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08/02/2015 - In aula o in commissione

Sul ddl antiomofobia minoranze d'accordo con l'ipotesi referendum formulata da Degasperi

Prosegue l'ostruzionismo dell'opposizione in Consiglio provinciale

Sul ddl antiomofobia minoranze d'accordo con l'ipotesi referendum formulata da Degasperi

​Nulla di nuovo anche in questo pomeriggio domenicale nell'aula del Consiglio, dove gli interventi dell'opposizione sul ddl dedicato all'omofobia hanno permesso di votare pochissimo. Oltre al "no" agli emendamenti 23, 26 e 27, da segnalare l'interesse delle minoranze per la proposta di Degasperi (M5s) di sbloccare la situazione con un referendum. Si riparte domani alle 10.

Fasanelli (gruppo misto), In uno dei suoi interventi ha osservato che la Costituzione e varie altre norme nel nostro Paese prevedono già azioni contro tutti i tipi di discriminazione. "Di questa normativa in Trentino – ha concluso – non vi è quindi alcuna necessità".

Civettini (Civica) ha ricordato come l'arcivescovo di Trento abbia criticato questo disegno di legge osservando tra l'altro che negli articoli non si parla neppure di famiglia.

Zanon (Progetto trentino) ha evidenziato che su questo ddl manca la disponibilità al dialogo da parte della maggioranza. E senza dialogo non si arriverà a una soluzione e non si permetterà al Consiglio provinciale di occuparsi d'altro.

Cia (Civica) ha denunciato alcuni gravi episodi con cui nelle scuole si tenta di inculcare nei bambini e nei ragazzi l'idea che l'identità sessuale, l'essere maschi o femmine, sia una libera scelta. "Questa legge – ha aggiunto – espropria i genitori del diritto di educare i propri figli su questi temi sensibili". "La vedo dura – ha detto ancora – spiegare a un bambino che la gallina fa l'uovo, ma lo può fare anche il gallo".

Borga (Civica) ha dimostrato con alcuni esempi che questo ddl ha finalità educative e culturali perché vuole abituare i bambini a loro danno a  pensare che la famiglia con due papà e due mamme sia come tutte le altre. Borga ha anche segnalato che la gente in Trentino non è affatto preoccupata del clima omofobico ma dei 100 profughi piazzati dalla mattina alla sera a Faedo, paese di 650 anime. E ha osservato che il ddl non spiega cosa intenda con il termine "discriminazioni", perché "vi sono anche discriminazioni positive".

Degasperi (M5s) è intervenuto a difesa del disegno di legge sostenendo che "prevenire è meglio che curare". Ha tuttavia riconosciuto che il Trentino ha vari altri problemi oltre all'omofobia di cui la politica dovrebbe occuparsi, come l'economia, la sicurezza, gli inceneritori, il Parco dello Stelvio. E ha detto di essere sempre più convinto che l'unica soluzione per uscire dall'impasse sia il referendum. Altrimenti si cerchi uno strumento alternativo, perché non

Simoni (Progetto Trentino) ha sollecitato i consiglieri della maggioranza a far sentire la loro voce su questo ddl come ha fatto il collega Degasperi perché i trentini possano conoscere le argomentazioni non solo contro ma anche a sostegno del provvedimento.

Giovanazzi di Amministrare il Trentino ha proposto di chiedere una sospensione per sondare la disponibilità a sottoporre questo ddl a referendum per permettere a tutti i cittadini di pronunciarsi. "Sarebbe una via d'uscita" e ha chiesto il parere di Detomas, che gli ha risposto dicendo di preferire la via più breve dell'approvazione del ddl in aula. 

Viola di Progetto Trentino ha chiesto alla Giunta "cosa centra con il festival della famiglia, manifestazione voluta dalla Provincia per promuovere quest'istituto fondante e riconosciuto dalla Costituzione, un seminario previsto dal programma sull'identità di genere". Rivolto poi alla maggioranza Viola ha concluso: "comincio a pensare che state usando questa legge per le vostre beghe politiche interne".

Fugatti (Lega) ha ricordato che il Consiglio provinciale è stato convocato in aula per 7 giorni consecutivi, che aggiunti a quelli della settimana prima fanno 9 giorni a discutere del ddl sull'omofobia. "Questo – ha osservato – significa che per la il presidente Rossi il ddl sull'omofobia ha la stessa importanza di una legge finanziaria o della normativa sulla protezione civile. Secondo noi questa è una pagina scura della storia dell'autonomia perché è su altri argomenti che si dovrebbe essere convocati qui anche di domenica".