Giornale OnLine

Giornale Online
23/02/2016 - In aula o in commissione

Le risposte alle question time

Iniziati i lavori che impegneranno il Consiglio provinciale in aula fino a giovedì

Le risposte alle question time

Le risposte alle question time

Nella prima delle tre giornate di lavoro in aula, il Consigliio provinciale ha discusso con la Giunta le question time.

Claudio Cia (Civica Trentina)


Ospedale di Borgo

ripristinare il secondo

equipaggio 118


Il consigliere della Civica Trentina chiede alla Giunta di ripristinare, all’ospedale di Borgo, per i fine settimana e i festivi, il secondo equipaggio del 118 in reperibilità. Equipaggio che si affiancava a quello del 118 e a quello dei volontari Cri, fino al dicembre 2015.

La risposta: l’assessore Zeni ha precisato che non vi è stato alcun taglio di risorse, bensì una riorganizzazione dovuta alla legge sul riposo sanitario che ha reso necessaria la sospensione della reperibilità di un equipaggio. Una sospensione che è comunque sostenibile, considerato che l’assetto residuo è sufficiente, a fronte del volume di attività dell’area in questione. A questo si aggiunge che la centrale operativa 118 può contare oltre che sull’elicottero sulle risorse di autoambulanza delle unità limitrofe.

La replica: una risposta poco convincente a detta dell’interrogante che fotografa una Provincia che sta rincorrendo le emergenze per poi scoprire che anche i servizi di emergenza sono limitati e devono affidarsi sempre di più al supporto dei volontari.


Claudio Civettini (Civica Trentina)


Latte trentino

cosa fa la Pat

per tutelarlo?


Il consigliere della Civica chiede di sapere quali interventi preveda la Pat per tutelare i produttori di latte trentino; come vengono distinti questi prodotti da quelli provenienti dalle altre regioni e dall’estero; come vengono liquidati i premi vitali per la sopravvivenza.

La risposta: L’assessore Dallapiccola ha precisato che non esiste una filiera pubblica del latte in provincia di Trento perché dei 150 milioni di litri prodotti si occupano tre grossi provider privati che si sono riuniti tra loro in forma cooperativa e che ai sensi del piano di sviluppo rurale operano come singoli soggetti. Da questo punto di vista è dunque impossibile imporre regole da parte della pubblica amministrazione, pur restando il problema “dei nostri amici contadini” per i quali stiamo cercando di trovare risposte in tempi brevi.

La replica: Civettini ha preso atto degli impegni nei confronti dei contadini e si è però detto sorpreso di sentire che la produzione è appannaggio di soggetti privati: se i contadini sono i giardinieri del nostro Trentino occorre dar loro gli strumenti per sopravvivere e la nostra autonomia va difesa anche in questi passaggi.


Chiara Avanzo (Patt)


Non tagliare

il medico

di Pieve Tesino


La consigliera del Patt chiede alla Giunta, vista la specificità della zona, la possibilità di ripensare l’applicazione per il Tesino del criterio di un medico di continuità assistenziale ogni 3.500 abitanti che porterà al taglio del medico di PieveTesino.

La risposta: l’assessore Zeni ha chiarito che con deliberazione dello scorso giugno sono stati definiti i criteri e individuate le nuove sedi della continuità assistenziale che, fermo restando i limiti nazionali, definiscono funzioni e parametri tra i quali i numeri di prestazioni erogate storicamente: c’è in tal senso un progetto di riordino complessivo che riguarda tutta la provincia. La sede di Pieve Tesino che costa circa 250.000 euro all’anno, non è giustificabile date le 3 prestazioni giornaliere e vista tra l’altro la vicinanza con la sede ospedaliera di Borgo. L’eventuale deroga è comunque oggetto di specifico accordo sindacale e l’unica deroga fin qui concessa non è a tutt’oggi operativa, proprio per l’assenza dell’accordo.

La replica: la consigliera Avanzo si è dichiarata per nulla soddisfatta della risposta: le nuove amministrazioni del Tesino, insediatesi nello scorso novembre, stanno a tutt’oggi attendendo un incontro con l’assessore su questi temi e sarebbe opportuno darvi corso in tempi brevi anche considerando che la sede ospedaliera di Borgo non è vicina come si vuole fare credere.


