e Fugatti (Lega) sono intervenuti per sottolineare il valore della trasparenza da garantire nell'affidamento degli incarichi evitando con un'apposita norma di favorire pubblici amministratori. Detomas (Ual) ha ricordato che la Giunta delle elezioni da lui presieduta si è preoccupata di garantire le incompatibilità e che per questo lui presenterà un apposito disegno di legge auspicando il sostegno anche degli altri membri dell'organismo.

Condivisi dalla Giunta e dal Consiglio due emendamenti di Viola (PT) all'articolo 15 relativo agli appalti di servizi sociali. Un terzo emendamento di Viola è stato respinto ma l'assessore ne ha preannunciato l'accoglimento con una diversa formulazione per modificare l'articolo 28.

Avanzo in Quinta Commissione al posto di Detomas. Rinviata la nomina del magistrato del Tar di Trento.

In precedenza, nel primo pomeriggio, esaurite le question time la cui discussione era iniziata stamane, con due votazioni il Consiglio provinciale ha preso atto delle dimissioni di Giuseppe Detomas (Ual) da componente della Quinta Commissione permanente, che si occupa di istruzione, ricerca, cultura e rapporti con l'Europa. Al posto di Detomas l'aula ha indicato per la maggioranza Chiara Avanzo (Patt). La presa d'atto delle dimissioni è passata con 23 sì, 2 no e 4 astenuti. La nomina di Avanzo ha ottenuto con 23 sì, un no e 4 astenuti.

Quanto al magistrato che il Consiglio provinciale avrebbe dovuto designare presso il Tribunale regionale di giustizia amministrativa (il Tar) di Trento, il presidente Dorigatti ha spiegato che non è ancora possibile indicare un nominativo perché i capigruppo non hanno raggiunto un accordo ed è opportuno ricercare il maggior consenso possibile. 


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