Massimo Fasanelli (Misto)


Cosa intende fare

la Pat per i dipendenti

Dexit srl e I&T Sistemi srl


Il consigliere chiede se nel bando di appalto di Informatica Trentina per la Dexit srl e I&T Sistemi srl sono state applicate le clausole sociali, il punteggio relativo alla continuità del servizio e, più in generale, cosa intenda fare la Pat per i dipendenti di queste aziende che si trovano senza lavoro con la privatizzazione di Informatica Trentina.

La risposta: il Presidente Rossi ha confermato quanto già comunicato alle organizzazioni sindacali ovvero che l’intenzione della Pat è quella di utilizzare al massimo livello possibile i contenuti di quella clausola sociale, anche in analogia con quanto già avvenuto per l’affidamento di altri servizi. Ci vogliamo anche prendere tutto il tempo per verificare se non sia possibile posticipare la scadenza in termini economici della gara mantenendo la tempistica, proprio perché è chiaro che questo è un tema collegato a quello che dovrà essere l’assetto definitivo di Informatica Trentina. Sono in corso una serie di approfondimenti, ha aggiunto, per limitare al minimo l’impatto sui lavoratori coinvolti.

La replica: parole confortanti che però andrebbero tradotte in fatti concreti, ha osservato Fasanelli che ha detto di aver già sentito sull’argomento una risposta simile lo scorso autunno. Dovremmo far valere maggiormente la nostra specificità, ha aggiunto, mettendo a disposizione le proprie competenze professionali per velocizzare la soluzione della questione: abbiamo le disponibilità finanziarie e qui si tratta solo di mettere in pratica e di assumersi delle responsabilità.


Nerio Giovanazzi (AT)


Rurali, la Pat

pensa

di intervenire?


Il consigliere, allarmato dai contenuti del decreto del Governo sulle Bcc, che rischierebbe di scardinare il sistema e lo spirito del credito cooperativo, chiede alla Giunta se intenda attivarsi prima della conversione del decreto in legge: assumendo una posizione politica forte anche a difesa dell’autonomia.

La risposta del Presidente Rossi: il tema è riuscire a garantire le condizioni per garantire il valore generato fuori dal nostro territorio, conciliando tutto questo con il percorso di riforma nazionale che indubitabilmente mette in discussione il sistema alla radice. Ma c’è un ulteriore elemento: ciò che sembrava possibile, ovvero una salvaguardia territoriale nel decreto non si è formalizzata nella norma. Si tratta di vedere se si vuole porvi rimedio oppure come si interverrà in alternativa: la partita è assolutamente aperta e c’è grande attenzione per cercare di definire più compiutamente una strategia ed è evidente che da qui alla conversione del decreto faremo fino in fondo la nostra parte.

La replica: tutti devono essere coinvolti in questa partita delicata e strategica per il Trentino: l’impegno della Giunta e dell’intera delegazione parlamentare a salvaguardia del sistema cooperativo deve essere massimo, prima della conversione del decreto in legge.


Lucia Maestri (Pd)


Parco agricolo del Garda

perché la Pat

non è intervenuta?


La consigliera chiede alla Giunta perché, come previsto dall’ultima manovra di bilancio, la Provincia non è ancora intervenuta, come previsto dalla legge, ad esercitare i poteri sostitutivi per avviare il parco agricolo del Garda. Chiede poi di sapere quali sono gli elementi che ostacolano questo progetto e se e come sono stati stanziati i fondi previsti della legge 15 del 2008.

La risposta: Dallapiccola ha illustrato i diversi aspetti di criticità di natura urbanistica, economica e politica che riguardano la questione. Tutto ciò premesso, ha aggiunto, sono stati sentiti i sindaci per comprendere quale fosse l’indirizzo e in che modo fosse più opportuno declinare il regolamento previsto dalla legge per una sua attuazione. Ciò che è emerso è che non è possibile applicare la legge in funzione di quanto chiesto dai sindaci e sembrerebbe necessaria un’eventuale modifica della norma. La Giunta si è data il termine della fine di questo mese per ricevere dalla conferenza dei sindaci e dalla comunità di valle Alto Garda e Ledro una proposta d’indirizzo. In caso di silenzio l’amministrazione provinciale applicherà la legge tale e quale.

La risposta di Maestri: pur nel rispetto dei poteri territoriali e dei sindaci, Maestri ha osservato che la legge è legge e se c’è si applica, oppure in alternativa, viste le criticità descritte e a tutti note, si decide di abrogarla. “Diversamente occorre dire ai 9000 firmatari che avevate scherzato”, ha concluso.


Marino Simoni (PT)


Risparmio energetico

a quando i finanziamenti

ai comuni?


Il consigliere chiede alla Giunta quali siano i tempi per stabilire i criteri di attuazione delle norme del bilancio 2016 che prevedono la possibilità da parte dei comuni di utilizzare i finanziamenti già concessi per l’energia per l’efficientamento energetico.

La risposta: l’assessore Gilmozzi ha osservato che il problema è concreto e la delibera sarà sottoposta entro il mese di aprile alla commissione competente per una valutazione.

La replica: auspichiamo una massima accelerazione possibile dato che dietro ci sono opere che attiveranno procedure economiche con ricadute anche sulle imprese.



Luca Giuliani (Patt)


Ad Arco potenziare

il pronto soccorso

e il punto nascite


Il consigliere chiede di sapere se l’assessore alla sanità intenda prendere provvedimenti per conservare e potenziare il Pronto soccorso e il punto nascite dell’Ospedale di Arco.

La risposta: l’assessore Zeni ha ribadito che sul tema della riorganizzazione, a seguito dell’entrata in vigore della legge sul riposo dei medici, la Giunta ha stanziato 9 milioni di euro per ripristinare quanto prima la presenza H24 degli anestesisti in tutti gli ospedali e la piena funzionalità dei reparti. Per quanto riguarda la dotazione del personale preposto all’attività di pronto soccorso l’ospedale di Arco è l’unico degli ospedali spoke dotati di un organico a regime, in linea con i volumi di attività e dunque non è necessario un suo potenziamento. Sui punti nascita, come è noto, lo scorso 2 febbraio la Giunta ha inoltrato al Ministero della Salute una richiesta di mantenimento dei punti nascite negli ospedali con volumi di attività inferiori ai 500 parti all’anno in deroga alle soglie previste dall’Accordo Stato-Regioni del dicembre 2010. L’iter è tuttora in corso.

La replica di Giuliani: sono tutte cose che già sapevo, ma in realtà volevo capire la tempistica e avere continui aggiornamenti in merito. Riproporrò l’interrogazione per mantenere alta l’attenzione sul tema.


Mario Tonina (UpT)


Riforma delle Ccc

serve incontro

con i parlamentari


Il consigliere chiede alla Giunta, riguardo al decreto del Governo sulle banche cooperative, se abbia valutato l’opportunità di un incontro con la delegazione parlamentare regionale per approfondire i temi e i rischi, per le nostre rurali, introdotti dal decreto.

La risposta: Rossi ha richiamato quanto già detto nelle due precedenti interrogazioni, ribadendo l’impegno a vigilare nel percorso di trasformazione del decreto in legge, all’interno dei lavori parlamentari, con l’obiettivo di salvare la particolarità del credito cooperativo. Questo si cercherà di far valere anche con un costante confronto con la delegazione parlamentare, il prossimo incontro già fissato per questo venerdì.

Nella replica Tonina ha ringraziato Rossi per l’impegno e ribadito la forte preoccupazione del territorio su questo tema oltre che la necessità di fare fronte unico su questi temi a salvaguardia delle peculiarità del nostro sistema e dello spirito e dei principi autentici della cooperazione trentina, frutto del lavoro di molte generazioni di soci.


Giuseppe Detomas (Ual)


Barriere architettoniche

quando ripartono

i contributi?


Il consigliere chiede alla Giunta di sapere quando verranno riaperti i termini, visto che sono stati sospesi con una delibera del 18 dicembre 2015, per le domande di contributo per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

La risposta dell’assessore Zeni ha chiarito che la Pat persegue con forza l’obiettivo di una società il più inclusiva possibile, investendo oltre 40 milioni di euro all’anno nella direzione richiamata dall’interrogante. Con riferimento al superamento delle barriere architettoniche in edifici privati, in circa 5 settimane sarà disposta la riapertura dei termini per le domande, pur restando inalterati i requisiti di chi vorrà presentarle.

Nella replica Detomas ha ammesso l’alta attenzione della Pat verso questi temi, contando che quelli descritti siano davvero i tempi massimi per rendere effettive le domande.



Gianpiero Passamani (UpT)


Strada della Valdastico

quanto tempo

ci vorrà?


Il consigliere dell’Upt chiede di sapere i dati che hanno portato alla cancellazione dell’autostrada della Valdastico e quali siano le modalità e la tempistica per la realizzazione del collegamento con la Valdastico e se corrisponde al vero che si pensa ad una bretella tra Caldonazzo – Levico e la Valle dell’Adige a Mattarello.

La risposta. L’assessore Gilmozzi ha risposto dicendo che la posizione della Giunta è questa: il traffico sulla Valdastico sarebbe di 17 mila veicoli al giorno, in parte provenienti dall’A4, dall’area di Vicenza e A22, solo 2000 dalla Valsugana sulle 13 mila complessive. La portata della nuova autostrada quindi sarebbe minimale. “Un’ autostrada per 17 mila automezzi – ha detto Gilmozzi - non serve e quindi ha ricevuto il nostro no. Non sta in piedi, anche perché lo stesso ministro ha detto che va trasferito traffico dalla strada alla rotaia”. Per la Valsugana, invece, un nuovo collegamento non autostradale porterebbe uno sgravio di 10 mila auto ed eviterebbe anche una strada di raccordo con la Pedemontana e la Valsugana.”Su questo – ha concluso l’assessore - siamo disposti a ragionare, anche se non c’è ancora nulla. Si dovrà fare un progetto, lo si dovrà discutere con la popolazione e poi si andrà avanti”.

La replica. Passamani ha detto che in Valsugana la preoccupazione è enorme e ha chiesto un incontro tra l’assessore, la popolazione e le amministrazioni.


Walter Viola (PT) Piero Degodenz (UpT)


Il numero delle Rsa

lo decide

un consulente?


Il consigliere di Pt chiede all’assessore alle politiche sociali se ritiene una scelta improntata alla condivisione quella di affidare un incarico di consulenza ad una società di Milano per elaborare il piano straordinario di accorpamento delle Apsp del Trentino che gestiscono le Rsa. Viola chiede, inoltre, cosa s’intende per piano di accorpamento: una, dieci Rsa?

Il consigliere Piero De Godenz chiede di sapere quali siano oggi le valutazioni della Giunta sul piano di riordino delle Rsa e se siano state considerate, nell’eventuale piano di riorganizzazione, anche le osservazioni dell’Upipa.

La risposta. Zeni ha affermato che, rispetto all’odg della finanziaria, che impegnava la giunta a un confronto con le amministrazioni e i sindaci, a presentare la proposta a Upipa e informare la commissione consiliare, si è chiesta una consulenza alla società Cercas della Bocconi per elaborare il progetto di riforma della governance delle Apsp. Cercas, ha ricordato, opera da 30 anni nel settore delle aziende di assistenza e di questa consulenza è stata informata Upipa. A marzo, ha detto inoltre l’assessore, si presenterà il percorso di riforma. Un confronto che servirà anche a responsabilizzare i territori. Avere consulenti qualificati come la società della Bocconi, ha concluso Zeni, va a favore della qualità del progetto che verrà valutato con la massima partecipazione possibile.

La replica. Viola ha replicato che la determina della convenzione con la Bocconi non è consona alle affermazioni fatte in aula dall’assessore. Il rapporto con Upipa e i territori, in realtà, viene demandato alla società di consulenza. Se il problema, ha affermato ancora il consigliere, è quello di risparmiare 15 milioni è stato chiesto a Upipa di fare una proposta? Prima di dare megaconsulenze si dovrebbe prestare attenzione a quanto sta facendo Upipa. De Godenz, in parte soddisfatto dalla risposta, ha detto di essere preoccupato che lo studio della Bocconi possa portare a una situazione, come è accaduto nella sanità, dove contano solo i numeri.


Maurizio Fugatti (Lega)


La Pat ha chiesto

l’autonomia

delle rurali?


Il consigliere, vista la riforma del credito cooperativo del Governo, vuole sapere se la Giunta abbia chiesto il mantenimento dell’autonomia delle casse rurali; chi calcolerà l’autonomia di questi istituti nella nuova holding; quali percorsi sono stati intrapresi della Giunta per tutelare le rurali.

La risposta. Il credito cooperativo, ha detto Rossi, s’è mosso negli ultimi mesi in costante collegamento con la Giunta in un quadro in cui risulta evidente che il contesto bancario italiano richiede una riforma. Il sistema delle rurali trentine, prima del varo del decreto, ha salvaguardato l’autonomia delle singole rurali ma anche creato un raccordo tra queste e un sistema di gestione di servizi bancari che oggi pone il gruppo del credito cooperativo trentino ai massimi livelli in Italia per efficienza. Un sistema, ha ricordato, che genera valore, compreso un importante gettito fiscale, utilizzando un mercato che sta fuori dal Trentino. Un sistema, quindi, che funziona e che si deve garantire nel processo di riforma.

La replica. Le regole, ha detto Fugatti, di questa nostra potenziale autonomia, col decreto del governo, le decideranno a Roma. Decideranno il grado di rischio di questa o quella rurale e se non ti va bene potranno anche commissariarle. Sarà la holding nazionale, ha concluso, a fare il controllo. Quindi, i romani diranno ai cooperatori trentini cosa dovranno fare.


Donata Borgonovo Re (Pd)


Cantina La Vis

liberare i terreni

del Consorzio


La consigliera del Pd, ricordando che la Cantina La Vis si sta avviando verso la fine del commissariamento, chiede di sapere quali decisioni sono state prese per liberare dall’ipoteca i terreni del Consorzio 5 Comuni, chiudendo così una pendenza che paralizza l’attività del consorzio.

La risposta. Rossi ha risposto che fin dalla nomina del commissario uno dei temi centrali è stato il rapporto tra la cantina e il Consorzio 5 comuni. Il consorzio è terzo datore d’ipoteca per la cantina e il commissario sta pensando a spostare quest’ ipoteca dai terreni del 5 comuni su un altro immobile di proprietà della La Vis. E’ evidente che l’approvazione del piano, condiviso col sistema bancario, è fondamentale, poi si arriverà a liberare il Consorzio 5 Comuni. Nelle more, ha concluso il presidente, si è acconsentito di dilazionare i lavori per l’immobile.


Walter Kaswalder (Patt)


Nelle gallerie

i collegamenti radio

ci sono?


Il consigliere chiede se nelle gallerie stradali del Trentino, come prevedono le direttive UE, sono stati installati sistemi per le trasmissioni radio per i mezzi di soccorso. Kaswalder chiede anche che venga attivato il collegamento in frequenze Fm sul modello delle gallerie del centro Europa.

La risposta. Gilmozzi ha risposto che nelle gallerie sono istallati sistemi di comunicazione per garantire anche a chi non ha cellulare e sistemi radio per i mezzi di soccorso. La Pat sta facendo, ha aggiunto l’assessore, un’opera sensibilizzazione nei confronti degli operatori telefonici affinché installino ripetitori nelle gallerie. Perché i gestori, per la logica di mercato, sono più concentrati sui grandi tratti stradali, anche se la maggior parte delle gallerie trentine è coperta da almeno un gestore. Al punto che nel 70% delle gallerie c’è la possibilità di chiamare i numeri di soccorso con i telefonini.


Giacomo Bezzi (PD)


Perché la chiusura

di due scuole

in val di Sole?


Il consigliere chiede di sapere perché gli alunni della scuola d’infanzia di Commezzadura sono stati trasferiti a Mezzana e i ragazzi di Commezzadura dalle medie di Malè ad Ossana. Chiede inoltre di sapere perché non sono state coinvolte le famiglie e gli amministratori.

La risposta. Rossi ha affermato che la risposta è sempre la stessa anche perché il tema è sul tavolo delle amministrazioni della Val di Sole da molti anni. Il criterio adottato per gli accorpamenti prevede che in ogni comune ci sia una scuola o d’infanzia o elementare. Prima di adottare la delibera, ha detto il presidente, sono stati fatti incontri con gli amministratori nei quali è stata presentata la logica con la quale vengono fatti questi accorpamenti. Logica, ha ammesso Rossi, che non è stata accettata da tutti ma gli amministratori di Ossana e Commezzadura erano stati informati. Inoltre, ha concluso, l’inserimento degli studenti di Commezzadura nell’istituto dell’alta valle rafforza il progetto di realizzare un polo delle elementari e delle medie a Fucine.



Manuela Bottamedi (5 Stelle)


Il Veronesi

applichi

il contratto


La consigliera chiede alla Giunta quali azioni intenda mettere in campo nei confronti del Centro di formazione professionale “Veronesi” affinché retroceda dalla decisione di applicare, per tutti i docenti, dal primo marzo il contratto di lavoro nazionale al posto di quello provinciale. Una scelta, ricorda, che sta creando serie tensioni all’interno del “Veronesi” e rischia di rompere l’unitarietà del sistema dei Cfp trentini.

La risposta. Rossi ha risposto affermando che il contratto di lavoro provinciale dei dipendenti dei Cfp riguarda solo gli istituti scolastici pubblici, per i privati, in realtà, non esiste. Semplicemente, 15 anni fa i privati adottarono il contratto provinciale volontariamente, ma alla luce delle difficoltà economiche questa contrattazione è entrata in crisi. Di fronte a questa realtà, la Giunta ha proposto ai Cfp questa soluzione: la Pat rinnova il contratto dei docenti dei Cfp pubblici, inserendo degli elementi che i privati dovranno inserire dentro la loro contrattazione autonoma. Se, di conseguenza, i contratti provinciali si rifletteranno sui costi degli istituti privati, la Pat se ne farà carico. Ciò, ha detto il Presidente, è stato comunicato al Veronesi, ma se il livello minimo nella contrattazione non sarà rispettato ci saranno delle conseguenze nel contratto di servizio tra Pat e l’istituto professionale di Rovereto.

La replica. La consigliera ha ricordato che il clima teso va a scapito della formazione dei ragazzi. Tra l’altro col contratto nazionale i poteri del Consiglio d’istituto andrebbero direttamente nelle mani della direzione.


Rodolfo Borga (Civica Trentina)


Quanto profughi

sono stati

arrestati?


Il consigliere chiede di sapere quanti comuni hanno messo a disposizione immobili per i profughi; quanti sono i richiedenti asilo arrestati o denunciati e per quali reati e quanti sono stati espulsi.

La risposta. L’assessore Zeni ha risposto che sei sono stati i comuni che hanno messo a disposizione alloggi per i richiedenti asilo: Rovereto, 5 alloggi per 30 persone; Volano un alloggio per 2 persone; Besenello, un alloggio per 2 persone; Mori 3 alloggi per 6 persone; Denno un alloggio per 3 persone; Ville d’Anaunia 1 alloggio per tre persone. Per quanto riguarda l’operazione Mandinka Dei 19 denunciati, 5 non sono mai stati accolti in Trentino, alti, 14 lo sono stati o lo sono ancora. Le persone ancora in accoglienza saranno espulse dal progetto di assistenza. Negli ultimi due anni, 24 sono stati fatti usciere dal progetto, 3 per droga, 15 per violenze e minacce, 6 trasferiti in altri territori per incompatibilità.

La replica. Borga ha replicato che solo tre sindaci della Rotaliana hanno accettato i richiedenti asilo, solo 6 comuni hanno messo a disposizione immobili per i richiedenti asilo. Borga ha inoltre denunciato il fatto che i richiedenti asilo negli alloggi del Cinformi subaffittano gli appartamenti.





Filippo Degasperi (5 Stelle)


Profughi, quali

sono le organizzazioni

interessante


Il consigliere, prendendo spunto dall’arresto degli 11 richiedenti asilo accusati di spaccio, chiede di sapere quali sono le organizzazioni coinvolte nella gestione dei richiedenti asilo in Trentino e a quanto ammontano i corrispettivi versati dalla Pat, tenendo conto che negli ultimi anni in Italia sono stati spesi 250 milioni per l’accoglienza.


La risposta. Zeni ha affermato che i soggetti del privato sociale lavorano secondo il protocollo d’intesa col Commissariato del Governo, il quale prevede che quando i comportamenti non sono adeguati i soggetti vengono richiamati e, nei casi più gravi, espulsi. Negli alloggi ci sono controlli notturni a campione, nelle strutture il controllo è sulle 24 ore.

La replica. Il consigliere si chiede come vengano scelti i soggetti che lavorano con i richiedenti asili, quali sono i controlli della Pat, visto che gli 11 arrestati vengono dal Gambia dove non ci sono guerre e vanno in vacanza i facoltosi del resto dell’Africa.